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Microeconomia appunti

Dal libro: parte 2, teoria del consumatore.

Teoria del consumatore: l’analisi delle scelte decisionali degli agenti che operano sulla domanda. Le
decisioni vengono prese sulla base di molti elementi, alcuni facili da prevedere (es. Il reddito) altri
difficili (es.preferenze personali).
Obiettivo dell’analisi economica: pervenire a un modello che consenta di rispondere a domande del
tipo: che caratteristiche dovrebbe avere questo sistema per avere un esito soddisfacente? Per fare
ciò si cerca di immaginare quale potrebbe essere il comportamento di un consumatore tipo. Si fanno
delle ipotesi; la prima è che il comportamento di questi agenti sia razionale (cioè finalizzato ad un
obiettivo, scegliere un paniere di beni che rende massima la soddisfazione). Posta in essere la
razionalità io ho la possibilità di capire le lacune del sistema.
Partiamo considerando un paniere di beni definito come combinazione di beni e servizi acquistabili
da un consumatore.(per comodità ne consideriamo solo due di beni). Le preferenze del
consumatore ci dicono come un individuo valuta i panieri in ordine di desiderabilità. (in questo caso
poniamo il costo=0 perchè ovviamente la scelta finale di un individuo è dettata dal reddito, costo del
paniere ecc.).

Relazioni di preferenza:
➔ Preferenza debole=x⪰y
➔ Preferenza forte=x≻ y
➔ Indifferenza=x∼y

Assiomi della teoria del consumatore:


➔ Completezza: dati i due panieri il consumatore sarà sempre in grado di assegnare un ordine
di preferenza, cioè se x⪰y o y⪰x o entrambe cioè x∼y.
➔ Transitività: dati tre panieri x, y e z se x⪰y e y⪰z allora x⪰z. Questo requisito di razionalità
individuale è stato spesso messo in discussione. Le preferenze a livello collettivo non sono
transitive.
➔ Monotonicità “non sazietà”: per il consumatore è meglio avere una quantità maggiore
almeno di un bene. Abbiamo la monotonicità debole dove se y≫x allora y≻ x. La
monotonicità forte se y≥ x e y≠ x allora y≻ x.
Insieme di livello superiore e insieme di livello inferiore (upper e lower contour set).
Ovviamente nell’upper contour set ci sono i panieri con livelli di soddisfazione maggiore.
➔ Convessità: dati due panieri sulla stessa curva di indifferenza il paniere medio è preferito
strettamente o non strettamente. Il consumatore a due ipotesi estreme preferirà l’unione tra le
due.

Vincoli del consumatore: quelli fisici, i beni disponibili sono limitati, non posso consumare quantità
infinite di beni; quelli economici o di bilancio, i beni che il consumatore può acquistare con il suo
reddito dati i prezzi.
Insieme di bilancio: i panieri che il consumatore è in grado di acquistare sarà definito come
B❑p , R= { x ∈ X : px ≤ R } .
Px, cioè la spesa dell’acquisto può essere minore o uguale al Reddito. X è l’ insieme di consumo e i
panieri facente parte di questo insieme saranno quelli per cui è soddisfatta questa condizione:
p 1 x 1+ p 2 x 2( spesa)≤ R (reddito) .
Se sostituisco al segno ≤ quello = posso trovare tutti i panieri che costano esattamente R. Avremo
R p1 R
dunque p 1 x 1+ p 2 x 2=R . → x 2= − ⋅ x 1. dove , l’intercetta verticale(o orizzontale)
p2 p2 p2
indica la quantità massima di bene 2 (o di bene 1 se mettiamo p1 al posto di p2) che il consumatore
potrebbe acquistare se spendesse il suo reddito interamente per quel bene.

Inclinazione della retta di bilancio misura la quantità di bene 2 al


quale il consumatore deve rinunciare per ottenere un’unità addizionale
del bene 1. Questa è tipicamente inclinata negativamente (
δ x 2 − p 1 ) perchè se ci muoviamo lungo la retta di bilancio da
=
δ x1 p2
sinistra a destra stiamo facendo aumentare la quantità di bene 1 ma
diminuire quella di bene 2. L’inclinazione non varia al variare del reddito
ma si ha una traslazione parallela, se varia il prezzo ovviamente
l’inclinazione varia. Tutti i panieri al di sotto del vincolo sono accessibili e
la spesa per l’acquisto di questi è minore del reddito.

