Sei sulla pagina 1di 4

Christian Boltanski (Parigi, 6 settembre 1944) è un artista, fotografo e regista francese.

Nato a Parigi da padre di origine Ucraina e da madre corsa, è il fratello del sociologo Luc Boltanski.
Insegna alla Scuola nazionale superiore di belle arti di Parigi e vive a Malakoff, nella regione dell'Île-de-
France, con la moglie Annette Messager, artista anch'essa con la quale saltuariamente collabora: insieme
sono considerati tra i principali artisti contemporanei francesi.

È noto soprattutto per le sue installazioni artistiche, anche se lui stesso ama definirsi pittore, pur avendo
da tempo abbandonato questo ambito. Il suo lavoro artistico è pervaso dal tema della morte, della
memoria e della perdita, per questo numerosi sono le creazioni di memoriali degli anonimi e di chi è
scomparso.

Nei suoi anni d'esordio i dipinti di Boltanski riguardavano primariamente temi di rilevanza storica;
intorno agli anni settanta inizia la ricerca del suo passato attraverso una profonda ricerca introspettiva
che gli fornì nuovi spunti per altre opere basate sulla rappresentazione del non-vero e di verità
fondamentali. Boltanski ricostruì così la sua infanzia, sfruttando varie tecniche artistiche (video,
fotografie, teatro) senza per questo rinunciare alla sua essenza di pittore.

Indice

1 Biografia

1.1 Attività artistica

2 Opere

2.1 Arti visive

2.2 Mostre

2.3 Saggi e cataloghi

3 Note

4 Bibliografia

5 Voci correlate
6 Altri progetti

7 Collegamenti esterni

Biografia

Christian Boltanski nasce alla fine della Seconda guerra mondiale da padre ebreo e da madre cattolica[1],
per questo è in lui molto vivo il ricordo della Shoah. Ha iniziato a dipingere nel 1958 all'età di 13 anni
senza perciò avere una vera formazione artistica, nel senso tradizionale del termine.

Boltanski nel 1967 smette di dipingere per dedicarsi alla sperimentazione e alla scrittura, attraverso
lettere e documenti che invia ai grandi artisti dell'epoca, incorporando nella sua opera elementi del suo
mondo personale e della sua biografia, reale o immaginaria, che diventano il tema principale dei suoi
lavori.

Christian Boltanski è stato scelto per rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia del 2011: l'artista
ha scelto come curatore Jean-Hubert Martin, ex direttore della Kunsthalle di Berna, del Centre Pompidou
di Parigi, del Museo delle arti prime o delle arti e civiltà d'Africa, Asia, Oceania e Americhe del Quai
Branly e del Museum Kunst Palast di Düsseldorf, e ora "conservateur du patrimoine". Nel 2009 gli è stato
assegnato il Premio De Gaulle-Adenauer, ex aequo con il tedesco Anselm Kiefer. Nel 2010 al Grand Palais
di Parigi, nel contesto della rassegna Monumenta, presenta la sua creazione intitolata People[2].

Attività artistica

Boltanski cerca di emozionare attraverso tutte le espressioni artistiche che usa: foto, film, video. I temi
principali delle sue opere sono la memoria, l'infanzia, l'inconscio e la morte. Utilizza vari materiali come
vecchie fotografie, oggetti trovati, cartone, plastilina, lampade, candele.

Una delle peculiarità di Boltanski è la sua capacità di ricreare momenti di vita con oggetti che non sono
mai appartenuti a lui, ma che egli considera come tali. Egli immagina una vita, si riappropria di oggetti e
tutti i suoi file, libri e collezioni sono depositarie di ricordi dal forte potere emotivo. Le opere di Boltanski
evocano il ricordo dell'infanzia e quello dei propri morti, una storia personale come la storia di tutti. Nel
1972 intitola una sezione della sua mostra mitologia individuale, un concetto molto rappresentativo della
relazione di Boltanski con l'autobiografia.

Boltanski ha messo in evidenza in alcuni dei suoi video le sofferenze patite dagli ebrei durante la Seconda
guerra mondiale: essi esprimono senza parole l'orrore della guerra. L'"assenza" è un tema ricorrente nel
suo lavoro: i video come le foto sono "presenze", ricordi che fanno rivivere gli assenti.

Christian Boltanski è membro di Narrative Art, un movimento che rivendica l'uso della fotografia anche
senza testo: il loro rapporto deve essere un rapporto mentale.

Opere

Arti visive

L'Homme qui tousse, 1962

La chambre ovale, 1967

Essai de reconstitution (Trois tiroirs), 1970-1956

Vitrine de référence, 1971

Les Registres du Grand-Hornu,1977

Saynètes comiques, 1998

Composition théâtrale,1989

Enfants de Dijon, 1986

Les archives de C.B. 1965-1988, 1989

Réserve, 2002

Les Abonnés du téléphone, 2006

Museo per la memoria di Ustica, 2007

Mostre

Documenta 1972 e 1987

Biennale di Venezia 1986

Biennale di Parigi 1975

Terrae Motus, Reggia di Caserta, 1994

Saggi e cataloghi

Dominique Radrizzani e Christian Boltanski, Le dessin impossible de Christian Boltanski, Buchet-Chastel,


coll. « Les cahiers dessinés », 2010

Christian Boltanski, Dernières années, Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1998

Christian Boltanski, Les Suisses morts, Musée cantonal des beaux-arts de Lausanne, 1993

Boltanski, Centre Pompidou, 1984

Christian Boltanski, Compositions, ARC-Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1981

Christian Boltanski, La Vie impossible, Cologne, Walther König éditeur, 2001

Christian Boltanski, Kaddish, Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1998

Note

^ SS-0-1315069.htm Christian Boltanski al Grand Palais, ArtCult

^ Monumenta 2010, su monumenta.com. URL consultato il 1º febbraio 2010 (archiviato dall'url originale
il 18 ottobre 2010).

Bibliografia

Alain Fleischer et Didier Semin, Christian Boltanski : la revanche de la maladresse, Art Press nº128,
septembre 1988.

Didier Semin, Christian Boltanski, Paris, Éditions Art Press, 1989

Lynn Gumpert, Christian Boltanski, Paris, Flammarion, 1992

Danilo Eccher, Boltanski, Milano, Charta, 1997 ISBN 88-8158-117-5

Teresa Macrì, Cinemacchine del desiderio, Genova, Costa & Nolan, 1998, ISBN 88-7648-342-X.

Gilbert Lascault, Boltanski : souvenance, Paris, L'Échoppe, 1998

Eliane Burnet, Dépouilles et reliques, Les Réserves de Christian Boltanski, Les Cahiers du Musée National
d'Art Moderne, nº62, hiver 1997-1998.

Catherine Grenier (avec Christian Boltanski), La vie impossible de Christian Boltanski, Seuil, coll. « Fiction
& Cie », 2007

Catherine Grenier et Daniel Mendelsohn, Christian Boltanski, Flammarion, coll. « Flammarion


Contemporary », 2010

Danilo Eccher, Boltanski Anime - Di luogo in luogo, Milano, Silvana Editore, 2017

Potrebbero piacerti anche