FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA
LE TRAVI RIGIDE
Ing. Francesco CLEMENTI, PhD
A.A. 2017/2018
INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
LE TRAVI RIGIDE – Ing. Francesco Clementi 2
INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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TRAVE
DEFINIZIONE
La trave è un solido generato da una figura piana S detta sezione, che si muove nello spazio
mantenendosi sempre ortogonale alla traiettoria s descritta dal suo baricentro G.
La curva 𝐺 𝑠 è detta asse della trave e in generale non è una retta.
La lunghezza dell’asse della trave deve essere molto maggiore della dimensione delle sezioni,
ossia almeno 10 volte la massima dimensione caratteristica delle sezioni.
• 𝒕(𝑠) è il versore tangente t all’asse della trave, ossia la derivata del vettore posizione
𝐺 𝑠 − 𝑂 fatta rispetto ad 𝑠 (ascissa che misura la lunghezza della curva):
𝑑 𝐺 𝑠 −𝑂 ′
𝒕 𝑠 = = 𝐺 𝑠 −𝑂 (3.1)
𝑑𝑠
• 𝒏(𝑠) è il versore perpendicolare a 𝒕(𝑠) ossia il versore 𝒕′ (𝑠);
• 𝒃(𝑠) è il versore binormale ai versori 𝒕(𝑠) e 𝒏(𝑠) dove
𝒃 𝑠 = 𝒕(𝑠) ∧ 𝒏(𝑠) (3.2)
OSSERVAZIONI
La sezione della trave passa nel piano (b; n).
Per travi rettilinee si sceglie l’asse z coincidente con l’asse della trave (s=z).
𝒃′ 𝑠 = −𝜏(𝑠)𝒏(𝑠) (3.4)
Le (3.3), (3.4), (3.5) sono note come formule di Frenet-Serret e permettono di descrivere in
maniera completa la curva 𝐺(𝑠) con la sola conoscenza di 𝜅 𝑠 e 𝜏(𝑠):
0 𝜅 𝑠 0 𝒕(𝑠)
𝑑 𝒕 s
𝒏(𝑠) = −𝜅 𝑠 0 𝜏(𝑠) 𝒏(𝑠) (3.6)
𝑑𝑠
𝒃(𝑠) 0 −𝜏(𝑠) 0 𝒃(𝑠)
OSSERVAZIONI
Per travi rettilinee si ha che 𝒕 s = cost e 𝜅(𝑠) = 0.
Per travi giacenti su di un piano si ha 𝒃 𝑠 = cost e 𝜏 𝑠 = 0.
𝑅𝑐𝑜𝑠 𝑟
𝑅𝑠𝑒𝑛(𝑟)
𝐺 𝑟 −𝑂 = 𝑟
𝑃
2𝜋
Si calcola ora la lunghezza s dell’asse della trave isolando un tratto infinitesimo compreso tra
𝐺 𝑟 e 𝐺 𝑟 + 𝑑𝑟 per determinare la curva in funzione di s:
𝑑𝑠 = 𝑑𝑥 2 + 𝑑𝑦 2 + 𝑑𝑧 2
2 2 2
𝑑𝑠 𝑑𝑥 𝑑𝑦 𝑑𝑧
= + +
𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑑𝑟 𝑅𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
2 𝑅𝑠𝑒𝑛(𝜃𝑠)
𝑑𝑠 𝑃 𝐺 𝑠 −𝑂 =
= −𝑅𝑠𝑒𝑛𝑟 2 + 𝑅𝑐𝑜𝑠𝑟 2 + 𝜃𝑠
𝑑𝑟 2𝜋 𝑃
2𝜋
𝑑𝑠 𝑃2 1
= 𝑅2 + 2 = ⇒ 𝑟 = 𝜃𝑠
𝑑𝑟 4𝜋 𝜃
′
𝑃𝜃 2 −𝑐𝑜𝑠 𝜃𝑠
𝒃 𝑠 =− −𝑠𝑒𝑛 𝜃𝑠 = −𝜏 𝑠 𝒏(𝑠) (3.10)
2𝜋
0
2
Da 𝒃′ (𝑠) si ricava 𝜏 𝑠 = 𝑐𝑜𝑠𝑡 = 𝑃𝜃 ൗ2𝜋 .
𝑑𝑠 = 𝑑𝑥 2 + 𝑑𝑦 2
𝑑𝑠
= 1 + 𝑦′ 𝑥 2
𝑑𝑥
𝑑𝑥
𝑑 𝑥(𝑠) 𝑑𝑠 𝑑𝑥 1 1 1
𝒕 𝑠 = = = ′ = ′ (3.11)
𝑑𝑠 𝑦(𝑠) 𝑑𝑦 𝑑𝑥 𝑑𝑠 𝑦 𝑥 1 + 𝑦′ 𝑥 2 𝑦 𝑥
𝑑𝑥 𝑑𝑠
′
𝑑𝒕 𝑑𝑥 −𝑦 ′′ 𝑥 1 𝑦′ 𝑥
𝒕 𝑠 = = 3 (3.12)
𝑑𝑥 𝑑𝑠 1 + 𝑦 ′ 𝑥 2 ൗ2 1 + 𝑦 ′ 𝑥 2 −1
Dove
−𝑦 ′′ 𝑥
𝜅 𝑠 =
1 + 𝑦′ 𝑥 2 3ൗ2
1 𝑦′ 𝑥
𝒏 𝑠 =
1 + 𝑦′ 𝑥 2 −1
Per il primo postulato della statica, su ciascuna delle due parti dovranno agire forze e momenti
necessari a garantire l’equilibrio definiti come AZIONI INTERNE 𝑹 ഥ, 𝑴ഥ e 𝑹 ed 𝑴.
