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Indice
1 Serie numeriche 1
1.1 Serie convergenti, divergenti, indeterminate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.1.1 Condizione necessaria, ma non sufficiente, per la convergenza . . . . . 3
1.2 La serie geometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.3 Complementi sui numeri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.3.1 Numeri razionali e allineamenti decimali periodici . . . . . . . . . . . 6
1.4 La serie armoniche generalizzate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.5 Criteri per serie a termini positivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.5.1 Criterio del confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.5.2 Criterio del rapporto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.5.3 Criterio della radice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.5.4 Criterio del confronto asintotico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
1.6 Serie a termini di segno alterno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
1.7 Serie assolutamente convergenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
1 Serie numeriche
1
Per dare significato a una somma infinita, detta anche serie (numerica), del tipo
+∞
X
an = a0 + a1 + a2 + ...... + an + ...... (1.4)
n=0
procediamo come segue. Consideriamo la successione delle somme parziali Sn , dove, per ogni
n in N,
Sn = a0 + a1 + · · · + an
Se
P+∞ la successione Sn converge a un numero (finito) S, si dice che S è la somma della serie
n=0 an e si scrive
+∞
X
S= an
n=0
Se invece la successione Sn delle somme parziali diverge a +∞ (o a −∞) si dice che la serie
P +∞
n=0 an diverge a +∞ (o a −∞). Se infine la successione delle somme parziali Sn non
converge e non diverge, non daremo alcun significato all’espressione 1.4. In quest’ultimo
caso, si dice anche che la serie è indeterminata.
2
grande. Ne segue che la somma infinita 1.6 diverge a +∞. Si noti che il termine generale
della serie 1.6 è infinitesimo (cioè tende a zero). Quindi questo esempio mostra che una
serie numerica può divergere a +∞ anche nel caso in cui il suo termine generale an sia
infinitesimo. Detto altrimenti, il fatto che il termine generale di una serie sia infinitesimo,
non è sufficiente a garantire la convergenza della serie.
In modo analogo si può dimostrare che la serie armonica
+∞
X 1 1 1 1
= 1 + + + ··· (1.7)
n 2 3 4
1
diverge a +∞.
+∞
X
Dimostrazione. Supponiamo che an = L. Questo significa che lim Sk = L, dove Sk è
k→+∞
n=1
la somma parziale Sk = a1 + ... + ak . Ora si noti che an = Sn − Sn−1 . Quindi:
ha il seguente carattere:
3
1
1. Se |q| < 1 converge a .
1−q
2. Se q ≥ 1 diverge a +∞.
3. Se q ≤ −1 è indeterminata.
Dimostrazione.
La somma parziale Sn è data, se q 6= 1, da
1 − q n+1
Sn = 1 + q + q 2 + q 3 + q 4 + .... + q n =
1−q
Per dimostrare l’ultima uguaglianza, si constati, facendo i conti, che
1 − q n+1 1
lim Sn = lim =
1−q 1−q
1
Dunque, se |q| < 1, la serie geometrica converge a 1−q .
Se invece q ≥ 1, è ovvio che la successione
Sn = 1 + q + q 2 + q 3 + q 4 + .... + q n
tende a +∞ e quindi la serie geometrica 1.9 diverge a +∞. Infine, se q ≤ −1, il termine q n+1
tende a +∞ in valore assoluto, ma ha alternativamente segno positivo e negativo. Quindi
n+1
la successione delle somme parziali Sn = 1−q
1−q non ha limite. Pertanto, se q ≤ −1 la serie
geometrica è indeterminata.
1
Esempio 1. La serie geometrica di ragione q = 2 converge, e si ha
+∞
X 1 n 1 1 2 1 3 1
( ) = 1 + + ( ) + ( ) + ··· = 1 =2 se |q| < 1 (1.11)
2 2 2 2 1− 2
n=0
Per interpretare geometricamente il risultato, si divida l’intervallo [0, 2] (la cui lunghezza è 2)
nei due intervalli [0, 1] e [1, 2]; si divida ancora l’intervallo di destra [1, 2] in due parti uguali,
e cosı̀ di seguito. La lunghezza dell’intervallo [0, 2] si può allora scrivere come somma infinita:
1 1
2=1+ + 2 + ....
