Sei sulla pagina 1di 7

Riassunti di Microeconomia

5 Le decisioni intertemporali ed il risparmio


Per decisione intertemporali del consumatore intendiamo come egli decide di ripartire il proprio consumo
tra consumo presente e consumo futuro.

Assumiamo che il tempo sia discretizzato in 2 soli intervalli (tempo presente e tempo futuro). All’inzio tempo
presente il consumatore riceve una dotazione di grano pari a 𝑄1 e che all’inizio del tempo futuro egli riceva
una dotazione di grano pari a 𝑄2 .

La scelta ottima del consumatore della combinazione di consumo presente e consumo futuro che massimizza
la propria utilità varia a seconda del contesto fisico ed istituzionale in cui egli è chiamato ad esercitarla.

Se per iniziare, immaginiamo una società primitiva in cui non esiste alcun modo di conservare il grano, il
vincolo di bilancio del consumatore sarà rappresentato da:

𝑐1 ≤ 𝑄1
𝑐2 ≤ 𝑄2
Con 𝑐1 e 𝑐2 rispettivamente il consumo presente e futuro.

Se ammettiamo invece la possibilità per il consumatore di trasferire il grano nel tempo mediante una
tecnologia di conservazione, egli potrà consumatore nel periodo futuro una quantità maggiore di 𝑄2 a patto
di rinunciare a consumare una parte di 𝑄2 nel tempo presente. Il vincolo di bilancio del consumatore potrà
essere formulato come:

𝑐1 ≤ 𝑄1
𝑐2 = 𝑄2 + 𝑆1 𝑐𝑜𝑛 𝑆1 = 𝑄1 − 𝑐1
Se ammettiamo che una frazione pari a 𝛿 deperisca nel processo di conservazione, il vincolo di bilancio del
consumatore sarà:

𝑐1 ≤ 𝑄1
𝑐2 = 𝑄2 + (1 − 𝛿)𝑆1 𝑐𝑜𝑛 𝑆1 = 𝑄1 − 𝑐1
Se consideriamo la possibilità di impiegare il grano risparmiato nel periodo presente in un processo
produttivo rappresentato dalla funzione 𝑞 = 𝑓(𝑆1 ), allora il grano risparmiato (𝑆1 ), si trasformerà in frutto
𝑞 mediante la funzione 𝑓 . Si assume che la funzione di produzione sia a rendimenti marginali decrescenti.
Ciò si traduce nell’avere derivata prima maggiore di zero e derivata seconda minore di zero. 𝑞 = 𝑓(𝑆1 ) è una
funzione crescente e concava, tanto maggiore è l’argomento, tanto minore è il ricavo marginale associato ad
una variazione infinitesima di 𝑆1 . Perciò il vincolo di bilancio del consumatore sarà rappresentato da:

𝑐1 ≤ 𝑄1
𝑐2 = 𝑄2 + 𝑓(𝑆1 ) 𝑐𝑜𝑛 𝑆1 = 𝑄1 − 𝑐1

25
Riassunti di Microeconomia

Assumiamo l’esistenza di un mercato finanziario mediante il quale è possibile per il consumatore anticipare
posporre o anticipare nel tempo il consumo mediante l’indebitamento. Il nostro mercato dei capitali ha due
caratteristiche:

• Non esiste l’insolvenza, tutti i debiti sono ripagati entro la fine del secondo periodo
• Il tasso debitore ed il tasso creditore sono uguali e pari ad r

Il consumatore può quindi rinunciare al consumo immediato (nel tempo presente) di una quantità di grano
pari a 𝑆1 = 𝑄1 − 𝑐1 e concederla in prestito sul mercato dei capitali per ricevere 𝑆1 (1 + 𝑟) grano nel tempo
futuro. Allora stesso modo, il consumatore può anticipare il consumo, indebitandosi; in questo caso
𝑆1 = 𝑄1 − 𝑐1 < 0.

