Sei sulla pagina 1di 2

Nella storia della musica, la musica barocca quella musica composta

in Europa durante il Barocco, corrente artistica diffusasi tra il XVII secolo e la prima met
del XVIII secolo. Bench il termine "barocco" venisse applicato gi nel XIX secolo a pittura e
architettura, in musica non fu sistematicamente utilizzato prima che Curt Sachs lo
introducesse nel 1919.[1]
Questo genere si sviluppa a fianco di composizioni che ancora rientrano completamente
nell'orizzonte stilistico tardo-rinascimentale a volte i due generi coesistono nell'ambito della
produzione dello stesso compositore pertanto non possibile stabilire una data precisa di
inizio e di conclusione del periodo barocco in musica.
Il termine "musica barocca" tuttora universalmente utilizzato ed accettato per indicare
indistintamente gli stili musicali evolutosi dopo la musica rinascimentale e prima dello sviluppo
dello stile classico, sebbene tale categorizzazione sia storicamente molto contestata dai
musicologi perch proprio l'estrema variet di stili non permette di riorganizzarli
coerentemente in modo unitario; con simili argomenti, Manfred Bukofzer arriv ad affermare
che la musica barocca non esista.

Indice
[nascondi]

1Problemi di definizione
2Caratteristiche generali
o 2.1Il barocco colossale
3Storia
o 3.1Primo barocco
o 3.2Medio barocco
o 3.3Tardo barocco
4Musica strumentale
o 4.1Il concerto grosso
o 4.2Il concerto solista
o 4.3La suite
o 4.4La sonata barocca
5Musica vocale
o 5.1Opera lirica
o 5.2Arie, cantate ed altre forme vocali
o 5.3La cantata sacra tedesca
6Gli strumenti nella musica barocca
7Compositori pi noti
o 7.1Tavola sinottica dei compositori barocchi (1550 -1750)
o 7.2Claudio Monteverdi
o 7.3Henry Purcell
o 7.4Antonio Vivaldi
o 7.5Johann Sebastian Bach
o 7.6Georg Friedrich Hndel
o 7.7Altri compositori
7.7.1In Italia
7.7.2In Francia
7.7.3In Germania
7.7.4In Inghilterra
7.7.5Nelle Fiandre
7.7.6In altri paesi
o 7.8Tavola diacronica dei compositori barocchi
8Note
9Bibliografia
10Voci correlate
11Altri progetti
12Collegamenti esterni

Problemi di definizione[modifica | modifica wikitesto]


Si ritiene generalmente che il primo uso attestato del termine barocco per indicare un
particolare periodo della produzione artistica con caratteristiche omogenee fu di Jacob
Burckhardt nel suo Il Cicerone (1855), dove un capitolo dedicato all'arte post-
michelangiolesca intitolato Stile barocco, che ne rimarca gli aspetti di decadenza rispetto
al Rinascimento. In seguito, Heinrich Wlflin, in Rinascimento e Barocco (1888), riprese il
termine in senso positivo e propose anche di allargare il suo uso alla letteratura e alla musica.
Fu il musicologo Curt Sachs nel 1919 a riprendere le tesi di Wlfflin sull'arte barocca
applicandole in maniera sistematica alla musica:[1] egli vedeva in alcune caratteristiche
specifiche dello stile musicale (ad esempio, l'uso dell'ornamentazione anche se
della variazione della melodia, oppure la scrittura monodica con basso continuo) la
trasposizione delle novit stilistiche della pittura. L'utilizzo del termine "barocco" in campo
musicale piuttosto recente e risale a una pubblicazione dello stesso Sachs del 1919.
Tuttavia, tale periodizzazione rimane molto controversa: molti musicologi,infatti, contestano
questa categorizzazione sostenendo che sia illogico unire sotto un'unica etichetta un secolo e
mezzo di produzione ed evoluzione musicale che ha fatto della variet e della differenza il
proprio programma estetico. Ad esempio, Manfred Bukofzer, uno dei maggiori musicologi
del Novecento, nel saggio The music in the baroque era (1947), arriva a sostenere che la
Musica Barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esista. per questo motivo
che Bukofzer suggerisce di evitare per quanto possibile l'espressione "musica barocca" e di
adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica
occidentale tra la fine del Seicento e la prima met del Settecento: lo stile concertante italiano,
lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un'ulteriore
bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale.

Potrebbero piacerti anche