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Nota che in una situazione di efficienza paretiana non è possibile migliorare il benessere di
entrambi gli individui (se si migliora quello di uno dei due, ciò avviene a spese dell’altro), ma non
esiste garanzia che l’allocazione data massimizzi il benessere complessivo dei due individui.
Inoltre l’efficienza paretiana ha un’implicazione riguardante l’equità. Può darsi che esista un modo
di redistribuire i beni che incrementi il benessere complessivo dei due individui, peggiorando però
la condizione di uno dei due.
Se fosse possibile redistribuire i beni in modo tale che uno dei due individui stia leggermente
peggio e che l’altro stia molto, molto meglio, non sarebbe bene farlo, nonostante ciò non sia
Pareto-efficiente?
Cristina ha molti vestiti e poco cibo, il suo saggio marginale di sostituzione (SMS) di cibo per
vestiario è pari a 3: per ottenere 1 unità di cibo sarebbe disponibile a dare 3 unità di vestiario.
C’è quindi spazio per uno scambio vantaggioso per entrambi. Per ottenere un’altra unità di cibo,
Cristina sarebbe disponibile a scambiare fino a 3 unità di vestiario.
Gianni invece darebbe 1 unità di cibo per ½ unità di vestiario.
I termini effettivi dello scambio dipendono dal processo di trattativa. Tra gli esiti possibili abbiamo la
fornitura di 1 unità di cibo da parte di Gianni in cambio di un numero di unità di vestiario fornite da
Cristina variabile da ½ a 3.
Quando i saggi marginali di sostituzione dei due consumatori sono diversi, può avvenire uno
scambio vantaggioso per entrambi.
Invece, un’allocazione di beni è efficiente soltanto se i prodotti sono distribuiti in modo che il saggio
marginale di sostituzione relativo a ogni coppia di beni sia lo stesso per tutti i consumatori.
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La scatola di Edgeworth
Diagramma che illustra tutte le allocazioni possibili rispetto allo scambio di due beni tra due
persone o di due fattori tra due processi produttivi.
In A, per esempio, Gianni ha 7 unità di cibo e 1 unità di vestiario, Cristina 3 unità di cibo e 5 unità di
vestiario. Gianni consegna 1 C in cambio di 1V, spostandosi da A a B. Cristina consegna 1V e
ottiene 1C, spostandosi anche lei da A a B. Il punto B rappresenta quindi i panieri di mercato di
entrambi dopo lo scambio reciprocamente vantaggioso.
Allocazioni efficienti
Quando le curve di indifferenza sono tangenti, una persona non può migliorare il proprio
benessere senza che l’altra lo peggiori. C e D sono entrambe allocazioni efficienti, anche se Gianni
preferisce D a C e Cristina C a D. In generale, è difficile prevedere l’allocazione che verrà
raggiunta in una contrattazione, perché il risultato finale dipende dalle capacità di negoziazione
delle persone coinvolte.
A: UG1 = UF1,ma i SMS Sono diversi Tutte le combinazioni nell’area grigia sono preferite ad A
La curva dei contratti–Per individuare tutte le possibili allocazioni efficienti di cibo e vestiario tra
Francesca e Guido, cerchiamo i punti di tangenza di tutte le loro curve di indifferenza
Questo significa che la curva dei contratti contiene tutte le allocazioni per cui le curve di
indifferenza dei consumatori sono tangenti.
Ciascun punto sulla curva è efficiente perché un individuo non può migliorare il proprio benessere
senza che il benessere dell’altro si riduca
Commenti 1)Tutti i punti di tangenza tra le curve di indifferenza sono efficienti 2)La curva dei
contratti mostra tutte le allocazioni Pareto efficienti•Abbiamo allocazioni Pareto efficienti quando lo
scambio diminuirebbe il benessere di qualcuno
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Equilibrio del consumatore in un mercato concorrenziale
L’equilibrio è un insieme di prezzi per i quali la quantità domandata è uguale alla quantità offerta, in
ciascun mercato. In questo caso si tratta anche di un equilibrio concorrenziale poiché tutti i fornitori
e tutti i clienti sono price-taker.
Il mercato è in disequilibrio quando le quantità di cibo e vestiario domandate non sono equivalenti
alle quantità offerte. Questo disequilibrio dovrebbe essere soltanto temporaneo.