Funzione di utilità, associa a diversi panieri valori numerici e serve a rappresentare le preferenze,
misura il grado di soddisfazione che un consumatore trae da ciascun paniere.
Utilità marginale aiuta a capire come varierà il livello di utilità δ u in risposta a un cambiamento del
consumo δ y . (mantenendo costanti i livelli di consumo degli altri beni).Quindi MU è definito come il
saggio a cui varierà l’utilità totale a seguito dell’aumento del livello del consumo. Ad es l’utilità del
δU
bene y può essere così calcolata: M U y = . Dal punto di vista grafico l’utilità marginale è
δy
rappresentata dalla pendenza della retta tangente alla funzione di utilità in quel punto. Il principio
dell’utilità marginale decrescente illustra come un aumento continuo del consumo di un bene
determina una riduzione dell’utilità marginale di quel bene. Maggiore è il consumo di un bene, minore
è la soddisfazione addizionale che si ottiene da un consumo aggiuntivo. Questo è uguale a una forma
strettamente convessa verso l’origine degli assi delle curve. L’utilità marginale può essere negativa.

Curva di indifferenza: una curva che unisce un insieme di panieri di consumo che danno al
consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Cioè è ugualmente soddisfatto o indifferente a
scegliere qualsiasi paniere presente sulla curva.
Proprietà delle curve di indifferenza:
1. Quando il consumatore gradisce entrambi i beni cioè quando le
utilità marginali di entrambi i beni sono positive, le curve di
indifferenza hanno una pendenza negativa (per rispetto del
principio della monotonicità).
2. Le curve di indifferenza non possono mai intersecarsi perché ad
esempio in questo caso B≫C dunque B≻ C. poichè si trovano
sulla stessa curva di indifferenza B∼ A e A ∼ C e dunque
B∼C ma questa è una contraddizione.
3. Ogni paniere di consumo si trova su una e una sola curva di
indifferenza.
4. Le curve di indifferenza non possono essere spesse.

Il saggio marginale di sostituzione è il saggio al quale il consumatore è disposto a rinunciare a un


bene in cambio dell’altro, mantenendo invariato il livello di utilità.
● Definizione geometrica: pendenza della curva di indifferenza, cioè l’inclinazione della
tangente alla curva in un dato punto.
dx 2 Δ x2
● Definizione matematica: la derivata della curva, cioè il limite del rapporto
dx 1 Δ x1
per Δ x 1 che tende a 0.
Dobbiamo porci due domande: di quanto dobbiamo aumentare la quantità del bene 2 per ogni unità
del bene 1 che sottraiamo al consumatore?Se gli sottraiamo δ x1, (il bene 1 si riduce di δ x1) e per
δ x2
lasciarlo indifferente dobbiamo dargli δ x 2 il saggio è , (per unità di δ x 1).
δ x1
Qual è la quantità di bene 2 che il consumatore è disposto a cedere per ogni unità addizionale del
bene 1?Se il consumatore ottiene una quantità addizionale di bene δ x 1, (il bene 1 aumenta di δ x 1)
δ x2
e per lasciarlo indifferente dobbiamo sottrargli δ x 2,il saggio è , (per unità di δ x 1).
δ x1
Il SMS è pari alla pendenza della curva di indifferenza in ogni punto cambiata di segno:
Δ x 1 −MUx 1
= . Poiché il SMS è pari al valore assoluto della pendenza notiamo che
Δ x2 MUx 2
−Δ x 1 MUx 1
= =SMS .
Δ x 2 MUx 2
Per molti beni (ma non per tutti) il SMS decresce all’aumentare di x2. In questo caso le preferenze
presenteranno un saggio marginale di sostituzione di x per y decrescente.

Perfetti sostituti
Due beni si dicono perfetti sostituti quando il sms di uno per l’altro è
costante. Le preferenze di questi si dicono convesse ma non strettamente
convesse, perchè si può sempre creare un paniere medio. Il rapporto
δ x1
incrementale è costante ( ).
δ x2

Però noi in generale supponiamo che le preferenze siano strettamente convesse, cioè in questo
δ x1
caso cioè la pendenza delle curve (in valore assoluto) è decrescente. Il consumatore sarà
δ x2
disposto a cedere quantità del bene 2 minori via via che x1 aumenta.

