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Serie
1 := a1;
2 := a1 a2;
3 := a1 a2 a3;
n
Y
n := n¡1 an = ak :
k=1
Siccome siamo fantasiosi, supponendo ora che (an)n2 N sia una successione a valori >0, possiamo
anche costruire la successione (en)n2N
e1 := a1;
e2 := (a1)a2;
e3 := ((a1)a2)a3;
en := (en¡1)an:
La serie di termine generale (an)n2 N é denita come successione delle somme parziali n-esime
(sn)n2N , nel senso della seguente denizione
s1 := a1;
s2 := a1 + a2;
s3 := a1 + a2 + a3;
sn := sn¡1 + an:
Il limite della successione (sn)n2N sempre che esista (nito o innito) prende il nome di somma della
serie di termine generale (an)n2 N e si denota con
1
X n
X
ak := lim sn = lim ak : (10.1)
n!1 n!1
k=1 k=1
1
2 Serie
Ci proponiamo di denire la somma dei termini della successione, cioè di denire l'espressione
1
X
ak := a1 + a2 + a3 + + an + : (10.2)
k=1
10.1. Osservazione. Esiste una nozione di proprietá commutativa anche per le somme innite (ossia
per le serie). Si dice che per una serie di termine generale (an) vale la proprietá commutativa quando
per ogni biiezione : N ! N risulta
X1 X1
ak = a(k):
k=1 k=1
10.2. Osservazione. È importante n da subito realizzare che ció che intendiamo è la somma
Vedremo in seguito, se ci sará tempo, cosa vogliano dire proprietà commutativa e associativa per una
somma di inniti termini.
10.3. Osservazione. La consocenza della successione (an)n2N che genera la serie (sn :=
Pn
k=1 an)n2 N è equivalente alla conoscenza della serie stessa (nel senso di successione delle somme
parziali). Infatti risulta sn = sn¡1 + an e quindi se è nota (sn)n2 N possiamo ricostruire an mediante
la posizione an := sn ¡ sn¡1.
La successione (cos n)n2N non è convergente. Come trasformiamo questo esempio in un esmepio
di serie non convergente. Dobbiamo trovare (an)n2N tale che sn = cos n. Facile, basta porre an :=
cos(n) ¡ cos(n ¡ 1).
Introduciamo la somma sn dei primi n termini della successione (detta anche somma parziale, o
ridotta n-sima):
Xn
sn := a1 + a2 + + an = ak :
k=1
Tale successione prende il nome di serie di termine generale an. È naturale denire l'espressione
(10.2) come limite, per n ! 1, della successione (sn)n2 N delle somme parziali. Cioè poniamo per
denizione
X1 X n
ak := lim ak : (10.3)
n!1
k=1 k=1
Il simbolo a primo membro si legge: somma, o serie, per k che va da 1 a +1, di ak. Se il limite per
n ! 1 della successione (sn)n2 N delle somme parziali, esiste ed è un numero nito, si dice che la serie
è convergente. Se il limite della successione (sn)n2N delle somme parziali vale +1 (oppure ¡1), si
dice che la serie è divergente. Una serie convergente o divergente si dice regolare. Se non esiste il limite
per n ! 1 co di (sn)n2N si dice che la serie è indeterminata. Naturalmente, la somma della serie a
primo membro della (10.3) è denita solo nel caso in cui la serie è regolare.
Il carattere di una serie è la sua proprietà di essere convergente, o divergente oppure indeterminata.
Esempio 10.4. A titolo di esempio consideriamo la serie seguente, detta serie di Mengoli:
1 1 1 1
+ + + + +
12 23 34 n (n + 1)
10.1 Seire numeriche 3
La successione (sn)n2 N delle somme parziali è data dalla formula dimostrata per induzione nel para-
grafo 11 del libro di testo:
n
X 1 n
sn = = :
k(k + 1) n + 1
k=1
Pertanto, per n ! 1, (sn)n2 N conmverge ad 1. Quindi la serie data è convergente e la somma vale
1
X 1
= 1:
k(k + 1)
k=1
Esempio 10.5. Consideriamo ora la serie associata alla successione an := (¡1)n, cioè la serie
Per la successione (sn)n2 N delle somme parziali otteniamo: s1 = ¡1, s2 = 0, s3 = ¡1 e, piú in generale,
sn = ¡1 se n è dispari e sn = 0 se n è pari. Quindi la successione (sn)n2 N non ha limite; quindi la
serie (10.4) è indeterminata.
Si noti che l'esempio (10.4) di serie indeterminata è stato datò a partire dalla successione an :=
(¡1)n che non converge a zero; questo è un motivo per escludere a priori che la serie converga, secondo
il risultato seguente.
