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Aggiornato al 14.11.2022 TEMI ON LINE 1

DISCIPLINA DELLE DICHIARA-


ZIONI DI INTENTO
1

L’esportatore abituale che intende avvalersi della facoltà di acqui-


stare beni e servizi senza applicazione dell’IVA deve predisporre la
dichiarazione di intento e trasmetterla all’Agenzia delle Entrate. A
partire dal 2022, la L. 178/2020 ha introdotto alcune misure per
rafforzare il contrasto alle frodi realizzate con l’utilizzo del falso
plafond IVA.

Mirco GAZZERA ed Emanuele GRECO2

1 PREMESSA
I soggetti passivi aventi lo status di “esportatore abituale” possono acquistare beni e
servizi nonché importare beni nei limiti del plafond disponibile senza pagamento dell’IVA
(art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72). Tale meccanismo permette di evitare o ridurre la fi-
siologica formazione di una strutturale posizione di credito IVA in capo ai predetti sog-
getti, i quali effettuano sistematicamente operazioni con l’estero in regime di non impo-
nibilità IVA3.
Al fine di usufruire del beneficio derivante dall’utilizzo del plafond, l’esportatore abituale
deve predisporre un’apposita dichiarazione che attesti la volontà di avvalersi dell’an-
zidetta facoltà (c.d. “dichiarazione di intento”) e trasmetterla telematicamente all’Agen-
zia delle Entrate, la quale rilascia una ricevuta telematica. Prima di effettuare l’opera-
zione, i cedenti o prestatori4 degli esportatori abituali sono tenuti a riscontrare che sia
avvenuta la predetta trasmissione, avvalendosi delle modalità messe a disposizione
dall’Agenzia delle Entrate.

1
La presente aggiorna la Scheda 754.08, in Schede di Aggiornamento on line, 4, 2020.
2
m.gazzera@eutekne.it; e.greco@eutekne.it.
3
Cfr. interpello Agenzia delle Entrate 6.2.2018 n. 954-6/2018.
4
Nel prosieguo si utilizzerà il termine “fornitori”, per semplicità di esposizione.

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L’art. 12-septies del DL 30.4.2019 n. 34 (c.d. “decreto Crescita”)5 ha modificato la disciplina
delle dichiarazioni di intento, con decorrenza dall’anno 20206, prevedendo, fra l’altro:
• l’eliminazione dell’obbligo, in capo all’esportatore abituale, di consegnare al forni-
tore la lettera di intento, unitamente alla ricevuta di presentazione rilasciata
dall’Agenzia delle Entrate;
• l’indicazione nelle fatture emesse o nelle dichiarazioni doganali degli estremi del
protocollo di ricezione della dichiarazione di intento;
• la soppressione di alcuni adempimenti relativi all’emissione e al ricevimento delle
dichiarazioni di intento (es. numerazione progressiva e annotazione in apposito
registro);
• l’inasprimento del regime sanzionatorio previsto per il fornitore che effettua ope-
razioni in regime di non imponibilità IVA, senza avere prima riscontrato telema-
ticamente l’avvenuta presentazione della dichiarazione di intento all’Agenzia del-
le Entrate da parte dell’esportatore abituale.
Il provv. Agenzia delle Entrate 27.2.2020 n. 969117 ha dato attuazione alle predette disposi-
zioni stabilendo che, a partire dal 2.3.20208, le informazioni relative alle dichiarazioni di
intento trasmesse dagli esportatori abituali all’Agenzia delle Entrate sono rese dispo-
nibili a ciascun fornitore nel proprio “Cassetto fiscale”. È stato aggiornato anche il mo-
dello di dichiarazione di intento, pur consentendo sino al 27.4.20209 l’utilizzo di quello
approvato in precedenza10.
L’art. 6 co. 1 lett. c) del DL 26.10.2019 n. 12411 ha escluso, di regola, l’utilizzo della di-
chiarazione di intento per le cessioni e le importazioni definitive dei carburanti12 oggetto

5
Conv. L. 28.6.2019 n. 58.
6
Periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione
del DL 34/2019 (art. 12-septies co. 4 del DL 34/2019, conv. L. 58/2019).
7
Emanato ai sensi dell’art. 12-septies co. 3 del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019).
8
Nella circ. Assonime 7.4.2020 n. 4 (§ 4) è stato sostenuto che le novità previste dal DL 34/2019 (conv. L.
58/2019) in materia di dichiarazioni di intento dovrebbero applicarsi a decorrere dal 2.3.2020, ossia dal
giorno a partire dal quale i fornitori possono consultare sul proprio “Cassetto fiscale” i dati delle lettere di in-
tento ricevute. Tuttavia, l’interrogazione parlamentare 26.2.2020 n. 5-03673 sembrerebbe fare propendere
per l’applicazione delle predette disposizioni già a partire dall’inizio del 2020. Per una disamina del tema si
vedano, a titolo esemplificativo, Brusaterra M. “Dichiarazioni d’intento, da quest’anno scattano le nuove
regole”, Norme & Tributi Plus Fisco, 13.1.2020; De Stefani L. “Al fornitore non si inviano più le lettere
d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 27.12.2019, p. 23; Gazzera M. “Nuova disciplina delle lettere di intento applicabile
solo dal 2 marzo 2020”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 8.4.2020; Gazzera M., Greco E.,
La Grutta S. “Applicazione incerta delle semplificazioni per le lettere d’intento”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 20.1.2020; Gazzera M., Greco E. “Ultimi giorni per l’utilizzo del vecchio modello di
lettera d’intento”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 23.4.2020; Giuliani G. “Lettere d’in-
tento in cerca della procedura corretta”, Il Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16; Peirolo M. “Al via le sempli-
ficazioni per le dichiarazioni d’intento”, L’IVA, 4, 2020, p. 7; Setti S. “Dichiarazione d’intento: pubblicato il
Provvedimento attuativo”, Pratica fiscale e professionale, 13, 2020, p. 19.
9
60° giorno successivo alla data di pubblicazione del provv. Agenzia delle Entrate 96911/2020.
10
Provv. Agenzia delle Entrate 2.12.2016 n. 213221.
11
Conv. L. 19.12.2019 n. 157.

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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della particolare disciplina, introdotta dall’art. 1 co. 937 - 943 della L. 27.12.2017 n. 205,
per l’immissione in consumo dal deposito fiscale o l’estrazione dal deposito di un desti-
natario registrato di tali prodotti.
L’art. 1 co. 1079 - 1083 della L. 30.12.2020 n. 178 ha introdotto alcune misure per raf-
forzare il dispositivo di contrasto delle frodi realizzate con l’utilizzo del falso plafond IVA.
In particolare, sono state previste due aree di intervento:
• specifiche analisi di rischio e attività di controllo sostanziale finalizzate all’inibi-
zione al rilascio e all’invalidazione di dichiarazioni di intento illegittime;
• inibizione all’emissione della fattura elettronica con il titolo di non imponibilità
IVA ex art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72, nel caso in cui il documento riporti un
numero di protocollo relativo a una lettera di intento invalidata.
Le modalità operative per l’attuazione del presidio antifrode in esame sono state defini-
te dal provv. Agenzia delle Entrate 28.10.2021 n. 293390 con effetto a decorrere
dall’1.1.2022.

2 REGIME DI NON IMPONIBILITÀ IVA PER GLI ESPORTATORI


ABITUALI
Ai sensi dell’art. 8 co. 1 del DPR 633/72, costituiscono cessioni all’esportazione non im-
ponibili IVA:
a) le cessioni, anche tramite commissionari, eseguite mediante trasporto o spedizione
di beni fuori del territorio dell’UE, a cura o a nome dei cedenti o dei commissionari, anche
per incarico dei propri cessionari o commissionari di questi;
b) le cessioni con trasporto o spedizione fuori del territorio dell’UE entro 90 giorni dalla
consegna, a cura del cessionario non residente o per suo conto, ad eccezione dei beni
destinati a dotazione o provvista di bordo di imbarcazioni o navi da diporto, di aeromobili
da turismo o di qualsiasi altro mezzo di trasporto a uso privato e dei beni da trasportarsi
nei bagagli personali fuori del territorio dell’UE;
b-bis) le cessioni con trasporto o spedizione fuori del territorio dell’UE entro 180 giorni
dalla consegna, a cura del cessionario o per suo conto, effettuate nei confronti delle Am-
ministrazioni Pubbliche e dei soggetti della cooperazione allo sviluppo iscritti nell’elenco
di cui all’art. 26 co. 3 della L. 11.8.2014 n. 125, in attuazione di finalità umanitarie, com-
prese quelle dirette a realizzare programmi di cooperazione allo sviluppo13;
c) le cessioni, anche tramite commissionari, di beni diversi dai fabbricati e dalle aree
edificabili, e le prestazioni di servizi rese a soggetti che, avendo effettuato cessioni al-
l’esportazione o operazioni intracomunitarie, si avvalgono della facoltà di acquistare beni
e servizi, anche tramite commissionari, o importare beni senza pagamento dell’imposta.
In relazione a quest’ultima fattispecie, d’interesse ai fini del presente lavoro, sono effet-

12
Si tratta di benzina e gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motore per uso autotra-
zione (art. 2 del DM 13.2.2018).
13
Lettera inserita dall’art. 9 co. 1 della L. 20.11.2017 n. 167 in vigore dal giorno 12.12.2017.

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tuate senza applicazione dell’IVA le cessioni di beni e le prestazioni di servizi nei con-
fronti dei soggetti in possesso dello status di esportatore abituale14:
• su loro dichiarazione scritta (c.d. “dichiarazione di intento”);
• sotto la loro responsabilità;
• nei limiti dell’ammontare complessivo dei corrispettivi delle cessioni di cui all’art. 8
co. 1 lett. a) e b) del DPR 633/72 (e delle altre operazioni che concorrono alla for-
mazione del c.d. “plafond”) effettuate nel corso dell’anno solare precedente.

2.1 STATUS DI ESPORTATORE ABITUALE


Come previsto dall’art. 1 co. 1 lett. a) del DL 29.12.83 n. 74615, acquisiscono lo status di
esportatore abituale i soggetti passivi che, nell’anno solare precedente (o nei 12 mesi
precedenti), hanno registrato un ammontare di corrispettivi derivanti da cessioni all’e-
sportazione di cui all’art. 8 co. 1 lett. a) e b) del DPR 633/7216, nonché di operazioni assi-
milate17, servizi internazionali e cessioni intracomunitarie18, superiore al 10% del volume
d’affari “rettificato”.
Il volume d’affari del soggetto passivo è costituito dall’ammontare complessivo delle
operazioni dallo stesso effettuate, registrate o soggette a registrazione con riferimento
a un anno solare (o ai 12 mesi precedenti), tenendo conto delle variazioni ai sensi del-
l’art. 26 del DPR 633/72 e senza considerare19:
• le cessioni di beni ammortizzabili;
• i passaggi interni di beni e servizi fra attività separate di cui all’art. 36 co. 5 del
DPR 633/72.
Ai fini della verifica circa l’acquisizione dello status di esportatore abituale, si deve con-
siderare il volume d’affari “rettificato”, ossia quello determinato senza tenere conto:
• delle cessioni di beni in transito o depositati nei luoghi soggetti a vigilanza doga-
nale;
• delle operazioni di cui all’art. 21 co. 6-bis del DPR 633/72 rappresentate dalle ces-
sioni di beni e dalle prestazioni di servizi non territorialmente rilevanti in Italia ai sensi
degli artt. 7 - 7-septies del DPR 633/72, per le quali deve essere emessa fattura.

14
Art. 8 co. 2 del DPR 633/72.
15
Conv. L. 27.2.84 n. 17.
16
Dovrebbero concorrere all’acquisizione dello status di esportatore abituale anche le operazioni di cui alla
lett. b-bis) dell’art. 8 co. 1 del DPR 633/72 effettuate nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche e dei
soggetti della cooperazione allo sviluppo, in attuazione di finalità umanitarie, comprese quelle dirette a
realizzare programmi di cooperazione allo sviluppo (cfr. Ricca F. “Acquisti senza Iva più facili”, Italia Oggi,
19.1.2019, p. 26).
17
Cfr. Cass. 1.12.2020 n. 27389.
18
Cfr. ris. Agenzia delle Entrate 4.8.2011 n. 80 e art. 41 co. 4 del DL 331/93.
19
Art. 20 del DPR 633/72.

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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Calcolo del volume d’affari “rettificato” ai fini della verifica dello status di esportatore abituale
Operazioni imponibili (rigo VE 24 colonna 1)
+ operazioni che concorrono alla formazione del plafond (rigo VE30)
+ operazioni non imponibili a seguito di dichiarazione di intento (rigo VE31)
+ altre operazioni non imponibili (rigo VE32)
+ operazioni esenti (rigo VE33)
+ operazioni non soggette all’imposta ex artt. 7 - 7-septies del DPR 633/72 (rigo VE34)
Volume + operazioni con applicazione del reverse charge (rigo VE35)
d’affari = + operazioni non soggette all’imposta effettuate nei confronti dei terremotati (rigo VE36)
“rettificato” + operazioni effettuate nell’anno, ma con imposta esigibile in anni successivi (rigo VE37)
+ operazioni effettuate nei confronti dei soggetti di cui all’art. 17-ter del DPR 633/72 con
applicazione del meccanismo dello split payment (rigo VE38)
– operazioni effettuate in anni precedenti ma con IVA esigibile nell’anno (rigo VE39)
– cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni (rigo VE40)
– cessioni di beni in transito o depositati nei luoghi soggetti a vigilanza doganale
– operazioni non soggette all’imposta ex artt. 7 - 7-septies del DPR 633/72 (rigo VE34)

Esempio
Un soggetto passivo IVA ha realizzato un volume d’affari “rettificato” (art. 1 co. 1 lett. a)
del DL 746/83) pari a 1 milione di euro. Il 10% di tale importo è 100.000,00 euro. Di con-
seguenza, lo status di esportatore abituale:
• è acquisito, se l’ammontare delle operazioni che concorrono alla formazione del
plafond è superiore a 100.000,00 euro;
• non è acquisito, se l’ammontare delle operazioni che concorrono alla formazione
del plafond è pari o inferiore a 100.000,00 euro.

2.2 DETERMINAZIONE DEL PLAFOND


La facoltà di acquistare beni e servizi, e di effettuare importazioni, senza applicazione
dell’IVA è concessa agli esportatori abituali nei limiti del c.d. “plafond”, costituito dall’am-
montare delle operazioni successivamente indicate e registrate21:
• nell’anno solare precedente (plafond fisso o solare);
• nei 12 mesi precedenti (plafond mobile o mensile)22.
La scelta tra i due metodi di determinazione del plafond è rimessa alla discrezionalità del
soggetto passivo e può essere modificata all’inizio di ciascun anno23. L’opzione o la
revoca è operata mediante comportamento concludente (DPR 442/97) sin dall’inizio

20
Nel presente lavoro i richiami alla dichiarazione annuale IVA si intendono riferiti al modello IVA 2022
per il periodo d’imposta 2021 approvato con provv. Agenzia delle Entrate 14.1.2022 n. 11160.
21
Art. 2 co. 2 della L. 18.2.97 n. 28.
22
Questo metodo di determinazione del plafond può essere utilizzato solo dagli esportatori abituali che
hanno iniziato l’attività almeno da 12 mesi (cfr. art. 1 co. 1 lett. a) del DL 746/83 e circ. Agenzia delle
Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 4).
23
Cfr. ris. Agenzia delle Entrate 6.3.2002 n. 77.

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dell’anno o dell’attività24. Spetta al soggetto passivo che si è avvalso della predetta fa-
coltà, comunque, l’onere di provare di aver effettuato operazioni che concorrono alla
formazione del plafond dell’esportatore abituale25.

2.2.1 Operazioni che concorrono alla formazione del plafond


Nella tabella sottostante sono riportate le operazioni che concorrono alla formazione del
plafond26.

Operazioni che concorrono a formare il plafond Riferimento


27
Art. 8 co. 1 lett. a), b) e b-bis)
Cessioni all’esportazione (comprese operazioni triangolari)
del DPR 633/72
Cessioni di beni prelevati da un deposito IVA Art. 50-bis co. 4 lett. g)
con trasporto o spedizione fuori del territorio della UE del DL 331/93
Operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione
Art. 8-bis co. 1 del DPR 633/72
effettuate nell’esercizio dell’attività propria d’impresa
Prestazioni di servizi internazionali o connessi agli scambi interna-
Art. 9 co. 1 del DPR 633/72
zionali effettuate nell’esercizio dell’attività propria d’impresa
Operazioni con lo Stato Città del Vaticano
Art. 71 del DPR 633/72
e con la Repubblica di San Marino
Operazioni non imponibili in base a trattati
Art. 72 del DPR 633/72
o accordi internazionali (es. basi NATO, ambasciate, ecc.)
Margine delle operazioni non imponibili riguardanti
Art. 37 co. 1 del DL 41/95
beni usati, che vanno a formare il plafond
Cessioni intracomunitarie, comprese le operazioni triangolari, i
28
trasferimenti di beni a sé stessi e le vendite a distanza dichiarate Art. 41 del DL 331/93
29
nel regime “One Stop Shop” UE

24
Cfr. Cass. 13.4.2021 n. 9615.
25
Cfr. Cass. 28.2.2020 n. 5500 e Cass. 23.2.2022 n. 5946.
26
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 2, nonché paragrafo “Esportazioni ed altre
operazioni non imponibili” contenuto nell’appendice delle istruzioni al modello IVA 2022 per il 2021.
27
L’inclusione delle operazioni di cui all’art. 8 co. 1 lett. b-bis) del DPR 633/72 fra quelle che concorrono
a formare il plafond appare corretta seppure, per un probabile difetto di coordinamento, il co. 2 della
predetta disposizione menzioni espressamente solo le operazioni di cui alle lett. a) e b) del co. 1 (cfr.
Ricca F. “Acquisti senza Iva più facili”, Italia Oggi, 19.1.2019, p. 26).
28
Cfr. interpello DRE Lombardia 1.4.2020 n. 904-1662/2020 commentato in Confente G., Gentina N.
“Riconosciuto il plafond per i trasferimenti di beni a sé stessi”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 7.4.2021. Nello stesso senso Gazzera M. “Il trasferimento di beni a sé stessi con-
corre alla formazione del plafond”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 18.1.2021.
29
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 9.12.2021 n. 802 commentata in Abagnale A., Santacroce
B. “Oss, rimborsi e plafond Iva ma con più adempimenti”, Il Sole - 24 Ore, 10.12.2021, p. 37; Cosentino C.,
La Grutta S. “Vendite a distanza OSS rilevanti per il plafond IVA”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 10.12.2021; Ricca F. “Vendite intraUe, l’Iva è blindata”, Italia Oggi, 10.12.2021, p. 27 e
Servidio S. “Regime OSS UE: esportatori abituali e rimborso IVA trimestrale”, Fiscalità & Commercio
Internazionale, 5, 2022, p. 41. Si veda anche la successiva risposta a interpello Agenzia delle Entrate
5.10.2022 n. 493 commentata in Cosentino C. “Il luogo di effettuazione ai fini IVA segue la qualificazione

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Operazioni che concorrono a formare il plafond Riferimento


Triangolazioni nazionali Art. 58 co. 1 del DL 331/93
Cessioni intracomunitarie di beni prelevati da un deposito IVA, Art. 50-bis co. 4 lett. f)
con trasporto o spedizione in altro Stato UE del DL 331/93
Cessioni intracomunitarie, di prodotti agricoli e ittici, anche
se non compresi nella Tabella A, Parte I, allegata al DPR 633/72, ef- Art. 41 del DL 331/93
fettuate da produttori agricoli di cui all’art. 34 del medesimo decreto

Mutamento della natura dell’operazione


Qualora un’operazione effettuata da un esportatore abituale muti successivamente la
propria natura, passando da non imponibile IVA a imponibile, l’entità del plafond si riduce30.
Tale principio è stato enunciato, dalla Corte di Cassazione, con riguardo a una società
cantieristica italiana che aveva incassato acconti da una società britannica, in merito a un
contratto relativo alla costruzione e vendita di un’imbarcazione di lusso. All’epoca dei fatti
(anni 2008 e 2009), l’operazione era stata qualificata come cessione intracomunitaria non
imponibile IVA e, pertanto, computata dalla società italiana ai fini della maturazione del
plafond poi utilizzato negli anni successivi. In seguito, però, il soggetto britannico aveva
deciso di cedere il contratto e destinare lo yacht a un utilizzo privato. Di conseguenza, la
società italiana aveva emesso una nota di debito per applicare l’IVA sugli acconti incassati.
Tale variazione in aumento comporta la riduzione del plafond originariamente maturato
(c.d. “splafonamento postumo”).
Lo stesso principio si rende applicabile anche ad altri casi simili in cui la natura dell’ope-
razione muta da non imponibile a imponibile. Si pensi, per esempio, a una cessione
all’esportazione ex art. 8 co. 1 lett. b) del DPR 633/72 qualora, dopo la consegna, il
cessionario non provveda a trasportare o spedire i beni fuori dal territorio dell’UE.
2.2.2 Operazioni che non concorrono alla formazione del plafond
Non concorrono alla determinazione del plafond le operazioni che hanno natura di espor-
tazione agli effetti doganali, ma non agli effetti dell’IVA. È il caso, per esempio, dell’invio
dei beni al di fuori dell’UE senza trasferimento del diritto di proprietà sui beni stessi31.
Non si devono computare neppure le operazioni esenti IVA con diritto alla detrazione
dell’imposta, come le cessioni di beni necessari per il contenimento e la gestione del-
l’emergenza epidemiologica da COVID-19 ex art. 124 del DL 19.5.2020 n. 3432 (conv. L.
17.7.2020 n. 77)33. Le medesime considerazioni valgono per le cessioni di vaccini anti

del servizio”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 6.10.2022; Ficola S., Santacroce B. “One
stop shop, esportatore abituale solo con le fatture”, Il Sole - 24 Ore, 6.10.2022, p. 36 e Ricca F. “Vendite
intracomunitarie senza registrazione”, Italia Oggi, 6.10.2022, p. 26.
30
Cfr. Cass. 19.10.2022 n. 30800 commentata in Greco E. “Necessario ridurre il plafond IVA se l’operazione
perde la non imponibilità”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 20.10.2022.
31
Cfr. C.M. 15.7.99 n. 156/E, ris. Agenzia delle Entrate 22.1.2002 n. 19, ris. Agenzia delle Entrate 21.7.2008
n. 306 e risposte a interpello Agenzia delle Entrate 3.8.2020 n. 238 e 22.12.2021 n. 855.
32
Il regime di esenzione IVA, con diritto alla detrazione dell’imposta assolta, ha trovato applicazione per
le operazioni effettuate entro il 31.12.2020.
33
Cfr. Bilancini L., Greco E. “Plafond per l’esportazione di mascherine e altri beni di emergenza”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.6.2020.

