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Riassunti di Microeconomia

2 Le scelte del consumatore


Abbiamo detto che la limitatezza delle risorse impone un vincolo di scelta. Per il consumatore, questa scelta
è la distribuzione delle risorse tra una molteplicità di usi. Dato un ammontare di risorse, il consumatore deve
comporre un paniere di beni ottimale. L’individuazione del paniere ottimale del consumatore si compone di
due aspetti: Il vincolo di bilancio e la funzione di utilità del consumatore.

Supponiamo che il consumatore abbia un reddito pari a R e supponiamo che debba scegliere tra due soli beni
x ed y i cui prezzi sono rispettivamente px e py. Il vincolo di bilancio è rappresentato dalla disuguaglianza:

𝑝𝑥 ∙ 𝑥 + 𝑝𝑦 ∙ 𝑦 ≤ 𝑅
Ovvero la spesa complessiva di x ed y non può eccedere l’ammontare totale del reddito. Esprimendo
l’equazione associata in funzione di y, otteniamo:
𝑅 𝑝𝑥
𝑦= − 𝑥
𝑝𝑦 𝑝𝑦
𝑅 𝑅
Questa non è nient’altro l’equazione di una retta con intercetta verticale 𝑝𝑦
, intercetta orizzontale 𝑝𝑥
e
𝑝𝑥
pendenza pari a − 𝑝𝑦. L’insieme dei panieri accessibili al consumatore (cioè l’insieme delle possibilità di
consumo) è rappresentato dall’area sottesa alla retta di bilancio e delimitata dall’asse delle ascisse e delle
ordinate.

Il significato economico delle intercette della retta di bilancio dovrebbe essere abbastanza chiaro: se il
consumatore utilizza tutto il proprio reddito per l’acquisto del bene x (e quindi 𝑦 = 0 ) , egli acquisterà una
quantità del bene x pari all’intero reddito diviso il prezzo del bene x. Analogo ragionamento si applica
all’intercetta verticale, ovvero quando 𝑥 = 0 . Possiamo quindi affermare che:
𝑅
• 𝑝𝑥
è il potere di acquisto del reddito in termini del bene x.
𝑅
• 𝑝𝑦
è il potere di acquisto del reddito in termini del bene y.
𝑝𝑥
Maggiore attenzione invece è richiesta dal significato economico della pendenza della retta di bilancio. 𝑝𝑦 è
il prezzo relativo del bene x in termini del bene y, rappresenta il numero di unità di y che si possono acquistare

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rinunciando ad una unità del bene x. È il rapporto di scambio tra i due beni proposto dal mercato. L’opposto
di tale rapporto è, appunto, la pendenza della retta di bilancio.

Il vincolo di bilancio può essere modificato da tre fattori: Variazioni del reddito, variazioni del prezzo del bene
x e variazioni del prezzo del bene y.
𝑑𝑅
Variazioni del reddito ceteris paribus causano una traslazione orizzontale della retta di bilancio pari a 𝑝𝑥 e
𝑑𝑅
una traslazione verticale della stessa pari a 𝑝𝑦
. Con dR pari alla variazione complessiva del reddito del
consumatore.

Aumenti di prezzo del bene x, ceteris paribus, causano un avvicinamento dell’intercetta orizzontale
all’origine. Effettivamente se il prezzo del bene x aumenta, il consumatore potrà acquistare una minore
quantità complessiva del bene x, dato che il potere d’acquisto del reddito in termini del bene x si riduce. Il
contrario avviene per diminuzioni del prezzo del bene x, siccome in questo caso il potere di acquisto del
reddito in termini del bene x aumenterebbe.

Ragionamento analogo si applicano a variazioni ceteris paribus del prezzo del bene y.

