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QUADERNI DIDATTICI
del
Dipartimento di Matematica
DANIELA ROMAGNOLI
INDICE
.
D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 1
CAPITOLO 1
Alla base del contare vi sono l’insieme N dei numeri naturali, a tutti ben noto fin
dalle scuole elementari, e le sue proprietà.
L’insieme N dei numeri naturali viene formalmente determinato dai cinque assiomi
seguenti, dovuti al matematico Giuseppe Peano ( 1858-1931):
i) 0 è un numero naturale
ii) ad ogni numero naturale n corrisponde un altro numero naturale, unico, detto
successore di n
a) 0∈A
b) per tutti gli n ∈N, n∈A ⇒ il successore di n ∈A
Invece di n∈A si può dire "n ha la proprietà P". Con questa terminologia il principio
di induzione matematica diventa l’assioma seguente:
v’) qualsiasi proprietà dei numeri naturali valida per 0 e valida per il successore di n
ogniqualvolta valga per n vale per tutti i numeri naturali .
Dagli assiomi di Peano si può dedurre formalmente tutta l’aritmetica; il primo passo
consiste nell' introdurre l’operazione di somma di numeri naturali, in base alla quale,
indicato con 1 il successore di 0, si trova subito che il successore di n è n+1,
l’operazione di moltiplicazione e nel dimostrarne le proprietà . Non ci inoltriamo in
queste definizioni, accenniamo solo al fatto che, a partire dagli assiomi di Peano è
possibile dotare N di un ordinamento totale, il consueto ordinamento secondo
grandezza, definito come la relazione ≤ seguente :
dati m, n ∈ N ,
Si può provare che tale relazione è una relazione di ordine totale verificante la
seguente proprietà :
m ≤ a , ∀a ∈ A .
Diciamo allora che la relazione data è un buon ordinamento e che l’insieme N è bene
ordinato .
La proprietà v" può venire assunta come quinto assioma al posto del principio di
induzione matematica . In tal caso è semplice dimostrare la validità del principio di
induzione : assumiamo quindi che N sia un insieme bene ordinato e dimostriamo il
Dimostrazione . Sia S = {x > 0 (n0) | P(x) è falsa }. Supponiamo, per assurdo, che S
non sia vuoto. Per l’assioma del buon ordinamento di N, S ha un primo elemento,
che indichiamo con m. Consideriamo ora la proposizione P(m) : poiché m∈S, P(m) è
falsa; inoltre, poiché m è il primo elemento di S, m – 1 ∉ S (e m – 1 ≥ 0 (n0)), quindi
la proposizione P(m-1) è vera e la ii) ci dice allora che P(m) è vera . Abbiamo una
contraddizione, dunque S è vuoto .
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 3
Esempi 1.1
n (n + 1)
1) Si provi la validità della formula di Gauss : 1 + 2 + …+ n = .
2
1. 2
Base dell’induzione : 1 = , quindi P(1) è vera
2
k (k + 1)
Ipotesi induttiva : P(k) è vera , cioè 1 + 2 +…+ k =
2
Proviamo la verità di P(k + 1) :
k (k + 1) (k + 1)(k + 2)
1 + 2 +…+ k + (k + 1) = + (k + 1) =
2 2
Dalla formula di Gauss segue subito la formula che ci dà la somma dei primi n
termini di una successione aritmetica di termine iniziale a e di ragione d
n (2a + (n − 1)d)
a + (a + d) + (a + 2d) + …+ (a + (n-1)d) = ,
2
Lasciamo per esercizio la verifica della formula che dà la somma dei primi n termini
di una successione geometrica di termine iniziale a e ragione q ≠1 :
a − aq n
a + aq + aq2 + … + aqn-1 = .
1− q
Se una scelta può essere compiuta in n modi diversi e , per ciascuno di essi ,una
seconda scelta può essere compiuta in m modi diversi , allora la successione delle
due scelte può essere effettuata in nm modi distinti
Il "principio di moltiplicazione delle scelte" (anche nella sua forma estesa a più di
due scelte) ci permette di risolvere molti problemi combinatorici .
Esempi 1.2
Osserviamo che ognuno degli n vertici può essere scelto come primo punto di una
diagonale , mentre dobbiamo escludere come scelta per il secondo punto il vertice in
questione e i due a lui adiacenti . Abbiamo dunque n scelte per il primo punto di ogni
diagonale ed n – 3 scelte per il secondo punto .Il prodotto delle scelte deve poi essere
n (n − 3)
diviso per due . Dunque le diagonali di un n-gono sono .
2
3) Quanti numeri di sei cifre hanno almeno una cifra pari ?
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 5
CAPITOLO 2
Corrispondenze e funzioni
2.1 Corrispondenze tra insiemi
f : I→ I’
f(x) = x’.
F viene in tal caso detto grafo (o grafico) di f . Nel caso di funzioni reali di variabile
reale l’insieme F è l’insieme dei punti appartenenti al grafico della funzione nel
piano cartesiano .
Osservazione 2.1.1 In qualche caso una funzione può essere identificata con la
sequenza delle immagini degli elementi del dominio : è il caso , per esempio, delle
successioni ( o progressioni ), su cui torneremo nel seguito .