Nel nostro esempio la quantità di cibo richiesta da (ogni ipotetica) Cristina è superiore alla
disponibilità a vendere di (ogni ipotetico) Gianni, mentre la disponibilità di Cristina a scambiare
vestiario è superiore alla quantità richiesta da Gianni.
Come conseguenza di questa situazione in cui c’è un eccesso di domanda di cibo e un eccesso di
offerta di vestiario, possiamo aspettarci un aumento del prezzo del cibo rispetto al prezzo del
vestiario.
Con il cambiamento dei prezzi, cambiano anche le quantità richieste da tutti gli operatori.
Alla fine i prezzi si regoleranno fino a raggiungere un equilibrio.
Riepiloghiamo ciò che conosciamo sull’equilibrio concorrenziale dal punto di vista del
consumatore:
1. Poiché le curve di indifferenza sono tangenti, tutti i saggi marginali di sostituzione dei
consumatori sono uguali.
2. Poiché ogni curva di indifferenza è tangente alla retta del prezzo, l’SMS tra vestiario e cibo di
ogni individuo è uguale al rapporto dei prezzi dei due beni.
Equità ed efficienza
# Frontiera delle possibilità di utilità Curva che mostra tutte le allocazioni di risorse efficienti
misurate in termini di livelli di utilità per due individui.
La frontiera delle possibilità di utilità mostra i livelli di soddisfazione che ogni persona ottiene dopo
aver effettuato uno scambio con un risultato efficiente sulla curva dei
contratti.
Descrive il benessere di una società nel suo insieme in termini di utilità per i singoli individui.
Una funzione di benessere sociale è utile quando si desidera valutare scelte politiche che
influiscono solo su alcuni componenti della società.
Una di queste funzioni, denominata utilitarista, valuta l’utilità di tutti allo stesso modo e
conseguentemente massimizza l’utilità totale di tutti i membri della società.
Ogni funzione di benessere sociale può essere associata a una determinata visione di equità, ma
alcune visioni di questo concetto non valutano esplicitamente le utilità individuali e quindi non
possono essere rappresentate con una funzione di benessere sociale.
Per esempio, una visione orientata al mercato sostiene che l’esito di un processo di mercato
concorrenziale è equo perché ricompensa i più capaci e attivi nel lavoro. Per esempio, se E è
l’allocazione di equilibrio concorrenziale, sarebbe considerata più equa di F anche se i beni sono
allocati in modo più diseguale in E.
Le quattro visioni dell’equità illustrate sopra sono disposte a grandi linee dalla più egualitaria a
quella meno egualitaria. Mentre la visione egualitaria richiede esplicitamente allocazioni eque,
quella rawlsiana pone maggiormente l’accento sul massimizzazione l’interesse dei più deboli. La
visione utilitarista implica invece alcune differenze tra i componenti della società più benestanti e
quelli meno benestanti. Infine, la visione orientata al mercato può condurre a una sostanziale
iniquità nell’allocazione di beni e servizi.
Il fatto che un equilibrio concorrenziale è sostenibile in qualunque punto della curva dei contratti è
un risultato fondamentale nella microeconomia.
È importante perché suggerisce una risposta a una domanda fondamentale: equità ed efficienza
sono concetti opposti? Per ottenere un’allocazione delle risorse più equa, occorre
necessariamente operare con una modalità Pareto-inefficiente?
La risposta data dal secondo teorema dell’economia del benessere indica che la ridistribuzione
non deve essere necessariamente in conflitto con l’efficienza economica.
Questo teorema dice, letteralmente, che ogni equilibrio considerato equo può essere ottenuto con
un’adeguata distribuzione delle risorse tra gli individui, senza che tale distribuzione debba
necessariamente generare inefficienze. Purtroppo, tutti programmi tesi alla redistribuzione dei
redditi nella nostra società sono economicamente costosi. Le tasse possono incoraggiare gli
individui a lavorare di meno o indurre le imprese a dedicare risorse allo scopo di evitare la
tassazione, piuttosto che a una produzione maggiore. Quindi, in effetti, c’è trade-off tra gli obiettivi
di equità ed efficienza, e occorre operare scelte difficili.