P1
10.6. Proposizione. (Condizione necessaria per la convergenza di una serie) Se la serie k=1 ak
è convergente, allora la successione (an)n2N è innitesima. In simboli:
1
X
ak convergente =) lim an = 0:
n!1
k=1
Proof. Indichiamo con (sn)n2 N la successione delle somme parziali e con s 2 R la somma della serie.
Essendo sn+1 = sn + an+1 risulta
10.8. Osservazione. Nella dimostrazione precedente abbiamo fatto tacito uso della proprietá seguente,
che vi prego di prova a dimostrare: Sia (an)n2N una successione, allora per ogni p 2 N
10.9. Osservazione. Osserviamo che la condizione espressa dalla Proposizione 10.6 è necessaria ma
non suciente per la convergenza di una serie. Ad esempio, il termine generale della serie
1
X 1
p p
k=1
k+1+ k
4 Serie
n
X 1 p n!1
sn := p p = n+1¡1!
!
!
!
!!
!
!
!!
!
!
!
!! + 1:
!
!
k=1
k+1+ k
1
X 1
X
ak + bk (10.5)
k=1 k=1
Consideriamo la serie
1
X
ck
k=1
P P1
se troviamo una decomposizione di ck della forma ck = ak + bk con 1 k=1 ak e k=1 bk entrambe
P1 P1 P 1
regolari e tali che ha senso la scrittura k=1 ak + k=1 bk in R allora k=1 ck è regolare e la somma
P P1
della serie di termine generale ak + bk è la somma delle somme delle serie, ossia 1k=1 ak + k=1 bk .
1
X 1 X1 X1
1 X 1 1
= + k ¡ k = + k ¡ k
k2 k2 k2
k=1 k=1 k=1 k=1
10.11. Proposizione. Se le serie di termine generale (an)n2N è regolare, allora per ogni 2 R risulta
regolare anche la serie di termine generale ( an)n2 N , e risulta
1
X 1
X
(ak) = ak (10.7)
k=1 k=1
P1
10.12. Denizione. Data la serie k=1 ak, per ogni n 2 N deniamo la serie resto n-simo
la serie ottenuta trascurando i primi n termini della serie data, cioè consideriamo la serie di termine
generale bk, con
0 per k = 1; :::; n;
bk =
ak per k > n:
m
!
X
n 2 N 7! sm := 1[n+1;1)(k) ak
k=1 m2 N
10.2 Serie a termini non negativi 5
P
Proof. Per ipotesi la serie 1 k=1 ak è convergente. Detta (sn)n2 N la successione delle sue somme
parziali, ed s 2 R la sua somma, si ha che
1
X
Rn = 1[n+1;1)(k)ak
k=1
X1
= [ak ¡ (1 ¡ 1[n+1;1)(k))ak]
k=1
X1 1
X
= ak ¡ (1 ¡ 1[n+1;1)(k))ak
k=1 k=1
X1 Xn
= ak ¡ ak
k=1 k=1
= s ¡ sn 2 R: (10.9)
In altre parole, la denizione che abbiamo dato di serie resto n-esima (Denizione 10.12), puó essere
costruita adpartire da una qualunque serie (regolare o meno). Con la (10.9) abbiamo semplicemente
osservato che se la serie è convergente allora la serie resto n-esimo puó equivalentemente denirsi
come Rn := s ¡ sn, essendo (sn)n2 N la successione delle somme parziali, ed s 2 R la sua somma.
Ma allora, passando al limite per n ! 1 si ha subito che limn!1Rn = s ¡ s = 0. Ció conclude la
dimostrazione. cccc
an > 0 8n 2 N:
n
!
X
sn := ak
k=1 n2 N
In base al teorema sulle successioni monotone, (sn)n2N è sempre regolare, nel senso che ammette
sempre limite, eventualmente pari a +1. In altri termini, sussiste il seguente risultato.
10.14. Proposizione. Una serie a termini non negativi ammette sempre limite (no o +1).
6 Serie
La serie a termini non negativi, quindi o converge ad un numero reale s 2 R, oppure diverge a +1.
Siccome il termine generale (jsin(1/k)j k)k2N non costituisce una successione innitesima, la serie
non puó convergere (si ricordi la condizione necessaria alla convergenza di una serie) e quindi neces-
sarimente diverge a +1.