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COVID-19 e gli strumenti di diagnosi dello stesso, nonché per le prestazioni di servizi
strettamente connesse, ai sensi dell’art. 1 co. 452 - 453 della L. 30.12.2020 n. 17834.
Nella tabella sottostante sono riepilogate ulteriori operazioni che non sono da compu-
tare nel calcolo del plafond35.
Operazioni che non concorrono a formare il plafond Riferimento
Cessioni nei confronti di esportatori abituali Art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72
Cessioni a viaggiatori extra-UE Art. 38-quater co. 1 del DPR 633/72
Cessioni di beni in regime di transito doganale o depositati
Art. 7-bis co. 1 del DPR 633/72
in luoghi soggetti a vigilanza doganale
Cessioni di beni destinati ad essere introdotti in un deposito IVA Art. 50-bis co. 4 lett. c) del DL 331/93
Cessioni di beni e prestazioni di servizi aventi ad oggetto beni Art. 50-bis co. 4 lett. e) e h)
custoditi in un deposito IVA del DL 331/93
Trasferimenti di beni da un deposito IVA all’altro Art. 50-bis co. 4 lett. i) del DL 331/93
Prestazioni extra-UE rese dalle agenzie di viaggio Art. 74-ter del DPR 633/72
Quota-parte di corrispettivo che non costituisce margine per le
Art. 37 co. 1 del DL 41/95
operazioni rientranti nel regime di cui al DL 41/95 (es. beni usati)
Interrogazione parlamentare
Cessioni di beni effettuate nei duty free shop 36
13.10.2016 n. 5-09750

2.3 UTILIZZO DEL PLAFOND


Sussistono alcune limitazioni, di tipo soggettivo e oggettivo, all’utilizzo del plafond per
acquistare beni e servizi, nonché importare beni, senza applicazione dell’IVA.

ambito soggettivo: soggetti passivi aventi lo status di


esportatore abituale
Utilizzo del plafond
ambito oggettivo: acquisti di beni/servizi e importazioni,
salvo esclusioni

Fig. 1 - Utilizzo del plafond: ambito soggettivo e oggettivo

2.3.1 Ambito soggettivo


Il meccanismo del plafond può essere utilizzato da tutti i soggetti passivi IVA che nell’anno
precedente o nei 12 mesi precedenti hanno acquisito lo status di esportatore abituale37.
Qualora sia stato acquisito il predetto status nell’anno solare precedente, non è neces-

34
Il regime di esenzione IVA, con diritto alla detrazione dell’imposta assolta, trova applicazione sino al
31.12.2022.
35
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 2, nonché paragrafo “Esportazioni ed altre
operazioni non imponibili” contenuto nell’appendice delle istruzioni al modello IVA 2022 per il 2021.
36
Sul tema si vedano, a titolo esemplificativo, Brusaterra M. “Vendite a soggetti extra-Ue: nei duty non
matura il plafond”, Il Sole - 24 Ore, 14.10.2016, p. 46 e La Grutta S. “Fuori dal plafond le cessioni nei
duty free shop”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 15.10.2016.
37
Art. 1 co. 1 lett. a) del DL 746/83 (si veda precedente § 2.1).

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 9
sario effettuare operazioni che concorrono alla formazione del plafond anche nell’anno in
cui lo stesso è utilizzato38.

Operazioni di riorganizzazione aziendale


Con riguardo alle principali operazioni di riorganizzazione aziendale, si riportano le con-
dizioni per il trasferimento dello status di esportatore abituale e della correlata facoltà di
acquistare senza addebito dell’IVA39.
Operazioni Condizione per il trasferimento del plafond

L’affittuario ottiene il trasferimento del beneficio per espressa


Affitto d’azienda previsione contenuta nel contratto ed effettua le prescritte
40
comunicazioni all’Agenzia delle Entrate (art. 8 co. 4 del DPR 633/72).

Il conferitario subentra nei rapporti creditori e debitori collegati


all’attività che ha generato il plafond e prosegue la stessa senza
soluzione di continuità (cfr. ris. Agenzia delle Entrate 21.4.2008 n. 165 e
Conferimento e cessione ris. Agenzia delle Entrate 14.12.2011 n. 124).
d’azienda Le medesime considerazioni sembrerebbero valere per la cessione
d’azienda, seppure la R.M. 15.1.96 n. 16 abbia subordinato il
trasferimento del plafond al passaggio universale delle attività e delle
passività aziendali dal cedente al cessionario.
La società incorporante o risultante dalla fusione prosegue l’attività di
esportazione della società incorporata o fusa, previa comunicazione
Fusione
nella dichiarazione di variazione dati ai fini IVA
(cfr. R.M. 23.1.75 n. 520828 e R.M. 27.6.74 n. 525029).
Scissione
La società beneficiaria effettua la comunicazione nella dichiarazione
(con trasferimento di aziende
di variazione dati ai fini IVA
ovvero uno o più complessi
(art. 16 co. 11 lett. d) della L. 24.12.93 n. 537).
aziendali)
La società trasformata assorbe tutti i rapporti giuridici attivi e passivi e
Trasformazione prosegue l’attività d’esportazione della società cessata
(cfr. R.M. 9.8.78 n. 410683 e R.M. 7.7.78 n. 410792).

Rappresentante fiscale di soggetti non residenti


La facoltà di acquistare beni e servizi senza applicazione dell’IVA ex art. 8 co. 1 lett. c) del
DPR 633/72 spetta anche al rappresentante fiscale di un soggetto non residente41 non-
ché ai soggetti identificati direttamente ai fini IVA in Italia42, purché in possesso dello
status di esportatori abituali43. Qualora il soggetto passivo non residente trasferisca la

38
Cfr. Ravera M., Santacroce B. “Plafond Iva, riporto nell’anno successivo”, Il Sole - 24 Ore, 20.7.2017, p. 32.
39
Nella dichiarazione di intento occorre indicare se il dichiarante ha effettuato operazioni straordinarie
che hanno concorso alla formazione, anche parziale, del plafond disponibile (si veda § 7.2.2).
40
La compilazione dell’apposita sezione presente nei modelli AA9/12 (per le persone fisiche) e AA7/10
(per i soggetti diversi dalle persone fisiche) tiene luogo della comunicazione da effettuare all’ufficio
competente dell’Agenzia delle Entrate a mezzo lettera raccomandata.
41
Art. 17 co. 3 del DPR 633/72.
42
Art. 35-ter del DPR 633/72.
43
Cfr. R.M. 21.6.99 n. 102/E, ris. Agenzia delle Entrate 4.8.2011 n. 80, risposte a interpello Agenzia delle

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10 TEMI ON LINE
sua posizione IVA dalla rappresentanza fiscale all’identificazione diretta (o viceversa), il
beneficio del plafond può essere traslato44. Per questo motivo, è stata ammessa la pos-
sibilità del rappresentante fiscale di una società stabilita nel Regno Unito di utilizzare il
plafond maturato in capo al numero identificativo IVA utilizzato ante Brexit dalla
medesima società45.
La fattura emessa per una cessione all’esportazione con la partita IVA italiana attribuita
a un soggetto non stabilito nell’UE, a seguito della nomina del rappresentante fiscale,
assume rilevanza ai fini della determinazione dello status di esportatore abituale di tale
soggetto e concorre alla formazione del plafond IVA disponibile, anche se nella dichiara-
zione doganale di esportazione lo stesso non figura come esportatore46.
Trasferimento della residenza fiscale all’estero
Qualora una società trasferisca la propria residenza fiscale all’estero e mantenga in Italia
una stabile organizzazione che esercita la stessa attività, la branch subentra nello status
di esportatore abituale della società e nel plafond maturato dalla stessa47.

Soggetti esclusi
Il meccanismo in esame non può essere adottato:
• dai soggetti passivi nel primo anno solare di attività, i quali non possono aver
acquisito la qualifica di esportatori abituali non avendo effettuato operazioni nel
precedente periodo48;
• dai soggetti passivi che applicano il regime speciale per i produttori agricoli di cui
all’art. 34 del DPR 633/7249;
• dai soggetti che applicano il regime forfetario per gli autonomi (art. 1 co. 54 ss.
della L. 23.12.2014 n. 190)50.

Entrate 10.12.2020 n. 580, 4.1.2021 n. 1, 4.3.2021 n. 148 e 31.10.2022 n. 540. In senso conforme, Cass.
24.6.2021 n. 18082. Si vedano sul tema Greco E., Marchese M. “Al rappresentante fiscale è consentito av-
valersi del plafond IVA”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.8.2019.
44
Cfr. Greco E., La Grutta S. “Mantenimento del plafond nel passaggio a identificazione diretta”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.9.2021.
45
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 19.4.2021 n. 260. Per un commento si veda D’Alfonso F.
“Utilizzo del plafond IVA: opzioni spesso molteplici e complesse”, Guida alla fatturazione, 10, 2021, p. 12.
46
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 22.11.2019 n. 181512. Per un commento si vedano, a
titolo esemplificativo, Santacroce B., Sbandi E. “Lo spedizioniere aiuta l’operatore non stabilito”, Il Sole -
24 Ore, 27.11.2019, p. 32 e Ugolini L. “Non rileva ai fini fiscali il codice EORI di chi ha assunto il ruolo di
esportatore”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 27.11.2019.
47
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 10.9.2020 n. 336 commentata in Ghelli L., Pelo B.
“Plafond IVA e stabile organizzazione”, Fiscalità & Commercio internazionale, 1, 2021, p. 64; Greco E.
“La stabile organizzazione in Italia conserva il proprio plafond”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 11.9.2020 e Rossetti D. A. “Trasferimento della sede all’estero: la stabile organizza-
zione in Italia eredita il plafond”, L’IVA, 11-12, 2020, p. 33.
48
Cfr. D’Alfonso F. “Plafond IVA: la dichiarazione di intento non vincola il fornitore dell’esportatore abi-
tuale”, Pratica fiscale e professionale, 47, 2018, p. 41 e Portale R. “IVA - Imposta sul valore aggiunto
2020”, Giuffré Francis Lefebvre, 2020, p. 382.
49
Art. 13 co. 2 della L. 30.12.91 n. 413.
50
Art. 1 co. 58 lett. e) della L. 190/2014.

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TEMI ON LINE 11
2.3.2 Ambito oggettivo
Il meccanismo del plafond è utilizzabile per:
• gli acquisti di beni e/o servizi;
• le importazioni di beni.
L’art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72 esclude espressamente gli acquisti di fabbricati e
aree edificabili. Non possono essere ricondotte a tale fattispecie, però, le cessioni di beni
mobili e le prestazioni di servizi utilizzati per fabbricati e aree edificabili acquisiti per ef-
fetto di autonome cessioni, anche tramite commissionari51.
Acquisti di beni e servizi con IVA indetraibile
Secondo la prassi52 e la giurisprudenza53, sono altresì esclusi gli acquisti di beni e servizi
per i quali l’IVA è indetraibile ai sensi degli artt. 19 ss. del DPR 633/72.

Pro rata
I soggetti passivi che applicano il pro rata (art. 19 co. 5 del DPR 633/72) devono decurtare
della percentuale d’imposta non ammessa in detrazione la parte di plafond utilizzabile54.
A titolo esemplificativo, in presenza di una percentuale di detrazione55 del 70%, con
riguardo a un acquisto con base imponibile IVA di importo pari a 10.000,00 euro, il plafond
può essere utilizzato per un ammontare non superiore a 7.000,00 euro (70% di 10.000,00).
Sull’importo residuo dovrà essere applicata l’imposta.
Operazioni oggettivamente non imponibili IVA
La dichiarazione di intento non può essere rilasciata con riguardo a operazioni già ogget-
tivamente non imponibili IVA, come quelle di cui agli artt. 8 co. 1 lett. a) e b), 8-bis e 9 del
DPR 633/7256. D’altronde, qualora l’operazione sia già oggettivamente non imponibile, il
cessionario o committente non avrebbe alcuna convenienza a utilizzare il plafond. Infatti,
quest’ultimo permette di non assolvere l’IVA su operazioni che, diversamente, sarebbero
imponibili.
Contratti di appalto e di leasing aventi ad oggetto fabbricati
Secondo la Corte di Cassazione, il regime di non imponibilità IVA per le operazioni nei
confronti degli esportatori abituali è applicabile anche ai contratti di appalto aventi ad
oggetto la costruzione o l’ampliamento di fabbricati57.
Nel caso di un’operazione di leasing avente ad oggetto un fabbricato, invece, non può
essere applicato il regime di non imponibilità IVA con utilizzo del plafond, in quanto

51
Cfr. Cass. 28.1.2020 n. 1852.
52
Cfr. C.M. 10.6.98 n. 145, § 7 e risposte Agenzia delle Entrate a Telefisco 15.6.2022. Sul tema si vedano
Gazzera M. "Plafond non ammesso per gli acquisti con IVA indetraibile”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 25.6.2022; Peirolo M. “Regolarizzazione dell’utilizzo del plafond per gli
acquisti con IVA indetraibile”, Pratica fiscale e professionale, 30, 2022, p. 45.
53
Cfr. Cass. 20.12.2012 n. 23588.
54
Cfr. C.M. 10.6.98 n. 145, § 7.
55
Art. 19-bis del DPR 633/72.
56
Cfr. R.M. 8.1.85 n. 426587 e Cass. 10.5.2021 n. 12257. Sul tema si veda Peirolo M. “Dichiarazione d’intento
spendibile solo per acquistare beni e servizi oggettivamente imponibili”, Il fisco, 27, 2021, p. 2661.
57
Cfr. Cass. 15.5.2015 n. 9969 e Cass. 15.4.2016 n. 7504.

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12 TEMI ON LINE
l’operazione deve essere equiparata all’acquisto di un bene d'investimento e non all’ac-
quisizione di una prestazione di servizi58. In passato, invece, la Cassazione aveva ritenu-
to utilizzabile il plafond per i contratti di leasing immobiliare, salvo che le parti contraenti
avessero convenuto, con efficacia vincolante per entrambe, il trasferimento della pro-
prietà del bene alla scadenza del rapporto contrattuale59.
La prassi amministrativa60 ha ritenuto non utilizzabile il plafond per l’acquisizione di fab-
bricati, in dipendenza di contratti di appalto avente per oggetto la loro costruzione o di
leasing. L’esclusione per le cessioni di fabbricati e aree edificabili sarebbe da estendere,
infatti, anche a tali modalità di acquisizione dei fabbricati che realizzano un effetto
equivalente.
Sotto il profilo sistematico, in dottrina è stato osservato che “se l’esclusione dal regime di
non imponibilità verso esportatori abituali opera per le cessioni di fabbricati e aree fabbricabili
in ragione del fatto che si tratta di beni immobili (che, in quanto tali, non giustificherebbero la
destinazione all’esportazione), tanto deve valere anche nell’ipotesi di prestazioni di servizi su
immobili (come nel caso dell’appalto per la costruzione del fabbricato)”61.

Acquisti di beni e servizi con IVA parzialmente detraibile


Nel caso di acquisti di beni e servizi con IVA oggettivamente indetraibile in misura par-
ziale62, appare possibile utilizzare il plafond limitatamente alla quota d’imposta amme-
ssa in detrazione63.
Si pensi a un esportatore abituale che intende acquistare in regime di non imponibilità
IVA un’autovettura non utilizzata esclusivamente nell’esercizio dell’impresa al prezzo di
10.000,00 euro, oltre IVA.
In relazione al predetto bene, l’IVA è detraibile nella misura del 40% (art. 19-bis1 co. 1
lett. c) del DPR 633/72). Dunque, si ritiene che in sede di fatturazione il corrispettivo
possa essere scomposto come segue:
• 4.000,00 euro (40% di 10.000,00 euro): quota non imponibile IVA ex art. 8 co. 1
lett. c) del DPR 633/72, a fronte dell’utilizzo del plafond;

58
Cfr. Cass. 14.1.2021 n. 535 e Cass. 18.10.2021 n. 28728. In dottrina si veda Dellapina M. “È escluso
l’utilizzo del plafond IVA nel leasing immobiliare in quanto cessione di beni”, L’IVA, 4, 2021, p. 32.
59
Cfr. Cass. 15.10.2013 n. 23329, come rilevato in Gazzera M. “Plafond IVA non utilizzabile per il leasing
immobiliare”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 15.1.2021.
60
Cfr. C.M. 10.6.98 n. 145, § 7. Si vedano anche il principio di diritto Agenzia delle Entrate 9.4.2019 n. 14 e la
risposta a interpello Agenzia delle Entrate 3.9.2020 n. 304. Sul tema si vedano Damasi R. “L’inapplicabilità
del regime del plafond IVA ai contratti di leasing immobiliare”, Il fisco, 40, 2020, p. 4835; Greco E. “Plafond
ancora negato per i fabbricati in leasing”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 4.9.2020;
Varchetta F. “Leasing immobiliare: stop all’uso del plafond per l’esportatore abituale”, Guida alla fattura-
zione, 2, 2021, p. 35.
61
Cfr. Greco E. “Dichiarazione d’intento anche per i servizi su beni immobili”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 7.10.2016.
62
A titolo esemplificativo, si pensi all’acquisto di un veicolo stradale a motore non utilizzato esclusivamente
nell’esercizio dell’impresa, dell’arte o della professione (art. 19-bis1 co. 1 lett. c) del DPR 633/72).
63
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Plafond con limiti per acquisti di carburante e manutenzioni dei veicoli”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 12.7.2018 e Gazzera M., Greco E. “Utilizzo parziale
del plafond con una sola fattura”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 25.7.2022.

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TEMI ON LINE 13
• 6.000,00 euro (60% di 10.000,00 euro): quota da assoggettare ad IVA che sarà
totalmente indetraibile in capo al cessionario.
Esportazione triangolare
Qualora un soggetto passivo stabilito in Italia effettui una cessione di beni verso un
esportatore abituale nazionale, trasferendo direttamente i beni a un secondo cessiona-
rio al di fuori dell’UE (c.d. “esportazione triangolare”), l’utilizzo della dichiarazione di
intento risulterebbe poco conveniente, pur apparendo consentito in astratto64. Diversa-
mente dall’esportazione triangolare, infatti, l’applicazione del regime di non imponibilità
di cui all’art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72 non permette di maturare il plafond:
• all’esportatore abituale65;
• al primo cedente66.

Rapporti con il meccanismo del reverse charge


Per le operazioni assoggettate ad IVA con l’applicazione del meccanismo dell’inversione
contabile non è possibile utilizzare il plafond, in quanto la disciplina del reverse charge
costituisce regola prioritaria attesa la finalità antifrode67.
Anche in presenza della dichiarazione di intento, dunque, il fornitore dell’esportatore
abituale deve applicare l’inversione contabile all’operazione. Pertanto, non si verifica un
utilizzo del plafond per l’esportatore abituale68.
L’utilizzo del plafond è ammesso per l’acquisto dei servizi relativi all’installazione degli
impianti strettamente funzionali allo svolgimento dell’attività industriale. Tale agevola-
zione deve essere esclusa, invece, per i servizi di installazione degli impianti che formano
parte integrante dell’edificio e sono ad esso serventi, in quanto l’IVA si applica con il
meccanismo del reverse charge69.
Rapporti con il meccanismo dello split payment
Gli acquisti effettuati da esportatori abituali che intendono avvalersi della facoltà di
acquistare beni e servizi senza pagamento dell’imposta non sono assoggettati al mecca-
nismo dello split payment (art. 17-ter del DPR 633/72). Il fornitore è tenuto a emettere
fattura in regime di non imponibilità IVA ex art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72 senza
l’annotazione “scissione dei pagamenti”70.

2.3.3 Momento di utilizzo del plafond


Il plafond disponibile è utilizzato nel momento in cui l’operazione si considera effettuata,
ossia71:

64
Cfr. Bilancini L., Greco E. “Con esportazione triangolare, lettera di intento poco conveniente”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 12.1.2018.
65
Cfr. Cass. 24.3.2016 n. 5852.
66
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 2.
67
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 27.3.2015 n. 14, § 9 e principio di diritto Agenzia delle Entrate 9.4.2019
n. 14.
68
Cfr. Poggiani F.G., Cerato S. “Esportatore abituale, Iva tripla”, Italia Oggi, 5.1.2018, p. 28.
69
Cfr. principio di diritto Agenzia delle Entrate 9.4.2019 n. 14.
70
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 7.11.2017 n. 27, § 2.
71
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 3.

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• alla data di consegna o spedizione, per l’acquisto di beni “nazionali” (art. 6 co. 1
del DPR 633/72);
• alla data del pagamento del corrispettivo, per le prestazioni di servizi (art. 6 co. 3
del DPR 633/72);
• alla data di accettazione della dichiarazione doganale di importazione, per le
importazioni di beni nel territorio dello Stato (art. 36 co. 2 del DPR 43/73);
• al momento di inizio del trasporto o della spedizione al cessionario dal territorio
dello Stato membro di provenienza, per gli acquisti intracomunitari di beni (art. 39
co. 1 del DL 331/93).
Di conseguenza, ai fini in esame72:
• non rileva la data di registrazione della fattura o di annotazione della bolletta
doganale;
• devono essere considerate anche le operazioni di acquisto e importazione per le
quali non si è ancora in possesso, rispettivamente, della fattura o della dichia-
razione doganale.
2.3.4 Plafond libero e plafond vincolato
Ai sensi dell’art. 8 co. 2 del DPR 633/72, i cessionari che intervengono in un’operazione
di triangolazione possono avvalersi del plafond di cui dispongono73:
• integralmente, per gli acquisti di beni che siano esportati nello stato originario nei
6 mesi successivi alla loro consegna (plafond ad utilizzo vincolato);
• nei limiti della differenza tra il plafond complessivo di cui dispongono e l’ammon-
tare delle cessioni dei beni effettuate nei loro confronti nello stesso anno in regi-
me di non imponibilità IVA, in quanto esportate in triangolazione, per gli acquisti
di altri beni o di servizi (plafond a utilizzo libero).
I soggetti passivi che si trovano a disporre di un plafond vincolato sono quelli che inter-
vengono in qualità di primo cessionario (o secondo cedente)74:
• in una cessione triangolare all’esportazione ex art. 8 co. 1 lett. a) del DPR 633/72,
in cui il cessionario nazionale conferisce l’incarico al cedente di inviare la merce
fuori dal territorio dell’UE;
• in una triangolazione intracomunitaria ex artt. 40 co. 2 e 41 del DL 331/93, in cui
il soggetto nazionale acquista beni in altro Stato membro e li fa trasportare
direttamente dal primo cedente nello Stato membro del proprio cessionario UE,
designato quale debitore di imposta;
• in una triangolazione nazionale ex art. 58 co. 1 del DL 331/93, in cui il soggetto
nazionale conferisce l’incarico al primo cedente residente di inviare i beni diret-
tamente in altro Stato membro, a destino del proprio cessionario.

72
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Criteri diversi per la maturazione e l’utilizzo del plafond”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 25.1.2021 e Giuliani G. “Calcolo del plafond con insidie nascoste”, Il
Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16.
73
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 5, e risposta a interpello Agenzia delle Entrate
10.12.2020 n. 580 commentata in Greco E. “Plafond «ampio» per i beni in esportazione”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 11.12.2020.
74
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 5.

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TEMI ON LINE 15
Pertanto, il promotore di una triangolare comunitaria non può utilizzare liberamente il
plafond maturato nell’ambito della predetta operazione. Non si applica alcun trattamen-
to differenziato per il fatto che si tratti dell’unico soggetto passivo identificato in Italia e,
dunque, il solo a poter fruire del plafond maturato per operare acquisti nel territorio dello
Stato senza applicazione dell’IVA75.

Esempio
Si ipotizzi la seguente situazione:
• un soggetto passivo italiano (ITA 1) vende beni a un altro soggetto passivo nazio-
nale (ITA 2) per un importo pari a 10.000,00 euro;
• a sua volta, ITA 2 cede i beni a un soggetto passivo francese (FR) per un importo
pari a 12.000,00 euro;
• i beni sono spediti o consegnati in Francia da ITA 1 su incarico di ITA 2.
In questo caso:
• la prima cessione, da ITA 1 a ITA 2, è un’operazione non imponibile IVA ex art. 58
co. 1 del DL 331/93;
• la seconda cessione, da ITA 2 a FR, è una cessione intracomunitaria non imponi-
bile IVA ex art. 41 del DL 331/93.
Di conseguenza:
• ITA 1 dispone di un plafond di 10.000,00 euro liberamente utilizzabile;
• ITA 2 dispone:
− di un plafond di 2.000,00 euro liberamente utilizzabile, pari alla differenza fra
il corrispettivo dei beni ceduti (12.000,00 euro) e quello dei beni acquistati
(10.000,00 euro);
− di un plafond di 10.000,00 euro a utilizzo vincolato, pari al corrispettivo dei
beni acquistati, con il quale potrà acquistare beni da esportare nello stato ori-
ginario entro 6 mesi dalla data in cui gli sono stati consegnati.

