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Principio di Induzione
In questo foglio, proporremo alcuni esercizi relativi al Principio di Induzione, il cui enunciato
richiamiamo brevemente per iniziare. Per ora insisteremo soprattutto su identità relative
alle somme n-sime di successioni, e -a tal proposito- non possiamo non cogliere l'occasione
per accennare alle applicazioni alle somme innite di numeri: le cosiddette serie numeriche.
Sia P(n) una famiglia di frasi matematiche, indicizzata con n ∈ N. Supponiamo che:
(••) Passo Induttivo: per ogni n≥0 ssato, se si suppone vera la frase P(n), allora è vera anche
Detto in modo metaforico, il passo induttivo dice che le frasi P(n) sono come le tessere di un
domino: posizionate in modo che, se cade una tessera, cade anche quella seguente. Questo non basta
però per far cadere alcunché! Dobbiamo anche innescare il processo di caduta e far cadere la prima
tessera (passo iniziale). Procedendo con questa similitudine (cadere ≡ veridicità), il passo induttivo
non dice che la tessera n-esima è caduta (ossia che è vera), ma dice solo che, SE essa cade, allora
Si intuisce dunque che più informazioni abbiamo a nostra disposizione per provare P(n + 1), meglio
è. Da qui si capisce che il seguente cosiddetto Principio di Induzione Forte rende ancora più semplice
le dimostrazioni per induzione (e, detto in modo ruvido, amplia la classe delle famiglie {P(n)}n di frasi
(••) Passo Induttivo Forte: per ogni n≥0 ssato, se si suppongono vere tutte le frasi
1
Ad esempio, vedremo che per gli Esercizi 12 e 13 è opportuno applicare il Principio di Induzione Forte
I Esercizio 2. Dimostrare il Principio di Induzione Forte anche con un trucco formale: dedurlo
dal Principio di Induzione, applicando quest'ultimo alla seguente famiglia Q(n) di frasi, indicizzata
con n ≥ 0,
Q(n) : P(0), . . . , P(n) sono tutte vere.
Sia n0 ∈ N dato. Sia P(n) una famiglia di frasi matematiche, indicizzata con gli n∈N tali che
(••) Passo Induttivo: per ogni n ≥ n0 ssato, se si suppone vera la frase P(n), allora è vera anche
Allora le frasi P(n) sono vere per ogni n∈N tale che n ≥ n0 .
- in modo molto formale, è suciente applicare il Principio di Induzione alla famiglia di frasi Q(n)
(indicizzate da n ≥ 0) denite da
Q(n) := P(n + n0 ), ∀ n ≥ 0.
Ad esempio, gli esercizi seguenti sono in larga parte esempi di frasi assegnate con la scelta n0 = 1
(anziché n0 = 0); nell'Esercizio 5 punto (3), si ha n0 = 3 .
Lo studente enunci e dimostri anche una variante n0 del Principio di Induzione Forte.
1 2 ··· n−1 n
n n−1 ··· 2 1
n+1 n+1 ··· n+1 n+1
(si sottointende che l'ultima riga è stata ottenuta sommando membro a membro gli elementi della
colonna sovrastante) può aiutare a dare una dimostrazione alternativa (che non utilizza il principio di
induzione) della seguente formula, che lo studente conosce già dalle lezioni di Algebra,
∑
n
n(n + 1)
k= , ∀ n ≥ 1.
2
k=1
1. Si provi che
( 1) ( 1) ( 1) ( 1) 1
1− · 1− · 1− ··· 1 − = ∀ n ≥ 2.
2 3 4 n n
2
2. Si provi che
n! ≥ 2n−1 ∀ n ≥ 1.
3. Si provi che
n2 > 2n + 1 ∀ n ≥ 3.
n(n + 1)(2n + 1)
1 + 2 2 + 3 2 + · · · + n2 = , ∀ n ≥ 1.
