LE ORIGINI
DEL
MELODEAMMA
TESTIMONIANZE DEI CONTEMPOMNEI
raccolte
eia
ANGELO SOLERTI
TORINO
'-rpr
PROPRIET LETTERARIA
Torino
MM.
e dei
RR.
Principi (9132)
PREFAZIONE
Quando
noie
ripenso, se
incontrate
per
non
alle difficolt,
avere
mano
alla
almeno
alle
testimo-
le
Le stampe
non
si
teche;
pertanto
l'usarne,
anche perch
che pure
per
oltre
forma
un
letteraria tutta
secolo e mezzo, se
melodramma,
nostra
non
che fu
la piti
impor-
tante,
lette-
ratura.
Da
quando fui
tratto
ad occuparmi di
questi
che
un lavoro preparatorio
prima di poter assurgere
d'indagine
di ricerca,
PREFAZIONE
VI
ad una
mente
ornai acquisito.
difficolt
non
lievi
ci tuttavia
tempo
di
s'
storica-
oppongono
di luogo, e anche
mentre
terari,
vi
sono
trascurati o tenuti in
'poco conto.
Ma
poesia
qualora
si
consideri
che nel
melodramma
forma
d'arte
entrambe
le
non
misura chiarite
le
si
parti di cui
e
si
ordinate.
studiosi,
poche
cure a
taluno
dei
autori
cento
e,
de' quali
queste assodate,
facili,
senza en-
Con
ci
e se
ne potr
melodramma
A.
S.
che
INDICE
pc^g-
Prefazione
La rappresentazione di Anima
Alessandro Guidotti.
e Cor/jo musicata da Emilio de' Cavalieri [1600]
40
dice [1600]
Giulio Caccini.
Dedicatoria
prefazione
tusa [1620]
de' suoi
scorsi
Pietro
de'
53
alla
.76
Dedicatoria e prefazione
Giustiniani Vincenzo.
all'-^re-
.90
Discorso
sopra
musica
la
tempi [1628]
Severo Bonini.
50
Dedicatoria e prefazione
Dafne [1608]
43
Le Nuove Musiche
[1601-1614-1615]
Marco da Gagliano.
Filippo Vitali.
Estratto
dalla
Prima parte
Lettera
melodramma
98
de' Di-
[1634]
129
143
Appendice
passata [1640]
Carro di
fedelt
148
180
da Paolo Quagliati [1611]
Descrizione delle opere
GiovAN Battista Doni.
sulla musica
186
.195
Estratti dal Trattato della Musica scenica
Bibliografa delle prime favole per muAppendice.
.
Bibliografia di
.229
1640
melodramma
251
44H^.^.|.>|.44''''t''H4^4^4'4'44'4'4'44'44'4^4''t'4*^
ALESSANDRO GUIDOTTI.
rappresentazione di
Anima
Prefazione alla
Corpo di Emilio
(*).
CARD.^' ALDOBRANDINO
camerlengo di s. chiesa
IL
S.
avuto
desiderio ch'io ho
Il
strarmi grato
molti
mi
musica, fatte a
quale
nuove sue
mo-
stampa
composizioni
di
si
di
obblighi che le
singolari
alcune
sempre
signor
al
antichi
Greci e
Romani
(*)
RAPPRESENTATIONE DIAN1MA,ETD1C0RP0\
1
Nuovamente posta
vALLiERE
IN
ROMA
MELODRAMMA
L ORIGINE DEL
muovere
gli spettatori.
particolari
arie
che
par
abbia
imitato
(per
come
detto,
s'
un esempio
della quale
conservano due
opportuno
si
questa
con
al-
ne ho voluto mettere
soli
il
cui canto
esemplari, ho creduto
sol-
modernata
per
grafia
la
le origini del
melodramma, ma
tutto intero
il
testo
nell'ultima
tipografica, scritta
carta,
una
Sopra
la quarta riga si
Io piango Filli
'1
Modo
il
del
leggono
versi seguenti:
mio mal
tutto rinverdesi
Viene quindi
Amor non
la nota tipografica:
IN
perdesi.
ROMA,
appresso
melodramma
l'origine del
ben
che
S. Emilio
il
si
puotesse a
conveniente
n'abbiamo a tempi
la copia che
si
il
parla nell'epistola
Lettori.
a'
Ora vedendo
il
come
felicemente:
1590
il
riti-
alla
Monte
non
porr
fra
modo
quelle
Anima
et
Roma
nell'Oratorio
concorso,
di Corpo fatta
rappresentazione di
il
passato Febbraro in
della Vallicella,
con tanto
perch
prima
et
il
di
religioso
che
che
il
sia la
secolare
melodramma
l'origine del
sapendo quanto
le sia
quanto
vidore,
et
sia
particolare
in
il
ella
S.
ami
intelligente
et
quanto
della musica, et
La
discaro ch'io mi abbia presa tal fiducia in consacrarle la presente opera, che tutto proceduto
dall'intera devozione,
sempre
che
porto
quale inchinandomi
alla
in
servir
lei,
faccio umilis-
sima riverenza.
Di Roma,
Di V.
alli
3 di settembre
S. Illustrissima et
MDC.
Reverendiss.
Umilissimo
e devotiss.
servidore
Alessandro Guidotti.
melodramma
l'origine del
A' Lettori
la presente
mova
s'
a diversi
affetti,
a pianto et a
bilo,
lui
come a piet
riso, et
ad
come
altri simili,
da
Disperazione di Fileno,
lui
composta: nella
abbia
la porti
bella voce,
salda,
che
il
can-
canti
con
affetto,
piano e
forte,
bene
le
parole
ma
di passi ancora,
accom-
et le
di
mani,
meno
in
numero secondo
il
luogo,
melodramma
l'origine del
per
maggior
rappresentandosi
sale
in
commodamente,
silenzio
onde sa-
rebbe necessitato
per la qual causa
mancando
sica,
il
l'affetto
all'udito
suonare dietro
si
debbano
le tele
che vadino secondando chi canta, e senza diminuzioni, e pieno. E, per dar qualche lume di quelli
che in luogo simile per prova hanno servito, una
Lira doppia, un Clavicembalo, un Chitarrone o
Tiorba che
si
dica,
stromenti conforme
rappresentazioni
che simili
giudica
del recitante;
all'affetto
in
musica
non
sia
vestiti, e
con variet.
l'altro contrario,
come
Quando
cantar
canti
si
i
ora
Il
commuove grandemente.
cori,
et
variare spesso
soprano
ora
basso
tuoni; e che
ora
contralto,
le
cio triple
venzioni pi che
si
pu,
come
in particolare di
l'origine del
melodramma
rappre-
balli,
faranno apparir fuori dell'uso commune avr pi del vago e del nuovo come per
esempio la moresca per combattimento, et il
resche, se
si
come
nella Pastorale di Fileno tre satiri vengono a battaglia, e con questa occasione fanno
timento
cantando
moresca. Et
combat-
Giuoco
nel
il
cieca ballano
della
il
stromenti in
suonato, che
cos
ma
e,
mano,
dagl' istessi
anco
dell'ordinario:
Quando
atti,
si
la
composizione
si
distribuir
in tre
puotrebbono
apparenti,
aggiungere
compartiti
che
quattro
il
primo
intermedii
sia
avanti
scena
si
faccia
concertati
moti
dell'
et
armoniosa
de' quali
intermedio
siano
avendo
ri-
l'obigine del
guardo che
non
melodramma
bisogno di recitazione,
abbia
come non avrebbe, per esempio, rappresentandosi li Giganti quando vollero far guerra a
Giove, cosa simile. Et in ciascheduno si potrebbe
quella
far
mutazione
di
l'occasione dell'intermedio
il
quale, d'avvertire,
o d'altri balli.
Il
non solamente
settecento versi,
pieno di versetti,
et
di sette sillabe,
ma
vicine, per la
effetto.
di cinque e
con
le
rime
et risposte
nelle
Pastorali
del
si
Satiro,
et
della
Dispera-
S. Emilio,
S.
propria
intenzione
l'origine del
melodramma
numeri conformi a
numeri
si
musica in ultimo,
quelli che
sono alla
facilit in ordinarla
conosceranno
da
et
distinte le scene
bene far
simo
santo
il
et
vero:
a recitar
il
Calando
tato
Signor
la tela,
li
il
il
Tempo; et
gli
e parte
si
in piedi,
luoghi
cantare,
et
si
far
motivi;
quando avranno da
la
et
musica per
il
loro
si
puo-
cantando ora
per capace
li
il
palco
di otto.
melodramma
l'origine del
10
Il
Piacere con
abbiano
li
loro ritornelli.
Uno
poi
partendosi
ri-
tornello.
corpo di
il
morte.
Le
et ritornelli
sinfonie,
simo
il
si
finire
raddoppiando
11
a otto
le voci et
istromenti quanto
Volendo
detto
puotranno sonare
effetto.
Il fine
si
si
stromenti: et un Violino,
di
si
si
pu.
corone.
lascier di dire
il
Chiostri altissimi
stellati,
riverenza e continenza
si
cominci
il
ballo in
si
facci
da quattro.
melodramma
l'okigine del
11
che
maestri
segua in tutte
et cos
ballo
il
puotranno
ballano,
li
quattro
una
variare
simo.
Et
il
vengono benis-
vi
che
si
ritrovi.
Le stanze
si
pu,
si
siano
ballo
del
dentro et di fuori
et
mettine ne'
cantate da tutti
gli stromenti;
tutti
che
ritornelli.
Avvertimenti particolari
et
si
lettere g.
m.
z.
t.
una
delle quattro
le
parole
grappolo, monachina,
come per
ne
ini in fa,
note che
si
non quando
se
particolarmente
si
et
il
trillo, zimbelo].
chi
suona sar
tramuta fa
vi son posti
li
in mi,
segni
segnate particolarmente
si
#,
che solo
le
l'origine del
12
melodramma
come
et cos di
mano
in
il
3.
terza:
mano.
il
4.
di
et in tal
modo
il
molle fa
il
segno
per pigliar
'^ significa
fiato, et
qualche motivo.
l'origine del
melodramma
13
PROEMIO
Avveduto,
Prddentio giovanetti.
mi parete sensato
prudente
pare
gratia, che vi
di
di
questa
desidero
il
parer vostro
termine di
terviene,
Pk.
Io
da
essa,
non posso
perch
gli
mi
apparenza di vanit
una bella
et
gramegne nasconde
con
le verdi
voi,
veste,
una mostra,
et
che ricopra le
velenoso
serpe.
pieno d'acute
spine:
d'altissime rupi,
et
piena di selvatiche
Pr. Io la chiamerei
sterile di pensieri
un Monte ombroso,
in somma una gran
ma
pieno
ma
Selva,
fiere.
l'origine del
14
melodramma
si
consuma:
lan-
tratto
guisce.
tosa
et
una Nobilt
oscura.
un Sacco
dire,
forato:
et
ch'ella e un'
Amo
d'oro
con
Pr. Affermate di
una Spelonca
lei,
si
di ladri
una Grotta
d'assassini
et
un
Refugio di malfattori.
Pr.
Non
un Peso non
melodramma
l'origine del
15
Pb.
una Ruota
Av.
pur
il
Riso,
spira:
et
che
vermi.
dare tutti
li
li
titoli,
convengono benissimo.
s'ella cos,
molti la
modo
in
tale,
giano in mezo
la Morte, e
nelle
mani
li
agli errori: et
in tanto
si
trovano
li
s'avventa
non haver
l'origine del
16
melodramma
dormono
huomini,
che cos
in
le miserie,
et
troppo
(
affettionarsi
tremenda cosa
sue
alle
non
si
false bellezze,
cade,
si
Av.
sero
dove
ricchezze,
l'Intelletto
d'occhi
e co'
poca luce
Corpo
ma
solo
e scoprissero, eh'
:
co'
tutti, se
da
sensi s'alzas-
che non
vedessero
qui
in questa vita,
trova
di
i
il
core
il
il
Tempo fugge
si
un batter
in
un momento tramonta
il
ogn' bora
Paradiso ne
piedi.
luce
Che
eh'
il
l'Anima
sopra
il
il
Mondo
vaneggiando ne inganna, e la Vita lusingando n'ocEt che effetto qualunque centra gl'insulti dell'ini-
cide.
Pk.
carico di mettercela
inanzi
mentre con le
nuove et strane imagini dilettaranno, nell'istesso tempo
serviranno per una Idea, dove ciascuno mirando puotr
formarsene un ritratto nel core, nel quale riconosca
figura di persone huraane apparendo,
polvere,
fumo,
et
l'origine del
ombra.
ne
melodramma
17
di grande,
Ma
ecco
ne vien
appartiamoci.
melodramma
l'origine del
18
intravengono.
Corpo, et
Anima.
Tempo.
Choro.
Intelletto.
Consiglio.
Angelo Custode.
Mondo, et
Angeli in Cielo.
Anime dannate
nell' Inferno.
Vita mondana.
ATTO PRIMO.
Scena Prima.
Tempo
II
La
tempo
il
solo.
tempo fugge,
vita si distrugge,
gi
mi par
sentire
Prendeti
Venite a
dir' il vero,
Piacere
con due
Compagni.
Anime Beate
nel Cielo.
melodramma
l'origine del
19
Se fu miglior pensiero
Servire al
al
Re
Mondo
vano,
fore,
Doman
muore
si
Hoggi n'appare,
Doman
dispare
Mentre
il
tempo
le giova.
Quantunque in se giocondo
Et opri con la mano, opri col core,
Perche del ben' oprar frutto l'honore.
:
Scena Seconda.
Choro.
l'ale:
Il
un tratto
Ma
Il
il
il
Per
ci che
Fa giunger
il
tempo corto
tosto al desiato
porto.
vento
20
Scena Terza.
Intelletto solo.
Ogni cor'
Nissun
Quindi
Quindi
ama
bene,
il
mille desiri;
mille sospiri,
La ricchezza ? n, n,
Che me satiar non p
L'honor? ma che mi d,
Se pi bramar mi fa?
Piacer? ma che mi giova
Se mi d sete nova ?
:
Una
cosa io vorrei.
Che
sola
pu
Vorrei nel
Quel ben,
cor'
impresso
ben chiud' in
mi
lice,
sempre
felice.
Scena Quarta.
Corpo et Anima.
Corp.
Anima mia
Perche dogliosa
che pensi?
stai
se stesso
l'origine del
e.
A.
melodramma
Che
la
mia
sete ardente
S'infiamma maggiormente.
C.
A.
Con quanto
Copre
10
C.
Alma
Tu sei
assenzio, e fele
il
d'ogn'altra cosa
pi bella, e vaga:
In te dunque t'appaga.
11
A. Gi non
E come
12
mi
in
feci io stessa:
me
potrei
13
se
pi
meco
alti
rimiri
de siri.
Terra perch mi
14
A. Questo n, se m'ascolti,
tiri
mi spaventa
n, che
non
giusto
21
l'origine del
22
Perder'
il
melodeamma
Ciel, la
Il Ciel,
mio Signore.
Scena Quinta.
Choro.
15
Il
Qua gi
Apre
la
versa, e comparte:
man
divina
il
gran Signore,
:
il
seno,
Salmo,
e l'Hinno in
armonia concorde,
suon rimbombo;
Canti ogni lingua, e dica insiem co '1 suono
Benedite il Signor, perch'egli buono.
Alto co
'1
l'origine del
23
melodramma
ATTO SECONDO
Scena Prima.
Choro
16
Benedite
il
Scena Seconda.
Consiglio.
17
La nostra
vita in terra
Altro non
che guerra
Et con
arte, et
Spesso cader
Mondo
Il
Co
'1
si
ci
'1
giorno
inganno
fanno
fa bello
li
Si che
il
Armisi
il
soldato eletto
fronte, e
'1
petto,
prenda la maglia,
E venga la battaglia.
Che ogn'huom, eh' Dio
Bisogna esser tentato
Di
s'
Ma
II
Ch' in premio se
Nel Ciel
li
dona
scettro, e corona.
dato
24
melodkamma
l'okigine del
Scena Terza.
Choro.
18
Va
ricercando
Che
il
giubilo,
Del Ciel
del
le fonti limpide,
Mondo impurissimo
Corpo, et Anima.
19
brama
Cantan su
1
Guizzano pei
arbuscelli:
gli
pesci semplicetti
ruscelli,
invitano al piacere
Con numerose
schiere.
25
A l'allegrezza invita.
A questi suoni, e canti,
20
C.
21
22
P.
cori,
A.
Non
vi cred'io, n, n.
Tutte
le vostre cose
Che paion
dilettose,
P. Cacciate via
Torbidi
Aprite, aprite
Al piacer,
il
petto
e al diletto.
Aprite, aprite
pensieri
e neri.
tristi,
il
core
la gioia, e l'amore.
Dolce diletto.
Ch'allegra
il
petto.
Soave ardore.
Gioia del core.
25
26
fin
Il
Ma
26
P.
finir no deve.
aggrada
quel ch'affligger,
vi
La
lieta compagnia,
Ce n'andarem per strada,
Dov'altri ci desia
27 C.
Non
so s' stato
bene
28 A.
V dimandarne
Mondo
tiene.
al Cielo,
o fugge ? fugge.
Hor
quel, chi
'1
Scena Sesta.
29
l'origine del
melodramma
Il
Ma
E
30
Vi porger
Choro. Altri
la
mano.
doman
le fiere,
Ma
Scena Settima.
Mondo, e
Vita,
31
M. Io
Che
son' io son'
'1
il
di grandezze
Mondo
abondo
thesori,
ori.
Le superbe ricchezze,
Le famose bellezze,
I Principati degni,
poderosi Regni.
32
dov'io v. venire,
33
A.
Ed
S'insieme potess'io
34
27
28
l'origine del
Ang.
Non
si
melodramma
pu aver due
cori
ha contraria legge
L'altro
Servite solamente
35
E
36
lo
Allegra, e baldanzosa,
bello, e
bono
De
la
mia
vita
Vi dar lunghi
fiore:
il
i
giorni,
d'allegrezza adorni:
37
Quando
Quando
Quando
Ang.
Non
chioma imbianca,
la vita
,
manca
chi ben'attende,
Che diman
poi, chi sa
L'imagine del R,
me
29
melodramma
l'origine del
^9
M. Miratemi
l'aspetto,
Vivete allegramente.
40
41
42
fango inorpellato
Questa
falsa, e lasciva
Hor venga,
vegga
il
'1
Mondo
Mondo
Quel che
il
43
44
45
46
poverello, e brutto!
Ben
Non
ti
conosco a
pi,
Choro.
Ch'ai
panni,
non pi m'inganni.
miseri amatori,
Mondo
date
cori,
E quanto
47
48
trista sorte
30
49
C.
Ahi miserabil
sorte
morte
50
rivestita?
L'inganno ricoperto,
51
C.
et A.
C'hanno abbagliati
quanta nebbia
gli occhi:
et
ombra
Scena Ottava.
s'apre.
debito l'honore,
Volgete
E
53
il
cor',
'1
viso,
passi al Paradiso.
Ang. Venite
al Ciel diletti.
Venite benedetti,
le stelle
vede
il
del Cielo.
melodramma
l'origine del
Scena Nona.
Choro.
54
Dopo
brevi sudori
'1
gelo
Ai sempiterni honori
Dal mondo pien di mali,
Poter dopo
L'huamo
Ma
le
prove
frale, e
mendicO;
di virtute amico,
Salir' in alto,
dove
sorte aventurosa
Da gli abissi terreni
Dove regna
Poter
salir
de' mortali.
la Morte,
per sorte
altri eguali,
Amar'
il
bene eterno
Salir' al Ciel
superno.
mali,
31
32
ATTO TERZO.
Scena Prima.
Corpo, et Choro.
55
pur
In. Salite
al Cielo,
Ciel Dio
Che nel
si
vede,
56
57
In. Salite
58
pur
al Cielo,
Santi.
Dove s'odon
59
De
gli
Choro. Fugge
Del mar
Ma
61
In.
il
fiera
feroci.
nocchier l'infesta
tempesta.
pi s'han da fuggire
Del Ciel
60
le voci
Angeli
gli
sdegni e
l'ire.
Ne
Ne
l'Inferno spavento,
l'Inferno dolore,
Le tenebre,
e l'horrore.
33
62
63
In.
sempiterni honori.
Ne
CoNS.
tempo
l'Inferno ogni
Vergogna,
64
e povert.
In.
palazzi
65
Di mirabil lavoro.
Choro. Cerca
Le gemme
Ma
66
Ne
le
gemme
68
rare.
l'Inferno vi stanno
Le spelonche,
Dove alberga
67
pi s'han da cercare
Del Ciel
CoNs.
a tutte l'hore
altri
di valore
e le grotte.
la notte.
In.
in sempiterno odora.
L'immondit, e
'1
fetore
D'abominoso odore.
Scena Seconda.
Consiglio, Anime dannate, et apresi una
Bocca d'Inferno.
Intelletto, Anima, et Corpo
69
Che vi tormenta pi ?
Che cosa ne l'Inferno
Ani,
Il
foco,
il
foco eterno,
Per cui
Il
ci
ha condennato
Giudice supremo.
34
Scena Terza.
Intelletto, Anime beate in Cielo che s'apre, et
Consiglio, Anima, et Corpo.
CHIUDE l'Inf.
70
71
In.
Alme
Regno
al segno:
72
gran stupore
grave errore
C'huomo mortale
D'un tanto male,
Ch'
etemo
dura.
S poco cura!
gran stupore
grave errore
Ch'
huomo mortale
Regno immortale,
Ch' eterno dura.
Stolto
non cura
Scena Quarta.
Consiglio. Anime dannate, et
73
si
CoNs.
Anime
sfortunate,
74
riapre l'Infer.
Che
l'origine del
35
melodramma
DAN. Ahi
ci
toccata in sorte
Aspra penosa
e forte,
Scena Quinta.
Intelletto. Ani. beate, nel Cielo aperto: Choro.
CoNS., Anima, e Corpo: si rinchiude l'Inf.
Alme beate e
La su sopra le
75
belle,
In.
stelle
76
regna
77
gran stupore
Chob.
grave errore
C'huomo mortale
D'un tanto male.
Ch'eterno dura
poco cura
gran stupore
grave errore
C'huomo mortale
S
Regno immortale.
Ch'eterno dura.
non cura
Stolto
Scena Sesta.
Consiglio. Anime dannate, e s'apre l'Inferno.
78
Intelletto
Anima
Corpo e
Che
79
'l
'1
danno.
d tanto affanno,
Finir si deve mai?
vi
Cielo aperto.
l'origine del
36
melodramma
Non
Ani.
DAN.
Scena Settima.
Intelletto, Anime beate
si
einchiude l'Inf.
80
Alme,
In.
Ne
81
la vostra Gloria,
l'eterna
memoria
sempre
sar,
82
Fugga
il
Mondo ingannatore;
perch ha errato,
83
si
brama, e
si
desia
Salir' al Ciel
via.
melodramma
l'origine del
37
Scena Ottava.
Angeli, et Ani. beate in Cielo
Anima, Corpo,
84
Che vive
in sempiterno
gran Signore
Sia sempiterno honore.
l'alto, e
Chiamiamo
tutto
Mondo,
il
Di Dio
le lodi; e
fatti gloriosi.
Scena Nona.
DiNE insieme.
86
Domator
della morte,
Donator della
Somma bont
vita.
infinita:
te Signor', te
Gloria, e laude
te
sommo
de;
si
87
In.
Voi ch'ascoltando
state,
Non
Tutti
pi,
non
lieti,
pii
pensosi
e gioiosi
38
l'okigine del
melodeamma
Tutta la moltitudine
88
Canti la lingua, e
89
insieme.
le
risponda
il
core.
Da
E
E
90
Et
Tutto
Ne
c'inganni
il
mondo
rio.
scettri e corone.
FESTA
Tutta la moltitudine
91
insieme.
Dove albergano
beati,
melodramma
l'origine del
Tutto
il
mondo pieno
39
sia
D'allegrezza, e d'armonia.