ITA 1 ITA 2 FR

• cede beni a ITA 2 per un • cede beni a FR per un


importo pari a 10.000 euro importo pari a 12.000 euro
• matura 10.000 euro di • matura 2.000 euro di plafond
plafond libero libero e 10.000 euro di
plafond vincolato

Fig. 2 - Plafond libero e plafond vincolato

2.3.5 Effetti sul plafond delle note di variazione


Ai fini della verifica della capienza del plafond dell’esportatore abituale, occorre fare rife-
rimento all’anno di registrazione della fattura relativa all’operazione originaria e non a

75
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 31.10.2022 n. 540 commentata in Gazzera M. “Uso del
plafond IVA condizionato per il promotore della triangolare comunitaria”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 1.11.2022.

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16 TEMI ON LINE
quello in cui è stato registrato il documento (es. nota di debito) che modifica la stessa ai
sensi dell’art. 26 del DPR 633/7276.
La prassi amministrativa ha distinto le seguenti situazioni in relazione agli effetti sul
plafond dell’esportatore abituale prodotti dalle note di variazione emesse dal fornitore77.
Note di variazione Anno di ricevimento Effetti sul plafond
Anno dell’acquisto non imponibile IVA Aumento del plafond utilizzato
Note di debito
Anni successivi a quello Aumento del plafond utilizzato
(obbligatorie)
dell’acquisto non imponibile IVA nell’anno dell’acquisto non imponibile
Anno dell’acquisto non imponibile IVA Riduzione del plafond utilizzato
Note di credito
Anni successivi a quello Non è possibile usufruire
(facoltative)
dell’acquisto non imponibile IVA del maggiore plafond

2.3.6 Acquisti con l’utilizzo del plafond in caso di omessa dichiarazione annuale IVA
Qualora abbia dimostrato la sussistenza dei requisiti sostanziali per ottenere lo status di
esportatore abituale, il soggetto passivo ha diritto di effettuare acquisti in regime di non
imponibilità IVA nel limite del plafond maturato in relazione all’anno precedente, anche
se ha omesso la dichiarazione annuale IVA per tale annualità78.
Pur essendo dovuta la sanzione amministrativa per l’omessa dichiarazione, sembrerebbe
da escludere l’irrogazione della sanzione prevista per chi dichiara all’altro contraente (o in
Dogana), in mancanza dei presupposti richiesti dalla legge, di volersi avvalere della facoltà
di acquistare o importare senza pagamento dell’IVA (art. 7 co. 4 del DLgs. 471/97)79.

2.3.7 Definizione agevolata e diritto alla detrazione


Nel caso di indebito utilizzo del plafond, il soggetto passivo che abbia correttamente
versato gli importi dovuti ai fini della definizione agevolata delle controversie tributarie
ex art. 6 del DL 23.10.2018 n. 11980 può esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA nel
termine biennale previsto dall’art. 60 co. 7 del DPR 633/72 che decorre81:
• dal 31.7.2020, per i pagamenti eseguiti prima di tale data;
• dalla data di ciascun versamento, per le rate pagate successivamente.
Fermo restando il termine ultimo sopra richiamato, il soggetto passivo può fare confluire
il credito IVA già nella prima liquidazione periodica successiva al pagamento, previa

76
Cfr. Cass. 10.10.2019 n. 25485. Per un commento si vedano Ficola S., Santacroce B. “Iva, uso del plafond
disponibile per le operazioni nell’anno”, Il Sole - 24 Ore, 15.10.2019, p. 24; Gavioli F. “IVA in sospensione di
imposta: rileva la fattura per verificare il rispetto del plafond”, L’IVA, 1, 2020, p. 37 e Gazzera M., Greco E.
“Variazione del plafond se il fornitore emette nota di debito”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 11.10.2019.
77
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8, Allegato, § 3.
78
Cfr. Cass. 24.5.2019 n. 14190.
79
Cfr. Greco E. “Acquisti con plafond anche in assenza di dichiarazione IVA”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 25.5.2019.
80
Conv. L. 17.12.2018 n. 136.
81
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 22.6.2021 n. 422. Per un commento si veda D’Alfonso F.
“Utilizzo del plafond IVA: opzioni spesso molteplici e complesse”, Guida alla fatturazione, 10, 2021, p. 12.

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 17
annotazione sul registro degli acquisti di un documento al quale allegare per completez-
za:
• l’atto di accertamento;
• l’istanza di definizione agevolata delle controversie tributarie;
• l’attestato di versamento dal quale si evinca l’ammontare dell’imposta versata a
seguito di definizione, nonché il titolo giustificativo della detrazione d’imposta.
Qualora si intenda recuperare il credito direttamente nella dichiarazione annuale IVA,
l’importo può essere indicato nel rigo VF2682 come variazione d’imposta.
Esempio
In un caso di indebito utilizzo del plafond, un soggetto passivo mensile si è avvalso della
definizione agevolata delle controversie tributarie ex art. 6 del DL 119/2018. Qualora una
rata trimestrale della definizione sia stata pagata nel mese di maggio 2022, il diritto alla
detrazione dell’IVA può essere esercitato già facendo confluire il credito IVA nella liquidazio-
ne periodica di giugno 2022. In alternativa, il credito potrà essere recuperato in sede di
compilazione del quadro VF della dichiarazione annuale IVA per il 2022.

3 OBBLIGHI DEGLI ESPORTATORI ABITUALI


L’art. 1 co. 1 lett. c) del DL 746/8383 prevede l’obbligo per gli esportatori abituali che in-
tendono avvalersi della facoltà di effettuare acquisti o importazioni senza l’applicazione
dell’IVA di:
• redigere la dichiarazione di intento in conformità al modello approvato con prov-
vedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate;
• trasmettere la dichiarazione di intento per via telematica all’Agenzia delle En-
trate, che rilascia apposita ricevuta telematica con l’indicazione del protocollo di
ricezione.
Le dichiarazioni di intento emesse devono essere riepilogate nel quadro VC della dichia-
razione annuale IVA84.

redigere la dichiarazione di intento in conformità al modello


approvato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Obblighi degli trasmettere la dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate
esportatori abituali che rilascia ricevuta telematica
compilare il quadro VC della dichiarazione annuale IVA

Fig. 3 - Obblighi degli esportatori abituali

82
Il riferimento è al modello IVA 2022 per il 2021.
83
Come sostituto dall'art. 12-septies co. 1 lett. a) del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019).
84
Il riferimento è al modello IVA 2022 per il 2021.

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A seguito delle semplificazioni introdotte dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv.
L. 58/2019)85, non è più previsto, invece, l’obbligo di:
• consegnare o inviare al fornitore la dichiarazione di intento, unitamente alla rice-
vuta di presentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate;
• numerare progressivamente le dichiarazioni di intento emesse in duplice esem-
plare;
• conservare e annotare le dichiarazioni di intento emesse in un apposito registro
oppure in un’apposita sezione del registro delle fatture emesse o dei corrispettivi
ex artt. 23 e 24 del DPR 633/7286.
Resta comunque possibile per l’esportatore abituale consegnare al fornitore, su base
volontaria, una copia della dichiarazione di intento87. In questo modo, si possono anche
evitare eventuali dubbi operativi del fornitore circa il trattamento IVA da applicare all’o-
perazione88.

3.1 REDAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI INTENTO


Gli esportatori abituali devono utilizzare il modello di “Dichiarazione d’intento di acqui-
stare o importare beni e servizi senza applicazione dell’imposta sul valore aggiunto” ap-
provato, da ultimo, con il provv. Agenzia delle Entrate 27.2.2020 n. 96911, il cui con-
tenuto sarà descritto nel successivo § 7.
In un’apposita sezione del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate89 sono stati resi dispo-
nibili:
• il software di compilazione denominato “Dichiarazione di Intento (IVI15)” per la
predisposizione della dichiarazione di intento;
• il relativo software di controllo che permette di evidenziare le anomalie o le incon-
gruenze riscontrate fra i dati contenuti nel modello e nei relativi allegati e le indi-
cazioni fornite nelle specifiche tecniche e nei controlli indicati dalla prassi.
Per assicurare un risparmio di tempo e una riduzione del margine di errore90, il predetto
software di compilazione permette, fra l’altro, di91:
• “importare” i dati anagrafici relativi a una dichiarazione di intento precedente-
mente predisposta;
• raggruppare più dichiarazioni di intento in un unico file al fine di effettuare un
invio in un’unica soluzione di più lettere di intento.

85
Per le criticità legate all’individuazione della decorrenza delle predette modifiche, si veda il § 1.
86
Art. 2 co. 3 della L. 18.2.97 n. 28.
87
Cfr. circ. Assonime 7.4.2020 n. 4, § 2.1; Balzanelli M., Sirri M. “Le lettere d’intento si smaterializzano
Addio alla sanzione fissa”, Il Sole - 24 Ore, 27.6.2019, p. 20.
88
Cfr. Giuliani G., Spera M. “Modifiche per termini di emissione delle fatture e dichiarazioni d’intento”, Il
fisco, 32, 2019, p. I/3139.
89
www.agenziaentrate.gov.it percorso “Home”/”Imprese” o “Intermediari”/”Dichiarazioni”/“Dichiarazioni
IVA”/“Dichiarazioni di intento”.
90
Cfr. La Grutta S. “Il software precompila la dichiarazione d’intento”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 5.12.2015.
91
Cfr. comunicato stampa Agenzia delle Entrate 4.12.2015 n. 189.

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TEMI ON LINE 19
3.2 TRASMISSIONE TELEMATICA ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
La trasmissione telematica della dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate avviene:
• direttamente, se il soggetto è abilitato ai servizi Entratel o Fisconline;
• mediante un intermediario abilitato (art. 3 co. 2-bis e 3 del DPR 322/98)92.
Qualora sia incaricato della trasmissione un intermediario abilitato, quest’ultimo:
• contestualmente alla ricezione della dichiarazione o all’assunzione dell’incarico
per la sua predisposizione, rilascia al dichiarante l’impegno alla trasmissione;
• consegna al dichiarante una copia della dichiarazione trasmessa e della ricevuta
di presentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione di intento si considera presentata nel giorno in cui l’Agenzia delle Entra-
te riceve i dati, la quale rilascia ricevuta telematica.

3.3 COMPILAZIONE DEL QUADRO VC DELLA DICHIARAZIONE ANNUALE


IVA
Gli esportatori abituali che si sono avvalsi della facoltà di effettuare acquisti e importa-
zioni senza applicazione dell’IVA sono tenuti a compilare il quadro VC (“Esportatori e
operatori assimilati”) della dichiarazione annuale IVA93.
In corrispondenza di ciascun mese (righi VC1-VC12), nelle seguenti sei colonne devono
essere indicati:
• l’ammontare del plafond utilizzato per acquisti in Italia e acquisti intracomunitari
(colonna 1);
• l’ammontare del plafond utilizzato per importazioni di beni (colonna 2);
• il volume d’affari “rettificato”94 suddiviso per ogni mese relativo all’anno d’im-
posta di riferimento della dichiarazione annuale IVA (colonna 3);
• l’ammontare delle operazioni che concorrono alla formazione del plafond effet-
tuate mensilmente nel periodo d’imposta di riferimento (colonna 4).
I soli esportatori abituali che hanno adottato il metodo mensile di determinazione del
plafond devono indicare anche:
• il volume d’affari “rettificato” suddiviso per ogni mese relativo all’anno preceden-
te a quello di riferimento (colonna 5);
• l’ammontare delle operazioni che concorrono alla formazione del plafond effet-
tuate mensilmente nell’anno precedente a quello di riferimento (colonna 6).
L’ammontare totale relativo a ciascuna delle predette colonne deve essere indicato nel
rigo VC13.
Nel rigo VC14 devono essere indicati:
• la disponibilità del plafond all’inizio dell’anno di riferimento (ovvero alla data del
trasferimento del beneficio a fronte di affitto o cessione d’azienda, ecc.);
• il metodo adottato per la determinazione del plafond in relazione al periodo d’im-

92
Si tratta, per esempio, degli iscritti nell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
93
Si vedano l’art. 10 del DPR 7.12.2001 n. 435 e le istruzioni relative al quadro VC del modello IVA 2022 per
il 2021.
94
Si veda il precedente § 2.1.

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posta di riferimento, ossia il metodo solare (barrare la casella 2) o il metodo men-
sile (barrare la casella 3).

3.3.1 Omessa compilazione del quadro VC


In relazione alla disciplina anteriore alle modifiche apportate dal DLgs. 21.11.2014 n. 175,
nella risposta all’interrogazione parlamentare 7.5.2015 n. 5-05529 è stato chiarito che la
mancata compilazione del quadro VC, da parte dell’esportatore abituale, non comporta il
recupero dell’IVA sugli acquisti, se l’Agenzia delle Entrate era in possesso dei dati necessari
a controllare eventuali abusi, in quanto il fornitore aveva comunicato correttamente le
dichiarazioni di intento95. Resta comunque da valutare l’irrogazione di sanzioni, seppure la
misura delle stesse dovrebbe essere quella prevista per le violazioni di carattere formale96.

3.3.2 Errata indicazione del metodo di determinazione del plafond


L’indicazione nella dichiarazione annuale IVA di un metodo di determinazione del plafond
diverso da quello effettivamente adottato “non sembrerebbe, di per sé, incidere sulla
spettanza del regime di non imponibilità IVA per gli acquisti e le importazioni, a condizione che
sia possibile dimostrare la sussistenza dei relativi requisiti e la concreta applicazione del
metodo diverso da quello esposto nella dichiarazione”97.
L’errore commesso dovrebbe costituire, però, una violazione punita con la sanzione da
250,00 a 2.000,00 euro per omessa, inesatta o incompleta indicazione nella dichiara-
zione annuale IVA dei dati rilevanti per la determinazione del tributo o di ogni altro
elemento prescritto per il compimento dei controlli (art. 8 co. 1 del DLgs. 471/97)98. Una
successiva ordinanza della Corte di Cassazione ha sancito, tuttavia, che non può “[…] avere
rilevanza sanzionatoria in sé l’erronea indicazione nel rigo VC14 della dichiarazione IVA […]”99.

95
Sul punto è stata richiamata Cass. 19.4.2011 n. 9028. Si veda anche C.T. Reg. Milano 14.2.2014
n. 783/19/14.
96
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Omissioni Iva, conta la sostanza”, Il Sole - 24 Ore, 8.5.2015, p. 39.
97
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Non incide sulla non imponibilità IVA l’errata indicazione del tipo di plafond”,
Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.5.2021.
98
Cfr. Cass. 4.6.2018 n. 14158; Balzanelli M., Sirri M. “Sulle violazioni al plafond Iva sanzioni severe dalla
Cassazione”, Il Sole - 24 Ore, 28.7.2018, p. 16.
99
Cfr. Cass. 15.10.2019 n. 26005.

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TEMI ON LINE 21

4 OBBLIGHI DEI FORNITORI


I fornitori degli esportatori abituali sono tenuti a:
• riscontrare l’avvenuta trasmissione della dichiarazione di intento all’Agenzia delle
Entrate da parte del cessionario o committente;
• indicare nelle fatture emesse gli estremi del protocollo di ricezione della dichiara-
zione di intento.

riscontrare la presentazione della dichiarazione di intento


Obblighi dei fornitori all’Agenzia delle Entrate
degli esportatori abituali indicare nelle fatture emesse gli estremi del protocollo
di ricezione della dichiarazione di intento

Fig. 4 - Obblighi dei fornitori degli esportatori abituali

A seguito delle semplificazioni introdotte dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv.


L. 58/2019)100, è stato soppresso, invece, l’obbligo di:
• numerare progressivamente le dichiarazioni di intento ricevute;
• conservare e annotare le dichiarazioni di intento ricevute in un apposito registro
oppure in un’apposita sezione del registro delle fatture emesse o dei corrispettivi
ex artt. 23 e 24 del DPR 633/72101;
• riepilogare le dichiarazioni di intento ricevute nella dichiarazione annuale IVA
(quadro VI)102.

4.1 RISCONTRO TELEMATICO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARA-


ZIONE DI INTENTO
In capo ai fornitori degli esportatori abituali che si avvalgono della facoltà di effettuare
acquisti senza l’applicazione dell’IVA, è previsto l’obbligo di verificare l’avvenuta trasmis-
sione della dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate prima di effettuare l’opera-
zione103. L’omissione di tale riscontro costituisce una violazione sanzionata ai sensi
dell’art. 7 co. 4-bis del DLgs. 471/97104.

4.1.1 Consultazione delle dichiarazioni di intento nel “Cassetto fiscale”


A decorrere dal 2.3.2020, le informazioni relative alle dichiarazioni di intento trasmesse
dagli esportatori abituali all’Agenzia delle Entrate sono rese disponibili a ciascun fornito-
re accedendo al proprio “Cassetto fiscale”. Possono consultare tali informazioni anche gli
intermediari già delegati dai fornitori ad accedere allo stesso105.

100
Per le criticità legate all’individuazione della decorrenza delle predette modifiche, si veda il § 1.
101
Art. 2 co. 3 della L. 28/97.
102
Sul tema si vedano Greco E., La Grutta S. “Dichiarazione IVA senza riepilogo delle lettere d’intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 24.12.2020.
103
Cfr. R.M. 15.1.90 n. 470163, R.M. 27.7.85 n. 355235, C.M. 4.1.84 n. 3 e circ. Agenzia delle Entrate
30.12.2014 n. 31, § 11. Si vedano anche Bilancini L., Greco E. “Ravvedimento «complicato» per errori e
violazioni nelle lettere di intento”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.4.2018.
104
Si veda il successivo § 10.
105
Provv. Agenzia delle Entrate 27.2.2020 n. 96911.

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Secondo quanto osservato da Assonime, tuttavia, questa modalità operativa obbliga il
fornitore a monitorare necessariamente il proprio “Cassetto fiscale”. Tale controllo po-
trebbe non essere agevole; pertanto, sarebbe utile, per esempio, l’attivazione di appositi
alert collegati all’arrivo di dichiarazioni di intento nel “Cassetto fiscale”106.

4.1.2 Dati richiesti per il riscontro sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate
Oltre che accedendo al proprio “Cassetto fiscale”, i fornitori possono riscontrare telema-
ticamente l’avvenuta presentazione delle dichiarazioni di intento, da parte degli esporta-
tori abituali, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, mediante un’apposita funzione a
libero accesso107.
L’accesso al servizio di verifica avviene direttamente dalla home page del sito Internet
dell’Agenzia delle Entrate, seguendo il percorso “Home”/”Servizi”/”Verifica ricevuta di-
chiarazione di intento”.
Il riscontro dell’avvenuta trasmissione della dichiarazione di intento da parte dell’espor-
tatore abituale si ottiene inserendo:
• alcuni dei dati contenuti nella ricevuta telematica (numero di protocollo, numero
progressivo e anno di riferimento della dichiarazione di intento);
• il codice fiscale del dichiarante.

4.2 EMISSIONE DELLA FATTURA IN REGIME DI NON IMPONIBILITÀ IVA


Il fornitore deve indicare nella fattura emessa verso l’esportatore abituale:
• gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione di intento (art. 1 co. 1
lett. c) del DL 746/83);
• l’annotazione “operazione non imponibile” con l’eventuale indicazione della nor-
ma di riferimento (art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72)108.

4.2.1 Fattura elettronica


Per emettere la fattura elettronica con riguardo a operazioni non imponibili IVA ex art. 8 co. 1
lett. c) del DPR 633/72 nei confronti di un esportatore abituale, si deve utilizzare esclusiva-

106
Cfr. circ. Assonime 7.4.2020 n. 4, § 2.1.
107
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 30.12.2014 n. 31, § 11.
108
Art. 21 co. 6 lett. b) del DPR 633/72.

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TEMI ON LINE 23
mente il tracciato XML della fattura ordinaria allegato al provv. Agenzia delle Entrate
30.4.2018 n. 89757 e successive modificazioni109. In base a tale precisazione, non appare
ammessa l’emissione della fattura in forma semplificata di cui all’art. 21-bis del DPR
633/72110.
Sembra da escludere l’utilizzo obbligatorio della fatturazione elettronica111 per le opera-
zioni effettuate verso controparti estere112. Tuttavia, qualora la fattura sia emessa in
formato analogico, occorre considerare che, a decorrere dall’1.7.2022, il formato della
fattura elettronica è quello da utilizzare per trasmettere la comunicazione delle opera-
zioni transfrontaliere (c.d. “esterometro”)113.
La fattura elettronica deve riportare114:
• nel campo 2.2.1.14 “Natura”, il codice specifico N3.5 “Non imponibili - a seguito
di dichiarazioni d’intento”;
• nel blocco 2.2.1.16 “AltriDatiGestionali”, per ogni lettera d’intento115:
− la dicitura “INTENTO”, nel campo 2.2.1.16.1;
− il protocollo di ricezione della lettera d’intento e il suo progressivo separato
116

dal segno “-“ oppure dal segno “/”, nel campo 2.2.1.16.2;
− la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, nel
campo 2.2.1.16.4.
L’invalidazione della dichiarazione di intento, a seguito dei controlli previsti, comporta lo
scarto della fattura elettronica trasmessa al Sistema di Interscambio che reca il titolo di
non imponibilità IVA ex art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72 e il numero di protocollo di una
lettera di intento invalidata. Il motivo dello scarto è specificato nella ricevuta recapitata
al fornitore117.

4.2.2 Imposta di bollo


Sulle fatture e sulle note di variazione emesse nei confronti degli esportatori abituali di

109
Provv. Agenzia delle Entrate 28.10.2021 n. 293390, § 4.
110
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Con controparti estere la fattura elettronica rimane facoltativa”, Il Sole - 24
Ore, 10.1.2022, p. 18 e Gazzera M., Greco E. “Al via i controlli sugli esportatori abituali”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 30.10.2021.
111
L’obbligo della fatturazione elettronica riguarda le operazioni effettuate tra soggetti residenti o stabiliti
nel territorio dello Stato (art. 1 co. 3 del DLgs. 5.8.2015 n. 127).
112
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Con controparti estere la fattura elettronica rimane facoltativa”, Il Sole - 24
Ore, 10.1.2022, p. 18.
113
Art. 1 co. 3-bis del DLgs. 127/2015 e circ. Agenzia delle Entrate 13.7.2022 n. 26.
114
Provv. Agenzia delle Entrate 28.10.2021 n. 293390, § 4.
115
Qualora un’operazione sia coperta da più dichiarazioni di intento, i dati di queste ultime saranno indi-
cati in un’unica fattura elettronica (cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Con controparti estere la fattura elettro-
nica rimane facoltativa”, Il Sole - 24 Ore, 10.1.2022, p. 18).
116
Il numero di protocollo della dichiarazione di intento, rilevabile dalla ricevuta telematica rilasciata dal-
l’Agenzia delle Entrate, è composto di due parti:
• la prima, formata da 17 cifre (es. 08060120341234567);
• la seconda, di 6 cifre (es. 000001), che rappresenta il progressivo e che deve essere separata dalla
prima dal segno “-“ oppure dal segno "/".
117
Si veda il successivo § 9.

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importo superiore a 77,47 euro deve essere assolta l’imposta di bollo nella misura di
2,00 euro (art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72), salvo che i documenti
non godano di altra e diversa esenzione dall’imposta di bollo118.