(g ° f )(x) = g(f(x)) .
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 7
Dare una funzione di In in Im significa dare f(1) ,f(2),…,f(n) . Per f(1) ho m scelte ,
tante quanti sono gli elementi del codominio , per f(2) ho ancora m scelte ,…, così
per f(n) . In totale avrò m m ...m = mn scelte .
I= n ⇒P(I)=2n
ϕA(x) = 0 , se x∉A
ϕA(x) = 1 , se x∈A .
Si prova che f è una biiezione e da questo segue che l’ordine di P(I) è pari all’ordine
dell’insieme delle funzioni di un insieme con n elementi in un insieme con 2
elementi , che abbiamo provato essere 2n .
Esempio 2.2.2 Vogliamo calcolare il numero delle colonne tra loro diverse che si
possono giocare al totocalcio . Come è noto , il gioco consiste nell’assegnare uno dei
tre simboli 1 , x , 2 ad ognuna delle 13 partite . Ogni colonna può essere identificata
con una sequenza ordinata di elementi scelti tra 1,x,2 e quindi con una funzione di un
insieme con 13 elementi (le tredici partite) in un insieme con 3 elementi (i tre
simboli citati) . Le colonne possibili sono quindi 313 = 1594323 .Giocando tutte
queste colonne si ha la certezza del tredici (purtroppo con una spesa superiore alla
vincita !!) .
i) Se f è iniettiva , n ≤ m
ii) Se f è suriettiva , n ≥ m
iii) Se n = m , f è biiettiva se e soltanto se f è iniettiva o suriettiva .
La proprietà iii) ci dice anche che non possono esistere biiezioni tra insiemi finiti di
ordini diversi , quindi , in particolare, tra un insieme finito e un suo sottoinsieme
proprio .
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 9
Proposizione 2.2.4 Siano A e B due insiemi finiti dello stesso ordine n . Le biiezioni
tra di essi sono n! .
1 2 . . . n
f (1) f ( 2 ) . . . f ( n )
1 2 3 4
4 1 2 3
1 2 3 4
2 1 4 3
1 2 3 4
4 1 2 3
3 2 1 4
1 2 3 4
3 2 1 4
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 11
.
4 1 2 3
1 2 3 4
1 2 3 4
2 3 4 1
Tale gruppo , che ha un’ importanza fondamentale all’interno della teoria dei gruppi ,
si indica solitamente con il simbolo Sn e si chiama gruppo simmetrico(totale) :
abbiamo provato che esso ha ordine n! .
Pn = n!
Esercizio 2.2.1 Quanti sono gli anagrammi della parola madre ? E della parola
mamma ?
Non è richiesto quindi che la parola che si ottiene anagrammando madre abbia un
significato nella lingua italiana , né che ne segua le regole grammaticali .
Dobbiamo quindi contare in quanti modi si possono allineare le cinque lettere
m,a,d,r,e . I modi sono tanti quante le permutazioni di 5 oggetti , cioè 5! = 120 .
Osserviamo che , in generale , gli anagrammi di una parola con n lettere distinte sono
n!
Nella parola mamma vi sono invece delle lettere ripetute , due a e tre m : gli
5!
anagrammi saranno . Motiviamo così questo fatto : passiamo da mamma ( che
2!3!
ha due lettere ripetute ) a mamme ( che ha una sola lettera ripetuta ) e da mamme a
madre (che ha tutte lettere distinte) . Gli anagrammi di mamme sono la sesta parte di
quelli di madre : da ogni anagramma di mamme ne ottengo 6 = 3! di madre
sostituendo nelle posizioni delle tre m i 3! anagrammi della parola mdr . A loro volta
gli anagrammi di mamme sono il doppio (2 = 2!) di quelli di mamma ( ogni
anagramma di mamma ci dà due anagrammi di mamme sostituendo al posto delle
due a i due anagrammi di ae ) .
(r1 + r 2 + ...rn )!
r1! r 2!...rn!
(r1 + r 2 + ...rn )!
∑ r1! r 2!...rn!
dove la somma è fatta su tutte le n-ple di interi non negativi (r1 , r2 ,…,rn) con r1 + r2
+…+rn = m .
Il numero
(r1 + r 2 + ...rn )!
r1! r 2!...rn!
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 13
m
r1 r2 . . . rn
m m m
= =
r1 r2 r1 r2
Quindi
m
J = ∑ .
rn
r1 r2 . . .
S(n,1) =1 , S(n,n) = 1
m
J = ∑ = n!S(m,n) .
rn
r1 r2 . . .
Tutti i numeri che appartengono alla prima o all'n-esima colonna valgono 1, mentre
l'elemento dell'n-esima riga e della k-esima colonna , 2≤ k ≤ n-1, è dato dalla formula
1
11
131
1 7 6 1
1 15 25 10 1
1 31 90 65 15 1
1 63 301 350 140 21 1 .
n
B(n) = ∑ S(n, k)
k =1
L'n-esimo numero di Bell è quindi la somma di tutti gli elementi della riga n-esima
del triangolo di Stirling.
Ecco i primi 7 numeri di Bell (basta sommare i numeri delle 7 righe del triangolo
riportato sopra)
B(1) = 1
B(2) = 2
B(3) = 5
B(4) = 15
B(5) = 52
B(6) = 203
B(7) = 877 .
n!
Dn,k = n(n-1)…(n-k+1) =
(n − k )!
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 15
funzioni iniettive di A in B .
n!
Dn,k+1 = Dn,k . (n-k) = n.(n-1).….(n-k+1)(n-k) =
(n − k − 1)!
Sia A = {a1, … , ak }. Contiamo in quanti modi si può costruire una funzione iniettiva
f:A→B.
Per f(a1) si hanno n scelte (f(a1) può essere uno qualunque degli elementi di B), per
f(a2) si hanno n-1 scelte (f(a2) deve essere diversa da f(a1) per l’iniettività) , … , per
f(ak) si hanno n-k+1 scelte . Si hanno quindi n(n-1) … (n-k+1) = n!/(n-k)! modi di
costruire una funzione iniettiva di A in B e , quindi ci sono Dn,k funzioni iniettive di
A in B .
Osservazione 2.2.8 Il numero Dn,k può essere visto come il numero di modi in cui si
possono allineare (ordinare,disporre) k oggetti presi in un insieme di n : possiamo
pensare al dominio A come a un insieme di k caselle e far corrispondere a ciascuna
di esse l’oggetto che la occupa , oggetto preso dall’insieme B . Così , per esempio, se
B è l’insieme formato da tre palline di colore verde (V), rosso (R), nero (N) le
disposizioni di queste tre palline a due a due sono D3,2 = 3!/1!=6 , e precisamente,
sono gli allineamenti
VR,RV,VN,NV,RN,NR
f(a1) = V, f(a2) = R
f(a1) = R, f(a2) = V
f(a1) = V, f(a2) = N
f(a1) = N, f(a2) = V
f(a1) = R, f(a2) = N
f(a1) = N, f(a2) = R .
n!
Dn,k =
(n − k )!
Osservazione 2.2.9 Il numero Cn,k si ottiene dal numero Dn,k delle disposizioni
semplici di n oggetti a k a k e dal numero Pk delle permutazioni di k elementi
mediante le seguenti considerazioni : il numero delle disposizioni semplici di n
oggetti a k a k ci dà il numero di tutte le k-ple (ordinate) di tali oggetti , mentre Pk ci
dà il numero degli ordinamenti degli oggetti di ciascuna di esse . Un sottoinsieme di
ordine k si ottiene quindi da k ! k-ple di oggetti , per cui vale la relazione :
D n ,k n! n
C n ,k = = =
Pk (n − k )!k! k
Esempio 2.2.6 Se B è l’insieme formato da tre palline di colore verde (V), rosso (R),
nero (N) le disposizioni di queste tre palline a due a due sono D3,2 = 3!/1!= 6 ,e,
precisamente, sono gli allineamenti
VR,RV,VN,NV,RN,NR
Le combinazioni di queste tre palline a due a due sono tre : corrispondono ai tre
sottoinsiemi seguenti ( che scriviamo senza parentesi e virgola )
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 17
VR,VN,RN .
n
Cn,k =
k
n n
Così la proprietà = = 1 può essere motivata osservando che ci sono
0 n
solo un sottoinsieme con 0 elementi (l’insieme vuoto ) e uno con n (tutto l’insieme) .
n n
Per dimostrare che = basta osservare che quando scegliamo k elementi
k n − k
tra n, isoliamo automaticamente i restanti n-k . La formula di Stifel
n n − 1 n − 1
= + 1 ≤ k ≤ n-1
k k k − 1
n − 1
si ottiene osservando che , fissato un elemento tra gli n , vi sono sottoinsiemi
k
n − 1
di ordine k che non lo contengono e che lo contengono ( quest’ultimo
k − 1
numero si calcola escludendo l’elemento fissato e contando il numero dei
sottoinsiemi di k-1 elementi che si possono formare con gli n-1 elementi rimasti ) .
Su tale formula è basato lo schema che permette di calcolare ricorsivamente i
coefficienti binomiali , il triangolo di Tartaglia :
1 1
1 2 1
1 3 3 1
1 4 6 4 1
… ... … … … ...
n n n n
1= … … =1
0 1 k n
… ... … … … ... … … …
n
n n-k k
(a+b)n = ∑ a b
o k
(a+b)n = (a+b)(a+b)…(a+b)
si ottiene una somma di n+1 addendi , ognuno dei quali è un prodotto di n copie di a
o di b in cui se a compare n- k volte , b compare k volte . Il coefficiente di an-kbk è
dato dal numero dei fattori in cui ci sono n-k a , e quindi k b (ricordiamo che vale la
n
proprietà commutativa del prodotto) : questo numero è , in quanto è il numero di
k
modi in cui possiamo scegliere k binomi (a+b) tra gli n totali .
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 19
CAPITOLO 3
Si scrive :
Esempi 3.1.1
1) La successione
1,2,22,23,…,2n,…
0,2,4,6,…
Una successione a0 ,a1,…,an,… può essere individuata anche mediante una relazione
che lega an ad alcuni suoi predecessori a0 ,a1,…,an-1( detta relazione ricorsiva ) e da
una o più condizioni iniziali .
Esempi 3.1.2
il gioco della torre di Hanoi fu inventato dal matematico francese E.Lucas nel 1883 e
da allora è venduto come giocattolo . Il gioco consiste in un supporto piano dotato di
tre pioli A,B,C e di n dischi ( 8 nella versione " classica " in figura) di diverso
diametro infilati in uno di questi pioli e aventi diametro decrescente dal basso verso
l'alto . Si chiede di trasferire gli n dischi , nello stesso ordine , ad uno qualunque dei
due pioli liberi secondo le seguenti regole :
a) i dischi devono essere mossi uno per volta , usando uno dei due pioli liberi come
"intermediario"
Per capire il meccanismo ricorsivo , osserviamo che se abbiamo due dischi sul piolo
A possiamo risolvere il gioco spostando il disco piccolo sul piolo B , il disco grande
sul piolo C e infine il disco piccolo sul piolo C , cioè m2 = 3 = 2m1 + 1 .
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 21
Se abbiamo n dischi , con mn-1 mosse muoviamo n-1 dischi su un piolo libero , con
una mossa spostiamo il disco base sull'altro piolo, e con mn-1 mosse riposizioniamo
su di esso la torre degli n-1 dischi , ottenendo così la relazione ricorsiva
mn = 2mn-1 + 1 .
mn = 2mn-1 + 1 =
= 2 ( 2mn-2 + 1) + 1 =
= 22mn-2 + 2 + 1 =
= 22 ( 2mn-3 + 1) + 2 + 1 =
= 23 mn-3 + 22 + 2 + 1 =
…………………………….
= 2n-1 + 2n-2 + … + 22 + 2 + 1 =
= 2n - 1 .
L'ultima uguaglianza segue dalla formula della somma dei primi n termini di una
successione geometrica (vedi l' esempio 1.1 del Capitolo 1 ) .
Al gioco della torre di Hanoi è associata la leggenda seguente : nella città indiana di
Benares i sacerdoti del tempio di Brahma devono spostare con le regole dette i 64
dischi d'oro della torre di Brahma . Il mondo terminerà alla fine del lavoro dei
sacerdoti . Dai conti fatti occorrono m64 = 264 - 1 = 18.446.744.073.709.551.615
mosse e , calcolando una mossa per microsecondo ( 10-6secondo) , oltre 5000 secoli
per spostare la torre!
n
n − 1
B(n) = ∑ i − 1 B(n-i) .
1
n − 1
B(n-i)
i −1
n
n − 1
B(n) = ∑ i − 1 B(n-i) .
1
2 2 2
Calcoliamo, per esempio, B(3) . B(3) = B(0) + B(1) + B(2) = 1 + 2 + 2
0 1 2
= 5 (osserviamo che B(0) vale 1, in quanto l'insieme vuoto ha una partizione, quella
avente come insieme se stesso).
an = 5an-1 + 6an-2
ha soluzione
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 23
a0 = a 1 = 0
an = n(n-1) e an = n2(n-1) .
Ancora, sono insufficienti per l'unicità meno condizioni iniziali del grado : per
esempio le ipotesi
a0 = 0
an = 5an-1 + 6an-2
sono soddisfatte da
a n = 2n
e da
a n = 3n .
an = 4an-2
a0 = 0 , a2 = 8
ha le soluzioni
an = 2n+1 e an = 2n + (-2)n .
a(n) = an = a0 + nd .
Esplicitandone le immagini , si ha :
a0 , a0 + d , a0 + 2d ,…, a0 + nd , …
Può essere utile ricordare la formula che dà la somma dei primi n termini di una tale
successione (dimostrata negli esempi 1.1 del capitolo 1) :
n −1
n (n − 1)
∑a
0
i = na0 +
2
d
a(n) = an = a0qn .
Esplicitandone le immagini , si ha :
La formula che dà la somma dei primi n termini di una tale successione (vedi gli
esempi 1.1 del capitolo 1) è :
n −1
1− qn
∑ a i = a0 .
0 1− q
.
Esempi 3.2.3
1) Si vuole trovare una formula che dia il valore dello stipendio di un lavoratore dopo
n anni, sapendone il valore iniziale s0 e supponendone un aumento annuale pari al 2%
di s0.
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 25
s(0) = s0
2
s(1) = s0 + s0
100
…
2
s(n) = s0 + n s0 .
100
Q(0) = Q
1
Q(1) = Q
2
1
Q(2) = Q
22
1
Q(n) = Q
2n
1,1,2,3,5,8,13,…
Si tratta del primo esempio conosciuto di relazione ricorsiva : i primi dodici termini
di essa si trovano nel Liber Abbaci (1202) di Leonardo Pisano detto Fibonacci (1170
- 1250) come risposta al seguente problema : quot paria coniculorum in uno anno ex
uno pario germinentur .
Si suppone che una coppia di conigli adulti generi ogni mese una coppia di piccoli
e che questi si riproducano , generando anch'essi una coppia di conigli, a partire dal
secondo mese di vita . Partendo da una coppia di coniglietti, quante coppie ci saranno
nel mese n ? Indichiamo questo numero con F(n) o Fn . Dunque, per le ipotesi fatte
F(4) = 2 + 1 = F(3) + F(2) (si hanno 2 coppie, quella iniziale e la loro progenie
mensile più la coppia del mese precedente diventata adulta)
.
.
.
F(n) = F(n-1) + F(n-2) ( nel mese n-simo, n >2 , vi sono tutte le coppie del mese
precedente, cioè F(n-1), più le coppie dei piccoli, che sono esattamente tante quante
erano le coppie due mesi prima ,cioè F(n-2)) .
I numeri di Fibonacci sono i valori della successione descritta : i primi dodici sono
1,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,… .
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 27
Così i numeri delle spirali dei semi del girasole, dei petali della margherita, delle
foglie del cavolfiore, delle scaglie dell'ananas sono spesso numeri di Fibonacci .
i) F1 + F2 + F3 + … + Fn = Fn+2 - 1
n − k − 1
iv) Fn = ∑
k ≥0 k
(cioè, disponendo i coefficienti binomiali del triangolo di
0 1
1 1 1
2 1 2 1
3 1 3 3 1
4 1 4 6 4 1
5 1 5 10 10 5 1
6 . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 29
0 0 0 ... 0
1442443
n −k
e contiamo in quanti modi possiamo inserire k cifre 1 in modo che due di esse non
siano mai adiacenti . Essendo i posti vuoti disponibili n - k + 1 , le k cifre 1 si
possono inserire in
n − k + 1
Cn-k+1,k =
k
n − k + 1
∑ .
k ≥0 k
n − k − 1
Per la proprietà iv) , Fn = ∑
k ≥0 k
, il numero cercato è proprio l'(n+2)-simo
numero di Fibonacci .
1 1 + 5 1 − 5
n n
Fn = −
5 2 2
1+ 5
Ricordiamo che il numero è dettorapporto aureo(o sezione aurea) e indicato
2
con la lettera Φ .
Il rapporto aureo è definito come il rapporto tra due lunghezze a e b tale che
a a+b
= .
b a
a 1+ 5 a 1
Risolvendo la proporzione, si hanno le due radici = Φ = e =- =
b 2 b Φ
1− 5
.
2
Nella figura che segue riportiamo la costruzione geometrica del rapporto aureo :
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 31
Dalla forma generale dei numeri di Fibonacci , osservando che quando n è grande Fn
Φn 1 1− 5 1
si avvicina molto a perché - = < 1 e quindi ( - =
5 Φ 2 Φ
1− 5 n
2
) F
diventa esponenzialmente piccolo , si ha che il rapporto n ha come
Fn −1
limite (per n → ∞) proprio il numero Φ .
Abbiamo visto nel paragrafo 3.1 che una successione di termine generale an può
essere individuata anche mediante una relazione ricorsiva che lega an ad alcuni suoi
predecessori a0 ,a1,…,an-1 e da una o più condizioni iniziali .
Definizione 3.4.1 Una relazione ricorsiva si dice lineare se esistono funzioni bi(n) ( i =
0, 1,…, n-1 ) e c(n) tali che
Osservazione 3.4.1 L'aggettivo lineare (di primo grado) si riferisce agli elementi ai
della successione e non ai loro coefficienti .
Esempio 3.4.1
a3 a2
a4 a1
Dunque C3 = 2 , C4 = 5 e ovviamente C1 = C2 = 1 .
Per calcolare l'n-simo numero di Catalan, cioè il numero di modi in cui è possibile
scrivere il prodotto non associativo a1a2…an , osserviamo che esso si scrive in
modo unico nella forma pp', dove p è uno dei possibili prodotti a1a2…ai e q è uno
dei possibili prodotti ai+1ai+2…an ( pp' = (a1a2…ai )( ai+1ai+2…an) , 1 ≤ i ≤ n-1 ). Per
ogni i , esistono Ci differenti p e Cn-i differenti p' , quindi Ci Cn-i differenti prodotti
pp' . Abbiamo dunque trovato la relazione ricorsiva non lineare seguente :
Università di Torino
D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 33
n −1
Cn = ∑1
Ci Cn-i , n≥2 .
Risolvere una relazione (o equazione) ricorsiva significa trovare una formula che
esprima il termine generale an in funzione di n .
Non esiste un unico metodo per risolvere le equazioni ricorsive (vedi gli esempi 3.4.4).
In molti casi si tratta di un problema ancora aperto . Ci limiteremo ad enunciare i
Teoremi generali relativi alle relazioni ricorsive lineari di grado finito viste negli
esempi .
Teorema 3.4.2 La relazione ricorsiva lineare, del primo ordine, non omogenea e a
coefficienti costanti
ha come soluzione
n
an = b n −m
n −1 k + ∑ c(i + m)b −n i−1 , n≥m
1
Esempi 3.4.4
an = 2n - 1 .