Mondo,
del
gran signori
Giubilate dentro
cori,
etafce
Con
fanciulli, e verginelle
lire,
organi, e trombe,
L'aria, e terra, e
L'aure vaghe,
il
mar rimbombe,
suon giocondo
il
Mondo,
il
core,
toccando
suono
il
co'
insiem spargete,
gigli, e
Lodi eteme,
con
le rose,
e gloriose.
al
infiora,
il
riso
Paradiso.
LAUS DEO.
melodramma
l'origine del
40
Prefazione
OTTAVIO RINUCCINI.
dice [1600]
a L'Euri-
(*).
Regina di Francia
di Navarra.
Romani cantassero
ma s nobil ma-
che
mi
derna,
mo-
Ma
di
pensiero
mi
fatto
si
M. Jacopo Peri
signor
ne pur,
e ci
ma
Jacopo
quando, udito
Corsi
mia,
l'
intenzione del
mise
con
tanta
di
che potesse
il
pochi che
l'udirono.
V EURIDICE
(*)
tata
D' Ottavio
nello Sponsalitio
Francia,
di
Stamperia di
della
Rinuccini
Christianiss.
Navarra IN FIORENZA,
Cosimo Giunti C^on licenza
|
Rappresen-
Regina
1600
di
Nella
de' Superiori.
Onde, preso
stessa favola,
casa
sig.
il
41
nuovo rappresentandola in
Jacopo, fu ella, non solo dalla
e
di
ma
dalla
simili rappresentazioni in
ho voluto
altri di
me
recare
piti
in
queste
luce
intendenti,
quanto
perch
due,
ingegnino di accre-
nobili
alterare
mi
il
stato
parso convenevole, in
mia
mio,
il
Orfeo;
tempo
ma
il
in
cos
di tanta alle-
esempio
giustificazione
(1)
Potr parere ad
scrittori.
nostro
sommerso Ulisse
Dante
nella sua
il
20
gen-
naio 1599.
Solerti, L'origine del Melodramma.
l'okigine del
42
avessero contato
il
melodramma
Omero
e gli altri
poeti
ho
altrimenti
le
preghiere
lamenti
di Orfeo.
lungamente
felice,
il
4 ottobre 1600.
D. V. M. umilissimo servitore
Ottavio Eixuccini.
l'origine del
JACOPO PERI.
L'Euridice [1600]
melodeamma
43
Dedicatoria e prefazione a
(*).
Regina di Francia
Poich
di Navarra.
le
sponsalizio della
Regina, riceverono tanto favore dalla sua presenza, che pu non pure adempiere ogni loro
difetto,
ma
sopravanzare
infinitamente
quanto
almeno proporzionata
di lei,
questo nuovo
poema
(ove
il
alle perfezioni di
nobile
che
(*)
sopra
diffcilmente si
LE MVSICHE
L'EVRIDICE
di Jacopo Peri
Nobil fiorentino
del
Ottavio Rinvccini
Regina di Francia
FIORENZA Appresso Giorgio Marescotti
Medici
sig.
MDC.
l'oeigine del
44
dolcezza,
melodramma
de' pi
il
il
musiche,
dedico
le
prego da Dio
il
quale,
di
nuovo
me
stesso,
suoi favori.
Di Firenze
il
le
d 6 di febbraio 1600.
Di Y. M. Cristianissima
Umilissimo servitore
Jacopo Peri.
l'origine del
A'
Prima
melodramma
45
Lettori.
ch'io vi
maniera
umane
la
non pu renderla agevolmente, d a credere d' aver' operato a caso. Bench dal signor
Emilio del Cavaliere, prima che da ogni altro
chi
ch'io sappia,
nondimeno
Rinuccini
a'
(fin
io,
ed
ci
fusse
piacque
Ottavio
adoperandola
la favola
di
quello
che potesse
tava
di poesia
si
si
il
trat-
doveva
non
parl
Greci e
Romani
(i
quali,
gli
antichi
secondo l'opinione di
melodramma
l'origine del
46
questa la ragione,
l'imitazione che
si
mi
fu
al cantare
affrettarsi, e
e sospesa),
prender temperato
lenti,
modarsi
al proposito
avvicinandosi
all'altra
continuata appellavano:
ad
(bench forse
nelle
musiche
del
il
versi
eroici),
i nostri moderni
hanno ancor fatto
che
altro fine)
loro. Conobbi,
et
ragionare, la quale
si
finche si ritorni
di
legrarci
et
in
somiglianti cose
muovere il basso
or meno, secondo
tra le false
al
gli
tempo
affetti,
di
ci
servono, feci
quegli,
e lo tenni
or
piti
fermo
l'origine del
melodramma
47
non
solo perch
il
E questo
non
fe-
non paresse
in
un
certo
modo
moto
ballare al
o meste
pi spessi
che
ma
movimenti:
delle false, o
ci
intonare
di
manco bisogno
io
non
l'antiche musiche.
nelle greche
nelle
per,
essere
romane favole
s
il
come
canto
usato, cos
Onde
cantare, e
il
quale
aveva
di
ad
altri
modo
gnor Jacopo,
Pietro
mia
Strozzi
al
signor
di
al si-
gi composte
ma
al
Francesco
signor
Cini
et
si
come anco
pu chiamare Euterpe
cantar suo
di quei
le
gruppi
doppi,
ad ogn'ora, pi
l'origine del
48
melodramma
ma
anco
di quelle e
L'ud e la
gli scritti.
in
cognome
tutte
le
parti della
ha quasi cambiato
musica eccellentissimo,
egli
mirabile; e
sommo
plauso
universale ricevuta
Ma
ritrov.
Euridice,
ebbe
suo
il
si
rap-
chiunque vi
da
si
non perch
la
il
signor
ma
di Francia, e fu
Tra
quali
il
signor Francesco
Aminfa;
il
il
si-
signor Melalla
scena
eccellenza di musica
illustri;
gravicembalo, et
il
il
signor Jacopo
ho nominato, son un
Don Grazia Montai vo
signor
un chitarrone, Messer Giovan Battista dal Violino una lira grande, e Messer Giovanni Lapi un
liuto
grosso.
bench
fin
modo appunto che ora viene in luce, nondimeno Giulio Caccini (detto Romano) il cui
nel
sommo
valore
noto
al
mondo,
fece
l'arie
va
l'okigine del
melodramma
d'Euridice et
49
Ninfe
"
Poi che
gli eterni
imperi
"
del
Sospi-
e questo
lui,
le
quali
fin
dove mi pareva
di
stato freno al
graditela in
avendo aperta
minare, per
mie orme,
non
le
alla gloria,
assai,
cam-
dove a
me
tamente
s
(et
meste e pi gravi
piti
'Arcetro
grazia
di
d' Orfeo,
vivete
lieti.
Jacopo Peri.
melodramma
l'origine del
50
GIULIO CACCINI.
[1600]
Prefazione a L'Euridice
(*).
Il
Luogotenente Generale
Dell'una
e dell'altra
Avendo
io
Guardia di N."
composto in musica
Sr
Osservr
in stile rap-
a V.
S. Illustrissima,
stato particolar
di
alla quale
e a
servitore,
mi truovo
cui
come sa Y.
Sanazzaro Itene
me
all'
ombra
degli
il
mio
sol;
altres, la
quale negli anni che fioriva la Camerata sua in Firenze, discorrendo ella, diceva, insieme con molti
altri nobili virtuosi, essere stata
altre favole,
(*)
adoperando
il
L'EVRIDICE composta in
I
presentativo
IN FIRENZE
canto.
MVSICA
In
stile rap-
51
parti
delle
che
un basso
ho io segnato le quarte,
seste e settime, terze maggiori e minori pi necessarie, rimettendo nel rimanente lo adattare
continuato, nel quale
le parti
di
nell'arte
volte le
mezzo
a'
giudizio e
di
ho io usata una
ho stimato che abbia
pressato quel
pi
ancora fuggito
il
naturai
alla
di
essermi
favella.
ap-
Ne ho
ottave e
cantando con
mente
essi
dilettare; e
passaggi,
tutte
parti
le
sono
senza
tali
errori.
cantare,
passaggi e raddoppiate
il
cantatrice
quella
ad alcuni
non posso, ne devo mancare
parso, al presente,
(ai quali
di
melodramma
l'origine del
52
per
io,
ad
altra
ora, questa
il
primo
sola
dare
poste da
me
le quali
grazia che
grazia e
si
modo
di canto,
molte volte mi ha
buona universalmente V.
Roma
S.
Illustrissima.
sua
sotto
ecc.
l'
ecc.,
scudo
sperer
et esser difeso
pi usate; sapendo
che
ella
La
effetto
a conservarmi la
quale
il
testi-
accettata per
non
grande, il quale avendo occasione di esperimentare tutte le buone arti, giudicare ottimamente ne pu; con il che baciando la mano a
V. S.
111.,
Di Firenze
li
Di V.
la faccia felice.
20 di dicembre 1600.
S. Illustrissima
Giulio Caccini.
l'origine del
GrIULIO CACCINI.
melodeamma
53
Dedicatoria e prefazione a
(*).
offerire
altrui
piccioli doni
talora
si
dir
(*)
doni,
ma
LE NVOVE MVSICHE di
[stemma] IN FIRENZE
Givlio
Romano
MDCI.
La medesima prefazione
stampa di Venezia, Raverii,
e,
detto
Appresso iMarescotti|
fu ripetuta
1607,
Caccini
mu-
nella brutta
ri-
cui
LE NVOVE
1 febbraio
dedicatoria a
si
MVSICHE
di Givlio Caccini
detto Ro-
VENETIA
La prefazione
e si legge pi innanzi.
sicali
le
melodramma
l'origine del
54
mentre che
il
si
dilettato non
da me, e da chi esermusiche mie et il canto; ma
affinato,
belle discipline
solamente
citato
di ascoltare
da me,
le
stare
si
virtuoso
diletto
pia-
si
suole
pii
oramai essendo,
virti e nella
desiderando
io
grazia divina,
sempre che
a
lei
Di Casa in Firenze
Di V.
S.
il
fo
d
sia
la quale
illustrata dalla
reverenza debitamente.
primo
di febbraio 1601.
Illustrissima
OMigatissimo Servitore
Giulio Caccini.
melodramma
l'origine del
Ai
Se
lettori.
musica
maniera
alla nobile
55
fatti
da
di cantare, dal
me
mie composizioni
me
posti da
di piti
io
altre
et
non ho fino ad
addivenuto dal non isti-
me
in diversi tempi, io
ora manifestati, ci
mare
intorno
famoso Sci-
parendo a
pili
del merito
loro,
amatori
di
questa
professione.
Ma
ora
giri
doppiate,
da
me
Funa
passaggi
per
di
intrecciate
gli
che
gi
voci, et altres
scere
antica
maniera
fiato e di
usarsi
indifferentemente
il
e gruppi,
maniera
et
di
di
costumarono, pi propria
si
strumenti di
nell'altra, ritrovate
altri cotali
ornamenti
alla
cretrilli
buona
musiche
et in questa
l'origine del
56
questo discorso
lettori
ai
voce
melodramma
mostrare
modo
le
cagioni
di canto
per una
non essendosi
ne'
moderni
risonare,
io
ne possa in questi
altri
mio animo
scritti lasciare
Giovanni Bardi de' Conti di Vernio, ove concorreva non solo gran parte della nobilt, ma ancora i primi musici et ingegnosi uomini, e poeti
e filosofi della citt, avendola frequentata anch'io,
piii
dai
loro
non ho
tissimi gentiluomini
mento
della poesia,
ma
al
contrappunto, lacera-
ad attenermi a quella
maniera cotanto lodata da Platone et altri filosofi, che affermarono la musica altro non essere
che la favella e il ritmo et il suono per ultimo,
a volere che ella possa
penetrare nell'altrui intelletto e fare quei mirabili effetti che ammirano gli scrittori, e che
e
non per
lo contrario,
melodramma
l'origine del
57
tanto
nelle
quanto
brevi
sillabe
lunghe, et in
Veduto adunque,
cantori.
si
vano altro
fuor
diletto
di
quello
che poteva
nendo per
che quando
mune,
mento
buone
tempi
a
con
eccetto
me
io
affetto,
non essendo
me
che
avessero
muovere, che
quei tempi,
'l
false, te-
la
le
le
forza
piti
pi voci
per dilettare e
insieme, composi
in
e par-
Firenze
si
amorevole
madrigali et
il
mi
aria uditi
in
essa
applauso et esortazioni
mio presupposto
fine
stile
che in
I quali
camerata con
ad eseguire
58
sero
mente
trasferirmi
al
possono
tutti
che per
loro,
corrispondenti
nato
io
quei tempi
si
usavano per
zonette per lo
me
che
non
pili di
si
parole
vili,
convenissero,
le quali
pareva
che tra
gli
dal
signor Gabriello
copie,
et
Chiabrera,
che
fui favorito,
in
molte
l'altre
ne
L'ORIGINE DEL
MELODEAMMA
le quali tutte
d'andar variando,
in diverse arie, di
tempo
in
composte da
me
sono poi disgrate eziandio a tutta Italia, servendosi ora di esso stile ciascuno che ha volsuto
merc
Serenissimi Principi,
qualunque ha volsuto ha
Ne
sifatti studi.
colarmente
piti
concetti delle
meno
affet-
esse quanto pi
punto e posato
,
ho
le
in
gola nel
fare
adornamento
io
crome, fino al
una mezza
le quali,
saggi
il
ma un
zione.
meno
in-
l'oeigine del
60
tendono
clie
melodramma
che,
che
da me
ci
giri
di
non facendo
meno
affettuose, e sopra
no brevi, et in cadenze
di mestieri
nel
resto
finali;
intorno alle
non che
la vocale
"
**
sendo
le
come anco
si
si
debbono
di mestieri pensarli
il
esso cos
nelle
il
corde
gusto e l'imitazione
affettuose
come
nello
contrappunto ; essendomi
io servito di esso
insieme
per
sfuggire
l'origine del
arte
come anco
far e diletter
cotale
stile
melodramma
si
pi un'aria o un
composto su
'1
non far un
madrigale in
gusto
cantare, che
,61
del
concetto
buona maniera
di
di che
si
deono usare
crescere
trilli
scemare
il
T esclamazioni,
della voce,
si
dicono
il
musico
e se ci fosse,
matosi
quali
si
si
di
som-
melodramma
l'oeigine del
62
in
dovemo
fatica e diligenza le
con tanta pi
lei,
professori di
noi,
amore
quale
il
intendendo
e discorsi:
mostrare
di
io
di
cantar
mento
di corde,
acquisti
si
in
Non
qualche parte
ma
scritti
E perch
non servono
insieme la
solo le
cose particolari,
ma
tutte
non
solo,
cresca di vantaggio,
niera,
come
ella si
ma
vedremo e l'una
mostreremo
alcuni,
me
gli altri
nell'
intonazione
della
prima voce
l'okigine del
melodeamma
63
detta
altri
prima nota nella propria corda, sempre crescendola, dicendosi questa essere la buona maniera
per mettere la voce con grazia la quale, in quanto
:
alla prima,
maniera
invece d'aver
che
ordinaria,
cotanto
trattengono nella
si
vece di
come pi
essa
mi eleggerei
pellegrina,
la
Ma
perch
io
in
la voce.
anzi
me
possibile,
pur che
la novit
stata atta
sia
fine
il
del
musico,
contrario
effetto
all' altro,
per muovere
mente
altro
l'affetto
non
che nel
lassare
della voce
come
in pi occasioni
ho udito
io.
In-
l'oeigine del
64
melodramma
essa
crescerla di vantaggio:
per
cruda.
lio
Ma
detto
tutto
il
sempre
il
piti
darle
un poco
affettuosa;
pii
oltre
spirto la render
che,
usando
anco
purch
ella sia
indiritta
al
fine detto.
maggior parte
muovere
a
cantare
atta
poter
della grazia nel
l'affetto dell'animo in quei concetti di vero ove
Di maniera
pili si
conviene usare
tali affetti, e se si
dimostra
scritti
grazia
ma
Di quello adunque, che possa essere, con magminor grazia intonato nella maniera detta,
se ne pu fare esperienza nelle soprascritte note
con le parole sotto Cor mio deh non languire; per
giore
l'origine del
melodramma
65
che nella prima minima col punto si pu intonare Cor mio scemandola a poco a poco, nel calar
della semiminima crescere la voce con un poco
pi spirito, e verr fatta l'esclamazione assai
affettuosa per la nota anco, che cala per grado
ma
che ho vol-
Il
ma
che pos-
sono
l'altro,
descritte, o
intonate nell'un
minime
si
le
modo
o nel-
parola quando
jdella
concetto: oltre
il
musiche affettuose
semiminime
punto per
col
affettuose per la
le
il
crescere
esclamazioni
invece di
essi
affetti,
il
si
quale
istessa, nella
mazione,
si
deve lasciare
l'istessa vivezza, e
non
Il
il
musico
un certo
giudizio,
9
il
66
Come
al-
tres
quattro crome sopra la seconda sillaba della parola languire, cos rattenute dalla seconda
col punto, che
le
Ma
cose, che si
croma
trovarsi
di can-
in
descritte in
l'una dall'altra,
pi grazia o
men
grazia,
me
me
trillo et
il
il
non
si
me
osservata che
dimostri.
[seguono alcune righe di musica]
Il
trillo,
descritto da
me
prima moglie
figliuole,
stessa
cio
il
alla
non ho
nella
in questa
mia
mie
ribattere ciascuna nota con la gola sopra la vocale a fino all'ultima breve, e somigliantemente
il
gruppo,
il
qual
trillo
l'origine del
67
melodramma
tempi
cantare,
l'ud
care
come
maestra
si
mezzo per insegnarlo, ne miglior forma per descriverlO; come si espresso e l'uno e l'altro.
Il
quale
trillo e
saria a molte
effetti di
cantare
come sopra
e,
detto, scritte
si
il
una
contrario effetto di
che
fa
mestieri,
di
possono usare,
delle note,
zione,
acci
come sopra
da molti
scritti
imparare tutte
ma
tuttavia
si
venghiamo
in
cogni-
si
possono
questa arte.
le note sopra scritte in due maveggiamo d'aver pi grazia il numero secondo, che il numero primo, acci adunque ne
Poich per
niere
possiamo
far
migliore
il
Basso per
lo
Chitarrone, e tutti
potr
esercitarsi
in
loro:
et acquistarne
maggior perfezione.
[seguono alcune righe di musica]
ogni
l'okigine del
68
melodramma
Ahi
le
parole
dispietato
madrigale
dentro tutti
migliori
che
affetti,
possono
si
si
per mo-
a fare l'esclamazioni,
tutti
trilli
somma
e gruppi, et in
tesori di quest'arte,
cioch servano
seguiranno: et ac-
esempio
per
riconoscere
in
in
esse musiche
pi necessari
secondo
gli
delle parole;
affetti
ordinata,
delle note la
gli effetti
ne
quanto
si
detto; l
la
respirazione
la
del
altro
strumento
di corde,
altri
di essa arte,
accomodarsi ad
in sprez-
tanto necessaria
valor
concetti delle
zatura, che
il
essi
per valersene
sopra chitarrone,
che a se stesso,
si
elegga
in voce piena
nelle quali
della
respirazione
per
non discoprirle
69
maggiore
spirito
crescere
al
scemare
gli
altri
della
effetti
non
che
gli
respirazione
della
gli
generalmente
per
di tutta la
inclinazione
tanti anni,
mi scuser
trasportar
pii
se
'mparato,
lo
porto a tutti
bellissima
essendo,
si
mente
l'altrui
seggono e con
non conveniva
alla
il
reverenza che
coio
La quale
dilettando naturalmente,
fa ammirabile e
allora
di
forse
professori di quest'arte.
me
fosse lasciato
imparare, che
lo
et
studi
gli
mi
io
che
oltre,
municar
musica acceso in
natura, e per
di.
si
guadagna
intera-
derivano
gli intel-
inarrestabili
armonie
contemplazione dei
diletti infiniti
in Cielo somministrati.
Conciosiach
io
ove segnato
il
diesis o
l'origine del
70
minori
melodramma
h molle, e similmente,
il
altre dissonanti
delle parti di
che
settime
le
accompagnamento
siano per
dire,
il
che le
nanza
si
non
posta
e
da
del chitarrone, e la pi
farsi pratica
da usarsi
facile
la voce, e par-
che
altro
qualunque
pi intende,
il
ripercuotere con
Basso quelle
il
migliore intendimento
il
loro,
si
che
Ma
si
veduta
'Serenissime,
il
quale
il
queste Altezze
come veramente ne
fanno fede
(1)
che ad
altri
si
si
se gi egli
altri
dilettano
non av-
pi volte ac-
vergognasse l'avere
melodramma
l'origine del
potesse
cose, e
come
se
altrui,
essere
e'
71
come se ciascuno
inventore di tutte le
ad argumento
di propria gloria, et al
giovamento comune.
Lo Stampatre a
La
dilazione
del
Lettori.
tempo dal
quest'opera, che fu al
primo
della dedicatoria di
stampa
mit e morte
la
vere cagioni
date.
spiacevoli
di
diversificare
giorni e le
72
Ai
mie opere
di
sola
alla
in diversi
vola della Dafne del Sig. Ottavio Rinuccini, rappresentata in casa del Sig. Jacopo Corsi d'onorata
musiche
fatte l'anno
del-
(*)
NVOVE MVSICHE
con due
arie
Romano,
scriuere
tutte
le
nvova maniera
particolari per
|
di Givlio Caccini di
nelle quali
si
di
Roma,
le
detto Givlio
di scriverle
possano apprendere
si
quest'arte,
l'origine del
le
prime che
si
melodramma
73
da qualunque compositore
tale stile
di
una
io intitolai
Le Nuove musiche^
non
pu
professi
cantar solo.
di
di
e con quelle
contiene
presente
al
gradisca questa
giustamente, come
si
(s'io
desiderare chi
veduto
mia maniera
si
scrivo
io
avuto
al
gli
musiche dei
dove parimenti
ho fatto diverse arie secondo che richiedevano
di essi, e d'altre favole fatte poi,
mi son
trilli
e gruppi
ne
quali
medesimi, potendo
tempo
quali
si
cantano
tal'ora
amendue
difficili,
come ad
le parti
in
voce
passaggi
pi
di
tenore e
proprii per
10
l'origine del
74
melodramma
in detta parte di
l'una
or
et
si
ricerca
richiede assai
si
meno
parte, io
maggiori e
seste
tanto per
indifferentemente,
minori
molle, et ogni
li
manco
citarsi
quello
felici:
in
periti,
affetto,
di
eser-
con
esse.
che
io
ve
porgo, e vivete
le
ecc.
[seguono alcuni avvertimenti tecnici]
lo
di
convengon sapere
si
affetto,
la variet
affetto,
di
solo.
quello, e la
temperamento
espressione delle
del piano
parole e del
del
forte;
una
concetto, che
affetto
si
in
L OKIGINB DEL
chi ascolta.
passo
che
La
si
75
MELODKAMMA
fa da
uno
affetto
in
tra-
un'altro coi
medesimi mezzi, secondo che le parole e '1 concetto guidano il cantante successivamente: e
questa da osservarsi minutamente, acciocch
con la medesima veste (per dir cos) uno non
sposo e
togliesse a rappresentare lo
La
sprezzatura
al
canto co
vedovo.
'1
'1
trascorso di
pii
si
crome e semi-
arioso,
si
come
passaggi,
tal'ora
la
trilli
possono
comune
nel parlar
e
in
gli
altri
ogni
simili
affetto si
di
questi
miei
componimenti, che chi avr disposizione al canavventura sortir quel fine, che
lettare.
il
di-
l'origine del
76
melodramma
MARCO DA GAGLIANO.
Dafne [1608]
fazione alla
Dedicatoria
e pre-
(*).
