di Paolo Di Toma*
Premessa
Il business plan, o piano dimpresa, uno strumento della comunicazione economicofinanziaria che risponde al fabbisogno di informazioni degli operatori economici sulle
iniziative strategiche che unazienda intende attuare nel medio termine. Nelle
condizioni di elevata variabilit che caratterizzano la prevalenza dei mercati e dei
settori, le informazioni prospettiche fornite dal business plan contribuiscono alla
riduzione dellincertezza, attraverso lanalisi delle condizioni competitive, dei rischi
connessi alle scelte strategiche alternative e degli effetti economico-finanziari
conseguenti.
Il business plan pu rappresentare un efficace strumento manageriale poich tende a
razionalizzare lintuizione imprenditoriale che sempre ispira le scelte di gestione
futura, sottoponendola a strumenti riconosciuti e condivisi di analisi economica per
valutarne la sostenibilit. Lincertezza non , ad evidenza, perfettamente eliminabile,
ma lesercizio di simulazione, se rigorosamente effettuato, conferisce agli organi
dirigenti una base informativa che diviene un punto di riferimento nella conduzione
dellimpresa e ne accresce la capacit di reazione ad imprevisti mutamenti interni
allorganizzazione o competitivi. Coerentemente, in tale prospettiva, lart.2381 del
codice civile richiama i piani dimpresa, quando redatti, tra le fonti informative di cui il
Consiglio di Amministrazione si avvale nellesercizio delle proprie prerogative e
responsabilit, cos riconoscendone la funzione di supporto alle decisioni.
Il business plan indirizza lacquisizione e limpiego delle risorse nel medio termine
e definisce, per conseguenza, il perimetro della programmazione di breve periodo,
quantificata nel budget. Ne risulta un puntuale e sintetico riferimento per
linterpretazione dellandamento aziendale e per guidare la gestione.
In una prospettiva esterna, il business plan costituisce il pi diffuso strumento per
negoziare il coinvolgimento di partner finanziari o industriali in nuove iniziative
imprenditoriali, sia per imprese di nuova costituzione che in funzionamento o, ancora,
per progettare il rilancio di imprese in crisi.
Condizione essenziale perch il business plan possa assolvere efficacemente alla
sua funzione la coerenza tra le sue componenti qualitative e quantitative.
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Il primo consiste nellelevata interdipendenza tra le informazioni di natura qualitativa e
quantitativa contenute nel piano. Il progetto strategico e le ipotesi che ne sono alla
base rappresentano la premessa alle simulazioni economico-finanziarie che ne
permettono la validazione. Ad esempio, dalla stima del potenziale di mercato di un
prodotto e dalle ipotizzate scelte di prezzo deriva la previsione dei ricavi di vendita e
liscrizione in un conto economico preventivo. Analogamente, sulla base delle
caratteristiche materiali e immateriali del prodotto, definite nel progetto strategico,
potranno essere calcolati i costi operativi necessari per la produzione e la
commercializzazione, consentendo la stima di un primo risultato operativo e del punto
di pareggio operativo. Qualora le simulazioni economico-finanziarie dovessero
evidenziare linsoddisfacente remunerativit delliniziativa, oppure un eccessivo
fabbisogno finanziario o, ancora, differenti squilibri patrimoniali, questo rimanderebbe
ad un riesame delle scelte effettuate nel progetto strategico, tra cui le politiche di
prezzo, piuttosto che la qualit dei fattori produttivi o le scelte di internalizzazione/
esternalizzazione dei processi produttivi, oppure lentit del capitale proprio rispetto
allammontare complessivo delle fonti, o altro ancora. La revisione del progetto
conduce, iterativamente, ad una revisione delle simulazioni economiche fino al
raggiungimento di un equilibrio ritenuto soddisfacente. In sintesi, lapprezzamento del
progetto strategico non dovrebbe prescindere dalla valutazione delle implicazioni
economico-finanziarie e patrimoniali, cos come i bilanci preventivi ed i flussi finanziari
acquistano significativit non per s, ma alla luce delle analisi strategiche che li hanno
originati. Le analisi di sensitivit facilitano, in questa prospettiva, ladattamento del
progetto strategico ai vincoli di redditivit e del fabbisogno finanziario poich
evidenziano limpatto sui risultati di cambiamenti nelle variabili critiche.
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Il secondo aspetto di rilievo riguarda ladeguatezza quali-quantitativa della base di dati
utilizzata e la corretta applicazione delle tecniche e degli strumenti di analisi. Soprattutto
quando il business plan destinato a interlocutori esterni, la sua affidabilit poggia, in
buona parte, sul grado di oggettivit delle fonti e sulla trasparente esplicitazione delle
modalit di costruzione dei modelli previsionali, consentendo al lettore di ricostruire i
procedimenti adottati per valutarne la correttezza. Si pensi, in proposito, alla differente
credibilit nella previsione di crescita di un mercato quando landamento ipotizzato
autonomamente da unazienda che presenta il business plan per ottenere un
finanziamento, oppure quando il dato riportato acquisito da enti esterni (quali
associazioni imprenditoriali, societ specializzate nella ricerca di mercato, istituti di
ricerca, fonti statistiche, ecc.) e privi di un interesse specifico nel progetto. La superiore
qualit delle informazioni espone, certamente, al rischio di dover esplicitare lesistenza
di potenziali ostacoli, interni o esterni allimpresa, alla realizzazione del business plan,
con rischio di esito incerto o negativo nel raggiungimento degli obiettivi previsti.
Peraltro, il proponente del business plan ha modo di illustrare nel documento le
soluzioni elaborate per superare gli ostacoli individuati, mostrando non solo un
atteggiamento trasparente nei confronti del potenziale partner, ma, soprattutto, la
capacit di riconoscere e superare le criticit, notoriamente sempre esistenti, che si
incontrano nella realizzazione di un progetto imprenditoriale.
Le analisi di sensitivit
Le analisi di sensitivit costituiscono uno strumento utile per valutare lattendibilit dei
risultati economico-finanziari attesi dallattuazione del piano e, dunque, il grado di
Bilancio, vigilanza e controlli
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Cfr. Cndcec, 2011, Linee guida alla redazione del business plan, Documento n.7 Valutazione complessiva del progetto
dimpresa -, par.7.4.1.
Cfr. Universit degli Studi di Firenze, Assonime, Cndcec, 2010, Linee-guida per il finanziamento alle imprese in crisi, I ed.,
Raccomandazione n. 7.
Cfr. Borsa Italiana, 2003, Guida al piano industriale.
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Clienti corporate
850
790
7.500
4.800
6.375.000
3.792.000
10.167.000
62,70%
37,30%
100%
520
520
200
120
720
640
5.400.000
3.072.000
8.472.000
MOL
975.000
720.000
1.695.000
MOL/Ricavi (%)
15,29%
18,99%
16,67%
Costi totali
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Non si prevedono, invece, riduzioni nei costi commerciali per i grandi clienti, al fine di
mantenere inalterato il livello dei servizi erogati. La tabella che segue sintetizza la
simulazione ed il potenziale impatto sul Margine Operativo Lordo.
La simulazione: sensibilit del MOL alla riduzione dei prezzi di vendita
Rete distributiva
Clienti corporate
765
750
8.025
5.040
6.139.125
3.780.000
9.919.125
61,89%
38,11%
100%
500
500
180
120
680
620
5.457.000
3.124.800
8.581.800
MOL
682.125
655.200
1.337.325
MOL/Ricavi (%)
11,11%
17,33%
13,48%
Costi totali
I risultati dellanalisi evidenziano gli effetti sul MOL della riduzione dei ricavi medi
unitari. Leffetto positivo sul volume di vendite origina una maggiore efficienza
produttiva, cui si aggiungono risparmi nei costi commerciali, che permette di
contenere la diminuzione di redditivit. Non si prevedono variazioni di rilievo nella
composizione delle vendite tra rete distributiva e grandi clienti. La scelta di
concentrare lanalisi sul MOL dipende dalla sua ulteriore valenza segnaletica di
indicatore della capacit di autofinanziamento prodotta dalla gestione operativa.
Conclusioni
Lintegrazione e la coerenza tra la progettazione del modello di business e le
simulazioni economico-finanziarie rappresentano un fondamentale requisito per
lefficacia del business plan. Le analisi di sensitivit facilitano la comprensione degli
effetti sui risultati economico-finanziari di cambiamenti negli scenari di riferimento e
nelle variabili chiave per il raggiungimento degli obiettivi attesi. Costituiscono,
pertanto, un utile strumento per valutare la robustezza del business plan e per
adattare tempestivamente il progetto imprenditoriale ad eventuali variazioni nelle
condizioni operative nel corso della sua attuazione.
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