Perciò:

𝑐2 = 𝑄2 + 𝑆1 (1 + 𝑟)
𝑐2 = 𝑄2 + (𝑄1 − 𝑐1 )(1 + 𝑟)
𝑐2 = 𝑄2 + 𝑄1 (1 + 𝑟) − 𝑐1 (1 + 𝑟)
Dividendo quest’ultima equazione per (1 + 𝑟), otteniamo:
𝑐2 𝑄2
= + 𝑄1 − 𝑐1
(1 + 𝑟) (1 + 𝑟)
Da cui, riordinando:
𝑐2 𝑄2
𝑐1 + = 𝑄1 +
(1 + 𝑟) (1 + 𝑟)
Questa ultima equazione rappresenta il vincolo di bilancio del consumatore nel caso di scelte intertemporali
1
con un mercato finanziario perfettamente concorrenziale. Il termine indica l’ammontare di grano nel
1+𝑟
periodo corrente equivalente ad una unità di grano nel periodo futuro. Effettivamente se si rinuncia nel
1 1
presente a consumare unità di grano, nel periodo futuro si otterranno (1 + 𝑟) = 1 unità di grano
1+𝑟 1+𝑟
1
futuro. Perciò il fattore (indicato come fattore di sconto) indica il valore attuale di un’unità di grano
1+𝑟
futuro. Il vincolo di bilancio ci dice quindi che il valore attuale del consumo totale dell’individuo nell’arco della
sua vita deve essere uguale al valore attuale del totale delle risorse lungo il medesimo orizzonte temporale.

26
Riassunti di Microeconomia

È facile concludere che, se il paniere di consumo presente e consumo futuro scelto dal consumatore si colloca
a destra del punto h, allora 𝑄1 < 𝑐1 , il consumatore ha consumato più della sua allocazione di grano nel
tempo presente e perciò si è indebitato di 𝑆1 (1 + 𝑟) unità di grano nel periodo futuro: il consumatore sarà
un debitore.

Se invece, il paniere scelto dal consumatore si colloca a sinistra del punto h, allora 𝑄1 > 𝑐1 , il consumatore
ha consumato meno della sua allocazione di grano nel tempo presente (e perciò ha investito 𝑆1 unità di grano
sul mercato dei capitali) e riceverà 𝑆1 (1 + 𝑟) unità di grano nel periodo futuro: il consumatore è un creditore.

Se il paniere scelto dal consumatore coincide con il punto h allora 𝑄1 = 𝑐1 e 𝑄2 = 𝑐2 . Il consumatore non
sarà né un creditore né un debitore.

Assumiamo che le preferenze di scelta del consumatore siano rappresentate da una funzione di utilità
ordinale definita rispetto al consumo presente ed il consumo futuro, come abbiamo visto fino ad ora, la scelta
ottima del consumatore è un problema di massimizzazione vincolata:

𝑀𝑎𝑥 𝑈(𝑐1 , 𝑐2 )
𝑠. 𝑣.
𝑐2 𝑄2
𝑐1 + = 𝑄1 +
1+𝑟 1+𝑟
Il paniere ottimale sarà la soluzione del sistema:
𝑐2 𝑄2
𝑐1 + = 𝑄1 +
1+𝑟 1+𝑟
𝜕𝑈⁄
𝜕𝑐1
=1+𝑟
𝜕𝑈⁄
{ 𝜕𝑐2
Risolvendo il sistema rispetto alle incognite 𝑐1 e 𝑐2 , si ottengono le funzioni di domanda marshalliane:

𝑐1𝑚 (𝑄1 , 𝑄2 , 𝑟)
𝑐2𝑚 (𝑄1 , 𝑄2 , 𝑟)
Che rappresentano rispettivamente la domanda di consumo presente e di consumo futuro in funzione delle
dotazioni iniziali di grano e del tasso d’interesse.

Se consideriamo come si modifica la soluzione ottima del consumatore per variazioni di Q, se ammettiamo
che 𝑐1𝑚 ≠ 𝑐2𝑚 , la quantità di consumo presente e consumo futuro è definita dalle funzioni di domanda:

𝑐1𝑚 (𝑄1 , 𝑄2 , 𝑟)
𝑐2𝑚 (𝑄1 , 𝑄2 , 𝑟)
Se il consumo presente ed il consumo futuro sono beni normali allora:
𝜕𝑐𝑖𝑚
>0 𝑖 = 1,2
𝜕𝑄1
𝜕𝑐𝑖𝑚
>0
𝜕𝑄2
Ovvero il consumo varia nella stessa direzione della variazione di Q nel periodo presente e nel periodo futuro.