Vincenzo Gonzaga,
duca di Mantova
di Monferrato.
come
elle
sono
favori che
in s gran
in
(*) LA
DAFNE di Marco da Gagliano Nell'Accademia degl'Elevati l'Afifannato Rappresentata in Mantova [stemma]
IN FIRENZE Appresso Christofano
Marescotti MDCVIII Con licenza de' Superiori.
|
l'origine del
sima, per
melodramma
77
li
Alt.
il
colmo
20 di ottobre 1608.
Ser.'"''
Umilissimo Servitore
Marco da Gagliano.
l'origine del
78
Ai
melodramma
Lettori.
Ritrovandomi
il
me
nelle
musiche da
per
farsi
le reali
Serenissima
Infanta
que' giorni
Savoia:
di
sig.
le quali,
del
Dafne
con tale
nella
io
ci
meno
popolo,
ma
Principi e Cavalieri e
pi ele-
vati ingegni,
ma
modo che
io
di
non
il
essi;
possa,
;
la
a fine
faccia
perci che
tutto la musica:
sonci
melodramma
l'origine del
79
quali poco
quali
trilli,
Non
ma
qui
in far
s'affaticano
fine e
a che proposito.
d'amor
messa
come
tempo
e luogo
come
Chi da'
nell'ottava
vede ch'
il
che
feli-
di diletto
meraviglia tutto
di
il
teatro.
Ri-
zetti ultimi:
Ma
come quel
il
dove
la favola
non
lo ricerca,
pittore,
sillabe,
il
prin-
massimamente
non sar
sito
il
disutile,
ridurvi in
memoria come
melodramma
l'origine del
80
non ha dubbio
origine
quando che
sia,
perfezione,
e forse tali
avvicinarsi
alle
viemaggiormente se da
mani; e che
Principi, senza
il
cui aiuto
si
mal
voglia arte,
Dopo
alla
le
lor
tragedie,
usavano
il
sig.
il
in rappresentare
come introducevano
Ottavio Rinuccini
favola di Dafne,
il
cori,
se
e cose simili:
diede a compor la
si
sig.
il
musici
Padre, com-
suo pensiero al
sig.
quale,
udita la
loro
intenzione e approvato
si
diede a comporre
modo
il
al sig. Corsi, e
Carnovale del-
Sig.
Don Giovanni
Medici,
nostra.
Il
81
la stessa
mirazione e
ha generato
stesso diletto. Per
lo
venuto in cognizione
fusse atto
fetti,
il
e che
molti
Rinuccini
quanto
ma
si
dosi alquanto
sig.
sig.
non
compose
diletto incredibile,
il
il
am-
fatta prova,
piti
l'Euridice, allargan-
lo
stile,
stabil di farla
della
persona
infinite,
e ninno
amator
di
rappresentazione
il
testimonio di tanti
Serenissimo
sig.
Duca
il
fior della
no-
pompose nozze
che la commendarono,
di
Mantova ne rimase
11
l'okiginb del
82
melodramma
gliuolo
e questa fu VAriaina, composta per tale occasione dal sig. Ottavio Rinuccini, che il signore
modo SI esquisito, che si pu con verit affermare che si rinnovasse il pregio dell' antica
musica,
teatro a lagrime
il
(1).
veramente da principi
e oltre
ad
come
come invenzione
mento pi nobile
ogni senti-
dalle pi dilettevoli
arti
che
Resta
(1)
Qui
ch'io
il
bella
(secondo
La
discorra
arie dal
la
promessa)
recitativi furono
Monte verde;
cfr.
Ademollo,
l'origine del
83
melodeamma
generalmente si ricercano e potranno per avventura servire in qual si voglia altra rappresentazione. Primieramente avvertiscasi che gli
strumenti che devono accompagnare
le voci sole,
procurisi
poca,
ma
reci-
vadano unitamente
modo
il
del sonare
possono
che pi
ma
quelle
mantenendo sempre
aiutarla,
render attenti
gli
suonisi
uditori,
una sinfonia
composta
accompagnare
quindici
cori e sonare
venti battute
esca
il
ritornelli;
alle
Prologo,
cio
arrivato al
principio,
sopra tutto
il
meno secondo
il
di
cominciare
il
pas-
l'origine del
84
melodramma
ri-
si
poeta
il
coro
il
quale
meno secondo
pi
pastori,
Prologo, esca
il
la
capacit del
Il
coro di
il
formato
altri,
arrivi
il
manco
a'
com-
luogo,
o pastori o ninfe,
tocca loro,
vlto
il
che
canto
il
gendo
pongano
in piedi,
seguitino;
l'
inno,
avvertendo,
nel
apparisca
il
Dopo
l'ultima
Fitone dall'
una
e nell'istesso tempo, o
ma
grande.
l'origine del
Il
melodeamma
85
vento, canti
medesimo punto
in quel
ritirinsi
pastori e le
le spalle al teatro,
Nume
Divo,
eterno, e co
'1
cerchino di esprimere l'affetto del pregare. Intanto Apollo muovasi con passi leggiadri e
verso
Filone,
il
saette
mano,
in
vibrando
l'arco
fieri
e recandosi le
accordando ogni
ogni
passo,
schino su
cando
il
tempo che
terzo
Il
'1
medesimamente che
Coro sguiti
canta
strando
vi ca-
parole
le
secondo, avvertisca
sia in tal
arder.
al
glorioso
mentre
qual colpo,
il
si
mosi
Spezza l'orrido
il
tergo,
a mezza luna:
tornando e passeggiando
mostri di ve-
il
Apollo,
anch'esso,
scena,
dietro
ballo.
tutti
non
questo
cori.
fatto
modo potr
servire in
il
cantore
ricercandosi per
mlodeamma
l'origine del
86
maneggiar l'arco
salti e
cosa pi
uomo schermitore
danzatore insieme
buon cantore:
quando pur
si
appartenente
che
a
a
ritrovasse in qual-
all'altro,
mal potrebbe
il
pur con
del Filone,
altro simile,
lo
canti,
come
corto dell'inganno.
si
tempo
grande;
ho veduto
se
il
mai ac-
Filone,
esser
come
serpente
Il
far ch'egli
io,
s'
canto.
del
e,
sia recitata,
muova
l'ale,
getti fuoco,
sando
il
vada su quattro
piedi.
po-
altre,
ma
osservisi
confondano
passi pi
meno, secondo
mantenga
il
Coro
si
la
tuttavia la forma di
mezza
' Apollo
a Dafne,
d'avanzarsi
due o tre
titudini usate
Ma
che sono su
le teste del
l'origine del
melodramma
87
il
dolorosa
la
La parte
novella.
Nunzio importantissima
questo
di
ricerca espressiva di
sig.
altrimenti
il
senza darne
fu
da quella serenissima
come
vivo,
al
Antonio Brandi,
voce
la
di
si
contralto
possa desiderare
esquisitissima,
la
ne solo vi fa intendere
e co'
ma
le parole,
co' gesti
di
fra
loro
Dafne,
1\
personaggi piangono la
agevole a intendere
assai
fin oro,
il
il
duo
riguar-
ha gran forza
Dove, dove
il
il
cos ancora
bel viso;
muoversi secondo
il
d'accrescerlo, dove
parole.
landa
maggiormente
Quando pronunzia
le
tue fronde e
il
lo
verso
il
cantore
ricercano le
Faran
ghir-
88
tato,
quale
il
alla testa,
sar lamen-
si
incoronandosene
ma
perch qui alquanto di difficolt, voglio facilitarvi il modo per far questa azione con garbo.
Scelgansi due ramoscelli d'alloro eguali
sar
di
a proposito), non di
pili
mezzo braccio;
ghinsi
punte,
le
gambi,
di
e congiungendoli
e con la
maniera
che
(il
regio
lunghezza che
piti
insieme le-
mano tenga
uniti
appariscano un solo
se
cinga
ne
Ho
sieme.
pili
il
capo
annodando
gambi
in-
lasciata tale
come impossibile a
azione,
ciocch
il
ci
farsi
d'al-
malamente
Non
terzetti
-fiamma o gelo,
Non
curi la
mia pianta
(il
che
una
delle strade
gamba poco
pi vicina,
rilieva)
in luogo,
dove
l'origine del
melodramma
89
avvertendo
le lodi
quasi cornacchia
dovute ad
altri,
dell'altrui
lacci d! Amor
arrichirmi
quella che
canta
Pur giacque
estinto
vive disciolto,
Fifone^
al fine, insieme
Non
nome,
le quali arie
come
stelle,
chiami mille
volte
lampeggiano tra
il
tuo hel
l'altre
mie
mu-
Ricevete,
sica e
cortesi
diligentemente posto l'occhio a ogni minuzia osservata nel recitamento di tal favola
siate con
minor
lume, aprirvi
(1)
cfr.
si
di
questo piccol
componimenti.
Probabilmente
Ademollo,
merc
acci pos-
il
perfezione, che
di simili
fatica,
La
il
bella
vivete
cardinale
Ferdinando Gonzaga;
Adriana, pa^.
lieti.
58.
12
l'origine del
90
FILIPPO VITALI.
SiWAretusa [1620]
IlL''"
Dedicatoria
prefazione
(*).
Bevr
melodramma
y.
di-
letto,
S. 111.^^ notizia di
sotto la sua
me,
il
magnanima
me
il
la strada
a'
suoi
meno
nell'ore
L'ARETUSA
(*)
tali
I
sini
I
Favola in musica
rappresentata in
et
Borghese
Soldi.
I
Dedicata
|
[stemma]
MDCXX
Roma
all' 111.'"''
]
IN
Rev.*""
et
ROMA
Con licenza
di
Filippo Vi-
Sig.
Cardinale
de' Superiori.
l'origine del
nel petto di V. S.
melodramma
91
111.
all'ora prov.
Ne
ardire,
s
di troppo
stata onorata
fine si
mosse Monsignore
breve spazio
di
tempo, l'animo
V.
di
S. 111.
dalle
da
tutti
consumare onde spero che V. S. 111. user in perdonarmi l'innata sua benignit e bont e gradir
il mio devotissimo
affetto, mentre quello d e
;
offerisce
che pi pu;
mentre pi vorrebbe
in-
vazione di V. S. Ill.^\
Di Roma, ad 30 di Maggio 1620.
Di V.
S. 111.'"^ e
Rev.'"%
UmilJ^ divJ^"
e fid."^" Servitore
Filippo Vitali.
l'origine del
92
Al Benigno
melodramma
Lettore.
mettendolo
S.
soddisfazione
111.^*,
S.
fino
della
come
ma
cessero
Volentieri crederei
di tornarvi.
essere
le
chi l'ha
Muse
di
composta mai
Parnaso, alle
mente molestato
orecchi
cosi
fatta
seccaggine
gli
fosse
forza
l'origine del
la strettezza del
melodramma
93
mente conceputo, non perci avrebbe potuto partorire cosa che tanto piacesse, come questa
Vorrei
piaciuta.
ancor
poter
con
verit
dire
ma
sica,
se giro la
mente
essere
abbondantissima
citt
mio
convenire a
si
lui
mu-
dove per
perfettissimi
di
si
io
sen-
sono
il
che
che
26
si
di
la
le
parole a
prima volta
alla presenza di
giorno di
mu-
e provati
E si
questa
maniera degli
citativo
in
istrioni, alla
pinta, e
leggiadro
alla decente
novit dello
stile re-
musica.
l'amenit delle
la quale
abiti,
al cader della
qual soddisfazione
melodramma
l'origine del
94
le loro
gento delle tocche delle quali erano fatti e ravvivata nel fine colla venuta di Diana dal cielo
sopra
dotta.
Gl'istrioni quali
siano
stati,
sar facile
mondo
che in
piti
Roma
maggior comodavano
ed al
tutti
spirito:
vivissimi
gesti
concetto coi
lor
movimenti erano
graziosi,
sentivano
ch'essi
sciuto
peo Caccini,
sopra nominato,
di
Romano, inventore
Giulio
delle
musiche a
fiamme
di
ancorch
aria,
si
Pom-
figliuol di quel
vaghezza delle
vestisse
la
persona
eunuco
di
Sig.
Fran-
Aretusa rappresent
il
mentre
in
la parte
di
Carino,
maggiore
franchezza del
la
modo
canto,
la
grazia.
sicurezza del
veramente la
del sig. Vincenzo
o
melodramma
l'origine del
95
in
et
12 anni in persona
di
conoscere con
l'affettuoso cantare e
bene
cos
gli
onesti
agli
il
il
pu inten-
sent:
viva forza
cesco
di Fileno^
padre
di
il
moderava
Gli
altri
non
di credere
che
sentire, che a
attribuire
il
favola ha pigliato.
Non ha
96
le cose
degli uomini,
quali
desiderosi
animi
agi'
per natura di
piii
udita
di
nacque
in Firenze,
il
quale, es-
sendo dalle muse unicamente amato e dotato di particolar talento nell'esprimere gli affetti,
voluto che
il
avrebbe
le
come fosse da
musica non solamente non impedisse
ma
l'intender le parole,
giovasse ad esprimere
maggiormente e pi vivamente
cetto loro, chiamato a se
il
il
il
Sig.
senso e
il
con-
Jacopo Peri e
eccellentissimi maestri di
modo; ne
s'in-
stile
in Firenze in casa
presenza
il
del
degl'Ili.^ Sig.
Jacopo Corsi
Sig.
alla
che
crebbe notabilmente in
opera
degli
Sig. Claudio
pella di S.
stessi
modo a
uqW Euridice,
noW Arianna del
bellezza
artefici
Marco
tutti
Questo parto
in Venezia,
il
di
Cap-
quale ricevendol,
l'origine del
melodramma
pervenuto in questa
egli
i
Soriani,
Griovannelli,
citt,
97
Ed
ora che
che ha prodotto
Teofi, padri, si
pu
dire,
da
sar
a sublime
loro
perfezione
condotto.
mi sono
volentieri
non ad
altro,
lasciato consigliare
mal-
di darla
ma
alla luce,
alle
la lode
hanno esercitato
scuno
di averla.
la
cia-
io
po-
tessi
le
con iscuse
non
tue orecchie,
le
ma
appagato ed
Dio
poi
che questo
ti
io
mia
che tu rimarrai
guardi.
Filippo Vitali.
Solerti,
13
l'origine del
98
melodramma
GIUSTINIANI VINCENZO.
la
musica
de' suoi
Discorso sopra
tempi [1628]
(*).
Avvertenza.
diretti
l'arti e le
otto
variet di titoli; e fra essi sesto per ordine
il Discorso sopra la Musica^ che oggi viene per
opera nostra alla luce (2). Non portano espressa
modo
(2)
Eccone
titoli:
Dialogo
tra
Renzo (romano)
Roma
gli
di Napoli.
2 Avve'timenti
Scalco. 3 Istruzione
necessaria
per uno
usi
di
l'okigine del
melodeamma
99
l'indicazione dell'autore; salvo che il secondo apparisce indirizzato a modo di lettera da Bassanese
Passatempo,
scherzevole, a
nome evidentemente
un Francesco de Domo.
fnto
Ma
chi
e
li
compose non ebbe nessuna intenzione di nascondersi, perch in pi luoghi, mentovando il padre,
un fratello con altri congiunti e le sue possessioni, ed accennando a pi casi della vita sua,
modo
dette
Fu
egli
XV
formano
due volumi
intitolati
Galleria Giusti-
Edit.
(2)
Paolo
Ciacconius, Vitae
Rom.
un Maestro
et
res
gestae
di Casa.
Pontif.
et
Cardin.
melodramma
l'origine del
100
niana, dove
lo
(1) Il
Giustiniani moriva
il
il
vano, secondo
lui,
modo
mano alcune
Repubblica di Genova. Di ci si ha
documenti nel primo volume delle Lettere Memorbili raccolte dall'ab. Michele Giustiniani, stampato in Roma nel
1669. Dall'Archivio posseduto dall'attuale Marchese Giustrate sui libri della
ramo romano,
si
"
notizia
la
modo
maniera
"
**
di
"
stampare
il
primo
il
"
naturalmente
le
niani
dopo
il
1750.
Andrea
Giusti-
S.
Angelo
di
Roma da
nel 1640.
l'okigine del
melodramma
101
stillatori
al
Tale scritto appare nella stampa diretto da Vincenzo all'avv. Teodoro Amideni (2) segno certo
che l'editore ebbe in mano una trascrizione diversa dalla nostra, dove il nome dell'Amideni
non si legge ne qui ne altrove.
Da pi luoghi di queste scritture apparisce
chiaro che furono composte nei primi anni del
pontificato di Urbano Vili. Ma il Discorso sopra
la Musica pu assegnarsi ad un tempo anche pi
preciso, cio all'anno 1628
perch, essendovi
ricordato Vincenzo Ugolino Maestro di Cappella
;
in S. Pietro di
(1)
Roma,
detto
come
allora fosse
Istruzioni sui
I,
58, cita
il
Diario ma-
Fiandra, Inghilterra
suo
erede.
(2)
Roma
o a
si
Meyden,
nella prima
di
di origine
met
libri,
del sei-
gazzettante,
"
Gazzetta d'Italia
-,
1877.
l'origine del
102
melodramma
quel
mente da Pietro della Valle nel Discorso notissimo; per dir solo di due, che, come lui, scrissero in volgare a modo accademico, e stando in
Roma all'ombra de' Barberini. Ma essi invero
condussero i loro lavori con assai maggiore apparato di erudizione e con lingua e stile incomparabilmente migliori del nostro. Il quale per
di non essere
d'averne attinta
alcuna pratica, allorch ebbe a tenere in casa
propria conversazioni dove se ne faceva esercizio, e di scriverne solo in conformit di quella
pratica, non pu accusarsi di presunzione. E
forse pu anche essere scusato della forma poco
elegante del suo dettato, perch non ebbe probabilmente intenzione che questi scritti dovessero
comparire in istampa.
Ma lasciando i confronti che non sarebbero
certo a suo vantaggio, e non intendendo di giudicare del merito assoluto dell'operetta del Giustiniani, a noi parso di farne la pubblicazione
come documento di storia, colla speranza che
fra le assai notizie che contiene gli studiosi possano ricavarne alcuna che negli altri libri si desideri. Altri vedranno poi se fra gli scritti che
restano inediti nello stesso codice, e che trattano
di altri soggetti, ve ne sia che meriti un'eguale
fortuna. Certamente sarebbero a studiarsi con
molto profitto da chi volesse illustrare la vita
dell'autore che per pi rispetti crediamo degna
di essere maffsjiormente conosciuta.
avendo
studioso
ingenuamente dichiarato
di
musica,
ma
solo
l'origine del
melodramma
103
Aver
venne
mi
fece circa
nelle
V.
di gi
S.
modo
il
conversazioni,
e regola che
si
riescano
acci
deve tenere
durabili
lode.
di
conveniente che
agli altri,
io
con esprimere
le considerazioni
fogli
che a
questo proposito mi sono occorse, per maggiormente sodisfare a V. S. Senza voler per entrare
della
musica,
inse-
altre
parti
delle
scienze
Ossian
arti
mate-
meno
musica distinte in
tra quali le
mu-
104
ne quelli che l'hanno perfezionata riducendola in regola certa e misura giusta di voci e
sica,
di
alle
massima
o concetto degno
tacciato di volere
esser
di
Ma
solo
con
mi
carta familiarmente
qualche
in
riprensione, e di
di
metter in
fece,
mi
oc-
me
acquistata mentre
ma
citata
concorso
di
persone
mercenarie,
che se ne prendevano
maggior
quasi
in
per
breve discorso
guisa d'istoria,
et
occor-
renze;
et
in
esso,
discari.
musica
primo luogo.
l'origine del
melodramma
fezione,
cipi del
alla
105
considerano
si
le scienze.
li
li
difficili,
pi voci,
ma
Canoni,
e,
anche
arie da cantarsi
le altre di
contraponto e
clinazione data
li
ma
l'in-
vi si
e di persona, che possedendo le regole e le giuste proporzioni de' numeri, unite con quelle della
sia del suono, et la pratica
voce
de
gli effetti
ma
particolarmente corri-
stinti
tempi
l'artifcio et
di tanto in tanto,
sappia applicare
si
ricerca molta
aver
la
Dialettica d'Aristotele,
ma
Barbara
celacir14
l'origine del
106
costanze suddette.
melodramma
mi
dell' Archadelt, di
quei tempi,
come
in effetto erano
e per cantare
il
Roma,
sico
e particolarmente da
un
poco progresso
2. In
tempo
di
Luca Marenzio e
invenzione di nuovo
di
tarsi
tal Pitie
mu-
di
le
s'alter
il
composizioni
da can-
et
con alcune
fughe
facili
al-
consi-
grata all'orecchie,
senza straordinario
tempo il Pellestrina, il
Soriano e Gio. Maria Nanino composero cose da
cantarsi in chiesa con facilit di buon contra-
artificio.
nell'istesso
gono
le
moderni,
loro composizioni
li
quali
sciplina, la quale
tutti
s'antepon-
a quelle de gl'altri
ebbero
da
hanno procurato
artifcio
pi
fondato e
di sostanza.
3.
poco
dopo
si
l'okigine del
cominci un
modo
melodramma
107
di
voci,
passaggi
di
dello spazio di
22
nuovi e grati
al-
compo-
come ad una
sola sopra
mata Femia, ma con procurare maggiore invenzione et artifcio, e ne vennero a risultare alcune
Villanelle miste tra Madrigali di canto figurato
e di Villanelle,
quali
delle
se ne
Vecchi et
altri.
Ma
come
vedono oggi
e
di Orazio
le Villanelle acqui-
componimento,
che
le
cos
ponere
Wert
fin
in
pi voci,
Mantova,
il
modo
di
com-
particolarmente Giachet
le
musiche
di quei
sime in fare che molte dame et signore principali apparassero di sonare e cantare per eccela segno tale che dimoravano talvolta i
giorni intieri in alcuni camerini nobilmente ornati di quadri e fabricati a questo solo effetto,
lenza;
et era
di
Man-
l'origine del
108
melodeamma
ma
rati
in
(nel
che soleva
ti-
falsetto di
sottigliandola
veniva
a' tagli,
zarla, con
bene,
guiti
ora con
ora
spiccati,
trilli
tirando
gruppi,
ora a
salti,
si
principalmente con
azione
del
viso,
dei
priatamente la musica e
li
mani
per
le
sconcioso, che
il
quale
parole
si
non fusse
in
indirizzato al fine
si
sentisse
anche
artificj
esperimentate di me.
congiunture
con queste
nobili
ogni sforzo d'acquistar fama et la grazia de' Prencipi loro padroni, dalla
il
loro utile.
4.
l'oeigine del
melodeamma
109
si
cominci
in
Roma
libro e canto
il
alcuno stromento,
modo sudmodo di
a variar
cominci
pii
fi-
voci sopra
Prencipe Ge-
il
sualdo di Venosa, che sonava anche per eccellenza di Lento e di Chitarra napoletana, a com-
molto
di
ciascuna parte,
intrecciate
non
artifcio
fra
di
vaghe
loro,
prese
diffcili
alla rovescia
vano
diffcolt nel
ben rende-
cili
del Prencipe di
Venosa
il
suddetto
modo
Fon-
tanella.
5.
Nell'istesso
de' Medici,
tempo
il
Cardinale Ferdinando
specialmente la
il
vero
l'origine del
110
modo
di cantare nelle
melodramma
moglie d'Antonio di Santa Fiore, cosi cognominato perch era stato fino da fanciullo musico
per eccellenza del Cardinal di Santa Fiore.
con
modo
di cantare in
Roma,
et
Romano,
il
Romano
e tutti can-
tavano
di
numero
di voci, e
bene
di far sentir
molti
altri
le parole.
soprani,
come
Et
a questi
oltre
Luca,
Gio.
