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Le novità
del DL 50/2017 convertito
Compensazione dei crediti, split payment, locazioni brevi,
definizione delle liti fiscali, ACE e prestazioni occasionali
AA.VV.
ISBN 978-88-99128-77-7
INDICE
LOCAZIONI BREVI
Anita MAURO 95
1 PREMESSA ............................................................................................................................................. 95
2 DEFINIZIONE DI LOCAZIONI BREVI...................................................................................................... 95
2.1 Contratti assimilati alla locazione breve .................................................................................. 95
2.2 Ambito oggettivo........................................................................................................................ 96
2.3 Ambito soggettivo...................................................................................................................... 96
2.3.1 Intermediari ................................................................................................................. 97
2.3.2 Locazione stipulata al di fuori del regime di impresa.......................................... 97
3 CEDOLARE SECCA ................................................................................................................................ 98
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
5
4 OBBLIGHI A CARICO DEGLI “INTERMEDIARI” ................................................................................. 99
4.1 Obbligo di comunicazione ......................................................................................................... 99
4.2 Obbligo di ritenuta ...................................................................................................................... 100
4.3 Imposta di soggiorno ................................................................................................................. 101
4.4 Provvedimento attuativo ........................................................................................................... 101
5 DECORRENZA ........................................................................................................................................ 102
LE NOVITÀ IN SINTESI
La presente Scheda intende fornire un quadro di sintesi delle prin-
cipali novità fiscali e di lavoro introdotte dal DL 24.4.2017 n. 50
(c.d. “manovra correttiva”), convertito con L. 21.6.2017 n. 96.
AA.VV.1
1 PREMESSA
Il DL 24.4.2017 n. 50 (G.U. 24.4.2017 n. 95), rubricato “Disposizioni urgenti in materia
finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da
eventi sismici e misure per lo sviluppo”, è stato convertito con L. 21.6.2017 n. 96, (G.U.
23.6.2017 n. 144).
Tra le novità di maggiore rilevanza si segnalano:
• l’estensione dell’ambito applicativo dello “split payment”;
• l’anticipazione del termine previsto per l’esercizio della detrazione IVA;
• l’inasprimento dei vincoli per l’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta;
• l’introduzione di una specifica disciplina per le “locazioni brevi”;
• la modifica dei criteri di determinazione della base di riferimento su cui calcolare il
rendimento nozionale ai fini ACE;
• la modifica della disciplina del Patent box, con l’esclusione dei marchi d’impresa
dall’elenco dei beni immateriali che possono usufruire dell’agevolazione;
• l’ampliamento dell’ambito applicativo della procedura di reclamo/mediazione;
• l’introduzione della possibilità di definire le liti pendenti rientranti nella giurisdi-
zione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle Entrate.
1
Pamela Alberti (p.alberti@eutekne.it); Alfio Cissello (a.cissello@eutekne.it); Luisa Corso (l.corso@eu-
tekne.it); Corinna Cosentino (c.cosentino@eutekne.it); Mirco Gazzera (m.gazzera@eutekne.it); Ema-
nuele Greco (e.greco@eutekne.it); Luca Mamone (l.mamone@eutekne.it); Anita Mauro (a.mau-
ro@eutekne.it); Massimo Negro (m.negro@eutekne.it); Gianluca Odetto (g.odetto@eutekne.it); Paola
Rivetti (p.rivetti@eutekne.it); Salvatore Sanna (s.sanna@eutekne.it); Simone Suma
(s.suma@eutekne.it); Elisa Tombari (e.tombari@eutekne.it); Francesca Tosco (f.tosco@eutekne.it);
Gianpaolo Valente (g.valente@eutekne.it); Roberta Vitale (r.vitale@eutekne.it); Arianna Zeni
(a.zeni@eutekne.it).
2
Tale decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 23.5.2017 (trentesimo giorno successivo alla
data di entrata in vigore del DL 50/2017).
3
Per quanto concerne l’esigibilità dell’imposta, nonché le modalità e i termini di versamento dovrà farsi
riferimento ad un prossimo provvedimento attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la cui
emanazione è prevista entro il 23.5.2017. Per i soggetti per i quali già si applicano le disposizioni in
materia di “split payment”, l’esigibilità dell’imposta, i termini e le modalità di versamento, nonché gli effetti
della disciplina in capo ai fornitori, sono fissati dal DM 23.1.2015 (modificato dal DM 20.2.2015).
4
Lo prevede espressamente l’art. 17-ter co. 1 del DPR 633/72.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
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Argomento Descrizione Norma
5
dell’editoria) ;
6
• le operazioni non documentate da fattura ;
• le operazioni per le quali il cessionario o committente non effet-
tua alcun pagamento al fornitore, il quale ha già il corrispettivo
7
nella propria disponibilità .
Estensione dei destinatari
A seguito delle modifiche di cui al DL 50/2017, sono ricompresi nella
speciale disciplina ex art. 17-ter co. 1 del DPR 633/72, in qualità di
destinatari di operazioni in “split payment”:
8
• la Pubblica Amministrazione , come definita dall’art. 1 co. 2 del-
9
la L. 196/2009 ;
• le società controllate ex art. 2359 co. 1 n. 1 e 2 c.c. direttamente
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri;
• le società controllate ex art. 2359 co. 1 n. 1 c.c., direttamente dalle
Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e Unioni di Comuni;
• le società controllate direttamente o indirettamente ex art. 2359
co. 1 n. 1 c.c. dalle società di cui ai punti precedenti, ancorché que-
ste ultime rientrino fra le società quotate di cui al punto succes-
sivo ovvero nel novero degli enti della Pubblica Amministrazione
come definita dall’art. 1 co. 2 della L. 196/2009;
• le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa ita-
10
liana .
5
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 13.4.2015 n. 15 (§ 2).
6
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 9.2.2015 n. 1.
7
Ad esempio, i servizi di riscossione delle Entrate e di altri proventi.
8
La formulazione precedente dell’art. 17-ter co. 1 del DPR 633/72 si riferiva alle operazioni “effettuate
nei confronti dello Stato, degli organi dello Stato ancorché dotati di personalità giuridica, degli enti pubblici
territoriali e dei consorzi tra essi costituiti ai sensi dell’art. 31 del TU di cui al decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, e successive modificazioni, delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
degli istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e
cura aventi prevalente carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza e beneficenza e di quelli di
previdenza”.
Di conseguenza, non si ritengono più valide le indicazioni in merito all’ambito di applicazione “sog-
gettivo” della disciplina fornite nelle circ. Agenzia delle Entrate 1/E e 15/E.
Tra gli altri, devono quindi intendersi ricompresi nella disciplina, in qualità di destinatari, anche gli
Ordini professionali (cfr. Informativa CNDCEC 15.6.2017 n. 32).
9
Trattasi dei soggetti indicati nell’elenco ISTAT pubblicato annualmente nella Gazzetta Ufficiale. Sono,
inoltre, ricomprese nella disciplina le Autorità indipendenti e, comunque, le amministrazioni di cui
all’art. 1 co. 2 del DLgs. 165/2001 (Amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni
ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento
autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e associazioni, le
istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le CCIAA e loro associazioni, tutti gli enti
pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio
Sanitario Nazionale, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni
(ARAN), le Agenzie fiscali e il CONI (quest’ultimo fino a revisione della relativa disciplina di settore).
10
Con il decreto ministeriale di attuazione della disciplina, è possibile l’individuazione di un indice alter-
nativo di riferimento per il mercato azionario.
11
Cfr. art. 1 co. 1-quinquies del DL 50/2017.
12
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2015 (§ 8.7).
13
Cfr. decisione Consiglio UE 25.4.2017 n. 784.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
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Argomento Descrizione Norma
Ambito applicativo
La disposizione sembrerebbe avere un ambito applicativo ampio, tale
da interessare tutti i rimborsi da conto fiscale, senza che assuma
rilevanza la tipologia di operazioni che hanno generato l’eccedenza
14
d’imposta detraibile .
Si segnala tuttavia che, secondo la scheda di lettura n. 484/1 predi-
sposta dal Servizio studi del Senato sul disegno di legge di conver-
sione del DL 50/2017, l’applicazione della disposizione è limitata ai
soggetti passivi d’imposta ai quali si applica il meccanismo dello “split
payment”.
Rimborsi da conto fiscale
I rimborsi a favore dei soggetti titolari di partita IVA intestatari di un
conto fiscale presso l’Agente della Riscossione possono avvenire
mediante una procedura semplificata (art. 78 co. 27 - 38 della L.
30.12.91 n. 413 e DM 28.12.93 n. 567). Tale procedura prevede
l’accredito del rimborso sul conto corrente bancario preventivamente
15
comunicato dal beneficiario .
Accelerazione dei tempi di rimborso
La disposizione in esame persegue la finalità di accelerare i tempi di
rimborso da conto fiscale. I citati rimborsi avverranno direttamente a
favore dei beneficiari con prelevamento dalla contabilità speciale n.
1778, evitando il passaggio intermedio delle somme attraverso
l’Agente della Riscossione.
L’eliminazione del citato passaggio comporterà una riduzione dei tempi
di erogazione dei rimborsi alle imprese quantificata in circa 20/25
16
giorni .
Decorrenza della disposizione
La disposizione si applica con decorrenza dall’1.1.2018. Tale periodo
di tempo è necessario al fine di permettere l’adeguamento:
• delle procedure di pagamento, da parte dell’Agenzia delle Entra-
te e degli Agenti della Riscossione;
17
• dei flussi informativi di interscambio .
14
Sul tema si vedano: Ficola S., Santacroce B. “Split payment, i rimborsi accelerano”, Il Sole - 24 ore,
2.6.2017, p. 29; Greco E., La Grutta S. “Accelerazione dei rimborsi dal 1° gennaio 2018”, Il Quotidiano
del commercialista, www.eutekne.info, 16.6.2017 e Morina S., Morina T. “A partire dal 2018 rimborsi del
Fisco in tempi più rapidi”, Il Sole - 24 ore, 19.6.2017, p. 29.
15
Si veda la voce “Rimborsi di imposte”, Guide Eutekne.
16
Si veda la nota di lettura n. 180/1 predisposta dal Servizio del bilancio del Senato sul disegno di legge
di conversione del DL 50/2017.
17
Si veda la nota di lettura n. 180/1 predisposta dal Servizio del bilancio del Senato sul disegno di legge
di conversione del DL 50/2017.
18
Non è più possibile, dunque, esercitare il diritto alla detrazione IVA in un periodo d’imposta diverso da
quello nel quale si è verificata l’esigibilità dell’imposta (cfr. Ricca F. “Acquisti e import, più tortuoso il
percorso per detrarre l’Iva”, Italia Oggi, 19.6.2017, p. 2). Secondo quanto evidenziato nella relazione
tecnica relativa al DL 50/2017, l’anticipazione del termine previsto per l’esercizio del diritto alla detra-
zione dell’IVA è finalizzata ad agevolare i controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria. Infatti,
riducendo il disallineamento fra il momento in cui è registrata la fattura attiva da parte del cedente o
prestatore e quello in cui è registrata la fattura di acquisto da parte del cessionario o committente, ai
fini della detrazione, dovrebbe risultare più efficace l’incrocio dei dati acquisiti dall’Agenzia delle
Entrate mediante le nuove comunicazioni di cui agli artt. 21 e 21-bis del DL 78/2010 (cfr. Piciocchi A.,
Macrelli L. “Il nuovo termine per detrarre l’IVA incide sulla registrazione delle fatture”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 26.4.2017).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
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Argomento Descrizione Norma
previgenti, non è ancora decorso il termine per l’esercizio della detra-
zione.
Nuovo termine per la registrazione delle fatture di acquisto
Conseguentemente alla modifica del termine ultimo per l’esercizio
della detrazione IVA, l’art. 2 co. 2 del DL 50/2017 ha modificato il
termine previsto per la registrazione delle fatture di acquisto e delle
bollette doganali di cui all’art. 25 co. 1 del DPR 633/72.
In base alle nuove disposizioni, l’annotazione dei documenti di acqui-
sto sull’apposito registro deve avvenire:
• anteriormente alla liquidazione periodica nella quale è esercitato
il diritto alla detrazione della relativa imposta;
• in ogni caso, entro il termine di presentazione della dichiara-
zione annuale relativa all’anno di ricezione della fattura, con
19
riferimento al medesimo anno .
Tali aumenti sono stati disposti a tutela dei saldi di finanza pubblica
(c.d. clausola di salvaguardia), fatta salva l’adozione di provvedimenti
normativi volti ad assicurare, integralmente o in parte, gli stessi
19
In dottrina, è stato osservato che il riferimento all’anno di ricezione della fattura d’acquisto (in luogo
del riferimento all’anno in cui l’imposta è divenuta esigibile) al fine di stabilire il termine ultimo di
registrazione del documento lascia spazio a possibili disallineamenti fra quest’ultimo termine e quello
previsto per l’esercizio della detrazione IVA. Ciò potrebbe accadere, per esempio, nel caso in cui, a
fronte di un’operazione effettuata nel mese di dicembre 2017 (con esigibilità immediata), la relativa
fattura fosse ricevuta a gennaio dell’anno successivo (2018). Adottando un’interpretazione letterale
delle nuove norme, il termine ultimo per esercitare la detrazione dell’IVA assolta su tale acquisto
coinciderebbe con il 30.4.2018, mentre la fattura potrebbe essere registrata anche oltre detto termine,
entro il 30.4.2019 (cfr. Tosoni G.P. “Detrazione Iva in tilt sui tempi”, Il Sole - 24 Ore, 3.5.2017, p. 38;
Balzanelli M., Sirri M. “Detrazione Iva, stretta dagli acquisti 2017”, Il Sole - 24 Ore, 16.6.2017, p. 33).
20
L’art. 1 co. 718 della L. 190/2014 è stato modificato dall’art. 1 co. 6 lett. b) della L. 208/2015 e, suc-
cessivamente, dall’art. 1 co. 631 della L. 232/2016.
21
Abbagnale A., Santacroce B. “Responsabilità solidale Iva anche per i carburanti”, Il Sole - 24 Ore,
2.6.2017, p. 29.
22
Prestazioni di trasporto urbano di persone effettuate mediante mezzi di trasporto abilitati ad eseguire
servizi di trasporto marittimo, lacuale, fluviale e lagunare.
23
Prestazioni di trasporto di persone e dei rispettivi bagagli al seguito, escluse quelle di cui al n. 1-ter
della Tabella A parte II-bis allegata al DPR 633/72 e quelle esenti ai sensi dell’art. 10 co. 1 n. 14 del
DPR 633/72 (trasporto urbano di persone mediante veicoli da piazza).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
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Argomento Descrizione Norma
prestazioni di trasporto dei veicoli al seguito dei passeggeri le aliquo-
te IVA relative al trasporto passeggeri.
Effetti derivanti dal riconoscimento della natura accessoria ai fini IVA
Le prestazioni di trasporto di veicoli al seguito di passeggeri seguono
lo stesso trattamento IVA delle operazioni principali alle quali si rife-
riscono.
L’art. 1 co. 4-quinquies del DL 50/2017 convertito prevede che il
Ministro dell’Economia e delle Finanze:
• con proprio decreto da emanare entro 3 mesi dalla data di en-
trata in vigore della legge di conversione del DL 50/2017;
• estenda l’ambito di applicazione della solidarietà passiva per il
pagamento dell’IVA, di cui al DM 22.12.2005 adottato ai sensi
dell’art. 60-bis del DPR 633/72, anche al settore dei combustibili
per autotrazione.
Condizioni affinché sussista la solidarietà passiva per il pagamento
dell’IVA
Il cessionario soggetto passivo IVA, ai sensi dell’art. 60-bis del DPR
633/72, è obbligato solidalmente al pagamento dell’IVA relativa a
cessioni riguardanti beni individuati con decreto del Ministro dell’E-
24
Solidarietà nel conomia e delle Finanze , quando:
Art. 1
pagamento dell’IVA - • il cedente non effettua il versamento dell’imposta sull’opera-
co. 4-
Estensione al settore zione;
quinquies
dei combustibili • la cessione è effettuata a un prezzo inferiore al valore normale
(art. 14 del DPR 633/72).
25
La solidarietà passiva in esame :
• riguarda la sola imposta, e non le sanzioni in capo al cedente per
l’omesso versamento;
• non si applica al cessionario “privato consumatore” o, comun-
que, privo dello status di soggetto passivo IVA.
24
Si veda l’elencazione contenuta nel DM 22.12.2005, come successivamente integrato dal DM
31.10.2012, la quale include, per esempio: autoveicoli, motoveicoli e rimorchi; prodotti di telefonia e
loro accessori; personal computer, componenti e accessori, ecc.
25
Si veda Abbagnale A., Santacroce B. “Responsabilità solidale Iva anche per i carburanti”, Il Sole - 24
Ore, 2.6.2017, p. 29.
26
Sono operazioni esenti IVA, ai sensi dell’art. 10 co. 1 n. 20) del DPR 633/72: “Le prestazioni educative
dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la
riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da Pubbliche Am-
ministrazioni e da ONLUS, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e
materiali didattici, ancorché fornite da istituzioni, collegi o pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente
collegati, nonché le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da insegnanti a titolo
personale”.
27
Cfr. Tosoni G.P. “Esenzione stabilizzata per vitto e alloggio a studenti universitari”, Il Sole - 24 ore,
19.6.2017, p. 29.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
19
Tali limitazioni sono state, altresì, estese in ambito IVA. Per effetto
delle nuove disposizioni, quindi, il credito IVA annuale può essere
utilizzato in compensazione orizzontale oltre il limite di 5.000,00
euro solo previa apposizione del visto di conformità sulla dichiara-
zione IVA dalla quale emerge il credito stesso.
Estensione dei vincoli alla compensazione dei crediti IVA trimestrali
In sede di conversione del DL 50/2017, l’obbligo di apposizione del
visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa) è stato esteso
anche alla compensazione “orizzontale” dei crediti IVA trimestrali, se
28
di importo superiore a 5.000,00 euro annui .
Start up innovative
La suddetta soglia è stata mantenuta pari a 50.000,00 euro in rela-
zione ai crediti IVA, annuali e trimestrali, delle c.d. “start up innova-
29
tive” .
28
Anteriormente alle suddette modifiche, la compensazione “orizzontale” di crediti IVA trimestrali di
importo superiore a 5.000,00 euro annui non comportava l’obbligo di apposizione del visto di conformità
sul modello IVA TR (cfr. circ. Agenzia delle Entrate 15.1.2010 n. 1, § 2.2).
29
Si tratta delle start up di cui all’art. 25 del DL 179/2012 (conv. L. 221/2012), per il periodo di iscrizione
nella sezione speciale del Registro delle imprese di cui al co. 8 del suddetto art. 25 (cfr. art. 10 co. 1 lett.
a) n. 7-bis del DL 78/2009).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
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Argomento Descrizione Norma
codici tributo relativi alle suddette tipologie di crediti, il cui utilizzo in
compensazione “orizzontale”, a seguito delle novità del DL 50/2017,
obbliga i soli titolari di partita IVA alla trasmissione telematica del
30
modello F24 mediante i servizi dell’Agenzia (allegato 2) .
Il citato documento di prassi ha chiarito, altresì, che detto obbligo
non sussiste in relazione a particolari codici tributo (allegato 3),
evidenziati nel medesimo F24, che identificano l’utilizzo del credito in
compensazione “verticale” o “interna”, ossia con un importo a debito
della stessa imposta (tipicamente, gli acconti e i versamenti periodici
31
IVA) .
Controllo limite massimo delle compensazioni
Il nuovo co. 2-ter dell’art. 17 del DLgs. 241/97, introdotto dall’art. 3
co. 4-bis del DL 50/2017, stabilisce che l’utilizzo in compensazione
dei crediti fiscali (sia riconducibili alle imposte dirette che all’IVA) per
un importo superiore a quello previsto dalle disposizioni che fissano il
limite massimo dei crediti compensabili ai sensi del suddetto art. 17
32
del DLgs. 241/97, comporta lo scarto del modello F24 .
Decorrenza delle nuove disposizioni
In assenza di un regime transitorio, le nuove disposizioni sono ap-
plicabili dal 24.4.2017, data di entrata in vigore del DL 50/2017. Sul
punto, l’Agenzia delle Entrate, con la ris. 4.5.2017 n. 57, ha chiarito che:
• le novità normative trovano applicazione “per tutti i com-
portamenti tenuti dopo la loro entrata in vigore” e, pertanto, in
relazione alle dichiarazioni presentate dal 24.4.2017;
• i precedenti vincoli restano, quindi, applicabili con riferimento
alle dichiarazioni già presentate entro il 23.4.2017 prive del
33
visto di conformità ;
30
Nell’allegato 1 del citato documento di prassi, inoltre, è riportato un elenco di crediti che, sulla base
delle disposizioni previgenti, già obbligavano tutti i contribuenti che intendono utilizzarli in compen-
sazione a presentare il modello F24 esclusivamente in via telematica mediante i servizi dell’Agenzia
(si tratta di crediti d’imposta relativi ad agevolazioni e incentivi fiscali).
31
Sulla base di quanto affermato dalla citata ris. 57/2017, in considerazione dei tempi tecnici necessari per
l’adeguamento delle procedure informatiche, il controllo in merito all’obbligo di utilizzare i servizi tele-
matici dell’Agenzia delle Entrate, in presenza di modelli F24 presentati da soggetti titolari di partita IVA
che intendono effettuare la compensazione di crediti indicati in precedenza, è iniziato solo a partire dallo
scorso 1.6.2017.
32
Attraverso l’emanazione di appositi provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate verrà regolata la progres-
siva attuazione di tale norma, nonché saranno indicate le modalità con cui comunicare detto scarto al
soggetto interessato.