Tale formula si ritrova ponendo bn-1 = 2 , m = 1, k = 1 , c(i +1) = 1 per ogni i : infatti
n
1 1 1
an =2n-1 1 + ∑ 2 −i = 2n-1 ( 1 + + + ... + n ) = 2n-1 + 2n-2 + … + 1 = 2n - 1 .
1 2 4 2
a0 = 1
a1 = a 0 + 1 = 1 + 1
a2 = a 1 + 2 = 1 + 1 + 2
a3 = a 2 + 3 = 1 + 1 + 2 + 3
.
.
.
an = an-1 + n = 1 + 1 + 2 + 3 + … + n .
n (n + 1)
e , ricordando la formula di Gauss , an = 1 + .
2
Allo stesso risultato si arriva ponendo, nella formula risolutiva del Teorema 3.4.2, m =
0 , bn-1 = 1, k = 1, c(i) = i , i = 1, … , n .
an = 2an-1 + 2n , n≥1
a0 = 1.
n
an = b nn −1 k + ∑ c(i)b −n i−1 ,
1
troviamo come soluzione
n
an = 2n 1 + ∑ 2 i 2 −i = 2n (1 + n) .
1
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D.Romagnoli – Elementi di matematica discreta 35
Consideriamo ora la relazione ricorsiva che genera i numeri di Fibonacci . In base alle
definizioni precedenti notiamo che si tratta di una relazione ricorsiva lineare, del
secondo ordine, omogenea e a coefficienti costanti. Per questo tipo di relazioni
valgono i seguenti teoremi :
Teorema 3.4.3 Sia an = bn-1an-1+ bn-2an-2 una relazione ricorsiva lineare,del secondo
ordine, omogenea e a coefficienti costanti .
an = rn , r ∈R
ne è una soluzione non identicamente nulla se e solo r è una radice del polinomio
x2 - bn-1x - bn-2
Per risolvere la relazione an = bn-1an-1+ bn-2an-2 occorre dunque trovare le radici del suo
polinomio caratteristico . Non abbiamo però menzionato le condizioni iniziali della
relazione ricorsiva . Può succedere che esse non vengano verificate dalle soluzioni
indicate nel teorema , come vediamo nell'esempio che segue .
an = 6an-1 - 8an-2 , n ≥ 3
a1 = 14 a2 = 52
Dobbiamo trovare allora altre soluzioni che soddisfino le condizioni iniziali . Vale il
Teorema 3.4.4 Sia an = bn-1an-1+ bn-2an-2 una relazione ricorsiva lineare,del secondo
ordine,omogenea e a coefficienti costanti e ne siano an e a'n due soluzioni . Allora ,
per ogni scelta di numeri C1 e C2 la successione
a"n = C1 an + C2 a'n
ne è una soluzione .
a"n - bn-1a"n-1- bn-2a"n-2 = (C1 an + C2 a'n) - bn-1(C1 an-1 + C2 a'n-1) - bn-2(C1 an-2 + C2 a'n-2)
= C1(an - bn-1an-1- bn-2an-2) + C2(a'n - bn-1a'n-1- bn-2a'n-2) = 0 .
Riprendiamo allora l' esempio 3) degli esempi 3.4.4 : an = 2n e a'n = 4n sono due
soluzioni della relazione ricorsiva an = 6an-1 - 8an-2 , n ≥ 3 . Il teorema 3.4.4 ci dice che
per ogni scelta di C1 e C2 anche
a"n = C12n + C2 4n
è una soluzione . Abbiamo dunque infinite soluzioni della relazione iniziale e tra
queste cerchiamo l'unica che soddisfi le condizioni iniziali a"1 = 14 a"2 = 52 . Si
ottiene il sistema
C1 + 2C2 = 7
C1 + 4C2 = 13
an = 6an-1 - 8an-2 , n ≥ 3
a1 = 14 a2 = 52
è an = 2n + 3 . 4n .
an = 4an-1 - 4an-2 , n ≥ 3
a1 = a 2 = 1
Teorema 3.4.5 Sia an = bn-1an-1+ bn-2an-2 una relazione ricorsiva lineare, del secondo
ordine ,omogenea, a coefficienti costanti e tale che il suo polinomio caratteristico
abbia una sola radice r , di molteplicità due . Allora
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an = rn
e
a'n = nrn
ne sono due soluzioni .
nrn - bn-1(n -1) rn-1- bn-2(n -2) rn-2 = nrn - 2r(n -1) rn-1 + r2(n -2) rn-2 =
an = C12n + C2n2n .
2C1 + 2C2 = 1
4C1 + 8C2 = 1
3 1
trovando C1 = e C2 = − e quindi la formula generale , valida per n ≥ 1,
4 4
3 n 1
an = 2 − n2n = (3 - n)2n-2 .
4 4
Abbiamo così trovato un metodo generale per risolvere tutte le relazioni ricorsive di
ordine due, lineari, omogenee e a coefficienti costanti , che si riduce a trovare le radici
del suo polinomio caratteristico, distinguendo il caso in cui vi siano due radici distinte
(reali o complesse) oppure due radici coincidenti, e ad applicare i teoremi precedenti .
F(0) = 0 F(1) = 1 .
x2 - x - 1
1+ 5 1− 5
le cui radici sono e .