Ottavio
altri
come un Onofrio
eunuchi
pistoiese,
Cap-
di
un Ma-
che niente
perch di
sica,
meno
pili
il
Cardinal
Monmu-
sonava
il
Cimbalo egli per
maniera soave et af-
fettuosa e teneva in sua casa molti della professione che eccedevano la mediocrit, e tra gli
altri
de!l
il
quali
molt'altri
con l'esempio
l'origine del
di questi e di
melodramma
111
ravviv
et altri
Maestri di Cappella
hanno intrapreso
di
Na-
di
molti
li
compositori,
^-^
stati
modo
di
et
altri;
comporre del
nere, e particolarmente
di
i
tempi nostri
la
musica viene
nobilitata
et
Re
IV
di
Filippo
Spagna
et
ambidue
mentre
li
il
suoi fra-
telli se
libro,
competente,
tra' quali
numero
Re
et
fratelli
fanno
melodramma
l'okigine del
112
le composizioni,
perch
si
non
chiese mentre
si
celebrano
li
molti
divini offizii
e que-
st'inclinazione e gusto di S.
che
ma anche
come
dice
7.
si
va
di tanto
Prencipi grandi
che
ne
se
che
si
vanno
appunto
dilettano,
di vestire,
de' grandi
modo
vestire a
come per
di
Francia
e di Spagna.
8.
cantare
si
ogni citt, ha un
viene
quel
Hispani ululant,
Anzi
dettato
si
di
modo
dall'altro,
di
e di
Germani
hoant,
l'altro,
modo
conosce vario
il
Itali
piovani.
da un luogo
modo
e l'aria,
al-
come
si
tinella.
melodeamma
l'oeigine del
secondo
un'aria, in
113
Palermo sar
e luoghi di quel
d'Italia,
come
Regno
il
discorso.
composizione di qualsivoglia
degna
di lode e di
l'atto di
di sopra,
stile o
una
maniera riesca
quanto per
la rovescia.
facili e correnti in
ma-
15
ma
melodramma
l'origine del
114
le tacer.
l'altre
composizioni che
ad una o poco
pii
si
voci
ponto ignoto a
gl'altri.
un desiderio
e curiosit di sa-
si
fanno a
fine
che
di-
tano o suonano, et io
che
me
ne possa
fare,
per
che
il
il
desiderio che ho
rispondere precisa-
In tutte
l'industria
turante
mi
le
occorre.
le
ricerca
si
si
ri-
favore
e di fama, se
non
vi sar
umane,
ma
Come
115
per esempio
si
lenza et non
vi
del
altro,
ma non
Si suol
anche
dire,
un
et
un
altro sa poco,
rere. Si dir
uomo
tal gentil
benissimo e scientificamente,
ma
ma
ha grazia.
discorre
non ha grazia
vallo grazioso e
cammina con
Un
grazia.
pittore
un pezzo
Ma
sublunari.
massime
nelle
et
si
potr ad-
il
gusto
diletto
alle
orecchie
delle
non
cos si potr
dire,
il
tale
l'origine del
116
melodramma
lineo, et
dire
e cosi
cantare.
che sia
il
l'arte,
delli
si
conosce talvolta
un
il contrario un cantante
non dovrebbe piacere e
vede nell'altre cose ancora e
putterie di Spagna e d'Africa,
donna che non trovi recapito
piace
sciocco
ristesso effetto
chi
si
specialmente nelle
nelle quali
non
sii.
simile
si
cos si dice
si
spacci, et
i]
per brevit.
Non
di
Napoli nelle
come
li
male che patiscono nelle viscere, con necessit di stare in moto e quasi ballando, gran refrigerio e molte volte la totale liberazione, dalla musica o dal suono; e, quel ch'
pi di maraviglia, da una musica e da un suono
particolare tra molte altre arie e musiche e suoni,
quali ricevono nel
che
si
li
quali sen-
da
117
si
medici.
effetti
li
molti e
come
d'Apollo, delie
Muse
muovere gl'animi
degl'ascol-
sit della
con la
non
inducevano
al
pianto, al riso,
magistrati
et
e,
contro
al
furore
et
gl'inimici,
ma
alli
superiori in congiuntura
armonia
ne' cieli,
non
si
sa dare
118
dissonanze che
moderni
moti
sfare
de' cieli. Il
consonanze e
delle
ci
sforzino
si
numeri e dei
quale la
3^, la
5%
e la 2^, la 4*, e la 7*
dissonanze; oltre
siano
anche
atto et incentivo a
me
l'esplicarle.
musica
sia
instromento
per fare
le serenate.
impresa d'astrologo o
la lasciar
Ma
sogliono
si
di filosofo,
teologi
commotione che fa ne
musica alla devozione
gl'animi de gl'uomini la
e fervore nel celebrare
divini
offzij,
e nella
come giornalmente
si
le
uno
da
anteponendola a molte
me ben
a questo
conosciuto
una congregazione,
per
melodramma
l'origine del
l'occasione che
il
119
le
litanie,
ch'
pili,
pu dire pi presto
si
il
la cagione perch
il
gl'uomini, e particolarmente
fanciulli e gl'altri
canto alleggerisca
il
ne
lavoranti e meti-
che volgarmente
fizio
et
suono a
il
si
vermi della
che
seta^
scemi la paura ne
notte;
ma
filosofi
Il
bene-
il
canto
il
si
dicono
il
canto
mentre caminano
putti
ne lasciaremo
il
canto et
il
come ho
et
le
ciere viros,
tromba
la
Germania
canta
il
et
et
come
disse Virgilio;
il
voci unitamente a
ac-
in specie
cavalli e gl'infervo-
Aere
di
pensiero ai medici et
Italia,
berlinghino a questo
fine.
come
et
s'usa
ove spesso
si
Mi son trovato
di pi di cento
l'origine del
120
il
melodramma
si
can-
tavano molte pazze canzoni. Vediamo tra facchini e marinari, nell'operare, per scemar la fatica,
e cos anche
stano le
droghe
cetti;
muovere
modo che
la gente bassa et
massime
canto
di Rialto pe-
le forze col
Ponte
con-
si
di
ha con-
pappagalli
non
effetto,
ma
onde
solo
si
vede che
la
rosignoli e
musica fa grande
anco ne gl'animali
particolarmente
ci
il
avviene
affetti
vivacit loro
condo
la variet
e quasi
si
mutano
l'applicazione se-
stare loco.
melodramma
l'origine del
121
pi voci
come
libro,
al
si
suole cantare a
non
E ben la musica
nuova perfezione,
venendo esercitata da gran numero de' buoni mudi
trasmettere
conversazioni.
le
sici,
che disciplinati
porgono
col canto
diletto a chi
li
lo stile passato,
li
dalli suddetti
Perch
sente.
soave molto
avendo lasciato
et anche
buoni maestri
loro artificioso e
li
quali
ad uno
lo pii
si
ornava, at-
stile
recitativo
e variate consonanze,
di
con
ciascun
soverchie
le
li
fine
di
compositori d'oggi
et
ogni sillaba
si
tarra
si
le con-
introdotto
ma
tanto in
con maggior
Roma, come
artificio
ornamento,
16
l'origine del
122
melodramma
premono
nel che
ornamenti;
come
compositori,
in
Roma
Genova un
compone
diletto
signore
quelle
altrove
si
Questo
costumano.
stile recitativo gi
ora anche
ma
uso;
in
tanto
riesce
come
rozzo e
sente dalla
si
rebbe
li
Giulio
come ho
Romano
di
gl'inventori,
Giuseppino
affatto.
furono
quelli,
forma, e poi di
almeno che
mano
in
diedero la buona
li
mano
andato per-
s'
anche piene
di santit e devozione,
con soavit
concetti e le parole.
Oggi
non
si
d nelle
ma
nella sodezza
cori
mento
nelle
feste
solenni,
con accompagna-
con intro-
123
mettervi anche
stile recitativo,
lo
qual
il
modo
ricerca gran prattica pi tosto e vivacit d'ingegno e fatica di scrivere, che gran maturit e
vede che
li
Maestri
anni, et ora
di
si
il
pi vecchio fra
di anni
essi
che fu Maestro
di
40 in
circa,
trova
in
de'
Medici sorella
musica applicata
presso
tempo
gano, e di tutti
Viole.
ma
gli
diffonde
grado
dir suono
si
campana
e dell'or-
di tutti gli
ammali,
si
e del
il
Sono poi
li
si
tutti stro-
pu cantare ad una o pi
Flauti,
li
Pferi,
le
Viole di
melodeamma
l'origine del
124
et
altri
che
Culascione e la Sanfornia,
il
da
narrati
questi
qualche invenzione.
Come
derivano
con
bassi
e molte negli
alti,
stromenti hanno
di questi
in Napoli,
da un
Grio'.
et
in
s'
trovata
Roma
ebbe
a'
tempi
principio
ch
lo
corde,
il
sonanza e cacofonia, e
cile
a qual
si
di pi
in
un
Di Tiorba
il
diffi-
fra tutti
il
trillo
il
serve in Palazzo
l'origine del
trovata
a'
tempi
nostri,
melodramma
et
molti
poi
sonatori
d'altri
modo
il
125
Sono
stromenti, che non
di sonare.
Cornetto anconitano, che lo sonava miracolosamente, et tra l'altre molte volte lo son in un
mio camerino sopra il Cimbalo, ch'era ben serrato et appena si sentiva e suonava egli il Cornetto con tanta moderazione e giustezza^ che fece
stupire molti gentil uomini che si dilettavano
;
di
musica, che erano presenti, puoich il Cornon superava il suono del Cimbalo. Di
netto
ultimamente
in Roma un englese che sonava senza pari. Per
il trattenersi
i tempi passati era molto in uso
che serviva
il
Duca
con un conserto
di
Parma;
et
di Viole o di Flauti,
ma
alfine
si dismesso per la difficolt di tener continuamente gl'istromenti accordati, che non suonan-
tempo
il
et
il
caldo pomeridiano.
il
suonare
il
di
Liuto;
abbandonato
ma
af-
tata
l'origine del
126
gran
difficolt,
che ricerca
di Liuto.
Tanto pi che
trodusse
la
Chitarra
massime
Italia,
melodramma
il
nell'istesso
alla
tempo
spagnola per
s'in-
tutta
Liuto; et
modo
il
di vestire alla
un istromento
Arpa
e Chitarra, che
rende maraviglia
ma
non sar molto usato per la difficolt che si trovar di metterlo in pratica con la facilit con la
quale egli
Il
lo
suonare
suona.
di
suonavano
in
eccellenza
Don
Et-
Prencipe suddetto
fu inventata anche
di
in
Venosa. La Sordellina
Napoli et introdotta in
Trombe
e
per
Il
al
suono delle
avvertire
azioni, per
la
nobili
ma
da
che
fischio dei
si
Comiti
melodramma
l'origine del
di Galere e de
sono
in
navigano nell'Oceano
in quelli che
massime
in
Spagna
in Italia
si
usano
in
terra,
chiamano Geremias,
li
nelli
suonano
si
anche
usano
esquisitamente. Si
pi
127
luoghi
anche
li
et
terre picciolo
ma
tedesca,
cale, e
con termini
di molti in Italia; et in
il
contraponto musi-
di
Roma
lo
soleva suonare
sig. Giulio
le
lo
molte
virt et eserciti] onorati che possiede in eccellenza, suona anche di questo stromento con stu-
pore di chi
Il
lo sente.
Roma
si
nomina
in
campo, vedendosi
il
sig.
ma
Ottaviano Ve-
io
comincia Vestiva
colli ecc.,
e l'istesso Madrigale
tasti,
come
il
campanile
campane, e quello
mi
l'origine del
128
del
Brabante e
Un
di Fiandra.
orefice in Bologna,
nella
melodramma
Francesco Ti-
tal
uomo ben
visto gene-
y.
noiosa,
Ma
S.
massime con
nomi
compita
di darle
della materia
sodisfazione,
della
quale
tante persone.
di
si
io
coli'
et
qualit
alla
tratta, conoscer
intenzione d'esplicare
tempi
si
sono
Le
quali
trovar
vedono
al presente molti
li
quali
non
si
come
si
di scudi mille
poteva a meno
di no-
minare. Tanto
pi
questo
discorso non
teorico politico,
composto o per
bato
da' buoni
oggi d
si
che
usa da molti,
ma
come
come ho
detto, con
me
acquistata,
mia
di molti signori
SEVERO BONINL
de' Discorsi e
Dai Discorsi
FiLAEETo
(*)
sica
li
....
Don Severo
(*).
129
de'
Discorsi
sonatori.
li
Regole sovra la
Bonini, monaco
di
sono
Mu-
Vallomhrosano
di
cardiana di Firenze, di
ce. 102,
in
La parte
estraggo la piccola
4**,
melodramma
(ce. 80-88).
musica assai
religiosa; vi si fa pure
sono toccate molte que-
morale e
Palestrina
ne
finalmente
(e.
100
v.)
invece
di
finire col
La
forma
Bonini e
un Filareto; l'epoca del dialogo indeterminata, ma certrattazione
tamente
si
in
di dialogo tra
il
del secolo.
Solerti, L'origine del 3Ielodramma.
17
l'okigine del
130
Severo.
condo
Veramente
passioni
le lor
melodramma
varii varia dictmt, se-
ed
lontano da quelle,
io,
prima dicon
l'in-
clie
ventor primo sia stato Giulio Caccini, detto Romano, poich questo stato il primo che abbia
cantato a voce sola sopra
in questo
nuovo
stile
e principi in
entro ad una
di Firenze
strumenti musicali
li
nugola
San Spirito
all'
arrivo di
Serenissima per nome Cristina di Lorena, moglie del gran Ferdinando Primo, Granduca di Toscana, cantando alcune parole che
Madama
benedetto giorno;
principiavano
gran
il
giorno per
ritrovava, fu
nomato
preso
sopranome. S che,
ardire, questo
esercitate da
d'Italia, e
pii
da
Ma
questa professione.
amatori
nell'altre,
l'antica
piti
giri di voci
masem-
ritrovate
maniera
costumava,
di
da
lui
di passaggi,
si
differentemente
l'esclamazioni,
il
trilli,
gruppi et
altri
ornamenti
l'oeigine del
melodramma
modo
le
131
di
canto
alcun
vestigio,
e
(1).
sima camerata
deirill.^ Sig.
non
Giovanni
de'
Bardi
ma
ancora
primi musici
filosofi,
della citt
dove confessava anch'esso aver appreso pi da' ragionamenti dotti, ch'ivi si facevano, che in pi
di trent'anni
lo
et
esortavano
non provare
bene intendere
le parole,
verso, or allungando,
guasta
il
concetto e
ora scorciando
il
le sillabe
filosofi,
che affermano
che per
cantando
il
de' passaggi,
(1) Il
la
superflua
moltitudine
quanto
l'origine del
132
melodramma
trapassando talora
all'uso
comune con
le
parti di
mezzo
tocche
dallo
affetto.
una voce
sola,
parendole ch'avesser pi
forza
simo
volto,
Vedr H mio
sol,
si
sono rappre-
essa camerata
con
amorevole
applauso et
a molti gentiluomini
particolarmente
al sig.
Leone
tevano render buona testimonianza quanto l'esortarono a continuare l'incominciata impresa, dicendo che sino a quei tempi non avevano mai
udito armonia d'una voce sola sopra uno stru-
l'origine del
melodramma
133
che
si
per
non
si
usavano per
lo pili di
si
parole
affetto al-
considerato
vili,
le quali
li
parevale che
intelligenti
non
per
sollevamento talvolta degl' amici oppressi, comporre qualche canzonetta a uso d'arie per poter
comunicato questo suo pensiero a molti gentiluomini della citt, fu compiaciuto cortesemente
da
essi di
versi,
molte canzonette
di
misure varie di
Chiabrera,
sig.
Gabriello
di
tempo
in tempo, state
allora
et
ha voluto o vuol
alli
vedere et
l'origine del
134
oper
intorno
ne' madrigali
come
melodramma
studi; ne' quali, cos
fatti
ha sempre procurata
nell'arie,
quelle
corde pi o
meno
affettuose
secondo
sentimenti di esse, e che particolarmente avessero grazia in quella maniera che osserv nella
sopradetta armonia.
Ci sono stati alcuni che propriamente per in-
brar la gloria di
rabile, a cui si
la
de' musici
caterva
del
si
dato occasione
non solo di
arrichirlo, ma d'imbastardirlo con la musica di
madrigali e sonetti a pi voci, e con i mottetti a voce sola et a pi concertati. Che siano
appassionati ce lo dimostra il tempo che cominci a gustarsi la sua dolce maniera del canto,
a' sublimi ingegni della professione,
come sopra
Madama
udiste, nell'arrivo di
Ser.^*
di
il
primo,
detto
stile,
inventori,
benedetto giorno.
et
anco
migliorato
altri loro
gli
uni e
almeno come invidiosi e disturbatori dell'altrui gloria. E bench tali avessero arricchito
il moderno e nuovo stile in ogni modo, perch
tori,
adclere,
gratiae
habendae sunt
135
melodramma
l'origine del
come
non avendo
dir si suole.
Ho bene appreso
FiLAKETO.
il
tutto, e star
singolari in
pi.
stile
Severo.
del
nuovo
Il
li
poeti.
signor Giulio
superasse.
Caccini inventor
I concerti
non
si
voci
pi
cantar
trov chi lo
che in casa
essendo tutti
vano
le
Firenze
di
sentirli.
fu tale
il
Maestadi Cristianissime
di
Francia
Enrico
al detto signor
si
ritrovarono.
Fior
nel
medesimo tempo
la
signora Fran-
artif-
melodeamma
l'origine del
136
dosa
che ciascuno
ammirando
sua
la
voce
suavissima,
quasi in
colma di trilli e
gruppi spiccanti accompagnati con mirabili et
affettuosi accenti, faceva a gara per andare a
canna
d'argento
risuonante,
avendo consacrato
udirla. Oggi,
gode con
il
pompa
suo purissimo
terrena e frale,
menar
l'altre verginelle di
rolamo su
S.
la costa
S.
Giorgio,
vita an-
San Gi-
dell'ordine di
numero
di
bench
il
me-
Fece risonar
di se
gnora Settimia
Caccini,
sorella
et
consumata
maniera e grazia
affinata tra
li
della
la si-
signora
sig. Giulio,
maestra
nella
nella
et
Man-
l'origine del
melodramma
su
trionfi
citt
di Firenze, lieta
arringhi
gloriosi
137
di
sublimi
suo principal
lare,
di
stina di Loreno
se celeste gloria,
spirito a
lo
il
il
quale
sommo
cantando
artifizio,
le
sue opere
composte
con
mosso e
dis-
gi che
tutta l'Italia ha
ammirato
tuosa maniera,
le
la
compagnare
il
canto con
le parti di
e,
nell'ac-
mezzo, unico e
un grandissimo emu-
18
l'okigine del
138
Il
sig.
melodkamma
uomo
affetto
di bell'aspetto, gioviale,
e suave,
volto e maest
con
apparire
faceva
il
e
di
spirito.
Era
voce gradita
l'allegrezza del
suono
de' tasti,
compose
il
molto
come
testi-
Mantova ad istanza
di quelle Altezze,
con gran-
Ha
composti
stile
madrigali assai
sei,
il
grido
ora prendon
canonica.
sua
patria,
VAretusa, opera di
felice
compose
mons
memoria, chierico
in stile recitativo
(sic)
di
Camera
del
Corsini,
Sommo
139
Pontefice
la quale fu recitata in
Questo
a la
per
le
molte opere
risonare di
lia fatto
stile recitativo,
di
ma
ancora
canzoni a quattro, e mottetti a sei et altre studiose opere date alle stampe.
recitativi
di
cantori, cantatrici e
Firenze,
mentre
Roma
ammae-
quivi
com-
et in Venezia,
teverdi,
vezzi
il
sig.
il
nuovi
pensieri
sig.
nella
(1).
Claudio Mon-
stile di
peregrini
favola intitolata
In
non avesse
Roma
Mazzocchi,
fior
il
lamento
il
di quella.
quale compose in
il
recitativo
stile
Rossi, in Venezia
l'invenzione
il
dello
come
in
Roma
il
sig.
stile
recitativo
et origine e
Ci resta di
(1)
Luigi
stati
li
melodramma
l'origine del
140
musiche e poeti;
nominer alcuni pi
tutti,
complemento
passo che
si
legge in
un esemplare
si
conserva
un
infinito.
rarissimo libretto, di
cui
il
Il li-
Parigi
Sig.
Dialogo terzo
discorre.
[Stemma]
Interlocutori sono
di
il
In
Il
Ove
Sig.
d'
Montalto.
alcune cose di
Firenze
Con
Cardinal
Medicina
Il
si
Stamperia di
Nella
fisico.
Dopo aver
discorso di medicina, a
Arch. Signor
Par.
sia
domane per
sen-
tire
il
che armonia, o che consonanza di voce e di strumenti musicali fu quella di queste sere al Casino.
melodramma
l'origine del
Arch. Fu bella
sima, che fu
141
il
me
da
il
seco,
bocca in lodandola.
Arch. Egl' anche
Par. Per tal
lo
uom
di
tengo, e confesso
essergli
tenuto del-
tirle
G; Queir d'Arabia
Par.
rinato
il
muor ben
ella
signor Giulio
si-
gnora Francesca sua figliuola, la qual novella cantatrice ogni uno afferma che sia
Ricca d'aurate e di purpuree penne.
ciel sirena.
incomincia Povero
pelle-
Unga
e delle selve
Jacopo Peri,
amica,
ambe
del
cio,
di
signor Marco da
Gagliano, maestro di cappella di Sua Alt., musico anch'egli cos gentil come dotto, ne fu il detto sig. Muzio
(dico) assai
buon gustatore.
Arch.
finte,
Par.
come
vi pensaste, pronunziate.
fin
la
gl'immeritevoli lodare.
madre
l'origine del
142
con
lo
melodramma
le
han
con balbuzzante
fatto
nome
di Vittoria.
cielo, del
il
Seren.
Arch.
Deh
Gran Duca
nettare.
mia madre
Muzio verso
(quantunque di sonare e di cannon professino e felice quel monistero che
la Caterina e l'Angela
tare elle
l'avr)
voi,
ed
ma
io
me
'1
grido di loro
pii fiate
virti e
con
bont sia
tino
particolare
affetto
melodramma
l'origine del
143
dramma
[1634]
Molto Illustre
Doni sull'origine
del melo-
(*).
e Reverit,
Avendo
il
(*)
dell'opera
Donj
Joannis Bapt.
Cardinal.
Collegii
LXXI,
Commentar io rvm
Patricii
secretis
Libri
De
Fiorentini
vita et scriptis\
Olim
qvinqve
Sacri
Adnotatio-
nibvs illvstrati
Ampliss.
n'
Typis Caesareis
[impressa]
FLORENTIAE
Storico precedente
le
il
8 luglio 1892
Ademollo
teatri di
Roma, Pasqualucci,
Roma
dal-
1888, p. 211-13.
144
mava
quasi
una dilettevole
continua acca-
vizio, e in
il
nobile gio-
ma
vicendevole a
Era
bella conversazione.
tempo
quel
in
in
il
quale s'invagh in
modo
di
pratica,
valeva
quale
molto,
lo
studio
cavar
il
de' pi
sugo
moderni: onde
maestro
cerc
Galilei divenne
egli
un buon
musica.
di
de' Latini, e
accademia
dei
sica
materia
moderna,
oscura, di migliorare la
levarla in
mu-
palmente
Goti,
dopo
pi
il
Perci
nobili.
canto in
istile
fu
egli
rappre-
padre principalmente,
con molta sua spesa
il
si
quale
da mio
le notti intere, e
affatic
per
nobile
l'origine del
melodramma
145
grato a mio
lamento
del
siccome
novit,
Conte
ch'erano
amatori
veri
cos
piacque a coloro
essa. Il
di
Galileo
se-
Griulio
bella impresa
ma
il
tenuto
quale senten-
la
sentiva.
lo
il
quale,
e nel
lode,
stromenti
sonava e compo-
contrappunto
tra
cantori di
inferiore. Costui a
tempo venne
affetti,
come
in progresso di
19
melodramma
l'origine del
146
acquistarono
Per
primi cantori,
comporre
titolo di
il
modo
e d'inventori di questo
di
e di cantare.
genza, d'imitare
acquist
familiare,
parlar
il
pii
invenzioni.