33
Si tratta, ad esempio, dei modelli IVA 2017 da presentare entro il 28.2.2017, delle dichiarazioni relative
alle imposte sui redditi e all’IRAP di soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, ecc.
La citata ris. 57/2017 ha, tuttavia, affermato che è necessario apporre il visto di conformità qualora si
intenda compensare crediti superiori a 5.000,00 euro derivanti da dichiarazioni non ancora presentate
alla data del 24.4.2017, come, ad esempio:
• modelli IVA 2017 presentati entro 90 giorni dal termine del 28.2.2017 (quindi entro lo scorso 29
maggio);
• dichiarazioni integrative da presentare ai sensi degli artt. 2 e 8 del DPR 22.7.98 n. 322.
34
Negro M., Suma S. “Limitata la compensazione dei crediti IVA trimestrali”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 2.6.2017. In tal senso, cfr. anche Pegorin L., Ranocchi G.P. “Iva, visto di
conformità sul credito infrannuale”, Il Sole - 24 Ore, 1.6.2017, p. 33.
35
Si vedano l’art. 9 co. 3-bis e 3-ter del DL 29.11.2008 n. 185 conv. L. 28.1.2009 n. 2, il DM 22.5.2012
(pubblicato sulla G.U. 21.6.2012 n. 143), come modificato e integrato dal DM 24.9.2012 (pubblicato
sulla G.U. 2.11.2012 n. 256), il DM 25.6.2012 (pubblicato sulla G.U. 2.7.2012 n. 152), come modificato
e integrato dal DM 19.10.2012 (pubblicato sulla G.U. 6.11.2012 n. 259), e i chiarimenti forniti dalle circ.
Min. Economia e Finanze 27.11.2012 n. 35, 27.11.2012 n. 36, 24.4.2013 n. 19, 30.4.2013 n. 22 e
28.6.2013 n. 30.
36
La disciplina speciale in esame si applica in aggiunta a quella “a regime”, ai sensi dell’art. 28-quater del
DPR 602/73 e dei relativi provvedimenti attuativi (DM 25.6.2012 e DM 19.10.2012).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
23
Argomento Descrizione Norma
però subordinata all’emanazione di un nuovo decreto attuativo del
Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro
37
dello Sviluppo economico .
Tale decreto attuativo dovrebbe comunque ricalcare quelli degli
38
scorsi anni .
37
Da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 50/2017.
Si ricorda che i precedenti provvedimenti attuativi sono stati emanati: in relazione al 2014, con il DM
24.9.2014 (pubblicato sulla G.U. 10.10.2014 n. 236); in relazione al 2015, con il DM 13.7.2015 (pubbli-
cato sulla G.U. 31.7.2015 n. 176); in relazione al 2016, con il DM 27.6.2016 (pubblicato sulla G.U.
12.7.2016 n. 161).
38
Si veda Negro M. “Compensazione delle cartelle per i creditori della P.A. anche per il 2017”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 3.6.2017.
39
Sublocazione o contratto oneroso concluso dal comodatario avente ad oggetto il godimento dell’im-
mobile da parte di terzi.
40
Si ricorda che tali contratti non sono soggetti ad obbligo di registrazione in termine fisso, a norma del
combinato disposto degli artt. 5 della Tariffa, Parte I e 2-bis della Tariffa, Parte II, allegate al DPR 131/86
(in particolare, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circ. 16.1.98 n. 12, per verificare la sussisten-
za dell’obbligo di registrazione, bisogna computare la durata di tutti i contratti intercorsi nello stesso
anno tra il medesimo conduttore ed il medesimo locatore aventi ad oggetto un determinato immobile: se
la durata complessiva non supera i 30 giorni, non sussiste l’obbligo di registrazione).
41
Sublocazione o contratto oneroso conclusi dal comodatario aventi ad oggetto il godimento dell’im-
mobile da parte di terzi.
42
Si vedano Piciocchi A., Rubeo D. “Soggetta a IVA l’attività dei portali on line sulle locazioni brevi”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 29.4.2017 e Spina S. “Cedolare secca sulle locazioni
brevi anticipata dai mediatori immobiliari”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 27.4.2017.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
25
Argomento Descrizione Norma
che va considerato al fine di includere la locazione nell’ambito del
43
reddito di impresa . Invece, la norma intende precisare proprio
che la mera presenza di servizi accessori di fornitura di biancheria
o di pulizia dei locali non è, di per sé, sufficiente ad attrarre la
locazione nell’ambito del reddito di impresa. Resta detto, tuttavia,
che, ove il locatore agisca in modo professionale, per il numero
delle locazioni poste in essere o per le modalità con cui esse ven-
44
gono fornite , si rientra nel reddito di impresa e non può trovare
applicazione, quindi, la nuova disciplina.
Al fine di agevolare l’individuazione di criteri per la valutazione
delle locazioni realizzate in regime di impresa (escluse dal campo
di applicazione dell’art. 4 del DL 50/2017), il co. 3-bis, inserito in
sede di conversione in legge del DL 50/2017, ha previsto l’ema-
45 46
nazione di un regolamento che definisca i criteri in base ai
quali la locazione breve possa presumersi svolta in forma impren-
ditoriale:
• in coerenza con l’art. 2082 c.c. e la disciplina dei redditi di
impresa di cui al TUIR;
• avendo riguardo anche al numero delle unità immobiliari
47
locate ed alla durata delle locazioni in un anno solare .
Cedolare secca
L’art. 4 co. 2 e 3 del DL 50/2017 dispone che, a decorrere
dall’1.6.2017, possano applicarsi le norme sulla cedolare secca, di
cui all’art. 3 del DLgs. 14.3.2011 n. 23, ai:
• redditi derivanti da contratti di contratti di locazione breve
(come sopra definiti) stipulati a partire dall’1.6.2017;
• corrispettivi lordi derivanti dai contratti di sublocazione
stipulati alle condizioni in presenza delle quali si configura
una “locazione breve”;
• corrispettivi lordi derivanti dai contratti conclusi dal como-
datario aventi ad oggetto il godimento dell’immobile a fa-
vore di terzi, stipulati alle condizioni in presenza delle quali
si configura una “locazione breve”.
43
Si veda Spina S. “Cedolare secca sulle locazioni brevi anticipata dai mediatori immobiliari”, Il Quotidia-
no del Commercialista, www.eutekne.info, 27.4.2017.
44
Come rilevato nel Dossier sul DL 50/2017 predisposto dal Servizio studi di Camera e Senato, ove le
prestazioni aggiuntive fossero preponderanti rispetto alla locazione, si dovrebbe escludere di ricadere
nella tipologia definita dall’art. 4 del DL 50/2017 e si rientrerebbe, invece, nella casistica dei contratti
stipulati nell’esercizio dell’impresa.
45
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.
46
Su iniziativa del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
47
Sul tema, si rinvia a Mauro A. “Un regolamento definirà i criteri delle locazioni in forma imprendi-
toriale”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.6.2017.
48
Cfr. Lovecchio L. “Affitti brevi, niente ritenuta sui «vecchi» contratti”, Il Sole - 24 Ore, 12.6.2017, p. 16.
49
Nonché di sublocazione ed ai contratti onerosi conclusi dal comodatario aventi ad oggetto il go-
dimento dell’immobile da parte di terzi.
50
Sublocazione o contratti onerosi conclusi dal comodatario aventi ad oggetto il godimento dell’im-
mobile da parte di terzi.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
27
Argomento Descrizione Norma
Sanzione
L’omessa, incompleta o infedele comunicazione di dati relativi a
tali contratti è punita con la sanzione:
• da 250,00 a 2.000,00 euro (art. 11 co. 1 del DLgs. 18.12.97
n. 471);
• da 125,00 a 1.000,00 euro se la trasmissione è effettuata
entro 15 giorni dalla scadenza, ovvero se, nello stesso ter-
mine, viene effettuata la trasmissione corretta dei dati.
Obbligo di ritenuta
L’art. 4 co. 5 del DL 50/2017 dispone che i soggetti residenti nel
territorio dello Stato che esercitano attività di intermediazione
immobiliare o gestiscono portali telematici mettendo in contatto
persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di
unità immobiliari da locare, qualora:
• incassino i canoni di locazione o sublocazione breve o i cor-
rispettivi dei contratti onerosi conclusi dal comodatario a-
venti ad oggetto il godimento dell’immobile da parte di terzi;
• o intervengano nel pagamento dei canoni di locazione o
sublocazione o dei corrispettivi dei contratti onerosi con-
clusi dal comodatario aventi ad oggetto il godimento del-
l’immobile da parte di terzi;
51
Nella versione della norma anteriore alla conversione in legge, in luogo del riferimento al pagamento
al beneficiario (oggi presente nella norma convertita), vi era il riferimento “all’atto dell’accredito”
dell’affitto in capo all’intermediario. A seguito della conversione, invece, la ritenuta va operata quando
l’intermediario paga il corrispettivo al beneficiario, con la conseguenza che, ove il conduttore paghi
direttamente al locatore, non si configura l’obbligo di ritenuta (cfr. Fossati S. “Tassa Airbnb, oggi falsa
partenza”, Il Sole - 24 Ore, 1.6.217, p. 32 e Fossati S. “Per la «tassa Airbnb» si deve aspettare il
provvedimento, Il Sole - 24 Ore, 21.6.2017, p. 33).
52
Con le modalità di cui all’art. 17 del DLgs. 9.7.97 n. 241.
53
Ai sensi dell’art. 4 del regolamento di cui al DPR 22.7.98 n. 322.
54
Come anticipato, potrebbe trattarsi di redditi fondiari o di redditi diversi.
55
Ai sensi dell’art. 162 del TUIR.
56
Come conv. dalla L. 30.7.2010 n. 122.
57
Così modificato in sede di conversione.
58
Ovvero entro il 23.7.2017.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
29
Argomento Descrizione Norma
con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate, dovran-
no essere stabilite le disposizioni di attuazione dei co. 4, 5 e 5-bis
59
dell’art. 4 , incluse quelle relative alla trasmissione e conservazione
dei dati da parte dell'intermediario.
Decorrenza
Viene individuata una specifica decorrenza (“a decorrere dal-
l’1.6.2017”) solo per il co. 2 dell’art. 4, ovvero la sola parte della
norma che non configura – a rigore – una novità, atteso
che riguarda l’applicazione della cedolare secca ai contratti di loca-
zione di immobili abitativi di durata inferiore a 30 giorni. Come
anticipato, infatti, la cedolare secca era già applicabile a tali
contratti, purché stipulati al di fuori dell’attività di impresa.
Invece, per gli altri commi della norma non è specificata una de-
correnza.
Ne deriva che la disposizione relativa all’obbligo di ritenuta non
60
possa trovare applicazione immediata , anche perché il co. 6
dell’art. 4 del DL 50/2017 convertito dispone che, per dare attua-
zione alle disposizioni di cui ai co. 4, 5 e 5-bis del medesimo art. 4,
debba essere emanato un provvedimento del Direttore dell’Agen-
zia delle Entrate, sicché è necessario attendere tale provvedi-
61
mento perché le norme sulla ritenuta siano applicabili .
Ai sensi dell’art. 76 co. 1 della L. 30.12.91 n. 413, le rendite
corrisposte in Italia da parte della Assicurazione invalidità,
vecchiaia e superstiti Svizzera (AVS), maturate sulla base anche
di contributi previdenziali tassati alla fonte in Svizzera, sono
assoggettate ad una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 5%
da parte degli istituti italiani, quali sostituti d’imposta, per il cui
Prestazioni
tramite l’AVS Svizzera le eroga ai beneficiari in Italia.
pensionistiche erogate
Mediante l’inserimento del nuovo co. 1-bis nel citato art. 76
dalla Svizzera - Art. 55-
della L. 413/91, viene stabilito che la suddetta ritenuta a titolo
Estensione della quinquies co. 1
d’imposta del 5% è applicata dagli intermediari finanziari italiani,
ritenuta a titolo
che intervengono nel pagamento, anche sulle somme corrispo-
d’imposta del 5%
ste in Italia da parte della Gestione della previdenza professio-
62
nale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità svizzera (LPP) , ivi
comprese le prestazioni erogate dagli enti o istituti svizzeri di
prepensionamento, maturate sulla base anche di contributi
previdenziali tassati alla fonte in Svizzera e in qualunque forma
erogate.
59
Ovvero le norme sull’obbligo di comunicazione e quelle sull’obbligo di ritenuta e trasmissione, nonché
le norma per gli “intermediari” non residenti.
60
A dispetto di quanto affermato dalla Direttrice dell’Agenzia delle Entrate nell’Audizione alle Commis-
sioni Bilancio di Camera e Senato del 4.5.2017.
61
Così Fossati S. “Per la «tassa Airbnb» si deve aspettare il provvedimento”, Il Sole - 24 Ore, 21.6.2017, p. 33.
62
Si tratta del “secondo pilastro” del sistema previdenziale svizzero, dopo quello di cui alla suddetta As-
sicurazione AVS, obbligatorio per la maggior parte delle persone che esercitano un’attività lucrativa.
63
Si vedano, da ultimo, le istruzioni alla compilazione del modello REDDITI 2017 PF, fascicolo 1,
Appendice, voce “Stipendi, redditi e pensioni prodotti all’estero”, § 3 “Pensioni estere percepite da residenti
italiani”.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
31
Argomento Descrizione Norma
Ai medesimi soggetti è, tuttavia, riconosciuto un credito d’imposta
“in misura pari all’imposta di cui al comma 1, primo periodo”, ossia in
misura pari al 24%, al fine di evitare la doppia imposizione in capo
al percettore degli utili già assoggettati ad IRI.
Si interviene sulla disciplina del prezzi di trasferimento, apportan-
do alcune modifiche all’art. 110 co. 7 del TUIR, nonché introdu-
cendo l’art. 31-quater del DPR 600/73.
Introduzione del principio della libera concorrenza
Si prevede che i prezzi delle operazioni con controparti estere
infragruppo siano “determinati con riferimento alle condizioni e ai
prezzi che sarebbero stati pattuiti tra soggetti indipendenti operanti
in condizioni di libera concorrenza e in circostanze comparabili”.
Il citato principio sostituisce la valutazione al valore normale dei
beni ceduti e dei servizi prestati e dei beni e servizi ricevuti,
determinato ai sensi dell’art. 9 del TUIR, allo scopo di adeguare la
disciplina domestica in materia di prezzi di trasferimento alle
indicazioni emerse in sede OCSE anche nell’ambito dei lavori del
progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS).
La nuova formulazione recepisce quanto previsto dall’art. 9 del
modello di Convenzione OCSE il quale, nel regolamentare le ret-
tifiche da transfer pricing, impone di confrontare le condizioni
praticate nelle relazioni tra imprese “associate” (casa madre e
società figlie o società sottoposte a comune controllo) con quelle
che sarebbero convenute nelle relazioni tra imprese indipendenti
Prezzi di
(c.d. “arm’s length principle”); ciò, sulla base di una preventiva anali- Art. 59
trasferimento
si volta ad individuare le transazioni comparabili (non solo sotto il
profilo del prezzo praticato).
Sulla base delle migliori pratiche internazionali, saranno definite,
con apposito decreto ministeriale, le linee guide volte a dare
applicazione al suddetto criterio di valutazione.
Il medesimo criterio opera nei casi in cui dalle rettifiche dei prezzi
di trasferimento derivi una diminuzione del reddito, secondo le
modalità e alle condizioni di cui all’art. 31-quater del DPR 600/73.
È altresì abrogata la disposizione in base alla quale la disciplina del
transfer pricing “si applica anche per i beni ceduti e i servizi prestati da
società non residenti nel territorio dello Stato per conto delle quali
l'impresa esplica attività di vendita e collocamento di materie prime o
merci o di fabbricazione o lavorazione di prodotti”.
Modalità di riconoscimento della diminuzione della base imponibile
Nell’ambito del DPR 600/73, è introdotto l’art. 31-quater il quale
disciplina le modalità di riconoscimento delle variazioni in dimi-
nuzione del reddito a seguito di rettifiche definitive effettuate da
Stati esteri.
Il nuovo art. 31-quater del DPR 600/73 riconosce la rettifica in
diminuzione del reddito:
64
È stato osservato (cfr. Albano G., Bellini M. “La rettifica alla consociata può ridurre il reddito”, Il Sole -
24 Ore, 16.6.2017, p. 35) come tale ultima ipotesi si verifica in tutti i casi in cui, nell’ambito di un
gruppo multinazionale, una consociata estera subisca una rettifica di transfer pricing in relazione alle
transazioni con l’impresa residente, consentendo così di evitare la doppia imposizione a livello di
gruppo.
65
Per un commento si vedano Lagrutta G., Miele L. “Transfer pricing, addio al valore normale”, Il Sole - 24
Ore, 15.4.2017, p. 11; Tomassini A. “Il «transfer price» supera il valore normale”, Il Sole - 24 Ore,
27.4.2017, p. 35.
In termini di decorrenza è stato osservato (cfr. Trettel S. “Si apre finalmente l’era del transfer pricing
2.0”, Il fisco, 20, 2017, p. 1911 ss.) che, in mancanza di indicazioni normative specifiche, la nuova
disciplina è entrata in vigore il 24.4.2017 (giorno di pubblicazione in G.U. del DL 50/2017). Tuttavia, lo
stesso Autore evidenzia come, stante la natura procedurale della disposizione in commento, do-
vrebbe ritenersi ammissibile un’applicazione retroattiva.
66
Si segnala che la legge di conversione non modifica le disposizioni introdotte in sede di approvazione
del DL 50/2017, ma si limita a correggere alcune imprecisioni.
67
Si intendono gli OICR definiti ai sensi dell’art. 1 co. 1 lett. k) del DLgs. 58/98.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
33
Argomento Descrizione Norma
• dipendenti e amministratori di tali soggetti;
• ovvero da soggetti ad essi legati da un rapporto diretto o
68
indiretto di controllo o gestione .
68
Secondo parte della dottrina, in questo caso l’individuazione del regime di tassazione dovrebbe av-
venire nel momento in cui il veicolo intermedio distribuisce gli utili al socio. Inoltre, la norma si applica
anche ai soggetti legati alla società o all’OICR da un rapporto diretto o indiretto di controllo: questo
sembra significare che il regime in parola dovrebbe valere anche per i soggetti legati alla società o
all’OICR da rapporti diversi da quello di amministratore o dipendente come, ad esempio, ai gestori in
delega o agli advisor dell’OICR (cfr. Piazza M. “Strette sulla tassazione degli OICR”, Il Sole - 24 Ore,
28.4.2017, p. 34).
69
In sostanza, si tiene conto anche dell’ammontare dei redditi che siano da assoggettare a tassazione
quali redditi di “lavoro dipendente” (o assimilato) ai sensi degli artt. 49 e 52 del TUIR o di lavoro
autonomo (art. 53 del TUIR).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
35
Argomento Descrizione Norma
applicazione delle maggiorazioni previste dall’art. 5-octies del DL
167/90 in caso di autoliquidazione omessa o insufficiente.
In particolare, ora risulta chiaro che le maggiorazioni previste dal n. 1
della lett. g) del co. 1 dell’art. 5-octies del DL 167/90 si applicano nel
caso in cui si scelga di non procedere con l’autoliquidazione delle
70
imposte, delle sanzioni e degli interessi .
Con riferimento all’autoliquidazione, gli uffici potrebbero riscontrare
un versamento carente rispetto a quanto indicato nell’istanza di
adesione alla procedura. In tal caso, è prevista l’applicazione di una
specifica maggiorazione sulle somme da versare del 3% o del 10%, a
seconda della consistenza percentuale degli errori e della tipologia di
essi.
La maggiorazione del 10% si applica se l'insufficienza del versamento
supera:
• il 10% delle somme da versare, se tali somme sono afferenti ai
soli redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad
imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e alle sanzioni,
incluse quelle sulle attività suscettibili di generare tali redditi;
• il 30% delle somme da versare negli altri casi.
70
Cfr. Benigni C., Tomassini A. “Voluntary-bis, la carta sanzioni”, Il Sole - 24 Ore, 2.6.2017, p. 28.
71
La presente novità dovrebbe applicarsi già per la presentazione del quadro RW del modello REDDITI 2017.
72
Cfr. Odetto G. “Per l’ACE confermate le riduzioni del coefficiente di remunerazione”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 19.6.2017.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
37
Argomento Descrizione Norma
Occorre, pertanto, calcolare un’IRES “virtuale” 2016 sulla base del coef-
ficiente ACE dell’1,6%, alla quale parametrare l’acconto IRES stesso.
Rimane comunque possibile tenere conto del metodo previsionale,
73
secondo le ordinarie regole .
I marchi di impresa vengono eliminati dall’art. 1 co. 39 della L.
190/2014, recante l'elenco dei beni immateriali che possono fruire
del Patent box, allineando così la disciplina italiana alle disposizioni
OCSE.
In particolare, i marchi d'impresa sono esclusi dal Patent box:
• con riferimento ai soggetti “solari”, per i periodi d'imposta per i
quali le opzioni sono esercitate successivamente al 31.12.2016
74
(quindi, dal 2017) ;
• con riferimento ai soggetti non solari, a decorrere dal terzo
periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014,
relativamente al quale le opzioni sono esercitate successiva-
mente al 31.12.2016.
Patent box -
Esclusione dei Per le opzioni esercitate con riferimento al 2015 e al 2016, le Art. 56
marchi disposizioni vigenti anteriormente alle suddette modifiche relative ai
marchi continuano invece ad applicarsi non oltre il 30.6.2021.