Come esercizio dimostrate che una successione è di Cauchy se, e soltanto se, verica la denizione del
libro, ossia che
10.16. Proposizione. (Criterio di Cauchy per le serie) Condizione necessaria e suciente anché
P
la serie 1k=1 ak sia convergente è che risulti
Pn+p
lim sup j k=n+1 ak j = 0;
n!1 p2 N
ovvero che per ogni " > 0, esista " 2 N tale che
Pn+p
j k=n+1 ak j = jan+1 + an+2 + + an+pj < "
Proof. Indichiamo con (sn)n2 N la successione delle somme parziali e ricordiamo, dal criterio di
Cauchy per le successioni, che (sn)n2 N converge se, e soltanto se,
lim sup jsm ¡ snj = 0;
n!1 m>n
ovvero se, e soltanto se,
Pn+p
0 = lim sup jsn+p ¡ snj = lim sup j k=n+1 ak j :
n!1 p2 N n!1 p2 N
10.18. Osservazione. Ovviamente se la serie è a termini non negativi, allora i concetti di convergenza
assoluta e di convergenza (semplice) si equivalgono.
10.4 La serie geometrica 7
che risulta essere convergente ma non assolutamente in quanto (vedremo sempre a breve)
1
X
1
(¡1)k¡1 X 1
= = +1:
k k
k=1 k=1
= lim sup j(ja1j + ja2j + + jamj) ¡ ((ja1j + ja2j + + janj))j
n!1m>n
m
!
X
= lim sup jak j
n!1 m>n k=n+1
Pj2
con l'intesa che i=j1 =0
se j2 < j1. Ma allora, dalla disuguaglianza triangolare consegue che
! !
X m Xm
0 6 lim sup jsm ¡ snj = lim sup ak 6 lim sup jak j = 0:
n!1m>n n!1 m>n n!1 m>n
k=n+1 k=n+1
espressione valida anche per x = 0 a patto di accordarci sul fatto che in questo contesto (delle serie di
potenze) 00 = 1.
Studiamone la convergenza al variare di x 2 R. Nel contesto delle serie di potenze, questo si esprime
dicendo che siamo interessati alla convergenza puntuale della serie geometrica.
Step 0. Se x = 0 la serie geometria di ragione 0 converge ad 1.
Step 1. Consideriamo inizialmente il caso x > 0. In questo la serie geometrica è a termini non
negativi, quindi o converge ad un valore nito, o diverge postivamente. Se x > 1 la serie diverge
positivamente, e questo possiamo vederlo almeno in due modi diversi. Il primo è osservare che la
successione (xk)k2 N non è innitesima quando x > 1, l'altro modo è quello di osservare che se x > 1
allora
X1 X1
x >
k 1 = lim n = +1:
n!1
k=0 k=0
8 Serie
k!1
Quando 0 < x < 1 la condizione necessaria alla convergenza è soddisfatta in quanto xk !
!
!
!!
!
!
!
!!
!
!
!!
!
!! 0, ma
ció non ci dice niente su se la serie converge o meno. Per capire se converge procediamo usando la
deifnizione.
X1 Xn
1 ¡ xn+1 1
xk = lim xk = lim = :
n!1 n!1 1 ¡ x 1¡x
k=0 k=0
In particolare
1 1 1
1+ + + + k + + =2:
2 4 2
Step 3. Consideriamo il caso x < 0. Lascio per esercizio dimostrare che se x < ¡1 la serie geometrica
di ragione x non converge. Se invece ¡1 < x < 0 allora la serie geomtrica converge. Diamone due
Pn 1 ¡ xn+1
giusticazioni. La prima è che la formula k=0 xk = 1 ¡ x vale anche quando x < 0. La seconda
è che la serie dei moduli fornirà una serie geometrica di ragione jxj < 1, quindi una serie convergente.
In altri termini la seri geometrica è assolutamente convergente per jxj < 1.
Osserviamo in primo luogo che la serie armonica è a termini non negativi, e in quanto tale o converge
ad un numero reale nito e positivo, o diverge a +1. Notiamo che il termine generale è innitesimo,
e quindi non è possibile escludere a priori nè che converge nè che non converge. Per capire il compor-
tamente dlela serie usiamo una stima integrale. Osserviamo che per ogni k 2 N risulta
1 1
6
x k
quando x > k. Ne consegue che
Z k+1 Z k+1
1 1 1
dx 6 dx = :
k x k k k
E quindi pure che
" n
# 1 Z 1
X X k+1
1 X 1
+1 = lim log(n + 1) = lim (log(k + 1) ¡ log k) = dx 6
n!1 n!1 k x k
k=1 k=1 k=1
10.20. Proposizione. Piú in generale è possibile ed ha interesse considerare la serie armonica gene-
ralizzata denita per ogni p 2 R da
X1
1
:
kp
k=1
10.21. Proposizione. (Criterio del confronto) Siano (an)n2N e (bn)n2 N due successioni numeriche
a valori non negativi e tali che an 6 bn per ogni n 2 N. In simboli:
0 6 an 6 bn 8n 2 N:
10.22. Osservazione. Cosa signica criterio? È una proposizione che dà condizioni sucienti anchè
un risultato di interesse valga.