Definito il vincolo di bilancio ed i fattori che lo modificano, passiamo a considerare le preferenze del
consumatore in base alle quali questo effettuerà la scelta del paniere ottimo. Assumiamo che le preferenze
del consumatore rispettino degli assiomi:

• Completezza: Dati due panieri qualsiasi A e B, il consumatore è sempre in grado di dire se A è preferito
a B o se A è dispreferito a B e quindi B è preferito ad A oppure se A è indifferente a B
-A è preferito a B si indica con ApB
-A è dispreferito a B si indica con BpA
-A è indifferente a B si indica con AiB
• Transitività: Data una qualsiasi terna di panieri A, B e C. Se ApB e BpC allora vale necessariamente
che ApC.
• Continuità: Dato un qualsiasi paniere A, gli insiemi dei panieri preferiti e dispreferiti ad A sono aperti
(non contengono il proprio contorno), mentre gli insiemi dei panieri preferiti ed indifferenti e dei
panieri dispreferiti ed indifferenti sono chiusi (contengono il proprio contorno). Questo equivale a
dire che tra i panieri preferiti ad un paniere A ed i panieri dispreferiti allo stesso paniere esiste un
confine di panieri che sono indifferenti ad A.

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• Non sazietà: Dati due panieri qualsiasi A e B, se A contiene una quantità maggiore di un bene rispetto
a B ed una quantità non minore degli altri beni allora sicuramente ApB.
• Stretta convessità: Dati due panieri tra loro indifferenti tali che 𝐴 = [𝑥𝑎 , 𝑦𝑎 ] e 𝐵 = [𝑥𝑏 , 𝑦𝑏 ] , un
paniere C che sia una loro combinazione lineare convessa, e cioè

𝐶 = [(𝜆𝑥𝑎 + (1 − 𝜆)𝑥𝑏 ), (𝜆𝑦𝑎 + (1 − 𝜆)𝑦𝑏 )] ; 𝑐𝑜𝑛 0 < 𝜆 < 1

È sicuramente preferito ad entrambi, ciòè CpA e CpB.

Questi assiomi ci permettono di riassumere le preferenze del consumatore mediante una funzione di utilità:

𝑈(𝑥, 𝑦)
Che associa ad ogni paniere, rappresentato da un vettore ⌈𝑥0 , 𝑦0 ⌉, il livello di utilità ricavato dal consumo di
quel paniere.

Gli assiomi sulle preferenze del consumatore, ci permettono di definire le caratteristiche della funzione di
utilità:

Gli assiomi di completezza, transitività e continuità ci permettono di affermare che il consumatore divide
l’insieme dei possibili panieri in sottoinsiemi di panieri indifferenti tra di loro. Tenendo presente che due
panieri sono indifferenti tra di loro quando procurano al consumatore la medesima utilità (e perciò
appartengono alla stessa curva di livello), ciascuna curva di livello contiene i panieri indifferenti tra di loro.
Ciascuna curva di livello è definita quindi curva d’indifferenza.

L’assioma di non sazietà implica che i panieri appartenenti ad una curva d’indifferenza sono preferiti a quelli
appartenenti ad un’altra curva se la curva dei primi giace a destra della curva associata ai secondi. Questo ci
consente di dire che i panieri più distanti dall’origine procurano un maggiore livello di utilità. L’assioma di
non sazietà implica anche che due curve di indifferenza non possono intersecarsi.

L’assioma di continuità ci permette di dire che le curve di livello sono continue e non spesse.

L’assioma di stretta convessità ci garantisce che le curve di livello siano convesse verso l’origine.

L’insieme di tutte le curve di indifferenza rappresenta la mappa di curve di indifferenza, che descrive
precisamente le preferenze del consumatore.

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Ad esempio, considerando la mappa di curve di indifferenza nella figura, tutti i panieri che giacciono sulla
curva più a destra sono preferiti a quelli della curva a sinistra. Il paniere A e B giacciono sulla stessa curva di
indifferenza, perciò 𝑈(𝑥𝑎 , 𝑦𝑎 ) = 𝑈(𝑥𝑏 , 𝑦𝑏 ) : i due panieri sono per il consumatore indifferenti. Tuttavia il
paniere C giace su una curva di indifferenza più a destra e perciò 𝑈(𝑥𝑐 , 𝑦𝑐 ) > 𝑈(𝑥𝑎 , 𝑦𝑎 ) = 𝑈(𝑥𝑏 , 𝑦𝑏 ) : il
paniere C è preferito sia al paniere A che al paniere B.

