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UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE

FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (M/Z)

LE TRAVI RIGIDE
Ing. Francesco CLEMENTI, PhD

A.A. 2017/2018
INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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TRAVE
DEFINIZIONE
La trave è un solido generato da una figura piana S detta sezione, che si muove nello spazio
mantenendosi sempre ortogonale alla traiettoria s descritta dal suo baricentro G.
La curva 𝐺 𝑠 è detta asse della trave e in generale non è una retta.
La lunghezza dell’asse della trave deve essere molto maggiore della dimensione delle sezioni,
ossia almeno 10 volte la massima dimensione caratteristica delle sezioni.

Per trave si intende un corpo essenzialmente monodimensionale e per analizzarla ci si riferisce


solitamente al suo asse come una curva 𝑠 → 𝐺 𝑠 − 𝑂 nello spazio sufficientemente regolare
in modo tale che le derivate siano definite e continue.

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TRAVE
GEOMETRIA DELLA TRAVE
Si definisce base locale in 𝐺 𝑠 la terna intrinseca composta dai versori 𝒕(𝑠), 𝒏(𝑠), 𝒃(𝑠) dove:

• 𝒕(𝑠) è il versore tangente t all’asse della trave, ossia la derivata del vettore posizione
𝐺 𝑠 − 𝑂 fatta rispetto ad 𝑠 (ascissa che misura la lunghezza della curva):
𝑑 𝐺 𝑠 −𝑂 ′
𝒕 𝑠 = = 𝐺 𝑠 −𝑂 (3.1)
𝑑𝑠
• 𝒏(𝑠) è il versore perpendicolare a 𝒕(𝑠) ossia il versore 𝒕′ (𝑠);
• 𝒃(𝑠) è il versore binormale ai versori 𝒕(𝑠) e 𝒏(𝑠) dove
𝒃 𝑠 = 𝒕(𝑠) ∧ 𝒏(𝑠) (3.2)

OSSERVAZIONI
La sezione della trave passa nel piano (b; n).
Per travi rettilinee si sceglie l’asse z coincidente con l’asse della trave (s=z).

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TRAVE
GEOMETRIA DELLA TRAVE
Derivando una volta la terna intrinseca composta dai versori 𝒕(𝑠), 𝒏(𝑠), 𝒃(𝑠) si ottiene:
1
𝒕′ 𝑠 = 𝜅 𝑠 𝒏 𝑠 = 𝒏(𝑠) (3.3)
𝜌(𝑠)

𝜅 𝑠 è la curvatura ossia il modulo di 𝒕′ 𝑠 e misura lo scostamento dalla rettilineità;


1
𝜌 𝑠 = è il raggio di curvatura che localmente approssima meglio l’asse della trave.
𝜅 𝑠

𝒃′ 𝑠 = −𝜏(𝑠)𝒏(𝑠) (3.4)

𝜏(𝑠) è definita torsione e misura il discostamento dalla planarità.


𝒏′ 𝑠 = −𝜅 𝑠 𝒕 s + 𝜏 𝑠 𝒃(𝑠) (3.5)

Le (3.3), (3.4), (3.5) sono note come formule di Frenet-Serret e permettono di descrivere in
maniera completa la curva 𝐺(𝑠) con la sola conoscenza di 𝜅 𝑠 e 𝜏(𝑠):
0 𝜅 𝑠 0 𝒕(𝑠)
𝑑 𝒕 s
𝒏(𝑠) = −𝜅 𝑠 0 𝜏(𝑠) 𝒏(𝑠) (3.6)
𝑑𝑠
𝒃(𝑠) 0 −𝜏(𝑠) 0 𝒃(𝑠)
OSSERVAZIONI
Per travi rettilinee si ha che 𝒕 s = cost e 𝜅(𝑠) = 0.
Per travi giacenti su di un piano si ha 𝒃 𝑠 = cost e 𝜏 𝑠 = 0.

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TRAVE
GEOMETRIA DELLA TRAVE
MOLLA
La molla è una trave elicoidale. Se R è il raggio in pianta e P il passo, l’asse della trave è descritto
in forma parametrica in funzione di 𝑟:

𝑅𝑐𝑜𝑠 𝑟
𝑅𝑠𝑒𝑛(𝑟)
𝐺 𝑟 −𝑂 = 𝑟
𝑃
2𝜋

Si calcola ora la lunghezza s dell’asse della trave isolando un tratto infinitesimo compreso tra
𝐺 𝑟 e 𝐺 𝑟 + 𝑑𝑟 per determinare la curva in funzione di s:
𝑑𝑠 = 𝑑𝑥 2 + 𝑑𝑦 2 + 𝑑𝑧 2

