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1.

Serie Numeriche
1.1 Serie Numeriche nel campo reale
Denizione 1.1 Data una successione {a
n
} R costruiamo unaltra successione {s
n
} ponendo
s
n
=

n
j=1
a
j
. La coppia ordinata ({a
n
}, {s
n
}) si dice serie numerica di termine generale {a
n
}. Se
la successione - che chiameremo successione delle somme parziali - {s
n
} `e regolare indicheremo con
il simbolo

n=1
a
n
il suo limite che si chiamer`a somma della serie.
Esempio 1.1 Serie di M`engoli
Studiamo la serie

n=1
1
n(n+1)
. Per calcolare s
n
notiamo che
1
p(p + 1)
=
1
p

1
p + 1
, p R, p = 0, p = 1
e quindi
s
n
=
n

j=1
_
1
j

1
j + 1
_
=
_
1
1
2
_
+
_
1
2

1
3
_
+ +
_
1
n

1
n + 1
_
= 1
1
n + 1
1.
La serie `e regolare ed ha per somma 1.
Esempio 1.2 Serie armonica
Studiamo la serie

n=1
1
n
. Proviamo che la serie `e divergente a +. Notiamo che, essendo a
n
> 0,
la successione s
n
, quindi la serie, `e regolare. Sar`a allora suciente provare che una estratta di s
n
`e divergente. Si ha:
s
2
n = 1 +
1
2
+
_
1
3
+
1
4
_
+
_
1
5
+
1
6
+
1
7
+
1
8
_
+
_
1
9
+ +
1
16
_
+ +
_
1
2
n1
+ 1
+ +
1
2
n
_
1 +
1
2
+ 2
1
4
+ 4
1
8
+ + 2
n1
1
2
n
= 1 +
n
2
+.
Esempio 1.3 La serie geometrica

n=0
q
n
con q R.
Se q = 1 si ha s
n
= n +. Sia perci`o q = 1. Ricordando la formula per la somma dei termini
di una progressione geometrica abbiamo, s
n
=
1q
n
1q
da cui si deduce facilmente il comportamento
della serie. Precisamente si trova che la serie converge se e solo se |q| < 1 ed in tal caso la sua
somma `e
1
1q
.
Esempio 1.4 Studiamo la serie

n=1
log(1 +
1
n
).
G.Di Fazio
La serie diverge positivamente. Infatti,
s
n
=
n

j=1
log(1 +
1
j
) =
n

j=1
(log(j + 1) log j) = log(n + 1) +.
Notiamo che per determinare il carattere della serie abbiamo proceduto per via diretta. Cio`e
abbiamo espresso in forma chiusa il termine generale della successione delle somme parziali. In
generale, un tale procedimento `e da sconsigliare per le dicolt`a di carattere algebrico. Cerchiamo
quindi delle condizioni dalle quali dedurre il carattere della serie senza essere costretti a manipolare
la successione s
n
.
Denizione 1.2 (Serie resto). Data una serie numerica

n=1
a
n
e un numero k N, diciamo
serie resto di ordine k la serie ottenuta da qualla data cancellando i primi k termini ovvero la serie

n=k+1
a
n
.
Teorema 1.1 Una serie ed un suo qualsiasi resto hanno lo stesso carattere.
Dim. Si ha:
s
n
= a
1
+ + a
k
+
n

j=k+1
a
j
= s
k
+
n

j=k+1
a
j
Teorema 1.2 La successione dei resti di una serie convergente `e innitesima.
Dim. Usando le notazioni del teorema precedente abbiamo:
R
k

j=k+1
a
j
= lim
n
n

j=k+1
a
j
= lim
n
s
n
s
k
= s s
k
da cui
lim
k
R
k
= lim
k
s s
k
= 0.
Teorema 1.3 Si ha:

n=1
a
n
=

n=1
a
n
= 0;

n=1
(a
n
+ b
n
) =

n=1
a
n
+

n=1
b
n
.
tranne il caso in cui si presenti la forma +.
2
Appunti di Analisi Matematica I
Dim. Basta passare al limite nelle eguaglianze
n

j=1
a
j
=
n

j=1
a
j
,
n

j=1
(a
j
+ b
j
) =
n

j=1
a
j
+
n

j=1
b
j
Teorema 1.4 Condizione necessaria e suciente anch`e la serie

n=1
a
n
sia convergente `e che
> 0 N : n > p N

n+p

j=n+1
a
j

< .
Dim. Basta applicare il criterio di convergenza per le successioni alla successione s
n
.
Corollario 1.1 Condizione necessaria anch`e la serie

n=1
a
n
risulti convergente `e che a
n
0.
Dim. Basta applicare il criterio precedente con p = 1. La condizione non `e suciente per la
convergenza. Basti pensare alla serie armonica.
Una classe particolare di serie `e costituita dalle serie a termini di segno costante. La carat-
teristica di queste serie `e di avere la successione delle somme parziali monotona cosicch`e tali serie
risultano sempre regolari.
Teorema 1.5 (confronto) Siano

n=1
a
n
,

n=1
b
n
due serie tali che: 0 a
n
b
n
n N. Allora:
1.