È da precisare che le funzioni di utilità sono ordinali e non cardinali. Non ci interessa sapere quanta utilità
effettivamente il consumatore ricava dal consumo di un paniere ma ciò a cui siamo interessati è
l’ordinamento di preferenza tra i panieri. Ne consegue che un dato ordinamento di preferenza può essere
espresso non solo da una funzione di utilità, ma anche da tutte le sue trasformazioni monotone.

Dalle considerazioni fatte sul vincolo di bilancio e sulle curve di indifferenza, se vale l’assioma di non sazietà
risulta logico che il paniere ottimo del consumatore è costituito dal punto sulla retta di bilancio ( perciò il
consumatore esaurirà tutto il suo reddito nella spesa per il paniere ottimale) che giace sulla curva di
indifferenza più lontana dall’origine (e perciò genera la maggiore utilità possibile, dato il vincolo di bilancio).

Il problema di scelta del consumatore, quindi, è un problema di massimizzazione vincolata:

𝑀𝑎𝑥 𝑈(𝑥, 𝑦)
𝑠. 𝑣.
𝑝𝑥 ∙ 𝑥 + 𝑝𝑦 ∙ 𝑦 = 𝑅
Graficamente possiamo visualizzare la soluzione ottima come il punto E:

È possibile notare che il punto E ha due caratteristiche:

• Come già detto, appartiene al vincolo di bilancio


• Nel punto E, la pendenza della retta di bilancio coincide con la pendenza della curva di indifferenza
in quel punto.

Abbiamo già detto che la pendenza della retta di bilancio è l’opposto del prezzo relativo del bene x in termini
del bene y (−𝑝𝑥/𝑝𝑦). Siccome una curva di indifferenza è il luogo geometrico dei panieri (punti) tali da
generare lo stesso livello di utilità. La sua pendenza ci indica la variazione di y necessaria a compensare una
variazione di x al fine di mantenere invariata l’utilità del consumatore (ovvero restare sulla stessa curva di
indifferenza). L’opposto della pendenza della curva di indifferenza è definito tasso marginale di sostituzione
che si indica con TMS, ed è il rapporto di scambio tra i beni nelle preferenze del consumatore.

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Prima di definire il TSM, definiamo le utilità marginali. Queste rappresentano la variazione complessiva
nell’utilità del consumatore per variazioni infinitesimali della quantità del bene x e del bene y.
𝜕𝑈
= 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑚𝑎𝑟𝑔𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑥
𝜕𝑥
𝜕𝑈
= 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑚𝑎𝑟𝑔𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑦
𝜕𝑦
Si dimostra che il TMS è il rapporto tra le utilità marginali dei beni, Infatti, se una curva di indifferenza è il
luogo geometrico delle combinazioni di x e y che soddisfano la condizione:
̅
𝑈(𝑥, 𝑦) = 𝑈
Formalmente, possiamo differenziare totalmente la funzione di utilità e imporre che il differenziale totale sia
uguale a zero:

𝜕𝑈 𝜕𝑈 𝑑𝑦 𝜕𝑈⁄
𝑑𝑈 = 𝑑𝑥 + 𝑑𝑦 = 0 ; 𝑑𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒: =− 𝜕𝑥
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝑑𝑥 𝜕𝑈⁄
𝜕𝑦
𝜕𝑈⁄
𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑇𝑀𝑆 𝑙 ′ 𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜: 𝑇𝑀𝑆 = 𝜕𝑥
𝜕𝑈⁄
𝜕𝑦