4.2.3 Esempio di fattura elettronica


Si riporta, di seguito, il contenuto minimo di una fattura ordinaria119 emessa, in formato
XML via Sistema di Interscambio, nei confronti di un soggetto passivo che si avvale del
plafond per acquistare beni e/o servizi.
Elemento Descrizione
Regime fiscale Regime fiscale (es. ordinario) valido per la fattura generata
Campo <CodiceDestinatario> Codice destinatario, se disponibile
lndirizzo di posta elettronica certificata (PEC) comunicato dal destinata-
Campo <PECDestinatario>
rio, nel caso in cui non sia stato fornito il codice destinatario
Codice <TipoDocumento> Codice “TD01”, nel caso di fattura
Campo <CedentePrestatore> Dati del cedente o prestatore
Campo
Dati del cessionario o committente
<CessionarioCommittente>
Campo <Data> Data di effettuazione dell’operazione
Campo <Numero> Numero della fattura
Campo <Descrizione> Descrizione dell’operazione
Campo <ImponibileImporto> Imponibile dell’operazione
Codice <AliquotaIVA> Valore “0”
Campo <Imposta> Valore “0”
Campo <Natura> Codice natura N3.5 “Non imponibili - a seguito di dichiarazioni d’intento”
Indicare, per ogni lettera di intento:
• dicitura “INTENTO”, nel campo 2.2.1.16.1
• il protocollo di ricezione della lettera d’intento e il suo progressivo
Blocco <Altridatigestionali>
separato dal segno “-“ oppure dal segno “/”, nel campo 2.2.1.16.2
• la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle
Entrate, nel campo 2.2.1.16.4
Campo <DatiBollo> Compilare nel caso in cui l’importo dell’operazione sia superiore a 77,47 euro

5 DICHIARAZIONI DI INTENTO PRESENTATE IN DOGANA


L’art. 1 co. 1 lett. c) del DL 746/83 prevede che l’Agenzia delle Entrate metta a disposi-
zione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la banca dati delle dichiarazioni di inten-
to, al fine di dispensare gli operatori dalla consegna in Dogana della copia cartacea delle
stesse unitamente alle relative ricevute telematiche120.

118
Cfr. Greco E., Mauro A. “Bollo sulle note di variazione nei confronti degli esportatori abituali”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 2.2.2015.
119
Art. 21 del DPR 633/72.
120
Sotto questo profilo, la nuova formulazione dell’art. 1 co. 1 lett. c) del DL 746/83 prevista dall’art. 12-septies

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TEMI ON LINE 25
A fronte della drastica riduzione degli errori nell’indicazione degli estremi delle dichiara-
zioni di intento nelle dichiarazioni doganali121, la predetta dispensa è stata riconosciuta
dal giorno 25.5.2015 vista l’attivazione dell’interoperabilità tra il sistema AIDA e il siste-
ma informativo dell’Agenzia delle Entrate122.
Resta ferma la necessità di verificare con attenzione la congruenza dei dati indicati nella
dichiarazione di intento e in quella doganale123.

5.1 DICHIARAZIONE DI INTENTO RIFERITA A PIÙ OPERAZIONI DOGANALI


D’IMPORTAZIONE
Nella formulazione prevista dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019), l’art. 1
co. 1 lett. c) del DL 746/83 specifica che “la dichiarazione [di intento] può riguardare anche
più operazioni”. Non è più prevista la locuzione “tra le stesse parti”.
Tale modifica rispecchia quanto già chiarito dalla ris. Agenzia delle Entrate 13.4.2015
n. 38 sulla possibilità di utilizzare una lettera di intento anche per una serie di operazioni
doganali d’importazione, fino a concorrenza di un determinato ammontare da utilizzarsi
nell’anno di riferimento124.
In precedenza, invece, la prassi amministrativa aveva ritenuto che la dichiarazione di in-
tento dovesse essere ripetuta per ogni singola operazione d’importazione poiché l’ufficio
doganale non può essere definito “parte”125.

5.2 IMPORTO DELL’OPERAZIONE INDICATO NELLA DICHIARAZIONE DI


INTENTO
In relazione alle operazioni di importazione, l’operatore può riferire la dichiarazione di
intento126:
• a una sola operazione, indicando come importo un “valore presunto” dell’imponibile
IVA dell’importazione che intende effettuare; il predetto ammontare deve tenere
conto per eccesso, in via cautelativa, di tutti gli elementi che concorrono al predetto
imponibile ai fini dell’impegno del plafond IVA, in quanto l’importo effettivo è quello
risultante dalla dichiarazione doganale collegata alla dichiarazione di intento127;

del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019) non appare presentare differenze sostanziali rispetto alla prece-
dente versione.
121
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.4.2015 n. 46452 e circ. Assonime 6.5.2015 n. 13. Per
un commento si vedano, a titolo esemplificativo, Greco E. “Dichiarazioni di intento in Dogana con utilizzo
del plafond”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.4.2015; Moriconi L. “Modalità di pre-
sentazione delle dichiarazioni d’intento in dogana”, Fiscalità e commercio internazionale, 11, 2016, p. 56.
122
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.5.2015 n. 58510, § 5. Per un commento si veda
Greco E. “Via libera delle Dogane per le lettere di intento «cumulative»”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 22.5.2015.
123
Cfr. Santacroce B., Sbandi E. “Dogane, al via le lettere di intento cumulative”, Il Sole - 24 Ore, 22.5.2015, p. 39;
Santacroce B., Sbandi E. “Da indicare la cifra che si presume di utilizzare”, Il Sole - 24 Ore, 26.5.2015, p. 42.
124
Cfr. nota Agenzia delle Dogane 12.7.2019 n. 69283; Gazzera M., Greco E. “Semplificate le modalità per
l’utilizzo delle lettere di intento”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 27.6.2019.
125
Si veda, per esempio, R.M. 27.7.85 n. 355235.
126
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.5.2015 n. 58510.
127
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 11.2.2015 n. 17631.

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• a più operazioni, indicando l’importo corrispondente all’ammontare della quota
parte del proprio plafond IVA che presume di utilizzare all’importazione nel perio-
do di riferimento.

5.3 UTILIZZO DEL PLAFOND NELLA DICHIARAZIONE DOGANALE


Nella versione prevista dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019), l’art. 1 co. 1
lett. c) del DL 746/83 stabilisce che l’importatore indichi nella dichiarazione doganale gli
estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione di intento rilasciati dall’Agenzia
delle Entrate. Tale indicazione era già richiesta in precedenza, ai fini della corretta com-
pilazione della dichiarazione doganale128.
In fase di acquisizione della dichiarazione di importazione, il sistema AIDA controlla129:
• l’esistenza e la validità della dichiarazione di intento;
• la capienza del plafond sulla base dell’importo inserito nella dichiarazione di in-
tento trasmessa all’Agenzia delle Entrate;
• la corrispondenza tra i dati dell’importatore e i dati del dichiarante riportati nella
dichiarazione di intento.
La dichiarazione di importazione è rigettata se il sistema rileva delle incongruenze.
All’atto dello svincolo della dichiarazione di importazione, il sistema AIDA invia in tempo
reale al sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate l’importo effettivamente utilizzato:
• se la dichiarazione di intento si riferisce a una singola operazione di importazione,
non è più spendibile per altra operazione doganale;
• se la dichiarazione di intento si riferisce a più operazioni di importazione, è deter-
minata la disponibilità residua aggiornando il saldo del conto scalare.
Una volta che la dichiarazione di intento è già stata utilizzata in una operazione di impor-
tazione è inibita la modifica/integrazione dell’importo indicato.

5.4 RETTIFICA DELLA DICHIARAZIONE DOGANALE


Le variazioni di importi derivanti da rettifiche delle dichiarazioni di importazione successive al
loro svincolo sono notificate dal sistema AIDA, in tempo reale, al sistema informativo dell’A-
genzia delle Entrate affinché sia aggiornato l’importo del plafond effettivamente utilizzato130.
In caso di revisione dell’accertamento doganale, è ammessa la spendita del plafond maturato
per l’annualità oggetto di accertamento, se non utilizzato all’epoca131. Sotto il profilo proces-
suale, la possibilità di utilizzare il plafond per assolvere la maggiore IVA accertata all’im-
portazione non sembra comportare il venire meno dell’interesse ad agire in giudizio del-
l’operatore economico. Resta da definire, infatti, la debenza delle sanzioni e degli interessi132.

128
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 12.7.2019 n. 69283 commentata in Ugolini L. “Possibile
utilizzare una lettera di intento a copertura di più importazioni”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 17.7.2019.
129
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.5.2015 n. 58510, § 2.
130
Cfr. nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.5.2015 n. 58510, § 3.
131
Cfr. circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8 e R.M. 18.10.80 n. 421665.
132
Cfr. Greco E., Ugolini L. “Possibile pagare con plafond l’IVA accertata all’importazione”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 4.6.2019.

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TEMI ON LINE 27
5.5 INDEBITO UTILIZZO DEL PLAFOND
Sulla base di quanto sancito dalla Corte di Giustizia UE, il rappresentante doganale in-
diretto è debitore unicamente dei dazi doganali dovuti per le merci che ha dichiarato in
dogana e non anche dell’IVA all’importazione133.
Tale interpretazione dell’art. 77, par. 3, del regolamento (UE) 9.10.2013 n. 952 (codice
doganale dell’Unione) è stata resa con riguardo a un caso in cui l’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli aveva ritenuto un rappresentante doganale indiretto responsabile in solido
dell’IVA all’importazione, in quanto le dichiarazioni di intento prodotte non erano attendibili.
Tale orientamento unionale conferma la giurisprudenza più recente della Corte di Cas-
sazione134, la quale ha superato la posizione precedente che riteneva responsabile del
pagamento dell’IVA all’importazione non solo l’importatore ma anche, in via solidale, il
suo rappresentante indiretto135.
Al fine di fornire alla filiera dei soggetti che intervengono a valle nell’operazione dogana-
le (es. rappresentante doganale indiretto) una modalità per accertare con ragionevole
certezza la validità e la spendibilità della dichiarazione di intento del rappresentato, nel-
l’interrogazione parlamentare 10.10.2018 n. 5-00653 era stato reso noto che, prima del
rilascio della ricevuta di avvenuta presentazione della dichiarazione di intento da parte
dell’Agenzia delle Entrate, sarebbe stata implementata una verifica circa:
• l’effettiva disponibilità del plafond di cui viene chiesto l’utilizzo;
• la ricorrenza dello status di esportatore abituale in capo al soggetto IVA che la invia.
Nella successiva interrogazione parlamentare 19.12.2018 n. 5-01114, era stato precisato,
tuttavia, che per la verifica della legittimità della dichiarazione di intento presentata oc-
corre necessariamente un controllo contabile mirato a verificare la sussistenza dei requisiti
in capo al cessionario o committente e l’entità del plafond disponibile.
Nell’interrogazione parlamentare 26.2.2020 n. 5-03673 era stato rilevato, fra l’altro, che
allo stato attuale non è ancora possibile poter determinare in tempo reale la costi-
tuzione e l’evoluzione del plafond disponibile dell’esportatore abituale. Inoltre, non è
verosimile che “un Ufficio Territoriale possa procedere ad un controllo sostanziale dei con-
tenuti della dichiarazione di intento ricevuta, ancorché telematicamente, al fine di verificare i
requisiti così da autenticarne la validità”.
Come sarà descritto nel § 9, l’art. 1 co. 1079 - 1083 della L. 30.12.2020 n. 178 ha intro-
dotto alcune misure per rafforzare il dispositivo di contrasto delle frodi realizzate con
l’utilizzo del falso plafond IVA. Alla luce di quanto sopra riportato, tuttavia, “resta da com-
prendere come potranno essere effettuate verifiche sostanziali, in merito all’effettivo posses-
so dello status di esportatore abituale, su un numero elevato di soggetti”136.

133
Cfr. Corte di Giustizia UE 12.5.2022 causa C-714/20 commentata in Greco E., Ugolini L. “Rappresentante
in Dogana non responsabile dell’IVA all’importazione”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
13.5.2022 e Peirolo M. “Responsabilità solidale del rappresentante doganale indiretto esclusa per il
pagamento dell’IVA all’importazione”, L’IVA, 7, 2022, p. 7.
134
Ex multis Cass. 12.11.2019 n. 29195.
135
Cfr. Cass. 4.12.2019 n. 31611 citata in Gazzera M. “Se la dichiarazione d’intento è mendace anche lo
spedizioniere risponde per l’IVA”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 30.12.2019.
136
Sul tema si vedano Gazzera M., Greco E. «Fattura elettronica “rifiutata” in caso di lettere d’intento
false», Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 18.11.2020.

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28 TEMI ON LINE

6 DICHIARAZIONI DI INTENTO PER L’ESTRAZIONE DI BENI


DAL DEPOSITO IVA
Ai sensi dell’art. 50-bis co. 6 del DL 331/93, è effettuata senza pagamento dell’IVA
l’estrazione dei beni dal deposito IVA da parte degli esportatori abituali che si avvalgono
della facoltà di cui all’art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72. In particolare, la “spendita” del
plafond permette di non assolvere l’imposta qualora l’estrazione riguardi beni di pro-
venienza nazionale per dare corso all'utilizzo o alla commercializzazione degli stessi nel
territorio dello Stato.
In relazione alla predetta fattispecie, la ris. Agenzia delle Entrate 20.3.2017 n. 35137 ha
fornito i chiarimenti operativi riepilogati di seguito138.

6.1 COMPILAZIONE DEL MODELLO DI DICHIARAZIONE DI INTENTO


È necessario compilare una dichiarazione di intento per ogni singola estrazione:
• indicando il gestore del deposito IVA (partita IVA, codice fiscale e denominazione)
nella sezione “Destinatario della dichiarazione”;
• inserendo l’importo dell’estrazione139 nella sezione “Dichiarazione”, campo 1
“una sola operazione per un importo fino a euro”.

6.2 PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI INTENTO E VERIFICA


DELLA TRASMISSIONE
La dichiarazione di intento predisposta deve essere trasmessa telematicamente all’A-
genzia delle Entrate acquisendo la relativa ricevuta telematica (art. 50-bis co. 6 del
DL 331/93).
Tenuto conto delle semplificazioni introdotte dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv. L.
58/2019)140, dovrebbe essere venuto meno l’obbligo di consegnare la dichiarazione di
intento, unitamente alla ricevuta di trasmissione, al gestore del deposito IVA141. Quest’ultimo
risulta comunque tenuto a riscontrare telematicamente l’avvenuta presentazione della
dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate.
Ai fini dello svincolo della garanzia prevista dall’art. 50-bis co. 4 lett. b) del DL 331/93 si ap-

137
Richiamata anche dalla successiva ris. Agenzia delle Entrate 3.5.2017 n. 55.
138
A titolo esemplificativo, si vedano sul tema Bana M. “Dichiarazione d’intento per ogni singola estrazio-
ne dal deposito IVA”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.3.2017; Santacroce B. “La
lettera d’intenti dribbla il versamento”, Il Sole - 24 Ore, 21.3.2017, p. 41.
139
Ai sensi dell’art. 50-bis co. 6 del DL 331/93, tale importo è pari:
• al corrispettivo o valore relativo all’operazione non assoggettata all’imposta per effetto dell’introduzione;
• qualora i beni abbiano formato oggetto di una o più cessioni successivamente all’introduzione, al
corrispettivo o valore relativo all’ultima di tali cessioni.
In ogni caso, il predetto ammontare deve essere aumentato, se non già compreso, dell’importo relati-
vo alle eventuali prestazioni di servizi delle quali i beni stessi abbiano formato oggetto durante la gia-
cenza fino al momento dell’estrazione.
140
Si veda il precedente § 3.
141
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Estrazione dal deposito IVA senza consegna della lettera di intento”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.4.2020.

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TEMI ON LINE 29
plica quanto precisato dalle note Agenzia delle Dogane 7.9.2011 n. 84920 e 5.10.2011
n. 113881. In particolare, il soggetto che procede all’estrazione dei beni dal deposito IVA de-
ve produrre142:
• copia dell’autofattura ovvero, in caso di esportazione o di cessione intracomuni-
taria, copia della fattura, integrata con gli estremi della registrazione nei libri con-
tabili ovvero, in alternativa a tale integrazione, corredata da copia del registro
delle fatture emesse (o dei corrispettivi) e di quello degli acquisti da cui risulti
l’avvenuta registrazione delle suddette fatture;
• dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con allegata la copia di un docu-
mento di identità, rilasciata ai sensi degli artt. 19 e 47 del DPR 28.12.2000 n. 445
e attestante la conformità all’originale e l’effettiva registrazione nei libri contabili
dell’autofattura o della fattura.

6.3 UTILIZZO DEL PLAFOND DISPONIBILE


A fronte dell’utilizzo della dichiarazione di intento ai fini dell’estrazione di beni dal de-
posito IVA, per l’esportatore abituale l’importo del plafond disponibile si riduce dell’am-
montare indicato nella sezione “Dichiarazione”, campo 1 “una sola operazione per un
importo fino a euro”.

6.4 DIVIETO DI UTILIZZARE IL PLAFOND PER BENZINA E GASOLIO PER


USO AUTOTRAZIONE
Per la benzina e il gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motore per
uso autotrazione, l’immissione in consumo dal deposito fiscale o l’estrazione dal depo-
sito del destinatario registrato sono subordinati al versamento diretto dell’IVA, con
modello F24, senza possibilità di compensazione (art. 1 co. 937 - 945 della L. 205/2017
e DM 13.2.2018)143.
L’art. 6 co. 1 lett. c) del DL 124/2019 (conv. L. 157/2019)144 esclude l’utilizzo della dichia-
razione di intento per le cessioni e le importazioni definitive dei predetti carburanti145. Tale
misura è finalizzata a impedire la realizzazione di un meccanismo fraudolento in base al
quale il proprietario dei beni, qualora sia anche titolare del deposito di stoccaggio146:

142
Cfr. nota Agenzia delle Dogane 5.10.2011 n. 113881, punto 2.
143
Per i primi chiarimenti forniti dalla prassi amministrativa sull’applicazione della disciplina in esame si ve-
da la circ. Agenzia delle Entrate 7.8.2019 n. 18. In dottrina si vedano sul tema, a titolo esemplificativo,
Alberti P., Cosentino C. e Gazzera M. “La nuova disciplina degli acquisti di carburante”, in AA.VV. “Le novi-
tà della Legge di bilancio 2018 e del DL collegato”, Quaderni Eutekne, 138, Eutekne, 2017, p. 333 - 338;
Bilancini L. “IVA sull’immissione in consumo del carburante con versamento cumulativo”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 8.8.2019; Gazzera M. “Pronte le regole per l’estrazione dei carburanti
dal deposito fiscale”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 15.2.2018; Greco E. “Estrazione
dei carburanti dal deposito assolvendo l’IVA con F24”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
25.1.2018.
144
Per un commento si vedano, a titolo esemplificativo, Gazzera M. “Escluso l’uso della dichiarazione d’in-
tento per le cessioni di carburante”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 25.10.2019;
Santacroce B., Sbandi E. “L’Iva segue sempre l’accisa: si paga con F24”, Il Sole - 24 Ore, 16.10.2019, p. 27.
145
Art. 1 co. 941-bis della L. 205/2017.
146
Si veda la Relazione illustrativa relativa al DL 124/2019.

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30 TEMI ON LINE
• estrae i prodotti senza effettuare il versamento anticipato dell’IVA, ai sensi
dell’art. 1 co. 941 della L. 205/2017;
• cede i prodotti a una società “cartiera” senza l’applicazione dell’IVA, a fronte
dell’esibizione di una dichiarazione di intento “non autentica”.
L’utilizzo della dichiarazione di intento resta consentito alle imprese di trasporto di
merci147 e di persone di cui all’art. 24-ter del DLgs. 504/95 (TUA) che acquistano gasolio,
ai fini dello svolgimento della loro attività, presso un deposito commerciale (art. 25 del
DLgs. 504/95), da soggetti diversi dai depositari autorizzati (ivi inclusi quelli che
utilizzano il proprio deposito anche come deposito IVA) e dai destinatari registrati di cui
rispettivamente agli artt. 23 e 8 del DLgs. 504/95 nonché da soggetti diversi da quelli di
cui all’art. 1 co. 945 della L. 205/2017148.
Il riferimento alle imprese di cui all’art. 24-ter del DLgs 504/95 deve essere inteso nel
senso che l’utilizzo della dichiarazione di intento, da parte dell'operatore economico, è
consentito solo al ricorrere dei presupposti soggettivi previsti da tale disposizione, ferma
restando la sussistenza degli ulteriori requisiti richiesti dalla disciplina in esame149.
Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze possono essere stabilite ulte-
riori limitazioni all’utilizzo della dichiarazione di intento150.
La circ. Agenzia delle Entrate 7.8.2019 n. 18, § 5, ha già escluso la facoltà, per gli espor-
tatori abituali, di utilizzare il plafond disponibile al fine di evitare il versamento diretto
dell’IVA con modello F24 all’atto dell’immissione in consumo del carburante dal deposito
fiscale ovvero dell’estrazione dal deposito di destinatario registrato151.

7 STRUTTURA DEL MODELLO DI DICHIARAZIONE DI INTENTO


L’intenzione degli esportatori abituali di avvalersi della facoltà di effettuare acquisti o
importazioni senza applicazione dell’IVA deve risultare da un’apposita dichiarazione (c.d.
“dichiarazione di intento”) redatta in conformità al modello approvato con provvedi-
mento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate (art. 1 co. 1 lett. c) del DL 746/83).
Il modello “Dichiarazione d’intento di acquistare o importare beni e servizi senza applica-
zione dell’Iva” è stato approvato, da ultimo, con il provv. Agenzia delle Entrate 27.2.2020
n. 96911152. L’aggiornamento del modello, delle istruzioni e delle specifiche tecniche si è

147
Si tratta, infatti, di imprese di trasporto che effettuano, generalmente, anche servizi internazionali non
imponibili IVA e, pertanto, si potrebbe verificare una situazione strutturale di credito IVA.
148
Art. 1 co. 941-ter della L. 205/2017.
149
Cfr. risposta a interpello Agenzia delle Entrate 10.9.2020 n. 337 commentata in Gazzera M. “Ammessa la
lettera d’intento per l’acquisto di gasolio commerciale”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
11.9.2020.
150
Art. 1 co. 941-ter secondo periodo della L. 205/2017.
151
Si veda sul tema Gazzera M. “Stretta alle frodi nell’immatricolazione di veicoli provenienti dall’Ue”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 23.1.2020.
152
Il precedente modello approvato con il provv. Agenzia delle Entrate 2.12.2016 n. 213221 poteva ancora
essere utilizzato sino al 27.4.2020 (60° giorno successivo alla pubblicazione del provv. Agenzia delle
Entrate 27.2.2020 n. 96911).

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reso necessario per adeguarli alle novità introdotte dal DL 34/2019 (conv. L. 58/2019) e, in
particolare, alla soppressione dell’obbligo153:
• di consegna della dichiarazione di intento al fornitore, da parte dell’esportatore
abituale;
• di numerazione progressiva delle dichiarazioni di intento emesse e ricevute.
Il citato modello è composto
• dal frontespizio;
• dal quadro A denominato “plafond”;
• dall’impegno alla presentazione telematica.