2 2
n n
1+ 5 1− 5
F(n) = C1 + C2
2
2
C1 + C2 = 0
1+ 5 1− 5
C1 + C2
2 =1
2
1 1
avente soluzione C1 = e C2 = - .
5 5
1 1 + 5 1 − 5
n n
F(n) = - .
5 2 2
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CAPITOLO 4
Esempio 4.1.2 Sia n ∈ N - {0} . Indichiamo con τ(n ) , σ (n) , π (n) il numero totale ,
la somma e il prodotto di tutti i divisori d di n ( compresi 1 e n ) . In simboli :
τ(n ) = ∑1
d/n
= |{d | d/n }|
σ (n) = ∑d
d/n
π (n) = Π d .
d/n
Proposizione 4.1.2 Sia f una funzione aritmetica e sia F così definita : F(n) =
∑ f (d) . Se f è moltiplicativa , anche F è una funzione moltiplicativa (detta la
d/n
trasformata di Moebius di f) .
b b
q 1b q 2 2 …q k k , si ha d = ab , con a e b unici .
1
Si ha allora :
ϕ (n) = |C(n)| .
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Poiché un numero p è primo se e solo se è relativamente primo con tutti i numeri che
lo precedono , abbiamo la
Proposizione 4.2.2
1
iii) ϕ (n) = n Π ( 1 - ).
p/n p
d
iv) se M.C.D (n,m) = d , allora ϕ (nm) = ϕ (n) ϕ (m)
ϕ(d )
Così , ϕ (600) = ϕ (23 .3 .52) = 22 . 30 . 5 . 2 . 4 = 160 . Ci sono 160 numeri interi tra 1
e 600 coprimi con 600 .
1
La iii) (che si ottiene da i) e ii) osservando che ϕ (p h ) = p h (1 - ) ) ci dà
p
un'espressione di ϕ (n) che dipende solo dai divisori primi di n e non dalle potenze
con cui essi compaiono nella fattorizzazione di n . Per esempio , se i divisori primi di
1 1 1 8
n sono 2, 3 e 5 ( come per 600) , abbiamo ϕ (n) = n (1 - )(1 - )(1 - ) = n
2 3 5 30
( per ogni n = 2a . 3b . 5c) .
8 8 8
Così, ϕ (600) = 600 = 8 . 20 = 160 , ϕ (60) = 60 = 16 , ϕ (30) = 30 = 8 ,
30 30 30
8
ϕ (150) = 150 = 40 …
30
Teorema 4.2.1 (Gauss) . La somma dei valori ϕ (d) , per tutti i divisori d di n , è
uguale a n :
n
∑ ϕ(d) = n = ∑ ϕ( d )
d/n d/n
Dimostrazione . La tesi è ovvia per n =1 . Sia dunque n >1 e sia F(n) = ∑ ϕ(d) la
d/n
trasformata di Moebius di ϕ . F è moltiplicativa ( proposizione 4.1.2 ), quindi , se n =
p1e1 p e22 …p ehh , F(n) = F( p1e1 )F(p e22 )…F(p ehh ) . Poiché F(p iei ) = ∑ ϕ(d ) = ϕ (1) +
d / p ie i
Zn = { 0 , 1 , … , n − 1 } .
a+b = a+b
a b = ab .
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Abbiamo provato dunque che gli interi invertibili mod n si ripartiscono in ϕ (n)
classi di resto aventi come rappresentanti i ϕ (n) interi compresi tra 1 e n e coprimi
con n . Si dice anche classe invertibile mod n una classe di resto rappresentata da un
elemento invertibile mod n .
L'insieme C(n) è detto un sistema completo di rappresentanti degli invertibili mod n .
1 = 4.30 - 17.7
a ϕ( n ) ≡ 1 (mod n) .
è una permutazione di
b1, b2, … , b ϕ( n )
Ne segue che
b1 b2 … b ϕ( n ) ≡ a ϕ( n ) b1b2 … b ϕ( n ) .
ap-1≡ 1 (mod p) .
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ap ≡ a (mod p) .
Negli esempi che seguono vedremo qualche applicazione della funzione di Eulero e
dei teoremi di Eulero e di Fermat .
Esempio 4.2.3 Vogliamo calcolare il resto della divisione per 28 del numero 131232 .
Abbiamo ϕ (28) = ϕ (4). ϕ (7) = 2 . 6 = 12 e 1232 = 102.12 + 8 . Usiamo le
proprietà delle potenze e il teorema di Eulero .
131232 = (1312)102 . 138 ≡ 1102 . 138 (mod 28) ≡ 138 (mod 28) .
E' una stella a cinque punte ottenuta collegando cinque punti equidistanti tra loro,
posti su una circonferenza, mediante cinque segmenti che collegano ogni punto con
uno dei due punti ad esso non adiacente . Se generalizziamo la costruzione e
immaginiamo di disegnare con le stesse regole una stella a n punte 1, 2, …, n ,
troviamo che il numero di stelle diverse che si ottengono per ogni n è dato dal
ϕ(n ) − 2
numero ( vedi [21] ) .