Una volta definito il TMS e le proprietà del paniere ottimo, possiamo finalmente affermare che il paniere
ottimale del consumatore è dato dalla soluzione del sistema:
𝑝𝑥 ∙ 𝑥 + 𝑝𝑦 ∙ 𝑦 = 𝑅
{ 𝑝𝑥
= 𝑇𝑀𝑆
𝑝𝑦
Risolvendo per sostituzione questo sistema rispetto alle incognite x ed y otteniamo le funzioni di domanda
marshalliane:

𝑥 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅)
𝑦 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅)
Queste funzioni rappresentano la quantità ottima domandata dal consumatore di ciascun bene in funzione
di px, py ed R. È importante notare come la quantità domandata di un bene dipende anche dal prezzo
dell’altro bene.

Delle funzioni di domanda marshalliane possiamo dire che la loro più importante proprietà è che sono
omogenee di grado zero. Sia ℎ(𝑏1 , 𝑏2 , … , 𝑏𝑛 ) una funzione omogenea di grado r, vale:

ℎ(𝜃𝑏1 , 𝜃𝑏2 , … , 𝜃𝑏𝑛 ) = 𝜃 𝑟 ℎ(𝑏1 , 𝑏2 , … , 𝑏𝑛 ) ; 𝜃 > 0

Ovvero moltiplicando tutti gli argomenti per la medesima costante 𝜃 > 0 il valore assunto dalla funzione
risulta moltiplicato per 𝜃 𝑟 .

Per le funzioni di domanda marshalliane vale quindi:

𝑥 𝑚 (𝜃𝑝𝑥, 𝜃𝑝𝑦, 𝜃𝑅) = 𝜃 0 𝑥 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅) = 𝑥 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅)


In altre parole, una variazione equi proporzionale di tutte le grandezze economiche non modifica la domanda
del consumatore.

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Dall’omogeneità di grado zero, dipendono due altre proprietà delle funzioni di domanda marshalliane.

1. La somma delle elasticità rispetto a tutti gli argomenti di una funzione di domanda marshalliana è
nulla.
Dimostrazione:
Il teorema di Eulero afferma che, sia ℎ(𝑏1 , 𝑏2 , … , 𝑏𝑛 ) una funzione omogenea di grado r, vale:

𝜕ℎ 𝜕ℎ 𝜕ℎ
𝑏1 + 𝑏2 + ⋯ + 𝑏 = 𝑟 ∙ ℎ(𝑏1 , 𝑏2 , … , 𝑏𝑛 )
𝜕𝑏1 𝜕𝑏2 𝜕𝑏𝑛 𝑛
Perciò, essendo le funzioni di domanda omogenee di grado zero, vale:

𝜕𝑥 𝑚 𝜕𝑥 𝑚 𝜕𝑥 𝑚
∙ 𝑝𝑥 + ∙ 𝑝𝑦 + ∙𝑅 =0
𝜕𝑝𝑥 𝜕𝑝𝑦 𝜕𝑅
Dividendo per 𝑥 𝑚 otteniamo:

𝜕𝑥 𝑚 𝑝𝑥 𝜕𝑥 𝑚 𝑝𝑦 𝜕𝑥 𝑚 𝑅
∙ + ∙ + ∙ =0
𝜕𝑝𝑥 𝑥 𝑚 𝜕𝑝𝑦 𝑥 𝑚 𝜕𝑅 𝑥 𝑚

Ovvero la somma delle elasticità di una funzione di domanda rispetto ad ogni suo argomento è pari
a zero. ∎

2. La somma ponderata delle elasticità delle funzioni di domanda marshalliane rispetto al reddito con
pesi dati dalle quote di ciascun bene sul totale spesa è uguale ad 1.
Dimostrazione:

Le funzioni di domanda marshalliane soddisfano per definizione il vincolo di bilancio:

𝑝𝑥 ∙ 𝑥 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅) + 𝑝𝑦 ∙ 𝑦 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅) = 𝑅

Derivando questa equazione rispetto ad R otteniamo:

𝜕𝑥 𝑚 𝜕𝑦 𝑚
𝑝𝑥 + 𝑝𝑦 =1
𝜕𝑅 𝜕𝑅

Moltiplicando e dividendo al lato sinistro numeratore e denominatore dei due addendi


rispettivamente per 𝑥 𝑚 𝑅 e 𝑦 𝑚 𝑅 .