Modello di dichiarazione di intento Sintesi del contenuto


Dati del dichiarante
Dati relativi al rappresentante firmatario della dichiarazione (se diver-
so dal dichiarante)
Recapiti
Frontespizio
Integrativa
Dichiarazione
Destinatario della dichiarazione
Firma
Tipo di plafond
Quadro A - Plafond
Operazioni che concorrono alla formazione del plafond
Impegno alla presentazione Codice fiscale dell’intermediario, data dell’impegno e firma dell’inter-
telematica mediario

7.1 FRONTESPIZIO
Oltre all’informativa sul trattamento dei dati personali154, il frontespizio del modello di
dichiarazione di intento contiene:
• i dati del dichiarante: codice fiscale, partita IVA nonché cognome, nome, sesso, data
di nascita, Comune di nascita155 e sigla della Provincia (per le persone fisiche) oppure
denominazione o ragione sociale (per i soggetti diversi dalle persone fisiche);
• i dati del rappresentante firmatario della dichiarazione, se diverso dal dichiarante:
codice fiscale, codice carica156, cognome, nome, sesso, data di nascita, Comune di

153
Per un’analisi del modello si vedano, a titolo esemplificativo, circ. Assonime 7.4.2020 n. 4, § 2.2.; De Stefani
L. “Dichiarazioni d’intento nel cassetto fiscale: onere in più per i fornitori”, Il Sole - 24 Ore, 29.2.2020, p. 21;
Giuliani G., Spera M. “Operative le nuove dichiarazioni di intento”, Il fisco, 13, 2020, p. I/1232; Gazzera M.,
Greco E. “Dal 2 marzo lettere di intento nel Cassetto fiscale del fornitore”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 28.2.2020; Peirolo M. “Al via le semplificazioni per le dichiarazioni d’intento”, L’IVA, 4,
2020, p. 7; Ricca F. “Lettere d’intento snellite”, Italia Oggi, 28.2.2020, p. 29; Santacroce B. “Lettere d’intento
nel «cassetto» del fornitore dal 2 marzo”, Il Sole - 24 Ore, 28.2.2020, p. 27; Setti S. “Dichiarazione d’intento:
pubblicato il Provvedimento attuativo”, Pratica fiscale e professionale, 13, 2020, p. 19.
154
Art. 13 e 14 del regolamento (UE) 27.4.2016 n. 679.
155
Per i soggetti nati all’estero deve essere riportato solo lo Stato di nascita.
156
Si deve fare riferimento all’apposita tabella presente nelle istruzioni relative alla dichiarazione annuale

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32 TEMI ON LINE
nascita, sigla della Provincia nonché codice fiscale della società che presenta la
dichiarazione per conto del dichiarante (ove ricorra il caso);
• i recapiti telefonici e l’indirizzo e-mail del dichiarante (o del suo rappresentante) per
eventuali richieste di chiarimenti sui dati esposti da parte dell’Agenzia delle Entrate;
• la casella “Integrativa”157 e il numero di protocollo della dichiarazione di intento
che si intende integrare qualora, prima di effettuare l’operazione, si voglia ret-
tificare o integrare i dati di una dichiarazione già presentata158;
• la dichiarazione di volersi avvalere della facoltà di effettuare acquisti o importa-
zioni senza applicazione dell’IVA, l’anno di riferimento e la tipologia del prodotto o
del servizio;
• il destinatario della dichiarazione, ossia la Dogana o il fornitore; per quest’ultimo
soggetto devono essere indicati codice fiscale, partita IVA nonché cognome, no-
me, sesso (per le persone fisiche) oppure denominazione o ragione sociale (per i
soggetti diversi dalle persone fisiche);
• la firma del dichiarante (o del suo rappresentante).
Con riguardo ai dati del dichiarante e del destinatario della dichiarazione, in caso di
Gruppo IVA (artt. 70-bis ss. del DPR 633/72) nei campi “Partita IVA” e “Codice fiscale”
occorre indicare, rispettivamente, il numero di partita IVA e il codice fiscale del Gruppo (o,
in alternativa, il codice fiscale del singolo partecipante al Gruppo)159.

IVA. Qualora la dichiarazione di intento sia presentata da una società per conto del dichiarante, il co-
dice carica deve corrispondere al rapporto fra tali soggetti.
157
La dichiarazione integrativa sostituisce la dichiarazione integrata.
158
Salvo i dati relativi al plafond, indicati nel quadro A.
159
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 31.10.2018 n. 19.

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TEMI ON LINE 33

7.1.1 Dichiarazione di intento riferita a una sola operazione


Se la dichiarazione di intento si riferisce a una sola operazione, l’esportatore abituale
indica nella sezione “Dichiarazione” del modello di dichiarazione di intento:
• l’anno di riferimento;
• la tipologia del prodotto o del servizio;
• il relativo importo nel campo 1 “una sola operazione per un importo fino a euro”160.

160
Per la compilazione del presente campo in caso di importazione si rinvia al precedente § 5.2.

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34 TEMI ON LINE
7.1.2 Dichiarazione di intento riferita a una o più operazioni sino a un dato importo
Se la dichiarazione di intento si riferisce a una o più operazioni, l’esportatore abituale in-
dica nella sezione “Dichiarazione” del modello di dichiarazione di intento:
• l’anno di riferimento;
• la tipologia del prodotto o del servizio;
• l’importo fino a concorrenza del quale si intende acquistare senza applicazione
dell’IVA nel campo 2 “operazioni fino a concorrenza di euro”; è ammessa l’indica-
zione di un valore presunto pari alla quota parte del plafond che si stima venga
utilizzato nel corso dell’anno verso quel fornitore o all’importazione161.

7.1.3 Importo complessivo indicato superiore al plafond disponibile


L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, altresì, che è possibile emettere dichiarazioni di in-
tento nei confronti di più fornitori per un importo complessivo superiore al plafond di-
sponibile, tenuto conto che162:
• le dichiarazioni di intento trasmesse sono accettate dal sistema anche se l’am-
montare complessivo supera il plafond;
• il plafond disponibile si esaurisce in base agli acquisti effettivi e non sulla base di
quanto dichiarato;
• il totale degli acquisti effettuati senza applicazione dell’IVA deve al più corrispon-
dere all’ammontare del plafond effettivamente maturato e indicato in dichiara-
zione.

7.2 QUADRO A - PLAFOND


Nel quadro A del modello di dichiarazione di intento sono presenti due righi distinti (A1 e A2).

7.2.1 Tipologia di plafond


Nel rigo A1 deve essere barrata la casella corrispondente al metodo di determinazione
del plafond (fisso o mobile) utilizzato163.

7.2.2 Operazioni che concorrono alla formazione del plafond


Per la compilazione del rigo A2 è necessario distinguere i seguenti casi:
• se alla data di trasmissione della dichiarazione di intento la dichiarazione annuale
IVA è già stata presentata, deve essere barrata la casella 1 e non è necessario in-
dicare quali operazioni concorrono alla formazione del plafond;

161
Cfr. interrogazione parlamentare 26.1.2017 n. 5-10391.
162
Cfr. risposte Agenzia delle Entrate 7.2.2017 n. 27195.
163
Si veda il precedente § 2.2.

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TEMI ON LINE 35
• se alla data di trasmissione della dichiarazione di intento la dichiarazione annuale
IVA non è stata ancora presentata, occorre indicare quali operazioni hanno con-
corso alla formazione del plafond barrando almeno una delle seguenti caselle:
− casella 2, esportazioni di beni di cui all’art. 8 co. 1 lett. a) e b) del DPR 633/72;
− casella 3, cessioni intracomunitarie di beni;
− casella 4, cessioni di beni effettuate nei confronti di operatori sanmarinesi;
− casella 5, operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione.

Operazioni straordinarie
La partecipazione del dichiarante ad eventuali operazioni straordinarie, ove queste ab-
biano concorso alla formazione, anche parziale, del plafond disponibile, deve essere se-
gnalata barrando la casella 6 del rigo A2. Le operazioni straordinarie interessate sono
tutte quelle che possono determinare un trasferimento del plafond164 fra i soggetti coin-
volti come, per esempio, l’affitto d’azienda, il conferimento, la fusione nonché nel caso di
trasformazione165.
Una situazione particolare si verifica quando la società avente causa (es. incorporante)
intende effettuare acquisti da fornitori verso i quali la società dante causa (es. incor-
porata) aveva già emesso una dichiarazione di intento, senza aver esaurito il plafond ivi
indicato. Considerata la situazione di “continuità” fra i soggetti partecipanti all’operazio-
ne, si potrebbe sostenere che la società avente causa non sia tenuta a trasmettere
all’Agenzia delle Entrate una nuova dichiarazione d’intento per spendere il plafond che gli
è stato trasferito. Tenuto conto che i dati del cessionario (società incorporante) indicati
nelle fatture emesse dai fornitori non coinciderebbero con quelli del soggetto che ha
emesso la relativa dichiarazione d’intento (società incorporata), appare preferibile che la
società avente causa emetta una nuova dichiarazione di intento per evitare la predetta
“incongruenza”, seppure da ritenersi di natura “formale”166.

7.3 IMPEGNO ALLA PRESENTAZIONE TELEMATICA


Il modello di dichiarazione di intento si chiude con la sezione relativa all’impegno dell’in-
termediario alla presentazione telematica.
In tale sezione devono essere riportati:
• il codice fiscale dell’intermediario abilitato;
• la data dell’impegno;
• la firma dell’intermediario.

164
La casella non sembra da barrare, pertanto, se l’operazione straordinaria non ha comportato un tra-
sferimento del plafond (cfr. Ricca F. “Lettere d’intento a doppia via”, Italia Oggi, 23.1.2015, p. 22).
165
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2015 n. 6 (§ 4.2).
166
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Fusione con possibile nuova presentazione della dichiarazione di intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 30.5.2019.

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8 VICENDE RELATIVE AL PLAFOND INDICATO NELLA DICHIA-


RAZIONE DI INTENTO
Dopo aver emesso la dichiarazione di intento, l’esportatore abituale può avere la neces-
sità di:
• rettificare in aumento l’importo del plafond indicato, se è stato sottovalutato
l’ammontare degli acquisti da porre in essere;
• rettificare in diminuzione l’importo del plafond indicato oppure revocare la dichia-
razione di intento emessa;
• non avvalersi del plafond per alcune operazioni senza revocare integralmente la
dichiarazione di intento167.

rettifica in aumento
Plafond indicato nella rettifica in diminuzione o revoca della dichiarazione di intento
dichiarazione di intento
non utilizzo del plafond per alcune operazioni senza revocare
integralmente la dichiarazione d’intento

Fig. 5 - Vicende relative al plafond indicato nella dichiarazione d’intento

8.1 RETTIFICA IN AUMENTO DEL PLAFOND DA UTILIZZARE


Qualora, nello stesso periodo di riferimento, l’esportatore abituale intenda acquistare
beni e servizi senza applicazione dell’IVA da un fornitore per un importo superiore a
quello indicato nella dichiarazione di intento presentata, è necessario produrne una nuo-
va ove indicare l’ulteriore ammontare sino al quale si intende acquistare senza versa-
mento dell’imposta168.
Appare da indicare, dunque, solo l’ammontare di plafond “aggiuntivo” che si intende uti-
lizzare e non l’importo già esposto nella precedente dichiarazione di intento169.

Esempio
Un esportatore abituale ha redatto una dichiarazione di intento riferita a una o più operazio-
ni sino a concorrenza dell’importo di 100.000,00 euro. Se il predetto soggetto intende
acquistare senza applicazione dell’IVA per un importo pari a 120.000,00 euro è necessario
predisporre una seconda dichiarazione di intento nella quale indicare solo il plafond disponi-
bile “aggiuntivo” che si intende utilizzare pari a 20.000,00 euro (120.000,00 – 100.000,00).
Come rilevato in dottrina170, al fine di evitare l’emissione di numerose dichiarazioni di in-
tento per il medesimo periodo, appare possibile anche indicare l’importo complessivo del

167
Parte della dottrina ha denominato tale situazione come utilizzo “a intermittenza” del plafond (es. Bal-
zanelli M., Sirri M. “Sdoganato il plafond intermittente Iva flessibile per l’export abituale”, Il Sole - 24 Ore,
5.11.2018, p. 14).
168
Cfr. interpello Agenzia delle Entrate 6.2.2018 n. 954-6/2018, risposte Agenzia delle Entrate 7.2.2017
n. 27195, ris. Agenzia delle Entrate 22.12.2016 n. 120 e circ. Agenzia delle Entrate 26.9.2005 n. 41, § 5.3.
169
Cfr. De Stefani L. “Lettere d’intento, nuovo modello per gli acquisti dopo il 1° marzo”, Il Sole - 24 Ore,
24.2.2017, p. 51.

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TEMI ON LINE 37
plafond disponibile in tutte le dichiarazioni di intento emesse avendo cura, poi, di revocarle
una volta raggiunto l’ammontare massimo di acquisti senza versamento dell’IVA. Questa
soluzione sembra trovare conferma indiretta nella possibilità, riconosciuta dall’Agenzia
delle Entrate171, di emettere dichiarazioni di intento per un importo complessivamente
superiore al plafond disponibile, tenuto conto che quest’ultimo si esaurisce solo a fronte
degli acquisti effettivi172.

8.2 RETTIFICA IN DIMINUZIONE DEL PLAFOND DA UTILIZZARE E REVOCA


DELLA DICHIARAZIONE DI INTENTO
Il beneficio dell’utilizzo del plafond rappresenta una facoltà e non un obbligo per il sog-
getto passivo173. Di conseguenza, non sono previste formalità particolari nel caso l’e-
sportatore abituale intenda174:
• rettificare in diminuzione l’ammontare del plafond disponibile indicato nella di-
chiarazione di intento;
• revocare la dichiarazione di intento già trasmessa all’Agenzia delle Entrate.
Si ritiene che la relativa comunicazione al fornitore debba comunque pervenire prima che
l’operazione sia effettuata e la fattura emessa, considerato, tra l’altro, che nelle fatture
elettroniche devono essere riportati gli estremi del protocollo di ricezione della lettera
d’intento trasmessa all’Agenzia delle Entrate dall’esportatore abituale175.
Modalità di comunicazione della revoca
Anche se sono sufficienti le indicazioni dell’esportatore abituale manifestate in forma
libera176, parte della dottrina ritiene comunque opportuno comunicare al fornitore la vo-
lontà di revocare la dichiarazione di intento utilizzando strumenti che consentano di pro-
vare l’esistenza e la data in cui è avvenuta la comunicazione (es. e-mail o PEC)177.
Effetti della revoca della dichiarazione di intento
Secondo Cass. 28.2.2017 n. 5174178, nel caso di revoca della dichiarazione di intento

170
Cfr. circ. Assonime 22.2.2017 n. 5; Balzanelli M., Sirri M. “Agenzia delle entrate «morbida» con le di-
chiarazioni d’intento, ma è già tempo per un restyling”, Corriere Tributario, 42, 2018, p. 3219; Balzanelli
M., Sirri M. “Lettere d’intento «senza tempo»”, Corriere Tributario, 7, 2017, p. 533; Balzanelli M., Sirri M.
“Sdoganato il plafond intermittente Iva flessibile per l’export abituale”, Il Sole - 24 Ore, 5.11.2018, p. 14;
Brisacani M. “Le indicazioni di Assonime su dichiarazioni di intento e splafonamento”, Il fisco, 16, 2017,
p. I/1548; Peirolo M. “Il nuovo modello di dichiarazione d’intento”, L’IVA, 4, 2017, p. 38.
171
Cfr. risposte Agenzia delle Entrate 7.2.2017 n. 27195.
172
Si veda il precedente § 7.1.3.
173
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 13.3.2009 n. 8, § 6.9.
174
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 26.9.2005 n. 41, § 5.3, circ. Assonime 17.9.2018 n. 20 e circ. Assonime
22.2.2017 n. 5.
175
Cfr. Gazzera M., Greco E. «Pronte all’invio le dichiarazioni d’intento e di “alto mare” per il 2022», Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.12.2021; Giuliani G., Spera M. “Revoca totale e
parziale della dichiarazione d’intento nella disciplina IVA”, Il fisco, 39, 2018, p. I/3733.
176
Cfr. circ. Assonime 22.2.2017 n. 5; Rossi B., Coaloa F.T. “Nuove dichiarazioni d’intento al nodo dell’in-
dicazione del plafond”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 23.2.2017.
177
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Zero rischi per chi comunica”, Il Sole - 24 Ore, 18.9.2018, p. 23.
178
La sentenza è stata richiamata anche dall’interpello Agenzia delle Entrate 6.2.2018 n. 954-6/2018.

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38 TEMI ON LINE
“l’effetto esonerativo cessa immediatamente – o quanto meno dal momento in cui essa è
portata a conoscenza – e la fatturazione che venga emessa in un momento successivo de-
ve necessariamente tenerne conto, restando l’intera operazione soggetta al regime ordinario”.
Di conseguenza, se la revoca è comunicata al fornitore:
• prima dell’emissione della fattura, è necessario assoggettare l’intera operazione
al regime IVA ordinario d’imponibilità;
• dopo l’emissione della fattura, è possibile emettere una nota di variazione IVA in
diminuzione entro il termine di un anno ai sensi dell’art. 26 del DPR 633/72.
La citata decisione si riferisce a un caso nel quale l’esportatore abituale ha comunicato la
revoca della dichiarazione di intento dopo aver ricevuto i beni dal fornitore, ma prima che
quest’ultimo emettesse la fattura differita179. In tale situazione, la Corte di Cassazione
ha sancito che l’operazione è imponibile.
Parte della dottrina180 si è espressa in senso critico, osservando che il momento di effet-
tuazione dell’operazione si verifica già alla consegna dei beni, dunque, prima della revoca
della dichiarazione di intento e dell’emissione della fattura differita.
“Ritiro” della revoca della dichiarazione di intento
L’esportatore abituale potrebbe manifestare al fornitore la volontà di revocare del tutto
la dichiarazione di intento e, successivamente, rivedere la propria posizione comunican-
do di volersi nuovamente avvalere della facoltà di acquistare beni e servizi in regime di
non imponibilità IVA. In assenza di chiarimenti forniti dalla prassi amministrativa, in
questa condizione appaiono ipotizzabili due diverse soluzioni operative181:
• considerare nuovamente utilizzabile la dichiarazione di intento che era stata
revocata, fino all’ammontare del plafond ivi indicato;
• reputare la dichiarazione di intento revocata come non più utilizzabile, con la
necessità per l’esportatore abituale che intende acquistare nuovamente in regi-
me di non imponibilità IVA di predisporre una nuova dichiarazione di intento, rife-
rita all’ammontare degli ulteriori acquisti.
In entrambi i casi, resta ferma la necessità di assoggettare ad IVA le eventuali operazioni
effettuate nel lasso di tempo che intercorre fra la revoca della dichiarazione di intento e la
comunicazione al fornitore del “ritiro” della revoca (se si adotta la prima soluzione) oppure
la presentazione della nuova dichiarazione di intento (se si attua la seconda soluzione).

8.3 FACOLTÀ DI NON AVVALERSI DEL PLAFOND PER ALCUNE OPERA-


ZIONI SENZA REVOCARE LA DICHIARAZIONE DI INTENTO
Come precisato nell’interpello Agenzia delle Entrate 6.2.2018 n. 954-6/2018182, le opera-

179
Art. 21 co. 4 del DPR 633/72.
180
Cfr. Greco. E. “La revoca della lettera d’intento incide sulla fattura differita”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 6.3.2017; Balzanelli M., Sirri M. “Agenzia delle entrate «morbida» con le
dichiarazioni d’intento, ma è già tempo per un restyling”, Corriere Tributario, 42, 2018, p. 3219.
181
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Revoca della lettera di intento con effetti puntuali”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 11.11.2019.
182
Si veda anche circ. Assonime 17.9.2018 n. 20. Nella circ. Assonime 7.4.2020 n. 4, § 6, è stato sostenu-

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TEMI ON LINE 39
zioni effettuate nei confronti dell’esportatore abituale rientrano tra quelle imponibili e la non
applicazione dell’IVA è determinata unicamente da una normativa di favore verso i soggetti
che rivestono la predetta qualifica, i quali manifestano la volontà di avvalersene.
L’esportatore abituale può dunque manifestare al fornitore, anche attraverso comportamen-
to concludente183, la volontà di non utilizzare il plafond per alcune operazioni senza revocare
del tutto la dichiarazione di intento presentata. Al di fuori di un contesto di frode, in tale
ipotesi il comportamento dei predetti soggetti non costituisce una violazione sanzionabile.
Una volta presentata la dichiarazione di intento, dunque, l’esportatore abituale può decide-
re se spendere o meno il plafond con riferimento a una specifica operazione d’acquisto184.

Modalità di manifestazione della volontà


Come sopra descritto, la volontà dell’esportatore abituale può essere manifestata anche
con comportamento concludente. Possono sorgere dei dubbi sul trattamento da appli-
care, tuttavia, nel caso il fornitore addebiti comunque l’IVA alla controparte, pur in pre-
senza della dichiarazione di intento185.
Appare consigliabile utilizzare mezzi che consentano di provare l’esistenza e la data in
cui è avvenuta la comunicazione (es. e-mail o PEC) per manifestare al fornitore la volontà
di non avvalersi del plafond per alcune operazioni, analogamente a quanto già descritto
per la revoca della dichiarazione di intento186.
Applicabilità alla dichiarazione di intento riferita a una sola operazione
I predetti chiarimenti sembrerebbero applicabili anche alla dichiarazione di intento rela-
tiva a una singola operazione, la quale potrebbe non essere necessariamente il primo
acquisto dell’esportatore abituale dopo l’emissione della dichiarazione di intento187.
Vicende relative al plafond indicato
Modalità
nella dichiarazione di intento
Rettifica in aumento del plafond Emissione di una nuova dichiarazione di intento ove indicare
indicato nella dichiarazione di intento l’ulteriore ammontare di plafond che si intende utilizzare.
Rettifica in diminuzione del plafond Non è prevista alcuna formalità, ma appare opportuno comu-
indicato nella dichiarazione di intento nicare al fornitore con mezzi che consentano di provare l’esi-
o revoca della stessa stenza e la data in cui è avvenuta la comunicazione.

to che tali chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sono applicabili anche a seguito delle novità
introdotte dall’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019).
183
A titolo esemplificativo, si può trattare del pagamento dell’IVA addebitata in rivalsa e dell’esercizio del
diritto alla detrazione dell’imposta.
184
Cfr. Greco E. “Fattura con IVA all’esportatore abituale anche se c’è lettera di intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 18.9.2018.
185
Cfr. Giuliani G., Spera M. “Revoca totale e parziale della dichiarazione d’intento nella disciplina IVA”, Il
fisco, 39, 2018, p. I/3733.
186
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Iva, per chi opera con l’estero più flessibilità sull’agevolazione”, Il Sole - 24
Ore, 18.9.2018, p. 23; Balzanelli M., Sirri M. “Sdoganato il plafond intermittente Iva flessibile per l’export
abituale”, Il Sole - 24 Ore, 5.11.2018, p. 14; Balzanelli M., Sirri M. “Zero rischi per chi comunica”, Il Sole -
24 Ore, 18.9.2018, p. 23; Giuliani G., Spera M. “Revoca totale e parziale della dichiarazione d’intento
nella disciplina IVA”, Il fisco, 39, 2018, p. I/3733.
187
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Sdoganato il plafond intermittente Iva flessibile per l’export abituale”, Il Sole -
24 Ore, 5.11.2018, p. 14.

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Vicende relative al plafond indicato
Modalità
nella dichiarazione di intento
Non è prevista alcuna formalità ed è ammesso anche il com-
Non utilizzo del plafond per alcune
portamento concludente. Appare comunque opportuno comu-
operazioni senza revocare del tutto
nicare al fornitore con mezzi che consentano di provare l’esi-
la dichiarazione di intento
stenza e la data in cui è avvenuta la comunicazione.

9 MISURE DI CONTRASTO ALLE FRODI


L'art. 1 co. 1079 - 1083 della L. 30.12.2020 n. 178 ha introdotto alcune misure per
rafforzare il dispositivo di contrasto alle frodi realizzate con l’utilizzo del falso plafond
IVA188. In particolare, si prevede:
• l’effettuazione di specifiche analisi di rischio e conseguenti attività di controllo
sostanziale finalizzate a inibire il rilascio e a invalidare le lettere di intento il-
legittime emesse da falsi esportatori abituali;
• l’inibizione dell’emissione della fattura elettronica recante il titolo di non imponi-
bilità IVA ai sensi dell’art. 8 co. 1 lett. c) del DPR 633/72, nel caso in cui la fattura
riporti un numero di protocollo relativo a una dichiarazione di intento invalidata.
Si riportano, di seguito, le modalità operative per l’attuazione del presidio antifrode in
esame che sono state definite con il provv. Agenzia delle Entrate 28.10.2021 n. 293390189.
Le relative disposizioni hanno effetto a decorrere dall’1.1.2022. In dottrina è stato rilevato
che le nuove regole dovrebbero interessare tutte le dichiarazioni di intento che producono
effetti da tale data, anche se trasmesse entro il 31.12.2021190.

