2020/21
III esercitazione: soluzioni
Gli esercizi che seguono riguardano effetto reddito ed effetto sostituzione e consumo in-
tertemporale. Riferimenti bibliografici: capp. IV-V del libro di testo.
1 Vero o falso?
Si stabilisca se i seguenti enunciati sono veri, falsi, o incerti (cioè veri solo sotto ipotesi
restrittive non contenute nell’enunciato). Si fornisca una spiegazione e si argomenti com-
piutamente la risposta [NB: La spiegazione e l’argomentazione sono più importanti della
corretta classificazione]
1. Un individuo consuma 50 unità del bene x sia quando il prezzo è pari a e2 sia
quando scende a e1,5. Sapendo che né il reddito né il prezzo del bene y sono mu-
tati, possiamo affermare che l’effetto di sostituzione controbilancia perfettamente
l’effetto reddito.
R. Vero. La riduzione di px innesca – come sappiamo – due effetti: effetto sostitu-
zione ( ES) ed effetto reddito ( ER). La somma dei due effetti determina la variazione
finale della quantità domanda di x. Per l’effetto sostituzione, la variazione della do-
manda del bene ha sempre segno opposto rispetto alla variazione del prezzo. In
questo caso:
ES : ↓ px ⇒↑ x
Per l’effetto reddito, invece, la variazione della domanda di x può sia concordare (se
il bene è inferiore) sia discordare (se il bene è normale) dal segno della variazione
del prezzo. In questo caso:
(
↓ px ⇒↑ x se x è normale
ER :
↓ px ⇒↓ x se x è inferiore
1
La proposizione iniziale afferma che l’effetto totale è nullo, dunque la domanda del
bene x deve diminuire a causa dell’effetto reddito e i due effetti si devono compensare
perfettamente.
4. A parità di altri fattori, un aumento del saggio di interesse induce una traslazione
del vincolo di bilancio intertemporale in direzione dell’origine degli assi.
R. Falso, induce una rotazione in senso orario del vincolo di bilancio, attorno al
punto delle dotazioni.
5. Se un individuo reagisce alla riduzione del salario orario lavorando di più, ciò implica
che per il lui il tempo libero sia un bene inferiore.
R. Falso. Se al ridursi del suo reddito l’individuo lavora di più significa che sta
riducendo la domanda di tempo libero; quest’ultimo, pertanto è un bene normale.
Se il tempo libero fosse un bene inferiore, allora l’individuo lavorerebbe di meno (sia
per l’effetto sostituzione sia per l’effetto reddito).
2
2 Esercizi
U = min{x, y}
y=x (1)
m = px x + py y (2)
(c) Analizzare graficamente l’effetto di un aumento del prezzo del bene x. È pos-
sibile scomporre l’effetto prezzo in effetto reddito ed effetto sostituzione?
R. Nel caso di beni complementari l’effetto sostituzione è inesistente. La
variazione finale della domanda coincide con l’effetto reddito.
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Figura 1: Beni complementari: effetto sostituzione inesistente
∆tot x = 4 − 1 = 3 (8)
4
nullo: la condizione attraverso la quale si identifica la quantità di x contenuta
nel paniere teorico è infatti la stessa che identifica la quantità di x nel paniere
finale, ossia SM S = p0x /py . Dunque, la risposta alla domanda è che tutta la
variazione della domanda di x è imputabile all’effetto sostituzione. Verifichia-
molo. Per calcolare il paniere “virtuale”che il consumatore acquisterebbe ai
prezzi p0x e py dobbiamo risolvere il seguente sistema:
( √
102 = 4 x + y utilità originaria
√2 =1 uguaglianza tra SMS e rapporto tra i prezzi
x
U (x, y) = x3 y 2 (10)
5
(c) Nel caso in cui il prezzo de bene x aumenti, come varia la spesa totale per tale
bene? Gli effetti di reddito e di sostituzione in che direzione agiscono?
R. La domanda di x è data da
80 3 48
xd = =
px 3 + 2 px
La spesa totale per il bene x è pari a px x = px (48/px ) = 48, vale a dire che
la spesa totale nel bene x è indipendente dal prezzo di tale bene. L’effetto
sostituzione e l’effetto reddito agiscono nella stessa direzione essendo il bene x
un bene normale.
U (c1 , c2 ) = c1 c2 (13)
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R. Sı̀, l’individuo risparmierebbe nel primo periodo e le quantità di equilibrio
0 0
sarebbero date da: c∗1 = 9, 29 e c∗2 = 13.
dove ` sono le ore di tempo libero e c è il bene di consumo. Sapendo che il salario
orario è pari a w e che pc = 1:
(b) ricavare `∗ e c∗ ;
R. 2
∗1 w2 − 1
` = c∗ =
w w
(c) illustrare la relazione che intercorre tra l’offerta di lavoro di questo individuo
e il salario w.
R. Dal punto (b) sappiamo che, all’aumentare del salario w, l’individuo con-
suma meno tempo libero, dunque lavora di più.