Per il secondo postulato della statica si ha che 𝑹 ഥ = −𝑹 e 𝑴 ഥ = −𝑴 e vanno intese come 𝑹 ഥ, 𝑴
ഥ
le azioni che la parte di sinistra esercita sulla parte di destra che le subisce, mentre 𝑹 ed 𝑴 le
azioni che la parte di destra esercita sulla parte di sinistra che le subisce (In questo modo basta
mettere in equilibrio solo una parte). Riassumendo si ha:
La forza R ha tre componenti: Il momento M ha tre componenti:
𝑁 = 𝑹 × 𝒕 = SFORZO NORMALE 𝑀𝑡 = 𝑴 × 𝒕 =MOMENTO TORCENTE
𝑇𝑛 = 𝑹 × 𝒏 = TAGLIO LUNGO 𝒏 𝑀𝑛 = 𝑴 × 𝒏 =MOMENTO FLETTENTE ASSE 𝒏
𝑇𝑏 = 𝑹 × 𝒃 = TAGLIO LUNGO 𝒃 𝑀𝑏 = 𝑴 × 𝒃 =MOMENTO FLETTENTE ASSE 𝒃
𝑹 = 𝑁𝒕 + 𝑇𝑛 𝒏 + 𝑇𝑏 𝒃 𝑴 = 𝑀𝑡 𝒕 + 𝑀𝑛 𝒏 + 𝑀𝑏 𝒃
• 𝑁 =SFORZO NORMALE;
• 𝑇 = 𝑇𝑛 TAGLIO;
• M= 𝑀𝑏 MOMENTO FLETTENTE.
CONVENZIONE DEI SEGNI (in figura le azioni interne sono disegnate tutte positive):
• N è positivo se tira la parte su cui è applicata;
• T è positivo se tende a far ruotare la parte su cui agisce in senso orario;
• M è positivo se tira le FIBRE DI RIFERIMENTO (indicate con un tratteggio e scelte
arbitrariamente), ovvero se il lato teso coincide con il lato di riferimento.
OSSERVAZIONI
Nel caso piano non può esserci torsione altrimenti causerebbe l’uscita della trave dal piano.
Attenzione a non confondere il lato teso, fatto fisico dato dai carichi, con il lato di riferimento (scelto
arbitrariamente dall’operatore).
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INTRODUZIONE
• TRAVE:
-DEFINIZIONE;
-GEOMETRIA DELLA TRAVE.
• AZIONI INTERNE
-CASO PIANO.
• PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE (GENERICA, PIANA O RETTILINEA)
-CARICHI DISTRIBUITI;
-CARICHI CONCENTRATI LUNGO LA TRAVE.
• DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
-ESEMPI ELEMENTARI;
-PROPRIETA’ DEL DIAGRAMMA DEL MOMENTO FLETTENTE;
-TRACCIAMENTO DEI DIAGRAMMI.
• ESEMPI
- TRAVI CIRCOLARI;
- STRUTTURA PIANA;
- STRUTTURA SPAZIALE;
- TELAIO PIANO;
- MOLLA.
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PROBLEMA DI EQUILIBRIO DELLA TRAVE
TRAVE GENERICA NELLO SPAZIO CON CARICHI DISTRIBUITI
Si consideri una trave generica disposta nello spazio sottoposta a forze 𝑝 𝑠 e momenti 𝑐(𝑠)
distribuiti in maniera arbitraria lungo l’asse della trave. Agli estremi della trave sono applicati le
forze 𝑹 0 e 𝑹(𝐿) e i momenti 𝑴 0 e 𝑴(𝐿) che possono essere carichi esterni o reazioni
vincolari, in modo tale che la struttura sia in equilibrio. Si effettui un taglio nella sezione
generica individuata dall’ascissa 𝑠, si mettano in evidenza le azioni interne 𝑹 𝑠 e 𝑴(𝑠) e si
metta in equilibrio il tratto compreso tra 0 ed 𝑠:
EQUAZIONE INTEGRALE DI EQUILIBRIO ALLA TRASLAZIONE IN FORMA VETTORIALE
𝒔
−𝑹 0 + න 𝒑 𝜉 𝑑𝜉 + 𝑹 𝑠 = 𝟎 (3.13)
𝟎
• Si mette in equilibrio una delle due parti, preferibilmente quella che conduce a conti più
semplici (per verifica si può mettere in equilibrio l’altra parte di trave);
• Dopo aver ottenuto l’andamento analitico 𝑁 𝑧 , 𝑇 𝑧 𝑒 𝑀 𝑧 si tracciano i grafici.