2
Nel disegno che segue elenchiamo tutte le collane differenti di lunghezza 4 costruite
avendo a disposizione perline di due colori diversi :
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1 m
N(m,n) =
m
∑n
d/m
d
ϕ(
d
)
1 1
Naturalmente, si ritrova N(4,2) = ( ϕ(1) 24 + ϕ(2) 22 + ϕ(4) 2 ) = (16 + 4 + 4 ) = 6,
4 4
mentre
1 1
N(6,2) = ( ϕ(1) .26 + ϕ(2) .23 + ϕ(3) .22 + ϕ (6).2 ) = (64 + 8 + 8 + 4) = 14 .
6 6
1 se n = 1
µ (n) = (-1)r se n è il prodotto di r primi distinti
0 se pe/ n , per un primo p ed e > 1 .
moltiplicativa .
n n
f(n) = ∑ µ(d) F( d ) = ∑ µ( e ) F(e) .
d/n e/n
n n
Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che, ponendo d = ( e = ), se d esaurisce
e d
i divisori di n , altrettanto fa e , per cui le due somme coincidono . Ora, data una
funzione aritmetica f , si ha :
n
∑ µ(d) F( d ) = ∑ µ(d) ( ∑ f (e) ) = ∑ ( ∑ µ(d)f (e) ) = (cambiando l'ordine della
d/n d/n e /( n / d ) d / n e /( n / d )
somma e osservando che se e/(n/d) , allora ed/n e quindi d/(n/e) ) = ∑ ( ∑ µ(d)f (e) )
e / n d /( n / e )
= ∑ ( ∑ µ(d))f (e) .
e / n d /( n / e )
n
Ora , ∑ µ(d) = 0 tranne per
d /( n / e ) e
= 1 , cioè per n = e , quindi l'ultimo termine si riduce
a f(n) .
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D.Romagnoli – Elementi di Matematica discreta 49
1 n
N pn =
n
∑ µ( d ) pd .
d/n
1
Per esempio , se p = 3 e n = 2 , i polinomi irriducibili di Z3[x] sono N 32 = µ(2)3 +
2
1 3 9
µ(1)3 2 = - + = 3 . Infatti , essi sono : x2 + 1 , 2x2 + 2 , 2x2 + x + 1 ( ricordiamo
2 2 2
che nel caso di grado 2 l'irriducibilità equivale al non avere radici) .
µ(d ) n
ϕ(n ) = n ∑ = ∑ µ ( d )d .
d/n d d/n
n n µ(d )
ϕ (n) = ∑ µ(d) F( d ) = ∑ µ(d) d
d/n d/n
=n ∑
d/n d
.
n
Sostituendo poi d con otteniamo la seconda uguaglianza .
d
Tale funzione è anche chiamata funzione soffitto . Il suo grafico forma un cammino a
scala sopra la bisettrice y = x ( dalla definizione si ha x ≥ x , x = x se e solo se
x è un intero e x = n se e solo se n - 1 < x ≤ n (n intero).
Definizione 4.3.1 Sia x un numero reale e sia x ( oppure [x] ) il massimo intero
minore o uguale a x . La funzione f : R→ Z , f(x) = x è detta funzione di Gauss , o
funzione parte intera o funzione pavimento .
Naturalmente tale funzione è una funzione intera , più nota della funzione soffitto con
la quale ha molte analogie . Ci limitiamo a descriverne alcune proprietà e applicazioni
in questioni di divisibilità . Per ulteriori applicazioni rimandiamo a [13] e [14] .
-x = - x e -x = - x .
x + y = x + y + r + s .
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1 2 n −1
x + x + + x + + … + x + = nx .
n n n
Dimostrazione . Da
x x x
n ≤ n ≤ n + 1
si ha
x x x
n n ≤ n n = x ≤ ( n + 1)n .
x x
Perciò tra gli interi da 1 a x i multipli di n sono , precisamente n, 2n, …, n n .
n
n n n m m+1
p(n!) = + 2 + … + m , con p ≤ n < p .
p p p
Dimostrazione. Se p divide n!, p divide uno dei suoi fattori . Tra gli interi da 1 a n , i
n n
multipli di p sono e sono, precisamente, p, 2p, …, p .
p p
n
n n
In n! la più alta potenza di p sarà quindi p(n!) = p 2p … p = ! . p
. . . p !
.
p p
Analogamente ,
n n
n p p n n
p( !) = + p ( !) = 2 + p ( 2 !) .
p p p p p
Sostituendo ,
n n n
p(n!) = + 2 + p ( 2 !) .
p p p
n
Iterando il procedimento , poiché pm+1 > n , si ha m +1 = 0 , da cui
p
n n n
p(n!) = + 2 + … + m .
p p p
pr −1
In generale , se n = pr , si ha p(n!) = pr-1 + pr-2 + … + 1 = .
p −1
Esempio 4.3.3 Vogliamo il numero dei multipli di 7 positivi e compresi tra 300 e 500 .
500 299
Il Teorema 4.3.1 ci dice che ci sono = 71 multipli di 7 tra 1 e 500 e =
7 7
42 multipli di 7 tra 1 e 299 .
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Bibliografia