9.1 CRITERI E MODALITÀ DI ATTUAZIONE DI ANALISI E CONTROLLI


I soggetti passivi che trasmettono dichiarazioni di intento all’Agenzia delle Entrate sono
sottoposti a specifiche procedure di analisi di rischio e di controllo, allo scopo di verifi-
care il possesso dei requisiti per essere qualificati esportatori abituali191.
Le attività di analisi e di controllo sono effettuate in conformità a particolari criteri di
rischio selettivi, elaborati attraverso l’incrocio delle informazioni contenute nelle dichia-
razioni di intento presentate dal soggetto passivo con le informazioni disponibili nelle
banche dati in possesso dell'Agenzia delle Entrate e di quelle eventualmente acquisite
da altre banche dati pubbliche o private.

188
Per un commento si vedano Gazzera M., Greco E. “La lettera d’intento invalidata blocca la fattura
elettronica”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.1.2021.
189
Per un commento si vedano Bollati A., Zondini F., Carlino A. “Le (nuove) procedure di controllo sugli esporta-
tori abituali”, L’IVA, 6, 2022, p. 7; D’Alfonso F. “Plafond IVA: novità in materia di adempimenti e sanzioni”, L’IVA,
4, 2022, p. 45; Gazzera M., Greco E. “Al via i controlli sugli esportatori abituali”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 30.10.2021; Peirolo M. “Le misure dirette a contrastare i falsi esportatori abituali”,
Il fisco, 3, 2021, p. 247; Peirolo M. “Le nuove misure di contrasto dei falsi esportatori abituali”, Pratica fiscale e
professionale, 44, 2021, p. 25; Ricca F. “Falsi esportatori sotto tiro”, Italia Oggi, 30.10.2021, p. 26.
190
Cfr. Giuliani G., Spera M. “False lettere di intento e lotta alle frodi”, Il fisco, 1, 2022, p. 47.
191
Si veda il precedente § 2.1.

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 41
9.1.1 Valutazione del rischio
La valutazione del rischio è orientata, prioritariamente:
• all’analisi di criticità e anomalie direttamente desumibili dai dati esposti nelle
dichiarazioni di intento trasmesse;
• alla valorizzazione di particolari elementi di rischio individuati sulla posizione del
titolare della ditta individuale o del legale rappresentante della società;
• all’individuazione di elementi di rischio connessi alla posizione fiscale del sogget-
to titolare della partita IVA, con particolare riferimento alle omissioni e/o incon-
gruenze nell’adempimento degli obblighi di versamento o dichiarativi;
• all’individuazione di elementi di rischio derivanti dalle operazioni che concorrono
alla formazione del plafond.

9.1.2 Dichiarazioni di intento interessate


La citata procedura di analisi di rischio e di controllo è eseguita dall'Agenzia delle Entrate
su tutte le dichiarazioni d’intento presentate. Restano fermi i successivi controlli ordina-
ri192.
Sono introdotti controlli periodici sulle dichiarazioni di intento già trasmesse e visibili nel
“cassetto fiscale” del fornitore quale destinatario della dichiarazione di intento, anche
sulla base di elementi sopravvenuti.

9.2 INVALIDAZIONE DELLE DICHIARAZIONI DI INTENTO TRASMESSE


In caso di esito irregolare delle predette attività di analisi e di controllo, le dichiarazioni di
intento emesse illegittimamente sono invalidate e rese irregolari al riscontro telematico
dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di intento.

9.2.1 Comunicazione al soggetto emittente


Contestualmente all’invalidazione delle dichiarazioni di intento, l’Agenzia delle Entrate
invia193 al soggetto emittente una comunicazione che riporta il protocollo di ricezione
della lettera di intento invalidata e le relative motivazioni.
Nella comunicazione sono indicate sinteticamente:
• le anomalie riscontrate;
• l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate a cui rivolgersi per ricevere informazioni e
presentare documentazione utile a dimostrare il possesso dei requisiti dell’espor-
tatore abituale.
La presentazione della documentazione non comporta la sospensione dell’efficacia
dell’invalidazione.
Nel caso sia riscontrata la mancanza o l’errata applicazione dei presupposti di fatto e di
diritto che hanno condotto all’invalidazione, l’ufficio procede in autotutela, entro 30 giorni
dalla data di ricevimento della documentazione presentata dal contribuente, alla rimozione
del blocco sulla dichiarazione di intento, dandone comunicazione al soggetto passivo.

192
Art. 51 ss. del DPR 633/72.
193
La comunicazione è trasmessa mediante messaggio di posta elettronica certificata all’indirizzo presente
nell'Indice nazionale degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti (INI-PEC), istituito presso il
Ministero dello Sviluppo economico.

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42 TEMI ON LINE
9.2.2 Comunicazione al fornitore
In concomitanza con la procedura d’invalidazione, l’Agenzia delle Entrate invia, al forni-
tore194, una comunicazione che riporta i dati identificativi del soggetto emittente e il
protocollo di ricezione della dichiarazione di intento invalidata.
Parte della dottrina ha osservato che tale comunicazione dovrebbe avere effetto anche per
le fatture emesse quando la dichiarazione di intento risultava valida. Pertanto, il fornitore
sembrerebbe tenuto a rettificare tutte le fatture relative alla lettera di intento invalidata195.
Secondo altra dottrina, invece, l’invalidazione della dichiarazione di intento dovrebbe pro-
durre effetto per il fornitore solamente dopo che è stato informato di tale situazione196.

9.3 INIBIZIONE AL RILASCIO DI NUOVE DICHIARAZIONI DI INTENTO


In caso di esito irregolare delle citate attività di analisi e di controllo, al soggetto passivo
è inibita la facoltà di trasmettere altre dichiarazioni di intento tramite i canali telematici
dell’Agenzia delle Entrate.

9.3.1 Ricevuta di scarto


A seguito dell’inibizione, se il soggetto passivo trasmette una dichiarazione di intento è
rilasciata una ricevuta di scarto. Quest’ultima contiene:
• l'indicazione sintetica delle motivazioni che hanno causato l'inibizione;
• l’ufficio dell'Agenzia delle Entrate a cui il soggetto passivo può presentare docu-
mentazione utile a dimostrare il possesso dei requisiti dell’esportatore abituale.
La presentazione della documentazione non comporta sospensione dell'efficacia del-
l'invalidazione.

9.3.2 Mancanza o errata applicazione dei presupposti dell’inibizione


Qualora dalla documentazione presentata dal soggetto passivo sia riscontrata la man-
canza o l’errata applicazione dei presupposti di fatto e di diritto che hanno giustificato
l'inibizione, l’ufficio procede in autotutela, entro 30 giorni dalla data di ricevimento della
documentazione presentata dal contribuente, alla rimozione del blocco al rilascio di
nuove dichiarazioni di intento da parte del soggetto passivo.

10 REGIME SANZIONATORIO
Sono previste sanzioni amministrative:
• sia per i fornitori che effettuano operazioni in regime di non imponibilità IVA, in
mancanza della dichiarazione di intento o prima di aver adempiuto agli obblighi di
verifica posti a loro carico.

194
Anche in questo caso la comunicazione è trasmessa mediante messaggio di posta elettronica certifi-
cata all'indirizzo presente nell'Indice nazionale degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti
(INI-PEC), istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico.
195
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Lettere d’intento ritenute invalide: effetti a cascata da monitorare”, Il Sole -
24 Ore, 10.1.2022, p. 18.
196
Cfr. Giuliani G., Spera M. “False lettere di intento e lotta alle frodi”, Il fisco, 1, 2022, p. 47.

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TEMI ON LINE 43
• sia per gli esportatori abituali che si avvalgono della facoltà di acquistare beni e
servizi o di importare beni senza applicazione dell’IVA, in mancanza dei presup-
posti di legge.

10.1 VIOLAZIONI DEL FORNITORE


Con riguardo alle violazioni relative al fornitore, è necessario distinguere a seconda che
l’operazione senza applicazione dell’IVA sia stata effettuata:
• in mancanza della dichiarazione di intento (art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97);
• prima del riscontro telematico dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di
intento all’Agenzia delle Entrate da parte dell’esportatore abituale (art. 7 co. 4-bis
del DLgs. 471/97).
Le predette sanzioni sembrano fra loro alternative197, dunque, la verifica telematica ope-
rata dopo l’effettuazione dell’operazione dovrebbe comportare l’irrogazione al fornitore
della sanzione prevista dall’art. 7 co 4-bis del DLgs. 471/97, qualora la dichiarazione di
intento risulti regolarmente presentata dall’esportatore abituale198.
In dottrina199 è stato sostenuto che l’omessa indicazione in fattura degli estremi del
protocollo della lettera di intento costituirebbe una violazione formale punibile con la
sanzione da 250,00 a 2.000,00 euro prevista dall’art. 6 co. 2 ultimo periodo del DLgs.
471/97. Secondo gli stessi Autori, la violazione in esame sembrerebbe soddisfare anche
i requisiti per essere considerata “meramente formale” e, quindi, non sanzionabile, se
l’omessa indicazione in fattura non ha ostacolato “in concreto” l’attività di controllo.
In caso di irregolarità meramente formale della dichiarazione di intento e qualora non
siano contestati i presupposti sostanziali per fruire del regime sospensivo, la Corte di
Cassazione ha sancito che non può essere richiesta l’IVA all’importazione né possono
essere irrogate le sanzioni amministrative previste dall’art. 7 del DLgs. 471/97200. Si
ritiene che questa conclusione possa avere portata generale e, pertanto, valere anche
per l’acquisto di beni e non solo per l’importazione degli stessi201.

10.1.1 Operazioni effettuate senza dichiarazione di intento


Ai sensi dell’art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97, chi effettua operazioni senza applicazione
dell’IVA in mancanza della dichiarazione di intento è punito con la sanzione amministra-
tiva dal 100% al 200% dell’imposta non versata, fermo restando l’obbligo di pagamento
della medesima.
Nell’ambito applicativo di tale disposizione sanzionatoria appare rientrare anche l’ef-

197
Cfr. Bilancini L., Greco E. “Ravvedimento «complicato» per errori e violazioni nelle lettere di intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.4.2018.
198
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Lettere d’intento, per le irregolarità sanzioni a due corsie”, Il Sole - 24 Ore,
7.4.2016, p. 46.
199
Cfr. Confente G., Gentina N. “Conseguenze ridotte se in fattura non c’è il protocollo della lettera d’inten-
to”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.3.2021.
200
Cfr. Cass. 5.11.2020 n. 24706.
201
Cfr. Gazzera M. “Non sanzionabile la compilazione irregolare della dichiarazione d’intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 6.11.2020.

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44 TEMI ON LINE
fettuazione di operazioni in regime di non imponibilità IVA per un ammontare superiore
al plafond indicato dall’esportatore abituale202.
Violazione Sanzione amministrativa Riferimento normativo
Operazioni effettuate senza addebito dell’IVA Dal 100% al 200% Art. 7 co. 3
in mancanza della dichiarazione di intento dell’IVA non versata del DLgs. 471/97

Ravvedimento operoso
Il fornitore può avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso (art. 13 del DLgs. 472/97)
per beneficiare della prevista riduzione delle sanzioni amministrative203.
Ai fini della regolarizzazione dell’operazione, il predetto soggetto deve204:
• versare l’IVA che avrebbe dovuto essere addebitata, gli interessi e le sanzioni
amministrative nella misura ridotta prevista;
• emettere una nota di variazione in aumento e annotarla nei registri IVA;
• presentare una dichiarazione IVA integrativa, ove necessario.
Può essere richiesto, fra l’altro, anche il ravvedimento dei tardivi versamenti delle liqui-
dazioni periodiche IVA.

Regolarizzazione del cessionario o committente


Il cessionario o committente che riceve la fattura emessa senza applicazione dell’im-
posta in assenza della dichiarazione di intento incorre nella sanzione di cui all’art. 6 co. 8
del DLgs. 471/97, se non provvede alla regolarizzazione entro il trentesimo giorno suc-
cessivo alla registrazione del documento.
In assenza di regolarizzazione, si applica la sanzione pari al 100% dell’imposta con un
minimo di 250,00 euro, atteso che “il mancato addebito dell’IVA si traduce nell’acquisto di
beni o servizi con emissione di fattura irregolare”205.
Al fine di evitare una duplicazione del versamento e fermo restando il termine sopra in-
dicato, appare opportuno che il cedente o prestatore e il cessionario o committente con-
cordino le modalità di regolarizzazione dell’operazione206.

Dichiarazioni di intento ideologicamente false


Qualora la dichiarazione di intento sia stata rilasciata in mancanza dei presupposti ri-
chiesti dalla legge, dell’omesso pagamento dell’IVA rispondono esclusivamente i cessio-

202
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. «Errori sul plafond: “rimedi” da interpretare», Il fisco, 30, 2021, p. 2944; Gazzera M.,
Greco E. “Molteplici verifiche per le operazioni verso esportatori abituali”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 12.3.2019 e Greco E., Marchese M. “Da sanare l’emissione di fatture in regime di non
imponibilità oltre il plafond”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.6.2022.
203
Cfr. C.M. 25.1.99 n. 23, § 3.3.
204
Cfr. Cissello A., La Grutta S. “Le violazioni relative alle esportazioni”, in AA.VV. “Il nuovo ravvedimento
operoso e la riforma delle sanzioni”, Quaderni Eutekne, 128, Eutekne, 2016, p. 236.
205
Cfr. C.M. 25.1.99 n. 23, § 3.3.
206
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. “Sforamento del plafond Iva: correzioni da concordare”, Il Sole - 24 Ore, 4.9.2017,
p. 17.

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TEMI ON LINE 45
nari, i committenti e gli importatori che hanno rilasciato la dichiarazione stessa (art. 7
co. 3 secondo periodo del DLgs. 471/97)207.
Stante l’ampia formulazione utilizzata dal legislatore, sembrerebbe possibile estendere
quanto detto al caso della falsa dichiarazione d’intento rilasciata dal cessionario o com-
mittente.
La giurisprudenza di legittimità ha adottato, tuttavia, un orientamento rigoroso208 che
impone al cedente o prestatore di provare, qualora sia accertata la presenza di dichiara-
zioni di intento ideologicamente false, di aver adottato tutte le misure ragionevoli in suo
potere per assicurarsi di non partecipare alla frode. Come rilevato da parte della dottrina,
il fornitore appare chiamato a rispondere dell’IVA non addebitata in fattura non solo
quando è consapevole della frode realizzata dal cessionario o committente, ma anche
quando “avrebbe dovuto intuire l’intento fraudolento”209.
Oltre al previsto riscontro telematico dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di
intento all’Agenzia delle Entrate, si ritiene necessario che il fornitore effettui ulteriori
verifiche per scongiurare la sua responsabilità per l’assolvimento dell’imposta, qualora la
dichiarazione di intento prodotta dal cessionario o committente si riveli successiva-
mente falsa. A titolo esemplificativo, appare opportuno210:
• verificare la validità della partita IVA del cessionario o committente e lo stato di
attività mediante l’apposito servizio gratuito, istituito ai sensi dell’art. 35-quater
del DPR 633/72 e accessibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate;
• consultare una visura camerale relativa al cessionario o committente al fine di
accertare la data di inizio attività e il relativo codice, nonché l’assenza di ulteriori
elementi tali da indurre il fornitore a ipotizzare che le dichiarazioni di intento
siano false;
• stipulare in forma scritta i contratti con la controparte;

207
La predetta disposizione ricalca quanto previsto dall’art. 2 co. 1 del DL 29.12.83 n. 746.
208
A titolo esemplificativo, si vedano Cass. 26.10.2005 n. 20834, Cass. 20.6.2008 n. 16819, Cass. 10.6.2011 n.
12751, Cass. 9.1.2015 n. 176, Cass. 6.3.2015 n. 4593, Cass. 5.10.2016 n. 19898, Cass. 8.6.2018
n. 14936, Cass. 24.1.2019 n. 1988, Cass. 15.7.2020 n. 14979, Cass. 11.9.2020 n. 18884, Cass. 24.12.2020
n. 29497, Cass. 9.6.2021 n. 16112, Cass. 18.10.2021 n. 28633, Cass. 3.2.2022 n. 3305, Cass. 12.4.2022 n.
11719 e Cass. 30.6.2022 n. 20884. In dottrina si vedano, per esempio, Balzanelli M., Sirri M. “Fornitori
«vigili» sulle lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 11.1.2015, p. 17; Borgoglio A. “IVA dovuta dal cedente se la
dichiarazione d’intento è falsa”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.3.2015; Palumbo G.
“Onere della prova «ribaltato» per le false dichiarazioni di intento”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 26.11.2016; Zoppini A. “Responsabilità del cedente in caso di false dichiarazioni d’intenti
e rivalsa sul cessionario previa sua reviviscenza”, Rassegna tributaria, 2, 2020, p. 503.
209
Cfr. Acierno R. “Il fornitore paga il conto Iva per il falso esportatore abituale”, Il Sole - 24 Ore, 11.10.2018,
p. 25.
210
A titolo esemplificativo, sul tema si vedano Bollati A., Zondini F., Carlino A. “Le (nuove) procedure di
controllo sugli esportatori abituali”, L’IVA, 6, 2022, p. 7; Gazzera M., Greco E. “Le false dichiarazioni
d’intento”, in AA.VV. “Le frodi IVA”, Quaderni Eutekne, 145, Eutekne, 2019, p. 167 - 178; Sirri M., Zavatta R.
“Stretta sulle false lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 30.3.2015, p. 25; Pavesi S., Qualizza E. “L’onere della
prova in capo al fornitore dell’esportatore abituale inconsapevolmente coinvolto in disegni fraudolenti”,
L’IVA, 7, 2018, p. 27; Santacroce B., Lodoli L. “Lettere d’intento false, l’Agenzia avverte i fornitori”, Il Sole -
24 Ore, 10.12.2021, p. 35.

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46 TEMI ON LINE
• richiedere l’utilizzo di forme tracciabili per i pagamenti e verificare la regolarità
degli stessi.
La C.T. Reg. Lombardia 24.12.2020 n. 3175/1/20 ha escluso la responsabilità di un
fornitore che aveva chiesto al proprio cliente, oltre alle dichiarazioni di intento211:
• la visura camerale e la copia del primo bilancio, dalle quali non risultavano ano-
malie in grado di far presumere l’assenza dello status di esportatore abituale;
• copia della dichiarazione annuale IVA con relativa ricevuta di trasmissione.
A fronte delle misure previste dalla L. 178/2020 per rafforzare il dispositivo di contrasto
alle frodi realizzate con l’utilizzo del falso plafond IVA212, in dottrina è stato osservato
che sembrerebbe giustificato limitare (se non escludere) la predetta responsabilità del
fornitore213.

Responsabilità solidale con l’esportatore abituale


Ai sensi dell’art. 1 co. 384 della L. 30.12.2004 n. 311, è prevista la responsabilità solidale
con il soggetto acquirente per l’imposta evasa correlata all’infedeltà della dichiarazione
ricevuta, per “chiunque” ometta di inviare, nei termini previsti, i dati relativi alle dichiara-
zioni di intento, oppure li invii incompleti o inesatti.
Per “imposta evasa” deve intendersi l’ammontare dell’imposta relativa agli acquisti di beni e
servizi effettuati in sospensione oltre il plafond disponibile, per cui la responsabilità solidale
del fornitore non opera in caso di mancato splafonamento dell’esportatore abituale214.
Secondo Assonime, inoltre, la responsabilità solidale del fornitore sussiste se l’irregola-
rità è imputabile allo stesso e non quando “trae origine dall’incompletezza o inesattezza
della dichiarazione d’intento inviata dal soggetto acquirente o committente”215.
Tale conclusione si evince dal fatto che la L. 311/2004 non ha modificato:
• né l’art. 8 co. 2 del DPR 633/72, in base al quale la dichiarazione di intento è rila-
sciata dall’esportatore abituale sotto la sua responsabilità;
• né l’art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97, che prevede l’esclusiva responsabilità del-
l’esportatore abituale per l’omesso versamento dell’imposta a seguito del rilascio
di una dichiarazione di intento in assenza dei presupposti per l’acquisto senza ap-
plicazione dell’IVA.
In ragione delle modifiche apportate dall’art. 20 del DLgs. 175/2014 all’art. 1 del DL 746/83,
che hanno spostato dal fornitore al cessionario o committente l’obbligo di trasmissione
delle dichiarazioni di intento all’Agenzia delle Entrate, è stato da più parti sostenuto che
dovrebbe automaticamente venire meno la responsabilità solidale prevista dal citato art.
1 co. 384 della L. 311/2004216.

211
Per un commento si veda Nessi M., Torelli R. “Lettere d’intento, venditore salvo con tre controlli
«ragionevoli»”, Il Sole - 24 Ore, 22.2.2021, p. 19.
212
Si veda il precedente § 9.
213
Cfr. Peirolo M. “Le misure dirette a contrastare i falsi esportatori abituali”, Il fisco, 3, 2021, p. 247.
214
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 16.3.2005 n. 10, § 9.4 e 9.5.
215
Cfr. circ. Assonime 3.2.2005 n. 3.
216
Cfr. Ricca F. “Esportatori, obblighi ribaltati”, Italia Oggi, 17.7.2014, p. 30; Balzanelli M., Sirri M. “Meno
oneri e rischi per i fornitori”, Il Sole - 24 Ore, 4.11.2014, p. 43.

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TEMI ON LINE 47
10.1.2 Omessa verifica della presentazione della dichiarazione di intento
In capo al fornitore che effettua operazioni in regime di non imponibilità IVA prima di aver
verificato telematicamente l’avvenuta presentazione della dichiarazione di intento all’Agen-
zia delle Entrate da parte dell’esportatore abituale, si applica la sanzione amministrativa dal
100% al 200% dell’imposta217 e non più la sanzione fissa da 250,00 a 2.000,00 euro (art. 7
co. 4-bis del DLgs. 471/97, come modificato dall’art. 12-septies co. 2 del DL 34/2019, conv.
L. 58/2019218).
Sanzione Riferimento
Violazione
amministrativa normativo
Operazioni effettuate senza addebito dell’IVA prima
Dal 100% al 200% Art. 7 co. 4-bis
di aver verificato l’avvenuta presentazione
dell’IVA non versata del DLgs. 471/97
della dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate

Sulla base del tenore letterale del novellato art. 7 co. 4-bis del DLgs. 471/97, il fornitore
sembra punito con la sanzione proporzionale per il solo fatto di non aver operato la pre-
detta verifica prima di effettuare l’operazione senza l’applicazione dell’IVA219. Appare ir-
rilevante, a questo fine, la circostanza che l’esportatore abituale avesse o meno
trasmesso regolarmente la dichiarazione di intento all’Agenzia delle Entrate.

Incoerenza con l’attuale procedura di gestione delle dichiarazioni d’intento


Tale intervento del legislatore non sembra del tutto coerente con l’attuale procedura di
gestione delle dichiarazioni di intento che pone in capo all’esportatore abituale l’obbligo
di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati delle dichiarazioni di intento emesse220. Per
questo motivo, l’art. 15 co. 1 lett. g) del DLgs. 24.9.2015 n. 158 aveva attenuato la san-
zione (da proporzionale a fissa) per il fornitore che non adempie al riscontro posto a suo
carico.
Considerato che i dati delle dichiarazioni di intento sono ora messi a disposizione dei for-
nitori accedendo al proprio “Cassetto fiscale”221, non appare neppure chiaro il senso da
attribuire al predetto obbligo di riscontro telematico222.

Mancato rispetto del principio di proporzionalità


La nuova formulazione dell’art. 7 co. 4-bis del DLgs. 471/97, inoltre, potrebbe non esse-
re pienamente conforme al principio di proporzionalità della sanzione: si equipara tout
court il fornitore che non ha verificato tempestivamente l’avvenuta trasmissione della

217
Fermo restando il versamento dell’imposta (art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97).
218
Per le criticità legate all’individuazione della decorrenza delle predette modifiche, si veda il § 1.
219
A tale fine, può essere opportuno salvare il file Pdf dal quale risulta la data in cui è stato effettuato il
riscontro (cfr. Sirri M., Balzanelli M., Zavatta R. “Lettera d’intento, riscontro prima dell’operazione”, Il
Sole - 24 Ore, 29.3.2021, p. 25).
220
Cfr. Greco E., La Grutta S. “Lettere di intento con sanzioni rafforzate”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 30.12.2019.
221
Si veda § 4.1.
222
Cfr. circ. Assonime 7.4.2020 n. 4, § 3; Giuliani G., Spera M. “Operative le nuove dichiarazioni di intento”,
Il fisco, 13, 2020, p. I/1232.

