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Il concetto di utilità
Lo strumento adeguato alle indagini economiche è il calcolo differenziale: non è, infatti, importante la
quantità assoluta di utilità che un’azione permette di conseguire ma importano gli incrementi di utilità che
essa produce. Il calcolo differenziale era il più adatto quindi per studiare la variazione di grandezza.
W. Jevons è ricordato soprattutto per il suo contributo dato al concetto di utilità marginale (il termine da lui
usato era però “grado finale di utilità”).
Concetto di margine
-“compiere scelte al margine significa rinnovare la decisione ad ogni unità aggiuntiva del bene che si sta
consumando”
-“scegliere al margine significa reiterare la decisione se consumare una fetta di pizza in più o una in meno”
Aspetti importanti:
-vale la regola della massimizzazione
-il problema è il seguente: il soggetto ha un reddito limitato. Quali e quanti beni consumare per
massimizzare l’utilità?
-i dati del problema sono: reddito limitato e prezzi dei beni
-la soluzione del problema è: eguagliare i rapporti tra le utilità marginali e i prezzi (utilità marginali
ponderate)
-lo scambio ha luogo quando l’utilità marginale dell’unità del bene che l’agente si propone di ottenere è
maggiore di quella del bene posseduto quale dotazione iniziale.
-l’impostazione è edonistica. l’utilità è un piacere, il costo è una pena
-se questo ragionamento passa da un bene e un individuo a più beni e individui si passa dalla legge di
equilibrio del singolo scambista alla legge generale dello scambio
Il lavoro
-Per quanto riguarda il lavoro, questo viene considerato sempre in termini di utilità ma di utilità negativa. -E
vale per il lavoro una legge analoga a quella dei beni ossia una legge della disutilità marginale
crescente: lavorare per un tempo più lungo comporta un sacrificio che aumenta in modo più che
proporzionale.
-Per quanto riguarda il lavoratore, questi deciderà di prolungare la giornata lavorativa fino a che lo sforzo
aggiuntivo richiesto non è sufficientemente compensato dagli incrementi di utilità che ne deriva dal
prodotto del lavoro.
Breve sintesi
1) Il problema economico è concepito come problema di scelta razionale tra mezzi alternativi e limitati per
la soddisfazione di bisogni illimitati.
2) Il comportamento è razionale nel senso che il consumatore cerca di ottenere il massimo risultato con un
dato ammontare di mezzi a disposizione (o detto in altro modo ottenere un dato risultato con il minimo
utilizzo di risorse possibile).
3) Il principio di razionalità vale sia per il consumatore che per il produttore.
4) I bisogni sono illimitati: anche se si raggiunge un livello di saturazione per un dato bene questo non può
avvenire per tutti i beni.
5) Si definiscono beni economici quei beni che sono presenti in quantità limitata e non illimitata. Possono
essere beni o servizi (beni immateriali).
Utilità cardinale
l’utilità è ritenuta grandezza misurabile
unità totale e marginale
-si definisce unità totale (ut) la quantità di utilità ottenibile dal consumo delle dosi disponibili di un
determinato bene. Essa cresce fino al punto di sazietà e poi decresce
-si definisce utilità marginale (U’) l’utilità che deriva all’individuo dall’ultima dose consumata del bene
-per la prima legge di Gossen, dosi successive di un determinato bene danno gradi di utilità via via minori.
per la seconda legge di Gossen l’individuo tende a eguagliare le utilità marginali ponderate dei diversi beni
ovvero a suddividere il proprio reddito in modo da ricavare la stessa utilità da ciascun acquisto.
es.
Utilità cardinale
l’utilità non è una grandezza misurabile
L’unità ordinale
-l’utilità non può essere misurata perché l’individuo non può stabilire di quanto l’utilità del bene A supera
l’utilità del bene B
-l’individuo può percepire la diversa intensità del bisogno dei due beni ma non quantificare l’utilità dell’uno
e dell’altro
L’importante è capire come l’individuo ordina le sue preferenze. Se l’individuo sceglie x piuttosto che y
significa che egli preferisce x a y
L’intensità di tale preferenza non è importante per il processo di scelta, perché se preferisce x sceglie
comunque di consumare x (teoria dell’unità ordinale). Quindi:
U(x) > U(y) se e solo se x P y
U(x) = U(y) se e solo se x I y
La curva di indifferenza
Una curva di indifferenza come U2U2 mostra tutti i panieri di due beni X e Y che danno al consumatore una
stessa utilità totale
Tale proprietà assicura che il consumatore scelga il paniere con maggiore quantità di beni
Il vincolo di bilancio è definito come “l’insieme delle combinazioni (panieri dei due beni che il consumatore
può acquistare, dati i prezzi dei beni e spendendo interamente il proprio reddito”
ovvero: pxx + pyy = R
Se si risolve rispetto a y si ha: y = (R/py )– (px/py) x dove – (px/py) dà la pendenza (negativa) della retta ed
R/py individua l’intercetta verticale.
Beni normali
quando entrambi i beni sono normali, un aumento del reddito comporta la scelta di un nuovo paniere nel
punto C. la quantità scelta di ognuno dei due beni aumenta
La curva di Engel
mostra la relazione tra la domanda di un bene e la variazione del reddito nominale
L’effetto della variazione del prezzo di un bene
A parità del reddito spendibile e del prezzo di un bene, un aumento del prezzo dell’altro bene sposta la
retta di bilancio variandone la pendenza che dipende dal prezzo relativo