2 2 2
𝑑𝑠 𝑑𝑥 𝑑𝑦 𝑑𝑧
= + +
𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑅𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
2 𝑅𝑠𝑒𝑛(𝜃𝑠)
𝑑𝑠 𝑃 𝐺 𝑠 −𝑂 =
= −𝑅𝑠𝑒𝑛𝑟 2 + 𝑅𝑐𝑜𝑠𝑟 2 + 𝜃𝑠
𝑑𝑟 2𝜋 𝑃
2𝜋
𝑑𝑠 𝑃2 1
= 𝑅2 + 2 = ⇒ 𝑟 = 𝜃𝑠
𝑑𝑟 4𝜋 𝜃

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TRAVE
GEOMETRIA DELLA TRAVE
MOLLA
Il versore tangente 𝒕 è:
−𝑅𝜃𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠
𝑅𝜃𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
𝒕 𝑠 = (3.7)
𝜃
𝑃
2𝜋
Si definisce 𝜅 𝑠 = 𝑐𝑜𝑠𝑡 = 𝑅𝜃 2 ed il versore 𝒏(𝑠).
−𝑅𝜃 2 𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠 −𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
𝒕′ 𝑠 = −𝑅𝜃 2 𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 = 𝑅𝜃 2
−𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 = 𝜅 𝑠 𝒏(s) (3.8)
0 0
𝑃𝜃
−𝑅𝜃𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠
−𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠 2𝜋
𝑅𝜃𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
𝒃(𝑠) = ∧ −𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 = 𝑃𝜃 (3.9)
𝑃𝜃 − 𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
0 2𝜋
2𝜋 𝑅𝜃


𝑃𝜃 2 −𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
𝒃 𝑠 =− −𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 = −𝜏 𝑠 𝒏(𝑠) (3.10)
2𝜋
0
2
Da 𝒃′ (𝑠) si ricava 𝜏 𝑠 = 𝑐𝑜𝑠𝑡 = 𝑃𝜃 ൗ2𝜋 .

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TRAVE
GEOMETRIA DELLA TRAVE
TRAVE NEL PIANO
Una trave nel piano è descritta dall’equazione 𝑦 = 𝑦(𝑥).

𝑑𝑠 = 𝑑𝑥 2 + 𝑑𝑦 2
𝑑𝑠
= 1 + 𝑦′ 𝑥 2
𝑑𝑥

𝑑𝑥
𝑑 𝑥(𝑠) 𝑑𝑠 𝑑𝑥 1 1 1
𝒕 𝑠 = = = ′ = ′ (3.11)
𝑑𝑠 𝑦(𝑠) 𝑑𝑦 𝑑𝑥 𝑑𝑠 𝑦 𝑥 1 + 𝑦′ 𝑥 2 𝑦 𝑥
𝑑𝑥 𝑑𝑠

𝑑𝒕 𝑑𝑥 −𝑦 ′′ 𝑥 1 𝑦′ 𝑥
𝒕 𝑠 = = 3 (3.12)
𝑑𝑥 𝑑𝑠 1 + 𝑦 ′ 𝑥 2 ൗ2 1 + 𝑦 ′ 𝑥 2 −1
Dove
−𝑦 ′′ 𝑥
𝜅 𝑠 =
1 + 𝑦′ 𝑥 2 3ൗ2
1 𝑦′ 𝑥
𝒏 𝑠 =
1 + 𝑦′ 𝑥 2 −1

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INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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AZIONI INTERNE
Si determinano le forze e i momenti che si generano all’interno delle travi a causa dei carichi.
Si consideri una trave arbitraria nello spazio e si pensi di dividerla idealmente in due parti
operando un taglio su una generica sezione ad ascissa s.

Per il primo postulato della statica, su ciascuna delle due parti dovranno agire forze e momenti
necessari a garantire l’equilibrio definiti come AZIONI INTERNE 𝑹 ഥ, 𝑴ഥ e 𝑹 ed 𝑴.
Per il secondo postulato della statica si ha che 𝑹 ഥ = −𝑹 e 𝑴 ഥ = −𝑴 e vanno intese come 𝑹 ഥ, 𝑴

le azioni che la parte di sinistra esercita sulla parte di destra che le subisce, mentre 𝑹 ed 𝑴 le
azioni che la parte di destra esercita sulla parte di sinistra che le subisce (In questo modo basta
mettere in equilibrio solo una parte). Riassumendo si ha:
La forza R ha tre componenti: Il momento M ha tre componenti:
𝑁 = 𝑹 × 𝒕 = SFORZO NORMALE 𝑀𝑡 = 𝑴 × 𝒕 =MOMENTO TORCENTE
𝑇𝑛 = 𝑹 × 𝒏 = TAGLIO LUNGO 𝒏 𝑀𝑛 = 𝑴 × 𝒏 =MOMENTO FLETTENTE ASSE 𝒏
𝑇𝑏 = 𝑹 × 𝒃 = TAGLIO LUNGO 𝒃 𝑀𝑏 = 𝑴 × 𝒃 =MOMENTO FLETTENTE ASSE 𝒃
𝑹 = 𝑁𝒕 + 𝑇𝑛 𝒏 + 𝑇𝑏 𝒃 𝑴 = 𝑀𝑡 𝒕 + 𝑀𝑛 𝒏 + 𝑀𝑏 𝒃

