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Teoria del consumatore: l’analisi delle scelte decisionali degli agenti che operano sulla domanda. Le
decisioni vengono prese sulla base di molti elementi, alcuni facili da prevedere (es. Il reddito) altri
difficili (es.preferenze personali).
Obiettivo dell’analisi economica: pervenire a un modello che consenta di rispondere a domande del
tipo: che caratteristiche dovrebbe avere questo sistema per avere un esito soddisfacente? Per fare
ciò si cerca di immaginare quale potrebbe essere il comportamento di un consumatore tipo. Si fanno
delle ipotesi; la prima è che il comportamento di questi agenti sia razionale (cioè finalizzato ad un
obiettivo, scegliere un paniere di beni che rende massima la soddisfazione). Posta in essere la
razionalità io ho la possibilità di capire le lacune del sistema.
Partiamo considerando un paniere di beni definito come combinazione di beni e servizi acquistabili
da un consumatore.(per comodità ne consideriamo solo due di beni). Le preferenze del
consumatore ci dicono come un individuo valuta i panieri in ordine di desiderabilità. (in questo caso
poniamo il costo=0 perchè ovviamente la scelta finale di un individuo è dettata dal reddito, costo del
paniere ecc.).
Relazioni di preferenza:
➔ Preferenza debole=x⪰y
➔ Preferenza forte=x≻ y
➔ Indifferenza=x∼y
Vincoli del consumatore: quelli fisici, i beni disponibili sono limitati, non posso consumare quantità
infinite di beni; quelli economici o di bilancio, i beni che il consumatore può acquistare con il suo
reddito dati i prezzi.
Insieme di bilancio: i panieri che il consumatore è in grado di acquistare sarà definito come
B❑p , R= { x ∈ X : px ≤ R } .
Px, cioè la spesa dell’acquisto può essere minore o uguale al Reddito. X è l’ insieme di consumo e i
panieri facente parte di questo insieme saranno quelli per cui è soddisfatta questa condizione:
p 1 x 1+ p 2 x 2( spesa)≤ R (reddito) .
Se sostituisco al segno ≤ quello = posso trovare tutti i panieri che costano esattamente R. Avremo
R p1 R
dunque p 1 x 1+ p 2 x 2=R . → x 2= − ⋅ x 1. dove , l’intercetta verticale(o orizzontale)
p2 p2 p2
indica la quantità massima di bene 2 (o di bene 1 se mettiamo p1 al posto di p2) che il consumatore
potrebbe acquistare se spendesse il suo reddito interamente per quel bene.
Funzione di utilità, associa a diversi panieri valori numerici e serve a rappresentare le preferenze,
misura il grado di soddisfazione che un consumatore trae da ciascun paniere.
Utilità marginale aiuta a capire come varierà il livello di utilità δ u in risposta a un cambiamento del
consumo δ y . (mantenendo costanti i livelli di consumo degli altri beni).Quindi MU è definito come il
saggio a cui varierà l’utilità totale a seguito dell’aumento del livello del consumo. Ad es l’utilità del
δU
bene y può essere così calcolata: M U y = . Dal punto di vista grafico l’utilità marginale è
δy
rappresentata dalla pendenza della retta tangente alla funzione di utilità in quel punto. Il principio
dell’utilità marginale decrescente illustra come un aumento continuo del consumo di un bene
determina una riduzione dell’utilità marginale di quel bene. Maggiore è il consumo di un bene, minore
è la soddisfazione addizionale che si ottiene da un consumo aggiuntivo. Questo è uguale a una forma
strettamente convessa verso l’origine degli assi delle curve. L’utilità marginale può essere negativa.
Curva di indifferenza: una curva che unisce un insieme di panieri di consumo che danno al
consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Cioè è ugualmente soddisfatto o indifferente a
scegliere qualsiasi paniere presente sulla curva.
Proprietà delle curve di indifferenza:
1. Quando il consumatore gradisce entrambi i beni cioè quando le
utilità marginali di entrambi i beni sono positive, le curve di
indifferenza hanno una pendenza negativa (per rispetto del
principio della monotonicità).
2. Le curve di indifferenza non possono mai intersecarsi perché ad
esempio in questo caso B≫C dunque B≻ C. poichè si trovano
sulla stessa curva di indifferenza B∼ A e A ∼ C e dunque
B∼C ma questa è una contraddizione.
3. Ogni paniere di consumo si trova su una e una sola curva di
indifferenza.
4. Le curve di indifferenza non possono essere spesse.
Perfetti sostituti
Due beni si dicono perfetti sostituti quando il sms di uno per l’altro è
costante. Le preferenze di questi si dicono convesse ma non strettamente
convesse, perchè si può sempre creare un paniere medio. Il rapporto
δ x1
incrementale è costante ( ).
