Sei sulla pagina 1di 16

UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE

FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA

SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (M/Z)

IL PROBLEMA ELASTICO
Ing. Francesco CLEMENTI, PhD

A.A. 2017/2018
INTRODUZIONE
• IL PROBLEMA ELASTICO;
• CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO:
- METODO DEGLI SPOSTAMENTI;
- METODO DELLE FORZE.
• ALCUNE SOLUZIONI ESATTE :
- SOLUZIONE DI KELVIN;
- SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE;
- SOLUZIONE DI KIRSCH;
- SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT.
• CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 2


INTRODUZIONE
• IL PROBLEMA ELASTICO;
• CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO:
- METODO DEGLI SPOSTAMENTI;
- METODO DELLE FORZE.
• ALCUNE SOLUZIONI ESATTE:
- SOLUZIONE DI KELVIN;
- SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE;
- SOLUZIONE DI KIRSCH;
- SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT.
• CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 3


IL PROBLEMA ELASTICO
Il problema elastico è la risoluzione del problema di un corpo deformabile sottoposto a carichi
limitato al campo elastico lineare.
DATI
• Forma del corpo;
• Materiale (tensore dell’elasticità ℂ e sua dipendenza dal punto nel caso non omogeneo);
• Vincoli ed eventualmente cedimenti vincolari 𝒔;
• Carichi (Tensione 𝒑 applicata sul bordo caricato, forze di volume 𝑿, tensioni residue 𝑻0 )
INCOGNITE
• 𝒔 𝑢, 𝑣, 𝑤 spostamento – cinematica;
• 𝑬 (𝜀𝑥 , 𝜀𝑦 , 𝜀𝑧 , 𝛾𝑥𝑦 , 𝛾𝑥𝑧 , 𝛾𝑦𝑧 ) tensore della deformazione – cinematica;
• 𝑻 (𝜎𝑥 , 𝜎𝑦 , 𝜎𝑧 , 𝜏𝑥𝑦 , 𝜏𝑥𝑦 , 𝜏𝑥𝑧 ) tensore della tensione – statica

EQUAZIONI ALL’INTERNO DEL CORPO


• 𝑬 = 𝑆𝑦𝑚𝛻𝒔 𝜀𝑖𝑗 = 𝑢𝑖,𝑗 + 𝑢𝑖,𝑗 /2 congruenza – cinematica
• 𝑻 = ℂ 𝑬 + 𝑻𝒐 (𝜎𝑖𝑗 = 𝐶𝑖,𝑗,𝑘,𝑙 𝜀𝑖𝑗 + 𝜎𝑖𝑗𝑜 ) legame costitutivo
• 𝑑𝑖𝑣𝑻 + 𝑿 = 0 σ𝑗 𝜎𝑖𝑗,𝑗 + 𝑋 = 0 equilibrio – statica

EQUAZIONI AL CONTORNO
• 𝒔=𝒔 sulla frontiera vincolata - cinematica
• 𝑻𝒏 = 𝒑 sul bordo caricato - statica

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 4


IL PROBLEMA ELASTICO
OSSERVAZIONI
• La natura lineare di tutte le equazioni del problema elastico mostra che continua a valere il principio di
sovrapposizione degli effetti;
• Solo alle equazioni differenziali di congruenza e di equilibrio sono associate equazioni al contorno, non a
quelle algebriche derivanti dal legame costitutivo;
• Il problema illustrato si riferisce ad un corpo deformabile tridimensionale, tuttavia la struttura
matematica del problema si ripete anche per altri tipi di corpi e di problemi elastici (trave deformabile).
Il problema elastico è definibile con 15 equazioni alle derivate parziali in 15 incognite.
Per esso, sotto ipotesi accettabili per i casi pratici, sono stati provati i seguenti teoremi:
- TEOREMA DI ESISTENZA DELLA SOLUZIONE (Fichera, 1972);
- TEOREMA DI UNICITÀ DELLA SOLUZIONE (Kirchhoff, 1859).
DIMOSTRAZIONE PER ASSURDO - TEOREMA DI UNICITÀ DELLA SOLUZIONE
• Per assurdo si suppone che il problema elastico ammetta due soluzioni (𝒔1 , 𝑬1 , 𝑻1 ) e (𝒔2 , 𝑬2 , 𝑻2 ).
• Essendo il problema lineare, la differenza (𝒔 = 𝒔1 − 𝒔2 ; 𝑬 = 𝑬1 − 𝑬2 ; 𝑻 = 𝑻1 − 𝑻2 ) verifica tutte le
equazioni con dati nulli 𝒔 = 0; 𝒑 = 0; 𝑿 = 0; 𝑻𝑜 = 0 ossia 𝒔, 𝑬, 𝑻 è la soluzione del problema senza
sollecitazioni.
• Se i carichi non ci sono, non compiono lavoro ed è nulla l’energia di deformazione, ‫׬‬Ω ℂ 𝑬 ∙ 𝑬 𝑑𝑉 = 0.
• Se il tensore dell’elasticità è definito positivo si ha 𝑬 = 0, cioè 𝑬1 = 𝑬2 e ℂ è invertile, quindi 𝑻 = 0, ossia
𝑻1 = 𝑻2 .
• Si può concludere che la soluzione in termini di tensione e di deformazione è unica, mentre non può
esserlo in termini di spostamento, poiché 𝒔1 = 𝒔2 possono differire per un moto rigido pur avendo la
stessa deformazione associata. Se i vincoli eliminano i moti rigidi (strutture non labili) allora la soluzione
è unica anche in termini di spostamento.