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AZIONI INTERNE
CASO PIANO
Nel caso piano le azioni interne da considerare sono:

• 𝑁 =SFORZO NORMALE;
• 𝑇 = 𝑇𝑛 TAGLIO;
• M= 𝑀𝑏 MOMENTO FLETTENTE.

CONVENZIONE DEI SEGNI (in figura le azioni interne sono disegnate tutte positive):
• N è positivo se tira la parte su cui è applicata;
• T è positivo se tende a far ruotare la parte su cui agisce in senso orario;
• M è positivo se tira le FIBRE DI RIFERIMENTO (indicate con un tratteggio e scelte
arbitrariamente), ovvero se il lato teso coincide con il lato di riferimento.

OSSERVAZIONI
Nel caso piano non può esserci torsione altrimenti causerebbe l’uscita della trave dal piano.
Attenzione a non confondere il lato teso, fatto fisico dato dai carichi, con il lato di riferimento (scelto
arbitrariamente dall’operatore).
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INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE GENERICA NELLO SPAZIO CON CARICHI DISTRIBUITI

Si consideri una trave generica disposta nello spazio sottoposta a forze 𝑝 𝑠 e momenti 𝑐(𝑠)
distribuiti in maniera arbitraria lungo l’asse della trave. Agli estremi della trave sono applicati le
forze 𝑹 0 e 𝑹(𝐿) e i momenti 𝑴 0 e 𝑴(𝐿) che possono essere carichi esterni o reazioni
vincolari, in modo tale che la struttura sia in equilibrio. Si effettui un taglio nella sezione
generica individuata dall’ascissa 𝑠, si mettano in evidenza le azioni interne 𝑹 𝑠 e 𝑴(𝑠) e si
metta in equilibrio il tratto compreso tra 0 ed 𝑠:
EQUAZIONE INTEGRALE DI EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE IN FORMA VETTORIALE
𝒔
−𝑹 0 + න 𝒑 𝜉 𝑑𝜉 + 𝑹 𝑠 = 𝟎 (3.13)
𝟎

EQUAZIONE INTEGRALE DI EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE POLO O IN FORMA VETTORIALE


𝒔 𝒔
−𝑴 0 + න 𝒄 𝜉 𝑑𝜉 + න 𝐺 𝜉 − 𝑂 ∧ 𝒑 𝜉 𝑑𝜉 + 𝐺 𝑠 − 𝑂 ∧ 𝑹 𝑠 + 𝑴 𝑠 = 𝟎 (3.14)
𝟎 𝟎

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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE GENERICA NELLO SPAZIO
Derivando la (3.13) e la (3.14) si ottiene:
EQUAZIONE DIFFERENZIALE DI EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE IN FORMA VETTORIALE
𝑹′ 𝑠 + 𝒑(𝑠) = 𝟎 (3.15)

EQUAZIONE DIFFERENZIALE DI EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE POLO O IN FORMA VETTORIALE


𝑴′ 𝑠 + 𝒄 𝑠 + 𝒕 ∧ 𝑹(𝑠) = 𝟎 (3.16)

Scrivendo in componenti nella terna 𝒕, 𝒏, 𝒃 , la (3.15) e la (3.16) diventano:


EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE IN COMPONENTI
𝑁 ′ − 𝜅𝑇𝑛 + 𝑝𝑡 = 0
𝑇𝑛′ + 𝜅𝑁 − 𝜏𝑇𝑏 + 𝑝𝑛 = 0 (3.17)
𝑇𝑏′ + 𝜏𝑇𝑛 + 𝑝𝑏 = 0
La (3.17) rappresenta un sistema di tre equazioni differenziali ordinarie nelle tre incognite 𝑁(𝑠),
𝑇𝑛 (𝑠), 𝑇𝑏 (𝑠) noti i carichi 𝑝𝑡 , 𝑝𝑛 , 𝑝𝑏 e la geometria della trave 𝜅 𝜏 .
EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE POLO O IN COMPONENTI
𝑀𝑡′ − 𝜅𝑀𝑛 + 𝑐𝑡 = 0
𝑀𝑛′ + 𝜅𝑀𝑡 − 𝜏𝑀𝑏 −𝑇𝑏 +𝑐𝑛 = 0 (3.18)
𝑀𝑏′ + 𝜏𝑀𝑛 + 𝑇𝑛 + 𝑐𝑏 = 0
La (3.18) rappresenta un sistema di tre equazioni differenziali ordinarie nelle tre incognite
𝑀𝑡 (𝑠), 𝑀𝑛 (𝑠), 𝑀𝑏 (𝑠) noti i carichi 𝑐𝑡 , 𝑐𝑛 , 𝑐𝑏 e la geometria della trave 𝜅 𝜏 .
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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE PIANA NELLO SPAZIO
Se la trave è geometricamente piana si ha 𝜏 𝑠 = 0 e quindi le (3.17) e le (3.18) diventano:
𝑁 ′ − 𝜅𝑇𝑛 + 𝑝𝑡 = 0
𝑇𝑛′ + 𝜅𝑁 + 𝑝𝑛 = 0
𝑇𝑏′ + 𝑝𝑏 = 0
(3.19)
𝑀𝑡′ − 𝜅𝑀𝑛 + 𝑐𝑡 = 0
𝑀𝑛′ + 𝜅𝑀𝑡 −𝑇𝑏 +𝑐𝑛 = 0
𝑀𝑏′ + 𝑇𝑛 + 𝑐𝑏 = 0
Si può osservare come i carichi agiscano anche al di fuori del piano della trave.
TRAVE PIANA NEL PIANO
Si supponga che la trave sia piana con 𝜏 𝑠 = 0 (PLANARITA’ GEOMETRICA) e che agiscano su di
essa solo forze nel piano e momenti perpendicolari ad esso (PLANARITA’ MECCANICA).
Si considerano nulle le forze fuori dal piano 𝑇𝑏 , 𝑝𝑏 ed i momenti nel piano (𝑀𝑡 , 𝑀𝑛 , 𝑐𝑡 e 𝑐𝑛 ) e
la (3.19) diventa:
𝑁 ′ − 𝜅𝑇𝑛 + 𝑝𝑡 = 0
𝑇𝑛′ + 𝜅𝑁 + 𝑝𝑛 = 0 (3.20)
𝑀𝑏′ + 𝑇𝑛 + 𝑐𝑏 = 0

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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE RETTILINEA NELLO SPAZIO
In questo caso si ha 𝑡 𝑠 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 ⇒ κ(s) = 𝜏 𝑠 = 0 (PLANARITA’ GEOMETRICA):
𝑁 ′ + 𝑝𝑡 = 0
𝑇𝑛′ + 𝑝𝑛 = 0
𝑇𝑏′ + 𝑝𝑏 = 0
(3.21)
𝑀𝑡′ + 𝑐𝑡 = 0
𝑀𝑛′ −𝑇𝑏 +𝑐𝑛 = 0
𝑀𝑏′ + 𝑇𝑛 + 𝑐𝑏 = 0
Si può osservare come i carichi agiscano anche al di fuori del piano della trave e come le prime
quattro equazioni siano disaccoppiate, ossia in ogni equazione compare una sola incognita.
TRAVE RETTILINEA NEL PIANO
Si supponga che la trave sia rettilinea con κ s = 𝜏 𝑠 = 0 (PLANARITÀ GEOMETRICA) e che
agiscano su di essa solo forze nel piano e momenti perpendicolari ad esso (PLANARITÀ
MECCANICA).
Si considerano nulle le forze fuori dal piano 𝑇𝑏 , 𝑝𝑏 ed i momenti nel piano (𝑀𝑡 , 𝑀𝑛 , 𝑐𝑡 e 𝑐𝑛 ) e
la (3.21) diventa:
𝑁 ′ + 𝑝𝑡 = 0
𝑇𝑛′ + 𝑝𝑛 = 0 (3.22)
𝑀𝑏′ + 𝑇𝑛 + 𝑐𝑏 = 0