Perfetti complementi
In alcuni casi non c’è sostituibilità tra i beni. I perfetti complementi sono dei
beni che il consumatore desidera sempre in proporzioni fisse l’una all’altro
(funzione di Leontief). Le curve di indifferenza in questo caso formano
figure a L. Il sms è zero nella parte piatta, infinito nella parte verticale e
indefinito nel punto d’angolo. Il punto d’angolo è l’unica proporzione che
consente un consumo proficuo dei due beni. Le preferenze sono convesse
ma non strettamente convesse. Deve necessariamente essere soddisfatta
questa condizione: u=min { α x 1 , β x 2 }. Posso riscrivere anche che
α
α x 1=β x 2 e dunque che x 2= x 1. Vado a sostituire nell'equazione della retta di bilancio che
β
α
sarebbe R=p 1 x 1+ p 2 x 2 e avrò R=p 1 x 1+ p 2 x 1.
β
Metto in evidenza x1 e avrò R=x 1
[
β p 1+ α p 2
β ]
e quindi la scelta ottima nel caso dei perfetti

¿ βR ¿ αR
sostituti sarà uguale a x 1= x 2= .
β p 1+ α p 2 β p 1+ α p 2

Cobb-Douglas
Per due beni la funzione di Cobb-Douglas è più generalmente rappresentata come U =A x α y β dove
A, α e β sono delle costanti positive. Le utilità marginali sono positive per entrambi i beni, le curve di
indifferenza avranno una pendenza verso il basso e avrà un tasso marginale di sostituzione
decrescente.

Quasi-lineari
La caratteristica distintiva di una funzione quasi lineare è che muovendoci verso nord sulla mappa di
indifferenza, il saggio marginale di sostituzione di x per y rimane lo stesso. Quindi le curve di
indifferenza sono parallele tra loro. La funzione è solitamente scritta come U ( x , y)=u( x)+by , dove
b è una costante positiva e u(x) è una funzione che cresce in x.

La scelta ottima
Scegliere il paniere che consente di collocarsi sulla curva di indifferenza più elevata,
compatibile con il vincolo di bilancio. Questo paniere corrisponde al punto di tangenza
tra la curva di indifferenza e il vincolo di bilancio, se le curve di indifferenza sono lisce
e strettamente convesse.
MU 1 MU 2
La condizione di ottimo è presentata da questa equazione = . Vediamo
p1 p2
cosa significa a livello economico. Come sappiamo il SMS è misurato dal rapporto
MU 1
dell’utilità marginale del bene 1 e del bene 2 ( ) e a sua volta l’utilità marginale è
MU 2
la variazione dell’utilità derivante dalla variazione, possibilmente infinitesimale, della quantità
δu
disponibile del bene 1 ( MU 1= ). Quindi in corrispondenza del paniere ottimo, la condizione di
δ x1
MU 1 p 1 MU 1 MU 2
tangenza presuppone che = che si può riscrivere come = . é importante
MU 2 p 2 p1 p2
MU 1
specificare che rappresenta l’utilità marginale ponderata del bene 1 cioè misura la
p1
variazione dell’utilità derivante dalla spesa di un euro in più per il bene 1. In corrispondenza dell’ottimo
le utilità marginali dei due beni devono essere uguali. Si supponga infatti che non sia così; in questo
caso, l'utilità marginale ponderata di un bene risulterà maggiore di quella dell'altro e il consumatore,
qualora disponesse di un euro addizionale, non esiterebbe a spenderlo per quel bene. Questo però
suggerisce che sarebbe vantaggioso aumentare il consumo di quel bene e ridurre quello dell'altro e
che, quindi, quella attuale non può rappresentare una condizione di ottimo.Il consumatore troverà
quindi conveniente rivedere i propri piani di consumo e si fermerà quando nuove variazioni non
generano aumenti di utilità; questo accade quando le utilità marginali ponderate sono eguali.