δ x2
Però noi in generale supponiamo che le preferenze siano strettamente convesse, cioè in questo
δ x1
caso cioè la pendenza delle curve (in valore assoluto) è decrescente. Il consumatore sarà
δ x2
disposto a cedere quantità del bene 2 minori via via che x1 aumenta.
Perfetti complementi
In alcuni casi non c’è sostituibilità tra i beni. I perfetti complementi sono dei
beni che il consumatore desidera sempre in proporzioni fisse l’una all’altro
(funzione di Leontief). Le curve di indifferenza in questo caso formano
figure a L. Il sms è zero nella parte piatta, infinito nella parte verticale e
indefinito nel punto d’angolo. Il punto d’angolo è l’unica proporzione che
consente un consumo proficuo dei due beni. Le preferenze sono convesse
ma non strettamente convesse. Deve necessariamente essere soddisfatta
questa condizione: u=min { α x 1 , β x 2 }. Posso riscrivere anche che
α
α x 1=β x 2 e dunque che x 2= x 1. Vado a sostituire nell'equazione della retta di bilancio che
β
α
sarebbe R=p 1 x 1+ p 2 x 2 e avrò R=p 1 x 1+ p 2 x 1.
β
Metto in evidenza x1 e avrò R=x 1
[
β p 1+ α p 2
β ]
e quindi la scelta ottima nel caso dei perfetti
¿ βR ¿ αR
sostituti sarà uguale a x 1= x 2= .
β p 1+ α p 2 β p 1+ α p 2
Cobb-Douglas
Per due beni la funzione di Cobb-Douglas è più generalmente rappresentata come U =A x α y β dove
A, α e β sono delle costanti positive. Le utilità marginali sono positive per entrambi i beni, le curve di
indifferenza avranno una pendenza verso il basso e avrà un tasso marginale di sostituzione
decrescente.
Quasi-lineari
La caratteristica distintiva di una funzione quasi lineare è che muovendoci verso nord sulla mappa di
indifferenza, il saggio marginale di sostituzione di x per y rimane lo stesso. Quindi le curve di
indifferenza sono parallele tra loro. La funzione è solitamente scritta come U ( x , y)=u( x)+by , dove
b è una costante positiva e u(x) è una funzione che cresce in x.
La scelta ottima
Scegliere il paniere che consente di collocarsi sulla curva di indifferenza più elevata,
compatibile con il vincolo di bilancio. Questo paniere corrisponde al punto di tangenza
tra la curva di indifferenza e il vincolo di bilancio, se le curve di indifferenza sono lisce
e strettamente convesse.
MU 1 MU 2
La condizione di ottimo è presentata da questa equazione = . Vediamo
p1 p2
cosa significa a livello economico. Come sappiamo il SMS è misurato dal rapporto
MU 1
dell’utilità marginale del bene 1 e del bene 2 ( ) e a sua volta l’utilità marginale è
MU 2
la variazione dell’utilità derivante dalla variazione, possibilmente infinitesimale, della quantità
δu
disponibile del bene 1 ( MU 1= ). Quindi in corrispondenza del paniere ottimo, la condizione di
δ x1
MU 1 p 1 MU 1 MU 2
tangenza presuppone che = che si può riscrivere come = . é importante
MU 2 p 2 p1 p2
MU 1
specificare che rappresenta l’utilità marginale ponderata del bene 1 cioè misura la
p1
variazione dell’utilità derivante dalla spesa di un euro in più per il bene 1. In corrispondenza dell’ottimo
le utilità marginali dei due beni devono essere uguali. Si supponga infatti che non sia così; in questo
caso, l'utilità marginale ponderata di un bene risulterà maggiore di quella dell'altro e il consumatore,
qualora disponesse di un euro addizionale, non esiterebbe a spenderlo per quel bene. Questo però
suggerisce che sarebbe vantaggioso aumentare il consumo di quel bene e ridurre quello dell'altro e
che, quindi, quella attuale non può rappresentare una condizione di ottimo.Il consumatore troverà
quindi conveniente rivedere i propri piani di consumo e si fermerà quando nuove variazioni non
generano aumenti di utilità; questo accade quando le utilità marginali ponderate sono eguali.
(1−α ) p 1 x 1
Raccolgo in questo modo p 2 x 2= ; questo poi lo sostituisco nel vincolo di bilancio,
α
❑
(1−α ) p 1 x 1 ¿ α R ¿ (1−α ) R
quindi avrò, R=p 1 x 1+ da questa riesco a ricavare che x 1= e x 2=
α p1 p2 ❑
Elasticità incrociata della domanda: la misura della quantità domandata del bene 1 rispetto alla
variazione percentuale del prezzi del bene 2.
……… (da qui in poi vedere sugli appunti).La funzione della spesa mi dice per dati prezzi qual è la
spesa necessaria per raggiungere un dato livello di utilità.