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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE RETTILINEA NEL PIANO
La (3.22) richiede una modifica poiché molto spesso ci
si riferisce alle convenzioni di Figura a, dove tutte le
grandezze riportate si intendono positive, invece che
alla più corretta riportata in Figura b.
Si ha infatti che 𝒃 = 𝒕 ∧ 𝒏 è entrante nel piano del foglio ed 𝑀𝑏 è orario. La (3.22) diventa:
𝑁′ + 𝑞 = 0 𝑁 ′ = −𝑞
𝑇′ + 𝑝 = 0 ⇒ 𝑇 ′ = −𝑝 (3.23)
−𝑀′ + 𝑇 − 𝑐 = 0 𝑀′ = 𝑇 − 𝑐
Derivando l’espressione di 𝑀′ e ricordando che 𝑇 ′ = −𝑝 si ottiene:
𝑀′′ = 𝑇 ′ − 𝑐 ′ = −𝑝 − 𝑐 ′ (3.24)
OSSERVAZIONI
Nelle applicazioni che si incontrano nella pratica si ha che 𝑐 ′ = 0. In tal caso si ha:
• La derivata dello sforzo normale è uguale all’opposto del carico distribuito 𝑞;
• La derivata del taglio è uguale all’opposto del carico distribuito 𝑝;
• La derivata del momento è uguale al taglio;
• La curvatura del momento è meno il carico distribuito 𝑝;
• Carico trasversale 𝑝 nullo ⇒ taglio costante ⇒ momento lineare;
• Carico trasversale 𝑝 costante ⇒ taglio lineare ⇒ momento parabolico;
• Carico trasversale 𝑝 lineare ⇒ taglio parabolico ⇒ momento cubico.

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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE RETTILINEA NEL PIANO
METODO ALTERNATIVO
Le equazioni differenziali di equilibrio di una trave rettilinea nel piano possono anche essere dimostrate con
un ragionamento diretto. Data una trave rettilinea nel piano, si isoli il concio compreso tra la sezione di
ascissa z e quella di ascissa z+dz. Si mettano in evidenza tutte le forze che agiscono su questo concio.
La convenzione dei segni applicata va intesa in questo senso.
Una volta scelto a piacere il lato (o fibre di riferimento) si ha:
• L’ascissa z crescente nel verso che lascia il lato di riferimento sulla destra;
• Il carico distribuito 𝑝 perpendicolare all’asse della trave positivo se diretto dal
lato non di riferimento verso il lato di riferimento.
• Il carico distribuito 𝑞 tangente all’asse della trave positivo se concorde con z;
• Il momento distribuito 𝑐 è positivo se antiorario;
• 𝑁 𝑧 , 𝑇 𝑧 e 𝑀 𝑧 sono sulla faccia di sinistra;
• 𝑁 𝑧 + 𝑑𝑧 , 𝑇 𝑧 + 𝑑𝑧 e 𝑀 𝑧 + 𝑑𝑧 sono sulla faccia di destra;
• 𝑞 𝑧 𝑑𝑧, 𝑝 𝑧 𝑑𝑧 e c 𝑧 𝑑𝑧 sono costanti in prima approssimazione.
Essendo una parte di struttura anche il concio deve stare in equilibrio:
𝑁 𝑧 + 𝑑𝑧 − 𝑁 𝑧
⟶: −𝑁 𝑧 + 𝑁 𝑧 + 𝑑𝑧 + 𝑞 𝑧 𝑑𝑧 = 0 ⇒ + 𝑞 𝑧 = 0 ⇒ 𝑎𝑙 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑧 → 0 𝑁 ′ + 𝑞 = 0
𝑑𝑧
𝑇 𝑧 + 𝑑𝑧 − 𝑇 𝑧
↑: 𝑇 𝑧 − 𝑇 𝑧 + 𝑑𝑧 − 𝑝 𝑧 𝑑𝑧 = 0 ⇒ + 𝑝 𝑧 = 0 ⇒ 𝑎𝑙 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑧 → 0 𝑇′ + 𝑝 = 0
𝑑𝑧
𝑑𝑧
↺: − 𝑀 𝑧 + 𝑀 𝑧 + 𝑑𝑧 − 𝑇 𝑧 + 𝑑𝑧 𝑑𝑧 + 𝑝 𝑧 𝑑𝑧 + 𝑐 𝑧 𝑑𝑧 = 0
2
𝑀 𝑧 + 𝑑𝑧 − 𝑀 𝑧 𝑝 𝑧
⇒ − 𝑇 𝑧 + 𝑑𝑧 + 𝑐 𝑧 + 𝑑𝑧 = 0 ⇒ 𝑎𝑙 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑧 → 0 𝑀′ − 𝑇 + 𝑐 = 0
𝑑𝑧 2
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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE GENERICA NELLO SPAZIO CON CARICHI CONCENTRATI
Si consideri una trave generica disposta nello spazio sottoposta a
carichi 𝑃 e momenti 𝐶 concentrati in una generica sezione 𝑠. Agli
estremi della trave sono applicati le forze 𝑹 0 e 𝑹(𝐿) e i momenti
𝑴 0 e 𝑴(𝐿) che possono essere carichi esterni o reazioni vincolari, in
modo tale che la struttura sia in equilibrio.
Si effettui un taglio subito prima (1) e subito dopo (2) il punto di
applicazione della forza e del momento concentrato e si metta in
equilibrio il concio di trave ottenuto (la distanza tra le sezioni (1) e (2) è
praticamente nulla).
EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE IN FORMA VETTORIALE
−𝑹− + 𝑹+ + 𝑷 = 𝟎 ⇒ 𝑹+ − 𝑹− = ∆𝑹 = −𝑷 (3.25)
EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE POLO O IN FORMA VETTORIALE
−𝑴− + 𝑴+ + 𝑪 = 𝟎 ⇒ 𝑴+ − 𝑴− = ∆𝑴 = −𝑪 (3.26)