Ottimo di frontiera o scelta d’angolo


Con l’ottimo interno abbiamo visto che il consumatore sceglierà sempre di acquistare quantità positive
di entrambi i beni, ma non è sempre così. Egli potrebbe trovare un paniere ottimo in un punto
d’angolo, su uno degli assi dove uno dei due beni non è
acquistato. Se succede questo la linea di bilancio non potrà
essere tangente alla curva di indifferenza in quel punto.
L’inclinazione delle curve di indifferenza in questo caso è
maggiore dell’inclinazione della retta di bilancio ovvero
−MU 1 p1 quindi che MU 1 MU 2 . Nell'immagine il
← >
MU 2 p2 p1 p2
paniere x1 contiene 0 unità del bene due. Nel caso delle curve di indifferenza per beni perfetti
sostituti, dunque lineari avremo che
p1
● Se p1 < p2 → < 1 la retta di bilancio è meno inclinata della curva di indifferenza e si ha
p2
un ottimo di frontiera acquistando solo il bene 1→(x2 = 0)
● Il contrario se p1 > p2
● Se p1 = p2 ogni paniere sulla retta di bilancio è ottimale

● x1 = { pm1 per p 1< p 2}


{ogni numero tra0 e pm1 per p 1= p 2}
{ 0 per p 1> p 2 }

Due modi di considerare la scelta ottima: massimizzazione dell’utilita e minimizzazione della


spesa.
La condizione di ottimo può essere espressa nel modo seguente: con il problema di massimizzazione
vincolata.
Max U(x)
tale che px≤ R
x∈X

Prima condizione necessaria è che l’insieme di bilancio sia chiuso e limitato B p , R= { x ∈ X : px ≤ R } .
La seconda condizione necessaria è che se tutti i prezzi e il reddito vengono moltiplicati per una
¿
costante t allora il paniere preferito x non cambia. Per risolvere il problema di massimizzazione
vincolata costruiamo la funzione Lagrangiana, questa ci permette di trasformare il problema in un
massimo non vincolato. Abbiamo una funzione L=2
L(x1, x2, λ )=U(x1,x2)- λ (p1x1+p2x2-R)
● λ è il moltiplicatore di Lagrange
● U(x1,x2) è la funzione obiettivo
● (p1x1+p2x2-R) questo è il vincolo di bilancio
Andiamo ad individuare le condizioni di stazionarietà o primo ordine, queste ci dicono che le
derivate rispetto a x1, x2, λ devono essere = 0.
δu
● Derivata rispetto a x1 = −λ p 1=0
δ x1
δu
● Derivata rispetto a x2= − λ p 2=0
δ x2
● Derivata rispetto a λ=¿ p 1 x 1+ p 2 x 2−R=0 , questa mi dà il vincolo di bilancio.
MU 1 MU 2 MU 1 p 1
=λ= oppure =
p1 p2 MU 2 p 2
Combinando le due prime equazioni otteniamo la condizione di eguaglianza tra il SMS e il rapporto tra
prezzi. La soluzione ci da la possibilità di ricavare le funzioni di domanda dove il bene 1 e il bene 2 dai
prezzi e dal reddito.
¿❑ ¿
Funzioni di domanda marshalliane o ordinarie: x 1 =( p 1 , p 2 , R) x 2=( p 1 , p 2 , R) per ogni livello
dei prezzi e del reddito quale sarà la quantità che risolve il problema della massimizzazione vincolata
dell’utilità.
¿❑ ¿
Se sostituiamo i valori, x 1 =( p 1 , p 2 , R) x 2=( p 1 , p 2 , R) , nella funzione di utilità, otterremo la
funzione di utilità indiretta, che verrà rappresentata in termini di prezzo e Reddito e non più di
quantità. Per dati prezzi questa funzione ci dice, per dati livelli del Reddito; qual è l’utilità che il
consumatore potrà ottenere. É una funzione monotonicamente crescente in R, al crescere di R cresce
l’utilità massima.
v(p1,p2,R)=u [ x ¿❑
1 ( p 1 , p 2 , R), x 2 ( p1 , p 2, R) ]
¿