→: −N z + Q = 0
↑: 𝑇 𝑧 − 𝐹 = 0
↺ 𝐺 𝑧 : −𝑀 𝑧 − 𝐹 𝐿 − 𝑧 = 0
OSSERVAZIONI
Nei diagrammi del taglio e dello sforzo normale è importante riportare il segno dell’azione interna, mentre è
indifferente il lato della trave dove si disegna. Il diagramma del momento va invece sempre riportato dalla
parte delle fibre tese.
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DIAGRAMMA DELLE AZIONI INTERNE
ESEMPI ELEMENTARI
TRAVE APPOGGIATA CON CARICO CONCENTRATO
TRACCIAMENTO RAPIDO DEI DIAGRAMMI
• In una cerniera il momento è nullo;
• In un pattino con asse parallelo all’asse della
trave il taglio è nullo;
• In un estremo libero le azioni interne sono nulle.
→: N z = 0 →: −N z = 0
↑: 𝐹 𝑏ൗ𝐿 − 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 ↑: 𝐹 𝑎ൗ𝐿 + 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = −𝐹 𝑎ൗ𝐿
↺ 𝐺 𝑧 : 𝑀 𝑧 − 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 = 0 ⇒ 𝑀 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 ↺ 𝐺 𝑧 : −𝑀 𝑧 + 𝐹 𝑎ൗ𝐿 𝐿 − 𝑧 = 0
𝑀 𝐵 = 𝑀 𝑧 = 𝑎 = 𝐹 𝑎𝑏ൗ𝐿 ⇒ 𝑀 𝑧 = 𝐹 𝑏ൗ𝐿 𝑧 ⇒ 𝑀 𝐶 = 0
→: N z = 0
1 1
↑: 𝑝𝐿 − 𝑝𝑧 − 𝑇 𝑧 = 0 ⇒ 𝑇 𝑧 = 𝑝 𝐿 − 𝑧
2 2
↺ 𝐺 𝑧 : 𝑀 𝑧 − 1ൗ2 𝑝𝐿𝑧 + 𝑝𝑧 1ൗ2 𝑧 = 0
⇒ 𝑀 𝑧 = 1ൗ2 𝑝𝑧(𝐿 − 𝑧)
2
𝑇 𝑧 = 1ൗ6 𝑝𝐿 − 1ൗ2 𝑝 𝑧 ൗ𝐿
3
N z =0 M 𝑧 = 1Τ6 𝑝𝐿𝑧 − 1Τ6 𝑝 𝑧 ൗ𝐿
Tale assunzione si estende anche al caso di forze concentrate perpendicolari all’asse della trave
dove il taglio e la derivata del momento è discontinua generando un punto angoloso, detto
impropriamente cuspide.
In conclusione in corrispondenza del nodo, il diagramma del momento si disegna sempre dalla
stessa parte con uguali valori; ciò non avviene se al nodo è applicato dall’esterno un momento
concentrato.
Si ha che:
4 5
• 𝑁 𝐴 = 0; 𝑇 𝐴 = + 𝑝𝐿; 𝑀 𝐴 = − 𝑝𝐿2 ;
3 6
1
• 𝑁 𝐵 = 0; 𝑇 𝐵 = + 𝑝𝐿; 𝑀 𝐵 = 0;
3
• 𝑁 𝐷 = 0; 𝑇 𝐷 = 0; 𝑀 𝐷 = 0;
• Nel corpo (1) lo sforzo normale è costante, il taglio lineare ed il momento parabolico;
• Nel corpo (2) lo sforzo normale è costante, il taglio parabolico ed il momento cubico;
• Nei tratti AB e BC la concavità del momento è verso l’alto, nel tratto CD verso il basso;
• Il diagramma dello sforzo normale è continuo, quello del taglio è discontinuo in C dove si
verifica un salto pari a 𝑝𝐿ൗ3, il diagramma del momento è continuo.
3. Si calcola il valore del taglio subito a destra di C mettendo in equilibrio alla traslazione
verticale il tratto 𝐶 + 𝐷 dopo averlo tagliato dal resto della struttura 𝑇 + 𝐶 = −𝑝𝐿Τ4. Dalla
∆𝑇 = 𝑇 + − 𝑇 − = −𝑝𝐿ൗ3 ne segue che 𝑇 − 𝐶 = 𝑝𝐿ൗ3 + 𝑇 + 𝐶 = 𝑝𝐿Τ12.
4. In B il carico è positivo ⇒ la pendenza del taglio è negativa;
In C il carico è nullo ⇒ la pendenza è nulla;
In D il carico è negativo ⇒ la pendenza è negativa. Si riporta il diagramma del taglio
La soluzione è:
𝑁 𝛼 = −𝑝𝑅
T 𝛼 =0 (3.27)
𝑀 𝛼 =0
𝑛 = 5, 𝐿 = 15, 𝑉𝑒 = 3 + 2 + 2 = 7, 𝑉𝑖 = 2 + 2 + 4 = 8, 𝑉 = 15 ⇒ 𝐿 = 𝑉 (3.28)