Come si può osservare, in corrispondenza di carichi (forze e/o


momenti) concentrati le azioni interne subiscono un salto pari a
meno il valore del carico agente.
Le azioni interne sono dunque discontinue in tali punti.

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INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
I diagrammi delle azioni interne permettono di visualizzare come i carichi fluiscono all’interno
della struttura e di determinare le sezioni maggiormente sollecitate.
PROCEDIMENTO (mensola piana):
• Si sceglie il lato di riferimento (o fibre di riferimento) evidenziandolo con un tratteggio;
• Si calcolano le reazioni vincolari;
• Si effettua un taglio in una generica sezione individuata dall’ascissa z, si separano le due parti
di trave e si mettono in evidenza le azioni interne (i versi sono scelti inizialmente a piacere);

• Si mette in equilibrio una delle due parti, preferibilmente quella che conduce a conti più
semplici (per verifica si può mettere in equilibrio l’altra parte di trave);
• Dopo aver ottenuto l’andamento analitico 𝑁 𝑧 , 𝑇 𝑧 𝑒 𝑀 𝑧 si tracciano i grafici.
→: −N z + Q = 0
↑: 𝑇 𝑧 − 𝐹 = 0
↺ 𝐺 𝑧 : −𝑀 𝑧 − 𝐹 𝐿 − 𝑧 = 0

OSSERVAZIONI
Nei diagrammi del taglio e dello sforzo normale è importante riportare il segno dell’azione interna, mentre è
indifferente il lato della trave dove si disegna. Il diagramma del momento va invece sempre riportato dalla
parte delle fibre tese.
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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
ESEMPI ELEMENTARI
TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO
TRACCIAMENTO RAPIDO DEI DIAGRAMMI
• In una cerniera il momento è nullo;
• In un pattino con asse parallelo all’asse della
trave il taglio è nullo;
• In un estremo libero le azioni interne sono nulle.

EQUILIBRIO PARTE SINISTRA EQUILIBRIO PARTE DESTRA

→: N z = 0 →: −N z = 0
↑: 𝐹 𝑏ൗ𝐿 − 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 ↑: 𝐹 𝑎ൗ𝐿 + 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = −𝐹 𝑎ൗ𝐿
↺ 𝐺 𝑧 : 𝑀 𝑧 − 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 = 0 ⇒ 𝑀 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 ↺ 𝐺 𝑧 : −𝑀 𝑧 + 𝐹 𝑎ൗ𝐿 𝐿 − 𝑧 = 0

𝑀 𝐵 = 𝑀 𝑧 = 𝑎 = 𝐹 𝑎𝑏ൗ𝐿 ⇒ 𝑀 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 ⇒ 𝑀 𝐶 = 0

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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
ESEMPI ELEMENTARI
TRAVE APPOGGIATA CON CARICO UNIFORMEMENTE DISTRIBUITO

→: N z = 0
1 1
↑: 𝑝𝐿 − 𝑝𝑧 − 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = 𝑝 𝐿 − 𝑧
2 2
↺ 𝐺 𝑧 : 𝑀 𝑧 − 1ൗ2 𝑝𝐿𝑧 + 𝑝𝑧 1ൗ2 𝑧 = 0
⇒ 𝑀 𝑧 = 1ൗ2 𝑝𝑧(𝐿 − 𝑧)

TRAVE APPOGGIATA CON CARICO DISTRIBUITO TRIANGOLARE

2
𝑇 𝑧 = 1ൗ6 𝑝𝐿 − 1ൗ2 𝑝 𝑧 ൗ𝐿
3
N z =0 M 𝑧 = 1Τ6 𝑝𝐿𝑧 − 1Τ6 𝑝 𝑧 ൗ𝐿

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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE
• CONCAVITA’
Nel caso in cui 𝑐 = 0, il diagramma del momento flettente
assume la forma di un filo sottoposto agli stessi carichi
trasversali 𝑝 a cui è soggetta la trave. Con questa analogia
si stima subito la concavità del diagramma del momento,
che è sempre dalla parte in cui «spinge» il carico, ossia
dalla parte dove si deforma il filo.

