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L'opera della cubana Gertrudis Gomez de Avellaneda è molto abbondante e varia: scrisse
infatti poesie, romanzi, opere teatrali oltre a memorie ed epistolari. Nata nel 1814 a Cuba e
morta nel 1873 in Spagna, è una tra le prime autrici ispano americane a imporsi
all'attenzione del pubblico sia in patria che in Europa, in un periodo in cui la presenza delle
donne in ambito letterario costituiva ancora un'eccezione. E in effetti la scrittura fu per lei
una sorta di via di fuga dai limiti che il mondo domestico imponeva allora a un soggetto
femminile dallo spirito vivace e appassionato. Uno dei momenti chiave nella sua esistenza
fu il trasferimento nel 1836 con la famiglia prima in Francia e quindi in Spagna, dove
avrebbe scritto gran parte della sua opera.
Benché in Spagna condusse una vita ricca di contatti e di attività intellettuali e artistiche, il
ricordo di Cuba, dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni, rimase molto presente nella sua
scrittura. Il mondo americano viene sempre ricordato con affetto e nostalgia, come del resto
viene testimoniato dal sonetto "Al partir", una delle due poesie che ha inserito nel
programma, che descrive con toni carichi di emozione propri della poesia romantica il
momento in cui l’autrice abbandona Cuba per recarsi in Europa.
In Spagna, si stabilì a Siviglia e ben presto la sua casa si trasformò in un salotto letterario
molto frequentato, che contribuì a diffondere tra gli artisti del tempo la sua fama di
scrittrice. Gomez de Avellaneda fu infatti celebrata dai grandi autori del tempo quali
Espronceda e Zorrilla. Ma seppe imporsi all'attenzione del pubblico anche per via del suo
temperamento ribelle e del suo spirito passionale, oltre che per il suo stile di vita personale,
per le sue idee sul matrimonio e l'indipendenza a cui le donne avevano diritto, idee che in un
paese fortemente conservatore come la Spagna provocarono polemiche e pettegolezzi
scandalizzati. A questa fama contribuì anche la sua relazione sentimentale tempestosa con
un uomo già sposato. Il tema amoroso è uno degli elementi ricorrenti soprattutto della sua
poesia e, se da un lato, ciò contribuisce a rendere vivace e sincera la sua scrittura, dall'altro,
questa esaltazione dell’ io e il costante riferimento alla vita intima -un aspetto chiave della
letteratura romantica- tendono ad essere ridondanti al punto da costituire forse il principale
difetto della sua opera lirica.
Sul piano estetico, la poesia di Avellaneda spicca soprattutto per le sue qualità ritmiche, per
la fluidità del verso e la sua musicalità. Questo risultato viene raggiunto soprattutto grazie
all'uso intenso e per molti aspetti sperimentale della variazione metrica all'interno di una
stessa composizione. Questa adozione della polimetria di taglio espressamente romantico,
che riporta in auge forme metriche cadute in disuso e che anticipa verso libero del 900,
permette appunto all'autrice di giocare con la musicalità dei versi e di trasmettere in modo
particolarmente efficace le emozioni del io lirico. Importanti in questo senso sono
soprattutto due composizioni. La prima è "La pesca en el mar", dove l'alternanza tra versi di
arte mayor e arte menor genera un ritmo crescente e decrescente che riflette il movimento
del mare e restituisce al lettore le impressioni che vive il soggetto lirico. La seconda,
particolarmente famosa, è “La noche de insomnio y el alba”, dalla struttura decisamente
sperimentale, dato che inizia con dei versi bisillabi e progressivamente cresce fino a
concludersi con dei versi di 17 sillabe.
Buona parte delle sue poesie furono pubblicate in Spagna, e raccolte nel volume intitolato
Poesias che risale al 1840. Quest'opera fu ripubblicata una decina di anni più tardi con
l'aggiunta di nuove composizioni. Il lirismo di Gomez de Avellaneda, che nasce soprattutto
dal tema principale che affronta, cioè l'amore, è stato spesso assimilato a quello di Bécquer,
il poeta più conosciuto del tardo romanticismo spagnolo.
La sua attività teatrale inizio nel 1840 con il dramma Leoncia e proseguì per due decenni
ottenendo notevoli successi. Le 18 opere che scrisse mettono in scena soprattutto tematiche
tratte dal repertorio storico o leggendario della Spagna, secondo l'estetica romantica, ma vi
sono anche composizioni legate a soggetti biblici.