2 2
4
Esempio. [Achille e la tartaruga.] Usando un’opportuna serie geometrica, discutere il
seguente paradosso, formulato dal filosofo greco Zenone (V secolo a.C.).
Achille insegue la tartaruga, che inizialmente ha un vantaggio di un metro. La velocità
di Achille è di 10 metri al secondo; quella della tartaruga di 1 metro al secondo. Dopo un
decimo di secondo, Achille raggiunge la posizione iniziale della tartaruga, ma non raggiunge
la tartaruga, che nel frattempo si è spostata in avanti di dieci centimetri. Quando Achille
avrà percorso anche questi dieci centimetri, non avrà comunque raggiunto la tartaruga, che
nel frattempo, se pur di poco (un centimetro) si sarà spostata avanti. E cosı̀ via. La tartaruga
sarà sempre, se pur di poco, davanti a Achille. Dunque Achille non la raggiungerà mai.
Il fatto che i numeri reali si possano approssimare, con precisione arbitraria, mediante numeri
razionali (densità di Q in R), si vede bene ricorrendo alla scrittura dei numeri reali come
allineamenti decimali.
Sappiamo che i numeri reali si rappresentano mediante allineamenti decimali del tipo:
a, α1 α2 α3 α4 α5 ....... (1.12)
a a, α1 a, α1 α2 a, α1 α2 α3 eccetera (1.14)
costituito dalle approssimazioni per difetto. (Cosa succede invece se a < 0?). Ad esempio, il
numero 0, 333... (periodo 3) è l’estremo superiore dell’insieme numerico
0 0, 3 0, 33 0, 333 eccetera
5
√
e 2 = 1, 4142.... è l’estremo superiore dell’insieme numerico
1 1, 4 1, 41 1, 414 eccetera
Ora la 1.14 rappresenta una successione non decrescente (di numeri decimali). Quindi (per
il teorema ??) l’estremo superiore dell’insieme dei suoi termini coincide con il suo limite.
Vediamo allora che l’allineamento decimale (magari infinito)
a, α1 α2 α3 α4 α5 ....... (1.15)
ha il seguente significato: esso è il limite (per k che tende a +∞) della successione di numeri
decimali
a a, α1 a, α1 α2 ...... a, α1 α2 ...αk ......
Riassumendo: abbiamo visto che ogni numero irrazionale può essere approssimato, con
una approssimazione piccola quanto si vuole, da numeri razionali. In termini più precisi, ogni
numero irrazionale è limite di una successione di numeri razionali. Esprimiamo quest’ultima
proprietà dicendo che l’insieme Q è denso nell’insieme R:
Teorema 1.3. L’insieme dei numeri razionali è denso nell’insieme dei numeri reali.
Le considerazioni svolte sopra mostrano che anche l’insieme dei numeri decimali è denso
nell’insieme dei numeri reali.
In questa sezione dimostriamo che i numeri razionali sono esattamente i reali che si rappre-
sentano mediante allineamenti periodici (eventualmente con periodo zero):
Teorema 1.4. Un numero reale è razionale se e solo se è rappresentato da un allineamento
decimale periodico.
6
Esempio. Si consideri il numero periodico 0, 1 = 0, 1111. Il suo valore è dato dalla somma
infinita:
1 1 1 1
+ 2 + 3 + .... + n + ...
10 10 10 10
1
Raccogliendo il fattore 10 e ricordando la somma di una serie geometrica, si ottiene:
1 1 1 1 1 1
(1 + + + ....) = 1 = 9
10 10 102 10 1 − 10
Esempio. Se il periodo è costituito da più di una cifra, si procede in modo del tutto analogo.
Ad esempio, si consideri il numero periodico 1, 34 = 1, 3434... Il suo valore è dato da:
34 34 34
1+ + + + .......
100 1002 1003
34 1 1
= 1+ (1 + + + ....)