6
1 + 23 + 33 + · · · + n3 = (1 + 2 + 3 + · · · + n)2 , ∀ n ≥ 1. (1)
2(1 + 2 + · · · + n) + (n + 1) = (n + 1)2 ∀ n ≥ 1,
che può essere dimostrato a sua volta per induzione, e che è equivalente alla ben nota formula
∑
n
n(n + 1)
k= . Dando per nota questa formula, il dimostrare (1) è equivalente a provare
2
k=1
( )2
n(n + 1)
1 + 2 + 3 + ··· + n =
3 3 3
, ∀ n ≥ 1,
2
che è una formula esplicita e chiusa per la somma dei primi n cubi.
1 + 3 + 5 + 7 + · · · + (2n − 1) = n2 , ∀ n ≥ 1. (2)
può aiutare a comprendere questa formula? Un altro trucco per provare (2) è usare la identità
(k + 1)2 − k 2 = 2 k + 1.
Come si può usare quest'ultima per provare (2)? Si veda anche l'Esercizio 6.
∑
n
1 n
= ∀ n ≥ 1. (3)
4 k2 − 1 2n + 1
k=1
3
Si provi la stessa formula anche senza il Principio di Induzione, utilizzando il seguente suggeri-
1 1/2 1/2
= − .
4 k2 −1 2k − 1 2k + 1
Quando conosceremo il concetto di limite di una successione (e di somma di una serie), (3) ci
Si provi la stessa formula anche senza il Principio di Induzione, utilizzando il seguente suggeri-
1 1 1
= − .
k(k + 1) k k+1
Quando conosceremo il concetto di limite di una successione, (4) ci darà (passando al limite per
n → +∞, un concetto che impareremo a conoscere molto presto e con cui è bene familiarizzare
1 1 1 1 ∑ 1
+∞
+ + + + ··· = = 1.
1·2 2·3 3·4 4·5 k(k + 1)
k=1
9. Si provi che
∑
n
k n+2
k
=2− n ∀ n ≥ 1.
2 2
k=1
Come accennato sopra, quando conosceremo il concetto di limite di una successione (e di somma
∑
+∞
k
di una serie), questo ci darà un'altra formula = 2, ossia
2k
k=1
1 2 3 4 5
+ + + + + · · · = 2.
2 4 8 16 32
∑
+∞
1
A tempo debito, questo ci dirà che la serie (serie armonica generalizzata di esponente 2)
k2
k=1
è convergente e la sua somma non supera 2. Di ben altra portata è stabilire la (esatta) somma
1
Si dice di essere in presenza di una somma telescopica (o meglio di una serie telescopica), se si stanno considerando
∑
n
somme del tipo (ak − ak+1 ), ove (ak )k è un'assegnata successione di numeri. Una tale somma può essere banalmente
k=1
semplicata come segue:
∑
n ∑
n ∑
n
(ak − ak+1 ) = ak − ak+1 = a1 + a2 + a3 + · · · + an − a2 − a3 − · · · − an − an+1 = a1 − an+1 .
k=1 k=1 k=1
4
di tale serie! Con tecniche di Analisi molto avanzate
2 si può provare che vale quanto segue (noto
∑
+∞
1 π2
= ,
k2 6
k=1
(Questo approfondimento non è decisamente banale; se l* student* lo trova -in prima lettura- un po'
∑
n ∑
n ∑
n ( )2
n(n + 1) 2 n(n + 1)(2n + 1) 3 n(n + 1)
(♣) : k= , k = , k = .
2 6 2
k=1 k=1 k=1
∑
n
Mostriamo come ottenere da queste anche k4 . Si parta dalla identità
k=1
(k + 1)5 − k 5 = 5 k 4 + 10 k 3 + 10 k 2 + 5 k + 1.
∑
n
Oltre al fatto banale che 1 = n, si osservi che il primo membro è una somma telescopica ed è uguale
k=1
(perché?) a
(n + 1)5 − 1.
Otteniamo quindi
∑
n ∑
n ∑
n ∑
n
(n + 1)5 − 1 = 5 k 4 + 10 k 3 + 10 k2 + 5 k + n.
k=1 k=1 k=1 k=1
∑
n
Isolando k4 si ottiene
k=1
( )
∑
n
1 ∑
n ∑
n ∑
n
4
k = (n + 1) − 1 − 10
5
k − 10
3
k −5
2
k−n .
