premessa 1
premessa 2
.
premessa n
Dunque: conclusione
1. Tweety è un uccello
2. Di solito gli uccelli volano
Dunque: Tweety vola
1. Tweety è un pinguino
2. Di solito i pinguini non volano
Dunque: Tweety non vola
1. Tweety è un uccello
2. Tutti gli uccelli volano
Dunque: Tweety vola
t confina con s
Dunque: s confina con t
t ama s
dunque, s ama t
2 è maggiore di 5
dunque: 5 è minore di 2
L'inferenza seguente:
È un'inferenza corretta?
e (la congiunzione)
oppure (la disgiunzione)
non (la negazione)
se ..., allora --- (il condizionale)
tutti (la generalizzazione universale)
alcuni (la generalizzazione esistenziale)
1. E' falso che Venezia è più ad est di Palermo e New York è più a
nord di Napoli.
2. E' vero che New York è più a nord di Napoli.
CONGIUNZIONE
DISGIUNZIONE
NEGAZIONE
1 2 3 4 5
d m t
e così via.
1) le proposizioni elementari
2) per ciascuna proposizione P di LP, la proposizione P, e
3)per ciascuna coppia di proposizioni P e Q di LP, sia (P Q) sia
(P Q) .
1* F ( O(d,1) O(m,1))
2* V O(d,1) O(m,4)
3* F O(m,4)).
VP Q
FQ
--------- EV 2
VP
F (P Q)
VP
------------ EF 1
F Q.
F P
------ EF
VP
F ( O(d,1) O(m,1))
I nferenza: V O(d,1) O(m,4)
F O(m,4)
----------------------------
V O(d,3)
Controesempio: m d
30/05/2007 Facoltà di Lettere e Filosofia 89
Università di Ferrara
Esempio 1/ 11
m d
F ( O(d,1) O(m,1)
V O(d,1) O(m,4)
F O(m,4)
----------------------------
V O(d,4)
I dati sono:
1* . V O(m,1) O(d,5)
2* . F O(d,5) O(t,3)
VP Q
--------- EV 1
P
VP Q
---------- EV 2
Q
F(P Q)
VP
------------- EF 1
F Q.
P Q P Q (P Q) (P Q)
------- ------- P Q
P Q --------- ---------
Q P
P Q P Q P Q P Q
------- ------ P Q
P Q --------- ----------
Q P
P
-------
P
30/05/2007 Facoltà di Lettere e Filosofia 100
Università di Ferrara
I-regole non segnate
P P Q
Q ------------ ----------
------ (P Q) (P Q)
P Q
P P P
Q ------------ ----------
------ ------ P Q P Q
(P Q)
P
------
P
30/05/2007 Facoltà di Lettere e Filosofia 101
Università di Ferrara
Esempio 3/ 1
Informazioni iniziali:
1* O(d,1) O(m,1)
2* (O(m,1) O(t,3))
3* O(t,5)
3 O(t,5)
IS (O(t,5) O(t,3))
Inferiamo che
O(t,3) x la regola EF 1
Segue poi da
5 O(t,3) e da
2* (O(m,1) O(t,3))
che
O(m,1) x la regola EF 2
1* O(d,1) O(m,1)
2* (O(m,1) O(t,3))
3* O(t,5)
------------------------------
O(m,4)
d m t
mike è assente
mike è presente
1) proposizione elementare
2) congiunzione
3) disgiunzione
4) negazione.
1. (P (Q R)) Q
2P ( Q (P Q))
3P
4 (P (Q P))
5 ( P Q) (P Q)
1+ 3 - 2 = 3 -2 + 1
è la congiunzione
NO NE
SO SE
1 La regione NO è rossa
2 La regione SO è verde
3 Regioni non-confinanti sono dello stesso colore.
1* R(NO)
2* V(SO)
3* [(R(NO) R(SE)) (V(NO) V(SE)) (B(NO) B(SE))]
[(R(NE) R(SO)) (V(NE) V(SO)) (B(NE) B(SO))]
-----------------------------------------------------------------------------------
4 (R(NO) V(NO)) IS
5 (R(NO) B(NO)) IS
4 V(NO) EF 2 (4,1*)
5 B(NO) EF 2 (5,1*)
6 (R(NO) R(SE)) (V(NO) V(SE)) (B(NO) B(SE)) EV 1 (3*)
7 (V(NO) V(SE)) IF 1 (4)
8 (B(NO) B(SE)) IF 1 (5)
9 (R(NO) R(SE)) (V(NO) V(SE)) EV 2 (6,8)
10 R(NO) R(SE) EV 2 (7,9)
11 R(SE) EV 2 (10).
Lezione 8
Linguaggi booleani/ 2
Relazioni di aggressività
c r
Osservate che, nel caso del problema dell aggressività, non ci sono
proposizioni che valgono in tutti i mondi possibili (informazioni di
sfondo).