𝑝𝑥 𝑥 𝑚 𝜕𝑥 𝑚 𝑅 𝑝𝑦 𝑦 𝑚 𝜕𝑦 𝑚 𝑅
+ =1
𝑅 𝜕𝑅 𝑥 𝑚 𝑅 𝜕𝑅 𝑦 𝑚
𝑝𝑥 𝑥 𝑚 𝑝𝑦 𝑦 𝑚
Dove 𝑅
e 𝑅
rappresentano le quote di ciascun bene sul totale spesa.
Abbiamo ottenuto che la somma delle elasticità delle funzioni di domanda marshalliane rispetto al
reddito ponderate per la quota sul totale spesa di ciascun bene è uguale a 1. ∎

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Nel caso di funzioni di utilità del tipo Cobb-Douglas:

𝑈(𝑥, 𝑦) = 𝑥 𝛼 𝑦 𝛽
La soluzione ottima del consumatore sarà rappresentata da:
𝛼 𝑅
𝑥 𝑚 (𝑝𝑥. 𝑝𝑦, 𝑅) =
𝛼 + 𝛽 𝑝𝑥
𝛽 𝑅
𝑦 𝑚 (𝑝𝑥. 𝑝𝑦, 𝑅) =
𝛼 + 𝛽 𝑝𝑦

Le considerazioni fatte per il problema di massimo del consumatore nel caso a due beni valgono anche nel
caso di n beni con n arbitrario. Sia 𝑝𝑖 𝑖 = 1, … , 𝑛 il prezzo del generco i-esimo bene, il vincolo di bilancio del
consumatore può definito come:
𝑛

∑ 𝑝𝑖 ∙ 𝑥𝑖 = 𝑅 ; 𝑖 = 1, … , 𝑛
𝑖=1

Per quanto riguarda la condizione di tangenza è sufficiente porre a sistema n-1 condizioni di uguaglianza
come segue:
𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝2
𝜕𝑥2
𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝3
𝜕𝑥3

𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝𝑛
𝜕𝑥𝑛

Queste condizioni, considerate congiuntamente, definiscono implicitamente l’uguaglianza tra tasso


marginale di sostituzione e prezzo relativo di tutte le condizioni possibili per le altre coppie di beni. Nel caso
di n beni, quindi, il problema di massimo vincolato dal consumatore è dato dal seguente sistema:

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∑ 𝑝𝑖 ∙ 𝑥𝑖 = 𝑅
𝑖=1
𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝2
𝜕𝑥2
𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝3
𝜕𝑥3

𝜕𝑈
𝜕𝑥1 𝑝1
=
𝜕𝑈 𝑝𝑛
{ 𝜕𝑥𝑛

Questo sistema di n equazioni in n incognite avrà come soluzione le n funzioni di domanda marshalliane:

𝑥1𝑚 (𝑝1 , 𝑝2 , … , 𝑝𝑛 , 𝑅)
𝑥2𝑚 (𝑝1 , 𝑝2 , … , 𝑝𝑛 , 𝑅)

𝑥𝑛𝑚 (𝑝1 , 𝑝2 , … , 𝑝𝑛 , 𝑅)
Che, ovviamente, sono omogenee di grado zero.

Ora che sappiamo come il consumatore definisce la propria scelta ottimale, è chiaro che questa cambia se
per effetto di una variazione del reddito il vincolo di bilancio subisce una modificazione. Se per esempio, il
reddito del consumatore aumenta ed il suo vincolo di bilancio subisce una traslazione in alto e a destra, il
nuovo paniere ottimale si troverà su una curva di indifferenza più a destra di quella su cui si trovava il paniere
originario. Il luogo geometrico dei panieri ottimi al variare del reddito costituisce la curva reddito-consumo.
𝑝𝑥 𝑝𝑥
Quindi, dato un prezzo relativo 𝑝𝑦 la curva reddito consumo è il luogo geometrico dei punti in cui 𝑇𝑀𝑆 = .
𝑝𝑦
Questa descrive la struttura del consumo al variare del reddito.

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Se ora costruiamo un sistema di assi cartesiamo e riportiamo sull’asse orizzontale il reddito del consumatore
e sull’asse verticale la quantità domandata di un bene, dato il reddito, otteniamo la curva di Engel. Questa è
la relazione tra il reddito del consumatore e la quantità domandata di un bene, per un dato prezzo relativo.
Un bene è detto normale se la quantità domandata aumenta all’aumentare del reddito, mentre è detto
inferiore se la quantità domandata diminuisce all’aumentare del reddito del consumatore. I beni normali
avranno quindi una curva di Engel positivamente inclinata mentre i beni inferiori ne avranno una
negativamente inclinata.

Dati due beni x ed y, Se pensiamo al caso in cui il consumatore può in qualche misura sostituire il bene x con
il bene y e viceversa, l’aumento nel prezzo di uno causerà un aumento nella domanda dell’altro in virtù del
fatto che il consumatore potrà sostituire il bene diventato più costoso con l’altro, ora più conveniente. In
questo caso si dice che i beni sono sostituti lordi. Nel caso di beni sostituti lordi una variazione del prezzo di
uno causa una variazione della domanda dell’altro nello stesso senso.

Se pensiamo invece al caso in cui il bene x ed y devono essere utilizzati in qualche misura congiuntamente,
nel caso di un aumento del prezzo di uno dei due beni anche la domanda dell’altro ne risentirà

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negativamente, proprio in virtù del fatto che il consumatore ha bisogno di utilizzare i beni congiuntamente,
in questo caso si dice che i beni sono complementi lordi. Nel caso di beni complementi lordi, variazione nel
prezzo di uno causano una variazione della domanda dell’altro nel senso opposto.

Casi particolari sono quelli di perfetta sostituibilità e perfetta complementarità tra i beni.

Nel caso di perfetta sostituibilità tra i beni, viene violato l’assioma di stretta convessità e le curve di
indifferenza perdono la loro forma convessa verso l’origine. In queste situazioni, le preferenze del
consumatore sono rappresentate da una funzione di utilità lineare del tipo:

𝑈(𝑥, 𝑦) = 𝑎𝑥 + 𝑏𝑦
𝑎 𝑎
Perciò il TMS risulta essere 𝑏
. La pendenza delle curve di indifferenza sarà − 𝑏
, che è una costante e perciò
le curve di indifferenza saranno delle rette. Siccome il TMS rappresenta la quantità di y necessaria a
compensare una variazione di x al fine di mantenere invariata l’utilità, in questo caso il consumatore è sempre
𝑎
disposto a sostituire una unità di x con 𝑏 unità di y. Per capire come si modifica il paniere ottimo del
consumatore in questo è necessario ribadire i seguenti concetti:
𝑝𝑥
• Il rapporto tra i prezzi 𝑝𝑦
è il rapporto di scambio tra i beni proposto dal mercato. Rappresenta la
quantità di y che il consumatore può ottenere rinunciando ad una unità di x.
• Il TMS è il rapporto a cui si scambiano i due beni nelle preferenze del consumatore, è la quantità di y
necessaria a compensare una variazione di x al fine di mantenere invariata l’utilità del consumatore.
𝑎 𝑝𝑥
Da quanto detto, ne segue che se 𝑇𝑀𝑆 = > , la quantità di y che il consumatore desidera in cambio
𝑏 𝑝𝑦
della rinuncia ad una unità del bene x è maggiore di quella che il mercato offre. Ne segue che il consumatore
𝑅
massimizzerà la propria utilità consumando un paniere che contiene il solo bene x in misura pari a 𝑝𝑥 .
𝑎 𝑝𝑥
Se invece 𝑇𝑀𝑆 = 𝑏 < 𝑝𝑦
, la quantità di y che il consumatore vorrebbe in cambio della rinuncia ad una unità
del bene x è addirittura minore di quella che il mercato gli offre. In questo caso il consumatore massimizzerà
𝑅
la propria utilità consumando un paniere composto solo dal bene y in misura .
𝑝𝑦

𝑎 𝑝𝑥
Una terza possibilità è il caso in cui 𝑇𝑀𝑆 = 𝑏 = 𝑝𝑦
. In questo caso si avrà una curva di indifferenza che
coincide con il vincolo di bilancio. In questo caso qualunque paniere sulla retta di bilancio (e sulla curva di
indifferenza coincidente) sono indifferenti per il consumatore.

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Nel caso di perfetta complementarità, i beni non possono essere sostituiti l’uno con l’altro perché devono
essere utilizzati congiuntamente in proporzioni fisse. Se per ogni a unità del bene x è necessario utilizzare b
unità del bene y le preferenze del consumatore saranno rappresentate da funzioni di utilità à la Leontief con
la seguente forma:
1 1
𝑢(𝑥, 𝑦) = min ( 𝑥 , 𝑦)
𝑎 𝑏
In questo caso le utilità marginali dei beni sono nulle perché un aumento della quantità di un bene a parità
dell’altro non genera un aumento dell’utilità. Se devo usare 2 zollette di zucchero ogni tazza di caffè, un
aumento delle zollette di zucchero senza un aumento delle tazze di caffè mi apporterà utilità nulla. Questo
genere delle curve di preferenza “ad L” che non sono differenziabili in nessun punto, il punto angoloso della
curva di indifferenza è il punto in cui sono rispettate le proporzioni di utilizzo dei due beni. Il paniere ottimo
sarà quindi:

• Un punto sul vincolo di bilancio


• Un punto in cui sono rispettate le proporzioni di utilizzo dei due beni.

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Formalmente, il sistema che definisce il paniere ottimo nel caso di perfetta complementarietà tra i beni è il
seguente:
𝑝𝑥 ∙ 𝑥 + 𝑝𝑦 ∙ 𝑦 = 𝑅
{ 𝑏
𝑦= 𝑥
𝑎
Da cui si ricavano le funzioni di domanda marshalliane:
𝑎𝑅
𝑥 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅) =
𝑎𝑝𝑥 + 𝑏𝑝𝑦
𝑏𝑅
𝑦 𝑚 (𝑝𝑥, 𝑝𝑦, 𝑅) =
𝑎𝑝𝑥 + 𝑏𝑝𝑦
Graficamente, il paniere ottimo sarà rappresentato dal punto e nella figura. Si noti che la pendenza della retta
congiungente dei punti angolosi è pari alla proporzione fissa in cui i due beni devono essere utilizzati, ovvero
𝑏
𝑎
. Siccome questa è anche la curva reddito-consumo, possiamo dire che al variare del reddito il consumo
varierà in misura pari alle proporzioni fisse in cui i due beni devono essere utilizzati congiuntamente.

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ESERCIZI:
1⁄ 3⁄
𝑈(𝑥, 𝑦) = 𝑥 3𝑦 4

• Calcolare il tasso marginale di sostituzione


• Individuare il paniere scelto dal consumatore
• Rappresentare graficamente la scelta del consumatore

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ESERCIZI:

𝑈(𝑥, 𝑦) = 4𝑥 + 10𝑦

• Determinare il paniere ottimo scelto dal consumatore nel caso in cui R=100, px=4 e py=2
• Determinare il paniere ottimo del consumatore nel caso in cui py=6
• Rappresentare graficamente la scelta del consumatore

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