Tale assunzione si estende anche al caso di forze concentrate perpendicolari all’asse della trave
dove il taglio e la derivata del momento è discontinua generando un punto angoloso, detto
impropriamente cuspide.

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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE
• RIBALTAMENTO AL NODO
Si supponga che due travi convergano in un nodo, si effettui un taglio
e lo si isoli, mettendo in evidenza le azioni interne. Per l’equilibrio alla
rotazione del nodo i momenti devono essere uguali ed entrambi
tendere le fibre interne o entrambi le fibre esterne.

In conclusione in corrispondenza del nodo, il diagramma del momento si disegna sempre dalla
stessa parte con uguali valori; ciò non avviene se al nodo è applicato dall’esterno un momento
concentrato.

LE TRAVI RIGIDE – Ing. Francesco Clementi 26


DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI
Per illustrare il procedimento di come tracciare i diagrammi delle azioni interne, si fa riferimento
alla struttura isostatica sottostante, si risolve il problema statico e si riportano tutte le forze che
agiscono sui vari corpi, senza più distinzione tra carichi attivi e reazioni vincolari.

Si ha che:
4 5
• 𝑁 𝐴 = 0; 𝑇 𝐴 = + 𝑝𝐿; 𝑀 𝐴 = − 𝑝𝐿2 ;
3 6
1
• 𝑁 𝐵 = 0; 𝑇 𝐵 = + 𝑝𝐿; 𝑀 𝐵 = 0;
3
• 𝑁 𝐷 = 0; 𝑇 𝐷 = 0; 𝑀 𝐷 = 0;
• Nel corpo (1) lo sforzo normale è costante, il taglio lineare ed il momento parabolico;
• Nel corpo (2) lo sforzo normale è costante, il taglio parabolico ed il momento cubico;
• Nei tratti AB e BC la concavità del momento è verso l’alto, nel tratto CD verso il basso;
• Il diagramma dello sforzo normale è continuo, quello del taglio è discontinuo in C dove si
verifica un salto pari a 𝑝𝐿ൗ3, il diagramma del momento è continuo.

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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI
• DIAGRAMMA DELLO SFORZO NORMALE
Essendo costante e nullo in un punto, lo sforzo normale è nullo dappertutto.
• DIAGRAMMA DEL TAGLIO
1. Si riportano i valori delle reazioni vincolari esterne;
2. Nel tratto AB il disegno è immediato essendo lineare e conoscendo i valori esterni;

3. Si calcola il valore del taglio subito a destra di C mettendo in equilibrio alla traslazione
verticale il tratto 𝐶 + 𝐷 dopo averlo tagliato dal resto della struttura 𝑇 + 𝐶 = −𝑝𝐿Τ4. Dalla
∆𝑇 = 𝑇 + − 𝑇 − = −𝑝𝐿ൗ3 ne segue che 𝑇 − 𝐶 = 𝑝𝐿ൗ3 + 𝑇 + 𝐶 = 𝑝𝐿Τ12.
4. In B il carico è positivo ⇒ la pendenza del taglio è negativa;
In C il carico è nullo ⇒ la pendenza è nulla;
In D il carico è negativo ⇒ la pendenza è negativa. Si riporta il diagramma del taglio

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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI
• DIAGRAMMA DEL MOMENTO
1. Si riportano i valori delle reazioni vincolari esterne, ai quali si aggiunge il valore del momento
in C calcolato mettendo in equilibrio alla rotazione la parte di struttura CD
2
⇒ 𝑀 𝐶 = + 𝑝𝐿 ൗ12;
2. Si discutono le pendenze guardando il diagramma del taglio e si conteggia la concavità:
𝑀′ 𝐴 = + 4𝑝𝐿ൗ3 , 𝑀′ 𝐵 = + 𝑝𝐿ൗ3 , 𝑀′ 𝐶 − = + 𝑝𝐿Τ12 , 𝑀′ 𝐶 + = − 𝑝𝐿Τ4 , 𝑀′ 𝐷 = 0;
3. Si riporta il diagramma del momento.