Beni immateriali complementari
Viene aggiunto, all’art. 1 co. 39 della L. 190/2014, che le disposizioni
sul Patent box si applicano anche ai redditi derivanti dall'utilizzo
congiunto di beni immateriali, collegati tra loro da vincoli di comple-
mentarità, ai fini della realizzazione di un prodotto o di una famiglia di
prodotti o di un processo o di un gruppo di processi, sempre che tra i
beni immateriali utilizzati congiuntamente siano compresi unica-
mente quelli oggetto dell’agevolazione.
Contestualmente, viene abrogato l’art. 1 co. 42-ter della L. 190/2014,
che conteneva la medesima disposizione sui beni complementari.
Sono state introdotte alcune modifiche all’art. 26 del DL 18.10.2012 n.
179 (conv. L. 17.12.2012 n. 221), recante determinate deroghe al
diritto societario e alcune semplificazioni in fase di avvio per le start up
Agevolazioni in innovative, applicabili anche alle PMI innovative, in forza del rinvio di cui
75 Art. 57
ambito societario per all’art. 4 co. 9 del DL 3/2015 (conv. L. 33/2015) .
co. 1
le PMI Più nello specifico, rispetto ai co. 2, 5 e 6 dell’art. 26 del DL 179/2012,
relativi alle start up innovative (oltre alle PMI innovative) costituite in
forma di srl, il riferimento a tali tipi societari viene sostituito con quello
alle PMI (piccole e medie imprese), con l’effetto, dunque, di estendere
73
Cfr. Fornero L. “Obblighi di ricalcolo degli acconti”, Schede di Aggiornamento, 5, 2017, p. 971 ss.
74
A ben vedere, la data di riferimento, secondo la Action 5, è il 30.6.2016. Per approfondimenti, si
vedano Bono M., Trainotti A. “Esclusione dei marchi dal Patent box”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 1.5.2017.
75
Per approfondimenti sulla tematica, si veda la voce “Start up innovative” e “PMI innovative”, Guide
Eutekne.
76
Per un primo commento, cfr. Vitale R. “Agevolazioni societarie per le start up estese anche alle PMI”,
Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 4.5.2017.
77
Secondo le disposizioni richiamate, nelle srl, in generale, i diritti sociali spettano ai soci in misura
proporzionale alla partecipazione da ciascuno posseduta; qualora l’atto costitutivo non prevede
diversamente, le partecipazioni dei soci sono determinate in misura proporzionale al conferimento.
Viene fatta salva la possibilità per l’atto costitutivo di prevedere l’attribuzione a singoli soci di
particolari diritti relativi a amministrazione della società o distribuzione degli utili.
78
Tale misura va letta in combinato con quanto stabilito in precedenza dalla L. 11.12.2016 n. 232
(legge di bilancio 2017). Infatti, fermo il previgente limite di cui all’art. 2468 co. 1 c.c. per le srl, la
normativa sull’equity crowdfunding era stata estesa già alle PMI dall’art. 1 co. 70 della L. 232/2016,
che aveva modificato il riferimento originario alle start up e PMI innovative con quello delle PMI in
generale (cfr. artt. 1 co. 5-novies e 50-quinquies del DLgs. 58/98 - TUF). In tal senso, allora, l’intervento
legislativo (e, in generale, le disposizioni di cui al co. 1 dell’art. 57 del DL 59/2017) “è complessi-
vamente finalizzato ad agevolare l’autonomo finanziamento delle PMI mediante capitale di rischio raccolto
tramite privati, senza gravare sulle banche e sullo Stato, consentendo di dare piena attuazione a quanto
previsto dalla legge di bilancio 2017, che ha consentito l’equity crowdfunding per tutte le PMI”.
Sull’argomento, cfr. Corso L. Tombari E. e Vitale R. “Le altre novità”, in AA.VV. “Le novità della Legge
di bilancio 2017 e del DL collegato”, Quaderni Eutekne, 132, Eutekne, Torino, 2016, p. 654 - 655; AA.VV.
“Legge di bilancio 2017 - Novità fiscali”, Schede di Aggiornamento on line, 1, 2017, p. 40 - 50.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
39
Argomento Descrizione Norma
Sono state previste alcune modifiche all’art. 31 co. 4 del DL 18.10.2012
n. 179 (conv. L. 17.12.2012 n. 221), in relazione all’ambito di appli-
cazione temporale delle misure di favore riconosciute alle start up
innovative, ampliando tale periodo da 4 a 5 anni dalla data della
costituzione di tali società.
Regime temporale delle agevolazioni
Secondo la formulazione previgente dell’art. 31 co. 4 del DL 179/2012,
il regime agevolativo previsto a favore delle start up innovative dalla
Sezione IX (recante “Misure per la nascita e lo sviluppo di imprese start-
up innovative”, di cui agli artt. 25 - 32) era stabilito per un massimo di 4
anni dalla data di costituzione delle stesse.
Il legislatore è intervenuto ampliando tale durata in 5 anni, sempre dalla
data di costituzione delle start up innovative.
Agevolazioni per le “Lo scopo di individuare una durata temporale uniforme – per il regime Art. 57
start up innovative agevolativo in questione – si fonda sui dubbi interpretativi derivanti dalla co. 3-ter
modifica, ad opera dell’art. 57, co. 3, del D.L. n. 50/2017, del solo art. 28, co.
79
1 del D.L. n. 179/2012” , che, già prima della conversione in legge,
aveva esteso appunto per il periodo di 5 anni l’applicazione delle
disposizioni in materia di rapporto di lavoro subordinato instaurati
80
alle dipendenze di start-up innovative .
Sull’argomento, si ricorda, inoltre, che la cessazione del regime age-
volativo avviene, salvo alcune eccezioni in materia di lavoro e socie-
81
taria , anche a seguito della perdita di uno dei requisiti richiesti ai
fini della qualificazione della società come “start up innovativa” (art.
25 co. 2 del DL 179/2012) prima della scadenza del termine, non più
di 4 anni, ma di 5 anni dalla data di costituzione della società,
secondo quanto risultante dal periodico aggiornamento della sezione
speciale del Registro delle imprese (art. 25 co. 8, 14 e 15 del DL
179/2012).
79
Cfr. schede di lettura n. 484/1 del Servizio Studi del Senato della Repubblica e della Camera dei
Deputati (A.S. n. 2853), giugno 2017, p. 491.
80
Dall’estensione temporale in questione sono escluse – così come già previsto in precedenza – le
società già costituite alla data del 19.12.2012 (data di entrata in vigore della L. 221/2012, di conver-
sione del DL 179/2012), che rimangono assoggettate ai limiti temporali più ristretti previsti dall’art. 25
co. 3 del DL 179/2012, in maniera variabile, a seconda dell’anteriorità della costituzione (più precisa-
mente, di 4 anni dalla data di entrata in vigore del DL 179/2012 - 20.10.2012 –, in caso di società
costituita entro i 2 anni precedenti, 3 anni, in caso di società costituita entro i 3 anni precedenti e 2
anni, in caso di società costituita entro i 4 anni precedenti).
81
In particolare, viene fatta salva l’efficacia:
• dei contratti a tempo determinato stipulati dalle start up innovative sino alla scadenza del relativo
termine;
• delle clausole eventualmente inserite nell’atto costitutivo delle start up innovative costituite in
forma di srl in tema di categorie di quote ed emissione di strumenti finanziari (ex art. 26 co. 2, 3 e
7 del DL 179/2012), limitatamente alle quote di partecipazione già sottoscritte e agli strumenti
finanziari partecipativi già emessi.
82
Per approfondimenti, si veda la voce “Alberghi”, Guide Eutekne.
83
Cfr. la nota di lettura n. 180/1, predisposta dal Servizio del bilancio del Senato sul disegno di legge di
conversione del DL 50/2017 (A.S. 2853).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
41
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
43
Argomento Descrizione Norma
I suddetti termini riprendono a decorrere dalla fine del periodo di so-
spensione.
Effettuazione dei versamenti tributari sospesi
I versamenti tributari sospesi dovranno essere effettuati:
• entro il 16.12.2017, dai soggetti titolari di reddito d’impresa o di
lavoro autonomo e dagli esercenti attività agricole;
• entro il 16.2.2018, dai soggetti diversi dai precedenti;
• senza applicazione di sanzioni e interessi.
Modelli 730/2017 che, Lazio, Abruzzo e Umbria, colpiti dagli eventi sismici verificatisi a Art. 43-
partire dal 24.8.2016, viene prevista la possibilità di presentare il quater
dei soggetti
terremotati - modello 730 applicando la speciale disciplina prevista in assenza di
85
un sostituto d’imposta , anche in presenza di un sostituto d’imposta
84
Si tratta dei soggetti titolari dei redditi di lavoro dipendente e assimilati indicati agli artt. 49 e 50 co. 1
lett. a), c), c-bis), d), g), con esclusione delle indennità percepite dai membri del Parlamento europeo, i)
ed l) del TUIR.
85
Di cui all’art. 51-bis del DL 21.6.2013 n. 69 (conv. L. 9.8.2013 n. 98) e al provv. Agenzia delle Entrate
22.8.2013 n. 100191.
86
Contenuta nel nuovo co. 1-quater inserito nell’art. 48 del DL 17.10.2016 n. 189, conv. L. 15.12.2016 n. 229.
87
Si veda il commento al precedente art. 43.
88
Si vedano l’art. 37 co. 4 del DLgs. 9.7.97 n. 241, l’art. 19 del DM 31.5.99 n. 164, l’art. 15 del DLgs.
21.11.2014 n. 175, la circ. Agenzia delle Entrate 9.5.2013 n. 14 (§ 9), la circ. Agenzia delle Entrate
30.12.2014 n. 31 (§ 6) e la ris. Agenzia delle Entrate 10.2.2015 n. 13.
89
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 22.8.2013 n. 28 (§ 5).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
45
Argomento Descrizione Norma
l’applicazione della disciplina prevista in assenza di sostituto d’im-
posta comporta che il pagamento deve essere effettuato con le
modalità ed entro i termini previsti per i versamenti derivanti dal
modello REDDITI 2017 PF.
Viene prorogato fino al 31.12.2019 (in luogo del precedente 31.12.2018)
lo speciale credito d’imposta previsto per investimenti nelle regioni
dell'Italia centrale colpite dagli eventi sismici di cui all’art. 18-quater del DL
9.2.2017 n. 8 convertito.
In particolare, nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e
Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24.8.2016 di cui
Sisma Italia centrale agli allegati 1 e 2 al DL. 189/2016, il credito d'imposta ex art. 1 co. 98
- Credito d’imposta ss. della L. 208/2015 (vale a dire, il credito d’imposta per investimenti Art. 44
per investimenti 90
nel Mezzogiorno ) è attribuito nella misura del:
• 25%, per le grandi imprese;
• 35%, per le medie imprese;
• 45%, per le piccole imprese.
90
Si veda la voce “Bonus investimenti nel Mezzogiorno”, Guide Eutekne.
91
Per un primo commento Zeni A. “Nuova ZFU nell’Italia centrale”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 26.4.2017.
92
Si veda la voce “Zone Franche”, Guide Eutekne.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
47
Argomento Descrizione Norma
Misura delle nuove detrazioni
Nei casi in cui tali imprese provvedano, entro 18 mesi dalla data di
conclusione dei lavori, alla successiva alienazione dell'immobile, al-
l’acquirente delle unità immobiliari spetta la detrazione IRPEF/IRES (si
veda la voce “Interventi antisismici”, Guide Eutekne) nella misura del:
• 75% nel caso in cui dalla realizzazione degli interventi il rischio
sismico dell'immobile si riduca sino a determinare il passaggio
ad una classe di rischio inferiore;
• 85% nel caso in cui gli interventi determinino il passaggio del-
93
l'immobile a due classi di rischio inferiori .
Momento di sostenimento delle spese
Seppur la norma non lo dica espressamente, le nuove detrazioni
potrebbero applicarsi alle spese sostenute dall’1.1.2017 al 31.12.2021
in virtù del rinvio operato dal co. 1-quater al co. 1-bis del DL 63/2013.
Non può escludersi, tuttavia, che le nuove disposizioni si possano
applicare solo alle spese sostenute a decorrere dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del DL 50/2017.
Ammontare massimo di spesa detraibile e ripartizione in rate annuali
La detrazione del 75% o 85%, inoltre:
• è calcolata sul prezzo della singola unità immobiliare, risultante
nell'atto pubblico di compravendita;
• spetta entro un ammontare massimo di spesa pari a 96.000,00
euro per ciascuna unità immobiliare.
93
Si ricorda che il decreto 28.2.2017 n. 58 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha definito le
linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e le modalità per l’attestazione,
da parte dei professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi effettuati.
94
Per un approfondimento si consenta il rinvio all’analisi a cura di Zeni A. “Agevolazioni per la riqualifi-
cazione energetica degli edifici”, in “Riqualificazione energetica degli edifici (detrazione 55-65%)”,
Monografie on line.
95
Si evidenzia che la possibilità di cedere la detrazione contemplata dal co. 2-quater dell’art. 14 del DL
63/2013 riguarda, invece, la generalità dei condomini (fra cui anche quelli non tenuti al versamento
dell’imposta sul reddito), a condizione che siano teoricamente beneficiari delle detrazioni d’imposta
previste per i particolari interventi di cui allo stesso co. 2-quater (cfr. provv. Agenzia delle Entrate
8.6.2017 n. 108577).
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
49
96
Cfr. Galardo S.M. “Per le multinazionali la chance dell’accordo con il Fisco italiano”, Il Sole - 24 Ore,
20.6.2017, p. 33. Si veda anche Marani M. “Le multinazionali con stabile in Italia si possono mettere in
regola”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.6.2017.
97
Gli ISA verranno elaborati gradualmente a partire dal 2017. A tal proposito, con il comunicato stampa
Agenzia delle Entrate - Sose 7.3.2017 n. 52, è stato anticipato che, relativamente a tale periodo
d’imposta, saranno approvati e operativi una prima tranche di ISA: 29 per il settore del commercio, 15
per le manifatture, 17 per i servizi e 9 per i professionisti.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
51
Argomento Descrizione Norma
di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente. Tale grado
di affidabilità rileva anche ai fini dell’accesso al regime premiale.
Approvazione, integrazione e revisione degli indici
Gli indici sono approvati con decreto del Ministro dell’Economia e
delle Finanze entro il 31 dicembre del periodo d’imposta per il quale
sono applicati.
Possono essere approvate specifiche integrazioni, per tener conto di
particolari situazioni, entro il mese di febbraio del periodo d’imposta
successivo a quello per il quale dette integrazioni sono applicate.
La revisione degli indici è programmata con provvedimento del diret-
tore dell’Agenzia delle Entrate almeno ogni 2 anni dalla loro prima
applicazione o dall’ultima revisione. Relativamente al periodo d’impo-
sta 2017, il provvedimento è emanato entro 90 giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del DL 50/2017.
Nei procedimenti di approvazione e revisione degli indici è coinvolta
una commissione di esperti che esprime il proprio parere sull’idoneità
degli indici a rappresentare la realtà economica. Fino all’istituzione di
tale commissione specifica per gli indici, i suoi compiti sono svolti
dalla commissione degli esperti per gli studi di settore.
Soggetti esclusi dagli indici
Gli indici non si applicano ai periodi d’imposta nei quali il contribuente:
• ha iniziato o cessato l’attività, ovvero non si trova in condizioni
di normale svolgimento della stessa;
• dichiara ricavi di cui all’art. 85 co. 1, esclusi quelli di cui alle lett.
c), d) ed e), o compensi di cui all’art. 54 co. 1 del TUIR di ammon-
tare superiore al limite stabilito dal decreto di approvazione o
revisione degli indici.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
53
Argomento Descrizione Norma
unitamente alle informazioni presenti nell’Archivio dei rapporti finan-
ziari dell’Anagrafe tributaria, è considerato per definire specifiche
strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale.
Disciplina transitoria
Viene disposta una graduale cessazione della disciplina relativa a
parametri contabili e studi di settore, con effetto dai periodi d'im-
posta per i quali entrano in vigore i nuovi ISA e per le attività eco-
nomiche per le quali gli stessi indici sono approvati.
Per le attività di controllo, di accertamento e di irrogazione delle
sanzioni effettuate in relazione ai periodi d’imposta antecedenti a
quelli in cui si applicano gli indici si considerano le disposizioni vigenti
il giorno antecedente la data di entrata in vigore della legge di
conversione del DL 50/2017.
Le norme che, per fini diversi dall’attività di controllo, rinviano all’art.
3 co. 181 - 189 della L. 549/95 (parametri contabili) e agli artt. 62-bis
e 62-sexies del DL 331/93 (studi di settore) e ai limiti previsti per
l’applicazione degli studi di settore si intendono riferite anche agli
indici.
Disposizioni abrogate
Sono abrogate le seguenti disposizioni:
• l’art. 10-bis della L. 146/98, concernente le modalità di revisione
ed aggiornamento degli studi di settore;
• l’art. 7-bis del DL 193/2016, che disponeva l’introduzione degli
ISA a fronte dell’abrogazione di studi di settore e parametri con-
tabili.
Per effetto dell’art. 76 co. 1 del DPR 602/73, l’espropriazione immo-
biliare da parte dell’Agente della Riscossione è ammessa a con-
dizione che non si tratti dell’unico immobile di proprietà del debitore
adibito ad abitazione principale del debitore stesso, eccezion fatta
per gli immobili di lusso.
Oltre a ciò, come regola generale, l’esecuzione immobiliare è am-
messa solo per i debiti superiori a 120.000,00 euro, e se è stata
iscritta ipoteca da almeno 6 mesi senza che il debitore abbia pagato.
Espropriazione
Prima del DL 50/2017, l’art. 76 co. 2 del DPR 602/73 stabiliva che “il Art. 8
esattoriale
concessionario non procede all’espropriazione immobiliare se il valore del
bene, determinato a norma dell’articolo 79 e diminuito delle passività
ipotecarie aventi priorità sul credito per il quale si procede, è inferiore
all’importo indicato nel comma 1”.
Il DL 50/2017 ha sostituito la dizione “del bene” con “dei beni”, ma
non appare chiaro se la modifica sia volta a commisurare il limite di
120.000,00 euro a tutti i beni del debitore o solo a quelli da pignorare
98
su cui è stata iscritta ipoteca esattoriale .
98
Iorio A. “Esecuzioni, il tetto guarda ai beni”, Il Sole - 24 Ore, 25.4.2017, p. 29.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
55
Argomento Descrizione Norma
Essi valgono limitatamente ai carichi oggetto della rottamazione, e
sono revocati nel momento in cui il debitore decade dalla stessa
(quindi a seguito del mancato, tardivo oppure anche solo insufficiente
pagamento della totalità delle somme o di una delle rate del piano di
dilazione).
I rimborsi di imposte e tasse, in costanza dei presupposti di legge,
sono erogati ove il contribuente si sia avvalso della rottamazione ex
art. 6 del DL 22.10.2016 n. 193, essendo sufficiente la domanda di
definizione, purché trasmessa tempestivamente, quindi entro il
Erogazione dei 21.4.2017.
rimborsi Detto diversamente, la trasmissione della domanda osta, a livello Art. 1-
(rottamazione dei generale, al fermo del rimborso per carichi pendenti. quater
ruoli) Tuttavia, nel momento in cui il debitore decade dalla stessa (quindi a
seguito del mancato, tardivo oppure anche solo insufficiente paga-
mento della totalità delle somme o di una delle rate del piano di
dilazione), può essere fermato il rimborso ai sensi dell’art. 23 del
DLgs. 472/97.
È elevata da 20.000,00 a 50.000,00 euro la soglia entro la quale
l’impugnazione degli atti impositivi è soggetta alla procedura di
reclamo/mediazione (art. 17-bis del DLgs. 546/92).
In breve, per gli atti impositivi emessi da qualsiasi ente impositore, ivi
inclusi quelli degli Agenti della Riscossione, se l’atto ha un valore non
superiore a 50.000,00 euro, occorre, prima di costituirsi in giudizio,
instaurare una previa fase con l’ente impositore, in cui può essere
accolto, in tutto o in parte, il reclamo, o può essere stipulata una
mediazione (in questo caso, si può negoziare la pretesa e le sanzioni
sono ridotte al 35% del minimo).
Il valore della lite, al fine di calcolare la soglia dei 50.000,00 euro, va
determinato ai sensi dell’art. 12 del DLgs. 546/92, quindi, in breve, si
considera la sola maggiore imposta richiesta, al netto di sanzioni e
Reclamo/mediazione
interessi (salvo che per gli atti di irrogazione di sole sanzioni, ove si
(elevazione della
computa la sanzione). Pertanto, nel nuovo sistema, anche atti del Art. 10
soglia a 50.000,00
valore complessivo superiore a 100.000,00 euro possono rientrare
euro)
nel reclamo/mediazione, posto che non si considerano le sanzioni.
Dal punto di vista procedurale, nulla muta, dunque:
• entro il consueto termine dell’art. 21 del DLgs. 546/92, si no-
tifica il ricorso a pena di inammissibilità, che può, ma non
necessariamente, contenere una proposta di mediazione;
• non bisogna costituirsi in giudizio entro i consueti 30 giorni dalla
notifica del ricorso, ma occorre attendere 90 giorni, entro cui ci
può essere la mediazione o l’accoglimento del reclamo;
• il termine di 30 giorni per la costituzione in giudizio decorre dallo
spirare dei novanta, quindi il deposito del ricorso in Commis-
sione deve avvenire, a pena di inammissibilità, entro 120 giorni
dalla notifica del ricorso stesso (novanta a cui si aggiungono i
trenta);
99
Prima delle modifiche apportate in sede di conversione, si richiedeva che la costituzione in giudizio di
primo grado del ricorrente fosse avvenuta entro il 31.12.2016.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
57
Argomento Descrizione Norma
Ciò anche se, per ipotesi, il processo pendesse in Cassazione su
ricorso dell’Agenzia delle Entrate a seguito di due sentenze favorevoli
al contribuente.
