Sei sulla pagina 1di 5

ANALISI MATEMATICA I

Andrea Lascala
Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Torino
andrea.lascala258@edu.unito.it

I. ELEMENTI DI BASE che contiene, tra gli elementi, anche l’insieme vuoto e
A. Insiemistica l’insieme intero.
L’insieme di partenza X ha cardinalità n = 3 (ha tre elementi),
Un insieme in matematica è un generico raggruppamento mentre l’insieme P(X) ha cardinalità 2n = 23 = 8, pertanto
di elementi in cui è possibile stabilire senza dubbio se un per calcolare la cardinalità dell’insieme delle parti di un
elemento gli appartiene e che ha elementi distinti tra loro. insieme, si applica la seguente relazione:
Per indicare gli insiemi numerici, ci appelleremo ad una
notazione precisa: il nome dell’insieme viene indicato con una card(P(X)) = 2n , dove n = card(X)
lettera maiuscola X, Y, ..., seguita dall’uguale e dalle parentesi
graffe che servono a racchiudere i suoi elementi, generalmente A partire dalla definizione di sottoinsieme, possiamo definire
indicati con le lettere minuscole x, y, .... altre nozioni.
Prima di definire gli insiemi numerici, iniziamo ad introdurre Un sottoinsieme si definisce complementare di un altro sot-
la notazione insiemistica che ci sarà utile per enunciare re- toinsieme A di X se:
lazioni e teoremi.
Per dire che un elemento appartiene ad un insieme scriveremo: CA = {x ∈ X : x ∈
/ A}

x∈X Da questa definizione si ricavano le seguenti proprietà:

mentre per indicare che un elemento non appartiene ad un CX = ∅ C∅ = X C(CA) = A


insieme, barriamo il simbolo di appartenenza scrivendo:

x∈
/X Dati due insiemi A e B in X, si dice intersezione l’insieme
degli elementi comuni di A e B:
Se supponiamo che all’interno di un ambiente X definiamo un
insieme A, allora possiamo affermare che A à un sottoinsieme A ∩ B = {x ∈ X : x ∈ A ∧ B}
di X e che X è un soprainsieme di A; scriviamo quindi: Si definisce invece unione, l’insieme degli elementi di X che
appartengono sia ad A che a B:
A ⊆ X per la nozione di sottoinsieme
A ∪ B = {x ∈ X : x ∈ A ∨ B}
X ⊇ A per la nozione di soprainsieme