LE TRAVI RIGIDE – Ing. Francesco Clementi 29


INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
LE TRAVI RIGIDE – Ing. Francesco Clementi 30
ESEMPI
TRAVI CIRCOLARI
Si determinano i diagrammi delle azioni interne. Si effettua un taglio in una generica sezione
individuata dall’angolo 𝛼, si isola la parte di destra e la si mette in equilibrio.
Si scrivono le equazioni di equilibrio alla traslazione in direzione orizzontale e verticale, invece
che in direzione di 𝑁(𝛼) e T(𝛼) e si sceglie come polo il centro del cerchio O invece che 𝐺 𝛼 :
EQUAZIONI DI EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE
𝛼
→: −𝑁 𝛼 𝑠𝑒𝑛𝛼 + T 𝛼 cosα − න 𝑝𝑅𝑐𝑜𝑠𝛽𝑑𝛽 = 0
0
𝛼
↑: 𝑁 𝛼 cosα + T 𝛼 𝑠𝑒𝑛𝛼 − න 𝑝𝑅𝑠𝑒𝑛𝛽𝑑𝛽 + 𝑝𝑅 = 0
0
2
↺ 𝑂: −𝑀 𝛼 + 𝑁 𝛼 𝑅 + 𝑝𝑅 = 0

La soluzione è:
𝑁 𝛼 = −𝑝𝑅
T 𝛼 =0 (3.27)
𝑀 𝛼 =0

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ESEMPI
STRUTTURA PIANA
I corpi (4) e (5) sono un arco a tre cerniere non allineate e quindi D è a terra.
La cerniera B è a terra a causa dell’incastro in A.
I corpi (2),(3),(4) sono un arco a tre cerniere non allineate. ⇒ LA STRUTTURA E’ ISOSTATICA

𝑛 = 5, 𝐿 = 15, 𝑉𝑒 = 3 + 2 + 2 = 7, 𝑉𝑖 = 2 + 2 + 4 = 8, 𝑉 = 15 ⇒ 𝐿 = 𝑉 (3.28)

Alcune reazioni vincolari si calcolano immediatamente:


𝑉𝐷′′′ = 0 equilibrio traslazione verticale (4) 𝑉𝐹 = 𝑉𝐷′′ = −𝑉𝐷′ equilibrio traslazione verticale (5)
𝑀𝐸 = 0 equilibrio rotazione polo D (4) 𝐻𝐵′ = 𝐻𝐵′′ equilibrio traslazione orizzontale nodo B
𝐻𝐷′′ = 0 equilibrio rotazione polo F (5) 𝑉𝐴 = −𝑉𝐵′ equilibrio alla traslazione verticale (1)
𝐻𝐹 = 0 equilibrio rotazione polo D (5) 𝑀𝐴 = −𝑉𝐵′ 𝐿 equilibrio rotazione polo A del (1)
𝐻𝐷′′′ = −𝐻𝐷′ equilibrio traslazione orizzontale nodo D
𝐻𝐸 = 𝐻𝐷′′′ = −𝐻𝐷′ equilibrio traslazione orizzontale (4)
𝐻𝐴 = 𝐻𝐵′ = 𝐻𝐵′′ equilibrio traslazione orizzontale (1)
𝑉𝐷′′ = −𝑉𝐷′ equilibrio traslazione verticale nodo D
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ESEMPI
STRUTTURA PIANA
Rimane da calcolare 𝐻𝐷′ , 𝑉𝐷′ , 𝐻𝐵′′ , 𝑉𝐵′′ , 𝑉𝐵′ , 𝑅𝐶 e 𝑀𝐶 .
EQUAZIONI DI EQUILIBRIO LOCALE CORPI (2) E (3)
3 1
↺ 𝐵: −2𝑝𝐿2 + 𝑝𝐿 𝐿 − 𝑉𝐷′ 3𝐿 = 0 ⇒ 𝑉𝐷′ = − 𝑝𝐿
2 6
7
↑: −𝑉𝐵′′ + 𝑝𝐿 − 𝑉𝐷′ = 0 ⇒ 𝑉𝐵′′ = 𝑝𝐿
6

EQUAZIONI DI EQUILIBRIO CORPO 2 CORPO 3


𝑅𝐶 7 𝑅𝐶 𝑅𝐶
↑: −𝑉𝐵′′ + = 0 ⇒ 𝑅𝐶 = 2𝑝𝐿 →: − 𝐻𝐷′ = 0 ⇒ 𝐻𝐷′ =
2 6 2 2
𝑅 𝐶 7 NODO B
→: 𝐻𝐵′′ − = 0 ⇒ 𝐻𝐵′′ = 𝑝𝐿 17
2 6
↑: −𝑉𝐵′ − 4𝑝𝐿 + 𝑉𝐵′′ = 0 ⇒ 𝑉𝐵′ = − 𝑝𝐿
↺ 𝐵 2𝑝𝐿 − 𝑀𝐶 = 0 ⇒ 𝑀𝐶 = 2𝑝𝐿2
2
6

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ESEMPI
STRUTTURA PIANA
Si riportano i diagrammi delle azioni interne.

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ESEMPI
TELAIO PIANO

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