1)Caso di preferenze Cobb-Douglas


α 1−α
u(x1,x2)= x 1 x 2
−λ [ p1 x 1+ p 2 x 2−R ]
α 1−α
L(x1,x2, λ ¿=x 1 x 2
Poi deriviamo secondo x1,x2, λ e dunque troviamo l’utilità marginale dei due beni, condizioni di
stazionarietà:
α −1 1−α
● α x 1 x 2 −λ p 1=0
α −α ❑
● ( 1−α ) x 1 x 2 ❑−λ p 2=0
● p1x1+p2x2-R=0
MU 1 p 1 α x α1 −1 x 1−α
2 p1 αx2 p1
Dopodichè = dunque =¿ ; =¿
MU 2 p 2 α −α❑
( 1−α ) x 1 x2 ❑ p 2 (1−α ) x 1 p2

(1−α ) p 1 x 1
Raccolgo in questo modo p 2 x 2= ; questo poi lo sostituisco nel vincolo di bilancio,
α

(1−α ) p 1 x 1 ¿ α R ¿ (1−α ) R
quindi avrò, R=p 1 x 1+ da questa riesco a ricavare che x 1= e x 2=
α p1 p2 ❑
Elasticità incrociata della domanda: la misura della quantità domandata del bene 1 rispetto alla
variazione percentuale del prezzi del bene 2.
……… (da qui in poi vedere sugli appunti).La funzione della spesa mi dice per dati prezzi qual è la
spesa necessaria per raggiungere un dato livello di utilità.

Se io cambio i prezzi ma voglio consentire al consumatore di avere comunque lo stesso livello di


soddisfazione, devo calcolare di quanto dovrebbe variare il reddito per consentire al consumatore, ai
nuovi prezzi, di mantenere costante la sua soddisfazione.
Se ad esempio introdurre un’imposta, di quanto dovrei compensare quei consumatori che sono colpiti
dall’imposta, per mantenere il loro livello di soddisfazione? Devo calcolare il reddito compensato,
cioè quello che gli consente di mantenere quella soddisfazione. Come si trovano queste funzioni di
domanda compensata? Possono essere ricavate semplicemente derivando la funzione della spesa o
in un altro modo, più lungo. Il programma di scelta ottima relativo alla spesa del consumatore porta a
determinare quelle che si chiamano funzioni di domanda condizionata o pensata o hicksiana, in
cui la domanda dei beni è in funzione dell’utilità e non del prezzo. Perchè queste funzioni ci dicono
qual è la quantità domandata che per ogni livello di prezzi minimizzare la spesa necessaria per
raggiungere un dato livello di utilità.

Solitamente abbiamo un problema di massimizzazione vincolata dell’utilità, dove, dato un insieme


di curve di indifferenza,il consumatore rispetta il suo vincolo di bilancio, si muove lungo la frontiera
dell’insieme di bilancio e vuole raggiungere, nel rispetto del vincolo, la curva di indifferenza più
lontana dall’origine degli assi. Questo lo raggiunge nel punto di tangenza SMS=rapporto tra i prezzi.
Supponiamo di voler raggiungere il livello di utilità u e doverci chiedere qual è il paniere di beni che mi
permette di raggiungere questo livello di utilità desiderato con una spesa minima. Dobbiamo
rispondere alla domanda qual è il paniere che mi permette di raggiungere il livello di utilità u
spendendo il minimo?
Quindi mentre prima cercavo la curva di indifferenza più lontana dagli assi ora cerco quella più vicina
all’origine degli assi in modo tale da configurare la spesa minore che mi permette di raggiungere
questo livello di utilità. Prima avevamo un problema di massimizzazione vincolata (che la spesa fosse
non maggiore del reddito disponibile), qui abbiamo un problema di minimizzazione vincolata, sotto il
vincolo che l’utilità sia pari a un certo livello soprassegnato. (questa cosa si trova nella teoria della
produzione).
Min p1x1+p2x2
Tale che u(x1x2)=u
Questa posso comunque riscriverla come Lagrangiana= L(x1,x2, λ ¿ =p1x1+p2x2- λ [ u(x 1, x 2)−u ].
La funzione obiettivo ora è la spesa e il vincolo è dato dalla funzione di utilità. Cioè tu vuoi spendere,
dati i prezzi, la quantità minore di reddito possibile, compatibilmente con il rispetto del vincolo di non
scendere al di sotto dell’utilità prefissata. Quindi abbiamo come in precedenza le 3 condizioni di
stazionareità.
…guardare appunti…

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