Un sottoinsieme può essere indicato con gli elementi del


soprainsieme che lo compongono: Gli insiemi più importanti sono gli insiemi numerici:
A = {x ∈ X : p(x)} 1) l’insieme dei numeri naturali si indica con
N = {0, 1, 2, 3, . . . , n}, mentre se vogliamo escludere
ovvero tutti gli elementi di X che rendono verificata la con- lo zero dai numeri naturali, definiremo l’insieme N+ ,
dizione p(x), definita proprietà caratteristica degli elemennti che equivale a scrivere N \ {0}.
del sottoinsieme. Per esempio, l’insieme dei numeri naturali La loro rappresentazione geometrica coincide con
tra 0 e 4 può essere scritto come: una semiretta con inizio O coincidente con lo zero e
verso di percorrenza positivo, con lunghezza del primo
A = {x ∈ N : x ≤ 4} segmento OP = 1, unità di misura delle lunghezze.
dove la condizione p(x) := x ≤ 4 è detta predicato logico. Riportando i multipli di questo segmento nel senso di
La collezione di tutti gli elementi di un insieme X costituisce percorrenza positivo della retta, si ottengono tutti gli
l’insieme delle parti di X. che si scrive come P(X) ed è elementi dell’insieme dei numeri naturali;
chiaro che X ∈ P(X).
Per esempio, considerando l’insieme ambiente X = {1, 2, 3}, 2) l’insieme dei numeri interi Z è un’estensione a sinistra
l’insieme delle parti sarà il seguente: dell’insieme dei numeri naturali, includendo quei
numeri definiti negativi, minori di zero, generati dai
P(X) = {∅, {1} , {2} , {3} , {1, 2} , {1, 3} , {2, 3} , X} multipli del segmento OP alla sinistra dello zero nella
retta geometrica. 6) l’insieme dei numeri complessi C è un soprainsieme di
L’esistenza dell’insieme dei numeri interi, del quale R e comprende quei numeri scritti nella forma z = a +
i numeri naturali sono un sottoinsieme, permette di ib, con b ̸= 0, dove a è la parte reale del numero e b è
definire le operazioni di somma e differenza (somma la parte immaginaria.
algebrica): infatti nei numeri naturali è possibile sempre
eserguire somme ma non sempre sottrazioni, poichè non
è possibile sottrarre ad un numero naturale, un numero B. Elementi di logica matematica
naturale maggiore di esso senza uscire dall’ambiente di
esistenza dei numeri naturali. Una proposizione logica è una frase dotata di valore di
Così come la somma algebrica, anche il prodotto è verità, ovvero possiamo dire in ogni caso se essa è vera o
definito nell’insieme dei numeri Z; falsa.
Frasi del tipo "il mare è bello" non sono proposizioni logiche
3) L’insieme dei numeri razionali Q permette di definire in quanto contenenti giudizi estetici.
invece i quozienti. Indichiamo con le lettere minuscole p, q, r, ... le proposizioni
Infatti, nell’insieme dei numeri razionali sono contenute Per stabilire se una proposizione logica è vera o falsa si usano
quelle frazioni del tipo m/n con m ∈ Z e n ∈ N+ dei simboli V (o T) se la proposizione è vera, F se è falsa,
senza fattori comuni, ovvero una frazione ridotta ai oppure usando il valore binario di un bit di memoria (1 vero,
minimi termini. 0 falso).
La rappresentazione di questi numeri, oltre che tramite
frazioni, può essere espressa attraverso numeri decimali Una volta stabilite delle proposizioni, posso ottenerne delle
finiti o illimitati periodici; altre stabilendo delle relazioni logiche tra una proposizione e
l’altra attraverso dei simboli.
4) tuttavia i numeri razionali non esauriscono la retta geo- Anche queste frasi avranno un valore di verità.
metrica: non è infatti possibile esprimere tutti i numeri Queste operazioni logiche possono essere rappresentate
sulla retta geometrica con un rapporto di numeri interi. attraverso delle tavole di verità che discutono del valore
L’introduzione dei numeri irrazionali I completa la di verità del risultato sulla base di quelli delle singole
mancanza degli elementi di Q di rappresentare tutti gli proposizioni.
elementi della retta geometrica.
I numeri irrazionali sono rappresentati da un numero 1. Negazione
di cifre decimali illimitate e arbitrarie, tale che non Data una proposizione p, chiamiamo ¬p ("non p") la sua
è possibile definire un rapporto di numeri che possa negazione.
includerle tutte. La tabella
Due degli√esempi più importanti di numeri irrazionali p ¬p
sono√π e 2. Qui di seguito la dimostrazione del fatto V F
che 2 ∈ I. F V
Il teorema di Pitagora che prende in considerazione la
lunghezza dei lati di un quadrato e la sua diagonale vale: è la tavola di verità della negazione.
d2 = 2l2 2. Congiunzione
Se ammettessimo che le due grandezze siano legate da La congiunzione logica tra due proposizioni p e q è p ∧ q ("p
e q").
√ p, tale che d = pl,
un fattore di proporzionalità diretta
allora il fattore p sarà uguale a √2. La tabella
Supponiamo per assurdo che 2 sia un numero p q p∧q
esprimibile con una frazione m/n, con m e n senza
V V V
fattori comuni.
V F F
Vorrebbe dire che m2 = 2n2 e poiché m2 è un numero
F V F
pari, allora anche m è pari ed è esprimibile come
F F F
m = 2k.
A questo punto, è possibile affermare che n = 2k 2 . è la tavola di verità della congiunzione.
Poichè m e n hanno fattori√comuni, la supposizione La condizione che la proposizione risultante sia vera è
iniziale è assurda, dunque 2 appartiene ai numeri che le due proposizioni che la compongono siano vere
irrazionali; contemporaneamente.