10.23. Osservazione. Questo criterio, così come altri criteri che vedremo, assumono sempre che le
successioni termini generali delle serie, siano a termini non negativi. Questo non crea grossi disagi
perchè possiamo sempre leggerli come risultati relativi alla convergenza assoluta.
an ! +1 ) bn ! +1:
n
X n
X
06 ak 6 bk:
k=1 k=1
10.24. Proposizione. (Criterio degli infinitesimi) Sia (an)n2 N una successione a termini non nega-
tivi, e supponiamo che esista un p > 0 tale che risulti nito il limite
`p := lim (n p an):
n!1
Valgono le seguenti implicazioni
1
X
p > 1 =) ak < +1
k=1
p 6 1 and `p =
/ 0 =)
`p + 1
an < :
np
10 Serie
In particolare,
Essendo `p =
/ 0, se scelgo " = `p /2, ottengo
`p 1
9p :: 8n 2 N n > p ) an > :
2 np
Sommando otteniamo che
1
X 1
`p X 1
ak > :
2 np
k=p +1 k=p +1
Pertanto se p 6 1 la serie a secondo membro diverge positivamente e pertanto lo stesso è vero per la
serie a primo membro. cccc
Esempio 10.25. Si voglia stabilire il carattere della serie
1
X 2k 2 + 3
:
k7 + k2 + 3
k=1
Studiamo
2k 2 + 3
lim kp = 2 per p = 5:
n!1 k7 + k2 + 3
Non essendo una serie a termini positivi, proviamo a stabilirne la convergenza assoluta. Studiamo
1
X 3
sin 1 :
k
k=1
Peró osserviamo che
3
3 1
1 sin
lim
k sin
p
= lim
k = 1 se p = 3:
k k!1 (1/k) p/3
k!1
P1
Quindi la serie sin3 1 converge assolutamente.
k=1 k
x2 + 3x
Possiamo usare l'Hôpital nel senso seguente. Deniamo la funzione f (x) = x2 ¡ 3x . Risulta
Hopital 2x + 3 Hopital 2
lim f (x) =
=
=
==
=
==
=
=
==
=
==
=
=
==
=
==
= lim =
=
=
==
=
==
=
=
==
=
==
=
=
==
=
==
=
= lim = 1:
x!1 x!1 2x ¡ 3 x!1 2
lim f (n) = 1
n!1
Se ` = 1 non si puó dire niente, si pensi alla serie armonica generalizzata di esponenti p = 1 e p = 2.
Criterio della radice. Sia (an)n2 N una successione a termini positivi. Supponiamo che eista il limite
p
` := lim n a n:
n!1
Se ` < 1 allora posso trovare un " > 0 tale che x := ` + " < 1, e quindi avere che denitivamente
Per semplicarci la vita, assumiamo che che l'indice di denitivitá sia 1, di modo che abbiamo
an+1 < x an 8n 2 N:
Allora risulta
a2 < x a1
a3 < x a2 < x2 a1
an+1 < xn a1:
an+1 > an
e che quindi la successione (an) è strettamente crescente. In quanto tale non puó essere innitesima e
quindi la serie diverge positivamente.
È lasciata come esercizio la dimostrazione del criterio della radice. cccc
Esempio 10.28. Come esempio di applicazione dimostriamo che la serie esponenziale è convergente.
Ossia che è convergente per ogni x 2 R la serie
1
X xk
= e x:
k!
k=0
Dimostriamo qualcosa in piú ma che è piú semplice da dimostrare. Dimostriamo che la serie esponen-
ziale converge assolutamente per ogni x 2 R. Per x = 0 è banale vedere che converge. Concentriamoci
sulla convergenza per x =
/ 0. Usiamo il criterio del rapporto. Risulta
jxjk+1 k! jxj
lim = lim = 0:
k!1 (k + 1)! jxjk k!1 k + 1
Data una successione (an)n2 N a termini non negativi, chiamiamo serie alternata la serie di termine
generale (¡1)k¡1 ak, ossia la serie numerica
1
X
(¡1)k¡1 ak = a1 ¡ a2 + a3 ¡ a4 + + (¡1)k¡1ak + +
k=1
10.29. Proposizione. Sia (an)n2 N una successione a termini non negativi. Se (an)n2 N è decrescente
ed innitesima, allora la serie alternata di termine generale (an)n2N è convergente. Ossia è conver-
gente la serie
1
X
(¡1)k¡1 ak 2 R:
k=1
Per ogni p > 0 essa converge. In particolare osserviamo che la serie armonica alternata di esponente
p = 1 è convergente ma non assolutamente, in quanto la serie dei suoi moduli è la serie armonica
(standard) che sappiamo divergere positivamente.