Oggetto di definizione, comunque, sono i soli importi che hanno
100
formato oggetto di contestazione in primo grado .
Sono escluse le liti che riguardano, anche solo in parte, le risorse
proprie tradizionali dell’UE (tipicamente i dazi doganali) nonché l’IVA
all’importazione, così come gli atti sul recupero di aiuti di Stato
dichiarati incompatibili con il mercato comunitario.
La strutturazione della definizione rende per forza di cose non defini-
bili le liti sugli avvisi di classamento (e, in generale, avverso i c.d. “atti
negativi” come il diniego di iscrizione all’Anagrafe delle ONLUS) e
contro i dinieghi di rimborso.
Le spese processuali si intendono automaticamente compensate.
Tramite provvedimento dell’Agenzia delle Entrate saranno indivi-
duate le modalità applicative della sanatoria.
Procedura
Entro il 30.9.2017, il contribuente deve presentare domanda esente
da imposta di bollo utilizzando il modello che verrà predisposto
dall’Agenzia delle Entrate, con le modalità del caso.
Considerato che il 30.9.2017 cade di sabato, la domanda dovrebbe
ritenersi tempestiva se effettuata il lunedì 2.10.2017, ma, per pru-
denza, è bene presentarla entro il 30.9.2017.
Per ogni controversia va presentata una distinta domanda, e “per
controversia autonoma si intende quella relativa a ciascun atto impu-
gnato”. Allora, per ogni atto impugnato va presentata una domanda
distinta, a prescindere dal fatto che il contribuente, mediante unico
ricorso, abbia impugnato più atti, o dal fatto che le controversie, in
primo grado o in appello, siano state riunite.
Versamenti
I versamenti possono avvenire in unica soluzione oppure in tre rate, e
il termine per il pagamento delle somme o della prima rata (che deve
rappresentare il 40% degli importi dovuti) coincide con il 30.9.2017.
Le altre due rate scadono il 30.11.2017 (per l’ulteriore 40% degli
importi) e il 30.6.2018 (per il restante 20% degli importi).
La rateazione non è ammessa se gli importi non superano, nel com-
plesso, i 2.000,00 euro.
Ai pagamenti si applica, in quanto compatibile, l’art. 8 del DLgs.
218/97, dunque:
• la definizione si perfeziona con il pagamento o di tutte le somme
o della prima rata;
100
Se, pertanto, il contribuente ha omesso di impugnare alcune parti dell’atto, queste non rientrano nella
definizione, non essendo state contestate.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
59
Argomento Descrizione Norma
Sospensione dei termini processuali
I termini relativi all’impugnazione della sentenza (appello, revoca-
zione ordinaria, ricorso per Cassazione) o alla riassunzione della
causa a seguito di rinvio, sospensione/interruzione del processo o
declinatoria di competenza sono sospesi per 6 mesi se spirano nello
iato temporale compreso tra il 24.4.2017 (data di entrata in vigore
dell’art. 11 del DL 50/2017) e il 30.9.2017 (data ultima per la
presentazione della domanda di definizione).
La sospensione concerne anche le impugnazioni incidentali.
Dalla formulazione normativa emerge che la sospensione di 6 mesi è
automatica, prescindendo dalla volontà di avvalersi della definizione.
Tuttavia, se il contribuente non ha interesse alla definizione, nulla
vieta che l’impugnazione venga proposta ugualmente.
In presenza anche di un minimo dubbio sul carattere definibile della
lite (si pensi ai processi relativi a vizi imputabili all’Agente della
Riscossione in cui è stata, per errore, citata in giudizio l’Agenzia delle
Entrate) è bene impugnare/riassumere nei termini.
Diniego di sanatoria
Il diniego di definizione deve essere notificato entro il 31.7.2018, con
le modalità previste per la notifica degli atti processuali.
Esso è impugnabile:
• entro 60 giorni dinanzi all’organo giurisdizionale presso cui pen-
de la lite;
• ove la definizione sia chiesta in pendenza del termine per
impugnare la sentenza, anche unitamente alla sentenza stessa
entro 60 giorni dalla notifica del diniego.
101
Liburdi D. “Liti fiscali con sanatoria libera”, Italia Oggi, 25.4.2017, p. 27.
102
I lavoratori interessati dalle attività indicate negli Allegati “C” ed “E” alla L. 232/2016 sono:
• operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
• conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
• conciatori di pelli e di pellicce;
• conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
• conduttori di mezzi pesanti e camion;
• soggetti che svolgono le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con
lavoro organizzato in turni;
• addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
• professori di scuola pre-primaria;
• facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
• personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
• operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
103
Si intendono per tali, quelli individuati dall’art. 1 co. 12 e 13 della L. 8.8.95 n. 335, aventi:
• un’anzianità contributiva alla data del 31.12.95;
• almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il raggiungimento del
diciannovesimo anno di età .
Per questi lavoratori, ancorché in possesso di ulteriori requisiti (ad esempio, stato di disoccupazione,
ridotta capacità lavorativa, effettuazione di attività lavorative faticose e pesanti, e così via), la legge di
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
61
Argomento Descrizione Norma
sto, rispettivamente, dai co. 179 e 199 dell’art. 1 della L. 232/2016.
Nel dettaglio, il co. 1 dell’art. 53 della “manovra correttiva” chiarisce
che le predette attività lavorative gravose indicate nell’allegato “C”
104
della L. 232/2016 , si considerano svolte in via continuativa quan-
105
do nei 6 anni precedenti la data di decorrenza dell’indennità ex
APE sociale:
• non hanno subito interruzioni per un periodo complessivamente
superiore a 12 mesi;
• siano state svolte nel settimo anno precedente la predetta
decorrenza per un periodo corrispondente a quello complessivo
di interruzione.
109
Cfr. Tombari E. “Novità sul lavoro accessorio per micro imprese e P.A”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 1.6.2017.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
63
110
Computati, cioè, al 75% del loro valore.
111
Intendendosi per tali quelle sorte:
• nell’ambito di progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di
disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali;
• per lo svolgimento di lavori di emergenza correlati a calamità o eventi naturali improvvisi;
• per attività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici o associazioni di volontariato;
• per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative.
112
Ai sensi del co. 9, il pagamento dei compensi può avvenire anche attraverso l’utilizzo del modello F24.
In quest’ultimo caso, però, è esclusa la facoltà di compensazione dei crediti di cui all’art. 17 del DLgs.
9.7.97 n. 241.
113
Attraverso il “Libretto Famiglia” è possibile remunerare le attività rese nell’ambito di:
• piccoli lavori domestici, compresi quelli di giardinaggio, pulizia e manutenzione;
• assistenza domiciliare a bambini, anziani, soggetti malati e disabili;
• insegnamento privato supplementare.
Per una panoramica più approfondita si veda Tombari E. “Torna il lavoro accessorio con il Libretto
Famiglia per le persone fisiche”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 16.6.2017.
114
Per una panoramica più approfondita di tale tipologia contrattuale, si veda Tombari E. “Contratto di
prestazione occasionale al posto dei voucher per le micro imprese”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 19.6.2017.
115
Se l’impresa fruitrice è agricola, dovrà essere comunicata la durata della prestazione con riferimento
ad un arco temporale non superiore a 3 giorni.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
65
Argomento Descrizione Norma
Impianto sanzionatorio
Il co. 20 dispone che il rapporto si trasformi in rapporto di lavoro
subordinato a tempo pieno e indeterminato qualora sia superato, da
parte di un utilizzatore diverso dalla Pubblica Amministrazione:
• il limite massimo complessivo di 2.500,00 euro, previsto per il pre-
statore per le prestazioni rese in favore del medesimo utilizzatore;
• il limite di durata della prestazione pari, si ricorda, a 280 ore
nell’arco dello stesso anno civile.
116
In tali casi, non si applica la procedura di diffida alla regolarizzazione degli illeciti amministrativi ex
art. 13 del DLgs. 23.4.2004 n. 124.
117
Si veda la voce “Detassazione dei premi di risultato”, Guide Eutekne.
118
Si veda la voce “Decontribuzione dei premi di risultato”, Guide Eutekne.
119
Cfr. Orlando A. “Nuovi premi di produttività per i contratti sottoscritti dal 24.4.2017”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 18.5.2017.
120
Cfr. Valsiglio C. “Sgravi sui premi di risultato, la nuova agevolazione in Gazzetta Ufficiale”, Il Corriere
delle Paghe, 5, 2017, p. 8.
121
Ciò fatte salve le precisazioni fornite e le semplificazioni individuate dalla prassi amministrativa (nota
Min. Lavoro 22.7.2016 n. 4274).
122
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la circ. 15.6.2016 n. 28, in pratica, ai fini dell’accesso ai
benefici, si richiede che, nell’arco di un congruo periodo definito in sede di accordo, sia stato
realizzato l’incremento di almeno uno degli obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e
innovazione e che tale incremento possa essere misurato e verificato attraverso gli indicatori
numerici di “performances” individuati dall’accordo stesso e riportati nella sezione 6 del modello da
utilizzare per la trasmissione, in via telematica, della dichiarazione di conformità (contenente, a tal
fine, un’elencazione esemplificativa di 20 parametri). Possono, dunque, costituire oggetto della
disciplina agevolativa – hanno ribadito Gheido M.R., Casotti A. “Premi di risultato: torna la
decontribuzione”, Diritto e Pratica del Lavoro, 21, 2017, p. 1282 – non gli emolumenti corrisposti in
vista di un generico incremento di produttività, efficienza e flessibilità, ma esclusivamente i premi
collegati a obiettivi “che possono essere i più diversificati, ma che debbono, comunque, essere indicati,
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
67
Argomento Descrizione Norma
– partecipazione agli utili dell’impresa, distribuiti ai sensi del-
l’art. 2102 c.c., determinati in base agli utili netti dell’impresa
ovvero agli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente
approvato e pubblicato, per le imprese soggette alla pub-
123
blicazione del bilancio .
concretamente misurabili e verificabili”. Sul punto, si veda anche Tosco F. “Contratti con premi incre-
mentali e misurabili per la detassazione”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 14.3.2017.
123
L’Agenzia delle Entrate, nella circ. 28/2016, ha chiarito che tale partecipazione:
• deve essere intesa non come attribuzione di quote del capitale sociale, bensì, semplicemente,
quale modalità di erogazione della retribuzione al prestatore di lavoro;
• può essere fatta rientrare nel campo di applicazione dei benefici a prescindere dagli incrementi di
produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.
124
Nei suddetti gruppi di lavoro – ha specificato la circ. Agenzia delle Entrate 28/2016 – è neces-
sario che i lavoratori operino ed esprimano opinioni considerate di pari importanza e dignità di quelle
espresse dai responsabili, in modo da accrescere la motivazione del personale e coinvolgerlo in modo
attivo, favorendo un impegno “dal basso” che consenta di migliorare le prestazioni produttive e la
qualità del prodotto e del lavoro.
125
Come sottolinea Falasca G. “Produttività, vantaggi extra con coinvolgimento effettivo, Il Sole - 24 Ore,
15.5.2017, p. 22, “la redazione dei piani di coinvolgimento dei lavoratori non può essere frutto di una
scelta unilaterale del datore di lavoro”, dovendo le forme di partecipazione di cui si tratta essere “costi-
tuite sulla base di accordi collettivi stipulati, a livello territoriale o aziendale”, ex art. 51 del DLgs. 81/2015.
126
Cfr. Buscema G. “Manovra correttiva e premi di risultato: ultrattività degli accordi stipulati”, Quotidiano
IPSOA online, 12.5.2017.
127
Cfr. Bonati G. “Decreto fiscale, sgravio contributivo per i premi di produttività”, Guida al Lavoro, 19,
2017, p. 13.
128
Invero, a differenza di quanto disposto in altre occasioni, in cui sono stati garantiti il mantenimento
della copertura pensionistica a carico dello Stato (con accreditamento dei contributi oggetto di
esonero, anche se non effettivamente versati dal datore di lavoro) e l’utilizzo degli ordinari criteri di
calcolo in sede di determinazione della misura del trattamento, ora l’art. 1 co. 189 della L. 208/2015
(come modificato dal DL 50/2017 convertito) prevede che, con riferimento alla quota di erogazioni ivi
indicata, alla riduzione dell’aliquota c.d. “di finanziamento” a carico del datore di lavoro e del lavoratore
corrisponda l’equivalente riduzione dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Cfr.
l’Approfondimento del 2.5.2017 della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
69
Argomento Descrizione Norma
• possibilità di assoggettare i premi di risultato o le somme ero-
gate sotto forma di partecipazione agli utili (salvo rinuncia del
lavoratore) ad un’imposta sostitutiva del 10% in luogo di IRPEF e
addizionali, fino ad un limite massimo di importo agevolabile
elevato, in caso di coinvolgimento paritetico dei lavoratori, a
4.000,00 euro (rispetto al limite di 3.000,00 euro previsto in
generale; cfr. il previgente art. 1 co. 189 della L. 208/2015);
• assoggettamento delle somme all'ordinaria contribuzione previ-
129
denziale e assistenziale .
La norma fornisce l’interpretazione autentica dell’art. 12 co. 3 del DLgs.
10.9.2003 n. 276 relativa all’obbligo, per i soggetti autorizzati alla
somministrazione di lavoro, di versare agli appositi fondi le somme per
finanziare interventi di formazione e integrazione al reddito dei
lavoratori somministrati.
In particolare, il co. 3 precisa che detti interventi devono essere attuati
Formazione e
nel quadro delle politiche e delle misure stabilite dal CCNL delle imprese
sostegno al reddito Art. 55-
di somministrazione di lavoro, sottoscritto dalle organizzazioni dei
per i lavoratori ter
datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative
somministrati
a livello nazionale.
Secondo la disposizione interpretativa, il dettato del co. 3 deve essere
interpretato nel senso che gli interventi di formazione e integrazione al
reddito dei lavoratori somministrati includono le misure stabilite dal
CCNL dirette a garantire a questi ultimi una protezione complessiva in
termini di welfare, anche attraverso la bilateralità del settore.
Trattamenti di Intervenendo in materia di trattamenti di integrazione salariale in
Art. 55-
integrazione deroga, viene apportata, in sede di conversione in legge, una specifica
130 quater
salariale in deroga integrazione dell’art. 44 co. 6 bis del DLgs. 14.9.2015 n. 148 .
129
Come evidenzia Cirioli D. “Produttività, dal 24 aprile il regime agevolativo è doppio”, Italia Oggi,
8.5.2017, p. 14, la “manovra correttiva” non abroga le vecchie regole, ma le lascia operative “con
riferimento ai piani di produttività in corso”, ossia agli accordi sulla produttività, aziendali o territoriali,
già esistenti alla data di entrata in vigore del DL 50/2017, con conseguente “duplicazione dei regimi”.
Circa il trattamento fiscale e contributivo delle componenti retributive premiali, va ancora ricordato
che resta ferma, in capo ai lavoratori dipendenti privati, l’ulteriore facoltà ad essi accordata dall’art. 1
co. 184 della L. 208/2015 (confermata e rafforzata dalla L. 232/2016) – benché comunque subor-
dinata alla sussistenza di una disposizione abilitante della contrattazione collettiva di secondo livello
– di sostituire, in tutto o in parte, la corresponsione delle somme spettanti a titolo di premio o di
partecipazione agli utili – potenzialmente assoggettabili, stante la sussistenza di tutti i presupposti,
all’imposta sostitutiva del 10% – con la fruizione dei benefit (es. opere o servizi in natura c.d. “di
welfare”) di cui all’art. 51 del TUIR, esclusi, entro determinati limiti, dalla formazione del reddito di
lavoro dipendente, con conseguente esenzione, per effetto dell’armonizzazione delle basi imponibili,
sia da tassazione (sia ordinaria che sostituzione) che da contribuzione (sia per la quota aziendale che
per la quota a carico del lavoratore).
130
Si tratta della norma in materia di ammortizzatori sociali in deroga che ha ampliato la possibilità per
le Regioni e le Province autonome, nel disporre l’utilizzo delle risorse ad esse attribuite, di derogare ai
criteri introdotti dal DM 1.8.2014 n. 83473, destinando le stesse preferibilmente ad interventi in aree di
crisi industriale complessa o, in alternativa, ad azioni di politica attiva del lavoro.
131
Con riguardo al lavoro subordinato nelle start-up innovative, va aggiunto che, accanto alle disposizioni
di cui all’art. 28 del DL 179/2012 – sostanzialmente concernenti peculiari modalità di determina-
zione del trattamento retributivo dei dipendenti, collegate alla produttività – è rilevante la “speciale”
disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato stipulati da tali società, originariamente recata
dagli abrogati co. 2 - 6 di tale articolo e oggi contenuta nel c.d. “Codice dei contratti di lavoro” di cui al
DLgs. 81/2015. Quest’ultimo, agli artt. 21 co. 3 e 23 co. 2, esclude espressamente le start-up
dall’applicazione dei limiti al numero di proroghe e ai rinnovi dei contratti a termine, nonché dei limiti
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
71
9 ALTRE NOVITÀ
Argomento Descrizione Norma
Sono state previste alcune modifiche al DLgs. 4.3.2010 n. 28, che ha
introdotto la mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie
132
civili e commerciali .
Vengono, in particolare, eliminati i periodi terzo e quarto dell’art. 5
co. 1-bis del DLgs. 28/2010, che prevedevano, con riferimento alla
mediazione come condizione di procedibilità della domanda (c.d.
Mediazione “mediazione obbligatoria”), un periodo di sperimentazione e un servizio
finalizzata alla di monitoraggio degli esiti di tale sperimentazione su iniziativa del
Art.
conciliazione delle Ministero della Giustizia.
11-ter
controversie civili e Con le novità in commento, venendo eliminato il riferimento al periodo
commerciali di sperimentazione, si rende di fatto operativo e permanente l’ob-
bligo preventivo di mediazione.
Viene, al contempo, inserito l’obbligo in capo al Ministro della Giu-
stizia, a decorrere dall’anno 2018, di riferire annualmente alle Ca-
mere sugli effetti prodotti e sui risultati conseguiti dall’applicazione
“del presente comma” (cioè il co. 1-bis dell’art. 5 del DLgs. 28/2010,
133 134
relativo alla mediazione obbligatoria) , .
quantitativi di utilizzo dell’istituto, posti dalla disciplina generale, per il periodo di 4 anni dalla
costituzione della società. Tale arco temporale non è stato modificato in sede di conversione del DL
50/2017 nella L. 96/2017. Sembrerebbe, quindi, che il “processo di allineamento” operato dalla
“manovra correttiva” – volto ad uniformare alla durata massima di 5 anni della qualifica di start-up
innovativa introdotta dall’art. 4 co. 11-ter del DL 24.1.2015 n. 3 (conv. L. 24.3.2015 n. 33) la durata
massima del relativo pacchetto di agevolazioni – non sia completo. Come osserva Pagamici B.
“Start up innovative: prorogato di un anno il periodo agevolativo”, Quotidiano IPSOA online, 20.6.2017,
sulla base del dato normativo, risulta, infatti, che le deroghe all’ordinaria regolamentazione dei
contratti a termine possano essere fruite solo per i primi 4 anni di vita delle società in questione e non
nel quinto anno.
132
Il DLgs. 28/2010 è stato emanato in attuazione della delega conferita al Governo dall’art. 60 della L.
18.6.2009 n. 69, in conformità alla direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 21.5.2008 n.
2008/52/CE, relativa a determinati aspetti della mediazione transazionale in materia civile e com-
merciale.
133
Cfr. Vitale R. “Mediazione obbligatoria a regime con la soppressione della sperimentazione”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.6.2017 e “Sarà operativo e permanente l’obbligo
preventivo di mediazione“, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 2.6.2017. Si vedano
anche Valerini F. “La mediazione torna misura strutturale: eliminata l’obbligatorietà a tempo”, Diritto e
Giustizia, Il Quotidiano di informazione giuridica, 15.6.2017; Galli G. “Mediazione in pianta stabile”, Italia
Oggi, 1.6.2017, p. 26; Negri G. “La conciliazione va a regime”, Il Sole - 24 Ore, 30.5.2017, p. 38.
134
Si fa presente che l’istituto della mediazione è stato oggetto di uno specifico studio da parte di una
Commissione ad hoc costituita per la riforma, più in generale, degli strumenti di risoluzione
stragiudiziale delle controversie, presso l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia. Al termine del
mandato è stato rilasciato un dossier “Proposte normative e Note illustrative”, nel quale si propone
proprio l’estensione del periodo di sperimentazione per la mediazione obbligatoria fino al prossimo
21.9.2023. Sul commento del documento citato, cfr. Vitale R. “Da estendere le materie oggetto di
mediazione obbligatoria”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 6.2.2017.
135
Cfr. Vitale R. “Mediazione obbligatoria, nessun ancoraggio nella legge delega“, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 7.12.2012; Dalmotto E. “Mediazione ancora obbligatoria, se il contratto o
lo statuto lo prevedono”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.12.2012.
136
Cfr. Vitale R. “Ripristinata la mediazione obbligatoria”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
24.6.2013. Per un approfondimento, si veda AA.VV. “Novità del c.d. «decreto Fare» convertito (DL
21.6.2013 n. 69 conv. L. 9.8.2013 n. 98)”, Schede di Aggiornamento on line, 8-9, 2003, p. 23 - 25.
137
Cfr. Vitale R. “Sperimentazione di quattro anni per la mediazione obbligatoria“, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 19.9.2013.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
73
Argomento Descrizione Norma
• comodato;
• affitto di aziende;
• risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sa-
138
nitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con
altro mezzo di pubblicità;
139
• contratti assicurativi, bancari e finanziari .
138
Con riguardo alle controversie per il risarcimento del danno derivante da “responsabilità sanitaria”, si
segnala il recente intervenuto del legislatore con l’introduzione, in alternativa al procedimento di
mediazione e sempre come condizione di procedibilità della domanda, dell’obbligatorietà della
procedura di cui all’art. 696-bis c.p.c., relativa alla “Consulenza tecnica preventiva ai fini della com-
posizione della lite” (art. 8 co. 2 della L. 8.3.2017 n. 24). Cfr. Vitale R. “Ricorso alla consulenza tecnica
come alternativa alla mediazione“, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.3.2017.
139
Sull’argomento, si veda la recente sentenza 14.6.2017 causa C-75/16, con la quale la Corte di Giusti-
zia UE ha ritenuto la direttiva 2013/11/UE, sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consu-
matori, rispetto alla direttiva 2008/52/CE, relativa a determinati aspetti della mediazione in materia
civile e commerciale, non ostativa, in generale, ad una normativa nazionale (nel caso di specie, con
riferimento all’art. 5 co. 1-bis del DLgs. 28/2010) che preveda nell’ambito del procedimento principale
il ricorso a una procedura di mediazione come condizione di procedibilità della domanda, anche con
riguardo a controversie ricomprese nell’ambito applicativo di tale direttiva (quindi anche per le
controversie relative ai consumatori). Ciò, però, non deve impedire alle parti l’esercizio del loro diritto di
accesso al sistema giudiziario. Per il commento della sentenza, cfr. Vitale R. “Mediazione obbligatoria
anche per i consumatori”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 15.6.2017.
Le novità in sintesi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
75
1 PREMESSA
Al fine di contrastare l’utilizzo improprio delle compensazioni, l’art. 3 del DL 24.4.2017
n. 50 convertito2 ha apportato alcune modifiche alle disposizioni che regolano l’utilizzo in
compensazione dei crediti d’imposta ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97 (c.d.
“compensazione orizzontale”).
In particolare, le novità normative hanno previsto la riduzione, da 15.000,00 a 5.000,00
euro, della soglia oltre la quale l’utilizzo in compensazione orizzontale dei crediti relativi
alle imposte dirette (si veda il successivo § 2.1) e all’IVA (si veda il successivo § 2.2) è
subordinato all’apposizione del visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa).
Viene, altresì, introdotto, un regime sanzionatorio specifico nel caso in cui i suddetti
crediti siano utilizzati in compensazione orizzontale in violazione dei nuovi obblighi in
materia di visto di conformità (si veda il successivo § 2.4).
Ancora, per i titolari di partita IVA, è stato esteso l’obbligo di utilizzare i servizi telematici
dell’Agenzia delle Entrate per la presentazione dei modelli F24 che riportano compensa-
zioni orizzontali di crediti fiscali (si veda il successivo § 2.5).
1
m.negro@eutekne.it; s.suma@eutekne.it.
2
Mediante la L. 21.6.2017 n. 96, pubblicata nella G.U. 23.6.2017.
76
3
Cfr. Nota di lettura n. 180/1 A.S. 2853, Servizio del bilancio del Senato, giugno 2017, p. 32.
4
Cfr. circ. 25.9.2014 n. 28, § 6.
77
• il credito d’imposta derivante dalla trasformazione delle attività per imposte
anticipate iscritte in bilancio5;
• i crediti relativi all’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita delle imprese
di assicurazione, che si generano qualora l’ammontare complessivo delle imposte
sostitutive e ritenute da versare in ciascun anno sia inferiore all’imposta versata
per il quinto anno precedente6.
2.1.2 Applicazione alle sole compensazioni “orizzontali”
La circ. Agenzia delle Entrate 14.5.2014 n. 10 (§ 9.1) ha chiarito che i nuovi vincoli si ap-
plicano alle sole compensazioni di cui all’art. 17 del DLgs. 241/97, vale a dire alla cosid-
detta compensazione “orizzontale” o “esterna” tra tributi diversi e tra tributi e contributi,
che avviene necessariamente con il modello F24.
Esclusione delle compensazioni “interne”
Ai fini del rilascio del visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa), dunque, non
rileva l’utilizzo del credito in compensazione con importi a debito della stessa imposta
(c.d. compensazione “verticale” o “interna”)7.
2.1.3 Determinazione del limite di 5.000,00 euro
Anche a seguito delle modifiche introdotte dal DL 50/2017, si ritengono applicabili i
chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate in relazione al precedente limite alla compen-
sazione di 15.000,00 euro. Come chiarito dalla circ. 10/2014 (§ 9.1), quindi, il limite di
5.000,00 euro:
• non è cumulativo;
• è riferito invece alle singole tipologie di crediti emergenti dalla dichiarazione (in
pratica occorre fare riferimento al singolo codice tributo).
Utilizzo parziale del credito in compensazione
L’obbligo del visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa) non è comunque
applicabile in presenza di un credito superiore a 5.000,00 euro, qualora l’utilizzo in com-
pensazione “orizzontale” nel modello F24 non sia superiore al limite di 5.000,00 euro.
2.1.4 Assenza dell’obbligo di preventiva presentazione della dichiarazione
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate8, a differenza di quanto previsto ai fini IVA9, la
compensazione in esame non presuppone la preventiva presentazione della dichiarazio-
ne, mancando al riguardo una norma analoga a quella prevista per l’IVA10.
Pertanto, è possibile utilizzare in compensazione crediti di importo superiore a 5.000,00
euro, a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di maturazione (nel caso di
soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare), purché la dichiarazione
fiscale dalla quale emergono venga presentata, nei termini ordinari, munita del visto di
conformità oppure della sottoscrizione alternativa.
5
Art. 2 co. 55 - 58 del DL 29.12.2010 n. 225, conv. L. 26.2.2011 n. 10.
6
Art. 1 co. 2 e 2-bis del DL 24.9.2002 n. 209, conv. L. 22.11.2002 n. 265.
7
Cfr. circ. 28/2014, § 6.
8
Cfr. circ. 14.5.2014 n. 10, § 9.2.
9
Si veda il successivo § 2.2.1.
10
Art. 17 co. 1 terzo periodo del DLgs. 241/97.
78
2.1.5 Decorrenza delle nuove disposizioni
Le modifiche normative introdotte dal DL 50/2017 sono entrate in vigore il 24.4.2017,
data di pubblicazione del medesimo decreto11.
Al riguardo, la ris. Agenzia delle Entrate 4.5.2017 n. 57 ha chiarito che le nuove norme
“trovano applicazione per tutti i comportamenti tenuti dopo la loro entrata in vigore” e,
pertanto, alle dichiarazioni presentate a partire dal 24.4.2017; i precedenti vincoli si
applicano, invece, alle dichiarazioni già presentate entro il 23.4.2017 prive del visto di
conformità12.
Ne discende, quindi, che le novità del DL 50/2017 risultano già applicabili in relazione
all’utilizzo in compensazione, per importi superiori a 5.000,00 euro annui, dei crediti
derivanti dai modelli:
• REDDITI 2017 o IRAP 2017, presentati da soggetti con periodo d’imposta coinci-
dente con l’anno solare;
• 770/2017.
11
Cfr. art. 67 del DL 50/2017.
12
Si tratta, ad esempio, dei modelli IVA 2017 da presentare entro il 28.2.2017, delle dichiarazioni relative
alle imposte sui redditi e all’IRAP di soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, ecc.
13
Anteriormente alle suddette modifiche, la compensazione “orizzontale” di crediti IVA trimestrali di
importo superiore a 5.000,00 euro annui non comportava l’obbligo di apposizione del visto di
conformità sul modello IVA TR (cfr. circ. Agenzia Entrate 1/2010, § 2.2).
79
Esclusione delle compensazioni “interne”
Come chiarito dalla circ. Agenzia Entrate 15.1.2010 n. 1 (§ 2), la disciplina in esame ri-
guarda i soli crediti IVA annuali e trimestrali che vengono utilizzati nel modello F24 in
compensazione con altri debiti tributari o contributivi (c.d. compensazione “orizzontale”
o “esterna”), cioè tra imposte e contributi diversi che avviene necessariamente con il
modello F24. Rimangono quindi ferme le precedenti disposizioni in relazione alla
compensazione dei crediti IVA con i versamenti dovuti a titolo di IVA periodica, in accon-
to o a saldo (c.d. compensazioni “interne” o “verticali”), anche se esposte nel modello
F24, in quanto l’esposizione nel modello F24 di tale tipo di compensazioni configura, di
fatto, solo una diversa modalità di esercitare la detrazione dell’eccedenza IVA a credito
ammessa, senza condizioni, dall’art. 30 del DPR 633/72.
Al riguardo, si segnala che secondo la circ. Agenzia delle Entrate 3.6.2010 n. 29 (§ 1.1):
• non possono essere considerate “compensazioni interne”, escluse dall’ambito
applicativo dei suddetti vincoli, le compensazioni dei crediti IVA con i versamenti
dovuti a titolo di IVA periodica, in acconto o a saldo, qualora il credito sia matura-
to dopo il debito con cui viene compensato; tali compensazioni, infatti, non pos-
sono essere esposte nella dichiarazione IVA e devono quindi necessariamente
essere eseguite tramite il modello F24;
• sono invece escluse dall’ambito applicativo dei suddetti vincoli le “compensazioni
interne” in cui il credito IVA sia maturato prima del debito con cui viene
compensato, anche se esposte nel modello F24.
La suddetta circolare, pertanto, consente di utilizzare in compensazione un credito IVA
maturato dopo il debito IVA con cui viene compensato, ma afferma che tale com-
pensazione non può essere qualificata come “interna”, soggiacendo quindi ai vincoli di
cui all’art. 10 del DL 78/2009.
80
euro, per importi non superiori al limite annuo di 5.000,00 euro, non comporta l’obbligo
di apporre il visto di conformità (o la sottoscrizione alternativa) sulla relativa
dichiarazione o istanza (modello TR).
Momento iniziale di effettuazione della compensazione
Attraverso la modifica dell’art. 17 co. 1 terzo periodo del DLgs. 241/97, il DL 50/2017
convertito interviene anche sul termine iniziale di presentazione del modello F24 che
riporta la compensazione dei crediti IVA.
In particolare, la compensazione di crediti IVA per importi superiori a 5.000,00 euro
annui potrà, infatti, avvenire a partire dal 10° giorno successivo a quello di presenta-
zione della dichiarazione o dall’istanza da cui emergono, a seconda che si tratti di un
credito IVA annuale o trimestrale.
Il momento di effettuazione delle suddette compensazioni risulta, dunque, anticipato
rispetto alla disciplina previgente, secondo la quale occorreva attendere il 16° giorno del
mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza e diventa un
termine “mobile” collegato al giorno di effettiva presentazione della dichiarazione IVA o
del modello TR14.
2.2.2 Compensazione orizzontale di crediti IVA non superiore a 5.000,00 euro annui
Per i crediti IVA, annuali o trimestrali, utilizzati in compensazione orizzontale per un
importo non superiore a 5.000,00 euro annui, resta ferma l’esclusione dall’obbligo di
apposizione del visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa); pertanto detti
crediti possono essere utilizzati in compensazione orizzontale dal giorno successivo:
• alla chiusura del periodo d’imposta di maturazione, in caso di credito IVA annuale;
• a quello di presentazione del relativo modello TR, nell’ipotesi di crediti IVA trimestrali.
14
Cfr. Negro M., Suma S. “Limitata la compensazione dei crediti IVA trimestrali”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 2.6.2017.
15
Cfr. art. 10 co. 1 lett. a) n. 7-bis del DL 78/2009, inserito dall’art. 4 co. 11-novies del DL 24.1.2015 n. 3,
conv. L. 24.3.2015 n. 33.
81
Pertanto, le compensazioni orizzontali aventi ad oggetto i crediti IVA derivanti dalla
dichiarazione IVA annuale relativa al periodo d’imposta 2016, presentata entro i termini
(ossia entro il 28.2.2017), non risultano assoggettate alle sopraesposte novità norma-
tive, in quanto la dichiarazione da cui emergono è stata presentata anteriormente al
24.4.2017, data di entrata in vigore del DL 50/201716. Al riguardo, la citata ris. 57/2017
ha, tuttavia, affermato che è necessario apporre il visto di conformità qualora si intenda
compensare crediti superiori a 5.000,00 euro derivanti da dichiarazioni non ancora
presentate alla suddetta data del 24.4.2017: si tratta, ad esempio dei modelli IVA 2017
presentati entro 90 giorni dal termine del 28.2.2017 (quindi entro lo scorso 29 maggio),
delle dichiarazioni integrative da presentare ai sensi degli artt. 2 e 8 del DPR 22.7.98
n. 322, ecc.17.
Decorrenza dei nuovi vincoli alle compensazioni orizzontali dei crediti IVA trimestrali
In assenza di espresse indicazioni in merito alla decorrenza delle novità relative alla
compensazione orizzontale dei crediti IVA trimestrali, è possibile richiamare la suddetta ris.
Agenzia delle Entrate 57/2017 che ha previsto l’applicazione dei nuovi vincoli in materia di
visto di conformità per le compensazioni di crediti annuali con riferimento alle dichiarazioni
presentate a partire dal 24.4.2017, data di entrata in vigore del DL 50/2017.
Muovendo da tale impostazione, si ritiene che i sopraesposti limiti alla compensazione
dei crediti trimestrali IVA possano trovare applicazione a partire dai modelli TR relativi al
secondo trimestre 2017, da presentare nel prossimo mese di luglio, ossia successi-
vamente all’entrata in vigore della legge di conversione del DL 50/201718.
16
In tal senso, cfr. anche Balzanelli M., Valcarenghi G. “Nuove forme di contrasto alle indebite compen-
sazioni”, Il fisco, 21, 2017, p. 2017.
17
Secondo Bonuzzi A. “Compensazione Iva vistata dal giorno 10 del mese successivo”, EC news,
19.6.2017, sarebbe comunque necessario apporre il visto di conformità (o la sottoscrizione alternati-
va) nel caso di presentazione di una dichiarazione integrativa dalla quale non emerga un’eccedenza
IVA a favore superiore o diversa rispetto alla dichiarazione originaria.
18
Cfr. Negro M., Suma S. “Limitata la compensazione dei crediti IVA trimestrali”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 2.6.2017. In tal senso, cfr. anche Pegorin L., Ranocchi G.P. “Iva, visto di
conformità sul credito infrannuale”, Il Sole - 24 Ore, 1.6.2017, p. 33.
19
Attraverso l’emanazione di appositi provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate verrà regolata la progres-
siva attuazione di tale norma, nonché saranno indicate le modalità con cui comunicare detto scarto al
soggetto interessato.
82
2.4 REGIME SANZIONATORIO
Il DL 50/2017 convertito ha introdotto uno specifico regime sanzionatorio al fine di
contrastare l’utilizzo in compensazione orizzontale dei crediti fiscali:
• in violazione dell’obbligo di apposizione del visto di conformità (o della sotto-
scrizione alternativa);
• derivanti da dichiarazioni o istanze “certificate”, mediante le suddette modalità,
da parte di soggetti diversi da quelli abilitati.
In tali ipotesi, l’Agenzia delle Entrate procede con il recupero dell’ammontare dei crediti
utilizzati in violazione delle modalità sopra esposte, dei relativi interessi, nonché all’irro-
gazione delle sanzioni.
Mancato pagamento delle somme dovute e iscrizione a ruolo delle medesime
L’art. 3 co. 4 del DL 50/2017, attraverso la modifica dell’art. 1 co. 422 della L. 30.12.2004
n. 311, ha previsto che per il pagamento delle suddette somme dovute all’Agenzia delle
Entrate non è possibile avvalersi della compensazione orizzontale.
Per effetto delle modifiche apportate in sede di conversione del citato DL 50/2017, il
suddetto divieto di compensazione è stato, altresì, esteso al caso di iscrizione a ruolo
delle somme dovute, inibendo, quindi, la possibilità per il contribuente di avvalersi della
compensazione prevista dall’art. 31 co. 1 del DL 78/201020.
Alla luce delle nuove disposizioni, dunque, nei casi di utilizzo in compensazione dei
crediti fiscali esistenti in violazione degli obblighi previsti in materia di visto di confor-
mità (o della sottoscrizione alternativa), l’importo corrispondente al credito d’imposta
“indebitamente” compensato non può essere ridotto, in sede di versamento, mediante
l’utilizzo di altri crediti d’imposta vantati dal contribuente, sia a seguito di emanazione
dell’avviso di recupero21 che nell’ipotesi di iscrizione a ruolo della suddetta somma22.
2.5 NUOVI OBBLIGHI DI INVIO DEI MODELLI F24 PER I TITOLARI DI PAR-
TITA IVA
Il DL 50/2017 interviene, altresì, in merito alle modalità operative mediante le quali i
contribuenti titolari di partita IVA devono eseguire le compensazioni orizzontali.
In relazione alle compensazioni di crediti IVA (annuali o trimestrali) è stata, infatti,
eliminata la soglia quantitativa, pari a 5.000,00 euro annui, oltre la quale veniva previsto
l’obbligo di utilizzare, per la presentazione dei modelli F24, esclusivamente i servizi tele-
matici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline).
Per effetto delle modifiche all’art. 37 co. 49-bis del DL 4.7.2006 n. 223 (conv. L. 248/2006),
tale regime è stato, altresì, esteso ai crediti relativi:
• alle imposte sui redditi (IRES e IRPEF) e alle relative addizionali;
• alle ritenute alla fonte;
• alle imposte sostitutive delle imposte sul reddito;
20
Le cui disposizioni sono state attuate dal DM 10.2.2011.
21
Di cui all’art. 1 co. 421 della L. 311/2004.
22
In senso conforme, cfr. Pegorin L., Ranocchi G.P. “Iva, visto di conformità sul credito infrannuale”, Il
Sole - 24 Ore, 1.6.2017, p. 33.
83
• all’IRAP;
• ai crediti d’imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.
Alla luce di tali novità, quindi, i titolari di partita IVA devono utilizzare i servizi telematici
dell’Agenzia delle Entrate, prima previsti in caso di compensazione dei crediti IVA
(annuali o trimestrali) per un importo superiore a 5.000,00 euro annui e di presentazione
di modelli F24 “a zero”, in relazione a tutte le compensazioni dei suddetti crediti23.
Le suddette limitazioni dovrebbero consentire all’Agenzia delle Entrate di controllare le
compensazioni fin dal momento in cui sono effettuate, senza dover attendere la
presentazione delle dichiarazioni fiscali, nelle quali verranno indicati il credito e il debito
compensati tra loro24.
23
Cfr. Negro M., Suma S. “Ridotte le soglie per l’apposizione del visto di conformità”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 27.4.2017.
24
Cfr. Mastromatteo A., Santacroce B. “Stretta sulle indebite compensazioni”, Guida ai Controlli Fiscali, Il
Sole - 24 Ore, 1.6.2017, n. 6, p. 28 ss.. In tal senso, cfr. anche Pegorin L., Ranocchi G.P. “Compensa-
zioni solo online per le partite Iva”, Il Sole - 24 Ore, 18.4.2017, p. 27.
25
Cfr. ris. 4.5.2017 n. 57.
26
Cfr. Forte N. “Manovra correttiva, nuovi limiti alle compensazioni: entrata in vigore divisa a metà?”,
IPSOA Quotidiano, 9.5.2017, p. 2.
27
Cfr. circ. maggio 2017 n. 4. In senso conforme anche Balzanelli M., Valcarenghi G. “Nuove forme di
contrasto alle indebite compensazioni”, Il fisco, 21, 2017, p. 2017.
28
In base al quale, “le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo. Relativamente ai tributi periodici le
modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data
di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono” (co. 1) e “In ogni caso, le disposizioni tributarie non
possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al
sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in
esse espressamente previsti” (co. 2).
84
obbligano i soggetti titolari di partita IVA a presentare il modello F24 esclusivamente
attraverso i servizi telematici della stessa Agenzia29.
In particolare, l’allegato 2 al suddetto documento di prassi riporta l’elenco dei codici
tributo il cui utilizzo in compensazione orizzontale, a seguito delle novità del DL 50/2017
convertito, obbliga i soli titolari di partita IVA alla trasmissione telematica del modello
F24 mediante i servizi dell’Agenzia. Si tratta dei crediti relativi alle imposte dirette
(IRPEF, IRES) e alle relative addizionali, all’IRAP, all’IVA (annuale e trimestrale) e dei
crediti d’imposta derivanti da agevolazioni da riportare nel quadro RU della dichiarazione
dei redditi.
2.5.2 Codici tributo che non comportano l’obbligo di presentare il modello F24
attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate
Ulteriormente, la menzionata ris. 68/2017 evidenzia che l’obbligo in esame non sussiste
qualora nella medesima delega di pagamento siano indicati particolari codici tributo30 che
identificano l’utilizzo del credito in compensazione con un importo a debito della stessa
imposta (c.d. compensazione “verticale” o “interna”), tipicamente gli acconti e i versamenti
periodici IVA. Ulteriormente, nel caso in cui, al netto delle compensazioni “interne”, residui
un saldo positivo, occorre verificare se, secondo le regole generali, sorge l’obbligo (o meno)
di presentare il modello F24 in via telematica mediante i servizi dell’Agenzia.
29
Peraltro, il citato documento di prassi fornisce anche un elenco di crediti (allegato 1) che, sulla base
delle disposizioni previgenti, già obbligavano tutti i contribuenti che intendono utilizzarli in compensa-
zione a presentare il modello F24 esclusivamente in via telematica mediante i servizi dell’Agenzia. Si
tratta di crediti d’imposta relativi ad agevolazioni e incentivi fiscali, quali, ad esempio, il credito
d’imposta per attività di ricerca e sviluppo ex art. 3 del DL 23.12.2013 n. 145 convertito, il credito
d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno ex art. 1 co. 98 - 108 della L. 28.12.2015 n. 208, ecc.
30
Cfr. Allegato 3 al citato documento di prassi.
85
In questa ipotesi, la compensazione parziale dell’IRES con l’IVA determina una compen-
sazione orizzontale che rientra nei nuovi obblighi introdotti dal DL 50/2017.
Analogamente, risulta configurabile come compensazione “orizzontale” la seguente
operazione:
• importo a credito relativo al saldo IRES, pari a 8.000,00 euro (codice 2003);
• importi a debito relativi, rispettivamente, al secondo acconto IRES (codice 2002)
e al saldo a debito dell’IVA periodica di Ottobre (codice 6010), entrambi di importo
pari a 5.000,00 euro.
Ne discende quindi l’obbligo di presentare il modello F24 esclusivamente tramite i servizi
telematici dell’Agenzia delle Entrate per versare il residuo importo a debito di 2.000,00
euro.
2.5.5 Esclusione dei crediti relativi al c.d. “bonus Renzi” e ai rimborsi da modelli
730
La citata ris. 68/2017, inoltre, ufficializza i chiarimenti31 che erano stati forniti nel corso
dell’incontro organizzato il 17.5.2017 dalla Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, in
relazione all’esclusione dai nuovi obblighi delle compensazioni dei crediti relativi al c.d.
“bonus Renzi” e ai rimborsi erogati dai sostituti d’imposta a seguito della presentazione
dei modelli 730.
31
Cfr. Documento Fondazione Studi Consulenti del lavoro 19.5.2017.
86
DISCIPLINA DELLO
“SPLIT PAYMENT”
Il presente lavoro esamina le norme in tema di “split payment” o
“scissione dei pagamenti”, il meccanismo di applicazione dell’IVA
introdotto con la legge di stabilità 2015, di cui il DL 50/2017 ha
ampliato il campo di applicazione in termini sia soggettivi che
oggettivi a partire dall’1.7.2017.
Simonetta LA GRUTTA1
1 PREMESSA
Lo “split payment”, insieme alla rivalsa e all’inversione contabile, è uno dei metodi di
applicazione dell’IVA. Esso prevede che, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi
effettuate nei confronti di determinati soggetti, espressamente specificati dalla norma,
l’imposta sia addebitata dal cedente o prestatore, ma versata all’Erario da cessionario o
committente (con metodi diversi a seconda che l’acquirente agisca quale soggetto pas-
sivo IVA o meno).
L’implementazione nell’ordinamento nazionale dello “split payment” – quale misura di
deroga, ex art. 395 della direttiva 2006/112/CE, volta a combattere i fenomeni evasivi
ed elusivi – ha richiesto l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni dal parte della
UE2.
L’istituto in parola è regolato dall’art.17-ter del DPR 633/72, introdotto dall’art. 1 co. 629
lett. b) della L. 23.12.2014 n. 190.
L’art. 1 co. 1 del DL 50/2017 ha esteso la portata della norma sia in termini soggettivi
che oggettivi a far data dall’1.7.2017.
1
s.lagrutta@eutekne.it.
2
Una prima autorizzazione è stata concessa fino al 31.12.2017 con decisione del Consiglio europeo
14.7.2017 n. 2015/1401.
A seguito di richiesta avanzata dal governo italiano, con lettera protocollata dalla Commissione UE
16.2.2017, il Consiglio europeo ha autorizzato l’Italia all’applicazione della nuova misura di deroga per
il periodo 1.7.2017 - 30.6.2020, con decisione 25.4.2017 n. 2017/784.
soggette ad IVA, effettuate nei confronti dello Stato, di organi dello Stato e di altri enti
pubblici (d’ora in avanti “P.A.”), sia che operino nello svolgimento della propria attività
istituzionale, sia che operino nello svolgimento dell’attività commerciale (o agricola)4.
Le disposizioni si applicano anche nel caso in cui il fornitore della P.A. sia un’altra P.A.5.
3
È da valutarsi se il decreto in questione coincida con quello menzionato dall’art. 17-ter co. 1 del DPR
633/72, recante le modalità e i termini di versamento dell’imposta da parte dei soggetti destinatati
delle disposizioni di “split payment”.
4
Per una disamina del presupposto soggettivo si veda il successivo § 3.
5
Si veda in tal senso la nota CNDCEC marzo 2015 (L’IVA nelle fatture indirizzate alla Pubblica Ammini-
strazione), diffusa il 5.5.2015.
6
Circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2015 n. 6, § 8.7 e 13.4.2015 n. 15, § 2.
7
Di conseguenza, sarebbero ricompresi anche gli Ordini professionali, tra cui gli Ordini territoriali dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (cfr. Nota informativa CNDCEC 15.6.2017 n. 32).
8
A titolo esemplificativo, vi rientrano l’AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) e l’AGID (Agenzia per l’Italia
digitale).
9
A titolo esemplificativo, vi rientrano Anas SPA e l’ENIT (Agenzia Nazionale per il Turismo).
10
Ad esempio, l’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) e l’Unione delle province d’Italia.
11
Tra cui, il CONI, la RAI e la maggior parte delle Federazioni sportive nazionali (es. Federazione italiana
Nuoto, Federazione Italiana Vela).
12
Ad esempio, l’ISTAT, la Fondazione Istituto italiano di Tecnologia (IIT), l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
13
Sulla base del tenore letterale della norma in questione (art. 1 co. 4-bis del DL 50/2017), si può ritene-
re che la nuova procedura di esecuzione dei rimborsi IVA possa riferirsi a tutte le procedure di rimbor-
so mediante conto fiscale (cfr. Greco E., La Grutta S. “Accelerazione dei rimborsi IVA dal 1° gennaio
2018”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutenkne.info, 16.6.2017).
LOCAZIONI BREVI
La presente Scheda fornisce un primo commento delle novità
introdotte dall’art. 4 del DL 24.4.2017 n. 50 convertito, in materia
di locazioni brevi.
Anita MAURO1
1 PREMESSA
L’art. 4 del DL 24.4.2017 n. 50, conv. L. 21.6.2017 n. 96 individua una nuova e specifica
categoria di locazioni, definite “locazioni brevi”, cui sono assimilati i contratti di “locazione”
stipulati dal comodatario ed i contratti di sublocazione aventi le medesime caratteristiche.
La nuova norma prevede, in relazione alla locazioni brevi ed ai contratti ad esse assimilati:
• alcune disposizioni relative alla cedolare secca;
• specifici obblighi di comunicazione e ritenuta in capo agli “intermediari” che risul-
tino coinvolti dell’operazione;
• nonché alcune disposizioni in relazione all’imposta di soggiorno.
1
a.mauro@eutekne.it.
2
Che saranno illustrate nel successivo § 3.
3
Art. 4 co. 4 del DL 50/2017.
4
Art. 4 co. 5 e 5-bis del DL 50/2017.
5
Art. 4 co. 5-ter del DL 50/2017.
6
Si ricorda che tali contratti non sono soggetti ad obbligo di registrazione in termine fisso, a norma del
combinato disposto degli artt. 5 della Tariffa, parte I e 2-bis della Tariffa, parte II, allegate al DPR 131/86
(in particolare, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circ. 16.1.98 n. 12, per verificare la sussisten-
za dell’obbligo di registrazione, bisogna computare la durata di tutti i contratti intercorsi nello stesso
anno tra il medesimo conduttore ed il medesimo locatore aventi ad oggetto un determinato immobile: se
la durata complessiva non supera i 30 giorni, non sussiste l’obbligo di registrazione).
Locazioni brevi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
97
2.3.1 Intermediari
Perché possa applicarsi la disciplina recata dall’art. 4 del DL 50/2017, è necessario che il
contratto di locazione/sublocazione/locazione del comodatario sia stipulato tra persone
fisiche.
Ma non è necessario che le persone fisiche contraenti entrino “direttamente” in contat-
to. Infatti, per espressa disposizione normativa, rientrano nell’ambito di applicazione
della nuova disciplina:
• non solo i contratti di locazione stipulati “direttamente” dal proprietario;
• bensì anche i contratti di locazione stipulati tramite:
− soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare;
− soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cer-
ca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare.
Questa ultima indicazione è stata inserita in sede di conversione in legge del DL 50/2017
ed ha lo scopo di fugare i dubbi (sorti sulla base della prima formulazione della norma)7 sul
coinvolgimento, tra i soggetti obbligati dalla norma, di coloro che, pur non qualificandosi
effettivamente come intermediari immobiliari, svolgono, però, tramite la fornitura di
“servizi web”, un’attività che facilita l’incontro tra domanda e offerta di locazione, come, ad
esempio, la nota piattaforma Airbnb.
Con l’entrata in vigore della legge di conversione del DL 50/2017, quindi, non può dubitarsi
che rientrino nell’ambito di applicazione della disciplina delle locazioni brevi dettata dall’art.
4 del DL 50/2017 anche i contratti stipulati con l’intervento di soggetti che, pur non
qualificabili come veri e propri intermediari immobiliari, tuttavia, forniscono, mediante
portali on line, un servizio che agevola l’incontro di domanda e offerta di locazione.
2.3.2 Locazione stipulata al di fuori del regime di impresa
La seconda condizione soggettiva dettata dal legislatore concerne la qualifica soggettiva
del locatore, che non deve agire in regime di impresa.
Come noto, tuttavia, l’individuazione della natura imprenditoriale della locazione è
tutt’altro che semplice e deve tenere conto:
• non solo delle norme del codice civile in materia di impresa;
• ma anche della presenza di servizi accessori;
• nonché della normativa regionale.
Servizi accessori
Come anticipato, la precisazione contenuta nell’art. 4 co. 1 del DL 50/2017 relativamen-
te alle locazioni che prevedono la prestazione di servizi accessori di fornitura di bianche-
ria e di pulizia del locali è destinata ad incidere sull’ambito soggettivo della disposizione
più che sull’ambito oggettivo. Infatti, la presenza di servizi accessori alla locazione, in
linea di principio, è un elemento che va considerato al fine di includere la locazione
nell’ambito del reddito di impresa8. Per questo, la norma intende precisare proprio che la
7
Si vedano Piciocchi A., Rubeo D. “Soggetta a IVA l’attività dei portali on line sulle locazioni brevi”, Il Quo-
tidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 29.4.2017 e Spina S. “Cedolare secca sulle locazioni brevi
anticipata dai mediatori immobiliari”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 27.4.2017.
8
Si veda Spina S. “Cedolare secca sulle locazioni brevi anticipata dai mediatori immobiliari”, Il Quotidia-
no del Commercialista, www.eutekne.info, 27.4.2017.
3 CEDOLARE SECCA
L’art. 4 co. 2 e 3 del DL 50/2017 dispone che, a decorrere dall’1.6.2017, possano ap-
plicarsi le norme sulla cedolare secca, di cui all’art. 3 del DLgs. 14.3.2011 n. 23, ai:
• redditi derivanti da contratti di contratti di locazione breve (come sopra definiti)
stipulati a partire dall’1.6.2017;
• corrispettivi lordi derivanti dai contratti di sublocazione stipulati alle condizioni in
presenza delle quali si configura una “locazione breve”;
• corrispettivi lordi derivanti dai contratti conclusi dal comodatario aventi ad og-
getto il godimento dell’immobile a favore di terzi, stipulati alle condizioni in
presenza delle quali si configura una “locazione breve”.
La prima parte della norma, a ben vedere, non ha carattere innovativo. Infatti, come
espressamente sancito dall’art. 2 co. 2 del DLgs. 23/2011, la “cedolare secca può essere
applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione”, e
quindi, per i contratti aventi durata inferiore a 30 giorni nell’anno.
Invece, configura una novità l’applicabilità della cedolare secca ai redditi derivanti dal
contratto di sublocazione13 o alle locazioni stipulate dal comodatario.
9
Come rilevato nel Dossier sul DL 50/2017 predisposto dal Servizio studi di Camera e Senato, ove le
prestazioni aggiuntive fossero preponderanti rispetto alla locazione, si dovrebbe escludere di ricadere
nella tipologia definita dall’art. 4 del DL 50/2017 e si rientrerebbe, invece, nella casistica dei contratti
stipulati nell’esercizio dell’impresa.
10
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione (24.6.2017).
11
Su iniziativa del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
12
Sul tema, si rinvia a Mauro A. “Un regolamento definirà i criteri delle locazioni in forma imprendito-
riale”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.6.2017.
13
Cfr. Lovecchio L. “Affitti brevi, niente ritenuta sui «vecchi» contratti”, Il Sole - 24 Ore, 12.6.2017, p. 16.
Locazioni brevi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
99
Il contratto di sublocazione genera, infatti, redditi diversi, esclusi, in linea di principio,
dalla cedolare secca, atteso che essa trova applicazione solo ai redditi fondiari. Con
l’intervento del DL 50/2017, invece, anche tali contratti (purché aventi le caratteristiche
per essere qualificati “locazioni brevi”) ed i redditi da essi derivanti possono accedere
all’imposizione sostitutiva.
In relazione ai contratti di locazione breve14, la cedolare secca trova applicazione, in
presenza di opzione, con l’aliquota del 21%.
Sanzione
L’omessa, incompleta o infedele comunicazione di dati relativi a tali contratti è punita
con la sanzione:
14
Nonché di sublocazione ed ai contratti onerosi conclusi dal comodatario aventi ad oggetto il godi-
mento dell’immobile da parte di terzi.
15
Sublocazione o contratti onerosi conclusi dal comodatario aventi ad oggetto il godimento dell’immo-
bile da parte di terzi.
16
Con le modalità di cui all’art. 17 del DLgs. 9.7.97 n. 241.
17
Ai sensi dell’art. 4 del regolamento di cui al DPR 22.7.98 n. 322.
18
Come anticipato, potrebbe trattarsi di redditi fondiari o di redditi diversi.
19
Nella versione della norma anteriore alla conversione in legge, in luogo del riferimento al pagamento
al beneficiario, vi era, invece, il riferimento “all’atto dell’accredito” dell’affitto in capo all’intermediario,
che anticipava la ritenuta ad un momento anteriore.
20
Sicché, una volta che il conduttore abbia pagato, il canone può restare presso l’intermediario per un
certo lasso di tempo prima di essere consegnato al locatore, solo in questo secondo momento dovrà
essere operata la ritenuta (cfr. Fossati F. “Tassa Airbnb, oggi falsa partenza”, Il Sole - 24 Ore, 1.6.2017).
21
Così Fossati S. “Per la «tassa Airbnb» si deve aspettare il provvedimento”, Il Sole - 24 Ore, 21.6.2017, p. 33.
Locazioni brevi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
101
previste le modalità di applicazione degli obblighi di ritenuta ai soggetti “intermediari”
non residenti.
In particolare, a norma del co. 5-bis dell’art. 4 del DL 50/2017, i soggetti non residenti
che esercitano attività di intermediazione immobiliare o gestiscono portali telematici
mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di
unità immobiliari da locare:
• in possesso di una stabile organizzazione in Italia22, qualora incassino i canoni o i
corrispettivi relativi ai contratti di locazione, ovvero qualora intervengano nel
pagamento dei predetti canoni o corrispettivi, adempiono agli obblighi derivanti
dall’art. 4 del DL 50/2017 tramite la stabile organizzazione;
• riconosciuti privi di una stabile organizzazione in Italia, ai fini dell’adempimento degli
obblighi derivanti dall’art. 4 del DL 50/2017 in qualità di responsabili d’imposta,
nominano un rappresentante fiscale individuato tra i soggetti indicati nell’art. 23 del
DPR 600/73.
22
Ai sensi dell’art. 162 del TUIR.
23
Come conv. dalla L. 30.7.2010 n. 122.
24
Così modificato in sede di conversione.
25
24.4.2017.
26
Relativo all’obbligo di comunicazione.
27
Relativo all’obbligo di ritenuta.
28
Relativo agli intermediari non residenti.
29
Ovvero le norme sull’obbligo di comunicazione e quelle sull’obbligo di ritenuta e trasmissione, nonché
le norma per gli “intermediari” non residenti.
5 DECORRENZA
Il legislatore ha individuato una specifica decorrenza (“a decorrere dall’1.6.2017”) solo
per il co. 2 dell’art. 4, ovvero la sola parte della norma che non configura – a rigore –
una novità, atteso che riguarda l’applicazione della cedolare secca ai contratti di
locazione di immobili abitativi di durata inferiore a 30 giorni.
Come anticipato, infatti, la cedolare secca era già applicabile a tali contratti, purché
stipulati al di fuori dell’attività di impresa.
Invece, per quanto concerne i contratti di sublocazione ed i contratti di locazione stipulati
dal comodatario30, la cedolare secca è accessibile, per la prima volta, “a decorrere”
dall’1.6.2017 e per contratti stipulati da tale data31.
Per gli altri commi della norma non è specificata una decorrenza.
Ne deriva che la disposizione relativa all’obbligo di ritenuta non possa trovare appli-
cazione immediata32, anche perché il co. 6 dell’art. 4 del DL 50/2017 convertito, come
poso sopra illustrato, dispone che, per dare attuazione alle disposizioni di cui ai co. 4, 5 e
5-bis del medesimo art. 4, debba essere emanato un provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate, sicché è necessario attendere tale provvedimento perché le
norme sulla comunicazione e sulla ritenuta siano applicabili33.
30
Cui si estendono le disposizioni recate dal co. 2 dell’art. 4 , per espressa previsione del co. 3 del
medesimo art. 4.
31
Peraltro, trattandosi di contratti non soggetti all’obbligo di registrazione, si dovrà fare riferimento alla
data riportata sul contratto, sebbene non configuri “data certa” (così Lovecchio L. “Affitti brevi, niente
ritenuta sui «vecchi» contratti”, Il Sole - 24 Ore, 12.6.2017, p. 16).
32
In senso opposto si veda, però, quanto affermato dalla Direttrice dell’Agenzia delle Entrate
nell’Audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del 4.5.2017.
33
Così Fossati S. “Per la «tassa Airbnb» si deve aspettare il provvedimento”, Il Sole - 24 Ore, 21.6.2017, p. 33.
Locazioni brevi
LE NOVITÀ DEL DL 50/2017 CONVERTITO
103
1 PREMESSA
Tra le novità introdotte in sede di conversione in legge del DL 24.4.2017 n. 50 sono state
previste ulteriori modifiche alla disciplina dell’ACE2.
L’art. 7 del DL 24.4.2017 n. 50, nella versione originaria, prevedeva la rilevanza dei soli
incrementi netti del patrimonio registrati negli ultimi cinque periodi d’imposta, con effetto dal
periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2016 (ovvero, dal 2017, per i soggetti
“solari”)3.
Nella nuova versione dell’art. 7 così come risultante dalla conversione in legge del decreto
tale previsione è stata, invece, eliminata, ripristinando il metodo originario di calcolo dell’ACE.
Quale misura compensativa è stata, però, introdotta un’ulteriore riduzione del coefficiente di
remunerazione4.
1
p.alberti@eutekne.it, g.odetto@eutekne.it.
2
Per approfondimenti sulla disciplina generale dell’agevolazione si rinvia a Alberti P., Odetto G. “ACE:
calcolo per il 2016”, Schede di Aggiornamento, 6, 2017, p. 1137 ss.
3
Cfr. Odetto G. “Per l’ACE limite agli incrementi degli ultimi cinque anni”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 26.4.2017.
4
Per un primo commento si vedano Marani M. “Verso l’eliminazione del criterio mobile quinquennale
per la variazione ACE”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.6.2017; Odetto G. “Per
2 COEFFICIENTE DI REMUNERAZIONE
Il coefficiente di remunerazione dell’incremento patrimoniale, disciplinato dall’art. 1 co. 3
del DL 201/2011, era inizialmente previsto nella misura del 3%.
Con l’art. 1 co. 137 lett. b) della L. 27.12.2013 n. 147 (legge di stabilità 2014), il coefficiente
è stato portato:
• al 4%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2014;
• al 4,5%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2015;
• al 4,75%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2016.
Era poi stato previsto che, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2017, il
coefficiente sarebbe stato determinato con apposito decreto del Ministero dell’Economia e
delle Finanze.
Con l’art. 1 co. 550 lett. c) della L. 232/2016, il coefficiente è stato così ridefinito:
• 4%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2014 (misura invariata);
• 4,5%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2015 (misura invariata);
• 4,75%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2016 (misura invariata);
• 2,3%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2017 (novità).
Il coefficiente era poi stabilito, a regime (dal periodo d’imposta 2018), nella misura del 2,7%. Il
nuovo art. 1 co. 3 del DL 201/2011, così come riformulato dalla L. 232/2016, “revoca” il po-
tere del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel fissare il coefficiente con proprio decreto;
le misure del coefficiente sono, quindi, fissate per legge, senza la possibilità di essere
modificate con apposito DM.
Le misure del 2,3% e del 2,7% sono, tuttavia, destinate a non trovare mai applicazione. A
seguito delle modifiche apportate in sede di conversione in legge, infatti, l’art. 7 del DL
50/2017 sostituisce integralmente l’art. 1 co. 3 del DL 6.12.2011 n. 201, prevedendo
quanto segue: “dall’ottavo periodo d’imposta l’aliquota percentuale per il calcolo del rendi-
mento nozionale del nuovo capitale proprio è fissata all’1,5 per cento. In via transitoria, per il
primo triennio di applicazione, l’aliquota è fissata al 3 per cento; per il periodo d’imposta in
corso al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre
2017 l’aliquota è fissata, rispettivamente, al 4 per cento, al 4,5 per cento, al 4,75 per cento e
all’1,6 per cento”.