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48 TEMI ON LINE
dichiarazione di intento a quello che effettua operazioni in regime di non imponibilità IVA
in mancanza della dichiarazione di intento (art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97)223.
La sanzione proporzionale dovrebbe essere limitata, invece, ai soli casi nei quali la lettera
di intento non è stata redatta224. Una sanzione pari al 100% dell’imposta pretesa non
sembrerebbe giustificabile, invece, in assenza di una perdita di gettito fiscale, sulla base
del principio formulato dalla Corte di Giustizia UE 8.5.2019 causa C-712/17225, seppure
sotto il diverso profilo della detrazione IVA.
Applicabilità del regime di non imponibilità IVA prima della ricezione della dichiarazione di
intento
A livello più generale si rileva che, in base a quanto sancito da Cass. 5.4.2019 n. 9586226,
il regime di non imponibilità IVA può essere applicato dal fornitore anche prima della
ricezione della dichiarazione di intento227, a condizione che tale soggetto provi:
• la sussistenza di tutti i presupposti di fatto che caratterizzano la predetta ces-
sione, in deroga alla disciplina ordinaria;
• l’assenza di un proprio coinvolgimento nell’attività fraudolenta, qualora la tardiva
lettera di intento si manifesti ideologicamente falsa.
Seppure il principio di diritto sia stato enunciato in relazione alla disciplina anteriore alle
modifiche apportate dal DLgs. 175/2014, sembrerebbe applicabile anche successiva-
mente228.
Il riconoscimento del regime di non imponibilità IVA nella situazione descritta potrebbe
essere un elemento per sostenere la non sanzionabilità, né in misura fissa né tanto me-
no proporzionale, del fornitore che non ha effettuato il previo riscontro telematico della
presentazione della dichiarazione di intento, sempre a condizione che tale soggetto sia
in grado di soddisfare l’onere della prova sopra indicato.

Rapporti con la sanzione prevista in caso di mancanza della dichiarazione di intento


Tenuto conto che in assenza della dichiarazione di intento il fornitore non può giocoforza
effettuare la predetta verifica a suo carico, in dottrina è stato rilevato che sarebbe op-

223
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Semplificate le modalità per l’utilizzo delle lettere di intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 27.6.2019. Sulla violazione del principio di proporzionalità, si veda
anche Giuliani G., Spera M. “Modifiche per termini di emissione delle fatture e dichiarazioni d’intento”, Il
fisco, 32, 2019, p. I/3139.
224
Cfr. Greco E. “Sanzioni fisse o proporzionali in assenza di lettera di intento”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 5.3.2016.
225
Per un commento si veda, a titolo esemplificativo, Cissello A. “Eccessive le sanzioni nazionali per le
frodi IVA senza danno erariale”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 9.5.2019.
226
In senso analogo, si veda Cass. 15.1.2020 n. 559.
227
In senso contrario si è espressa, invece, la prassi amministrativa (es. circ. Agenzia delle Entrate
30.12.2014 n. 31, § 11, C.M. 4.1.84 n. 3, R.M. 27.7.85 n. 355235 e R.M. 15.1.90 n. 470163).
228
In questo senso, si vedano Confente G., Gentina N. “Legittima la non imponibilità IVA anche prima della
ricezione della lettera d’intento”, Il fisco, 19, 2019, p. I/1864; Gazzera M., Greco E. “Non imponibilità IVA
anche prima della ricezione della lettera di intento”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
6.4.2019; Servidio S. “Operazioni extra/intra-UE e non imponibilità IVA”, L'IVA, 10, 2019, p. 51.

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TEMI ON LINE 49
portuno eliminare la violazione prevista dall’art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97, in quanto
ormai ricompresa in quella del co. 4-bis della predetta disposizione229.

Previgente obbligo di invio dei dati delle dichiarazioni d’intento all’Agenzia delle Entrate
Con riguardo all’art. 7 co. 4-bis del DLgs. 471/97 nella versione prevista all’epoca dei fatti
dall’art. 1 co. 383 della L. 311/2004230, si segnala per completezza il giudizio di legittimità
costituzionale promosso dalla C.T. Reg. Toscana 29.9.2014 n. 76231 in relazione alla parte
in cui detta disposizione prevedeva l’irrogazione della sanzione proporzionale dal 100% al
200% dell’imposta al fornitore che aveva omesso di inviare all’Agenzia delle Entrate, nei
termini previsti, i dati delle dichiarazioni d’intento ricevute232.
Tenuto conto delle numerose modifiche del sistema sanzionatorio relativo alle dichiara-
zioni di intento, tuttavia, la Corte Cost. 6.12.2019 n. 260 ha restituito gli atti al giudice
rimettente per un nuovo esame della rilevanza e della non manifesta infondatezza della
questione di costituzionalità sollevata.

10.2 VIOLAZIONI DELL’ESPORTATORE ABITUALE


Ai sensi dell’art. 7 co. 4 del DLgs. 471/97 chi, in mancanza dei presupposti richiesti dalla
legge, dichiara all’altro contraente o in Dogana di volersi avvalere della facoltà di acquistare
o importare beni oppure di acquistare servizi senza pagamento dell’IVA è punito con la
sanzione amministrativa dal 100% al 200% dell’imposta. La stessa sanzione si applica a chi
beneficia della predetta facoltà oltre il limite consentito (c.d. “splafonamento”)233.
L’ambito applicativo della sanzione è assai vasto, posto che concerne ogni caso di di-
chiarazione di intento rilasciata al di fuori delle condizioni di legge quale, per esempio, la

229
Cfr. Rizzardi R. “Semplificazione a rischio di errore”, Il Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16. Per la soprav-
venuta non operatività della sanzione prevista dall’art. 7 co. 3 del DLgs. 471/97 si veda anche Giuliani
G., Spera M. “Modifiche per termini di emissione delle fatture e dichiarazioni d’intento”, Il fisco, 32,
2019, p. I/3139.
230
In merito al quadro sanzionatorio previgente e all’applicabilità del principio del “favor rei” si vedano, fra le
altre, Cass. 24.2.2021 n. 4948, Cass. 12.7.2021 n. 19738, Cass. 15.9.2021 n. 24794, Cass. 5.1.2022 n. 202
e 28.7.2022 n. 23695. In dottrina si vedano, a titolo esemplificativo, Cissello A. “Favor rei a maglie larghe in
ambito tributario”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 6.1.2022; Gallio F. “Non si può
applicare il favor rei in caso di modifica dei termini per l’invio della dichiarazione di intenti”, Il fisco, 14, 2021,
p. 1372; Gazzera M. “Fornitore ancora sanzionabile per omesso invio dei dati delle lettere d’intento”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 13.7.2021; Lodi L. «”Salve” le sanzioni per omessa
comunicazione della dichiarazione d’intento - Le cessioni all’esportatore abituale, le comunicazioni all’Am-
ministrazione finanziaria e le violazioni connesse», Rivista di giurisprudenza tributaria, 12, 2021, p. 955.
231
Per un commento si veda, a titolo esemplificativo, Gazzera M. “Sanzione per omessa comunicazione
di dichiarazioni di intento alla Consulta”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 25.5.2019.
232
Si ricorda, infatti, che nel sistema anteriore alle modifiche apportate dall’art. 20 del DLgs. 175/2014
spettava al fornitore comunicare i dati delle dichiarazioni d’intento ricevute all’Agenzia delle Entrate.
233
In relazione alle operazioni triangolari ex art. 8 co. 1 lett. a) del DPR 633/72, se il superamento del plafond
c.d. “condizionato” consegue a mancata esportazione da parte del cessionario o del commissionario, la
predetta sanzione:
• è ridotta alla metà;
• non si applica, se l’IVA è versata dal cessionario o commissionario entro 30 giorni dalla scadenza
del termine per l’esportazione, previa regolarizzazione della fattura.

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50 TEMI ON LINE
mancanza dello status di esportatore abituale e tutte le ipotesi di splafonamento. È
incluso anche l’errato utilizzo del plafond per acquistare beni e servizi con IVA indetraibi-
le234. In questo caso, sussiste la responsabilità anche del cedente o prestatore, se l’ope-
razione è oggettivamente indetraibile, in quanto non è possibile invocare la buona fe-
de235. L’utilizzo del plafond deve considerarsi indebito anche se deriva da cessioni fittizie
all’esportazione mediante operazioni soggettivamente inesistenti236.
Ai fini della regolarizzazione della violazione relativa all’acquisto di beni senza applica-
zione dell’IVA oltre il plafond disponibile, è possibile avvalersi di una delle seguenti pro-
cedure alternative237. A tale proposito, l’emissione di una nota di variazione in aumento,
da parte del fornitore, appare ammessa anche oltre il termine di presentazione della
dichiarazione IVA relativa all'anno in cui è stata commessa la violazione. Il cessionario o
committente può esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta al più tardi con la
dichiarazione IVA relativa all'anno in cui il diritto alla detrazione è sorto238.
Sulla base della Guida in tema di fatturazione elettronica239 pubblicata dall’Agenzia delle
Entrate, tuttavia, sembrerebbe che la regolarizzazione debba sempre avvenire entro il
31 dicembre dell’anno di splafonamento240. Come osservato in dottrina, però, poiché
l’art. 7 co. 4 del DLgs. 471/97 non prevede alcun limite temporale alla regolarizzazione
dello splafonamento, quest’ultima sembra ammissibile anche oltre l’anno in cui è stata
commessa la violazione241.
In caso di splafonamento, l’IVA può essere detratta nel termine previsto dall’art. 19 co. 1
del DPR 633/72 solo se è stata precedentemente versata, essendo irrilevante ai fini del
riconoscimento del diritto alla detrazione un eventuale versamento dell’imposta
successivo alla scadenza del predetto termine. Resta ferma la possibilità di chiedere a
rimborso l’imposta, ove ne ricorrano le condizioni previste dalla legge242.

10.2.1 Richiesta al fornitore di emettere una nota di variazione


Con la prima modalità si chiede al fornitore di emettere una nota di variazione in au-
mento (art. 26 del DPR 633/72), restando a carico dell’acquirente il pagamento degli in-
teressi e delle sanzioni anche avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso (art. 13

234
Sul tema si veda § 2.3.2.
235
Cfr. risposte Agenzia delle Entrate a Telefisco 15.6.2022 commentate da Abagnale A., Santacroce B.
“Il cedente è responsabile di fattura con Iva per beni oggettivamente indetraibili”, Il Sole - 24 Ore,
17.6.2022, p. 29 e Gazzera M. “Plafond non ammesso per gli acquisti con IVA indetraibile”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 25.6.2022.
236
Cfr. Cass. 25.2.2021 n. 5153.
237
Cfr. circ. Agenzia delle Entrate 12.6.2002 n. 50, § 24.2, circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2008 n. 12,
§ 10.4, circ. Agenzia delle Entrate 12.3.2010 n. 12, § 3.7 e ris. Agenzia delle Entrate 6.2.2017 n. 16.
238
Cfr. risposte a interpello Agenzia delle Entrate 5.11.2020 n. 531 e 21.8.2020 n. 267. Sul tema si vedano
Sirri M., Balzanelli M. “Come recuperare l’Iva se si supera il plafond”, Il Sole - 24 Ore, 30.11.2020, p. 22.
239
Cfr. Guida Agenzia delle Entrate 18.12.2020.
240
Cfr. Bonino A., Greco E. “Autofattura per splafonamento con limite annuale”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 16.3.2021.
241
Cfr. Balzanelli M., Sirri M. «Errori sul plafond: “rimedi” da interpretare», Il fisco, 30, 2021, p. 2944.
242
Cfr. Cass. 9.7.2020 n. 14585 commentata in Gazzera M., Greco E. “Splafonamento regolarizzato con
sguardo al momento della detrazione”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 10.7.2020.

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TEMI ON LINE 51
del DLgs. 472/97). Tale procedura comporta il coinvolgimento del fornitore diversamen-
te da quando ci si avvale dell’autofattura243.

10.2.2 Regolarizzazione mediante autofattura


La seconda modalità prevede244:
• l’emissione di un’autofattura, in duplice esemplare, contenente gli estremi identi-
ficativi di ciascun fornitore, il numero progressivo delle fatture ricevute245, l’am-
montare eccedente il plafond e l’imposta che avrebbe dovuto essere applicata;
• il versamento dell’IVA e degli interessi;
• l’annotazione dell’autofattura nel registro degli acquisti;
• la presentazione di una copia dell’autofattura al competente ufficio dell’Agenzia
delle Entrate;
• l’indicazione di una posta a debito pari all’IVA assolta nella dichiarazione annuale IVA;
• il versamento, in caso di ravvedimento operoso, della sanzione di cui all’art. 7
co. 4 del DLgs. 471/97 in misura ridotta.
A fronte dell’introduzione della fatturazione elettronica, la trasmissione dell’autofattura
al Sistema di Interscambio sostituisce l’obbligo di emissione del documento in duplice
esemplare e di presentazione all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente.
Come precisato nella citata Guida in tema di fatturazione elettronica246, il fornitore pre-
dispone e trasmette via Sistema di Interscambio (SdI) un’autofattura con tipologia TD21
(“Autofattura per splafonamento”)247 che sarà recapitata solo al soggetto emittente. Nel
documento occorre indicare i seguenti dati ed è consigliabile adottare una numerazione
progressiva ad hoc.
Campo Contenuto
Tipo documento TD21 (“Autofattura per splafonamento”)
Cedente/prestatore Dati del soggetto che emette l’autofattura (cessionario o committente)
Cessionario/committente Dati del soggetto che emette l’autofattura (cessionario o committente)
Data (sezione “Dati generali”) Data in cui si regolarizza l’operazione
Imponibile Ammontare eccedente il plafond disponibile
Imposta Maggiore imposta
Aliquota IVA Aliquota IVA applicabile all’operazione (es. 22%)
248
Dati fatture collegate Estremi della fattura di riferimento da rettificare

243
Cfr. Cissello A., La Grutta S. “Splafonamento ravvedibile con autofattura”, Il Quotidiano del Commercia-
lista, www.eutekne.info, 6.2.2015.
244
Cfr. ris. Agenzia delle Entrate 6.2.2017 n. 16.
245
La numerazione delle fatture ricevute non è più prevista dall’art. 25 del DPR 633/72.
246
Cfr. Guida Agenzia delle Entrate 18.12.2020.
247
Provv. Agenzia delle Entrate 30.4.2018 n. 89757 e successive modifiche. Tale codice è obbligatorio
dall’1.1.2021 (provv. Agenzia delle Entrate 20.4.2020 n. 166579). Si veda sul tema, a titolo esemplificativo,
Greco E. “Nuovi codici fattura per utilizzo del plafond e delle lettere di intento”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 3.3.2020.
248
Il campo deve essere compilato se l’esportatore abituale emette un’autofattura diversa per ogni forni-

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52 TEMI ON LINE
Poiché l’assolvimento dell’IVA avviene con il modello F24, l’autofattura è annotata
esclusivamente nel registro acquisti.
10.2.3 Regolarizzazione nella liquidazione periodica
La terza modalità prevede249:
• l’emissione di un’autofattura, avente le caratteristiche sopra richiamate, entro il
31 dicembre dell’anno di splafonamento;
• l’assolvimento dell’IVA in sede di liquidazione periodica, mediante annotazione,
entro il 31 dicembre del medesimo anno, della maggiore imposta e dei relativi
interessi nel registro IVA delle vendite, nonché annotazione dell’autofattura an-
che nel registro IVA degli acquisti;
• la presentazione di una copia dell’autofattura al competente ufficio dell’Agenzia
delle Entrate;
• il versamento, in caso di ravvedimento operoso, della sanzione di cui all’art. 7
co. 4 del DLgs. 471/97 in misura ridotta.
Anche in questo caso, la trasmissione dell’autofattura al Sistema di Interscambio sostituisce
l’obbligo di emissione del documento in duplice esemplare e di presentazione all’ufficio
dell’Agenzia delle Entrate competente. Le modalità di compilazione del documento sono
identiche a quelle descritte nel precedente § 10.2.2. Tuttavia, il fornitore annota l’autofattura
con la maggiore imposta sia nel registro delle vendite che in quello degli acquisti.

10.3 OMESSA NUMERAZIONE, ANNOTAZIONE E CONSERVAZIONE DELLE


DICHIARAZIONI DI INTENTO
L’art. 12-septies del DL 34/2019 (conv. L. 58/2019) non ha espressamente abrogato
l’art. 2 co. 2 del DL 746/83, il quale sanziona i soggetti passivi che omettono di nu-
merare, annotare o conservare le dichiarazioni di intento rese o ricevute.
Tenuto conto che i predetti obblighi sono venuti meno per effetto dell’abrogazione
dell’art. 1 co. 2 del DL 746/83, non dovrebbe più verificarsi una condotta sanzionabile250.
La sanzione potrebbe, però, “sopravvivere” nell’ipotesi in cui il fornitore non indicasse in
fattura il protocollo di ricezione della dichiarazione di intento, analogamente a quanto
sembrava possibile concludere, nella previgente disciplina, allorché venisse omessa l’in-
dicazione degli estremi (numero e data) della lettera di intento251.

Dottrina
AA.VV. “Il nuovo ravvedimento operoso e la riforma delle sanzioni”, Quaderni Eutekne, 128, Eutekne,
2016

tore. In alternativa, è possibile emettere un unico documento “riepilogativo” e indicare i dati delle fat-
ture di riferimento e i nominativi dei relativi fornitori anche, per esempio, in un allegato alla fattura.
249
Cfr. ris. Agenzia delle Entrate 6.2.2017 n. 16.
250
Cfr. Gazzera M., Greco E. “Aboliti i registri delle dichiarazioni di intento”, Il Quotidiano del Commercia-
lista, www.eutekne.info, 6.8.2019.
251
Cfr. Cissello A., La Grutta S. “Le violazioni relative alle esportazioni”, in AA.VV. “Il nuovo ravvedimento
operoso e la riforma delle sanzioni”, Quaderni Eutekne, 128, Eutekne, 2016, p. 240 - 241.

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TEMI ON LINE 53
Abagnale A., Santacroce B. “Il cedente è responsabile di fattura con Iva per beni oggettivamente
indetraibili”, Il Sole - 24 Ore, 17.6.2022, p. 29
Abagnale A., Santacroce B. “Oss, rimborsi e plafond Iva ma con più adempimenti”, Il Sole - 24 Ore,
10.12.2021, p. 37
Acierno R. “Il fornitore paga il conto Iva per il falso esportatore abituale”, Il Sole - 24 Ore, 11.10.2018,
p. 25
Alberti P., Cosentino C. e Gazzera M. “La nuova disciplina degli acquisti di carburante”, in AA.VV. “Le novità
della Legge di bilancio 2018 e del DL collegato”, Quaderni Eutekne, 138, Eutekne, 2017, p. 333 - 338
Balzanelli M., Sirri M. “Agenzia delle entrate «morbida» con le dichiarazioni d’intento, ma è già tempo
per un restyling”, Corriere Tributario, 42, 2018, p. 3219
Balzanelli M., Sirri M. “Con controparti estere la fattura elettronica rimane facoltativa”, Il Sole - 24 Ore,
10.1.2022, p. 18
Balzanelli M., Sirri M. “Errori sul plafond: «rimedi» da interpretare”, Il fisco, 30, 2021, p. 2944
Balzanelli M., Sirri M. “Fornitori «vigili» sulle lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 11.1.2015, p. 17
Balzanelli M., Sirri M. “Gioco d’anticipo sulle lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 20.12.2017, p. 31
Balzanelli M., Sirri M. “Iva, per chi opera con l’estero più flessibilità sull’agevolazione”, Il Sole - 24 Ore,
18.9.2018, p. 23
Balzanelli M., Sirri M. “Le lettere d’intento si smaterializzano Addio alla sanzione fissa”, Il Sole - 24 Ore,
27.6.2019, p. 20
Balzanelli M., Sirri M. “Lettere d’intento, per le irregolarità sanzioni a due corsie”, Il Sole - 24 Ore,
7.4.2016, p. 46
Balzanelli M., Sirri M. “Lettere d’intento ritenute invalide: effetti a cascata da monitorare”, Il Sole - 24
Ore, 10.1.2022, p. 18
Balzanelli M., Sirri M. “Lettere d’intento «senza tempo»“, Corriere Tributario, 7, 2017, p. 533
Balzanelli M., Sirri M. “Meno oneri e rischi per i fornitori”, Il Sole - 24 Ore, 4.11.2014, p. 43
Balzanelli M., Sirri M. “Omissioni Iva, conta la sostanza”, Il Sole - 24 Ore, 8.5.2015, p. 39
Balzanelli M., Sirri M. “Sdoganato il plafond intermittente Iva flessibile per l’export abituale”, Il Sole - 24
Ore, 5.11.2018, p. 14
Balzanelli M., Sirri M. “Sforamento del plafond Iva: correzioni da concordare”, Il Sole - 24 Ore, 4.9.2017,
p. 17
Balzanelli M., Sirri M. “Sulle violazioni al plafond Iva sanzioni severe dalla Cassazione”, Il Sole - 24 Ore,
28.7.2018, p. 16
Balzanelli M., Sirri M. “Zero rischi per chi comunica”, Il Sole - 24 Ore, 18.9.2018, p. 23
Bana M. “Dichiarazione d’intento per ogni singola estrazione dal deposito IVA”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 21.3.2017
Bilancini L. “IVA sull’immissione in consumo del carburante con versamento cumulativo”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 8.8.2019
Bilancini L., Greco E. “Con esportazione triangolare, lettera di intento poco conveniente”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 12.1.2018
Bilancini L., Greco E. “Nuovi codici natura sulle e-fatture rinviati al 1° ottobre”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 21.4.2020
Bilancini L., Greco E. “Plafond per l’esportazione di mascherine e altri beni di emergenza”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 1.6.2020
Bilancini L., Greco E. “Ravvedimento «complicato» per errori e violazioni nelle lettere di intento”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.4.2018
Bollati A., Zondini F., Carlino A. “Le (nuove) procedure di controllo sugli esportatori abituali”, L’IVA, 6,
2022, p. 7
Bonino A., Greco E. “Autofattura per splafonamento con limite annuale”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 16.3.2021
Borgoglio A. “IVA dovuta dal cedente se la dichiarazione d’intento è falsa”, Il Quotidiano del Commercia-
lista, www.eutekne.info, 7.3.2015
Brisacani M. “Le indicazioni di Assonime su dichiarazioni di intento e splafonamento”, Il fisco, 16, 2017,
p. I/1548

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54 TEMI ON LINE
Brusaterra M. “Dichiarazioni d’intento, da quest’anno scattano le nuove regole”, Norme & Tributi Plus
Fisco, 13.1.2020
Brusaterra M. “Vendite a soggetti extra-Ue: nei duty non matura il plafond”, Il Sole - 24 Ore, 14.10.2016,
p. 46
Cissello A. “Eccessive le sanzioni nazionali per le frodi IVA senza danno erariale”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 9.5.2019
Cissello A. “Favor rei a maglie larghe in ambito tributario”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 6.1.2022
Cissello A., La Grutta S. “Splafonamento ravvedibile con autofattura”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 6.2.2015
Confente G., Gentina N. “Conseguenze ridotte se in fattura non c’è il protocollo della lettera d’intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 17.3.2021
Confente G., Gentina N. “Legittima la non imponibilità IVA anche prima della ricezione della lettera d’in-
tento”, Il fisco, 19, 2019, p. I/1864
Confente G., Gentina N. “Riconosciuto il plafond per i trasferimenti di beni a sé stessi”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 7.4.2021
Cosentino C. “Il luogo di effettuazione ai fini IVA segue la qualificazione del servizio”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 6.10.2022
Cosentino C., La Grutta S. “Vendite a distanza OSS rilevanti per il plafond IVA”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 10.12.2021
D’Alfonso F. “Plafond IVA: la dichiarazione di intento non vincola il fornitore dell’esportatore abituale”,
Pratica fiscale e professionale, 47, 2018, p. 41
D’Alfonso F. “Plafond IVA: novità in materia di adempimenti e sanzioni”, L’IVA, 4, 2022, p. 45
D’Alfonso F. “Utilizzo del plafond IVA: opzioni spesso molteplici e complesse”, Guida alla fatturazione, 10,
2021, p. 12
Damasi R. “L’inapplicabilità del regime del plafond IVA ai contratti di leasing immobiliare”, Il fisco, 40,
2020, p. 4835
Dellapina M. “È escluso l’utilizzo del plafond IVA nel leasing immobiliare in quanto cessione di beni”,
L’IVA, 4, 2021, p. 32
De Stefani L. “Al fornitore non si inviano più le lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 27.12.2019, p. 23
De Stefani L. “Dichiarazioni d’intento nel cassetto fiscale: onere in più per i fornitori”, Il Sole - 24 Ore,
29.2.2020, p. 21
De Stefani L. “Lettere d’intento, nuovo modello per gli acquisti dopo il 1° marzo”, Il Sole - 24 Ore, 24.2.2017,
p. 51
Ficola S., Santacroce B. “Iva, uso del plafond disponibile per le operazioni nell’anno”, Il Sole - 24 Ore,
15.10.2019, p. 24
Ficola S., Santacroce B. “One stop shop, esportatore abituale solo con le fatture”, Il Sole - 24 Ore,
6.10.2022, p. 36
Gallio F. “Non si può applicare il favor rei in caso di modifica dei termini per l’invio della dichiarazione di
intenti”, Il fisco, 14, 2021, p. 1372
Gavioli F. “IVA in sospensione di imposta: rileva la fattura per verificare il rispetto del plafond”, L’IVA, 1,
2020, p. 37
Gazzera M. “Ammessa la lettera d’intento per l’acquisto di gasolio commerciale”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 11.9.2020
Gazzera M. “Escluso l’uso della dichiarazione d’intento per le cessioni di carburante”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 25.10.2019
Gazzera M. “Fornitore ancora sanzionabile per omesso invio dei dati delle lettere d’intento”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 13.7.2021
Gazzera M. “Il trasferimento di beni a sé stessi concorre alla formazione del plafond”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 18.1.2021
Gazzera M. “Non sanzionabile la compilazione irregolare della dichiarazione d’intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 6.11.2020.