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 5


INTRODUZIONE
• IL PROBLEMA ELASTICO;
• CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO:
- METODO DEGLI SPOSTAMENTI;
- METODO DELLE FORZE.
• ALCUNE SOLUZIONI ESATTE:
- SOLUZIONE DI KELVIN;
- SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE;
- SOLUZIONE DI KIRSCH;
- SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT.
• CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 6


CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO
Per calcolare il problema elastico si può operare in due modi:
• METODO DEGLI SPOSTAMENTI dove si combinano le equazioni in modo da avere un sistema
di equazioni con incognite solo gli spostamenti;
• METODO DELLE FORZE, dove si combinano le equazioni in modo da avere un sistema con
incognite solo tensioni.
METODO DEGLI SPOSTAMENTI
Il metodo degli spostamenti conduce ad un sistema di tre equazioni del secondo ordine alle
derivate parziali di equilibrio nelle tre incognite spostamento. Con tale metodo si cerca tra tutti
gli spostamenti tra tutti gli spostamenti congruenti l’unico che sia anche equilibrato.

CONGRUENZA LEGAME
𝑬 = 𝑆𝑦𝑚𝛻𝒔 𝑻 = ℂ 𝑬 + 𝑻𝒐
EQUILIBRIO
𝑑𝑖𝑣𝑻 + 𝑿 = 0 nel corpo
𝑻 = ℂ 𝑆𝑦𝑚𝛻𝒔 + 𝑻𝒐 𝑻𝒏 = 𝒑 sul contorno caricato

𝑑𝑖𝑣 ℂ 𝑆𝑦𝑚𝛻𝒔 + 𝑻𝒐 + 𝑿 = 0 nel corpo


ℂ 𝑆𝑦𝑚𝛻𝒔 + 𝑻𝒐 𝒏 = 𝒑 sul contorno caricato
𝒔 = 𝒔 sul contorno vincolato

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 7


CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO
METODO DEGLI SPOSTAMENTI
Nel caso di un corpo omogeneo ed isotropo senza tensioni residue le tre equazioni differenziali
sono:
1 𝜕 𝑋
𝛻2𝑢 + 𝑑𝑖𝑣𝐬 + = 0
1 − 2𝑣 𝜕𝑥 𝐺
1 𝜕 𝑌
𝛻2𝑣 + 𝑑𝑖𝑣𝐬 + = 0 (9.1)
1 − 2𝑣 𝜕𝑦 𝐺
1 𝜕 𝑍
𝛻2𝑤 + 𝑑𝑖𝑣𝐬 + = 0
1 − 2𝑣 𝜕𝑧 𝐺
Dove
𝜕𝑢 𝜕𝑣 𝜕𝑤
𝑑𝑖𝑣𝒔 = + +
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧
Le (9.1) si chiamano Equazioni di Navier (1827).

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 8


CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO
METODO DELLE FORZE
Il metodo delle forze conduce ad un sistema di sei equazioni differenziali di compatibilità nelle
sei incognite statiche di tensione. Con tale metodo si cerca tra tutti gli stati tensionali equilibrati
l’unico che sia congruente.
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑋 𝑣
𝛻 𝜎𝑥 + + 2 + 𝑑𝑖𝑣𝒃 = 0
1 + 𝑣 𝜕𝑥 2 𝜕𝑥 1 − 𝑣
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑌 𝑣
𝛻 𝜎𝑦 + + 2 + 𝑑𝑖𝑣𝒃 = 0
1 + 𝑣 𝜕𝑦 2 𝜕𝑦 1 − 𝑣
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑍 𝑣
𝛻 𝜎𝑧 + + 2 + 𝑑𝑖𝑣𝒃 = 0
1 + 𝑣 𝜕𝑧 2 𝜕𝑧 1 − 𝑣
(9.2)
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑋 𝜕𝑌
𝛻 𝜏𝑥𝑦 + + + =0
1 + 𝑣 𝜕𝑥𝜕𝑦 𝜕𝑦 𝜕𝑥
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑋 𝜕𝑍
𝛻 𝜏𝑥𝑧 + + + =0
1 + 𝑣 𝜕𝑥𝜕𝑧 𝜕𝑧 𝜕𝑥
2
1 𝜕 2 𝐼1 𝜕𝑌 𝜕𝑍
𝛻 𝜏𝑦𝑧 + + + =0
1 + 𝑣 𝜕𝑦𝜕𝑧 𝜕𝑧 𝜕𝑦