Pertanto, il coefficiente di remunerazione passa:
• all’1,6%, per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2017;
• all’1,5%, a regime, dal 2018.
Il DL 50/2017 lascia, comunque, ferma la misura del 4,75% prevista per il 2016.
La seguente tabella sintetizza il coefficiente di remunerazione degli incrementi patri-
moniali (soggetti “solari”) prima e dopo l’intervento del DL 50/2017.
Tanto premesso, di seguito si riportano alcuni esempi di calcolo dell’ACE, con riferimento
rispettivamente al 2016 e al 2017, al fine di evidenziare l’impatto della riduzione del
coefficiente di remunerazione ad opera del DL 50/2017.
La riduzione del coefficiente è, infatti, suscettibile di decrementare – dal 2017 – il
reddito detassato anche in presenza di incrementi della base ACE rispetto a quella
registrata per il 2016.
Esempio di calcolo per il 2016
Si supponga la situazione della società Alfa srl, la quale ha rilevato nel bilancio al
31.12.2010:
• capitale sociale e riserve per 3.500.000,00 euro;
• un utile d’esercizio per 430.000,00 euro.
Le movimentazioni rilevate sono le seguenti:
• nel 2011 viene accantonato a riserva l’utile 2010 per 430.000,00 euro;
• nel 2012 viene accantonato a riserva l’utile 2011 per 170.000,00 euro;
• nel 2013 viene accantonato a riserva l’utile 2012 per 140.000,00 euro;
• nel 2014 viene accantonato a riserva l’utile 2013 per 160.000,00 euro;
• nel 2015 viene accantonato a riserva l’utile 2014 per 600.000,00 euro, e viene
distribuito ai soci un dividendo straordinario per 800.000,00 euro;
• nel 2016 non vi sono né incrementi, né decrementi della base ACE, ma viene effet-
tuato un conferimento in denaro a favore di una controllata per 200.000,00 euro.
Il patrimonio netto della società al 31.12.2016 ammonta a 880.000,00 euro.
La base ACE è pari a 500.000,00 euro, determinata assumendo:
• in positivo, tutti gli utili accantonati a riserva (1.500.000,00 euro);
• in negativo, la distribuzione del dividendo straordinario (800.000,00 euro);
• in negativo, il conferimento a favore della controllata (200.000,00 euro).
Per il 2016, l’importo detassato è pari a 23.750,00 euro, pari al 4,75% di 500.000,00 euro.
5
Fornero L. “Obblighi di ricalcolo degli acconti”, Schede di Aggiornamento, 5, 2017, p. 971 ss.
6
Cfr. Miele L., Piccinini G. “L’acconto storico si misura con la «manovrina»“, in “Le imposte delle socie-
tà”, Il Sole - 24 Ore, I focus, 10.5.2017, p. 5.
Alfio CISSELLO1
1 PREMESSA
L’art. 11 del DL 24.4.2017 n. 50 convertito prevede una definizione delle liti pendenti
rientranti nella giurisdizione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, ove la
notifica del ricorso sia avvenuta entro il 24.4.2017.
La lite, per fruire della definizione, deve essere pendente, anche presso la Corte di Cas-
sazione o in sede di rinvio, alla data di presentazione della domanda di definizione, il cui
termine ultimo scade il 30.9.2017 (la domanda va trasmessa dal contribuente o dai suoi
successori).
Il requisito per definire la lite consiste, come anticipato, nel fatto che la notifica del ricor-
so sia avvenuta entro il 24.4.2017 (data di entrata in vigore del DL 50/2017), e tale locu-
zione deve comprendere anche i ricorsi soggetti alla procedura di reclamo-mediazione,
disciplinata dall’art. 17-bis del DLgs. 546/92 (nel testo di legge antecedente alla conver-
sione, il requisito era invece individuato nell’avvenuta costituzione in giudizio di primo
grado entro il 31.12.2016).
I benefici consistono:
• nello stralcio delle sanzioni amministrative collegate al tributo e degli interessi di
mora (art. 30 del DPR 602/73);
1
a.cissello@eutekne.it.
Sono escluse le liti che riguardano, anche solo in parte, le risorse proprie tradizionali
dell’UE (tipicamente i dazi doganali) nonché l’IVA all’importazione, così come gli atti sul
recupero di aiuti di Stato dichiarati incompatibili con il mercato comunitario.
La strutturazione della definizione rende per forza di cose non definibili le liti sugli avvisi
di classamento (e, in generale, avverso i c.d. “atti negativi” come il diniego di iscrizione
all’Anagrafe delle ONLUS) e contro i dinieghi di rimborso.
Poi, sono di diritto escluse le liti fiscali in cui è controparte un ente impositore diverso
dall’Agenzia delle Entrate (si pensi all’Agenzia delle Dogane), oltre che, naturalmente,
quelle extratributarie, ad esempio sui contributi previdenziali e assistenziali. Gli enti ter-
ritoriali, però, possono, entro il 31.8.2017, deliberare l’accesso alla definizione delle liti
fiscali.
Le spese processuali si intendono automaticamente compensate.
Tramite provvedimento dell’Agenzia delle Entrate saranno individuate le modalità appli-
cative della sanatoria.
Sanzioni non collegate al tributo
Per le liti su sanzioni non collegate al tributo, la definizione, a differenza della rottama-
zione dei ruoli ex art. 6 del DL 193/2016 (il cui termine è scaduto il 21.4.2017), comporta
lo stralcio del 60% della sanzione.
È imprescindibile delineare cosa si intende per sanzione collegata al tributo, essendo
tale concetto indipendente dal fatto che la sanzione sia stata contestata unitamente
all’atto di accertamento o alla cartella di pagamento (solo con il DL 98/2011, che ha
2 PROCEDURA
Entro il 30.9.2017, il contribuente deve presentare domanda esente da imposta di bollo
utilizzando il modello che verrà predisposto dall’Agenzia delle Entrate, con le modalità
del caso.
Considerato che il 30.9.2017 cade di sabato, la domanda dovrebbe ritenersi tempestiva se
effettuata il lunedì 2.10.2017, ma, per prudenza, è bene presentarla entro il 30.9.2017.
Per ogni controversia va presentata una distinta domanda, e “per controversia autono-
ma si intende quella relativa a ciascun atto impugnato”. Allora, per ogni atto impugnato
va presentata una domanda distinta, a prescindere dal fatto che il contribuente,
mediante unico ricorso, abbia impugnato più atti, o dal fatto che le controversie, in primo
grado o in appello, siano state riunite.
Termine Adempimento Soggetto Indicazioni
Da inviare su modello
approvato dall’Agenzia delle
30.9.2017 Domanda di definizione Contribuente Entrate con le modalità indicate
dalla medesima (modello non
ancora approvato)
Pagamento totalità delle
30.9.2017 Contribuente
somme
30.9.2017 Pagamento prima rata Contribuente 40% degli importi
30.11.2017 Pagamento seconda rata Contribuente 40% degli importi
30.6.2018 Pagamento terza rata Contribuente 20% degli importi
Agenzia delle Atto impugnabile dal
31.7.2018 Diniego di definizione
Entrate contribuente
Enti territoriali
Gli enti territoriali, entro il 31.8.2017, possono deliberare la definizione delle liti tributarie
pendenti, con le forme previste per l’adozione dei propri atti.
3 VERSAMENTI
I versamenti possono avvenire in unica soluzione oppure in tre rate, e il termine per il
pagamento delle somme o della prima rata (che deve rappresentare il 40% degli importi
dovuti) scade il 30.9.2017.
Le altre due rate scadono il 30.11.2017 (per l’ulteriore 40% degli importi) e il 30.6.2018
(per il restante 20% degli importi).
La rateazione non è ammessa se gli importi non superano, nel complesso, i 2.000 euro.
Ai pagamenti si applica, in quanto compatibile, l’art. 8 del DLgs. 218/97 in tema di
accertamento con adesione, dunque:
• la definizione si perfeziona con il pagamento o di tutte le somme o della prima rata;
• il mancato pagamento di una rata successiva alla prima, da un lato, non determina
l’inefficacia della definizione, dall’altro, legittima l’irrogazione di una sanzione pari al
45% degli importi ancora dovuti a titolo di imposta (sarà possibile accedere, in
costanza dei requisiti di legge, alla dilazione dei ruoli ex art. 19 del DPR 602/73);
• per i lievi inadempimenti opera l’art. 15-ter del DPR 602/73.
Considerato che il 30.9.2017 e il 30.6.2018 cadono di sabato, il pagamento dovrebbe
ritenersi tempestivo se effettuato entro il lunedì successivo (art. 7 co. 2 lett. l) del DL
70/2011), ma, per prudenza, meglio eseguirlo entro la data originariamente fissata.
Per ogni controversia va effettuato un autonomo versamento.
Qualora la lite sia relativa solo a sanzioni collegate al tributo, la definizione si perfeziona
con la presentazione della domanda, non essendo necessario pagare alcunché (si pensi
al ricorso contro un atto di contestazione di sanzioni per tardivo pagamento di tributi ex
art. 13 del DLgs. 471/97).
Sembra che gli importi siano soggetti ad autoliquidazione, e che il versamento debba
avvenire mediante modello F24, con possibilità di compensazione nel rispetto dell’art.
17 del DLgs. 241/97, o modello F23.
Quanto pagato dal contribuente per effetto della riscossione in pendenza di giudizio o
della rottamazione dei ruoli (art. 6 del DL 22.10.2016 n. 193) viene scomputato dal
dovuto, ma non si dà luogo, in nessun caso, al rimborso di somme pagate.
Il perfezionamento della definizione giova agli altri coobbligati, inclusi quelli la cui lite non
sia più pendente, ma è sempre inibito il rimborso di quanto versato.
5 DINIEGO DI SANATORIA
Il diniego di definizione deve essere notificato entro il 31.7.2018, con le modalità
previste per la notifica degli atti processuali.
Esso è impugnabile:
• entro sessanta giorni dinanzi all’organo giurisdizionale presso cui pende la lite;
• ove la definizione sia chiesta in pendenza del termine per impugnare la sentenza,
anche unitamente alla sentenza stessa entro sessanta giorni dalla notifica del
diniego.
NOVITÀ IN MATERIA DI
VOLUNTARY DISCLOSURE-BIS
La Scheda analizza le novità introdotte in tema di voluntary disclosure-
bis dalla legge di conversione della c.d. “manovra correttiva”.
Salvatore SANNA1
1 PREMESSA
La legge di conversione del DL 24.4.2017 n. 50 ha modificato la procedura della voluntary
disclosure-bis disciplinata dall’art. 5-octies del DL 167/90.
In particolare, il legislatore ha provveduto:
• ad introdurre la possibilità di beneficiare del credito per le imposte assolte al-
l’estero all’interno della procedura, anche se solo in relazione ai redditi di lavoro
dipendente e di lavoro autonomo (§ 2);
• a precisare l’ambito di applicazione delle maggiorazioni previste in caso il contri-
buente non provveda ad autoliquidare il dovuto oppure effettui il versamento
spontaneo in misura insufficiente (§ 3);
• ad estendere anche all’IVIE ed all’IVAFE l’esonero già previsto per la presenta-
zione del quadro RW per il 2016 e per la frazione del periodo di imposta 2017,
antecedente alla presentazione dell’istanza (§ 4).
1
s.sanna@eutekne.it.
2
Muovendo da quanto chiarito nella circ. Agenzia delle Entrate 5.3.2015 n. 9, gli uffici non riconoscono
Voluntary disclosure-bis
maggiori sanzioni
versamento possibilità di beneficiare della
entro 30.9.2017 riduzione più alta delle sanzioni
il credito per le imposte assolte all’estero, in quanto i redditi oggetto di regolarizzazione non sono stati
inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi.
3
Cfr. art. 5-octies co. 1 lett. e) del DL 167/90.
4
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 12.6.2017 n. 19 (§ 2.1.1.2).
5
Cfr. art. 1 co. 3 del DLgs. 471/97.
6
Cfr. art. 5 co. 1-bis - 1-quinquies del DLgs. 218/97, nel testo vigente alla data del 30.12.2014.
7
Cfr. art. 5-octies co. 1 lett. g) n. 4 del DL 167/90.
8
Cfr. art. 5-octies co. 1 lett. g) n. 1 del DL 167/90.
9
Cfr. art. 5-octies co. 1 lett. c) del DL 167/90.
Paola RIVETTI1
1 PREMESSA
L’art. 9-bis co. 1 - 19 del DL 50/2017 convertito istituisce gli indici sintetici di affidabilità
fiscale (c.d. “ISA”) per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni volti a sostituire
progressivamente gli studi di settore e i parametri contabili.
Gli ISA erano stati introdotti dall’art. 7-bis del DL 193/2016, il quale aveva disposto:
• da un lato, la sostituzione degli studi di settore con tali indici, a decorrere dal
periodo d’imposta in corso al 31.12.2017 (modello REDDITI 2018);
• dall’altro, contestualmente all’adozione dei predetti indici, la cessazione degli
effetti, al fine dell’accertamento dei tributi, delle disposizioni relative agli studi di
settore e ai parametri contabili.
Al fine di elaborare una disciplina organica mediante una fonte normativa primaria, gli
ISA sono stati oggetto dell’autonoma proposta di legge n. 4440 presentata alla Camera
il 20.4.2017, la quale è poi confluita nel DL 50/2017, nel corso del processo di con-
versione in legge del decreto.
Abrogando l’art. 7-bis del DL 193/2016, l’art. 9-bis del DL 50/2017 fornisce una regola-
mentazione dettagliata degli indici, definendo, tra l’altro, le caratteristiche dei nuovi
1
p.rivetti@eutekne.it.
1.2 DECORRENZA
La disposizione entra in vigore il 24.6.2017.
Gli ISA verranno elaborati gradualmente a partire da quest’anno. A tal proposito, con il
comunicato stampa Agenzia delle Entrate - Sose 7.3.2017 n. 52, è stato anticipato che,
relativamente al periodo d’imposta 2017, sarà approvata una prima tranche di ISA: 29 per
il settore del commercio, 15 per le manifatture, 17 per i servizi e 9 per i professionisti.
2.3.2 Integrazioni
A seguito dell’approvazione, gli indici possono essere integrati al fine di tener conto di
situazioni di natura straordinaria, anche correlate a modifiche normative e ad andamenti
economici e dei mercati, con particolare riguardo a determinate attività economiche o
aree territoriali.
Tali integrazioni vanno approvate entro il mese di febbraio del periodo d’imposta suc-
cessivo a quello per il quale sono applicate.
2.3.3 Revisione
Gli indici sono soggetti a revisione almeno ogni due anni dalla loro prima applicazione o
dall’ultima revisione.
La revisione è programmata con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate,
da emanare entro il mese di gennaio di ciascun anno.
Eccezionalmente, per il periodo d’imposta 2017, le attività per cui saranno approvati gli
ISA sono definite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare
entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL
50/2017.
3 OBBLIGHI DICHIARATIVI
I contribuenti cui si applicano gli indici di affidabilità fiscale dichiarano, anche al fine di
consentire un’omogenea raccolta informativa, i dati economici, contabili e strutturali
rilevanti per l’applicazione degli stessi, indipendentemente dal regime di determinazione
del reddito utilizzato. A tal fine l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione i programmi
2
I componenti della commissione partecipano alle sue attività a titolo gratuito. Non spetta ad essi il
rimborso delle spese eventualmente sostenute.
3
Ciò dovrebbe significare che i soggetti per i quali non siano stati ancora approvati gli ISA continueran-
no a presentare la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dei parametri contabili o degli studi di
settore.
4
Si tratta di un istituto analogo all’adeguamento in dichiarazione previsto per gli studi di settore e i pa-
rametri contabili (DPR 31.5.99 n. 195); non è, peraltro, contemplato il versamento della maggiorazione
del 3%.
5
Nel corso dell’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria del
10.5.2017, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha precisato che il report di affidabi-
lità personale, per ciascun contribuente, mostrerà l’indice sintetico di affidabilità derivante dall’analisi
dei modelli di acquisizione dati compilati per i periodi d’imposta interessati e riporterà in forma grafica
il sistema di indicatori elementari di affidabilità e di anomalia. Dovrebbero anche essere pubblicati sul
sito Internet dell’Agenzia i seguenti report informativi sull’andamento dei settori economici interessati
dagli indici sintetici di affidabilità fiscale:
• report Economico di settore, che offrirà una fotografia dei principali settori dell’economia, attra-
verso la descrizione sintetica della struttura e delle dinamiche del settore di riferimento;
• report di Audit e Benchmark, che illustrerà i risultati delle analisi effettuate sulla nuova piattaforma
di condivisione dei dati delle imprese italiane soggette agli indici di affidabilità;
• report di affidabilità di settore, che per ciascun settore economico riporterà l’Indice sintetico di
affidabilità mediamente conseguito dalle imprese del settore nei periodi di imposta interessati;
• report analisi note aggiuntive, che offrirà un’analisi e una classificazione delle note trasmesse in
formato testuale dai contribuenti in specifiche aree tematiche. L’obiettivo è quello di far emergere
le problematiche caratteristiche del settore in esame.
Provvedimenti attuativi
I benefici applicabili in relazione ai diversi livelli di affidabilità fiscale saranno definiti, anche
con riferimento alle annualità pregresse, con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
L’art. 9-bis co. 12 del DL 50/2017 consente, inoltre, la differenziazione dei termini di
accesso ai benefìci in relazione al tipo di attività6.
5 DISCIPLINA TRANSITORIA
Il DL 50/2017 dispone l’abrogazione delle seguenti disposizioni:
• l’art. 10-bis della L. 146/98, concernente le modalità di revisione ed aggiorna-
mento degli studi di settore;
• l’art. 7-bis del DL 193/2016, che aveva disposto l’introduzione degli ISA a fronte
dell’abrogazione di studi di settore e parametri contabili.
Non sono, invece, abrogate le norme che regolano gli accertamenti basati su studi di
settore (artt. 62-bis e 62-sexies del DL 331/93) e parametri contabili (art. 3 co. 181 - 189
della L. 549/95), rispetto alle quali viene disposta una graduale cessazione con effetto
dai periodi d’imposta per i quali entrano in vigore i nuovi ISA e per le attività economiche
per le quali gli stessi indici sono approvati.
Per le attività di controllo, di accertamento e di irrogazione delle sanzioni effettuate in
relazione ai periodi d’imposta antecedenti a quelli in cui si applicano gli indici si
6
A tale riguardo, si ricorda che già il regime premiale previsto dall’art. 10 co. 9 e 10 del DL 201/2011
per i soggetti congrui e coerenti agli studi di settore è stato esteso gradualmente nel corso degli anni
alle diverse categorie economiche, pur restando sempre ferma la preclusione per i professionisti.
7
Gli studi di settore trovano applicazione rispetto a imprese e lavoratori autonomi con ricavi/compensi
non superiori a 5.164.569 euro.
Elisa TOMBARI1
1 PREMESSA
Il DL 50/2017 convertito introduce una serie di novità in materia di lavoro e previdenza,
tra le quali assume particolare rilievo la nuova disciplina delle prestazioni occasionali,
contenuta all’art. 54-bis.
Si ricorda che la disciplina del lavoro accessorio2, inizialmente prevista dagli artt. 48 - 50
del DLgs. 81/2015 e caratterizzata dalla possibilità, per qualsiasi committente e con
riferimento a qualsivoglia attività (ad eccezione del settore agricolo), di ricorrere a pre-
stazioni occasionali nel rispetto di tassativi limiti quantitativi3, è stata abrogata4 dal DL
17.3.2017 n. 25 (conv. L. 20.4.2017 n. 49).
1
e.tombari@eutekne.it.
2
Cfr. “Lavoro accessorio”, Guide Eutekne.
3
L’art. 48 del DLgs. 81/2015 disponeva che:
• l’importo massimo complessivo dei compensi per lavoro accessorio percepibili in un anno da
ciascun prestatore, indipendentemente dal numero di committenti, fosse fissato a 7.000,00 euro
nell’anno civile (1° gennaio - 31 dicembre);
• i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito potessero essere impie-
gati in prestazioni di lavoro accessorio in qualsiasi settore produttivo (compresi gli enti locali) nel
limite complessivo di 3.000,00 euro nell’anno civile;
• il prestatore di lavoro accessorio potesse percepire i compensi, da ciascun committente impren-
ditore o professionista, nel limite annuo di 2.000,00 euro, nel rispetto del limite complessivo
generale di 7.000,00 euro.
4
Cfr. Negrini L. “Ammessi i referendum su voucher e appalti, niente da fare per l’art. 18”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 12.1.2017 e Negrini L. “Abrogata la normativa sui voucher”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 18.3.2017.
5
Cfr. Tombari E. “Norme e sanzioni sui voucher ancora applicabili per tutto il 2017”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 22.3.2017 e Tosco F. “Fissate le regole per gestire i voucher nel
periodo transitorio”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 15.4.2017.
6
Cfr. Tombari E. “Novità sul lavoro accessorio per micro imprese e P.A”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 1.6.2017.
7
Cfr. art. 54-bis co. 20 del DL 50/2017 convertito.
8
Si ricorda che l’art. 19 del DLgs. 150/2015 considera “disoccupati i soggetti privi di impiego che dichia-
rano, in forma telematica, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro di cui all’art.13, la propria
immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica
attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego”.
9
Cfr. Tombari E. “Verso il reddito di inclusione dal 2018”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
13.6.2017.