5
k=1 k=1 k=1 k=1
Inserendo inne le tre informazioni in (♣) (e dopo semplici ma noiosi calcoli) si ottiene
∑
n
n(n + 1)(2n + 1)(3n2 + 3n − 1)
k4 = .
30
k=1
∑
n
Il metodo descritto in questo esercizio dà ovviamente luogo ad un algoritmo per calcolare kN
k=1
∑
n ∑
n ∑
n ∑
n
(qualunque sia N ≥1 assegnato) conoscendo k, k2 , k3 , . . . , k N −1 .
k=1 k=1 k=1 k=1
2
Normalmente lo si prova mediante la teoria delle cosiddette serie di Fourier, che lo studente conoscerà non prima del
terzo anno di studi.
5
Sulle somme parziali della serie geometrica
(Questo approfondimento è molto interessante per la teoria dei limiti di successioni -che tratteremo a
( )
1 1 1 1 1
+ + + ··· + n + =1 ∀ n ≥ 1. (5)
2 4 8 2 2n
Quando conosceremo la teoria delle serie, questa formula ci permetterà di capire perché si può
∑
+∞
1
scrivere =1 (bisezioni successive dell'unità ).
2n
n=1
Interpretare la bella formula (5) nel modo seguente: si divide a metà il segmento [0, 1] (che ha
lunghezza 1) e si colora di rosso il segmento [0, 1/2]; si divide ulteriormente a metà il segmento
rimasto ]1/2, 1], se ne tiene la prima metà ]1/2, 3/4] e la si colora di rosso; si divide ulteriormente
a metà il segmento rimasto, se ne tiene la prima metà e la si colora di rosso; etc... Dopo n passi
di tale procedimento, le parti colorate in rosso e quella non colorata hanno la lunghezza espressa
in (5), ossia
( )
1 1 1 1 1
+ + + ··· + n + = 1.
2 4 8 2 2n
Quando saremo in grado di passare al limite per n → +∞, questa identità ci darà la bella formula
(esaustione dell'unità per mezzo di bisezioni successive)
1 1 1 1 1
+ + + + + · · · = 1.
2 4 8 16 32
( )
3 3 3 3 1
+ 2 + 3 + ··· + n + =1 ∀ n ≥ 1.
4 4 4 4 4n
Anche questa formula può essere interpretata geometricamente, come nell'esercizio precedente:
si divida un quadrato di lato 1 nei 4 quadrati di lato 1/2 ottenuti bisecando i lati; si tengano 3 di
questi quadrati e se ne calcoli l'area complessiva (3/4); si proceda in modo analogo sul quadrato
6
3. Assegnato un qualunque numero α ̸= 0 dimostrare che si ha
( )
α−1 α−1 α−1 1
+ + ··· + + =1 ∀ n ≥ 1.
α α2 αn αn
Osservare che i casi (1) e (2) di cui sopra sono casi particolari del caso (3).
che si ha
∑
n
1 − q n+1
(⋆) qk = ∀ n ≥ 0.
1−q
k=0
∑
∞
[Più avanti nel corso di Analisi, questa formula ci permetterà di studiare qk , detta la serie
k=0
geometrica di ragione q, e di trovare tutti e soli i q per cui tale serie converge.]
Non è dicile riconoscere che questa formula comprende quelle degli esercizi (1), (2), (3).
∑
n
(1 − q) q k + q n+1 = 1 ∀ n ≥ 0.
k=0
L'assenza di una frazione in questa formula (se paragonata a (⋆)) fa sospettare che essa è valida
non solo nel campo dei numeri reali, ma anche in un qualunque anello con unità... (rietterci).
Si osservi che questa utilissima identità può essere provata anche con il seguente ragionamento
Esercizi vari
• il numero n(n + 1)(n + 2)(n + 3) è divisibile per 4; [qui si può anche evitare la induzione...]