n=1
b
n
R =

n=1
a
n
R ed in tal caso

n=1
a
n

n=1
b
n
;
2.

n=1
a
n
= +=

n=1
b
n
= +
Dim. Dall ipotesi si ha:
n

j=1
a
j

n

j=1
b
j

n=1
b
n
e ricordando che le somme parziali di ciascuna delle due serie sono monotone segue la 1. Similmente
si prova la 2.
Teorema 1.6 Sia

n=1
a
n
una serie numerica convergente a termini positivi. Sia {k
n
} una suc-
cessione crescente di interi e sia b
n
= a
k
n
. Allora

n=1
b
n
converge e si ha:

n=1
b
n

n=1
a
n
.
Dim. Si ha:
n

j=1
b
j
=
n

j=1
a
k
j

k
n

j=1
a
j

j=1
a
j
n N
da cui la tesi per monotonia.
3
G.Di Fazio
Corollario 1.2 Siano

n=1
a
n
,

n=1
b
n
due serie a termini positivi che contengano gli stessi
termini. Allora si ha:

n=1
a
n
=

n=1
b
n
.
Dim. Basta applicare due volte il teorema precedente.
Studiamo adesso alcune condizioni sucienti per la convergenza delle serie a termini positivi.
Teorema 1.7 (del rapporto) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che esistono
h [0, 1[ e N tali che
a
n+1
a
n
h n > .
Allora la serie converge.
Dim. Dall ipotesi si ha:
a
+k+1
ha
+k
h
2
a
+k1
h
k
a
+1
e quindi la tesi dal teorema di confronto.
Teorema 1.8 Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che esiste N tale che
a
n+1
a
n
1 n > .
Allora la serie diverge.
Dim. La successione a
n
`e monotona crescente e quindi non pu` o tendere a zero. Viene violata
la condizione necessaria di convergenza.
Corollario 1.3 (criterio del rapporto) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che
esiste lim
n
a
n+1
a
n
= l

R. Allora:
1. Se l > 1 la serie diverge;
2. Se l < 1 la serie converge;
3. Se l = 1 nulla pu` o dirsi.
La dimostrazione `e una ovvia conseguenza del teorema precedente e del teorema della perma-
nenza del segno. Con riferimento al caso 3. notiamo che la serie armonica e la serie di Mengoli si
trovano entrambe al caso 3. ma hanno carattere diverso.
4
Appunti di Analisi Matematica I
Teorema 1.9 (della radice) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che esistono
h [0, 1[ e N tali che
n

a
n
h n > .
Allora la serie converge.
Dim. Si ha: a
n
h
n
e la tesi `e immediata per confronto.
Teorema 1.10 (della radice) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che esiste
N tale che
n

a
n
1 n > .
Allora la serie diverge.
Dim. Si ha: a
n
1 e la tesi segue dalla condizione necessaria di convergenza.
Corollario 1.4 (criterio della radice) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che
esiste
lim
n
n

a
n
Allora:
1. Se l > 1 la serie diverge;
2. Se l < 1 la serie converge;
3. Se l = 1 nulla pu` o dirsi.
Teorema 1.11 (Raabe) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi. Supponiamo che esiste
lim
n
n
_
a
n
a
n+1
1
_
= l

R.
Allora:
1. Se l > 1 la serie converge;
2. Se l < 1 la serie diverge;
3. Se l = 1 nulla pu` o dirsi.
Attraverso i criteri del rapporto e della radice si possono studiare le serie il cui termine generale
presenta un tasso di decadimento pi` u che polinomiale. Falliscono entrambi, ad esempio, per la serie
(armonica generalizzata)

n=1
1
n

> 0. Talvolta risulta utile il criterio di Raabe. Comunque


proviamo il seguente risultato dovuto a Cauchy.
5
G.Di Fazio
Teorema 1.12 (di condensazione) Sia

n=1
a
n
una serie a termini positivi tale che 0 a
n+1

a
n
n N. Allora le serie

n=1
a
n
e

n=0
2
n
a
2
n hanno lo stesso carattere.
Dim. Si ha:

n

n

k=0
2
k
a
2
k a
1
+ 2 {a
2
+ (a
3
+ a
4
) + (a
5
+ + a
8
) + + (a
2
n1
+1
+ + a
2
n)}
a
1
+ 2(s
2
n a
1
) = a
1
+ 2s
2
n
ovvero

n
a
1
+ 2s
2
n n N.
Daltra parte
s
n
s
2
n
1
=
2
n
1

k=1
a
k
= a
1
+ (a
2
+ a
3
) + (a
4
+ a
5
+ + a
7
) + + (a
2
n1 + + a
2
n
1
)
a
1
+ 2a
2
+ 2
2
a
2
2 + + 2
n1
a
2
n1 =
n1
e la tesi segue applicando due volte il teorema di confronto.
Usando il teorema di condensazione `e possibile studiare la serie armonica generalizzata.
Esempio 1.5 Studiamo la serie

n=1
1
n

> 0.
Applicando il teorema di condensazione, `e suciente conoscere il carattere della serie

n=0
(2
1
)
n
> 0
che `e ovviamente noto in quanto serie geometrica. Pertanto la serie armonica generalizzata converge
se e solo se > 1.
Dal teorema di confronto segue immediatamente il
Teorema 1.13 (del confronto asintotico) Siano

n=1
a
n
e

n=1
b
n
due serie a termini positivi.
Se lim
n
a
n
b
n
= l > 0 allora le due serie hanno lo stesso carattere.
Osservazione 1.1 Il teorema si pu` o riformulare nel modo seguente: Se a
n
= o(1), e b
n
= o(1) e
a
n
= l b
n
+ o(1) allora le due serie hanno lo stesso carattere.
Adesso, per mostrare lutilit` a dei vari criteri di convergenza, studiamo alcune serie numeriche.
Esempio 1.6

n=1
sen
1
n
= +.
Infatti,
sen
1
n
=
1
n
+ o
_
1
n
_
.
6
Appunti di Analisi Matematica I
Esempio 1.7

n=1
log
_
1 +
1
n

_
ha lo stesso carattere della serie armonica generalizzata.
Infatti,
log
_
1 +
1
n

_
=
1
n

+ o
_
1
n

_
.
Esempio 1.8

n=1
sen
2 1
n
2
converge.
Infatti,
sen
2
1
n
2
=
1
n
4
+ o
_
1
n
4
_
.
Esempio 1.9

n=1
3n
2
+7n+

2
n
4
+

3n
3
+2n
2
+5n+1
converge.
Infatti,
3n
2
+ 7n +

2
n
4
+

3n
3
+ 2n
2
+ 5n + 1
=
3
n
2
+ o
_
3
n
2
_
.
Esempio 1.10

n=1
log
k
n
n

, k N, > 0 ha lo stesso carattere della serie armonica generalizzata.


Infatti, applicando il teorema di condensazione, la serie data ha lo stesso carattere della serie

n=1
n
k
(2
1
)
n
la quale risulta convergente per > 1 e divergente se 1 indipendentemente dal valore di k.
Notiamo incidentalmente che, come conseguenza della convergenza della serie si ha:
lim
n
log
k
n
n

= 0.
Esempio 1.11

n=1
2
n1
3
n+1
(1 + e
x
2
)
n
;
`
E una serie geometrica di ragione
2
3
(1+e
x
2
) e quindi converge se e solo se il modulo della ragione
`e minore di 1 ovvero, per |x| >

log 2.
Esempio 1.12

n=1
n
n
(
2n
n
)
;
La serie diverge. Infatti, aplicando il criterio del rapporto si trova
(n + 1)
(n+1)
_
2n+2
n+1
_
_
2n
n
_
n
n
=
_
1 +
1
n
_
n
(n + 1)
(2n)!
(n!)
2
((n + 1)!)
2
(2n + 2)!
=
_
1 +
1
n
_
n
(n + 1)
3
(2n + 1)(2n + 2)
+.
Esempio 1.13

n=1
n
n
(n!)
2
;
La serie converge. Applicando il criterio del rapporto si ha:
(n + 1)
n+1
((n + 1)!)
2

(n!)
2
n
n
0.
7
G.Di Fazio
Esempio 1.14

n=1
n!
n
n
;
La serie converge. Applicando il criterio del rapporto si ha:
(n + 1)!
(n + 1)
(n+1)

n
n
n!
=
_
n
n + 1
_
n

1
e
< 1.
Esempio 1.15

n=1
1
4n
2
1
=
1
2
;
Infatti, ragionando come nel caso della serie di M`engoli si ha:
1
4n
2
1
=
1
2
_
1
2n 1

1
2n + 1
_
, n N
e quindi
s
n
=
1
2
_
1
1
2n 1
_

1
2
.
Esempio 1.16

n=1
1
n3
n
_
1 +
1
n
_
n
2
;
La serie converge. Infatti, applicando il criterio della radice si ha:
1
3
n

n
_
1 +
1
n
_
n

e
3
< 1.
Esempio 1.17

n=0
_
log
2
x log x
_
n
, x > 0;
La serie `e geometrica di ragione q = (log
2
x log x) e quindi converge se e solo se |q| < 1 ovvero
per x < e
1