10
A tali fini, trova applicazione l’art. 3 co. 8 del DLgs. 9.4.2008 n. 81. La norma prevede che “nei confronti
dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decreto e le
altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in
cui la prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si
applicano esclusivamente le disposizioni di cui all’articolo 21. Sono comunque esclusi dall’applicazione
delle disposizioni di cui al presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della
salute e sicurezza dei lavoratori i piccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l’insegnamento
privato supplementare e l’assistenza domiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili”.
11
Di cui al DPR 30.6.65 n. 1124.
12
Computati, cioè, al 75% del loro valore.
13
Il co. 14 lett. c) dell’art. 54-bis cita, altresì, le imprese esercenti l’attività di escavazione o lavorazione di
materiale lapideo, delle imprese del settore delle miniere, cave e torbiere.
14
Intendendosi per tali quelle sorte:
• nell’ambito di progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disa-
bilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali;
Compensi
Ciascun titolo ha un valore di 10,00 euro, da utilizzare per compensare prestazioni di
durata non superiori ad un’ora (co. 11). Come anticipato, per ciascun titolo sono intera-
mente a carico dell’utilizzatore:
• la contribuzione alla Gestione separata, nella misura di 1,65 euro;
• il premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profes-
sionali, nella misura di 0,25 euro.
Con riferimento al prestatore, i compensi percepiti, inoltre, sono (co. 4):
• esenti da imposizione fiscale;
• irrilevanti ai fini dello status di disoccupato;
• computabili ai fini del calcolo del reddito necessario al rilascio o al rinnovo del
permesso di soggiorno.
Obbligo di comunicazione
Quanto all’obbligo di comunicazione, ai sensi del co. 12, l’utilizzatore dovrà trasmettere,
tramite la piattaforma informatica INPS o Contact Center ed entro il giorno 3 del mese
successivo a quello in cui ha avuto luogo la prestazione:
• i dati del prestatore, che sarà avvisato con SMS o messaggio di posta elettronica
dell’avvenuta comunicazione;
• il compenso pattuito;
Compensi
Secondo quanto disposto dal co. 16, la misura minima oraria del compenso è pari a 9
euro, ad eccezione del settore agricolo19. Come anticipato, sono interamente a carico
dell’utilizzatore:
• la contribuzione alla Gestione separata, nella misura del 33% del compenso;
• il premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profes-
sionali, nella misura del 3,5% del compenso.
Con riferimento al prestatore, i compensi percepiti, inoltre, sono (co. 4):
• esenti da imposizione fiscale;
• irrilevanti ai fini dello status di disoccupato;
• computabili ai fini del calcolo del reddito necessario al rilascio o al rinnovo del
permesso di soggiorno.
17
Prevalentemente professionisti, microimprese e, in alcuni casi, la Pubblica Amministrazione. In fatti, si
ricorda che, dal combinato disposto tra il co. 6 lett. b) e il co. 14 dell’art. 54 bis, i soggetti in questione:
• devono avere alle proprie dipendenze non più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
• non devono essere imprese agricole. Queste ultimo possono, tuttavia, servirsi di lavoro occasio-
nale qualora l’attività lavorativa sia resa dai soggetti destinatari dei “compensi agevolati” di cui so-
pra che non siano stati iscritti, nell’anno precedente, negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli;
• non devono operare nel settore dell’edilizia o affini;
• non acquisiscano la prestazione nell’ambito di un appalto di opere o servizi.
18
Cfr. Tombari E. “Contratto di prestazione occasionale al posto dei voucher per le micro imprese”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 19.6.2017.
19
Per il settore agricolo, il compenso minimo è pari all’importo della retribuzione oraria delle prestazioni
di natura subordinata individuata dal contratto collettivo di lavoro stipulato dalle associazioni sinda-
cali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
20
Cfr. Tscholl J. “Lavoro occasionale con notifica all’Inps”, Il Sole - 24 Ore, 21.6.2017, p. 29.
21
Fatto salvo quanto previsto al co. 16, relativamente al compenso minimo previsto per il settore agricolo.
22
Il pagamento avviene attraverso l’accredito delle spettanze su conto corrente bancario risultante
dall’anagrafica del prestatore o, in mancanza, mediante bonifico bancario domiciliato pagabile presso
gli uffici di Poste Italiane S.p.A.
23
Per il settore agricolo, il suddetto limite di durata è pari al rapporto tra il limite di importo di cui al co. 1
lett. c) (ossia 2.500,00 euro) e la retribuzione oraria prevista nello specifico per tale settore.
24
In tali casi, non si applica la procedura di diffida alla regolarizzazione degli illeciti amministrativi ex art.
13 del DLgs. 23.4.2004 n. 124.
DECONTRIBUZIONE DEI
PREMI DI RISULTATO
Di seguito si fornisce un primo esame del regime contributivo age-
volato applicabile, ai sensi dell’art. 55 del DL 50/2017 convertito, in
caso di erogazione ai dipendenti privati di somme a titolo di premio
di risultato o partecipazione agli utili da parte di aziende che coin-
volgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, in
esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali sottoscritti dal
24.4.2017.
Francesca TOSCO1
1 PREMESSA
Modificando l’art. 1 co. 189 della L. 28.12.2015 n. 208, l’art. 55 del DL 24.4.2017 n. 50
convertito ha reintrodotto un regime contributivo agevolato in relazione alle componenti
variabili della retribuzione dei dipendenti privati erogate a titolo premiale sulla base della
contrattazione collettiva di secondo livello.
Il precedente regime:
• era stato introdotto in via sperimentale, nel 2008, dall’art. 1 co. 67 ss. della
L. 24.12.2007 n. 247 e successivamente stabilizzato, a decorrere dal 2012, dal-
l’art. 4 co. 28 della L. 28.6.2012 n. 922;
1
f.tosco@eutekne.it.
2
La legge da ultimo richiamata (la c.d. “riforma Fornero del mercato del lavoro”) – nel mettere a regi-
me la riduzione contributiva accordata dall’art. 1 della L. 247/2007 in relazione alle erogazioni previste
dai contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero di secondo livello, incerte nella corresponsione o
nel loro ammontare e correlate alla misurazione di incrementi di produttività, qualità e altri elementi di
competitività assunti come indicatori dell’andamento economico dell’impresa e dei suoi risultati –
aveva confermato i criteri e le modalità di concessione dello sgravio indicati dai co. 67 e 68 del
suddetto articolo, continuando a rinviare ad un apposito DM annuale di attuazione, volto, tra l’altro, a
provvedere, di anno in anno, alla determinazione della percentuale massima della retribuzione di
secondo livello ammessa a fruire del beneficio.
3
L’ultima versione dello sgravio ex L. 247/2007 e 92/2012 è stata disciplinata, con riferimento alle
somme erogate ai dipendenti a titolo di premio di risultato (o “retribuzione di produttività”) sulla base
di contratti collettivi aziendali o territoriali nell’anno 2014, dal DM 8.4.2015 (illustrato dalla circ. INPS
26.6.2015 n. 128), recante la previsione della possibilità di concedere, su tali somme, a domanda delle
aziende, una riduzione contributiva:
• entro il limite dell’1,60% della retribuzione contrattuale annua percepita;
• fino al 25% dell’aliquota a carico del datore di lavoro (al netto delle riduzioni contributive per as-
sunzioni agevolate e delle eventuali misure compensative spettanti e con esclusione del con-
tributo dello 0,30% dovuto ad integrazione della contribuzione per la NASpI) e pari al totale dei
contributi previdenziali dovuti dai lavoratori;
• al ricorrere di determinate condizioni (in particolare, la previsione, da parte dei contratti collettivi di
cui sopra, di erogazioni correlate a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, effi-
cienza organizzativa, oltre che collegate ai risultati riferiti all’andamento economico o agli utili
dell’impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività azienda-
le; il deposito dei suddetti contratti presso la Direzione territoriale del Lavoro competente; il
possesso del DURC, ecc.).
4
In estrema sintesi, si ricorda che la possibilità, per i dipendenti privati, di beneficiare di un prelievo fi-
scale di favore sulle componenti retributive correlate agli incrementi della produttività:
• è stata introdotta, in via sperimentale, nel 2008 dall’art. 2 co. 1 lett. c) del DL 27.5.2008 n. 93
(conv. L. 24.7.2008 n. 126);
• è stata prorogata, di anno in anno, con alcune varianti, dal 2009 al 2014;
• è stata sospesa, nel 2015, per mancanza di fondi;
• nel 2016, è stata riproposta dall’art. 1 co. 182 ss. della L. 208/2015, attuata con il DM 25.3.2016.
In particolare, per effetto di questi ultimi provvedimenti, la detassazione dei premi di risultato è dive-
nuta una misura strutturale dell’ordinamento. Lo stesso regime – illustrato dall’Agenzia delle Entra-
te nella circ. 15.6.2016 n. 28 – è stato, poi, confermato dalla L. 11.12.2016 n. 232 (legge di bilancio
2017), la quale si è limitata a modificarne i limiti reddituali di accesso, al fine di ampliarne l’operatività.
Cfr. Alberti A., Tosco F. “La tassazione agevolata dei premi di risultato e welfare aziendale”, Quaderni
Eutekne, 132, Eutekne, Torino, 2016, p. 69.
5
Si tratta della norma della Costituzione che riconosce il diritto del lavoratore a collaborare nella ge-
stione delle aziende nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi. Cfr. l’Approfondimento del 2.5.2017 della
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.
6
L’art. 18 della L. 22.5.2017 n. 81, recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e
misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” (in vigore dal
14.6.2017), prevede che gli incentivi di carattere fiscale e contributivo, eventualmente riconosciuti in
relazione agli incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato, siano applicabili “anche
quando l’attività lavorativa sia prestata in modalità di lavoro agile”.
7
Cfr. l’art. 51 co. 1 del TUIR.
8
Ossia la quota maturanda di TFR liquidata, su richiesta del lavoratore, in busta paga ai sensi dell’art. 1
co. 26 della L. 23.12.2014 n. 190.
9
Cfr. il successivo § 6.
10
Cfr. l’art. 5 del DM del DM 25.3.2016 e quanto disposto, in generale, dall’art. 14 del DLgs. 14.9.2015
n. 151, secondo cui “i benefici contributivi o fiscali e le altre agevolazioni connesse con la stipula di
contratti collettivi aziendali o territoriali sono riconosciuti a condizione che tali contratti siano depositati in
via telematica presso la Direzione territoriale del lavoro competente, che li mette a disposizione, con le
medesime modalità, delle altre amministrazioni ed enti pubblici interessati”.
11
Cfr. la circ. Agenzia delle Entrate 28/2016 e la nota Min. Lavoro 22.7.2016 n. 4274.
12
Il riferimento è al co. 2, secondo cui i contratti collettivi aziendali o territoriali “devono prevedere criteri
di misurazione e verifica degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, che
possono consistere nell’aumento della produzione o in risparmi dei fattori produttivi ovvero nel migliora-
mento della qualità dei prodotti e dei processi, anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro non
straordinario o il ricorso al lavoro agile quale modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro
subordinato, rispetto ad un periodo congruo definito dall’accordo, il cui raggiungimento sia verificabile in
modo obiettivo attraverso il riscontro di indicatori numerici o di altro genere appositamente individuati”.
13
Cfr. Falasca G. “Detassati i premi «misurabili», Il Sole - 24 Ore, 15.12.2016, p. 52 e Tosco F. “Contratti con
premi incrementali e misurabili per la detassazione”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
14.3.2017.
14
Cfr. il paragrafo precedente. Falasca G. “Parametri vincolanti per misurare i risultati ottenuto”, Il Sole -
24 Ore, 26.9.2016, p. 33, rilevata la necessità che i risultati connessi al premio presentino carattere
incrementale, ha sottolineato come tale incremento (a differenza di quanto ammesso in precedenti
“edizioni” della detassazione) non sia rimesso ad una valutazione soggettiva dell’azienda, ma debba
risultare da indicatori oggettivi.
15
Cfr. Gheido M.R., Casotti A. “Premi di risultato: torna la decontribuzione”, Diritto e Pratica del Lavoro, 21,
2017, p. 1282.
16
Come sottolinea Falasca G. “Produttività, vantaggi extra con coinvolgimento effettivo, Il Sole - 24 Ore,
15.5.2017, p. 22, “la redazione dei piani di coinvolgimento dei lavoratori non può essere frutto di una scelta
unilaterale del datore di lavoro”, dovendo le forme di partecipazione di cui si tratta essere introdotte
“sulla base di accordi collettivi stipulati, a livello territoriale o aziendale”, ex art. 51 del DLgs. 81/2015.
17
“Non basta, quindi” – ha osservato Falasca G. “Produttività, vantaggi extra con coinvolgimento
effettivo, Il Sole - 24 Ore, 15.5.2017, p. 22 – “istituire una commissione o un osservatorio privo di poteri
per fruire delle riduzioni del costo del lavoro”, essendo confermato che, anche dopo l’intervento del DL
50/2017, la partecipazione dei lavoratori può essere utile ai fini dei benefici fiscali e contributivi “solo
se si concretizza in forme reali ed efficaci”. Sul punto, si vedano, peraltro, le considerazioni di Orlando A.
“Nuovi premi di produttività per i contratti sottoscritti dal 24.4.2017”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 18.5.2017, che rileva come, nel far riferimento a schemi organizzativi finalizzati
all’inclusione attiva del personale dipendente, né il DM 25.3.2016, né la circ. Agenzia delle Entrate
28/2016 abbiano indicato le modalità concrete con cui realizzare l’obiettivo in discorso. Nello stesso
senso, l’Approfondimento del 2.5.2017 della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, la quale,
evidenziando le difficoltà applicative della materiale attuazione del coinvolgimento, ha ricordato che,
secondo quanto reso noto dal Ministero del Lavoro, rispetto ai 13.543 accordi depositati al 15.7.2016,
solo il 9,9% aveva previsto le forme paritetiche di “engagement” sopra richiamate.
18
Cfr. Buscema G. “Manovra correttiva e premi di risultato: ultrattività degli accordi stipulati”, Quotidiano
IPSOA online, 12.5.2017.
19
Va ricordato che il ricorso al prelievo fiscale sostitutivo è configurato come opzionale, essendo
destinato a non trovare applicazione (con assoggettamento anche delle somme potenzialmente
detassabili alla tassazione ordinaria) quando:
• il dipendente dichiari espressamente, per iscritto, di volervi rinunciare;
• anche in mancanza di rinuncia del dipendente, il sostituto di imposta riscontri la maggior
convenienza, per lo stesso, dell’applicazione del regime ordinario, dandogliene apposita comuni-
cazione (cfr. l’incipit dell’art. 1 co. 182 della L. 208/2015 e la circ. Agenzia delle Entrate 28/2016).
20
Come precisato all’indomani dell’introduzione dell’agevolazione fiscale per le somme connesse all’in-
cremento della produttività (cfr. la circ. Agenzia delle Entrate 22.10.2008 n. 59):
• il beneficio riguarda esclusivamente “la tassazione” delle componenti retributive rientranti nel suo
ambito di applicazione, le quali restano, invece, “assoggettate per intero alla contribuzione
previdenziale e assistenziale obbligatoria”;
• per calcolare l’importo massimo assoggettabile all’imposta sostitutiva del 10%, gli emolumenti
erogati al dipendente devono essere considerati “al lordo dell’imposta sostitutiva ma al netto delle
trattenute previdenziali obbligatorie”.
Ciò significa che – ha ribadito l’Agenzia delle Entrate nella circ. 28/2016 – il sostituto d’imposta
deve calcolare le ritenute da operare a titolo di imposta sostitutiva dopo aver sottratto dalla parte
della retribuzione da detassare le suddette trattenute.
21
Secondo quanto osservato dal Servizio Studi del Senato nella scheda di lettura n. 484/I, benché l’art.
55 co. 2 del DL 50/2017 convertito si riferisca letteralmente ai contratti sottoscritti “successivamente”
alla data di entrata in vigore della manovra, sembrerebbe opportuno fare riferimento ai contratti
sottoscritti “a decorrere” da tale data, tenuto conto che la norma prescrive l’applicazione del vecchio
regime per quelli sottoscritti “anteriormente” alla stessa.
22
Si veda la nota 19.
23
Come rileva Bonati G. “Decreto fiscale, sgravio contributivo per i premi di produttività”, Guida al Lavoro,
19, 2017, p. 13, per le aziende che non pongano in essere forme di partecipazione paritetica dei
lavoratori nell’organizzazione del lavoro, “tutto rimane come prima”, con possibilità di tassare i premi di
risultato e le somme derivanti dalla partecipazione agli utili – fino all’importo massimo di 3.000,00
euro – con imposta sostitutiva ovvero, come vedremo nel § 6, di escludere tali emolumenti da
qualsiasi forma di tassazione (con riflessi anche sul piano previdenziale), nel caso di sostituzione, per
scelta del lavoratore in presenza delle condizioni prescritte, con beni e servizi di welfare.
24
Cfr. Bonati G. “Decreto fiscale, sgravio contributivo per i premi di produttività”, Guida al Lavoro, 19,
2017, p. 13.
25
Il regime contributivo di favore introdotto può, dunque, essere fruito in luogo del soppresso innal-
zamento del limite massimo delle somme detassabili, riconosciuto, alle medesime condizioni, nella
disciplina previgente. Come sottolinea Valsiglio C. “Sgravi sui premi di risultato, la nuova agevolazione
in Gazzetta Ufficiale”, Il Corriere delle Paghe, 5, 2017, p. 8, “si sostituisce un comma [il citato co. 189
dell’art. 1 della L. 208/2015] che prevede un innalzamento del premio detassabile in presenza di coinvolgi-
mento paritetico dei lavoratori con un provvedimento volto a favorire, sempre la partecipazione dei lavora-
tori, ma sotto l’aspetto contributivo con beneficio sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore”. Bonati G.
“Decreto fiscale, sgravio contributivo per i premi di produttività”, Guida al Lavoro, 19, 2017, p. 13, si
chiede se l’esonero contributivo totale per i dipendenti comprenda, o meno, il contributo ai fondi di
sostegno del reddito, evidenziando, altresì, gli effetti dell’agevolazione ex DL 50/2017 sulla determina-
zione del massimale dell’imponibile assoggettabile ad imposta sostitutiva (cfr. la nota 20).
26
Invero, a differenza di quanto disposto in altre occasioni, in cui sono stati garantiti il mantenimento della
copertura pensionistica a carico dello Stato (con accreditamento dei contributi oggetto di esonero,
anche se non effettivamente versati dal datore di lavoro) e l’utilizzo degli ordinari criteri di calcolo in sede
di determinazione della misura del trattamento, ora l’art. 1 co. 189 della L. 208/2015 (come modificato
dal DL 50/2017 convertito) prevede che, con riferimento alla quota di erogazioni ivi indicata, alla
riduzione dell’aliquota c.d. “di finanziamento” a carico del datore di lavoro e del lavoratore corrisponda
l’equivalente riduzione dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Cfr. l’Approfondimento
del 2.5.2017 della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. Nella Scheda di Lettura n. 484/I, il Servizio
Studi del Senato ha segnalato l’opportunità di chiarire se il dipendente possa rinunciare alla riduzione in
oggetto, tenuto conto che la disciplina risultante dalla novella continua a prevedere espressamente la
facoltà di rinuncia solo in relazione al regime tributario ivi delineato.
27
Nell’Approfondimento del 2.5.2017, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ricorda che, per la
fruizione degli sgravi contributivi ex L. 247/2007 e 92/2012, era prevista la presentazione di
un’apposita istanza telematica.
28
Caratterizzate, in presenza della condizione del coinvolgimento paritetico dei lavoratori, “da soglie di
detassazione più alte senza decontribuzione”; così Orlando A. “Nuovi premi di produttività per i contratti
sottoscritti dal 24.4.2017”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 18.5.2017.
29
Si veda il paragrafo precedente.
30
Cfr. Cirioli D. “Produttività, dal 24 aprile il regime agevolativo è doppio”, Italia Oggi, 8.5.2017, p. 14.
31
Cfr. Alberti A., Tosco F. “La tassazione agevolata dei premi di risultato e welfare aziendale”, Quaderni
Eutekne, 132, Eutekne, Torino, 2016, p. 84.
32
Cfr. la circ. Agenzia delle Entrate 28/2016, ove si sottolinea come si sia ritenuto opportuno sottrarre la
fungibilità tra la componente monetaria e i beni e servizi di welfare alla libera disposizione delle parti in
sede di contratto individuale.
33
Ove il dipendente scelga di convertire il premio di risultato in beni e servizi erogati quali prestazioni di
welfare – spiegano Gheido M.R., Casotti A. “Premi di risultato: torna la decontribuzione”, Diritto e
Pratica del Lavoro, 21, 2017, p. 1284 – le prestazioni fruite (nei limiti del premio spettante) sono del
tutto esenti da tassazione, compresa l’imposta sostitutiva, “e non sono interessate dalle nuove disposi-
zioni in materia di decontribuzione essendo, di per sé, non soggette a contributi”.
Prassi
Ris. Agenzia delle Entrate 9.6.2017 n. 68
Documento Fondazione Studi Consulenti del lavoro 19.5.2017
Audizione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate 4.5.2017 (Attività conoscitiva sulle misure correttive di
cui al decreto legge 24 aprile 2017 n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a
favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo
sviluppo)
Ris. Agenzia delle Entrate 4.5.2017 n. 57
Nota INAIL 28.2.2017 n. 4285
Messaggio INPS 24.2.2017 n. 824
Nota Min. Lavoro 22.7.2016 n. 4274
Circ. Agenzia delle Entrate 15.6.2016 n. 28
Chiarimenti di categoria
Approfondimento Fondazione Studi Consulenti del Lavoro 2.5.2017
Circ. Consorzio Studi e ricerche fiscali del gruppo Intesa San Paolo 27.4.2017 n. 2