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S10/2003/finale
Abstract: This article focuses on most modern statutes and drafts concerning civil
liability for environmental harm. Laws and the projects that are most representative
and pertainent from a comparative law point of view will be examined focusing on
the different problematics: definition of environmental damage, legal standing,
causation, damage assessement criteria, insurability of environmental risks.
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(9) ed infatti, come si vedr, non si richieder l'esistenza di una injury in fact.
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del danno, fatto di non poco conto e che soprattutto gli assicuratori
tengono in debita considerazione quando essi debbano scegliere se
rendere disponibile una polizza adeguata. Questultimo dato, a dire il
vero, viene passato spesso sotto silenzio ancorch lesperienza italiana
successiva allentrata in vigore della L.349/86 sembri ampiamente
ribadirlo (19).
Tuttavia n lesperienza italiana, volta ad addivenire alla
quantificazione del risarcimento del danno allambiente secondo un
criterio di equit (20), n quella statunitense, che si rifaceva a specifici
criteri di valutazione economica (21), sembrano avere dato buoni
risultati fino ad ora.
Alla luce di questa esperienza negativa del tentativo di
monetizzare il danno ambientale e soprattutto di elaborare criteri
univoci di quantificazione si potranno comprendere meglio ed
apprezzare le scelte effettuate dalla Convenzione di Lugano e poi
riprese dal Libro Bianco.
Nel caso in cui il ripristino non sia tecnicamente possibile, il
Libro Bianco riprende infatti un suggerimento fatto proprio gi dalla
Convenzione di Lugano, stabilendo che la quantificazione del danno
debba basarsi sui costi delle soluzioni alternative, finalizzate
all'introduzione nell'ambiente di risorse equivalenti a quelle distrutte
(22).
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all'integrit sia delle persone che delle cose, che siano state la
conseguenza di una immissione nociva nell'ambiente 25. Il 1 della
legge dispone, infatti, a carico del titolare di uno degli impianti
specificatamente indicati nell'appendice 1 della legge stessa l'obbligo
di risarcire il danno cos cagionato.
Tale responsabilit viene estesa dalla legge (26) a quegli
impianti, rientranti nelle categorie prese in considerazione dalla legge,
che non siano ancora in funzione ed altres a quelli che siano gi fuori
esercizio.
A questo tipo di responsabilit sar assoggettato anche
l'impianto che abbia funzionato a norma di legge (c.d. Normalbetrieb),
ossia che sia stato fatto funzionare dopo avere ottenuto le eventuali
richieste autorizzazioni e rispettando gli standards previsti dalla legge
(27).
Dai lavori preparatori della legge (28) si pu chiaramente
evincere come il legislatore tedesco nella redazione del testo di tale
atto sia stato ispirato dalle istanze presenti nel dibattito internazionale
che si in questa sede riportato.
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(29) Nella Parte generale della motivazione si legge infatti al punto II: "Wie alle
Haftungsvorschriften soll auch das Umwelthaftungsrecht einen gerechten
Schadensausgleich bei individuellen Rechtsgutverletzungen herbeifhren. Darber
hinaus dient es aber auch der Verhinderung von Schden".
(30) ibidem, infatti, si legge: "Dabei kommt der Gefhrdungshaftung eine grere
Prventivwirkung zu als der Verschuldenshaftung, da der Geschdigte kein
Verschulden des Schdigers nachweisen mu".
(31) ibidem: infatti, si legge: "Durch die Einfhrung einer Gefhrdungshaftung
werden
potentielle
Umweltschadensverursacher
dazu
veranlat,
scahdensvermeidende Manahmen zu ergreifen, die dazu gerichtet sind, schdliche
Umwelteinwirkungen so gering wie mglich zu halten".
(32) ibidem.
(33) cfr. ibidem.
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(72) 26 Cal. 3rd 588, 607 P. 2nd 924. Sul caso Sindell cfr. in generale FLEMING,
The American Tort Process, cit., p. 255. Cfr. sul caso anche un autore tedesco
BODEWIG, Probleme alternativer Kausalitt bei Massenschden, in AcP, vol. 185,
p. 505, in particolare p. 508 ss.
(73) ZTSCH, op.cit., p. 180.
(74) cfr. supra sub 3.
(75) cfr. per quanto concerne la problematica del DES: ROBINSON, Multiple
Causation in Tort Law: Reflection on the DES Cases, in: Vanderbilt L.R., vol. 68,
1982, p. 713; DELGADO, Beyond Sindell: Relaxation of Cause-in-Fact Rules for
Indeterminate Plaintiffs, in: 70 Calif.L.R., 881, 1982.
(76) cfr. FRIEDLAND, Pollution Share Liability: A New Remedy for Plaintiffs
Injured by Air Pollutants, in: Col. J. Envtl. L., vol. 9, 1984, p. 297.
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fenomeno noto come moral hazard (84), costituente una delle cause
primarie del malfunzionamento di alcuni mercati assicurativi. E'
chiaro infatti che gli assicuratori che devono muoversi in un campo
ove sia possibile che ci si verifichi saranno portati ad alzare i prezzi
delle polizze e, quindi, a rendere questi non competitivi rispetto
all'autoassicurazione per quei soggetti che hanno un basso tasso di
rischi, i quali dovrebbero sopportare inutilmente il costo di un premio
troppo alto.
Per venire incontro a questi problemi, gli assicuratori hanno
sviluppato tecniche particolari con cui affrontare queste deficienze
informative, al fine di mantenere fermi gli incentivi alla prevenzione
del danno (85), ed evitare l'affermarsi di comportamenti caratterizzati
da moral hazard.
Si tratta, in definitiva, di evitare che la copertura assicurativa
serva a rendere disponibile "una sorta di licenza ad inquinare" (86), a
"diminuire gli incentivi a investire in prevenzione" (87) per l'assicurato
e quindi di predisporre quegli strumenti necessari affinch
l'assicurazione si inserisca negli ingranaggi del meccanismo della
responsabilit civile in modo coerente allo scopo di prevenzione del
danno ambientale (88). Lo scopo dell'assicurazione per danno
all'ambiente dovrebbe infatti essere quello di garantire ai danneggiati
di essere in ogni caso risarciti, anche qualora la momentanea
situazione finanziaria del danneggiante non lo permetta, e non quella
(84) cfr. SHAVELL, op.cit., p. 195; COOTER-ULEN, op.cit., p. 65 ss.
(85) cfr. ABRAHAM, op. cit., p.949.
(86) cos si legge in BERNARDI, Il mercato assicurativo italiano di fronte ai rischi
da inquinamento, in Dir. e Pratica dell'ass., 1987, p. 472.
(87) A. CANDIAN, op. cit., p. 54
(88) sul problema della prevenzione nell'assicurazione cfr. CABALLERO
SANCHEZ, Prevenzione ed assicurazione, in Ass. 1978, p. 425 ss; VOLPE
PUTZOLU, Danno da inquinamento, responsabilit ed assicurazione, in Dir. e
Pratica dell'ass., 1987, p. 100; DENOZZA, Prevenzione ed assicurazione, in Ass.,
1978, p. 168; MANDO', L'assicurazione per i danni da inquinamento ambientale
dopo l'art.18 della legge n. 349/86, in Riv.crit.dir.priv., 1988, p. 799, in particolare
p. 806 ss.; BUTTI, L'ordinamento italiano ed il principio chi inquina paga, in
Contratto e impresa, 1990, p. 561, in particolare p. 575 e ss.
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(121) Art. 7: 1. The competent authority shall recover from the relevant operator the
costs it has incurred in relation to the taking of preventive or restorative measures
under this Directive. 2.The competent authority shall also recover from the relevant
operator the costs of assessing significant environmental damage from the relevant
operator and, as the case may be, the costs of assessing an imminent threat of such
damage occurring.
(122) Article 11: 1. Subject to paragraph 2, where the competent authority is able to
establish with a sufficient degree of plausibility and probability that the same
damage has been caused by the actions or omissions or several operators, Member
States may either provide that the relevant operators shall be held jointly and
severally financially responsible for that damage or that the competent authority
shall apportion on a fair and reasonable basis the share of the costs to be borne by
each operator. 2. Operators, who are able to establish the extent to which the damage
results from their activities, shall only be obliged to bear the costs related to that part
of the damage.
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8.8. Prescrizione
Il documento in discussione non prende direttamente in
considerazione il termine di prescrizione concernente lazione di
risarcimento nei confronti dellobbligato primario, ossia
dellinquinatore, ma piuttosto il diritto dellautorit competente a
rivalersi nei confronti di questultimo.
Ai sensi dellattuale Proposta, infatti, il diritto di rivalsa nei
confronti del responsabile dellinquinamento da parte dellautorit
competente che abbia provveduto alle misure preventive e di ripristino
del danno significativo allambiente si prescrive in cinque anni.
Qualora le misure siano state intraprese nel corso di un certo arco di
tempo, il diritto di rivalsa si prescrive dal momento in cui sia stata
perfezionata lultima di queste misure (129).
La scelta per una soluzione di tal fatta, che presieda i rapporti
tra ente che ha effettuato le misure di ripristino del danno ambientale e
soggetto responsabile, sembra superare tutti i numerosi problemi che
le problematiche ambientali tendono ad acuire in materia di
prescrizione.