• il numero 10n − 1 è divisibile per 9; il numero 11n − 1 è divisibile per 10; il numero 6n − 1 è
divisibile per 5;
7
√
I Esercizio 9. Sapendo che 2∈
/ Q, si provi per induzione che i seguenti numeri non sono razionali:
√
√
1+ 1
√ √
√
1+ 1+ 1
√ √ √
√
1+ 1+ 1+ 1
.
.
.
√ √
√
1+ 1+ 1 + ··· (n ≥ 2).
| {z }
con 1 ripetuto n volte
Lo studente non deve sperare che tutte le dimostrazioni che coinvolgono delle frasi indicizzate con
n∈N si possano svolgere per induzione. Magari fosse vero!! Ecco un esempio.
1 1 1
+ >
3 4 2
1 1 1 1 1
+ + + >
5 6 7 8 2
1 1 1 1 1 1 1 1 1
+ + + + + + + >
9 10 11 12 13 14 15 16 2
Suggerimento: usare il seguente ragionamento
1 1 1 1 1
+ n + · · · + n+1 > 2n · n+1 = ∀ n ≥ 1,
2n
| + 1 2 +{z2 2 } 2 2
per un totale di 2n addendi
1
ove abbiamo minorato tutti gli addendi (tranne l'ultimo) con l'ultimo addendo .
2n+1
∑ 1
[Questa formula ci permetterà di dimostrare che la serie armonica semplice
n diverge...]
n
Nonostante la tentazione (...è pur sempre una famiglia di frasi P(n)...), non è aatto facile dimo-
strare questa disuguaglianza per induzione! Non è infatti per nulla chiaro come rapportare la frase
P(n+1) alla frase P(n), che è quello che si fa sempre quando si conduce un ragionamento per induzione.
Si provi che, assumendo vera P(n), segue la veridicità diP(n + 1). Ma nessuna delle identità P(n)
√ ∑
n
k n+2
può essere vera, altrimenti 2 sarebbe uguale a + n , che è un numero razionale!!
2k 2
k=1
È questo in contraddizione con il Principio di Induzione? Perchè?
∑
n
(−1)k−1
≥0 (∀ n ≥ 1).
k
k=1
8
Suggerimento: Nel provare il passo induttivo forte, si consiglia di distinguere i casi n pari e n dispari.
Nel corso di Analisi, vedremo il profondo legame tra questa successione di numeri
1 1 1 1 1 1
1, 1− , 1− + , 1− + − , etc...
2 2 3 2 3 4
e il numero ln 2; proveremo infatti (quando conosceremo la Formula di Taylor ad Analisi 1B)
1 1 1 ∑ (−1)k−1 +∞
1− + − + ··· = = ln 2.
2 3 4 k
k=1
F0 := 1, F1 := 1, Fn := Fn−2 + Fn−1 ∀ n ≥ 2.
• Fn ≤ Fn+1 per ogni n≥0 (leggasi la successione (Fn )n≥0 è crescente);
• Fn < Fn+1 per ogni n≥1 (leggasi la successione (Fn )n≥1 è strettamente crescente).
Fn ≥ Φn−2 , ∀ n ≥ 0,
√
1+ 5
ove Φ = 2 (la cosiddetta `sezione aurea'). Si consiglia di dimostrare preventivamente che
1+Φ= 2
Φ .
[Questo ci permetterà di dire che (Fn )n è illimitata e divergente a +∞ quando n → +∞...]
• Si provi per induzione (forte o no?) che Fn−1 e Fn sono primi tra loro (per ogni n ≥ 1).
Fn+1
• Si ponga Φn := per ogni n ≥ 0. Si provi che
Fn
1
Φ0 = 1, Φn = 1 + n ≥ 1.
Φn−1
Si può dimostrare che la successione Φn non è né (denitivamente) crescente né (denitivamente)
lim Φn = Φ.
n→+∞
Terminiamo con un esercizio molto dicile. La lettura di ciò che segue è facoltativa.
5
Per ora lo studente non è ancora in grado di capire quali signicati geometrico-analitici ha questa formula: dovrà
aspettare la ne del primo anno...
