Sinonimo(i) Deficit di Cheto-acido decarbossilasi, Malattia delle urine a Sciroppo d'acero
Questa malattia, dovuta al deficit di alfa-chetodecarbossilasi, degli
aminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina, valina), si trasmette con modalità autosomica recessiva e comprende varie forme. La forma classica, ad esordio nel periodo neonatale, si manifesta dopo 3-5 giorni di vita, con turbe dello stato di coscienza, rifiuto della suzione e segni neurologici di intossicazione. In assenza di terapia, l'evoluzione è progressiva fino al coma profondo, in associazione con un caratteristico odore delle urine (sciroppo d'acero). La forma subacuta, ad esordio più tardivo, si manifesta con encefalopatia associata a ritardo mentale, ipotonia grave, retropulsione della testa e atrofia cerebrale a prognosi estremamente grave. La forma intermittente può esordire ad ogni età e si manifesta con episodi di coma chetoacidosico recidivante. La forma tiamino- sensibile è molto rara e si caratterizza per la normalizzazione, nell'arco di pochi giorni, dei livelli di leucina, dopo somministrazione di tiamina. In tutte queste forme, la diagnosi si basa sull'aumento nel plasma e nelle urine dei livelli di leucina, isoleucina e valina, in presenza di alloisoleucina, occasionalmente evidenziata solo durante le crisi, nelle forme intermittenti. La terapia d'urgenza della forma acuta si basa su interventi detossificanti meccanici (dialisi, emo-filtrazione) e/o sulla dieta ipercalorica priva di aminoacidi ramificati, che deve essere mantenuta per tutta la vita. Qualunque variazione importante (anche se di breve durata) dei parametri biochimici può causare uno scompenso acuto, a volte mortale, quando si associa a ipertensione endocranica e sono interessati i gangli della base. La terapia a lungo termine prevede una dieta rigorosa con apporto ridotto di aminoacidi ramificati.