La prima
poesia, che in
isti! e
fu
messa
dal
di scene,
rappresentativo
Favola di Dafne
la
in
musica
di
tamente cantata, e
io restai
stupido per la
me-
raviglia.
strumenti,
di
ebbe
ma pi
che infiammatosi, e
bili,
Caccini e
il
Peri
Jacopo Corsi,
del-
que'
com-
il
al signor
il
com-
instruiva
nobile.
S fatti
insegnamenti furono eseguiti dal Peri e dal Caccini in tutte le composizioni di questa sorta ed
in varie guise furono
molte
Dafne,
proprio
signor
favole
Ottavio,
il
quale,
come buon
mano
della liberalit;
rono
le
l'origine del
melodramma
147
e Jacopo Peri.
molti
non mancarono
loro imitazione
altri,
Roma,
sono
si
resi,
pare da porre
si
;
ma
pi
rendono mirabili
fra
Monteverdi.
il
Sono sicuro d'aver male eseguito il comandamento di V. S. Reverendissima, non solo per la
tardanza occorsa in servirla, come dell'aver poco
sodisfatto a me medesimo, perch pochi oggi vi-
vono che
si
siccome
che
Tuttavia credo,
io
la
servo
con
di quel
Ma
li
Di V.
medesimo
16 dicembre 1634.
S.
M.
Illus.
l'origine del
148
melodramma
Della
punto
musica
inferiore,
Al
sig.
del-
anzi
(*).
Lelio Guidiccioni.
in
ma
a V.
perch passammo in
S.
le
sopra di questo;
ragionamenti e
altri
di separarci,
rappresentare a V.
(*) Il
S.
mie
le
di
quali
MDCCLXIII.
e l'altro al British
Biblioteca di
Museum
di
S.
Londra.
Cecilia di
Roma
l'okigine del
mi son
perci
melodramma
risoluto di
149
mandarle qui
scritte,
le
per
cose
non
parlar
confusamente;
altro
final-
di
ancora
sopra
ma
di pi;
minate parliamo,
altre
mente si riducono: e che parlando cos assolutamente della musica non si verifichi affatto la
V.
proposizione di
parlar libero,
si
S.
(perdonimi
di
grazia
il
concede, e non
si
sono per dire delle parti di essa spero che appresso di V. S. rester provato a pieno.
Il
ma
solo
fondamenti
tempo
e luogo,
usate a
adornano maravigliosamente la
ne sempre
tutte,
n sempre
posito
le stesse;
ma
solo
melodramma
l'origine del
150
nessuna.
al caso,
spe-
la
rienza
artifci di
canto,
lo
quando un instrumento
cedo a V.
S.
che
suona solo
si
lo
massimamente per
;
onde con-
gli
maestra da quei valentuomini, che ella mi nomin, senza dubbio dovevano rapir
Ma
le genti.
de'
vede
si
colli
del
Pale-
solo,
riu-
anco,
perch nel
buona grazia
molto riguardo,
quali
V.
di
ma
S.,
mali
musica
il
che con
effetti,
che
io
cantare troppo
le
fughe
si
sono in prima
confondono malamente
le
vengono a confondere
diversa;
con che
mente
le
quello
che
si
si
dica,
si
tal-
sente mai
151
in die con-
diletto,
il suo fine.
Secondariamente, a questa confusione di parole
aggiunge la mischia della fuga la quale non
siste
si
ha necessit
non
proprio;
pu
si
quanto
dire
malamente
oltre
del
profferirle
mescolate in-
cos
fuga,
ne nasce nel canto quello strano mornon intese, che ben con ragione
spesso
morio
di voci
e de'
sentire. Vi di
musiche troppo
di contrappunti,
sorte, che
piti
sen-
possano
la
pi,
artifiziose,
bene spesso
si
di tal
rebbe
il
grave
difetti le
piene
onde che
musiche,
parole
de' quali
ma
le
possono
non per
ma
corpi
melodramma
l'origine del
152
zolenti,
ma
non
uomini
di
vivi.
nissimo
musica,
della
l'arte
ma
sottilissimi
di
pochi hanno
le
composizioni
come
artifizi,
si
imperfezioni
avevano
punto
poco che
le loro
dico,
io
alle
quali
essi
non
di
parole,
si
note,
adattavano
vano loro
alle
con
pili
giudizio,
non
si
curando
cos,
artifizi
ma
di ostentare in
quando
cherie,
chiamano;
per
ma
con
pause,
l'una
usano parcamente in
facili,
loro senso:
il
le
pi assai brevi
lo
troppo
ne
fughe
le
pochi luoghi,
le
finite,
mano.
alla
li
quando erano
si
quali,
quelle
poi
le
acciocch le
all' altra,
parti
si
diano tempo
zioni,
pi
con
le
quali
leggiadria,
le parole,
forse
essendovi
le
bene
imita-
pu scherzare con
maggior campo da
si
l'origine del
artifizi
sottili
premono
melodramma
153
Hanno imparato
a valersi
buonissimi ef-
fetti,
secondo
il
detto
di
volta a luogo e
tempo
ma
tal-
in
ri-
le istorie, nelle
moderne.
sono state
siano
si
la
Dafne,
a y.
S.,
diede
sono stati
forse
affettuoso;
luce
Claudio
il
Principe
tutti
gli
altri
Monteverde
ma
dal Rinuccini,
di
autore di poesie,
come
dissi
Venosa, che
nel cantare
Jacopo Peri
per indirizzati
dal Bardi, in-
con
sopraintendenza
bene spesso
li
alle
loro
composizioni, e
onde
20
l'origine del
154
si
vede quanto
l'istesso
melodramma
Monteverde ne miglio-
detto Giulio
Romano,
ma
nelle
musiche
di
citato
tanto di buono.
dopo che
buona pace
in
si
fu eser-
perch nelle
Firenze,
non ci trovo
primo che mise
di lui,
Roma
il
mio maestro
l'ultimo
di
da
plicate
Tarditi
altri
grazie
dal
messe in uso da
lui,
sperienze, raffinato
il
giudizio,
hanno
non
mento
di
questo in loro
arte,
ma
pili
ignoranza o manca-
lendo usarli solo quanto e quando vanno a proposito; in che senza dubbio di gran lunga
avanzano
a loro.
Ne mi
dica V. S.
perch
io
le
me
ri-
di
da una voce
a due, a
tre,
sola,
numerose di piii
cori: e il Quagliati in Roma, questo buon costume che io dico, nella musica l'introdusse
principalmente nelle chiese, dove bene spesso
cori a piti voci, e fin di turbe
melodramma
l'origine del
non
voci insieme, come ne abbiamo buon
faceva cantar
che da
piti
155
le
messe
e vespri a pi cori,
medesimo Quagliati
in
fine
tre,
e poi nel
;
e la
musica di quel canto, come si pu vedere ne' volumi che ne vanno attorno stampati, ancorch
fosse la
suol
ma
manieroso modo di
si
estremamente,
piacque
ascoltanti,
tirla
che
non
ma
solo
non
gran parte
onde
allontanava:
bene
vide,
si
che
citt,
infastid
di loro
si
per lo
tirava
giammai
vollero
gli
sen-
seguitarono
sempre
in
tutti
dieci o
l'origine del
156
melodramma
si
in sin passata la
volta
(1).
rendo
punto,
Ma
del
a proposito
canto
sopra
del
quale
di
dire
delle
solo contrap-
mi sono steso
vede e
S.
sa,
tanto,
si
rac-
del
altre parti
della musica,
suono
si
suole adoperare;
si
pagnia
di
un
coro.
ma
ricordo a Y. S. che
cellentemente che
si
il
faccia, a lungo
andare suol
de' migliori,
che
quando
invaghiti
si
;
cam-
il
io ri-
(1)
Vedi in appendice
st'opuscolo rarissimo.
l'origine del
melodramma
157
un
fare
trillo
e che sonasse
cos
rusticamente
Chiamo
giadria.
io
accompagnamento
di cibo de-
licato,
come
le statue,
buonissimo disegno,
di leg-
ma
senza
ma
non
finite
ne
lisce,
contrappunto, senza
orna-
Popolo, fu anche a
cembalo, e
il
primo
me
il
Madonna
del
ma
assai,
io
era pi innanzi, la
melodramma
l'origine del
158
ma
interrottolo
tempo non
Quagliati
opere e
ma
bene col
di grazie
che d'ar-
tifci,
dilettavano.
Ma
se
valentuomini che Y.
fama un Ercole
oggi vive,
il
modo
S. dice in
Non
nostra ne ha avuti.
l'et
lo
lui,
le
abbondavano pi
quelle che
mi
con
lo ripresi pi
le
in S. Pietro
stato di gran
un Frescobaldi, che
ci
moderna, che a V.
alla
S.
lo
questo
tifico
letto,
modo
e
il
gusto
dar
per
che
all'universale
mentre ottenga
suono e
tendere. Nel
delle
genti,
pi galante,
di
dare veramente
di-
'1
conosco.
di
non nomino, o
altri
strumenti,
S.
tina
del
vescovo
di
alcune
me
lezioni
di
buonissimo garbo,
159
Roma
Madonna
della
di Loreto.
de' pi eccellenti
Per alcuni
moderni che
alle
de' contrappunti hanno saputo aggiunger ne' loro suoni mille grazie di trilli, di
sottigliezze
sincope,
di
strascichi,
di
tremoli,
di
finte di
passate
et
dell'
poco
praticate,
come
Kansperger nella
tiorba, Orazio nell'arpa, Michel' Angelo nel violino, ed altri se ve ne sono di pari grido, V. S.
non mi potr negare che non solo non abbiano
fatto nella presente
hanno
agguagliato,
tutti
ma
il
le grazie dell'arte
perch, se
il
sonatore buono,
ne facciano:
confonde
co'
o
i
egli solo
altri
che
si
di
l'okigine del
160
melodramma
in saper rifar
altro
difficile,
ne
di tanto
gli altri
il
piti
non
eccellenti,
ma
anche
gli ordinari
solo
sonatori
non so
come meglio potessero farlo quei del tempo
passato che io non ho sentiti. Quando si suona
in compagnia di voci, ristesse, che ho detto con
lo fanno, e
strumenti,
gli
dee
aver
gli strumenti,
perch
luogo,
servendo
io
molto
alle voci,
pii;
come
si
pi semplice
di
tutti,
con nessuno
artifcio di
con garbo.
tuomini
si
per in questo
il
sig.
Pietro
come pi
volte
lui.
l'origine del
161
melodramma
si
pu considerar ancora e
la
bont delle
voci, e l'arte di chi canta, e finalmente la bellezza delle composizioni che si pigliano a cantare.
cantar solo ricerca o dolcezza di voce o esquisitezza di arte ma l'uno e l'altro adoperato con
Il
non
altrimenti
perch
giudizio,
si
sa
nulla.
V.
S.
mi lod
tata da
gli
lui,
de'
giudizio
falsetto,
ma non
Giuseppino tenore,
gione
di
conoscere
faceva tutto
il
il
il
contrario.
ma
La voce
aveva
egli
di
Giuseppino
grandissima
dis-
mondo: ma
Cantava
egli
passaggi
perci
gli
erano
naturali.
non
si
21
162
cantava
ma
perch
giudizio;
con
quanto agli
pi
non
altri
delle
volte
la ve-
credo
senza sapere,
fossero.
Mi
io,
egli
ma
con
che aveva la
falsetto,
gran cantore
di
Mi
ri-
gorge
di
famosi, e tutti
tenori
tutti
costoro,
loro sensi;
nirla
del
del rallegrar
la
le
parole e
voce o immalinco-
quando bisogni,
si
mai
novella,
renze
non
infnch dalla
ce la
port
buona scuola
ne' suoi
di Fi-
ultimi anni
il
melodramma
l'origine del
163
sig.
Nuova, alla
mi trovai presente.
quale
io,
assai giovanetto,
Lorenzini,
Nicolini,
Bianchi,
Marii e tanti
altri,
Giovannini,
che agguagliano
superano, se non
almeno
tanto
pi giudizio,
li
in
compagnia quanto
soli;
Ma
adoperare
il
giudizio nel-
de' soprani,
sono
che
il
ornamento
maggiore
de'
soprani naturali
falsetti di
castrati
mai
in quei
valier Loreto,
un Gregorio, un Angeluccio, un
altri che potrei nominare ?
poteva fare allora era avere un
ma quelli, quando cominciavano
pi che
si
buon fanciullo
a sapere qualche
di
mi
corda insopportabili.
l'origine del
164
sentimento e
tano
melodramma
can-
le loro
garbo; vestendosi degli affetti rapiscono a sentirli. Di tali soprani in persone di giudizio, l'et
si
pu
Noi oggi ne
dire.
le
cappelle;
Una
Giulia,
o Lulla,
arrivai a conoscere
fioriti,
perch era
molto scompiglio. Vittoria, compagna di lei, sebbene non era bella, perch cantava bene con arte
e
Gran Duchi
di
Toscana
la
che visse.
Ma
e]
de'
mi-
Oggi
in
Roma
sola quante ne
abbiamo? quante
? Chi non
va fuor
di se
nora col suo arcileuto cos francamente e bizzarramente toccato? Chi pu dar sentenza qual
sia migliore oggi fra lor due, o la signora
nora
Leo-
come
sentito e veduto,
165
melodramma
l'origine del
io,
signora Adriana
la
di
bellezza che
dentro
una
il
mondo
quella
a Posillipo in mare
arpa dorata in
ben che confessi che a' tempi
filuga,
mano, bisogna
sa,
con
la
sua
ma
sirene benefiche
bellezza altrettanto
adorne quanto
di
di virt,
la signora
Mad-
Roma
cantar bene;
ne invola invidiosa
Lucrezia Moretti,
del
famose; fra
le
quali
il
cosa
fa,
gentilissima.
che
Potrei
io
la
sentii,
dire di
al-
l'origine del
166
da
me non
melodeamma
Germania, dove fu chiamata a' servizi dell' Imperatore, fa grande onore a questa nostra et;
e cosi anche della signora Francesca Caccini,
figliuola del nostro
la Cocchina,
Romano, detta
in
Toscana
mia
io in
meno
come ho gi detto, di
di quelle non pur da me
fiorito,
troppo
far
ci
dell'altre
Ma
citt
e paesi
dove ho lasciato
le
voci, e dell'arte e
melodramma
l'origine del
167
solo
compagnia
e in
si
benissimo si
cantato bene ne' tempi addietro
canta ne' presenti, ma con molto maggior giudizio, come mi pare d'aver mostrato a bastanza
;
cosa che
il
o,
per
quinta essenza di
si
in
Roma; dimodoch
S.
V. vede a
si
troppo
passati
il
amatore
i
tempi
vecchi, ovvero di
come
naturale svegliamento,
de'
non mai
non
ma
trovata in alcuni,
in tanti, ne in tanta
biamo oggi
La
in alcuni
pur da
somma
negli uomini
mi
resta,
musica
Ora per
si
solo
che
si
dietro?
io
dieci anni,
da
melodramma
l'oeigine del
168
Madonna
cembalo, avendo
primo che
sul
sette anni,
mi mise
le
mani, e mi
del
quale fu
il
il
io
poco pi di
f'
gran tempo
da
Don Boezio
Civitella,
di
Beneficiato di
casa nostra,
il
quale
note a V.
S.
e familiari a Lo-
il
'sti colli
erano
sorte? le
quali,
Gite
musici che
vaga;
oltrech avevano
maggior parte
sei
giorno
cantando per
di tal
la notte e
della
da
ciechi.
tali,
le
canzonette che
di Luigi,
Or
pi delicate?
l'origine del
169
melodeamma
in Napoli,
da cinque anni, assai buona cognizione da Giuseppe Novazio, buon maestro di chitarra, oltre
di
Gaeta?
il
ha
VEiiridice,
portai
anche da
in
prima forse
di
Roma
Sicilia:
Roma
due
manoscritti di ottave
libri
li
conservo;
e infin d'allora,
in
quel tuono
li
Roma non
si
io
ne'
mia
si
vede
tempi addietro
di
schizzai qualche
siciliano
assai
siciliane
oggi
nell' istessa
Lasciamo
gnuole, le saravante,
ci si
Sicilia,
le
in
can-
ne so
ciaccone spa-
passacagli, le ciaccotte
di
stravaganze
di
tempi e
22
melodeamma
l'origine del
170
di novit di andare,
hanno
in
Roma
arriccliito
chesche,
da
altri
si
straordina-
riamente
gli diletta.
andare una
si sent
se V. S. tanto
volta,
come mi ha
Parma
cordi,
tempo
fa
contato,
sonare in
sentir
il
per grazia)
per dir
di
cos,
dolcezza,
che fra
le
zocchi
si
l'Agazzari
netto
e tanti altri.
mi piacevano
Quando
io
era giova-
tuoi capelli^
Fillio
in
una
cistula
di
Ruggier
l'origine del
melodramma
171
ci
occasione
da cantare; amando
le
piii
mano con
in
franchezza,
col libro in
cinque compagni
e dello studio:
di
ne' cori
sici
sempre
si
le carte innanzi,
mu-
gelosie,
a'
coro
del
genti
delle
dere,
ne hanno pur
fatti
giudizio
intendenti
degli
a'
Ne-
antichi,
Muzio Effrem,
rina,
il
il
Pecci,
il
Zoilo,
il
non
antico
fallo,
fin dalla
mia
fanciullezza, per
e,
mio
mezzo del
di madrigali, e di villanelle,
e d'ogni sorte
l'oeigine del
172
in
somma
mlodeamma
di
e tutti di buonissimo
secondo quell'arte
stile,
manierona grande
predica:
musica
cori
sei
chi sa fare
che V.
artifizi
V. S.
Romano
si
tanto
a quella nobilissima
composta
giovane
dal pi
stile
vaghezze e leggiadrie, e
con
S.
ritrov l'altro
Mazzocchi,
galesco
di
a caso
se
ci
madri-
stile
da
ritosi di
di pi variet e di pi galante.
Non
ebbi fortuna
Ma
avverta V.
S.
quei
di
siiono,
cio
suoi
di
antichi,
contrappunti
massimamente
artifiziosi,
nel
con far
appresso
sere
sciuta da V. S.
sentii
appunto,
e
melodramma
l'origine del
'1
medesimo
pu
si
cantare e d'ogni
del
dir
173
sorte di musica.
Quanto
composizioni
alle
ecclesiastiche,
gi
piace a V.
S.,
di
ma
si
che tanto
del Palestrina,
e che fu
che
cagione
la
io
il
concilio
hanno ora
in pregio,
non per
le chiese del
del
mondo,
bench non
le
de' maestri
vecchi,
non
si
si
E se Y. S. mi dicesse che
cantava assai meglio piti anni
fa adesso;
io
per le composizioni,
si
le
rispondo che
ma
perch ora
canta molto in
piedi
di
V.
che mai
S.
Non
ma
chiaro
l'origins del
174
di
ed
oggi vive,
melodramma
al
La
notte di questo Natale mi trovai a tutto l'Uffizio e alla messa nella chiesa di Santo Apollinare,
deva
dove
si
la solennit di quella
io vi stessi
sempre
che vi era
gente
gran festa
bench
molta
tardi, vi stetti
per la
in particolare,
Venite exultemus
il
fu
di tanto
di
il
io
io
ma
ancora
riva
quando
scritti,
era
come anche
fanciullo,.
di oggid
So
possano far
lodo
di berretta.
ancora
io
io
a'
quali
non piace
si
il
giudizio e
'1
sapere di quei
ha da fare
con
quella
la
musica
de' conviti
de' funerali;
nelle
o delle nozze,
stesse chiese
melodramma
l'origine del
della Pasqua,
della
175
Settimana
giudizio
chi
giammai
ne averci giusta
come
de' frati,
alle volte,
canti pieni
li
Non
de'
loda
il
Sommo
pu essere, che
so,
sensuale,
si
ma
confesso
il
io
si
canta,
sia
uomo troppo
il
coro
lo
divotissimo
andare
Creatore.
mio peccato;
chiamo
io
io sia
divotissimo e parzialissimo, e
comodo
co'
Domenicani
della
piuttosto
Minerva
il
loro
mi
ac-
e con quelli
di
il
loro coro
mi rende un poco
di
buon suono
l'origine del
176
melodramma
all'orecchio, e
lanti di
mi danno qualche
mi ricordo
me
spiriti di
divozione
compunzione e
e di
di
ve
lo
ve
desidero,
mia
difetto,
lo cerco,
sensualit,
come
sia,
vado
volte di pi
alle
(forse
dissi,
ma
mia
colpa)
me
di
molte
canta,
cantasse.
si
cantava,
e quest'anno passato,
vi si cantasse, vi andai
non
si
unica dilettazione; di
Morte, quando vi
alla
si
mio
checche
non
bench
San Girolamo^
sera vi
sentivano;
si
le
quali
se
non fossero
state,
Cantisi pur
gli
uomini
al
l'okigine del
melodramma
177
che
si
sa e
si
poca,
sitezza
mondo non
nel
non
si
come
l'esercitano lodevolmente
cavarne
debba
il
si
conviene, per
modo
nelle chiese
usarsi.
degnamente, il
Paradiso, che cos ben giusto: diansi lodi immortali alla musica, la quale per quanto pu
Imitisi
in
chiesa,
cantando
come
dovere,
modo
qualche
in
l'imita;
in
a bocca
lodinsi
professori di essa di
al secolo presente:
Quanto ho detto
fin qui,
come V.
S.
ben vede,
nelle
novit
pu
dire, sepellite,
all'
uso
comune
stavano,
espone
sig.
delle
ne rimena ora ed
genti
il
il
nostro
mondo
musicale.
Solerti, L'origine del Melodramma.
si
23
178
all'et
passata
sig.
il
Doni comunicato
tanto stampati
suoi scritti
che
sono,
le
signor Doni
questa dottrina
con
propone,
ci
si
pii
che
il
tratta di moltiplicare
abbiamo avuto
e che ci si faccia con tal facilit, che ogni intendente dell'arte, pur che voglia e non sia uno
sciocco, in un sol giorno d' applicazione potr
capirne
lo
il
modo
potr mettere in
zioni
le quali
(come appunto
in guisa, che
da chiunque
l'altro
giorno
le
esperimentai in
io
aveva
pii
vedute) sa-
paradossi,
mi contento che V.
S.
paressero
dica a tutti in
nendo da me,
di saggio in
l'origine del
di mio, so
che
melodramma
ma
179
per
li
segni
nella musica
si
pu
S.
fare,
sopra-
S.
io fo quella copiare,
lei,
mi preme
di
so-
stenere
non
ami come
suole,
mano corregga
V. S. e la riverisco
io
li
XVI
di
ancora
mani.
Di Casa
amo al solito
sommamente baciandole le
conforme
Gennaio 1640.
l'origine del
180
melodramma
APPENDICE
Valle
della
Pietro
MORE
tre
Sig.
Roma
voci.
Dedicati
Air Illusi
Donna
li
FEDELT
sig.
D' A-
Da Cinqve Voci
sig.
Per
Paolo
Donna Giustiniana
Essendomi
DI
giunta di alcune
et
CARRO
Rappresentato in
AH'
Et Eccell. Sig. la
Roma, Appresso Gio.
lUustriss.
Orsina.
In
Con Licenza
et
de' Superiori.
Ecceir" Sigr
la
Sig^
Giustiniana Orsina.
giorni passati
trasferito a
Bo-
spinto anche da
molte
di
gen-
virti, la
fiorisce di
l'origine del
melodramma
181
gliai
composta dal
bella e scritta a
mano,
tal'
opra
che se per
considerai
stata
il
detto autore,
mi
fu ne-
si
o,
contentasse
il
nome
di
V. Eccell.
Illustriss.
da
lui
stampe sotto
di
V.
Eccell.
la
felicissima protezione e
Illustriss.,
la
quale
nome
supplico
ad
fine,
Roma
li
15 di Settembre 1611.
Di Y. Eccell.
Illustriss.