5
2
.
Esempio 1.18

n=1
_
1 log
_
1
1
x
__
2n

n+11
n
;
Posto q = 1 log
_
1
1
x
_
, applicando il criterio del rapporto si ha che la serie converge se |q| < 1.
Esempio 1.19

n=1
x
2n
n!
_
1 +
1
n
_
arctang n
;
Usando il criterio del confronto asintotico si vede che la serie ha lo stesso carattere della serie

n=1
x
2n
n!
. Quest ultima serie si studia poi con il criterio della radice trovando che converge x R.
Esempio 1.20

n=1
_
1 +
1
4
+ +
1
n
2
_
x
2n
;
Applichiamo il criterio del rapporto.
_
1 +
1
4
+ +
1
n
2
+
1
(n+1)
2
_
x
2n+2
_
1 +
1
4
+ +
1
n
2
_
x
2n
=
_
1 +
1
(n+1)
2
1 +
1
4
+ +
1
n
2
_
x
2
x
2
e quindi la serie `e convergente se e solo se |x| < 1.
8
Appunti di Analisi Matematica I
Esempio 1.21

n=1
1
n
log n
;
La serie converge. Infatti,
1
n
log n

1
n
2
n 2.
Esempio 1.22

n=2
1
log n!
;
Confrontiamo con la serie

n=2
1
nlog n
. Infatti, ricordando che
n!
n
n
0 si deduce che, almeno
denitivamente si ha:
1
nlog n

1
log n!
e quindi la serie data diverge.
Esempio 1.23

n=1
n

n
2
n
; (confronta con
1
n

.)
1.2 Serie a termini di segno non costante
Preliminarmente mostriamo la validit` a della seguente formula di sommazione per parti.
Lemma 2.1 (Abel) Posto A
n
=

n
k=0
a
k
, si ha:
q

n=p
a
n
b
n
= A
q
b
q
A
p1
b
p
+
q1

n=p
A
n
(b
n
b
n+1
) p, q N
0
, p q 1.
Dim.
q

n=p
a
n
b
n
=
q

n=p
(A
n
A
n1
)b
n
=
q

n=p
A
n
b
n

n=p
A
n1
b
n
=
q

n=p
A
n
b
n

q1

m=p1
A
m
b
m+1
=
q1

n=p
A
n
(b
n
b
n+1
) + A
q
b
q
A
p1
b
p
.
Servendoci del Lemma di Abel possiamo dimostrare il seguente teorema di Cauchy - Dirichlet.
Teorema 2.1 Sia data la serie

n=0
a
n
b
n
. Supponiamo che b
n
b
n+1
0 ed inoltre esista
M : |A
n
| =

n
j=0
a
j

M n N. Allora la serie

n=0
a
n
b
n
converge.
Dim. Proviamo che la serie converge vericando il criterio di Cauchy. Ricordiamo che b
n
0
ovvero che
> 0 N : n > 0 < b
n
<
e quindi, se n > , p N, si ha:

n+p

k=n
a
k
b
k

A
n+p
b
n+p
A
n1
b
n
+
n+p1

k=n
A
k
(b
k
b
k+1
)

M
_
b
n+p
+ b
n
+
n+p1

k=n
(b
k
b
k+1
)
_
= M (b
n+p
+ b
n
+ b
n
b
n+1
+ b
n+1
b
n+2
+ + b
n+p1
b
n+p
) = 2Mb
n
< .
9
G.Di Fazio
Teorema 2.2 Supponiamo che la serie

n=0
a
n
sia convergente. Sia inoltre b
n
una successione
monotona e limitata. Allora la serie

n=0
a
n
b
n
`e convergente.
Dim. Supponiamo, ad esempio, che la successione b
n
sia decrescente e chiamiamo l il suo
limite. Applicando il teorema precedente si ha che la serie

n=0
a
n
(b
n
l). Dal fatto che a
n
b
n
=
a
n
(b
n
l) + a
n
l la tesi si ottiene applicando il teorema precedente alla serie
+

n=0
a
n
(b
n
l).
Come corollario si ha il seguente criterio di convergenza di Leibniz.
Teorema 2.3 Sia data la serie

n=0
(1)
n
a
n
tale che: 0 < a
n+1
< a
n
, a
n
0. Allora la serie `e
convergente.
Osservazione 2.1 Nelle stesse ipotesi del teorema appena dimostrato si ha:
|s s
n
| Mb
n
, n N.
Dim. Infatti,
|s s
n
| =

j=n
a
j
b
j

lim
k
k

j=n
a
j
b
j

= lim
k
|a
n
(b
n
b
n+1
) + (a
n
+ a
n+1
)(b
n+1
b
n+2
) + . . . + (b
k1
b
k
)(a
n
+ . . . + a
k
)
+b
k
(a
n
+ . . . + a
k
)|
Mb
n
n N.
e, nel caso del teorema di Leibniz la disuguaglianza prende la forma seguente
|s s
n
| b
n
n N.
Denizione 2.1 La serie

n=0
a
n
si dice Assolutamente convergente se la serie

n=0
|a
n
| con-
verge.
In generale convergenza e convergenza assoluta non sono equivalenti. Infatti, si ha:
Teorema 2.4 Una serie Assolutamente convergente `e convergente.
Dim. Applicando il criterio di convergenza di Cauchy si ha:

n+p
j=n
a
j

n+p
j=n
|a
j
| < .
10
Appunti di Analisi Matematica I
Esempio 2.1 La serie

n=1
(1)
n
n
`e convergente ma non assolutamente convergente.
Teorema 2.5 Sia

n=1
a
n
una serie tale che a
n
= b
n
+o(c
n
) dove la serie

n=1
b
n
`e convergente
mentre la serie

n=1
c
n
`e assolutamente convergente. Allora la serie

n=1
a
n
risulta convergente.
Dim. Per ipotesi si ha: a
n
b
n
= o(c
n
) e quindi

n=1
(a
n
b
n
) `e assolutamente convergente,
quindi

n=1
a
n
=

n=1
(a
n
b
n
) +

n=1
b
n
converge.
Esempio 2.2 La serie

n=0
(1)
n
n
n
e
n
n!
`e convergente.
Infatti,
n N,
n
]0, 1[ : n! = n
n
e
n

2ne

n
/12n
e quindi
(1)
n
n
n
e
n
n!
= (1)
n
1

2n
_
1

n
12n
+ o
_
1
n
__
=
1

2
(1)
n

n

(1)
n

n
12

2n
3/2
+ o
_
1
n
3/2
_
da cui quanto aermato perche la serie

n=1
(1)
n

n
`e convergente per il teorema di Leibniz mentre la serie

n=1
(1)
n

n
n
3/2
`e assolutamente convergente.
1.3 Propriet`a associativa e commutativa
Denizione 3.1 Sia data la serie

n=1
a
n
. Sia {k
n
} una successione di interi crescente. A partire
dalla serie data possiamo costruire la successione b
n
=

k
n
j=k
n1
+1
a
j
e la serie

n=1
b
n
. Diciamo
che la serie

n=1
a
n
gode della propriet` a associativa se la serie

n=1
b
n
converge per ogni scelta
possibile della successione {k
n
} ed inoltre

n=1
b
n
=

n=1
a
n
Esempio 3.1 La serie

n=0
(1)
n
non gode della propriet` a associativa.
Infatti,
1 = 1 +

n=1
((1)
n
+ (1)
n+1
) =

n=0
((1)
n
+ (1)
n+1
) = 0.
Teorema 3.1 Ogni serie regolare gode della propriet` a associativa.
Dim. Infatti la successione delle somme parziali della serie

n=1
b
n
`e una estratta della
successione delle somme parziali della serie

n=1
a
n
.
11
G.Di Fazio
Denizione 3.2 Diciamo che la serie

n=1
b
n
`e un riordinamento della serie

n=1
a
n
se esiste
una corrispondenza biunivoca j : N N tale che: b
n
= a
j
n
n N.
Denizione 3.3 Diciamo che la serie

n=1
a
n
gode della propriet` a commutativa se ogni suo
riordinamento `e convergente e la somma di tutti i riordinamenti `e uguale alla somma della serie
data.
Teorema 3.2 Ogni serie assolutamente convergente gode della propriet` a commutativa.
Dim. Il teorema `e stato gi`a provato nel caso delle serie a termini positivi. Sia

n=1
a
n
la serie
in questione. Poniamo
a
+
n
= max{a
n
, 0}, a

n
= max{a
n
, 0},
e analogamente,
b
+
n
= max{b
n
, 0}, b

n
= max{b
n
, 0}.
Si ha:
0 a
+
n
|a
n
|; 0 a

n
|a
n
|
e quindi dallipotesi segue che le serie

n=1
a
+
n
,

n=1
a

n
sono entrambe convergenti. Essendo
queste ultime a termini positivi possiamo dire che

n=1
b
+
n
=

n=1
a
+
n
;

n=1
b

n
=

n=1
a

n
.
Allora, per dierenza, converge anche il riordinamento e si ha:

n=1
b
n
=

n=1
b
+
n

n=1
b

n
=

n=1
a
+
n

n=1
a

n
=

n=1
a
n
.
che `e la tesi.
Teorema 3.3 (Riemann - Dini) Sia

n=1
a
n
una serie convergente ma non assolutamente conver-
gente. Allora assegnati ad arbitrio , ,

R `e possibile costruire un riordinamento della
serie data tale che , siano rispettivamente massimo e minimo limite per la successione delle
somme parziali delle serie riordinata.
Dim. Si ha:
+

n=0
a
+
n
=
+

n=0
a

n
= +.
Siano {P
j
} e {Q
j
} rispettivamente i termini positivi ed i moduli dei termini negativi della serie
data nello stesso ordine in cui si presentano in

+
n=0
a
n
. Naturalmente,
+

n=0
P
n
=
+

n=0
Q
n
= +.
12
Appunti di Analisi Matematica I
Adesso assegnamo due successioni {
n
}, {
n
} tali che