100 100 1002
34 1 34 133
= 1+ 1 = 1 + 99 = 99
100 1 − 100
B) Dimostriamo ora che ogni numero razionale è periodico (eventualmente con periodo
zero).
p
Sia un numero razionale. Per trovare l’allineamento decimale che lo rappresenta, si
q
ricorre all’algoritmo di divisione di p per q. A ogni passo di tale algoritmo, si troverà un
resto, compreso tra 0 e q − 1. Se si trova il resto 0, il procedimento finisce (Il numero è
decimale). Altrimenti il procedimento va avanti all’infinito, e ogni volta si trova un resto
compreso tra 1 e q − 1. Ma allora, dopo al più dopo q passi, un certo resto r si presenterà
per la seconda volta. Da quel punto in poi, tutti i resti seguenti si ripeteranno nello stesso
ordine in cui si sono succeduti dopo la prima comparsa del resto r. Questo dimostra che
p
l’espressione decimale del numero razionale è periodica.
q
7
Teorema 1.5. La serie armonica generalizzata
+∞
X 1
(1.21)
na
n=1
an ≤ bn (1.22)
per ogni n (o definitivamente, cioè per tutti gli n sufficientemente grandi). Allora:
+∞
X +∞
X
1. Se an diverge, anche bn diverge.
n=1 n=1
+∞
X +∞
X
2. Se bn converge, anche an converge.
n=1 n=1
8
Si ha, definitivamente,
ln n 1
>
n n
P+∞ 1
(la disuguaglianza è vera per ogni n ≥ 3). Poiché la serie armonica n=1 n dive rge, anche
la serie data diverge.
Allora:
+∞
X
1. Se α < 1, la serie an converge.
n=1
+∞
X
2. Se α > 1 (in particolare, se α = +∞), la serie an diverge a +∞.
n=1
+∞
X
Se α = 1 non si può concludere niente sulla convergenza della serie an . Infatti esistono
n=1
sia serie convergenti che serie divergenti per le quali α = 1. Le due serie
+∞ +∞
X 1 X 1
,
n2 n
n=1 n=1
forniscono due esempi a questo riguardo. Infatti, la prima converge, la seconda diverge, e per
entrambe si ha limn→+∞ an+1
an = 1.
Dimostrazione. (Criterio del rapporto di D’alembert). Se α < 1, esiste un numero q tale che
α < q < 1. Fissiamo un tale q. Per le proprietà del limite, si ha definitivamente
an+1
<q
an
Dal momento che un numero finito di termini non ha alcun effetto sulla convergenza di una
serie, possiamo supporre, senza perdere in generalità, che la disuguaglianza an+1
an < q valga
per ogni n ∈ N.
Poiché
an+1 an a2 an+1
· · ··· = ,
an an−1 a1 a1
9
vediamo che
an+1
< q · · · q = qn
a1
ossia
an+1 < a1 q n
Ma la serie
+∞
X +∞
X
a1 · q n = a1 qn
n=1 n=1
P+∞
converge (perché n=1 qn è una serie geometrica di ragione q < 1), e quindi anche la serie
+∞
X
an converge.
n=1
Se invece limn→+∞ an+1 an = α > 1, si ha definitivamente a1
an+1
> 1, ovvero an+1 > an .
Dunque (an ), n ∈ N, è una successione di numeri positivi strettamente crescente, e ovviamente
non può tendere a zero. Pertanto la condizione an −→ 0, che è necessaria per la convergenza,
+∞
X
non vale per la serie an . Pertanto, tale serie non converge. 2
n=1
Dunque la serie converge per ogni x ∈ R. Si tratta della serie esponenziale, che converge a
ex :
+∞ n
X x x2 x3
ex = =1+x+ + + ··· (1.25)
n! 2! 3!
n=0
10
1.5.3 Criterio della radice
+∞
X
Teorema 1.8 (Criterio della radice). Sia an una serie numerica a termini positivi.