Oberto Fidati.
l'okigine del
182
CARRO
melodeamma
DI FIDELT
D'AMORE
Interlocutori:
Amore
Apollo
Arione
Orfeo
Fama.
Amore.
Io ch'accendo nel core
Vive faville e son chiamato Amore,
Questo fedele amante,
te diedi in sorte,
Amarillide vaga; a
cui cede
te,
il
pi costante,
Come a
Apollo.
Io che do luce al giorno
Vinto da
pi chiaro sole,
te,
Amore
Dunque
e scorno.
e Apollo.
Ch'amante
Ami
Sole,
io,
183
leale
si
deve
Men
Amore.
Ardi,
Che
amante
felice.
sempre graditi
tu gradisci, amata,
sia dolce
amore
Apollo.
Cantate, o miei seguaci;
L'amoroso trofeo
Tu
'
Fa
risonare, Ar'ione.
Arione ed Orfeo.
Ne
Sorse
Ne
si
madre d'Amore
vaga mai dall'onde
bella Diana
la
pii
Cacciatrice anelante
il
fuore,
bosco vide.
l'origine del
184
melodramma
prati e fonti,
Liete godete;
Gitene
liete,
Ninfe marine,
Disciolte
il
crine,
'1
mare
chiare.
Fama.
Tacer dunque
Io
io sola?
Non
tacer, poich
all'altro
non tacqui
polo
allora
Nota gi
AUor che
felice.
(1)
l'origine del
melodramma
185
Sola ed insieme.
Messaggieri del
(1)
(1).
musicati.
altri
Madrigali
melodramma
l'origine del
186
Descrizione delle
mini
illustri
Firenze
vile, pp.
MDCC. Per
ma
336-44;
In
(1).
l'altra
si
Adnotationibvs
Collegii a
illvstrati
commercivm
Ad
FLORENTIAE
Silvivm
in
rvm adprobatione
Libri qvinqve
Valenti
Ivcem editvm
Typis Caesareis
secretis
E.
R.
S.
Nvnc primvm
[impresa]
M.D.CC.LV
dove la bibliografia
Svperio-
occupa
le
pa-
gine CXI-CXVI.
Delle opere del Doni
esiste
di
questa
AMOIXOPAOZ.
edita,
(1)
p)l(iraque
Sola pubblicata;
manoscritto
ci.
il
nondum
Ex
au-
il
melodramma
l'oeigine del
187
tographis collegit
anno MDCCLXllI
fol.
ad
et
siliana,
Due
V.
trattati di G.
il
genere enar-
di
diverse
armonie con cinque discorsi, il primo, del sintono di Didimo e di Tolomeo; il secondo del diatonico equabile di
Tolomeo ;
il
il
modi
si
il
quinto, in quanti
viole diar-
moniche.
Il
Tomo
dimostra la forza
qual via ridar
Raccolti
Gori
si
possa alla
(1)
De
Ne' quali
del p.
Maestro
si
Pa-
per
della Basilica
esamina
opera
Di Anton Francesco
del
studio
Battista Doni
Gio.
pubblicati per
Gi proposto
renze
Di
secondo
Battistero di Fi-
Aggiuntovi un
Vindice generale,
les-
per opera
|
Minor
con-
et
recens musica
inter
se
cum
singulis
conferuntur, Firenze,
melodramma
l'okigine del
188
ventuale
Bologna.]
in
IN FIRENZE l'anno MDCCLXIIL Nella Stamperia Imperiale. Con licenza de' Superiori; fol.
Precede, pag. v-xi, una prefazione del]' ab. Gio. Bat[fregio]
....
I.
Prefazione, ecc.
IL
in.
pag.
camera del
Sig.
Dramatiche
si
rappresentavano in musica
in parte
in tutto
IV.
V.
anno
del conservare
la
modo tenuto
rappresentare
le
Tragedie
le
^
VII.
VIII.
IX.
X.
XI.
nella
il
Mimo
citata nell'istessa
163
181
antico, recitato
medesima Accademia
citata nell'istessa
161
dagli anti-
Commedie
nell'Accademia della Crusca
153
re^
145
Accademia
Accademia
186
re
192
198
...
XII.
XIII.
sicali: al sig.
Caccini, detto
antica e
XIV.
'1
Pietro Eredia
Romano, sopra
cantar bene
De Bardi a
la
203
226
Giulio
musica
...
233
l'origine del
passata: al
sig.
della Valle
di Pietro
189
melodeamma
pag.
249
XV.
di
Musica in Bologna,
all'
Camera
XVI.
Io.
Min.
Martinii
Baptistae
del
265
Conventualis
...
XVII.
268
Tomi
Doni
276
XVIII. Appendice
tista
XIX.
Anonimo,
tratto
breria Magliabechiana
Di
del
98
tali scritture,
melodramma
senza dubbio
apre
si
il
il
si
compone.
I.
Del
Mimo
IL
Si
mostra
....
degl'Intermezzi
coli'
pag.
e
autorit d'Aristotile
si
cantavano
di
cori
r
III.
DEL MELODRAMMA
l' ORIGINE
190
molto meglio
Che
V.
il
canto e non
il
parlare quieto e
com-
non
il
in-
mozione
IV.
VI.
VII.
Vili.
IX.
Dell'origine ch'ebbe
venga
meno
pili
la
melodia
....
a'
tare in scena
tempi nostri
il
Che
XI.
Si risponde
assai
16
19
can
......
musica scenica
X.
la
...
14
si
22
pu perfezionare
si
ad alcune obbiezioni
e si
25
mo-
modi
28
si
...
XIII.
In quanti
31
XIV.
rimuovere
fetta necessario
neri e de'
modi antichi
XV.
XVI.
Quanto
XVII.
Che per
sia
modi
nostri
la
33
36
materia
...
...
antichi e
e per-
oggi
espri-
37
modi
n
41
XVIII.
Come
li
e dell'origine dell'organo
generi e
ch'essi praticare
....
modi
si
44
possano an
45
MELODRAMMA
L ORIGINE DEL
XIX.
Quanto
sia
comoda ed
la
utile
divisione ed invenzione
XX.
per l'uso
di tasti
predetta
altri istru-
de' generi e
dei tuoni
48
XXII.
XXIII.
XXIV.
Altri
XXV.
XXVI.
XXVII.
Della melopeia
XXI.
di
47
pag.
menti
191
56
63
uscite
tuono
66
musica scenica
ornamenti
e suoi
si
dice e
....
canta
69
si
73
77
XXVIII.
XXIX.
XXX.
XXXI.
De' cori
XXXII.
XXXIII.
tuono
venevole voce
y.
XXXV.
XXXVI.
82
85
personaggi
simili
ideali
XXXIV.
80
90
92
93
97
100
...
...
...
107
114
XL.
Che cosa
XLI.
XLII.
Come
lare scenico
il
102
104
suono
si
115
col par-
117
192
voce
di
chi
parla
cembali antichi
XLIII.
XLIV.
....
semplicemente
e de'
pag.
120
124
sia cresciuta a
di-
XLV.
richiedono
nel
siche sceniche
....
....
127
si
compositore di queste
129
XLVL
XLVII.
XLVIIL
139
XLIX.
142
gli
detti vasi
132
135
Opere, al
operetta sopra la
suadermi che
tosto
di
Musica
si tratti di
scenica. Io
primi capitoli
si
le
Trattato;
IV
II
VI
III
VII-VIII
IX
IV-V
VI
VII
con
lievi
Appendiot
Trattato
Poi
dell'altro
corrispondono in quest'ordine:
mutazioni di forma.
Comunque, ecco
altres l'indice di
Introduzione al trattato
questa appendice.
....
....
il
pag.
canto
193
Che
....
li.
pag.
.....
dei diverbi!
III.
meno
pi
IV
e V.
...
...
melodia
cantano e
dell'
VI
VII.
Che
lo stile recitativo
si
15
Vili.
IX.
Quale
X.
Che
citativo
1'^
cantare
i
12
pu perfezionare
recitativo non gli con-
musica scenica
la
cantare in scena e
il
blico
con
,,19
recitare in pub-
stile
recitativo
Dello
XII.
XIII.
Alcune
XIV.
XV.
Alcune
stile
21
XI.
altre
deve osservare
osservazioni per
le
sceniche
23
28
musiche
32
,38
affetti
altre
in questo stile
Solerti, L'origine del Melodramma.
compone
41
25
l'okigine del
194
XVI.
melodramma
D'alcune
avere
XVII.
gli
pag.
attori stessi
avere un compositore
artifziali
di questa
sorte
di
musiche
si
musica scenica
XX.
XXI.
XXII.
XXV. Qual
^51
^
^^
61
73
75
78
....
....
46
debbano praticare
XIX.
45
che deve
modo
82
si
^
87
...
96-98
l'origine del
melodramma
195
Estratti dal
CAPITOLO
Del Mimo
I.
Favole Atellane
antico, delle
E DEGLI Intermezzi.
Ammette
il
Doni che
atellane somigliano
le
ai
mimi
antichi
alle
nostri
intermedi.
"
degli stolti,
il
Francesi, e
per essere
il
sito pa-
l'origine del
196
lustre,
nel naso
Ma
melodramma
'
perch
tanto vari,
molte altre
de' motti, vi si
come
di
ri-
si-
come
mattacini ed
dismessi.
altri,
Quivi possono
che
cupate
le
commedie:
di
un vecchio veneziano,
napolitano,
tina, di
romanesco,
di
usando ciascuno
possono ancor rappresentare con garbo uccellatori, frugnolatori, ingegnosamente introdotti per
intermezzi dal
nostro
sig,
Michelangiolo Buo-
si
possono imi-
l'origine del
melodramma
197
grammatica,
non le frasi e
non ammettono, in
clie
latino, se
parole di Cicerone, e in
solo
e di alcuni antiquari
non rancidumi
se
che
cerimoniosi
clie
non apprezzano
dismesse;
parole
consumano
l'ore
certi
di
intere in di-
contese di precedenza
stirsi
ed arricciarsi
certi
ecc.; di
attillati
il
zerbini e
giorno in ve-
mente
testa
vi
di vetro; gl'incantesimi,
l'apparizione
re,
de'
le
negromanzie,
gl'incendi,
folletti,
questioni,
sorte di accidente
umano
vagante. Insomma
pi ridicoloso e stra-
io loderei
di queste
che
si
dopo
tra-
le
recitasse
una
ma
ingegnosa e nuova d'invenzione, e abbondante di sali arguti e faceti, e recitata con viva ed
espressiva azione, con maschere artij&ziosamente
come erano
le
ha usate
quelle
il
commedie che
egli
degli antichi
Greci, e
come
Roma
nelle
ha fatto rappresentare
come anco
cos
ruoti,
fisionomia,
un'affettata
Cavaliere Bernino in
di
propriamente
si
commedie
dicevano antiche;
l'origine del
198
melodramma
corrotti
suddette,
le
per modello
Mimi
de'
piti
si
e vedonsi
appagasse
dell'esempio
antichi
degli
degli
recitano
talvolta
non sar
farle
lecito
in
si
sentissero
si
si
palco
come
di
proporle alle
si
per
sogliono
se,
perch
contrari,
si
dilettano
piangevoli?
CAPITOLO
IV.
se
le
le
il
libretto
per come
il
Pastor
Ma
"
9]
[p.
perfetto
'pi
di
199
fido.
io vorrei
meno
di mille
(1)
(1).
e canto
Lezione
V (p.
fsse del
quale volentieri sottoporrei al giudizio vostro se la brevit del tempo e il mio instituto di non ridire cose gi
me
dette,
ne permettesse
il
racconto,
avendone
{Il
di gi
Discorso sesto
Mimo
Drama
Roma
in
levano
come
si
so-
celebrare nel
sapete, fu
il
Man-
tempo
del
musica e della poesia al pari d'ogni altro intendente; anzi stata praticata da alcuni con qualche cone della
in
Roma mi
fu
melodramma
l'origine del
200
da commedianti di
e si
potrebbero scegliere
migliori.
"
scemerebbe
la spesa, la quale
risparmiasse,
secondo
zioni diverse,
Principi
come sarebbe
si
potrebbono
spendere in altro
cantori,
di
si
le diversit de'
in fare vestiti
cio va-
recitano,
secoli e delle
na-
premio eccitare
e con qualche
si
utilmente
perch
raccontato
le quali
sorti
di
l'accompagnamento
d'instrumenti
musicali.
D. Camillo
Compendio
il
de'
Generi
''
assaissimo
[pp. 365-66].
l'origine del
melodramma
201
buon numero
di di-
tarli
niera quando
debiti requisiti si
verrebbesi a perfe-
11]
[p.
potrebbono
"E
le azioni
gi
si
praticasse
in
come a
tempo
del
filosofia e nell'altre
mezzanamente esercitato
CAPITOLO
solevano cele-
si
VI.
[p.
14]
difficile il
"
comprendere a
in specie pi si confaccia la
imperocch per
la
tragedia
le ragioni
ne pi
dette
quali
sorte
di azioni
musica o melodia;
adotte
si
capace che
non sar
conosce che
la
comedia,
26
melodramma
l'origine del
202
avendo quella
canto perdono
cori
il
nome
Nelle commedie
senza
che
il
.
cai-
inframmezzate al dialogo.
zonette
Nelle tragicomedie
"
cantici,
e l'essenza
poi,
siccome
elle
sono
mezzanamente
si pu dire che
musica rappresenta-
dell'altra,
vi si adatti la
mettere in musica, e
cori
se vi
soliloqui
saranno.
Ma
tuali [p.
amendue diremo
qualche cosa.
ma
di quelle solite e
il
fa-
S. Alessio dell'ingegno-
pii
volte
rappresentato e
canto
come
nelle
tragedie;
si
usasse
introducendovisi
anco
cori,
quando
ci
l'origine del
melodramma
203
oggi
dramma
luogo del
il
stata
una
soggetti
(come
si
anco se
lodia in
si
commedie
e le rappre-
sentazioni, e
si
gli
massime perch
l'antichissimo secolo,
nel
sa che furono
si
patriarchi e
di
temente
si
pu formare in questo
con
profeti Ebrei
vede da quel
si
antichi, e
piti
convenien-
stile cos
breve
dividersi in tre
anco
parti
si
io
vi
in tutte
ci
le
sue
a dire, che
fido.
veramente
melodeamma
l'okigine del
204
non ha
sorte di favola
come
ridicolo
il
la
com-
media, ne il grande e meraviglioso della tragedia, possiamo fare ragione che se la favola
non
non
La
di ogni cosa.
presentazione in
contentano cosi
si
perfezione dunque
della
rap-
e che
tutti
diffe-
gusti son
si
16]
Ne
come
esercitati di
nella palestra
sia
contro
il
oltrech la verosimiglianza
quando
se
fossero allevati
continuo
nel ballo
verosimile;
non
si
perch,
cerca se non
(e
non
altrimenti
si
adoprerebbe
abiti)
il
non deb-
quale
e tanto pi che vi
l'origine del
melodramma
205
si
non
nerale,
tuttavia
(quando
si
convenirsi
alcune
in
di
queste
di
gli
diverbi,
ammetterei
primo
l'atto
"
parole di Dafne
mi paiono capaci
ecc.
cos
Aminta
Ho
"
visto
quelle
in
al pianto
mio
il
prin-
parole
ecc.,
fino
cantasse formatamente,
CAPITOLO
(1).
VII.
CHE
facili^
(1)
I compositori
16-17]
[p.
mia
SI
leggiadre, co'
Fu
infatti
ediz. critica
sedisi
vogliono
le
interrotti
musicato subito
v. la
poesie corte,
e
spezzati
bibliografia nella
"
melodramma
l'okigine del
206
di 'pochissimi poeti
sodisfanno
si
musica
[p.
Doni non
Il
stile
cosa della
appena imo
di tale parere.
"
17]
proporzionato alla
lunghezza
de' versi
rime
delle
per
il
azioni per la
versetti piccoli,
il
sua Canace e con un discorso s'ingegn di provare che tali versi convengono piti alla scena
perch
si
nelle quali
consista la perfezione
adattano meglio
musica teatrale, o
della
Il
"
Doni
invece conclude:
versi
di
potr
;
entrare
Ma
lunghi e
ne' cori,
i
meno
versetti pic-
frequenti
ammettere) e pi degli
altri
saranno
potranno
mezzani. Quest'altra
grandi con
piccoli;
si
mescolassero tanto
ma, verbigrazia,
dopo
mezzani
dici
le
materie,
di
massimamente
vediamo
207
settenari
(come
comuni
neW Aminta
(1).
CAPITOLO
IX.
cantare in scena.
IL
[p.
22]
"
In ogni tempo
si
costumato
di
fram-
Ma quando
a quelle
che fece
il
sig.
non credo
si
stampata qui in
menzione
(1)
rime.
di
Roma
si
fa
si
melodramma
l'origine del
208
(sic)
frammessi
musica da
di
lui
medesimo composti;
comunemente
essendo quelle
artifizi
di
altro che
echi e
ripetizioni,
tori.
ci
massime che
egli
tutto contrarie
Tra
coli,
mette avanti,
vuole che
come
di sette e
di sopra,
sono al
teatro.
le
anco
un volere ridurre
la
musica sce-
come accennai
servono
ripieni delle
il
cinque sillabe, e
di
giustamente
da certe
le quali
l'altre cose ei
di otto,
chiaramente
conosce
si
che
atti e
il
poema
altre sue
chi-
Non
capace
che
vorrebbe
di
anco
che
mille persone
versetti, e
la
sala
al pi,
fosse
perch
che
si
media
cantori non
cose tutte
grandezza
petente
anco trovare
degli attori,
cantori
un
com-
sito di
potendosi
eletti,
ingagliardire la voce
per
rimedi
209
melodramma
l'origine del
come pi abbasso
si
Questa
dir.
stile recitativo,
salmente
ricevuto, e
il
bassi.
notabile
del
che vi
Ma
l'introduzione
praticato
bench
visto,
si
come tante
da molti,
oggi
diletta
pi che la
la
si
mede-
Era
in quei
tempi
in Firenze
il
sig.
Gio-
quale fu
di Vernia
chiamato poi al servizio di papa Clemente Vili
di felice memoria, che l'am teneramente e lo
(il
molte
nobilissime
virt;
sopratutto
grande
nella
amatore dell'antichit
intorno
cosi
quale aveva fatto studio particolare,
la teorica come la pratica, componendo anco
per quei tempi assai acconciamente. Era perci
la casa sua un continuo ricetto de' pi ameni
e della
musica,
accademia, dove
adu-
studi, e
come una
navano
fiorita
si
27
melodramma
l'origine del
210
mente
l'ozio in
virtuosi
ed eruditi
esercizi
si
di-
musica vi
del
modo
di ridurre
tanto
in uso quell'antica,
per l'inonda-
de' barbari,
siccome l'odierna
era molto
nell'espressione
difettosa, e
delle
parole
mal
procedere
nel suo
necessario trovar
tessero
poesia
si
acconciamente
pi
si
modo che
sentisse
storpiassero.
in
versi
quel tempo
Vincenzio
si
po-
sicch la
profferire,
scolpitamente
Era
musici
credito tra'
cantilene
le
non
in qualche
Galilei,
il
quale
per
il
vigilie, quell'opera
suo bell'ingegno
compose sopra
gli
continue
abusi del-
le stampe. Per la qual cosa animato il Galilei a tentare cose nuove, e aiutato
massimamente dal sig. Giovanni, fu il primo a
comporre melodie a una voce sola, avendo modulato quel passionevole lamento del conte Ugolino scritto da Dante, che egli medesimo cant
molto soavemente sopra un concerto di viole.
vulgata con
La
medesimo
tazioni di
stile egli compose parte delle LamenGeremia profeta, che furono cantate
l'origine del
melodramma
211
spiritoso
il
quale,
sentendosi
inclinato
tal
componendo
e cantando molte cose al suono di un instru.mento solo, che per lo piti era una tiorba, trovata [p. 24] in quei medesimi tempi in Firenze
sorte di musica, molto vi
da
(sic)
si affatic,
detto
il
Bardella. Costui
ma
con
stile
pi vago e leggiadro,
canzonette e
e
avanti a lui
si
il
come perlopi
versalmente
si
tiene:
suo discorso
di
avere imparato
ragionamenti
della
confessando
Camerata
lui
egli
pi da
di quel
in
i
un
dotti
signore,
nell'esercizio di
mandar
fuori
modulazioni
per
il primo a
una voce sola,
plauso
Intorno
a'
l'origine del
212
melodramma
Luca Marenzio,
stile
con
il
madrigalesco
quale stato
fior
camminare
a fare
in
parti
le
purch
Roma
primo nello
il
il
con-
ravano.
Ma
si
e in
diede
parimente a
esso
mirabilmente
grandissima
Bardi successe
Grio.
amare
stile
ne riport
riusc e
sig.
quale
il
coltivare questo
il
sig.
e favorire la musica e
lode.
Dopo
il
Jacopo Corsi in
professori di essa,
professione;
un continuo
albergo delle
loro
seguaci,
con-
giunto seco
il
sig.
Ottavio Rinuccini
di
stret-
umori
e perch,
opere
sue
mirabil-
quale
si
recit in
casa
del
signor
Jacopo,
melobeamma
l'origine del
213
con gusto indicibile della citt tutta. Di poi furono recitate altre favolette e azioni intere; e
sopratutto con regale apparato, nelle nozze della
Cristianissima Regina di Francia, VEiiridice del
dove
fal,
il
grande appluso
Consegu parimente
del
medesimo Rinuccini,
convenevole
verde,
melodia
dal
oggi maestro
blica di Venezia,
la parte pii
l'istessa
il
ne ha
quale
che
azioni di minor
grido,
dal sig.
figlio
mi sono
Con
successi
gi tralasciare quello
(1)
e principalmente
mio intento
Non devo
rappresentate ad imita-
luce
tempi nostri in
di molte altre
a'
dire
di
dato in
il
Lascio
Monte-
Claudio
sig.
di
principale,
questo genere.
V Arianna
quale fu vestita di
la
(1)
l'intes-
musicali.
che ho inteso
del
sopradetto
state comunicate
),
e da altri, che
143.
l'oeigine del
214
prima
il
Peri e
arrivarono
questo
il
come per
e sapere,
stile
melodramma
sig.
quel
Jacopo e dal
sig.
segno che
vede,
appena
si
Ottavio,
che in
si
nell'Arianna,
possedeva; come
docilit
ascoltarono
che
si
pu
gli
conoscere
sue poesie),
attenzione
sempre
col suo
sagiu-
anco
molta
non
ancorch
questi
dalla
poich con
musici
tre
utilissimi insegnamenti
somministravano,
nuova
e pregiata:
presso
simo
il
si
richiedeva in cosa
mondo perpetua
fra la schiera
de'
e luogo
lode
degnis-
di questa
conosce che
cos si
veri
architetti
li
signori Jacopo
li
Corsi e
mestati
Ottavio Rinuccini; e
stile
li
tre musici
non poco
musica
tenuta
la
professione
della
l'origine del
CAPITOLO
Che la musica scenica
[p.
ma
25]
"
anco la
si
senza
[p.
X.
pu perfezionaee assai.
da quello
215
melodramma
che abbiamo
26]
lui
potuto conoscere
si
detto;
poich in
vero
manchevole
in molte parti,
musica
si
leggono, ne
rechi
che dell'antica
quel
diletto
agli
anderemo considerando
musica e
lo
difficile
Il
a conoscere,
la qualit
di
questa
spezzatura,
come
si
il
canto con
come se fosse
tiene comunemente
dicono,
melodeamma
l'origine del
216
poca variet
stile ricerchi
che questo
e che
d'intervalli;
bisogni
esso
in
di voci e
trattenersi
simo
si
sentono
si-
come comunemente
stima. Con-
si
che con
simigliante al parlare
parti
affettuose
imiti
gli
si
accenti
dell'ordinaria
bitando grandemente
uscire di
questo
stile
possa fare
semplice e
anco nelle
e che
usare
possa
e poco af-
si
questa
comune
vaga
quieti
un canto che
loquela, e
tut-
nientedimeno ve du-
che
per
fare
la
musica pi
degli antichi,
quali, se
in
cosa sono
alcuna
stati eccellenti, in
stati maravigliosissimi.