n
,
n
.
Sia m
1
il minimo intero tale che
P
1
+ P
2
+ . . . + P
m
1
>
1
,
e sia k
1
il minimo intero tale che
P
1
+ P
2
+ . . . + P
m
1
(Q
1
+ Q
2
+ . . . + Q
k
1
) <
1
In maniera simile si determinano i numeri m
2
, k
2
, . . . , m
n
, k
n
. Posto inne
x
n
= P
1
+ P
2
+ . . . + P
m
1
(Q
1
+ Q
2
+ . . . + Q
k
1
) + P
m
1
+1
+ P
m
1
+2
+ . . . + P
m
2
(Q
k
1
+1
+ Q
k
1
+2
+ . . . + Q
k
2
) + . . . + P
m
n1
+1
+ P
m
n1
+2
+ . . . + P
m
n
y
n
= P
1
+ P
2
+ . . . + P
m
1
(Q
1
+ Q
2
+ . . . + Q
k
1
) + P
m
1
+1
+ P
m
1
+2
+ . . . + P
m
2
(Q
k
1
+1
+ Q
k
1
+2
+ . . . + Q
k
2
) + . . . + P
m
n1
+1
+ P
m
n1
+2
+ . . . + P
m
n
(Q
k
n1
+1
+ Q
k
n1
+2
+ . . . + Q
k
n
)
Sfruttando la minimalit`a dei numeri m
n
, k
n
si ha:
_
|x
n

n
| P
m
n
|y
n

n
| Q
k
n
e, passando al limite per n , si ottiene la tesi.
1.4 Serie Prodotto secondo Cauchy
Denizione 4.1 Date due serie numeriche

n=0
a
n
,

n=0
b
n
chiamiamo serie prodotto secondo
Cauchy - o prodotto di convoluzione - la serie in cui il termine generale `e il prodotto delle rispettive
somme parziali, ovvero

n=0
a
n

n=0
b
n

n=0
_
n

k=0
a
k
b
nk
_
.
In generale la serie prodotto di sue serie convergenti non `e convergente come mostra il seguente
Esempio 4.1 La serie

n=0
(1)
n

n+1
`e convergente per il teorema di Leibniz. Mostriamo che la serie
_

n=0
(1)
n

n+1
_
2
non lo `e.
Il termine generale della serie prodotto `e:
(1)
n
n

k=0
1
_
(n (k + 1))(k + 1)
.
13
G.Di Fazio
Per provare che la serie prodotto non converge mostriamo che il valore assoluto del termine generale
non tende a zero. Infatti,
n

k=0
1
_
(n (k + 1))(k + 1)

n

k=0
1
_
(n + 1)n

k=0
1
n + 1
= 1.
Daltra parte ci sono i seguenti risultati:
Teorema 4.1 (Mertens) Se

n=0
a
n
,

n=0
b
n
sono due serie delle quali una converge e laltra
assolutamente convergente allora la serie prodotto `e convergente.
Teorema 4.2 Se

n=0
a
n
,

n=0
b
n
sono assolutamente convergenti allora la serie prodotto `e
assolutamente convergente.
Esempio 4.2 La costante di Eulero - Mascheroni
Consideriamo la serie

n=1
_
1
n
log
n + 1
n
_
.
Usando la formula di Taylor arrestata al secondo ordine si ha:
1
n
log
n + 1
n
=
1
n

_
1
n

1
2n
2
+ o
_
1
n
2
__
=
1
2n
2
+ o
_
1
n
2
_
e perci`o la serie converge. Inoltre
s
n
=
n

k=1
1
k
log
k + 1
k
H
n
log n
e quindi, chiamando la somma della serie, otteniamo che la ridotta della serie armonica diverge
logaritmicamente. La costante si chiama costante di Eulero - Mascheroni. Non `e noto se si tratti
o no di numero razionale.
lim
n
log n
H
n
= lim
n
1
_
1
log n
H
n
_
= lim
n
1
H
n
log n
H
n
= 1.
Possiamo studiare la serie

n=1
1
n
_
1 +
1
2
+ +
1
n
_ =

n=1
1
nH
n
.
Dal fatto che
lim
n
1
nH
n
1
nlog n
= 1
segue che la serie da studiare ha lo stesso carattere della serie

n=2
1
nlog n
che `e divergente e si
vede facilmente attraverso il criterio di condensazione.
14
Appunti di Analisi Matematica I
Esempio 4.3 Studiamo la serie

n=1
(1)
n
a
n
dove
a
n
=
1
1 n
+
1
2 (n 1)
+
1
3 (n 2)
+ +
1
n 1
=
n

k=1
1
k(n k + 1)
.
Si ha:
a
n
=
1
n + 1
n

k=1
_
1
k
+
1
n k + 1
_
=
1
n + 1
_
1 +
1
2
+ +
1
n
+
1
n
+
1
n 1
+ + 1
_
= 2
H
n
n + 1
e quindi la serie data `e

n=1
(1)
n
H
n
n + 1

n=1
(1)
n
A
n
.
Verichiamo le ipotesi del teorema di Leibniz. Ricordando che H
n
log n segue
A
n
=
H
n
n + 1
=
H
n
log n
n + 1
+
log n
n + 1
0.
Verichiamo adesso la decrescenza di A
n
. Con semplici calcoli si vede che la disuguaglianza A
n+1
<
A
n
`e equivalente alla disuguaglianza
H
n
_
1
n + 1
n + 2
_
>
1
n + 2
che `e vera perche H
n
> 1. La serie quindi converge per il teorema di Leibniz. Inoltre la serie risulta
assolutamente divergente perche
lim
n
H
n
n+1
log n
n+1
= lim
n
H
n
log n
= 1 = 0.
Esempio 4.4 Studiamo la serie

n=1
(n sen n)
_
1
n
sen
1
n
_
.
La serie `e a termini positivi. Applicando la formula di Taylor, si trova
sen
1
n
=
1
n