n=1
Supponiamo che esista (finito o +∞)il limite
√
lim n
an = α (1.26)
n→+∞
Allora:
+∞
X
1. Se α < 1, la serie an converge.
n=1
+∞
X
2. Se α > 1 (in particolare, se α = +∞), la serie an diverge a +∞.
n=1
vale a dire
an < q n
+∞
X +∞
X
Allora la serie an è minorante della serie geometrica q n , che converge, in quanto q < 1.
n=1 n=1
+∞
X
Per il criterio del confronto, anche la serie an converge.
n=1
√
Se invece limn→+∞ n an = α > 1, si ha, definitivamente,
√
n
an > 1
11
1.5.4 Criterio del confronto asintotico
+∞
X +∞
X
Teorema 1.9. Siano an e bn due serie a termini positivi. Supponiamo che si abbia
n=1 n=1
an ∼ bn (1.27)
per n → ∞. Allora le due serie hanno lo stesso carattere (vale a dire, entrambe convergono,
oppure entrambe divergono a +∞).
(1 − δ) bn < an < (1 + δ) bn
+∞
X +∞
X
Di qui leggiamo subito che la serie an è minorante della serie (1 + δ) bn . Quindi,
n=1 n=1
+∞
X +∞
X +∞
X
se la serie bn converge, anche la serie an converge. Analogamente, la serie an è
n=1 n=1 n=1
+∞
X +∞
X +∞
X
maggiorante della serie (1 − δ) bn . Quindi, se la serie bn diverge, anche la serie an
n=1 n=1 n=1
diverge. 2
12
Teorema 1.10 (Criterio di Leibniz). Sia
+∞
X
(−1)n an = a0 − a1 + a2 − a3 + · · ·
n=0
con tutti gli an > 0, una serie a termini di segno alterno. Supponiamo che valgano entrambe
le seguenti condizioni:
1. limn→+∞ an = 0
2. La successione an è decrescente:
an+1 ≤ an
per ogni n.
con s ≤ S. Ma si ha
S − s = lim (s2n − s2n−1 ) = lim a2n = 0
n→+∞ n→+∞
1 1
con a > 0. Poiché lim = 0 e la successione a è decrescente, la serie converge.
n→+∞ na n
13
1.7 Serie assolutamente convergenti
+∞
X +∞
X
Si dice che la serie an converge assolutamente se la serie dei valori assoluti |an |
n=1 n=1
converge.
+∞
X
Teorema 1.11. Se la serie an converge assolutamente, allora converge. Inoltre si ha
n=1
+∞ +∞
X X
an ≤ |an | (1.33)
n=1 n=1
Dimostrazione. Per ogni n vale la ovvia disuguaglianza an ≤ |an |. Ma non si può applicare
+∞
X
direttamente il criterio del confronto e affermare che, poiché la serie dei moduli |an |
n=1
+∞
X
converge, anche la serie an converge. Infatti, il criterio del confronto si applica solo a
n=1
termini di segno positivo (mentre i termini an potrebbero essere di segno arbitrario). Per
superare questa difficoltà, ci riconduciamo al confronto di serie a termini positivi nel modo
seguente. Se a è un qualunque numero reale, poniamo
Ovviamente si ha a+ , a− ≥ 0 e
a = a+ − a−
Poiché
a+
n ≤ |an |, a−
n ≤ |an |
+∞
X +∞
X
le due serie, a termini positivi, a+
n e a−
n sono entrambi minoranti della serie convergente
n=1 n=1
+∞
X
|an |, e quindi convergono, per il criterio del confronto. Dall’uguaglianza
n=1
−
an = a+
n − an
14
+∞
X
In altri termini, la serie an , essendo somma di due serie convergenti, è essa stessa conver-
n=1
gente. Inoltre, per ogni k, vale l’ovvia disuguaglianza
k k
X X
an ≤ |an | (1.35)
n=1 n=1
+∞
X 1
Esempio. La serie (−1)n è assolutamente convergente. Quindi è convergente.
n2
n=1
+∞
X 1
Esempio. La serie (−1)n converge, ma non converge assolutamente.
n
n=1
15