Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 3
Titolo: LOGICA
Attività n°: 1
Lezione 3
Logica
Lezione 3
Logica
3.1 Logica
Proposizione Diciamo che P è una proposizione se essa può essere Proposizione
solo o vera o falsa, anche se non sappiamo se è vera o falsa. Il fatto che una proposizione può esse-
re solo o vera o falsa è detto principio
Esempio 3.1. 1. “Tutti gli uomini sono animali” è una proposizione di bivalenza. Ci sono situazioni in cui
vera. “C’è un uomo che non è un animale” è una proposizione falsa. non è soddisfatto, ma per noi sarà sempre
soddisfatto.
2. “Tutte le donne bionde hanno gli occhi verdi” è una proposizio-
ne falsa. “C’è una donna bionda che ha gli occhi azzurri” è una
proposizione vera.
3. “4 è un numero intero pari” è una proposizione vera. “4 è un
numero intero dispari” è una proposizione falsa.
4. “Il latte è scaduto?” oppure “A che ora arrivi?” non sono proposi-
zioni: sono domande. Ad esse si può rispondere con proposizioni:
“Il latte è scaduto” oppure “Il latte non è scaduto”, “Arriverò al-
le 10” o “Arriverò alle 11”. Anche la risposta “Non lo so” è una
proposizione perché è vera (se non lo so) o è falsa (se lo so).
Spesso le proposizioni possono essere riscritte in modo compatto
usando gli insiemi.
Esempio 3.2. 1. Le proposizioni dell’Esempio 3.1-1 possono essere La prima proposizione è vera, la seconda
è falsa, coerentemente con quanto detto
riscritte usando gli insiemi, rispettivamente, come “{uomini} ⊂ nell’Esempio 3.1-1.
{animali}” e “{uomini} 6⊂ {animali}”.
2. Le proposizioni dell’Esempio 3.1-2 possono essere riscritte usando La prima proposizione è falsa, la secon-
da è vera, coerentemente con quanto detto
gli insiemi, rispettivamente, come “{donne bionde} ⊂ nell’Esempio 3.1-2.
{donne con gli occhi verdi}” e “{donne bionde} ∩
{donne con gli occhi azzurri} =
6 ∅”.
3. Le proposizioni dell’Esempio 3.1-3 possono essere riscritte usando La prima proposizione è vera, la seconda
è falsa, coerentemente con quanto detto
gli insiemi, rispettivamente, come “4 ∈ {m ∈ Z | m è pari}” e “4 ∈ nell’Esempio 3.1-3.
{m ∈ Z | m è dispari}”.
Abbiamo visto ◮ che la proposizione “tutte le donne bionde hanno ◮ Esempio 3.1-2.
gli occhi verdi” non è vera, quindi non sappiamo se mia mamma
ha davvero gli occhi verdi ◮, però la proposizione “il fatto che tutte ◮ Infatti ha gli occhi marroni.
le donne bionde hanno gli occhi verdi implica che mia madre (che
è bionda) ha gli occhi verdi” è vera.
3. La proposizione “se 4 è un numero intero pari, allora 5 è un numero
intero dispari” è vera, ma anche la proposizione “se 4 è un numero
intero dispari, allora 5 è un numero intero pari” è vera. ◮ ◮ Infatti il numero intero successivo di un
numero pari è dispari e il numero intero
4. La proposizione “se finisco di lavorare entro le 20, compro il pane” successivo di un numero dispari è pari.
può essere vera o falsa, ma non dice nulla sul fatto che io finisca di
lavorare entro le 20, o meno.
L’implicazione Q ⇒ P è detta l’implicazione inversa di P ⇒ Q. Le Implicazione inversa
due implicazioni P ⇒ Q e Q ⇒ P non sono equivalenti: ci sono casi in
cui è vera solo una delle due, casi in cui sono entrambe false, e casi in
cui sono entrambe vere. Se sia P ⇒ Q che Q ⇒ P sono vere, si usa la
notazione
P ⇔Q:
essa è equivalente a “P è vera se e solo se Q è vera”.
Esempio 3.5. 1. L’implicazione inversa dell’implicazione dell’Esem-
pio 3.4-1 è “se mio padre è un animale, allora tutti gli uomini sono
animali”, ossia
mio padre è un animale =⇒ tutti gli uomini sono animali.