Dove
𝜕𝑋 𝜕𝑌 𝜕𝑍
𝑑𝑖𝑣𝒃 = + + 𝑒 𝐼 = 𝜎𝑥 + 𝜎𝑦 + 𝜎𝑧
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧 1
Le (9.2) vanno sotto il nome di Equazioni di Beltrami (1892) – Mitchell (1900) e ad esse si
associano opportune condizioni al contorno sia di tipo statico che cinematico.
IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 9
INTRODUZIONE
• IL PROBLEMA ELASTICO;
• CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO:
- METODO DEGLI SPOSTAMENTI;
- METODO DELLE FORZE.
• ALCUNE SOLUZIONI ESATTE:
- SOLUZIONE DI KELVIN;
- SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE;
- SOLUZIONE DI KIRSCH;
- SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT.
• CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 10


ALCUNE SOLUZIONI ESATTE
La soluzione esatta del problema elastico è nota solo in un certo numero di casi, alcuni di
notevole interesse applicativo.
SOLUZIONE DI KELVIN (1848)
Se si ha un corpo elastico infinito, omogeneo ed isotropo, caricato da una forza P concentrata
nell’origine del sistema di riferimento diretta come l’asse 𝑧, la soluzione è:
𝑃 𝜆 + 𝜇 𝑥𝑧
𝑢=
8𝜋𝜇 𝜆 + 2𝜇 𝑟 3
𝑃 𝜆 + 𝜇 𝑦𝑧
𝑣= (9.3)
8𝜋𝜇 𝜆 + 2𝜇 𝑟 3
𝑃 𝜆 + 𝜇 𝑧 2 𝜆 + 3𝜇 1
𝑤= +
8𝜋𝜇 𝜆 + 2𝜇 𝑟 3 𝜆+𝜇 𝑟
dove 𝑟 = 𝑥 2 + 𝑦 2 + 𝑧 2 è la distanza del generico punto Q in cui si sta valutando lo spostamento
dall’origine, ossia dal punto di applicazione della forza. Le (9.3) valgono in tutti i punti eccetto in
un intorno dell’origine, dove vanno all’infinito, in accordo con il fatto che nella teoria di Cauchy
non ci possono essere forze concentrate.
OSSERVAZIONI
• Le deformazioni si ottengono con le equazioni di congruenza, le tensioni con il legame costitutivo.
• Le (9.3) verificano le equazioni di Navier in tutti i punti eccetto l’origine.

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 11


ALCUNE SOLUZIONI ESATTE
SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE (1878)
Se si ha il semispazio elastico 𝑧 > 0, omogeneo ed isotropo, caricato da una forza P concentrata
nell’origine del sistema di riferimento diretta come l’asse 𝑧, la soluzione è:
𝑃 𝑥𝑧 𝜇 𝑥
𝑢= −
4𝜋𝜇 𝑟3 𝜆 + 𝜇 𝑟 𝑧 + 𝑟
𝑃 𝑦𝑧 𝜇 𝑦
𝑣= − (9.4)
4𝜋𝜇 𝑟3 𝜆 + 𝜇 𝑟 𝑧 + 𝑟
𝑃 𝑧 2 𝜆 + 2𝜇 1
𝑤= +
4𝜋𝜇 𝑟 3 𝜆+𝜇 𝑟
dove 𝑟 = 𝑥 2 + 𝑦 2 + 𝑧 2 è la distanza del generico punto Q in cui si sta valutando lo spostamento
dall’origine, ossia dal punto di applicazione della forza. Le (9.4) valgono in tutti i punti eccetto in
un intorno dell’origine dove vanno all’infinito, in accordo con il fatto che nella teoria di Cauchy
non ci possono essere forze concentrate.
OSSERVAZIONI
Soluzioni tipo quella di Kelvin o di Boussinesq sono dette SOLUZIONI SINGOLARI e sono utilizzate nel
metodo degli elementi al contorno, come funzioni di Green, nei problemi di contatto, ecc.