Non
si
trover dunque
c'insegna
si
persuasero; anzi,
Plutarco
che ella
per
l'opposito,
era pi
suo coetaneo,
dell' altre
appresso
sendosi
in
giovent
allevato in
usarono Pindaro,
et, si lasci
Fratina
e gli
altri di quella
melodramma
l'origine del
217
portare dalla
era
gli riusc,
costoro,
me 1
proposto no 1
La
vietasse.
(sic)
cerca
diletto di
il
sente,
clii
si
tenere lontano
il
tedio
che la
degli uditori
di-
degli orna-
Anzi
l'uso
senza
fallo
stesso de' pi
sono
stati
musici
periti
(quali
mentovati)
tre
li
in
di
rendere
le loro
ei
si
melodie pi
hanno potuto,
da alcuni
appresso
che
il
si
sentire
poema (purch
rito)
il
vedr.
non viene
che come
recitare
il
in
si
Mi potr
deva intendere,
forse dire
alcuno,
recitante sia
fastidio:
grazioso
anzi
si
pe-
suole udire
con molto gusto: contuttoch poca variet di accenti vi si faccia. E similmente un inno, ancorch
fosse lunghissimo, cantandosi
con
quella
sem-
28
l'okigine del
218
melodramma
quell'altre
vero
quello
stile,
recitativo,
secondo
che
alcuni
il
il
corde
quale
fa
si
poca
medesime
o anco,
di
si
nasce perch
se
dunque queste
musici
mano
si
recitativo,
canti ad
dove
stile.
sola,
quella
allonta-
intendendo ogni
una voce
si
per
melodia
molto
che
diffe-
si
canta
ponessero in questo
meno
sebbene
il
stile,
non ha dubbio
che
e
le
melodeamma
l'okigine del
219
cose mezzane sempre piacciono pi, che altrimenti pi gusterebbe la lontra, che mezza
pesce e mezza carne, che la carne di cappone e il
pesce storione:
nostro;
imperroch
un'orazione
azione
poetici, e
non
come il pane, che per la
lunga assuefazione non viene mai in fastidio,
[p. 28] Negl'inni poi e ottave rime non ha
quasi
genera tedio,
petizione
delle
similitudine
di
ma
dispiace
strofe
ritmo, la
anco
il
stanze,
che
quale
non
sommamente
dimostra
come
diletta,
tamburo, e
del
non
solo
pare
di ritmo,
ma
si
maniera
di verso, o pi sorti
sute, vi
si
di canto.
Quanto a
come
molto
confusamente tes-
me dunque
disdicevole e
io stimerei
tempo
di Quintiliano,
ci
il
che
noioso quel
sic-
modo
maggior
plasmate^
sia
E perci
Ne dobbiamo
(sic)
maravigliarci
che ci
non
sia
l'origine del
220
comunemente
avvertito,
melodeamma
anzi questa
foggia di
moderni
{sic),
di concenti,
parole,
quali
ne' quali
pochissimo
solo per
cagione
non
si
godono
di tanti
le
artifizi,
ma
sime
di
dall'uso
nuovo
stile,
imperfezioni,
della favella;
onde questa
non
nel quale
stato senza
si
sentono quelle
difficolt
si
sorte
ricevuto:
allontana
troppo
CAPITOLO XXXVII.
Dell' AccoMPAaN amento degl' Instkumenti.
resto
la quale so certo
tradizioni, perch
anco
domi sempre
in questo
il
mi allontano
si
221
usino oggi, e
si
potesse an-
si
Roma,
in
e in Firenze,
ho veduto
quasi indif-
ma
io?
in
particolare
liuti,
lire
clavicembali
di
si
si
sua
del
Cavaliere
sig.
Claudio Monteverde
nella
il
sig.
Emilio
Bappresentazione e
nel
suo
il
diano
Orfeo,
melodramma
l'oeigine del
222
Nel Compendio
Della Mvsica.
Di
sopra la perfettione
Del Trattato
De' Generi
Battista Doni.
Grio.
ridotto nella
medesima Intavolatura.
Sig.
Fei.
Principe,
All'Eminentiss.
Cardinal Barberino
Il Sig.
Modi]
tavolatura:
verendiss.
de'
Con vn discorso
de' Concenti.
di Mutationi di Generi e di
MDCXXXV. Con
Re-
[stemma]
licenza de'
genere madrigalesco e
il
"
(1)
Sopra
Di
il
Compendio
oscvri,
I
e le
Massime piv
con ragioni,
Dove
si
nvove,
testimonianze
seguito
et
si
Annotazioni]
le
Modi
praticasse
della Musica,
dichiarano
provano
impoi'tanti si
d'Autori
evidenti
Ivoghi piv
classici.
Fei.
MDCXL.
Con Licenza
tempi nelle
da
de gl'instrumenti
223
fiato),
ma
pi
sinfonie
tosto nel
cose diverse in
ridette,
fughe e imitazioni: e in
fatta guisa
suoni e le consonanze,
appena
si
proferendosi
dell'uditore si distrae
perch
anco
troppo
perch
del
le
molto se
o
ridette
tali
triviale
parole
unitamente
cose
pi
si
ripetizioni
affettato;
l'attenzione
ne perde;
storpiano, la
hanno
finalmente
buona pronuncia
si
darne giudizio)
messa
dosi
ma
usato
per
avanti
nelle chiese,
canto piano e semplice) e pi tosto per privato capriccio de 'musici, che per pubblica autorit; e ch'
stata sin ora, anzi tollerata, che approvata dalla
Chiesa ne' soggetti sacri: ne' quali par ch'ella
avesse
mili poesie
Con
tutto ci
mi piace
di
stile.
chiamarlo
stile
ma-
224
mascherate e
zoni,
nelle;
e fors'anche le villa-
simili,
canzonette, et anco
ballo, dagli antichi
ballate o
alle
canzoni a
chiamate lujporchemata.
pu
dire,
Romano; ma con
la scorta
Caccini,
ed indirizzo
come
detto
il
di quei
nel Trattato
se bene in ogni
sorte di
mento d'instrumenti
in questo
canto
quelle
cantilene,
che
si
sentono.
Il
componimenti
(alla quale,
ad
prima non
si
faceva) vi
si
grandemente, nello
stile
detto
recitativo: e la
melodramma
l'origine del
musica operativa)
nella
sciuto
il
repliche,
quelle
risecamento
decoro, col
perfezionato
sono
dustria del
medesimo
questa
citt,
passaggi,
prima per
simili,
di
ornamenti
gli
l'in-
cre-
molte
di
accenti,
gli
gorgheggiamenti e
trilli,
225
cantori, per
e particolarmente di Giu-
gere l'accompagnamento
tale,
comunemente
tinuarsi
dal
suole aggiun-
si
parte istrumen-
della
principio
alla
fine,
chiude
le parti di
mezzo:
le quali,
suol
si
lo
cantante
pi
rin-
da alcune poche
meno
principali,
cos dire,
del
d'intavolatura
sinfoneggiare
il
primo autore
della
Ma
sorte
si
qual
del tutto
il
il
genere
Doni
madrigalesco,
indica
in
quali casi speciali possa applicarsi, ed esaminati vari generi di madrigali conclude:
echi, repetizione
modo
molti
tale
,
[p.
che
simili
"
e finalmente
dove s'usano
gentilezze
poetiche, in
altre
almeno tacitamente
il
parlare esca da
116].
29
melodramma
l'origine del
226
[p.
116]
"
componimenti
di
questa
questo
imperfezioni di
si
stile
trovano molti
mi pare che
sorte,
musica;
e che
ma
si
ma
le
non
maniera di
madrigalesco
all'arte stessa,
non l'assegna
che
all'artefice
a'
soggetti
zione;
vittoriale, nuziale,
come
(per darne
di
lugubre,
qualche acclama-
l'esempio
in latino) Io
triiimphe, Io Paean,
un breve epiloghetto
si
soggiugnesse
pure
che con
molto
garbo
decoro
si
potrebbono
ma
per
un'istessa aria
o vero diverse,
ma insieme
unite,
come il
La qual variet riuscirebbe per parer mio
ottimamente e ben fondata, e averebbe campo il
sopradetto madrigale del Gabrielli.
quelle accla-
gegno e
la
vena musicale.
l'in-
melodramma
l'okigine del
Di
questa
Veglie
sorte
sono
tutta
la
quegl' applausi,
Orazio
del capriccioso
si
fanno
si
da
dopo
da pi
quali
nelle
nelle
che
Vecchi,
brigata musicalmente
voci
227
e condizioni di persone
bench in esse
si
parta
un
come
se
il
nelle
quali
al bere, e
a quelle
stile
si
rappresenta
con strepito e
al-
come ad
alcune
cantilene che
i
ditirambi antichi,
poema gravissimo
ch'erano
e artificiosissimo.
come
molto a proposito
si
direbbero
Balletti Personatae
si
pu usare questo
stile;
disdice
un concento
questa fatta
sono
si
battaglia,
una
si
rap-
caccia,
compor-
altri
canzoni che
adattarsi a
quella
sorte
l'origine del
228
stile,
et a certi dialoghi
melodramma
ne' quali
Ma
non sempre
capriccioso pen-
il
quale per
rappresent
sizioni musicali,
graziosamente in
d'una
cosa
quadravano
in
un'altra,
che
quel
soggetto
[p.
118]
^^f^XM|fjJpJ^f^<^(^^|^f^^
APPENDICE
Bibliografia delle
e di altre
fino a
le
ficile
primo periodo,
assai difballetti,
inter-
e nell'ampiezza
modo
di-
di
medesima composi-
come intermedio
una festa da
ballo.
melodramma
l'origine del
230
Or non molto Emilio Picot segnalando una rara stampa .della Ferinda, commedia di Giovan Battista Andreini (1), ne ripor-
illustrazione.
lettori
felice
"
"
"
V Arianna,
Dafne,
la
la Siila,
cose
spet-
Cerere
la
la
meravigliosissime, non
vero
in
fui
"
Psiche,
"
"
"
sici
"
Ond'io invaghitomi di cos maravigliosi spettacoli, conobbi che forse non sarebbe stata cosa
"
"
"
di
commedietta in
Dafne
troviamo
mai parola:
fece
E, restando a Mantova,
dalle lettere del
E.
(1)
Gli
Picot,
La stampa
hihliogr. d.
s'intitola
Sr Duca
M.DCXXII;
anni di
ultimi
in-8,
La
]
G. B.
leti,
Ferinda
Fiorentino.
Andreini in
ital.,
\
IX, p. 66.
Commedia
di ce.
9.
di
All' Illustrissimo
\
Pa-
l'origine del
231
melodramma
1617 Scipione Agnelli aveva preparato una Favola di Teti e Peleo, e Francesco
Rasi una Favola di AH e Cibele, ed Ercole Marliani una Andromeda e lo stesso duca Ferdinando
le feste del
di Aci e Galatea
del
Chia-
il
Polifemo geloso e
La
non
finita?
ma
grandi
(2),
e con
quell'occasione
ho veduto
al-
Mantova a' 18
una Rosahnina
ricordata
nello studio
del
Davaki
sul
Monteverdi.
Cos le Favolette del Chiabrera insieme con le altre
melodrammatiche, come quelle del Ricomposizioni
sue
nuccini, e altre parecchie tra le pi rare delle prime,
(2)
232
quanto
tresi
rimane
del
figliuolo di
lui,
Pier
monografia.
Molti melodrammi della prima et rimangono
ancora sconosciuti nei manoscritti Magliabechiani
cesco
tito
Duca
tino, ecc.,
di
il
Giasone e
IL
I.
il
Celio di Giacinto
292 e IL L 292].
N minore
di
altre
I.
290];
Cicognini [Mgl.
raccolta pu
poich
citt,
il
rapidamente
fervore
saggio,
il
tegrare
minciare
le
quale tuttavia era necessario per inconsuete bibliografie che usano incodall'apertura
del
teatro
il
si
di
Venezia
melodramma
pu chiamare
del
R.
melodramma
Sandron
di
l'origine del
233
melodbamma
BIBLIOGRAFIA
1.
La Dafne
Corsi,
[stemma]
scotti
D'Ottavio
Gran Dvchessa
reniss.
MDC.
Rinvccini
In Firenze
Di Toscana
Con Licenza
Altre eclizz., Firenze, Marescotti, 1604, e parecchie moderne dal 1775 in poi. -- La bibliografia compiuta si
vegga nel I voi. degli Albori del melodramma ora citato.
2.
Cfr.
il
n 8.
L'Evridice
D'Ottavio
Nello Sponsalitio
cia, e di
Rinvccini
[stemma]
Cosimo Giunti.
Navarra.
Stamperia
Della christianiss.
di
Rappresentata
Regina
Di Fran-
Con
licenza
de'
Supe-
^'^
Giunti, 1622
Firenze,
con
e in edizz.
moderne.
Le Mvsiche
VEvridice
del
Ottavio
Sig.
Nello Sponsalizio
Rinvccini
della Christianissima
Sopra
Rappresentate
Maria Medici
Regina di Francia e di Navarra. [stemma] In Fiorenza Appresso Giorgio Marescotti. MDC; fol.
\
E: Venetia
MDCVIII.
30
234
2
^'.
VEvridice
tivo
Da
Firenze
3.
renze
di Cefalo
Regina
di
Mvsica In
Detto
4,
MDC;
MDCXY.
Navarra
[stemma]
pp. 20
In
fol.
di
Giorgio Marescotti.
[impresa]
Francia
Gabriello Chiabrera.
Appresso
E: In Fiorenza
di
rappresenta-
stile
Romano
rapimento
Cristianiss.
Medici
composta in
Venetia,
Il
GivLio Caccini
MDC.
della
Maria
In Fi-
Con
li-
caratt. tondi.
MDC
Con
con
le
Venezia, Cambi,
1605
4.
Evmelio
Dramma pastorale
minario Romano
siche
delV krmoniQO
mente posto
in
Roma
recitato in
Intronato.
Luce
Ricciardo Amadino,
7iei
L'anno
[impresa]
nel
Con
1606.
le
\
Se-
Mu-
Nova-
In Venetia appresso
MDC VI.
turgia
Dramma
Amelia
5.
La
pastorale
nelle nozze di
Favola d'Orfeo
Rappresentata in Musica
Il Car-
Con licenza
Manca
Striggio.
de' Superiori,
al libretto
il
nome
1607;
8.
melodramma
l'origine del
5
'''*.
L'Orfeo
Favola in mvsica
rf
235
Claudio Monteverdi]
et nouamente data
Al serenissimo signor D. Francesco Gonzaga.]
[impresa])
Principe di Mantoiia, et di Monferrato ec.
In Venetia Appresso Ricciardo Amadino MDCIX; fol.
Rappresentata in Mantova
in luce.
l'Anno 1607.
in Mvsica
Maestro di Capella
sentata
Mantova
in
stampata.
Amadino
^.L'Arianna
Camera
sentata in Mvsica
cipe di Mantova,
Da
Claudio Monteverde]
Rappre\
Et nouamente RiAppresso
In Venetia MDCXV
1607.
fol.
Tragedia
tilomo Della
[stemma]
L'Anno
[impresa]
Ricciardo
Del Re Cristianissimo.
Rappre-
Prin-
Di Savoia.]
Veramente la prima ediz. quella a pp. 31-65 del Compendio delle suntuose feste fatte in Mantova per le Reali
Nozze ecc., In Mantova, Ajopresso Aurelio et Lodovico
Osanna, MDCIIX, operetta di Federico Follino.
h'Arianna fu tosto ristampata a Firenze, Giunti, 1608 a
Venezia, Ciotti, 1608; e pi tardi a Venezia, Imberti, 1622,
e Venezia, Salvadori, 1640 e Venezia, Bariletti, 1640,
oltre alle riproduzioni moderne.
Com' noto dello spartito musicale non rimane che il
solo Lamento d'Arianna edito tra le altre composizioni
del Monteverdi, e pi volte riprodotto.
7.
Il
Narciso
tratta
S.
occorrenza
D.
che si celebrano
Sigismondo
nozze
le
principe
di
di S. E.
il
Campagnano
Sig.\
\
con
E. la Sig.
phili
Chigi
e ita-
236
l'okigine del
liana
Eoma
nelV Universit di
heriniana.
Roma
Mancando
melodramma
\
e Bibliotecario delia
Bar-
1829:
4.
La
8.
la
Dafne di Marco
degl'Elevati
[impresa]
In
Firenze,
MDCYIIL
scoti.
il
Nell'Accademia
Rappresentata in Mantova.]
Appresso
Con licenza
Da Gagliano
L'Affamiato
Christofano Mare-
libretto.
9.
letti, In Pisa,
Comp,, 1608;
8.
varla.
L'Aurora Ingannata Favoletta del Co: Ridolfo CamPer gli Intermedij del Filarmindo. All'illustrissimo Sig. Ferdinando Riario. In Bologna. Per gli
Heredi di Gio. Rossi. M. DC. VIII. Con licenza de'
10.
peggi.
Superiori.
Ad
anche
Dramatodia Ouero Canti rappresentativi di Girolamo GiAcoBBi Maestro d Capella in S. Petronio di Bologna] Sopra L'Aurora ing^misit?i] dell' Illustrissimo Signor
10*''^
Conte Ridolfo
Sig."
Campeggi
Marchese
Di nuovo
netia,
composti,
et
gV Illust.'^^
Lavra Pepola,]
Ferdinando
Riario,
dati in luce.
[impresa]
In Ve-
MDCVIII.
melodramma
l'origine del
237
in-12.
11.
Andromeda
recitarsi in
Simone Perlasca;
Glauco
Schernito
Vlntermedij
tore
[impresa]
como Cescato
Vicentino,
In Vicenza
MDCX;
per
Gia-
12^
anche
di seguito
Si trova
Maritima
Corsaro Arimante
del
13.
La
Galatea
Favola maritima
1614.
Con licenza
[stemma]
Osanni
In Mantova,
fratelli
stampatori
Mantova
V. E. di Roma.]
l'origine del
238
Vegghia
14,
ne' Pitti.
delle Grafie
nelle varie
\h. Favolette
cantando.
1615
Con licenza
fatta
In Firenze per
Di Gabriello
[impresa]
eclizz.
Con licenza
di Gabriello Chiabrera
II
I
melodramma
QKiKEBMB.K\Da rappresentarsi
In Firenze
Contiene
l'Oritia,
il
16. Angelica
donata
Marini.
1615.
in
AlV
Amor
In Firenze,
Con licenza
Fu riprodotta
17.
il
signore Francesco
l'anno
Prigioniero
Accademico
signore
illustrissimo
Favoletta Pescatoria\Del
Ravvivato.
Costante
Don
digniss.
il
Tragedia
Costante
Nell'Accademia
de' Ravvivati.
all' Blu-
melodramma
l'origine del
strissimo,
Reverendissimo Sig.
et
poni
Rappre-
Petronio
S.
239
[stemma]
Domenico
Gio.
Superiori;
In
medij
dell'istesso.
Vernici Organista di
MDCXVII
Bologna,
Per
Con licenza
de'
pp. 231.
4,
libr.
19.
Mvsica di
cinqve intermedi
20.
Del
Reno
Sig.
sacrificante
dott.
il
Attione Dramatica
Co : Ridolfo Campeggi
|
1617.
[stemma]
Con
In Musica
In Bologna,
libr.
n 2150].
ancbe
con
le
Rime
Favola maritima.]
d'Aci, e di Galatea
amori
[stemma] In Mantova, appresso Aurelio et Lodovico
Osanna fratelli, Stampatori ducali. 1617. Con licenza
21. Gli
, con qualche mutazione, la stessa operetta del Chiabrera indicata al n 13. [Univ.^"'* di Genova.]
22. Strali
d'Amore
Favola recitata
in Mvsica
Per Inter-
ta in
Viterbo
li di Febraro 1616.
e Villanelle
melodramma
l'origine del
240
Boschetti
in luce.
Opera Quarta.
[impresa]
In Venetia, Appresso
centi. 1618.
all'Ili.''
J?.'"'*
recitata dalli
Accademici Ravvivati nel salone del Pretore con la musica per l'opera et
organista di
scatelli,
Vernici
Mo-
Gio. Paolo
manca
alla
24.
La Morte
Mvsiche
D'Orfeo
Tragicomedia Pastorale
Di Stefano Landi.
Con
le
al
British
25. Il
nel Palazzo
Fiorenza.
Per
Sacra Cesarea
Pietro Cecconcelli.
1623.
BiGAzzi {Firenze
[ma 1619],
a.
licenza
de'
Superiori.]
pp. 48.
e contorni)
cio
zione per l'elezione di
s.
4,
Con
241
fondi fiorentini.
Il
Poesie del Salvadori,
musicato da Marco da Gagliano.
Fu
26.
L'Aretvsa
presentata in
dicata
In
Favola in Mvsica
Roma
MDCXX. Con
Rap-
De[stemma]
fol.
Mons.""
Cardinal Borghese.
Sig.
cilia.
Di Filippo Vitali
all'Ili.''''' et jR.'"'*
Roma
in nessuno dei
voi. II delle
di trovarla
scito
Roma, Barberiniana.
Ce-
S.**
27. La\Coronatione\d''Apollo\Per
Intermezzi in Musica
Del
^'Amorosa
intitolata,
Confaloniero-
Capraia.
Maria
il
Camillo
Li Signori
Gessi
Martio Malvezzi.
Sangiorgi.
Innocenza, recitata
Signori
Blustriss.
gli
sig.
'
Dottore.
Co. Giorgio
Co.
Vincenzo
Salone
nel
Fahio Gozadini
Vincenzo
Cospi.
MangioU.
Pietro
Co. Lodovico
Magnani.
Lodovico Ghelli,
Digniss. Antiani per il
primo bimestre dell'Anno 1623. In Bologna Per Theodoro Mascheroni, et Clemente Ferroni. 1623 Con licenza de' Superiori; 12, pp. 12.
\
28.
della
Ruggiero, Rinaldo
termezzi
cademia
liberato
de' Rauuiuati,
Fauola Pastorale,
et la
Musica
nista di S. Petronio,
Per
la
il
In-
Costante nell'Ac-
dell'Illustrissimo Senato
nuoui,
da gl'incanti d'Armida,
Con un Prologo,
et
Intermezzi
31
l'origine del
242
Duca
et Eccllentiss. Sig.
per lo Mascheroni, e
melodramma
Horati Ludovisi.
Ferroni, 1623.
'1
In Bologna,
Con
licenza de'
Cardinale
et Reuerendissimo Sig. Luigi
Capponi dignissimo Arcive- scovo di Ravenna, e Prencipe.
In Bologna, per gli Heredi di Gio. Paolo Moscatelli, 1623.]
All'Illustrissimo
Con
Del Branchi
logna per
La Selva
29.
Moscatelli, 1621, 8.
il
Non mi
30.
fu dato rintracciarne
Argomento
zione
della
Regina
ch'Andrea Salvadori.
un esemplare.
Sant'Orsola.
[impresa]
Rappresenta-
In Firenze
Per
Questo riassunto usc subito per servire alla rappresentazione; l'anno seguente fu pubblicato il melodramma
per intero:
30^^'.
La Regina
Sant' Orsola
Al Sereniss.
Principe
di Polonia e di Suetia
dello stesso
con
lic.
le
Vladislao Sigismondo
Aggiuntivi
Principe
Autore
con Urania e
Andrea Saluadori]
Gran Duca di Toscana
del s.^
Il frontispizio e inciso, e ad ogni atto precede una taE anche nel voi. II
vola incisa firmata da Alfonso Parigi.
Fu musicata da Marco
delle Poesie del Salvadori cit.
da Ga^rliano.
La
31.
