Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La disciplina antitrust
Le fonti della disciplina
• Artt. 101 e 102 TFUE
• Regolamenti CE n. 1/2003 e n. 139/2004
• Legge 10.10.1990, n. 287 (oltre a specifiche discipline per particolari settori)
Gli ambiti di applicazione: coordinamento di discipline
Identici sono i fenomeni che limitano la concorrenza contrastati dalla disciplina europea e
da quella nazionale (intese, abusi di posizione dominante, concentrazioni) ma:
• la disciplina europea tutela il mercato europeo
• la disciplina italiana si applica ove sia minacciata la concorrenza a livello del solo
mercato nazionale
Autorità competenti
• A livello italiano: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) vigila sul
rispetto della normativa, anche mediante l’esercizio di poteri di indagine e ispettivi
• A livello europeo: l’enforcement è guidato dalla Commissione Europea
LA DISCIPLINA ANTITRUST 3
Le intese
Le intese (o cartelli) sono comportamenti concordati fra imprese che hanno lo scopo di
limitare la libertà di azione sul mercato delle imprese aderenti (es. fissazione di prezzi
uniformi)
Sono considerate intese (sia se verticali sia se orizzontali):
Gli accordi tra imprese (anche non vincolanti)
Le deliberazioni di consorzi, associazioni di imprese e di altri organismi similari,
anche se adottate ai sensi di disposizioni statutarie o regolamentari (e pure se
strutturate sotto forma di consigli o raccomandazioni agli associati)
Le pratiche concordate tra imprese (figura residuale)
• Sono vietate solo le intese che “abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o
falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza” in un mercato o in una sua parte
rilevante; sono lecite le intese minori
• Le intese vietate sono nulle chiunque può agire in giudizio per far accertare tale nullità,
anche prima che abbia prodotto effetti restrittivi per la concorrenza
• Qualunque soggetto danneggiato può chiedere il risarcimento del danno
• L’Autorità può concedere esenzioni temporanee (individuali o per categorie), adottare
provvedimenti per la rimozione di effetti anticoncorrenziali e irrogare sanzioni pecuniarie
LA DISCIPLINA ANTITRUST 5
Le concentrazioni
Disciplina: art. 5-7, L. 287/1990 e Reg. CE 20 gennaio 2004 n. 139
Definizione: ampliamento della quota di mercato detenuta da una singola impresa,
realizzato con operazioni che comportano la stabile riduzione del numero delle imprese
indipendenti operanti nel settore
Tre possibili tipi di concentrazioni:
• Concentrazione giuridica: due o più imprese si fondono in un’unica entità
• Concentrazione economica: due o più imprese sono sottoposte ad un controllo
comune (diretto o indiretto, esclusivo o congiunto) che può influenzarne l’attività
produttiva
• Due o più imprese costituiscono un’impresa societaria comune (joint venture)
Diversi sono gli strumenti giuridici che possono dar luogo a una concentrazione, ad
esempio: acquisto di (ramo di) azienda, fusione, scissione, acquisto di una
partecipazione di controllo
LA DISCIPLINA ANTITRUST 9
Le concentrazioni
Sono vietate solamente le concentrazioni che possono determinare gravi alterazioni
della concorrenza
Le concentrazioni che superano talune soglie di fatturato (a livello nazionale od europeo)
devono essere preventivamente comunicate all’Autorità competente
L’Autorità valuta se la concentrazione costituisce o rafforza una posizione dominante,
che elimina o riduce sostanzialmente e durevolmente la concorrenza
L’Autorità può:
• vietare la concentrazione
• autorizzarla previa adozione di misure correttive (es. fusione Intesa/SanPaolo)
• sanzionare per un importo fino al 10% del fatturato le concentrazioni realizzate con
parere contrario o senza l’adozione delle misure correttive
• disporre l’adozione di misure necessarie al ripristino della concorrenza
LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA 10