1
n
3
+ o
_
1
n
3
_
quindi,
(n sen n)
_
1
n
sen
1
n
_
= o
_
1
n
2
_
da cui segue che la serie data `e convergente.
1.5 Una osservazione sui numeri reali
15
G.Di Fazio
Sia x
0
R, supponiamo x
0
> 0 per ssare le idee. Poniamo C = {0, 1, . . . , 9}. Come sappiamo
esiste un unico numero C
0
N
0
tale che C
0
x
0
< C
0
+ 1. Adesso cerchiamo C
1
C tale che
C
0
+
C
1
10
x
0
< C
0
+
C
1
+ 1
10
.
Portando a forma intera si trova che
x
0
10C
0
1 < C
1
x
0
10C
0
e C
1
`e unico per le propriet` a del numero parte intera. Abbiamo quindi
q
1
C
0
+
C
1
10
x
0
< C
0
+
C
1
10
+
1
10
= q
1
+
1
10
.
Cerchiamo adesso C
2
C tale
q
1
+
C
2
10
2
x
0
< q
1
+
C
2
+ 1
10
2
.
Procedendo come prima si trova un unico numero con i requisiti richiesti. Continuando in questo
modo abbiamo
n

j=0
C
j
10
j
x
0
<
n

j=0
C
j
10
j
+
1
10
n
n N
da cui, passando al limite per n si trova che
x
0
=

n=0
C
n
10
n
.
In questo modo i numeri reali si possono vedere come particolari serie numeriche. Ogni numero
reale `e somma di una serie di numeri razionali, ovvero si rende concreta laermazione

Q = R.
Inoltre se si vuole costruire una successione di numeri razionali convergente al numero x
0
basta
prendere la successione delle somme parziali della serie ottenuta. In particolare, dalla serie si pu` o
spiegare la regola della frazione generatrice. Per esempio, vogliamo convertire in frazione il numero
0,

3. Si ha:
0,

3 =

n=1
3
10
n
= 3

n=1
_
1
10
_
n
= 3
1
10
1
1
1
10
=
1
3
.
Convertiamo in frazione il numero 2, 34. Si ha:
2, 34 = 2 + 0, 34 = 2 +

n=1
3
10
n
+
4
10
n+1
= 2 + 3

n=0
1
10
2n+1
+

n=1
4
10
2n
= 2 +
3
10

n=0
1
100
n
+ 4

n=1
1
100
n
= 2 +
3
10
1
1
1
100
+ 4
1
100
1
1
1
100
=
232
99
.
1.6 Serie a termini complessi
16
Appunti di Analisi Matematica I
Concludiamo questo capitolo sulle serie numeriche con un breve cenno alle serie numeriche a
termini complessi. Sia quindi {a
n
} una successione a termini complessi. In modo simile a quanto
fatto nel caso reale costruiamo la successione delle somme parziali chiamiamo il suo limite - in C -
somma della serie. Si pone dunque
s

n=0
a
n
= lim
n
n1

k=0
a
k
.
`
E immediato il seguente
Teorema 6.1 La serie

n=0
a
n
converge ed ha per somma il numero s se e solo se le due serie
reali

n=0
a
n
e

n=0
a
n
sono convergenti rispettivamente a s, s.
In modo simile si da la nozione di serie assolutamente convergente. Diciamo cio`e una serie
assolutamente convergente quando converge la serie dei moduli.
Teorema 6.2 Una serie assolutamente convergente `e convergente e si ha:

n=0
a
n

n=0
|a
n
|.
Dim. Poich`e |a
n
|, |a
n
| |a
n
| si ha la convergenza della serie delle parti reali e della serie
delle parti immaginarie da cui la convergenza della serie. Inoltre, dalle disuguaglianze

n1

j=0
a
j

n1

j=0
|a
j
|

j=0
|a
j
| n N
e quindi, passando al limite

j=0
a
j

j=0
|a
j
|
Esempio 6.1 La serie geometrica
Studiamo la serie

n=0
z
n
, z C. La serie converge assolutamente per |z| < 1 e non converge per
|z| 1 perch`e il termine generale non `e innitesimo.
Esempio 6.2 Studiamo la serie

n=1
z
n
n
, z C.
La serie converge assolutamente per |z| < 1 e non converge per |z| > 1 perch`e il termine generale
non `e innitesimo. Studiamo la serie per |z| = 1. Posto z = e
i
, la serie da studiare diventa:

n=1
e
i
n
. Applicando il criterio di Cauchy - Dirichlet si trova che la serie converge qualunque sia
= 2k, k Z.
1.7 Lesponenziale complesso
17
G.Di Fazio
Studiamo adesso una delle funzioni pi` u importanti di tutta la Matematica. La funzione espo-
nenziale complessa.
Denizione 7.1 La serie

n=0
z
n
n!
`e assolutamente convergente in C quindi poniamo per denizione
e
z
=

n=0
z
n
n!
z C.
Teorema 7.1 Si ha
lim
n
_
1 +
z
n
_
n
= e
z
z C.
Dim. Proviamo che
> 0 n

N : n > n

k=0
z
k
k!