9
Ci sono dimostrazioni molto più signicative di questa disuguaglianza (dimostrazioni che insegnano esse
stesse delle cose!) che evitano la Induzione, la quale in questo caso risulta una dimostrazione piuttosto
freddina e che cela molte cose. Visto che questo è il foglio dedicato alla Induzione, dimostriamo (CS)
per induzione su n ≥ 1.
È celata una insidia nella prova per induzione: vediamola.
che è addirittura una uguaglianza, giacché |x1 y1 | = |x1 | · |y1 | per la moltiplicatività del valore assoluto.
Passo induttivo: Sia n ∈ N (n ≥ 1) ssato; supponiamo vera (CS) con n addendi e proviamola
per n+1 addendi: dobbiamo provare
v v
un+1 un+1
∑
n+1
?u∑ u∑
x k yk ≤t x2 k ·t y2. k
k=1 k=1 k=1
Lavoriamo sul primo membro (che sembra il più promettente per riconoscere l'ipotesi induttiva) ed
Ora applichiamo (CS) nel caso n = 2, che dà (si noti che i nostri a1 , a 2 , b 1 , b 2 sono tutti ≥0 quindi
6
√
Ovviamente abbiamo usato la nota formula x2 = |x|, per ogni x ∈ R.
10
Qualcuno potrebbe dire che, giacché (CS) è vera per n = 1 (la abbiamo provata!) e nel passo
induttivo si prova che il caso n implica il caso n + 1, allora il caso n=2 segue dal caso n = 1. Ma
questo ragionamento è un cortocircuito logico! Infatti per provare che il caso n implica il caso n+1
noi utilizziamo il caso n = 2. Dunque il passaggio da n=1 a n=2 non è mai stato provato!
In denitiva, dobbiamo provare il caso n=2 a sé stante, e questo è l'unico punto dicile. Questo
caso è trattato nel seguente esercizio. Una volta anteposto l'esercizio seguente all'Esercizio 14, possiamo
• si prova il caso n=2 (non triviale!) con la tecnica del prossimo esercizio;
• si dimostra che il caso n di (CS) ne implica il caso n + 1, utilizzando sia il caso n = 2 (appena
provato con altra tecnica) sia il ragionamento di cui sopra.
ro brutta e frustrante. Presentiamo allora una dimostrazione alternativa, magari non bellissima né
cortissima, ma a cui si può arrivare con semplici idee ricorrenti in matematica e meno miracolose.
(II). Una dimostrazione meno truccologica, basata sulla trigonometria. Nel caso a 1 = a 2 = 0,
(♡) è triviale; anche nel caso b1 = b2 = 0 essa è triviale. Quindi possiamo supporre (a1 , a2 ) ̸= (0, 0) e
sono ̸= 0; quindi possiamo dividere ambo i membri di (♡) per il secondo membro di essa: dobbiamo
a b1 a2 b2
(♡)′ √ 1
2 2
·√ 2 2
+√ 2 2
·√ 2 ≤ 1.
a1 + a2 b1 + b2 a1 + a2 a1 + a22
11
Lo studente vericherà facilmente che esso appartiene alla circonferenza goniometrica, ossia all'insieme
S1 := {(X, Y ) ∈ R2 : X 2 + Y 2 = 1}.
a1
cos α = √ 2
a1 + a22
(X, Y ) = (cos α, sin α), ossia
a2
sin α = √ 2 .
a1 + a22
( )
b1 b2
√ ,√ 2 ,
b21 + b22 b1 + b22
esisterà un angolo β (non possiamo utilizzare di nuovo α poiché non c'è alcuna ragione che i due angoli
siano uguali!) tale che
b1
cos β = √ 2
b1 + b22
b2
sin β = √ 2 .
b1 + b22
Ma allora (♡)′ è equivalente a
Questa però è banalmente vera poiché (per le notissime formule di sottrazione) la quantità dentro il
valore assoluto al primo membro è cos(α − β), ed è ben noto che | cos x| ≤ 1 è vero qualunque sia x.
vedremo di molto più belle. Ho selezionato questa poiché non fa uso di tecniche che coinvolgano
studi di funzione (un mezzo usatissimo per provare certe disuguaglianze), ma solo la trigonometria
12