In particolare si ricorder come proprio nel settore ambientale,
ed in particolare nel caso delle immissioni cumulate, sorgano i
maggiori quesiti relativi al concreto verificarsi del danno, i quali
comportano notevoli difficolt per determinare il momento da cui far
decorrere i termini di prescrizione.
8.9. Legittimazione attiva
Liniziativa spetta innanzitutto alle autorit competenti.
Queste vengono definite dallattuale Proposta come quegli enti
designati dagli Stati membri come responsabili per ladempimento
(129) Article 12: 1. The competent authority shall be entitled to recover costs from
an operator in relation to any measures taken in pursuance of this Directive at least
during a period of five years from the date on which the measures in question have
been carried out. 2. When the measures referred to in paragraph 1 have been carried
out over a certain period of time, the five-year period shall run from the end of that
period of time.
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degli obblighi scaturenti dalla Direttiva (130). Ogni Stato membro potr
scegliere se delegare tali responsabilit ad apposite authorities
amministrative, alle Corti, oppure ad enti para-giudiziali (131).
Singoli individui ed enti qualificati (132) che siano perci
preposti ai sensi della legge nazionale alla tutela dellambiente potranno comunque presentare segnalazioni e denunce alle autorit
competenti, sollecitandone liniziativa (133).
Le autorit competenti potranno richiedere al soggetto che
presenta la denuncia tutte le informazioni considerate rilevanti per
(130) Article 2 .3.: the authority or the authorites designated by the Member States
as responsible for fulfilling the duties prescribed by this Directive.
(131) Si veda a questo proposito lart. 13, primo comma: Where a Member State
decides not to give to the competent authority the powers to issue the binding
decisions or the powers to enforce any such decisions, the Member State shall
ensure that a court or other independent and impartial body established by law shall
have jurisdiction to issue and enforce such decisions. Si veda inoltre il commento
allart. 13, contenuto nellExplanatory Memorandum che accompagna lattuale
Proposta di Direttiva: From one Member State to another, the powers necessary to
implement and enforce the proposed regime might be given either to courts or quasijudicial bodies or to administrative authorities. In line with the principle of
subsidiarity, Member States should be free to maintain their institutional
arrangements insofar they are compatible with the achievement of the proposals
objectives. Some of the tasks to be carried out, namely assessing the significance of
the damage and determining the restorative measures, should, however, be carried
out in any case by administrative authorities or by third parties on their behalf, since
those tasks require particular expertise and ways of proceeding which are not always
and entirely compatible with the manner judicial bodies operate. The relevant
operator should be associated to the procedure since his knowledge of the activity
that has caused the damage would usually be useful.
(132) Sulla nozione di ente qualificato si veda Art. 2.16: qualified entity means
any person, bodies or organisation which, according to the criteria, if any, laid down
in national law, has an interest in ensuring that significant environmental damage is
restored. Bodies and organisations whose purpose, as is shown by the articles of
incorporation thereof, is to protect the environment and which meet any
requirements under national law shall be deemed to have such an interest .
(133) Si veda Article 14, primo comma: 1. Persons adversely affected or likely to be
adversely affected by significant environmental damage and qualified entities shall
be entitled to submit to the competent authority any observations relating to any
instances of significant environmental damage within their knowledge and shall be
entitled to request that the competent authority take action under this Directive.
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(137) Feola, Analisi della disciplina ex art. 18 della l. 349/1986 in materia di danno
ambientale ed evoluzioni giurisprudenziali, in Resp.Civ.Prev., 1996, 1078; Matteini
Chiari, Il danno da lesione ambientale - Tecniche di tutela, Rimini,1990, 100.
(138) In questo senso, la solidariet troverebbe una giustificazione solo se i
responsabili potessero incidere l'uno sull'operato dell'altro ed in qualche modo
influenzarlo, non invece in campo ambientale dove l'inquinamento da parte di
un'impresa non pu considerarsi collegato a quello effettuato da un'altra. In questo
senso si potrebbero venire a creare delle situazioni che contrastano in modo
lampante colle funzioni della responsabilit civile. La solidariet dell'obbligazione
risarcitoria in capo all'impresa che adotta costose tecnologie per evitare di inquinare
l'ambiente svolger effetti negativi e disincentivanti in quanto questa si trover a
sopportare il rischio di essere escussa prima dell'impresa inadempiente nei confronti
degli obblighi di tutela ambientale e che omette di ottemperare agli obblighi imposti
dalla legge, forse perch gi si trova in una situazione finanziaria precaria. Si veda
Trimarchi, Per una riforma della responsabilit civile per danno ambientale, in Per
una riforma della responsabilit civile per danno allambiente, Milano, 235, 244.
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