Dal fatto che mio padre sia un animale non possiamo dedurre che
tutti gli uomini lo siano. In realtà, sappiamo a priori che “tutti gli
uomini sono animali” è vera, quindi la proposizione, che può essere
riscritta come
“mio padre è un animale” è vera =⇒ “tutti gli uomini sono animali” è vera,
è vera. ◮ ◮ Questo però è un caso particolare, in cui
la proposizione Q di P ⇒ Q è vera:
2. L’implicazione inversa dell’implicazione “se sono malato, allora io comunque sia, in generale non è così.
vado dal dottore” è l’implicazione “se io vado dal dottore, io sono
malato”. Entrambe le implicazioni sono false. Infatti a volte sono
malato, ma non così tanto da andare dal dottore. Inoltre, vado dal
dottore anche per avere certificati che sono sano.
3. Consideriamo le due implicazioni dell’Esempio 3.4-3. L’implicazio-
ne inversa della proposizione “se 4 è un numero intero pari, allora
5 è un numero intero dispari” è “se 5 è un numero intero dispari,
allora 4 è un numero intero pari”, che è vera ◮; quindi abbiamo ◮ Infatti il numero intero precedente di un
numero intero dispari è pari.
4 è pari ⇐⇒ 5 è dispari,
L’implicazione inversa della proposizione “se 4 è un numero intero
dispari, allora 5 è un numero intero pari” è “se 5 è un numero
intero pari, allora 4 è un numero intero dispari”, che è vera ◮; quindi ◮ Infatti il numero intero precedente di un
numero intero pari è dispari.
abbiamo
5 è pari ⇐⇒ 4 è dispari.
∀ x uomo, x è un animale
l l
∃ x uomo, x non è un animale.
L’uomo che non è un animale sarebbe un controesempio alla pro-
posizione “Tutti gli uomini sono animali”. ◮ ◮ Non c’è un tale controesempio, infatti la
proposizione “Tutti gli uomini sono anima-
2. Le negazioni delle due proposizioni dell’Esempio 3.3-2 si ottengono li” è vera, e “C’è un uomo che non è un
come segue: animale” è falsa.
∄ (non esiste).
Esempio 3.8. Neghiamo le proposizioni dell’Esempio 3.7 che contengo-
no “∃”.
1. Scambiamo ∃ e ∄:
∃ x uomo, x non è un animale
l
∄ x uomo, x non è un animale.
2. Scambiamo ∃ e ∄:
∃ x donna bionda, x non ha gli occhi verdi
l
∄ x donna bionda, x non ha gli occhi verdi;
∃ k ∈ Z, 4=2k
l l
∄ k ∈ Z, 4=2k;
∃ k ∈ Z, 4=2k + 1
l l
∄ k ∈ Z, 4=2k + 1.
Osservazione 3.9. L’implicazione P ⇒ Q è equivalente a nonP ⇐
nonQ.
L’implicazione nonP ⇐ nonQ è detta contronominale di P ⇒ Q. Contronominale
Dimostrazione. Dimostriamo l’enunciato per assurdo. Supponiamo per Dimostrazione di “4n non è divisibile per
8 ⇒ n ∈ N non è pari”.
assurdo che 4n non sia divisibile per 8. Allora la decomposizione di
4n in numeri primi è della forma 2α1 3α2 5α3 · · · pαh h con α1 < 3 ◮. Visto Utilizziamo il Teorema fondamentale del-
l’aritmetica: “Ogni numero naturale mag-
che 4n è divisibile per 4, abbiamo α1 = 2, ossia 4n = 22 3α2 5α3 · · · pαh h . giore di 1 si può esprimere come prodotto
Allora abbiamo n = 3α2 5α3 · · · pαh h , che è dispari. Abbiamo ottenuto un di numeri primi (se il numero è primo sti-
puliamo che il prodotto è formato da un
assurdo: n è pari per ipotesi. solo numero); tale decomposizione è uni-
ca, a meno dell’ordine in cui compaiono i
fattori.”
◮ 8 = 23 .
Dimostrazione. Visto che n è pari se e solo se n = 2k con k ∈ N, possiamo Scritto così, non serve una dimostrazione
per induzione, ma facciamo finta di non no-
dimostrare la proposizione equivalente k ∈ N ⇒ 4(2k) è divisibile per 8. tare che 4(2k) = 8k e quindi dimostriamo
Dimostriamo l’enunciato per induzione su k. che 4(2k) è divisibile per 8 per induzione.
Caso base. Per k = 0 abbiamo 4 · (2 · 0) = 0, e 0 è divisibile per 8 ◮. ◮ 0 è divisibile per tutti i numeri naturali,
Passo induttivo. Supponiamo che sia vero che per k ∈ N abbiamo che infatti 0 = 0 · h per ogni h ∈ N.
4(2k) è divisibile per 8; dimostriamo che per k+1 abbiamo che 4(2(k+1))
è divisibile per 8. Abbiamo 4(2(k + 1)) = 4(2k + 2) = 4(2k) + 8. Per
l’ipotesi induttiva ◮ abbiamo che 4(2k) è divisibile per 8. Se sommiamo ◮ Che stiamo supponendo vera.
8 a un numero divisibile per 8, otteniamo un altro numero divisibile per
8 ◮, quindi 4(2k) + 8 è divisibile per 8: la dimostrazione è completa. ◮ Infatti due numeri consecutivi divisi-
bili per 8 differiscono proprio per 8:
Dimostriamo che ci sono numeri reali che non sono razionali ◮◮ . Dato 0, 8, 16, 24, 32, . . . .
a ∈ R non negativo, c’è un unico numero reale non negativo x tale che ◮ In realtà i numeri razionali sono “molti
◮
meno” di quelli reali.
x2 = a. Esso è detto radice quadrata principale di a ed è indicato con
√ Radice quadrata principale
a. √
·
2 √
C’è un solo altro numero
√ √tale che x = a, che è − a ed è negativo; se
◮ ◮ Ricorda che a deve essere sempre non
negativo.
a = 0, abbiamo − 0 = 0.
√
Esempio 3.13. 1. Abbiamo 0 = 0, perché 02 = 0 e 0 > 0.
√ √
2. Abbiamo 4 = 2, perché 22 = 4 e 2 > 0. 4 6= −2, infatti anche se abbiamo
q (−2)2 = 4, la condizione (−2) > 0 non
5 2
3. Abbiamo 25 5
9 = 3 , perché 3 = 25 5
9 e 3 > 0.
è soddisfatta.
√ √
Proposizione 3.14. Il numero 2 ∈ R non appartiene a Q. L’ipotesi è che√ 2 ∈ R.
La tesi è che 2 6∈ Q.
Dimostrazione.
√ Dimostriamo √ l’enunciato per assurdo. Supponiamo che
n
2 ∈ Q. Allora abbiamo 2 = m con n ∈ N e m ∈ N \ {0} primi
n 2
tra loro ◮. Abbiamo quindi che m = 2, cosicché n2 = 2m2 . Da ciò ◮ Più precisamente, semplificando i fattori
n
2 comuni possiamo considerare la frazione m
deduciamo che n è pari, e quindi anche n lo è, ossia n = 2k con k ∈ Z. ◮
◮
ridotta ai minimi termini.
2 2 2 2
Abbiamo quindi che (2k) = 2m , ossia 4k = 2m . Semplificando, ◮ Esercizio 3.3.
◮
otteniamo 2k2 = m2 . Per lo stesso ragionamento fatto sopra per n,
abbiamo che anche m è pari. ◮ Abbiamo ottenuto che sia n che m sono ◮ Non ripetiamo la dimostrazione, perché è
la stessa di prima, sostituendo n con m.
divisibili per 2, ossia un assurdo: n e m erano primi tra loro.
Logica
Lezione 3. Logica 3–9
Esercizio 3.4. Dimostra che la somma dei primi k numeri naturali non
nulli è k(k+1)
2 .
Logica
Lezione 3. Logica 3–11
Logica
Lezione 3. Logica 3–13
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0
Lezione 3. Logica 3–15
Domanda 3.8. Quale dei seguenti non può essere chiamato teorema?
(a) Dato x ∈ N, se x è dispari allora 2 è dispari.
(b) Dato x ∈ N, se x è dispari allora x + 1 è pari.
(c) Dato x ∈ N, se x è pari allora x + 1 è dispari.
(d) Dato x ∈ N, se x è pari allora 2 è pari.
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0