5) l’insieme dei numeri reali R comprende tutti i sopra 3. Disgiunzione


elencati insiemi numerici; Date due proposizioni logiche p e q, la disgiunzione logica si
rappresenta con p ∨ q ("p oppure q"). La tabella
p q p∨q
V V V Esistono alcune importanti relazioni tra quantificatori:
V F V 1. "Non tutti gli elementi x verificano una condizione p(x)"
F V V equivale a dire che "Esiste almeno un elemento x tale che la
F F F condizione p(x) non è verificata":
è la tavola di verità della disgiunzione. ¬(∀x, p(x)) ⇐⇒ ∃x, ¬p(x)
Affinché la proposizione risultante sia vera, almeno una delle
proposizioni deve essere vera.
2. "Non esiste un elemento x tale che la condizione p(x) sia
4. Implicazione verificata" equivale a dire "per ogni x la condizione p(x) non
Date due proposizioni logiche p e q, la disgiunzione logica si è verificata":
rappresenta con p ⇒ q ("p implica q").
¬(∃x, p(x)) ⇐⇒ ∀x, ¬p(x)
La tabella
p q p⇒q
V V V ATTENZIONE: è importante non invertire l’ordine dei
V F F quantificatori logici, in quanto potrebbe generare delle
F V V proposizioni logiche differenti e molto spesso assurde.
F F V
è la tavola di verità dell’implicazione.
L’implicazione logica è falsa quando una proposizione vera II. INTERVALLI
implica una falsa; negli altri casi, l’implicazione logica è Un intervallo è descritto come un sottoinsieme di R, costi-
sempre vera. tuito da tutti i numeri compresi tra due estremi fissati.
Chiamiamo intervallo chiuso l’insieme dei numeri delimitati
5. Equivalenza da a, b ∈ R tale che:
Date due proposizioni logiche p e q, la disgiunzione logica si
rappresenta con p ⇔ q ("p equivale a q"). [a, b] = {x ∈ R : a ≤ x ≤ b}
La tabella Chiamiamo intervallo aperto l’insieme dei numeri delimitati
p q p⇔q da a, b ∈ R tale che:
V V V
V F F (a, b) = {x ∈ R : a < x < b}
F V F Gli intervalli possono essere anche misti, ovvero (a, b] o
F F V [a, b).
è la tavola di verità dell’equivalenza. Definiamo anche quelli che sono gli intervalli illimitati a
destra [a, +∞) e (a, +∞), a sinistra (−∞, b] e (−∞, b) e
Regole di dimostrazione quelli illimitati sia a destra che a sinistra (−∞, +∞).
Presa la relazione di implicazione logica, la sua
contronominale vale ¬p =⇒ ¬q e vale la seguente
relazione: III. INSIEMI LIMITATI
(p =⇒ q) ⇐⇒ (¬p =⇒ ¬q)
Definizione: Insieme superiormente limitato
Un insieme A ⊂ R è definito superiormente limitato se
Sulla seguente regola se ne basa un’altra, quella della di- ∀x ∈ A, ∃ b ∈ R : x ≤ b.
mostrazione per assurdo: Qualsiasi b che soddisfi questa condizione è definito
maggiorante di A.
(p =⇒ q) ⇐⇒ (p ∧ ¬q =⇒ ¬p)
Definizione: Insieme inferiormente limitato
Quantificatori logici Un insieme A ⊂ R è definito inferiormente limitato se
Il simbolo ∀ si legge "per ogni". ∀x ∈ A, ∃ a ∈ R : a ≤ x.
Scrivere dunque che ∀x, p(x) significa che per ogni elemento Qualsiasi a che soddisfi questa condizione è detto minorante
di x, l’enunciato p(x) è valido. di A.
Il simbolo ∃ si legge "esiste". Il suo corrispettivo negativo è
∄. Definizione: massimo
Quersti sono i due quantificatori più utilizzati, insieme ai Un insieme A ⊂ R ammette un massimo se
due punti : che significano "tale che" (talvolta viene anche ∀x ∈ A, ∃! xM ∈ A : x ≤ xM .
rappresentato con una barretta verticale |). L’elemento xM viene denotato con la scrittura max A.
quando 0 < k < n.
Definizione: minimo Per esempio: dato un insieme di n = 4 elementi, trovare quanti
Un insieme A ⊂ R ammette un minimo se sottoinsiemi distinti di due elementi possono essere estratti.
∀x ∈ A, ∃! xm ∈ A : x ≥ xm . Il calcolo numerico da fare è il seguente:
Indichiamo il minimo xm con la notazione minA.  
4 4! 4!
= = =6
Definizione: estremo superiore 2 2!(4 − 2)! 4
Sia A ⊂ R un insieme superiormente limitato. Per visualizzare, consideriamo l’insieme A = {a, b, c, d}.
Chiamiamo estremo superiore di A, indicato con xs = supA, I sottoinsiemi distinti di due elementi sono
il più piccolo dei maggioranti. {(a, b), (a, c), (a, d), (b, c), (b, d), (c, d)}