Liberazione Di Rvggiero
Rapp} in Musica
Principe di Polonia
Sereniss.'^^
al Ser."^^
Bal-
Ladislao Sigismondo]
di Siiezia
Gran Duch.^^
d'Austria
Arcid.^^
Dall'Isola d'Alcina
letto
243
melodramma
l'origine del
To-
di
scana
riori.
pp. 36.
4,
Ne
31
esiste
anche la partitura
Parigi.
Liberazione] Di Ruggero dall'isola d'Alcina BalComposto in Musica dalla Francesca Caccini ne' Signorini Malaspina Rappresentata nel Poggio Imp}^]
Gran Ducessa
Villa della Sereniss.^" Arcid.^^ d'Austria
^^^.
La
letto
(sic) di
Toscana
Al Principe
di Polonia
Con
Medicee
fol.,
e di Suezia.
In
Di Francesca Caccini si ricorda anche un Rinaldo innamorato, di cui era segnalato un esemplare nella collezione dell'ab. Baini, passata poi alla Casanatense di Roma,
ma oggi pi non vi si ritrova.
32. Intermedi
Rappresentati in Fiorenza
Leopoldo Arciduca
di Casa d'Austria
d'Austria
Intermed.
Atlante,
P."^"
Interm.
Terzo.
Quarto.
Al Serenissimo
onero l'Imperio
L'Armi
Balletto
d'Achille neldelle
Muse
Inuenzione D'Andrea
Salvadori.
33.
La
Poesie
cit.,
voi.
nelle
Fu composta
Barberini da
Andrea Salvadori
I.
L'Evropa
34.
melodramma
l'okigine del
244
Di Baldvino Di Monte
Signo'i di Viceno,
Secvro.
il
Rappresentata in Musica
Mantova
di
stria,
etc.
De'\
detto
Al Serenissimo Arcidvca
Mantova MDCXXVI;
In
Simoncelli
4",
Mantova.
Presso Aurelio, et Lodovico
Osanna fratelli, Stampatori Ducali, M. DC. XXVI.]
In
In
fine:
Con licenza
35.
La
de' Superiori.
Catena
Ottavio
D'Adone
Teonsarelli
Favola
Boschereccia
D'
In
n 38.
35
^^^.
Tron-
sARELLi.
Con licenza
[incisione]
de' Superiori.
vendono in Nauona
al
Roma,
In
Per
il
et in Viterbo,]
Discepolo. 1626.
Morion d'Oro
12,
Si
pp. 72.
Zh^^\
La
Catena
Mazzocchi
d'Adone
Con
'
Postain Mvsica\DaJ)ou^iAico
Privilegio.
la partitura musicale
tobre 1626.
35quat.
j^^
QfiiQ^a
[stemma]
fol.,
s.
In
Venetia,]
a.
la dedicatoria e in data
24
ot-
Di Ot-
In Venetia,
Con
MDCXXVII
245
x^
Catena
d'Adone
musicale
Malvezzi AlVEminentiss.
Sig.
striss.
Brama
I{ax>-
gVlllu-
Reuerendiss.
Prencipe
latere
Card.
Sig.
Bologna.
di
Il
MDCXLVIII
Legato de
HH.
del Dozza
Con
Fabritio Savelli
cata air A. A. S. S.
di Toscana,
il
La
Antiporta incisa;
36.
La
frontespizio:
Flora,
vero
Il
Natal
de' Fiori,]
Rappresentata in musica
del Serenissimo
Gran Dvca,
Per
36
^'K
su-
del Signore
Andrea SalI
vadori
Toscana
Duchi
di
Parma,
1628.
[fregio]
In
Con licenza
Agginntoui
Au-
Firenze,
de'
di Piacenza, ecc.
anche nel
la partitura:
Salvadori
ne esiste
36
melodeamma
l'oeigine del
246
^^. La Flora
Del sig. Andrea SALVADOKijPosto in musica
da Marco da Gagliano, Maestro di Cappella del Serenis|
di Toscana.
Sereniss.
cenza;
Serenissima Principessa
della
Toscana.
[stemma]
Con licenza
1628.
Natale
Dedicato
niano.
Serenissimo
del
36^"*^-
De
In Firenze,
Ma?'gherita di
Fiori
All'lllust.
Di
Eccell.
et
[corona comitale]
Andrea
Sig.
Salvador:.
Giovanni
Con licenza
Giusti-
de'
Supe-
12^
riori;
una
riduzione perpetrata da una Domenica Costancomica, come si firma nella dedicatoria: la favola manca qui del prologo ed in parte
abbreviata, in parte variata.
37.
Da
casa
Rechberg.
Con
Sig.
Privileggio.
E rapp>resentata in
[stemma]
Gio. Rodolfo
1629.
Baron di Hohen
In Roma, ApCon licenza de'
fol.
38.
Drammi
Musicali
rAnno M.
D. C.
Di
|
In
Ottavio
Roma
ed era nel
il
libretto.
Tronsarelli.
Con
XXXII; 8^
pp. 454.
veramente quattro
I melodrammi sono
Narciso; Il Fetonte; La creazione del mondo; L'Et
dell'Oro. Vi sono poi un'infinit di balletti, cantate, proCfr. n^ 35 e 43 che mancano a questa
loghi, ecc.
Front, inciso.
soli: Il
raccolta.
247
US. Alessio
39.
Dramma Mvsicale
reve'endissimo Signore
al serenissimo principe
sentare
fatto rappre-
Alessandro Carlo
E posto
in Musica]
Roma,
In
delle
nozze
nozze
5.
8.
e.
Dei
degli
Vittoria
frontispizio
Favola
Gio. Carlo
dell' Ab.
nelle reali
|
Ferdi-
In Firenze,
Lorenzo
Toscana
di
Principessa d'Urbino.
pp. 148.
4,
all'acquaforte
inciso
43.]
Gran Duchi
dell'Abate
nella
nando II
Favola
de' Sereniss."^^
Dei
7 incisioni.
4 nn.
Le nozze
degli
In Fiorenza
^^^.
Coppola
Con
fol.
Argomento
40.
MDCXXXIV.
Ne
di
Polonia
40
Dall' eminentissimo, et
Card. Barherino
il
volume
41.
tato
nel Palazzo
Signore
Principe
Taddeo Barberino
di
Pellestrina
Barberina
Roma
Dramma Mvsicale
Et
Dell' Illvstrissimo,
D.
Eccellentiss.^
lestrina.
Signora
Prefetto
dedicato
La
Signora
Rappresen-
Eccellentissimo
di
Roma
all' Illvstriss.^'^
D.
Anna
Prefettessa di
Appresso
Paolo
Masotti.
fol.
e
et
Colonna]
Roma. e Principessa di
Posto in Mvsica da Michelangelo Rossi.
]
MDCXXXVII.
Pel|
In
Con
42.
melodramma
l'oeigine del
248
La
leti
Bramina\Del cav. Loreto Vittori |Z)a SpoDal medesimo posta in Musica e dedicata aU'em.^'^
Gnlatea
e rev.^ sig.^
Card. Antonio
Barberino
Roma
In
ne fu stampato pi tardi
42
'^*^.
Da
La
Dedicata
D. Flavio Ghigi
Arnazzini
Diacono,
[stemma]
De' Santi
Con licenza
1655.
Martirio
Marciano,
Ahondio Prete,
stellana
Santi
16.
li
Grignani,
[fregio]
1641.
V Amorose
Sig.
dei
il
In
Roma
di
questi
Appresso LoSuperiori;
de'
di Fileno
Carissimo.
Casali in Bologna.
drammi
libretto.
Passioni
Giacomo
Sig.
Poste in Musica
Accademia
fatta in
Casa
dal
delli
In Bologna
Con licenza
Ca-
in Ciuita
pp. 60.
12,
44.
Et
di
rappresentato.
dovico
Ahvndantio
Giovanni
il
Spoleto
43. Il
per
fol.
pp. 16.
sentarsi in
ilfeZof^ramm
Musica
del Co:
Gran Dvchessa
Melodrammi
tespizio
ser.'^^
in musica.
sima
Con
cio
Di Toscana.
cio
Opere
darajopre-
Prospero Bonarelli
Segue
il
alla
fron-
Opere da Rappresentarsi]
Alla Serenis-
D. Vittoria
In Ancona.
La dedicatoria del figlio Lorenzo, in data di Firenze 23 marzo 1647, che raccolse queste composizioni
melodramma
l'origine del
249
La
d'amore,
46.
Del Signor
presentata in Musica
All' Illustrissimo
cenza
netia,
Marco Antonio
Sig.
Superiori,
de'
MDCXXXVII.
Privilegi.
e
I
Benedetto Ferrari.
Pisani.
[impresa]
Eap-
Dedicata]
Con liVe-
In
Ve
47.
fauola
RAm]Rap2)resentata in Musica
Del
S.""
In Venetia
48.
L'Armida
Francesco Erizzo
licenza de'
del SigJ
Musica
tata in
Superiori,
Privilegio.
Ve
n'
In Venetia
Ap-
front, ine.
12*,
una ristampa:
dalla Tiorba]
48 bis. L'Armida di Benedetto Ferrari
Rappresentata in Musica In Venetia et in Piacenza.]
All'Illustrissimo
Posta in Musica dalVistesso Autore.
[
Sig.] e
Patron Colendiss.
Piacenza,
il
Sig. Co.
Cesare
Todeschi.]ln
Con Licenza
de' Superiori,
Ad
Librare.
49. Il
rari
Pastor
I
Regio
Rappresentato
MDCXXXX.
Dedicato
Musica in
Melodramma.
Benedetto Fer-
Venetia
Signor
bell'anno
\
Angelo
32
l'origine del
250
melodramma
Antonio Bariletti;
50.
La Maga
BARi
Fulminata
dalla
Tiorba.
Favola
del Sig.
Rappresentata in Musica
logna,
retta.
Con licenza
Non
dall'
!
Autore cor-
Ferroni 1641.]
conosco
impressioni precedenti.
le
hi.
gli eredi di
Gio.
Salis,
1642; 12.
52. Il Principe Giardiniero.
de'
SS. Giovanni
Dramma
Paolo di
recitato nel
Venezia
Teatro
Vanno 1644, In
53.
L'Inganno d'amore.
Dramma
per musica
La
Licasta
Dirama
4.
Francesco Manelli
Maestro di
indicati
ai n.' 46,
51,
52.
l'origine del
251
melodramma
BIBLIOGRAFIA
Roma, Pasqualucci,
La
suo
tempo alla
la storia
seicento,
corte di
d'Italia]
decimosettimo,
1888.
bell'Adriana ed
della
nel secolo
teatri di
Roma
nel secolo
decimosettimo,
Roma, Pa-
squalucci, 1888.
I primi
Pergola in Firenze
La
d.
Do-
Ca-
menica, n 17 (1885).
Le pi
antiche delle
Ro manine
(Vittoria Archilei
Teatri di Roma.
Entrambi questi
articoli furono
anche
ne La bell'Adriancc).
Algarotti F., Saggio sopra l'opera in musica, Livorno,
rifusi
Allacci,
v.
Drammaturgia.
S"*.
melodramma
l'origine del
252
XVI specialmente
nel secolo
a Firenze
Modena,
Namias, 1891.
[Anonimo] Decadimento dell'opera in musica nella prima
met del secolo XVI (sic per XVII). Corruzione nel
tip.
An.
Musicale di Milano
nella Gazzetta
canto,
del
dell'arte
celebri di
id.,
e de'
Roma, 1768.
divertimenti permessi
[Gap.
10.
a'
cri-
spettacoli teatrali
Gli
de' costumi.
schere ed
altri
divertimenti carnevaleschi].
[Arrigoni Renato], Notizie intorno ai teatri veneziani, Venezia, Gondoliere, 1840, (per nozze Michiel-Morosini.
L'opusc. fu pubblicato anonimo).
Arteaga Steano, Le
rivoluzioni
del
teatro musicale
ita-
del
della
Riforma melo-
incis. e fac-simili.
morazione
centenaria
Riccardo Gandolfi.
CommeRiforma melodrammatica,
[Dell'opera in musica.
della
Jacopo
Peri
la
sua famiglia,
G.
Dante
Beani
ed.,
G.,
1889;
Clemente
8.
IX {Girdio
253
melodramma
l'origine del
XV
negli
Archivi
schiacciante
(Cfr. recens.
La musica
BiAGGi Alessandro,
nel 500 in
La
La musica
La
in
nel 600,
vita
ital.
in
d'Italia,
100 esempi.).
BoNLiNi Carlo, Le glorie della Poesia
Musica, con-
e della
purgatissimo dei
e nel catalogo
Musica,
con
Con
gli
musicali quivi
e della
propri. In
annotationi
le
Drammi
Mvsica Harmonica;
qvali,
I
secondo
tada Mercurio,
ha
inimitata
doporitroua-
si
il
de' Greci,
Diluuio, e poi
la restituirono nella
sua pri-
antica dignit:
et
vtile,
Scientia.
[impresa]
Di
Gio.
In Perugia,
per
il
Costantini,
Pervgino.]
M.DC.XCV|
secolo
XVI
voi. II,
Le Nvove
fol.
Mvsiche
Di Givlio Caccini
Detto Ro?nano.]
Appresso i Marescotti
[Precede una dedicatoria a Lorenzo Salviati,
[impresa]
In Firenze
MDCI
feb-
254
l'origine del
Questa
1601.
braio
melodramma
ha una lunga
ediz.
che
prefaz.,
Una
l'ultimo tratto.
brutta ristampa
quella di Ve-
Nvove Mvsiche
Nvova Maniera
Di
scriverle
mano,
nuovi
difetti
quesf arte
di
squisitezze
le
Canto dell'Autore;
per vero
esercizio
solo.
Pignoni
Maniera
trilli,
del
gruppi,
qualunque voglia
di
di
apprendere
fol.
Con due
corde del
senza necessit
Adornate di passaggi,
professare di cantar
presso Zanobi
tal
possano
si
le
da
che
una prefazione
di-
Le
Nvove
Mvsiche
Musico
Serenissimo
del
[Manca
la dedicatoria;
[impresa]
MDCXV;
e contiene la prefaz.
come
In
fol.
dell'edi-
s' avvertito].
dal 1318
Ducale di Venezia
al
1797,
Venezia,
I,
p. II, p.
469 sgg.
[I.
e le
sica sacra.
Musica teatrale.
III.
IV.
IL MuOratori e
Scuole di musica].
Canal, Della musica in Mantova in Atti del R. Istituto
Veneto,
t.
des Musiciens
Veneto, S.
III,
par E.
voi.
Canevazzi Giovanni,
spigliosi
sec.
S. Ftis
X, XII, e XIII.
Prt^^a
Clemente
XVII), Modena,
e Pelliqui, 1900;
Biographie universelle
in Atti del R. Istituto
8".
IX
tipo-litogr.
Forghieri
255
mo-
narrazione
italiane, si
tragedie greche,
tratta delle
di atcune francesi e
credute
leggi,
costanti
ed indi-
tempo;
e del
e si
modo
di rappresentare,
tato in Venezia
maniere
le
e le
tragedie. (Discorso
28 di
a'
Accademico
reci-
Opere,
ri-
XVII,
t.
220 (1745)
"
titolo
recitato in
una conversazione
letteraria
a Venezia add
Conte Gianrinaldo
dal
nelle Opere,
Casamorata
sicisti
cale
L.
t.
musica
Studi
F.,
Toscani (aggiunte
di
e moderna
XIV, Milano, 1786, pp. 329-450.
Osservazioni sulla
antica
Mu-
sui
bibliografico-biografci
al
[1743],
39,
Chilesotti Oscar, / nostri Maestri del passato. Note biografiche sui pi grandi
Civita Amelia,
dramma
Croce
B.,
Ottavio Rinuccini
il
teatri
di Napoli. Secoli
XV-XVIII,
Napoli,
Pierro, 1891.
nel
tutto
il
se-
Origini dell'opera
comica [Delle
origini
della
musica
Il (1895),
256
melodramma
l'origine del
Letterarie
scrittori
Stato
dello
Estense,
Reggio,
musica
del
biografiche
distinto
maestro
Claudio
Gonzaga, in Atti
dell'Archivio storico
Memorie
della
Mantova,
estratto,
Tip.-Lit.,
Mon-
De Barberi C,
tip.
Gandiano, 1896.
compositrice di opere in
e la
Canto
Dialogo
Della
Doni Fiorentino.
Mvsica Di
p.P.p., 386].
cum
recens musica
singulis
se conferuntur, Firenze,
praestantia
musicae
veteris
1643;
4".
(Riprodotto nel
et
inter
I voi.
delle Opere).
Compendio
Mvsica.
Del
Di
Trattato
De'
Generi
e de'
Modi
Della
de' Concenti.
Mutationi di Genere
e di
Barberini]
In
Con licenza
Annotazioni
MDCXXXV.
Sopra
della Musica,
Fei.
Di
il
Compendio
Dove
si
Modi
dichia-
l'origine del
melodramma
257
Ivoghi
importanti
si
degV Antichi.
princi-
menti
Et
nuoui praticati
sopra
Discorsi
sette
materie pi
alcuni
concernenti
istru-
[stemma Barberini]]
Andrea Fei. MDCXL.j'
dall' Autore.
Con licenza
AM0IXOPAOI.
edita,
le
Lyra Barberina,
autographis
Tcmos
II.
et
opera Jo.
De' trattati di musica di Gio. Battista Doni, lyatrizio fioTentino. Tomo secondo ne' quali si esamina e dimostra
la forza e l'ordine della
ridur
si
pubblicati da
l'anno
fino all'anno
MDCCLV,
In Venezia,
MDCCLV,
presso
Giambattista Pasquali. (La prima ediz. di Roma, 1666)Ferrari Paolo Emilio, Spettacoli drammatico-musicali e
Parma
in
coreografici
dall'anno
colle
1628
stampe
di
all'anno
1683,
Michele Adorni,
4.
von Anfdngen
bis
zum
XVI. JahrhundertS
Schluss des
Fronimo Dialogo
qvale
si
Intaiiolare
uamente in
In
presa]
I
contengono
la
luce,
Vinegia
Appresso
Girolamo
Scotto.
33
melodramma
l'origine del
258
MDLXVIII;
MDLXIX;
e in fine id,
in-fol.
(La dedicata
Frontino
Dialogo
di Vincentio
Galilei
Nobile Fioren-
In Vine^gia,
Scotto,
et
d'esempi
Appresso l'Herede
M.D.LXXXIIII
fol.
e im-
[fregio
di
Girolamo
[entro
Dialogo
fregio]
Fiorentino
scotti
Ve
Galvani L. N. [Salvioli
nel secolo
XVII
L.],
teatri
musicali di
(1637-1700). Memorie
Venezia
storielle e biblio-
Gandini
Alessandro,
Cronistoria
dei
teatri
di
Modena
dal 1539 al 1871, arricchita di interessanti notizie e continuata sino al 1873 da Luigi Francesco Valdrighi e
teatri di
tip. Sociale,
1873, voi.
5.
tutto il
Appunti
Emilio
di
Storia
de' Cavalieri,
(1893), voi.
LXXIV,
musicale.
Cristofaro
Malvezzi
XV
pp. 297-306.
Romagna,
S. II, voi.
IL
Gasperini Guido, Storia della musica. Letture fatte in Firenze nella Sala Maglioni (Inverno 1899), Firenze, tip.
melodramma
l'origine del
259
et
indits de la
XVIII
et
Piano
et
sicles,
Chant
reciieillis,
par....
annots
D'aprs
et
G[evaert],
La
XVII
pour
transcrits
Avec
ixi'oles
traduction frangaise de
Victor
et
manuscrits originaux
les
Chefs- d'oeuvre
chiffre.
musique vocale en
Italie.
Premire
neW Annuaire
come prefazione
gennaio 1873).
Giannini G., Origini del dramma musicale, nel Propugnatore, Nuova Serie, voi. VI, Bologna, 1893.
Giordani Gaetano, Intorno al gran teatro del Comune e
la
musica
de' suoi
tempi [1628],
GoLDSCHMiTH HuGO, Dc
XVIL
Gravina
S.
Italienisclie
Gesangsmethode
des
fin all'anno
tutti
gli
tutti
Drammi
Scenari, varie
stessi.
In Venezia,
Aggiunta
al
Catalogo
dei
Drammi
dalla primavera
rappresentativa
et
del
melodramma
l'origine del
260
rara,
Per
MDXCVIII.
Stampator Camerale,
Superiori, Et con privi-
Baldini,
Vittorio
Con licenza
de'
legi; 4.
nome
il
sica, sino
Minerva
Citt, la
drammi
rap-
Poesia, e di
Mu-
Titolo di tutti
istorico,
nell'opera
Venezia, 1681, ap
I),
Lanza C, Le origini
melodramma
del
E Moderna, di
Sopra La Musica Antica,
M. Girolamo Mei Cittadino ed Accademico Fiorentino.]
[impresa]
In Venetia, M. DC. II.
Con Privilegio
appresso Gio. Battista Ciotti. Con licenza de' Superiori; 4"; ce. 12 nn. ( un riassunto di Piero Del Nero
Discorso
a Baccio Valori).
Menestrier
les rgles
p. Cl. Fr.,
de l'art
Des
Representations
en musique
anciennes
et
mo-
[fregio]
Paris
chez
MoLMENTi
P.,
La
Poesia
e la
Di un
antica
forma
di Rappresentazione
(1900), n 34.
teatrale vene-
Storia
p.
298;
a quest'arte
storici rela-
melodramma
l'origine del
261
Muratori
dopo
t.
Il,
XXIV.
Dissert.
Delle
dell'impello ro-
la declinaziojte
moderni divisa in
Vincenzo
Orsino, 1818; 8.
Paglicci-Brozzi a..
Milano nel
teatro a
secolo
teatro.
del
XVII. (con
Il
illustrazioni),
effetti
Melodramma
Italia.
^Memoria.
Venezia,
MDCCCLXIV; 8^
Antonelli editrice,
tip.
in
in Francia,
Anno
Milano,
n
II (1848),
Anno IH
(1844),
6.
1,
Raffaelli
P.,
Il
melodramma
XVII e XVIII.
Monti
edit.'S 1888.
Roberti Giulio,
Con una
Roux
La
lettera
e Favale,
(1875),
n"
Anno XXX
origines
et Scarlatti,
Rome, fascicule
Fran-
71).
attri-
262
ad Ottaviano
hiiita
melodramma
l'okigine del
Discorso storico di
Rinuccini.
(sic)
Nuovo
nel
Milano, 1828,
Ricoglitore di
41,
n**
pp. 327-347.
Drammi
recitati su
de''
Pubblici teatri
rente 1737,
Opera
Filopatri di Bologna.
(in fine):
Con
Scuole, 1737.
lic.
Cos I'Arteaga
(pp. 4-5),
il
non
170),
(I.
Fantuzzi
il
Giordani
52).
(p.
il
Ricci
L'Accademia dei
Filo-
p. 96),
(v,
Emilio
opera
piena d'imposture.
3*,
nella
di
Venezia
de' Cavalieri
Laura
Guidiccioni Lucchesini
Ita-
Torchi Luigi, L'accompagnamento degl'istrumenti nei melodrammi italiani della prima met del seicento, nella
Rivista Musicale Italiana,
II,
4.
Italia,
Bagnacavallo,
1844.
Vogel
e.,
Lichte
ini
1887
(estr.
dalla
Vierteljahrschrift
Musikwissen-
filr
[La prima ediz. fu: Claudio Monteverdi. Inaugural-Dissertation zur Erlangung der Doctorivilrde von der
philosoph. Facultt der Koniglichen Friedrich- Wilhelmschaft).
des
Florentiner
1650;
estr.
dalla
1889,
Heft.
Musiklebens
von
Leipzig, Breitkopf
WiEL Taddeo,
bis
und Hartel,
Viertel3, n.
4.
1888.
FINE
^I?
ai
'hi
.T
Ili
*5002 0047 7773
,
"3
ML 1702 .S6a2
Solerti^ Angelo^
1865-1907
ML 1702 .8682
Solerti^ Angelo^
1885-1907
"be