Se consideriamo invece variazioni d r, e quindi una variazione nel prezzo relativo del consumo corrente
rispetto al consumo futuro, come tutte le variazioni del prezzo questa comporta un effetto di sostituzione ed
un effetto di reddito. Graficamente, un aumento di r causerà una rotazione in senso orario del vincolo di

27
Riassunti di Microeconomia

bilancio con perno nel punto ℎ(𝑄1 , 𝑄2 ). La rotazione avverrà in senso antiorario nel caso di diminuzioni di r.
Consideriamo un aumento di r:

• L’effetto di sostituzione farà sì che il nuovo paniere del consumatore abbia una quantità minore di
𝑐1 in quanto divenuto più caro rispetto a 𝑐2 .
• L’effetto di reddito è ambiguo e deve essere valutato considerando la situazione iniziale del
consumatore. Se questo è creditore l’effetto di reddito avrà segno positivo maggiore dell’effetto di
sostituzione. Perciò nel caso di un creditore, un aumento di r porterà ad un maggiore consumo sia di
𝑐1 che di 𝑐2 in quanto l’insieme dei panieri disponibili si amplia per un consumatore-creditore.
Se il consumatore è un debitore l’effetto di reddito avrà segno negativo e perciò un aumento di r
porterà ad un minore consumo sia di 𝑐1 che di 𝑐2 in quanto l’insieme dei panieri disponibili si riduce.

Possiamo dire che un aumento del tasso di interesse ha un effetto benefico per i creditori, negativo per i
debitori e indifferente se il consumatore non è né creditore né debitore.

Una tipologia di funzioni di utilità spesso considerate in problemi di scelte intertemporali è la seguente:
1
𝑈(𝑐1 , 𝑐2 ) = 𝑢(𝑐1 ) + 𝑢(𝑐2 )
1+𝛿
Dove u(.) è una funzione crescente e concava (a rendimenti marginali decrescenti), e perciò:

𝑢′ > 0
𝑢′′ < 0
1
Mentre è il tasso di preferenza intertemporale, che indica la perdita di utilità soggettiva del consumatore
1+𝛿
nel posporre il consumo.

In questo caso, il sistema che determina il paniere ottimo si configura nel seguente modo:
𝑐2 𝑄2
𝑐1 + = 𝑄1 +
1+𝑟 1+𝑟

𝑢′(𝑐1 )
=1+𝑟
1
{ 1+𝛿 𝑢′(𝑐 2 )

Da cui segue:

𝑐2 𝑄2
𝑐1 + = 𝑄1 +
1+𝑟 1+𝑟
𝑢′(𝑐1 ) 1 + 𝑟
=
{ 𝑢′(𝑐2 ) 1 + 𝛿
Concentriamoci sulla seconda equazione.

Se consideriamo il caso in cui 𝑟 > 𝛿 , ovvero il tasso di interesse è maggiore del fattore di preferenza
intertemporale del consumatore allora la condizione:
𝑢′ (𝑐1 ) 1 + 𝑟
=
𝑢′ (𝑐2 ) 1 + 𝛿
Implica necessariamente che:
𝑢′(𝑐1 ) > 𝑢′(𝑐2 )

28
Riassunti di Microeconomia

Considerando che u’(.) è una funzione strettamente decrescente ciò è verificato solo se:

𝑐2 > 𝑐1
Ovvero, per tassi di interesse maggiori del fattore di preferenza intertemporale, il consumatore è incentivato
a posporre il consumo e perciò il consumo futuro sarà maggiore del consumo presente.