Definizione: estremo inferiore Convenzione: per i coefficienti binomiali, si hanno le


Sia A ⊂ R un insieme superiormente limitato. seguenti convenzioni.
Chiamiamo estremo inf di A, indicato con xi = infA, il più        
grande dei minoranti. n n n−1 n−1
= = +
k n−k k−1 k
N.B.: l’estremo superiore può anche coincidere con il    
n n
massimo, ma in generale, l’estremo superiore può anche non = =1
essere parte dell’insieme A; analogamente, l’estremo inferiore 0 n
può coincidere con il minimo, ma può anche non appartenere   
n n

all’insieme A. = =n
1 n−1
Se un insieme non è superiormente limitato, allora Un’applicazione interessante del coefficiente binomiale la si
supA = +∞; se un insieme non è inferiormente limitato, ritrova nel binomio di Newton.
allora infA = −∞.
C. Binomio di Newton
Si indica con
IV. FATTORIALI E COEFFICIENTI BINOMIALI n  
X n n−k k
A. Fattoriali (a + b)n = a b
k
L’operazione di fattoriale è una delle operazioni intere di k=0
notevole importanza, che interviene in alcuni campi della la formula del binomio di Newton che serve per calcolare il
Matematica, come per esempio nel Calcolo combinatorio o grado n-esimo di una somma.
nel Calcolo delle probabilità.
Dato un numero n ≥ 1, si dice fattoriale di n il prodotto di Esempio: calcolare (a + b)4 con la formula del binomio di
tutti gli interi compresi tra 1 e n. Newton.
L’operazione di fattoriale si indica come n!. Si ha che (a + b)4
         
Convenzione: si assume per convenzione che 0! = 1 4 4 0 4 3 1 4 2 2 4 1 3 4 0 4
= a b + a b + a b + a b + a b
0 1 2 3 4
Il calcolo fattoriale ricorre in alcune importanti applicazioni,
= a4 + 4a3 b + 6a2 b2 + 4ab3 + b4
una di queste particolarmente utile anche nell’Analisi, che è
il coefficiente binomiale.

B. Coefficiente binomiale
V. FUNZIONI
Il coefficiente binomiale
  A. Definizioni
n n!
= Siano X e Y due insiemi.
k k!(n − k)!
Definizione: una funzione f definita in X a valori in Y è una
(si legge: "n sopra k"), indica il numero di sottoinsiemi distinti
corrispondenza che associa per ogni elemento x ∈ X al più
di k elementi che possono essere estratti da un insieme di n
un elemento y ∈ Y .
elementi.
Il sottoinsieme degli x ∈ X a cui f associa un elemento di Y
Un altro modo per esplicitare il coefficiente binomiale è il
è detto dominio della funzione domf .
seguente:
  Scriveremo quindi:
n n(n − 1) · ... · (n − k + 1)
= f : domf ⊆ X 7→ Y
k k!
L’elemento y ∈ Y associato è definito immagine di x mediante ed il suo grafico è il seguente
f e si indica come f(x).
Pertanto, a volte scriveremo 2

f : x 7→ f (x)
1
L’insieme di questi elementi y è detto insieme immagine
imf ⊆ Y .

Il grafico della funzione (graff ) è il sottoinsieme Γ(f ) −3 −2 −1 1 2 3


del prodotto cartesiano X × Y costituito dalle coppie
(x, f (x)) al variare di x ∈ domf , ossia −1

Γ(f ) = {(x, f (x)) ∈ X × Y : x ∈ domf }


−2
Dicesi successione una funzione tale che X = N e domf =
{n ∈ N : n ≥ n0 , n0 ≥ 0}.
Denotata con a la successione (o anche {an }), si indica con an
l’immagine dell’intero n, pertanto definiamo una successione
come
a : n 7→ an

B. Esempi di funzioni notevoli


Tra le funzioni definite a tratti, citiamo quattro funzioni
notevoli.

1) Funzione valore assoluto


La funzione valore assoluto è definita come
(
x x≥0
f : R 7→ R, f (x) = |x| =
−x x < 0
ed il suo grafico è il seguente

−3 −2 −1 1 2 3

2) Funzione segno
La funzione segno è definita come

1
 x>0
f : R 7→ Z, f (x) = sgn(x) = 0 x=0

−1 x<0

Potrebbero piacerti anche