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 55
Gazzera M. “Nuova disciplina delle lettere di intento applicabile solo dal 2 marzo 2020”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 8.4.2020
Gazzera M. “Plafond IVA non utilizzabile per il leasing immobiliare”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 15.1.2021
Gazzera M. “Plafond non ammesso per gli acquisti con IVA indetraibile”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 25.6.2022
Gazzera M. “Pronte le regole per l’estrazione dei carburanti dal deposito fiscale”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 15.2.2018
Gazzera M. “Sanzione per omessa comunicazione di dichiarazioni di intento alla Consulta”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 25.5.2019
Gazzera M. “Se la dichiarazione d’intento è mendace anche lo spedizioniere risponde per l’IVA”, Il Quo-
tidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 30.12.2019
Gazzera M. “Sempre da indicare l’ammontare del plafond nella dichiarazione d’intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 15.12.2018
Gazzera M. “Stretta alle frodi nell’immatricolazione di veicoli provenienti dall’Ue”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 23.1.2020
Gazzera M. “Uso del plafond IVA condizionato per il promotore della triangolare comunitaria”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 1.11.2022
Gazzera M., Greco E. “Aboliti i registri delle dichiarazioni di intento”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 6.8.2019
Gazzera M., Greco E. “Al via i controlli sugli esportatori abituali”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 30.10.2021
Gazzera M., Greco E. “Criteri diversi per la maturazione e l’utilizzo del plafond”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 25.1.2021
Gazzera M., Greco E. “Dal 2 marzo lettere di intento nel Cassetto fiscale del fornitore”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 28.2.2020
Gazzera M., Greco E. “Estrazione dal deposito IVA senza consegna della lettera di intento”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 7.4.2020
Gazzera M., Greco E. «Fattura elettronica “rifiutata” in caso di lettere d’intento false», Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 18.11.2020
Gazzera M., Greco E. “Fusione con possibile nuova presentazione della dichiarazione di intento”, Il Quo-
tidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 30.5.2019
Gazzera M., Greco E. “La lettera d’intento invalidata blocca la fattura elettronica”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 7.1.2021
Gazzera M., Greco E. “Le false dichiarazioni d’intento”, in AA.VV. “Le frodi IVA”, Quaderni Eutekne, 145,
2019, Eutekne, p. 167 - 178
Gazzera M., Greco E. “Molteplici verifiche per le operazioni verso esportatori abituali”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 12.3.2019
Gazzera M., Greco E. “Non imponibilità IVA anche prima della ricezione della lettera di intento”, Il Quoti-
diano del Commercialista, www.eutekne.info, 6.4.2019
Gazzera M., Greco E. “Non incide sulla non imponibilità IVA l’errata indicazione del tipo di plafond”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 7.5.2021
Gazzera M., Greco E. “Plafond con limiti per acquisti di carburante e manutenzioni dei veicoli”, Il Quotidia-
no del Commercialista, www.eutekne.info, 12.7.2018
Gazzera M., Greco E. «Pronte all’invio le dichiarazioni d’intento e di “alto mare” per il 2022», Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 21.12.2021
Gazzera M., Greco E. “Revoca della lettera di intento con effetti puntuali”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 11.11.2019
Gazzera M., Greco E. “Semplificate le modalità per l’utilizzo delle lettere di intento”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 27.6.2019
Gazzera M., Greco E. “Splafonamento regolarizzato con sguardo al momento della detrazione”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 10.7.2020

EUTEKNE SCHEDE DI AGGIORNAMENTO SCHEDA N. 754.09 - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2022

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56 TEMI ON LINE
Gazzera M., Greco E. “Ultimi giorni per l’utilizzo del vecchio modello di lettera d’intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 23.4.2020
Gazzera M., Greco E. “Utilizzo parziale del plafond con una sola fattura”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 25.7.2022
Gazzera M., Greco E. “Variazione del plafond se il fornitore emette nota di debito”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 11.10.2019
Gazzera M., Greco E. e La Grutta S. “Applicazione incerta delle semplificazioni per le lettere d’intento”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 20.1.2020
Ghelli L., Pelo B. “Plafond IVA e stabile organizzazione”, Fiscalità & Commercio internazionale, 1, 2021, p. 64
Giuliani G. “Calcolo del plafond con insidie nascoste”, Il Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16
Giuliani G. “Lettere d’intento in cerca della procedura corretta”, Il Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16
Giuliani G., Spera M. “False lettere di intento e lotta alle frodi”, Il fisco, 1, 2022, p. 47
Giuliani G., Spera M. “Modifiche per termini di emissione di emissione delle fatture e dichiarazioni d’in-
tento”, Il fisco, 32, 2019, p. I/3139
Giuliani G., Spera M. “Operative le nuove dichiarazioni di intento”, Il fisco, 13, 2020, p. I/1232
Giuliani G., Spera M. “Revoca totale e parziale della dichiarazione d’intento nella disciplina IVA”, Il fisco,
39, 2018, p. I/3733
Greco E. “Acquisti con plafond anche in assenza di dichiarazione IVA”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 25.5.2019
Greco E. “Dichiarazioni di intento in Dogana con utilizzo del plafond”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 21.4.2015
Greco E. “Dichiarazione d’intento anche per i servizi su beni immobili”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 7.10.2016
Greco E. “Estrazione dei carburanti dal deposito assolvendo l’IVA con F24”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 25.1.2018
Greco E. “Fattura con IVA all’esportatore abituale anche se c’è lettera di intento”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 18.9.2018
Greco. E. “La revoca della lettera d’intento incide sulla fattura differita”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 6.3.2017
Greco E. “La stabile organizzazione in Italia conserva il proprio plafond”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 11.9.2020
Greco E. “La dichiarazione d’intento «limita» i fornitori di esportatori abituali”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 7.8.2015
Greco E. “Necessario ridurre il plafond IVA se l’operazione perde la non imponibilità”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 20.10.2022
Greco E. “Nuovi codici fattura per utilizzo del plafond e delle lettere di intento”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 3.3.2020
Greco E. “Plafond «ampio» per i beni in esportazione”, Il Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info,
11.12.2020
Greco E. “Plafond ancora negato per i fabbricati in leasing”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 4.9.2020
Greco E. “Sanzioni fisse o proporzionali in assenza di lettera di intento”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 5.3.2016
Greco E. “Via libera delle Dogane per le lettere di intento «cumulative»“, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 22.5.2015
Greco E., La Grutta S. “Dichiarazione IVA senza riepilogo delle lettere d’intento”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 24.12.2020
Greco E., La Grutta S. “Lettere di intento con sanzioni rafforzate”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 30.12.2019
Greco E., La Grutta S. “Mantenimento del plafond nel passaggio a identificazione diretta”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 1.9.2021

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 57
Greco E., Marchese M. “Al rappresentante fiscale è consentito avvalersi del plafond IVA”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 21.8.2019
Greco E., Marchese M. “Da sanare l’emissione di fatture in regime di non imponibilità oltre il plafond”, Il
Quotidiano del Commercialista, www.eutekne.info, 21.6.2022
Greco E., Mauro A. “Bollo sulle note di variazione nei confronti degli esportatori abituali”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 2.2.2015
Greco E., Ugolini L. “Possibile pagare con plafond l’IVA accertata all’importazione”, Il Quotidiano del Com-
mercialista, www.eutekne.info, 4.6.2019
Greco E., Ugolini L. “Rappresentante in Dogana non responsabile dell’IVA all’importazione”, Il Quotidiano
del Commercialista, www.eutekne.info, 13.5.2022
La Grutta S. “Fuori dal plafond le cessioni nei duty free shop”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 15.10.2016
La Grutta S. “Il software precompila la dichiarazione d’intento”, Il Quotidiano del Commercialista,
www.eutekne.info, 5.12.2015
Lodi L. «”Salve” le sanzioni per omessa comunicazione della dichiarazione d’intento - Le cessioni
all’esportatore abituale, le comunicazioni all’Amministrazione finanziaria e le violazioni connesse»,
Rivista di giurisprudenza tributaria, 12, 2021, p. 955
Mastromatteo A., Santacroce B. “Il nuovo tracciato dell’e-fattura sarà obbligatorio soltanto dal 2021”, Il
Sole - 24 Ore, 21.4.2020, p. 27
Mastromatteo A., Santacroce B. “Sigle specifiche per le operazioni non imponibili”, Il Sole - 24 Ore, 3.3.2020,
p. 23
Moriconi L. “Modalità di presentazione delle dichiarazioni d’intento in dogana”, Fiscalità e commercio
internazionale, 11, 2016, p. 56
Nessi M., Torelli R. “Lettere d’intento, venditore salvo con tre controlli «ragionevoli»”, Il Sole - 24 Ore,
22.2.2021, p. 19
Palumbo G. “Onere della prova «ribaltato» per le false dichiarazioni di intento”, Il Quotidiano del Commer-
cialista, www.eutekne.info, 26.11.2016
Pavesi S., Qualizza E. “L’onere della prova in capo al fornitore dell’esportatore abituale inconsapevol-
mente coinvolto in disegni fraudolenti”, L’IVA, 7, 2018, p. 27
Peirolo M. “Al via le semplificazioni per le dichiarazioni d’intento”, L’IVA, 4, 2020, p. 7
Peirolo M. “Dichiarazione d’intento spendibile solo per acquistare beni e servizi oggettivamente
imponibili”, Il fisco, 27, 2021, p. 2661
Peirolo M. “Il nuovo modello di dichiarazione d’intento”, L’IVA, 4, 2017, p. 38
Peirolo M. “Le misure dirette a contrastare i falsi esportatori abituali”, Il fisco, 3, 2021, p. 247
Peirolo M. “Le nuove misure di contrasto dei falsi esportatori abituali”, Pratica fiscale e professionale, 44,
2021, p. 25
Peirolo M. “Regolarizzazione dell’utilizzo del plafond per gli acquisti con IVA indetraibile”, Pratica fiscale e
professionale, 30, 2022, p. 45
Peirolo M. “Responsabilità solidale del rappresentante doganale indiretto esclusa per il pagamento
dell’IVA all’importazione”, L’IVA, 7, 2022, p. 7
Poggiani F.G., Cerato S. “Esportatore abituale, Iva tripla”, Italia Oggi, 5.1.2018, p. 28
Portale R. “IVA - Imposta sul valore aggiunto 2020”, Giuffré Francis Lefebvre, 2020
Ravera M., Santacroce B. “Plafond Iva, riporto nell’anno successivo”, Il Sole - 24 Ore, 20.7.2017, p. 32
Ricca F. “Acquisti senza Iva più facili”, Italia Oggi, 19.1.2019, p. 26
Ricca F. “Esportatori, obblighi ribaltati”, Italia Oggi, 17.7.2014, p. 30
Ricca F. “E-fattura con le vecchie specifiche”, Italia Oggi, 21.4.2020, p. 29
Ricca F. “Falsi esportatori sotto tiro”, Italia Oggi, 30.10.2021, p. 26
Ricca F. “Lettere d’intento a doppia via”, Italia Oggi, 23.1.2015, p. 22
Ricca F. “Lettere d’intento snellite”, Italia Oggi, 28.2.2020, p. 29
Ricca F. “L’Iva chiama tutte le lettere d’intento ricevute dai clienti”, Italia Oggi, 19.1.2016, p. 27
Ricca F. “Più causali di assegnazione Iva all’Erario”, Italia Oggi, 3.3.2020, p. 30
Ricca F. “Vendite intracomunitarie senza registrazione”, Italia Oggi, 6.10.2022, p. 26

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58 TEMI ON LINE
Ricca. F. “Vendite intra Ue, l’Iva è blindata”, Italia Oggi, 10.12.2021, p. 27
Rizzardi R. “Semplificazione a rischio di errore”, Il Sole - 24 Ore, 23.12.2019, p. 16
Rossetti D. A. “Trasferimento della sede all’estero: la stabile organizzazione in Italia eredita il plafond”,
L’IVA, 11-12, 2020, p. 33
Rossi B., Coaloa F.T. “Nuove dichiarazioni d’intento al nodo dell’indicazione del plafond”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 23.2.2017
Santacroce B. “Esportatori, plafond sotto esame”, Il Sole - 24 Ore, 3.12.2016, p. 19
Santacroce B. “La lettera d’intenti dribbla il versamento”, Il Sole - 24 Ore, 21.3.2017, p. 41
Santacroce B. “Lettere d’intento nel «cassetto» del fornitore dal 2 marzo”, Il Sole - 24 Ore, 28.2.2020, p. 27
Santacroce B., Lodoli L. “Lettere d’intento false, l’Agenzia avverte i fornitori”, Il Sole - 24 Ore, 10.12.2021, p. 35
Santacroce B., Sbandi E. “Da indicare la cifra che si presume di utilizzare”, Il Sole - 24 Ore, 26.5.2015, p. 42
Santacroce B., Sbandi E. “Dogane, al via le lettere di intento cumulative”, Il Sole - 24 Ore, 22.5.2015, p. 39
Santacroce B., Sbandi E. “L’Iva segue sempre l’accisa: si paga con F24”, Il Sole - 24 Ore, 16.10.2019, p. 27
Santacroce B., Sbandi E. “Lo spedizioniere aiuta l’operatore non stabilito”, Il Sole - 24 Ore, 27.11.2019, p. 32
Servidio S. “Regime OSS UE: esportatori abituali e rimborso IVA trimestrale”, Fiscalità & Commercio
Internazionale”, 5, 2022, p. 41
Servidio S. “Operazioni extra/intra-UE e non imponibilità IVA”, L’IVA, 10, 2019, p. 51
Setti S. “Dichiarazione d’intento: pubblicato il Provvedimento attuativo”, Pratica fiscale e professionale,
13, 2020, p. 19
Sirri M., Balzanelli M. “Come recuperare l’Iva se si supera il plafond”, Il Sole - 24 Ore, 30.11.2020, p. 22
Sirri M., Balzanelli M., Zavatta R. “Lettera d’intento, riscontro prima dell’operazione”, Il Sole - 24 Ore,
29.3.2021, p. 25
Sirri M., Zavatta R. “Stretta sulle false lettere d’intento”, Il Sole - 24 Ore, 30.3.2015, p. 25
Ugolini L. “Non rileva ai fini fiscali il codice EORI di chi ha assunto il ruolo di esportatore”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 27.11.2019
Ugolini L. “Possibile utilizzare una lettera di intento a copertura di più importazioni”, Il Quotidiano del
Commercialista, www.eutekne.info, 17.7.2019
Varchetta F. “Leasing immobiliare: stop all’uso del plafond per l’esportatore abituale”, Guida alla
fatturazione, 2, 2021, p. 35
Zoppini A. “Responsabilità del cedente in caso di false dichiarazioni d’intenti e rivalsa sul cessionario previa
sua reviviscenza”, Rassegna tributaria, 2, 2020, p. 503

Giurisprudenza
Cass. 19.10.2022 n. 30800
Cass. 28.7.2022 n. 23695
Cass. 30.6.2022 n. 20884
Corte di Giustizia UE 12.5.2022 causa C-714/20
Cass. 12.4.2022 n. 11719
Cass. 23.2.2022 n. 5946
Cass. 3.2.2022 n. 3305
Cass. 5.1.2022 n. 202
Cass. 18.10.2021 n. 28728
Cass. 18.10.2021 n. 28633
Cass. 15.9.2021 n. 24794
Cass. 12.7.2021 n. 19738
Cass. 24.6.2021 n. 18082
Cass. 9.6.2021 n. 16112
Cass. 10.5.2021 n. 12257

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 59
Cass. 13.4.2021 n. 9615
Cass. 25.2.2021 n. 5153
Cass. 24.2.2021 n. 4948
Cass. 14.1.2021 n. 535
C.T. Reg. Lombardia 24.12.2020 n. 3175/1/20
Cass. 24.12.2020 n. 29497
Cass. 1.12.2020 n. 27389
Cass. 5.11.2020 n. 24706
Cass. 11.9.2020 n. 18884
Cass. 15.7.2020 n. 14979
Cass. 9.7.2020 n. 14585
Cass. 28.2.2020 n. 5500
Cass. 28.1.2020 n. 1852
Cass. 15.1.2020 n. 559
Corte Cost. 6.12.2019 n. 260
Cass. 4.12.2019 n. 31611
Cass. 12.11.2019 n. 29195
Cass. 15.10.2019 n. 26005
Cass. 10.10.2019 n. 25485
Cass. 24.5.2019 n. 14190
Corte di Giustizia UE 8.5.2019 causa C-712/17
Cass. 5.4.2019 n. 9586
Cass. 24.1.2019 n. 1988
Cass. 8.6.2018 n. 14936
Cass. 4.6.2018 n. 14158
Cass. 28.2.2017 n. 5174
Cass. 5.10.2016 n. 19898
Cass. 15.4.2016 n. 7504
Cass. 24.3.2016 n. 5852
Cass. 15.5.2015 n. 9969
Cass. 6.3.2015 n. 4593
Cass. 9.1.2015 n. 176
C.T. Reg. Milano 14.2.2014 n. 783/19/14
Cass. 15.10.2013 n. 23329
Cass. 20.12.2012 n. 23588
C.T. Prov. Biella 20.9.2012 n. 145/1/12
Cass. 10.6.2011 n. 12751
Cass. 19.4.2011 n. 9028
Cass. 20.6.2008 n. 16819
Cass. 26.10.2005 n. 20834

Prassi
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 31.10.2022 n. 540
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 5.10.2022 n. 493
Circ. Agenzia delle Entrate 13.7.2022 n. 26
Risposte Agenzia delle Entrate a Telefisco 15.6.2022
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 22.12.2021 n. 855

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Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 9.12.2021 n. 802
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 22.6.2021 n. 422
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 19.4.2021 n. 260
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 4.3.2021 n. 148
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 4.1.2021 n. 1
Guida Agenzia delle Entrate 18.12.2020
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 10.12.2020 n. 580
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 5.11.2020 n. 531
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 10.9.2020 n. 337
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 10.9.2020 n. 336
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 3.9.2020 n. 304
Risposta a interpello Agenzia delle Entrate 21.8.2020 n. 267
Risposta a interpello Agenzia Entrate 3.8.2020 n. 238
Interpello DRE Lombardia 1.4.2020 n. 904-1662/2020
Interrogazione parlamentare 26.2.2020 n. 5-03673
Nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 22.11.2019 n. 181512
Circ. Agenzia delle Entrate 7.8.2019 n. 18
Nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 12.7.2019 n. 69283
Principio di diritto Agenzia delle Entrate 9.4.2019 n. 14
Interrogazione parlamentare 19.12.2018 n. 5-01114
Circ. Agenzia delle Entrate 31.10.2018 n. 19
Interrogazione parlamentare 10.10.2018 n. 5-00653
Interpello Agenzia delle Entrate 6.2.2018 n. 954-6/2018
Circ. Agenzia delle Entrate 7.11.2017 n. 27
Ris. Agenzia delle Entrate 3.5.2017 n. 55
Ris. Agenzia delle Entrate 20.3.2017 n. 35
Risposte Agenzia delle Entrate 7.2.2017 n. 27195
Ris. Agenzia delle Entrate 6.2.2017 n. 16
Interrogazione parlamentare 26.1.2017 n. 5-10391
Ris. Agenzia delle Entrate 22.12.2016 n. 120
Comunicato stampa Agenzia delle Entrate 2.12.2016 n. 226
Interrogazione parlamentare 13.10.2016 n. 5-09750
Nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.5.2015 n. 58510
Interrogazione parlamentare 7.5.2015 n. 5-05529
Nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20.4.2015 n. 46452
Ris. Agenzia delle Entrate 13.4.2015 n. 38
Circ. Agenzia delle Entrate 27.3.2015 n. 14
Circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2015 n. 6
Nota Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 11.2.2015 n. 17631
Circ. Agenzia delle Entrate 30.12.2014 n. 31
Nota Agenzia delle Dogane 5.10.2011 n. 113881
Nota Agenzia delle Dogane 7.9.2011 n. 84920
Ris. Agenzia delle Entrate 4.8.2011 n. 80
Circ. Agenzia delle Entrate 12.3.2010 n. 12
Circ. Agenzia delle Entrate 13.3.2009 n. 8
Ris. Agenzia delle Entrate 21.7.2008 n. 306
Circ. Agenzia delle Entrate 19.2.2008 n. 12
Circ. Agenzia delle Entrate 26.9.2005 n. 41

Disciplina delle dichiarazioni di intento

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TEMI ON LINE 61
Circ. Agenzia delle Entrate 16.3.2005 n. 10
Circ. Agenzia delle Dogane 27.2.2003 n. 8
Circ. Agenzia delle Entrate 12.6.2002 n. 50
Ris. Agenzia delle Entrate 6.3.2002 n. 77
Ris. Agenzia delle Entrate 22.1.2002 n. 19
C.M. 15.7.99 n. 156
R.M. 21.6.99 n. 102
C.M. 25.1.99 n. 23
C.M. 10.6.98 n. 145
R.M. 15.1.90 n. 470163
R.M. 27.7.85 n. 355235
R.M. 26.7.85 n. 355803
R.M. 8.1.85 n. 426587
C.M. 4.1.84 n. 3
R.M. 18.10.80 n. 421665

Chiarimenti di categoria
Circ. Assonime 17.9.2018 n. 20
Circ. Assonime 22.2.2017 n. 5
Circ. Assonime 6.5.2015 n. 13
Circ. Assonime 3.2.2005 n. 3

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