Un’allocazione dei fattori è tecnicamente efficiente se la produzione di un bene non può essere
aumentata senza diminuire la produzione dell’altro
Queste combinazioni danno la curva dei contratti della produzione
•Mostra le varie combinazioni di cibo e vestiario che possono essere prodotti con inputs
fissi di lavoro e capitale–Derivati dalla curva dei contratti
I beni devono essere prodotti a costo minimo, ma anche nelle combinazioni corrispondenti alle
disponibilità a pagare dei consumatori•Vero quando SMS = SMT
Assumi
–SMT = 1 and SMS = 2
–Consumatori disposti a rinunciare a 2 vestiti per 1 cibo
–Ma il costo di produzione di 1 cibo è 1 vestito
–viene prodotto troppo poco cibo
–Per raggiungere l’efficienza occorre aumentare la produzione di cibo (SMS diminuisce e SMT
cresce
Il vantaggio assoluto: situazione in cui il paese 1 ha un vantaggio sul paese 2 nella produzione di
un bene perché il costo di produzione del pene nel primo paese è inferiore a quello nel secondo
paese.
-Un paese che ha un vantaggio assoluto nella produzione di tutti i beni non avrà un vantaggio
comparato nella produzione di tutti i beni
Elenchiamo le condizioni necessarie per l’efficienza economica negli scambi, nei mercati dei fattori
produttivi e nei mercati dei prodotti finali.
1. Efficienza nello scambio: tutte le allocazioni devono giacere sulla curva dei contratti di scambio:
Per i consumatori, la tangenza della retta di bilancio e della curva di indifferenza più elevata
assicura che:
I produttori che vogliono massimizzare il loro profitto aumentano la produzione fino al punto in cui:
da cui segue:
quindi:
Potere di mercato
Supponiamo, per esempio, che il produttore di cibo della nostra scatola di Edgeworth detenga una
posizione di monopolio. Sceglie quindi vendere una quantità minore rispetto alla concorrenza e ad
un prezzo più elevato.
Produzione inferiore significa costo marginale di produzione del cibo inferiore, e quindi un aumento
del costo marginale per produrre vestiario. Di conseguenza, il saggio marginale di trasformazione
diminuirà, poiché SMTCV = C’C/C’V
Potrebbe accadere, per esempio, di finire sul punto A della frontiera delle possibilità di produzione.
Produrre troppo poco cibo e troppo vestiario rappresenta un’inefficienza di produzione, perché le
imprese con potere di mercato applicano, nelle loro politiche di produzione, prezzi diversi rispetto a
quelli che i consumatori considerano nelle loro decisioni di acquisto.
Una spiegazione simile è applicabile al concetto di potere di mercato in un mercato dei fattori
produttivi.
Supponiamo che, grazie all’azione del sindacato, i lavoratori abbiano potere di mercato sulla
fornitura del loro lavoro nella produzione di cibo. Verrebbe fornito troppo poco lavoro nell’industria
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alimentare, a un tasso salariale troppo elevato (wC), e troppo lavoro nell’industria del vestiario a un
salario troppo basso (wV).
Il risultato è un’inefficienza dei fattori produttivi, poiché per ottenere efficienza occorre che il saggio
marginale di sostituzione tecnica sia sempre identico nella produzione di tutti i beni.
Incompletezza dell’informazione
La carenza di informazioni può costituire per i produttori un incentivo a offrire una quantità
eccessiva di alcuni prodotti e una quantità scarsa di altri.
In altri casi, mentre alcuni consumatori potrebbero rinunciare all’acquisto di un prodotto anche se
ne trarrebbero beneficio, altri comprerebbero prodotti che peggiorerebbero il loro benessere.
Una carenza di informazione può anche impedire lo sviluppo di alcuni mercati. Questi problemi
legati all’informazione possono condurre a inefficienze del mercato concorrenziale.
Esternalità
Beni pubblici
Come abbiamo spiegato, il termine esternalità è utilizzato perché gli effetti (positivi o negativi) che
si ripercuotono su altri elementi sono esterni al mercato. Questa esternalità è la causa di
un’inefficienza dei fattori di produzione.
7Bene non esclusivo, non rivale, che può essere reso disponibile in maniera poco
costosa, ma di cui non è facile impedire il consumo da parte di altri, una volta immesso sul
mercato.