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 12


ALCUNE SOLUZIONI ESATTE
SOLUZIONE DI KIRSCH (1989)
La soluzione di Kirsch considera una lastra infinita omogenea ed isotropa con un foro circolare
di raggio 𝑅, caricata da una tensione normale 𝑝 costante all’infinito. Lo stato tensionale piano è:
𝜎𝑥 𝑅2 − 4𝑥 2 4𝑥 2 𝑦 2 + 4𝑥 4 + 2𝑥 2 𝑅2 + 3𝑅4 6𝑥 2 𝑅4 + 4𝑥 4 𝑅2 − 4𝑥 2 𝑦 2 𝑅2 6𝑥 4 𝑅4 − 6𝑥 2 𝑦 2 𝑅4
=1+ + − +
𝑝 2𝑟 2 2𝑟 4 𝑟6 𝑟8
2
𝜎𝑦 3𝑅 + 4𝑥 2 2 2 4 2
4𝑥 𝑦 + 4𝑥 + 10𝑥 𝑅 + 3𝑅2 4 2 4 4 2
6𝑥 𝑅 + 4𝑥 𝑅 − 4𝑥 𝑦 𝑅2 2 2 6𝑥 𝑅 − 6𝑥 2 𝑦 2 𝑅4
4 4
= − + −
𝑝 2𝑟 2 2𝑟 4 𝑟6 𝑟8 (9.5)
𝜏𝑥𝑦 𝑥𝑦𝑅2 6𝑅2 + 8𝑥 2 𝑥 2 𝑅2
= 4 3− + 12
𝑝 𝑟 𝑟2 𝑟4
𝑟 = 𝑥2 + 𝑦2

Sugli assi di simmetria 𝑥 = 0 e y = 0 si ha 𝜏𝑥𝑦 = 0 e rispettivamente:


𝜎𝑥 𝑅2 3𝑅4
𝑥=0 ⇒ = 1 + 2 + 4 𝑝𝑒𝑟 𝑦 = 𝑅 ⇒ 𝜎𝑥 = 3𝑝
𝑝 2𝑦 2𝑦
2 4
𝜎𝑥 𝑅 3𝑅
𝑦=0 ⇒ = 2− 4 𝑝𝑒𝑟 𝑦 = 𝑅 ⇒ 𝜎𝑥 = −𝑝
𝑝 2𝑥 2𝑥

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 13


ALCUNE SOLUZIONI ESATTE
SOLUZIONE DI KIRSCH (1989)
Le precedenti considerazioni provano che:
1. La tensione massima di trazione è tre volte più grande
della tensione senza il foro → effetto tensionale del foro
considerevole;
2. La tensione massima di compressione è pari, in modulo,
alla tensione all’infinito;
3. Il disturbo dovuto alla presenza del foro rimane localizzato
nel suo intorno.
Ad una distanza pari a 4-5 volte il raggio lo stato tensionale è
quello che si avrebbe in assenza di foro.
OSSERVAZIONI
Una generalizzazione della soluzione di Kirsch è la soluzione di Inglis (1913) relativa ad un foro ellittico con
semiasse maggiore inclinato di un angolo 𝛼 rispetto alla direzione della tensione normale costante applicata
all’infinito.
Quando 𝑎 = 𝑏 si riottiene il foro circolare, mentre quando 𝑏 → 0 si ha il caso della fessura (meccanica della
frattura).

SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT (1855)


La trattazione della soluzione per il problema del cilindro omogeneo ed isotropo caricato solo
sulle basi è affrontata successivamente.
IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 14
INTRODUZIONE
• IL PROBLEMA ELASTICO;
• CALCOLO DEL PROBLEMA ELASTICO:
- METODO DEGLI SPOSTAMENTI;
- METODO DELLE FORZE.
• ALCUNE SOLUZIONI ESATTE:
- SOLUZIONE DI KELVIN;
- SOLUZIONE DI BOUSSINESQUE;
- SOLUZIONE DI KIRSCH;
- SOLUZIONE DI DE SAINT VENANT.
• CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 15


CENNI ALLE SOLUZIONI APPROSSIMATE
In tutti i casi in cui non sia possibile, o troppo oneroso, ottenere la soluzione esatta si
può ricorrere a soluzioni approssimate.
Se l’approssimazione che si introduce è dello stesso ordine di grandezza delle
approssimazioni intrinseche nella teoria dei piccoli spostamenti, essa è più che
legittima da un punto di vista ingegneristico.
Esistono molteplici modi per determinare tali soluzioni, tra cui i più famosi sono:
• Metodo degli elementi finiti;
• Metodo degli elementi di contorno;
• Metodo di Galerkin;
• Metodo di Ritz-Galerkin.

IL PROBLEMA ELASTICO – Ing. Francesco Clementi 16

Potrebbero piacerti anche