_
1 +
z
n
_
n

<
da cui poi facilmente si deduce la tesi. Fissato z
0
C siano z C, m N : |z| < |z
0
| m.
Applicando la formula di Newton,

k=0
z
k
k!

_
1 +
z
n
_
n

k=0
z
k
k!

n

k=0
_
n
k
_
z
k
n
k

k=2
z
k
k!
_
1
n!
(n k)!n
k
_

k=2
z
k
k!
c(n, k)

k=2
|z|
k
k!
c(n, k) =
m

k=2
|z|
k
k!
c(n, k) +
n

k=m+1
|z|
k
k!
c(n, k) I + II.
Per quanto riguarda II abbiamo:
II =
|z|
m+1
(m + 1)!
_
1 +
|z|
m + 2
+
|z|
2
(m + 2)(m + 3)
+ +
|z|
nm1
(m + 2) n
_

|z|
m+1
(m + 1)!

j=0
_
|z|
m + 2
_
j
=
|z|
m+1
(m + 1)!
1
1
|z|
m+2

|z
0
|
m+1
(m + 1)!
0
se m . Possiamo quindi scegliere m in modo che II <

2
. Per I si ha invece: (ferma restando
la scelta fatta per m),
II
m

k=2
c(n, k)
|z|
k
k!

m

k=2
c(n, k)
|z
0
|
k
k!
0
se n perch`e, come facilmente si verica per induzione su k, lim
n
c(n, k) = 0.
18
Appunti di Analisi Matematica I
Teorema 7.2 Si ha:
1. e
z+w
= e
z
e
w
,
2. e
z
= e
z
3. |e
z
| = e
z
z, w C
z C
z C.
Dim. Per provare la 1. utilizziamo il teorema pecedente ed il fatto che le serie sono tutte
assolutamente convergenti. Si ha:
e
z+w
=

n=0
(z + w)
n
n!
=

n=0
1
n!
n

k=0
_
n
k
_
z
k
w
nk
=

n=0
n

k=0
1
k!(n k)!
z
k
w
nk
=

n=0
z
n
n!

n=0
w
n
n!
= e
z
e
w
.
Per provare la 2. basta passare al limite nell identit` a:
_
1 +
z
n
_
n
=
_
1 +
z
n
_
n
.
Proviamo inne la 3.
|e
z
|
2
= e
z
e
z
= e
z
e
z
= e
2z
= (e
z
)
2
da cui la tesi.
Denizione 7.2 Poniamo
cos t = e
it
sen t = e
it
; t R.
ovvero
cos t =
e
it
+ e
it
2
sen t =
e
it
e
it
2i
; t R.
Teorema 7.3 Per ogni t R si ha:
sen t =

n=0
(1)
n
t
2n+1
(2n + 1)!
cos t =

n=0
(1)
n
t
2n
(2n)!
.
Dim. Infatti, dalla denizione segue
cos t =
e
it
+ e
it
2
=

n=0
(it)
n
+ (it)
n
n!
=
1
2

n=0

n
1 + (1)
n
n!
t
n
=

n=0
(1)
n
(2n)!
t
2n
t R.
19
G.Di Fazio
Similmente,
sen t =
e
it
e
it
2
=

n=0
(it)
n
(it)
n
2i n!
=
1
2

n=0
1 (1)
n
n!

n
t
n
=

n=0
(1)
n
(2n + 1)!
t
2n+1
t R.
Osservazione 7.1 Se t [0, 1[ la serie del seno soddisfa le ipotesi del teorema di Leibniz e quindi si
ottiene, sen t t. Tenuto conto che, se t > 1 la diseguaglianza `e ovvia e della simmetria, si ottiene:
| sen t| |t| t R.
Come ulteriore applicazione del teorema di Leibniz, si trae inne,
t
t
3
3!
sen t t t [0, 1[.
Procedendo similmente con la serie del coseno si trova
1
t
2
2
cos t 1 t [0, 1[
da cui,
1 cos t
t
2

1
2
t [0, 1[
Osservazione 7.2 Notiamo che si ha:
sen t =
n

j=0
(1)
j
(2j + 1)!
t
2j+1
+ o(t
2n+1
), t 0, cos t =
n

j=0
(1)
j
(2j)!
t
2j
+ o(t
2n
), t 0.
Infatti, per n N, e |t| < 1, si ha:

sen t
n

j=0
(1)
j
(2j + 1)!
t
2j+1

j=n+1
(1)
j
(2j + 1)!
t
2j+1

j=n+1
1
(2j + 1)!
t
2j+1
= t
2n+3
+

j=n+1
1
(2j + 1)!
t
2(jn)
= o(t
2n+1
)
Similmente si dimostra la formula per il coseno.
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