Se consideriamo il caso in cui 𝑟 < 𝛿 , ovvero il tasso di interesse è minore del fattore di preferenza
intertemporale del consumatore allora la condizione:
𝑢′ (𝑐1 ) 1 + 𝑟
=
𝑢′ (𝑐2 ) 1 + 𝛿
Implica necessariamente che:

𝑢′(𝑐1 ) < 𝑢′(𝑐2 )


Considerando che u’(.) è una funzione strettamente decrescente ciò è verificato solo se:

𝑐2 < 𝑐1
Ovvero, per tassi di interesse minori del fattore di preferenza intertemporale, il consumatore è incentivato a
anticipare il consumo e perciò il consumo presente sarà maggiore del consumo futuro.

Se consideriamo il caso in cui 𝑟 = 𝛿 allora la condizione:


𝑢′(𝑐1 ) 1 + 𝑟
= ↔ 𝑢′ (𝑐1 ) = 𝑢′(𝑐2 )
𝑢′(𝑐2 ) 1 + 𝛿
Ciò è verificato se e solo se:

𝑐2 = 𝑐1
Ovvero se il tasso di interesse sul mercato dei capitali è uguale al fattore di preferenza intertemporale nelle
preferenze soggettive del consumatore, egli tenderà a mantenere il proprio consumo costante nel tempo
nonostante in genere 𝑄1 ≠ 𝑄2 . Questa proposizione è nota in macroeconomia come teoria del reddito
permanente.

In quest’ultimo caso la soluzione ottima è identificata da:


1+𝑟 𝑄2
𝑐1𝑚 = 𝑐2𝑚 = (𝑄1 + )
2+𝑟 1+𝑟
Tale soluzione è ottenuta imponendo 𝑐1 = 𝑐2 nel vincolo di bilancio.

Se vale la teoria del reddito permanente, 𝑐1𝑚 = 𝑐2𝑚 , e consideriamo Q come il reddito del consumatore,
possiamo definire 3 casi:

• Variazioni temporanee del reddito (𝑑𝑄1 >


< 0 ; 𝑑𝑄2 = 0) in questo caso, il consumo subirà una
variazione pari a:
𝜕𝑐 𝑚 1 + 𝑟
𝑑𝑐1 = 𝑑𝑐2 = =
𝜕𝑄1 2 + 𝑟
Nel caso di variazioni temporanee del reddito il consumo varierà in misura minore alla variazione del reddito
in quanto il consumatore tenderà a “spalmare” la variazione di reddito tra il consumo presente e quello
futuro, proprio al fine di mantenere invariato il consumo.

29
Riassunti di Microeconomia

• Variazioni permanenti del reddito (𝑑𝑄1 >


< 0 = 𝑑𝑄2 ), il consumo subirà una variazione pari a:

𝜕𝑐 𝑚 𝜕𝑐 𝑚 1 + 𝑟 1
𝑑𝑐1 = 𝑑𝑐2 = + = + =1
𝜕𝑄1 𝜕𝑄2 2 + 𝑟 2 + 𝑟

Nel caso di variazioni permanenti del reddito, il consumatore varierà sia il consumo presente che quello
futuro nella stessa misura della variazione di reddito.

• Variazioni future (o attese) del reddito (𝑑𝑄1 = 0 ; 𝑑𝑄2 >


< 0), il consumo subirà una variazione pari a:

𝜕𝑐 𝑚 1
𝑑𝑐1 = 𝑑𝑐2 = =
𝜕𝑄2 2 + 𝑟
Ovvero, nel caso di variazioni future del reddito, il consumatore modificherà anche il consumo presente in
misura minore rispetto alla variazione del reddito per il periodo futuro, sempre al fine di mantenere invariato
il proprio consumo.

30
Riassunti di Microeconomia

ESERCIZI:

𝑈(𝑐1 , 𝑐2 ) = 𝑐12 𝑐2

• Determinare il consumo ottimo in ciascun periodo assumendo che il consumatore abbia un reddito
pari a 1000 nel primo periodo, pari a 1500 nel secondo periodo, ed il tasso di interesse sia 4%.
• Calcolare il risparmio nel primo periodo.
• Determinare come varia il consumo ottimale se il tasso di interesse diventa il 6%.

31

Potrebbero piacerti anche