Possiamo prendere come proposizioni elementari del nostro
linguaggio booleano quelle che possono essere ottenute dalla
seguente proposizione aperta primitiva
è aggressivo con ---" (in breve "G( ,---)")
riempiendo i suoi spazi vuoti con i nomi dei tre amici, arabella" (in
breve "a"), camilla" (in breve "c") e riccardo" (in breve "r").
Chiamiamo questo linguaggio LA.
è corretta.
non è corretta.
Ecco un controesempio
c a
r
Camilla è aggressiva solo con se stessa, riccardo solo con
camilla e arabella solo con riccardo.
Consideriamo l enunciato:
Nel contesto dell enunciato 1.1, l enunciato 1.0 non è più usato per
dire qualcosa su arabella e su camilla, ma menzionato, per dire
qualcosa sull enunciato stesso, cioè che esso contiene due nomi
propri.
Se P allora Q approssima (P Q)
P Q =def (P Q)
P
P
------- EV 1 ----------
Q Q
Q
P Q = def (P Q)
Q Q
----------
------- EV 2
P
P
(P Q) = def (P Q) (P Q) = def (P Q)
--------- EF 1 ---------------- ---------EF 2 -------------
P P Q Q P Q
P Q
P Q P Q
P Q
--------- EV 1 -------- EV 2
Q P
(P Q) (P Q)
------------ EF 1 ------------- EF 2
P Q
P Q
-------- IV 1 --------- IV 2
P Q = def (P Q) = def P Q
P
Q
------------ IF
(P Q) = def (P Q)
1. R(SO) B(SO)
2. B(SO) B(NO)
3. R(SO)
4. V(SE) B(NO)
1. R(SO) B(SO)
2. B(SO) B(NO)
3. R(SO)
4. V(SE) B(NO)
---------------------------
5. B(SO)
6. B(NO)
7. B(NO)
8. V(SE)
9. V(SE)
è vera.
O(t,1)
O(m,1) O(m,2)
O(m,1) O(t,3)
O(m,2) O(t,3)
Il sistema KE
Inferenza e verità
Q
30/05/2007 Facoltà di Lettere e Filosofia 187
Università di Ferrara
Stati impossibili
Regola di Bivalenza
P | P
P
P
Regola di Non-Contraddizione
P
P
P Q | (P Q)
P Q P
Q | Q KE-albero basato
su P1, ,Pn
R | R S | S
T Regola di Non- U
T Contraddizione U
Q | Q
R | R S | S
T C C U
T U
La conclusione C ricorre
in tutti i rami aperti
30/05/2007 Facoltà di Lettere e Filosofia 195
Università di Ferrara
KE-refutazioni/ 1
P1
..
.
KE-refutazione di Pn
P1, ,Pn
Q | Q
P1
..
.
Pn
C | C
KE-refutazione di
P1, ,Pn, C
C(a) L(a)
(C(a) L(a))
Cavaliere(a) Dice(a, P ) P
Lestofante(a) Dice(a, P ) P
C(a) C(a)
C(a) D(a, A ) A C(a) L(a)
C(a) D(a, A ) L(a)
L(a) L(p) [ L(a) L(p)] L(a) D(a, A ) A
(C(a) L(a)) { L(a) L(p) [ L(a) L(p)] }
L(a) L(a)
[ L(a) L(p)]
L(p) [ L(a) L(p)]
L(p)
Correttezza, completezza,
decidibilità
Correttezza e completezza
implica P = def P è vera in tutti gli stati in cui sono vere tutte le
proposizioni in .
SI
implica P?
NO
P Q (P Q)
(P Q) P Q
(P Q) P Q
P
1 2
Il paese n. 4 è blu
4 3
Conclusione: