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N. 00019/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00050/2015 REG.RIC.

R E P U B B L I C A

I T A L I A N A

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


Il Tribunale Amministrativo Regionale della Valle D'Aosta
(Sezione Unica)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 50 del 2015, integrato da motivi aggiunti,
proposto

da:

S.A.V. - SOCIETA' AUTOSTRADE VALDOSTANE s.p.a., in persona del legale


rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avv.ti Umberto Giardini e
Manuela Sanvido, con domicilio ex lege presso la Segreteria di questo T.A.R. in
Aosta, Via Cesare Battisti, n. 1;
contro
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, in persona del
Ministro p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello
Stato, domiciliato presso gli Uffici di questultima in Torino, Corso Stati Uniti, n.
45;
DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, I SISTEMI INFORMATICI E
STATISTICI Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali
del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del legale
rappresentante p.t., non costituito;
quanto ricorso introduttivo
per l'annullamento

della nota-provvedimento 2 settembre 2015, prot 8902, del Ministero delle


Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi
Informativi e Statistici - Direzione Generale per la Vigilanza sulle Concessionarie
Autostradali, del seguente tenore: "Oggetto: Autostrada A5 Quincinetto - Aosta.
Adempimenti ex art. 253, c. 25 del D.Lgs. 163/2006 ed ex art. 29.4 della
Convenzione unica del 2 settembre 2009. Lavori triennali di manutenzione
ordinaria dell'Autostrada A5 Quincinetto - Aosta e del Raccordo autostradale A5 SS 27 del Gran San Bernardo, comprese le relative diramazioni e pertinenze. Si
riscontra la nota n. 1736 del 5 agosto 2015, protocollata in data 6 agosto 2015
agli atti di questa Direzione. Al riguardo si evidenzia che, a seguito dell'istruttoria
effettuata sulla base dei dati relativi al primo semestre 2015, inviati da codesta
Societ in data 15 luglio u.s. la richiesta di codesta Societ non pu essere accolta
poich risulta superato il limite del 40% previsto dalla vigente normativa per gli
affidamenti infragruppo senza alcuna possibilit di recupero entro la fine del
quinquennio in corso";per quanto risultasse necessario, della nota-provvedimento 12 giugno 2015, prot.
5849, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per le
Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Statistici - Direzione Generale per la
Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali;
per

quanto

ancora

ulteriormente

necessario,

della

nota-provvedimento

settembre 2015, prot. 8895, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Statistici - Direzione
Generale per la Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali;
nonch per la condanna
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro pro
tempore, al risarcimento dei danni subiti e subendi in ragione del fatto che alla
ricorrente stato ed perentoriamente precluso, con i provvedimenti impugnati,
di affidare lavori a impresa collegata e/o controllata dalla data dei provvedimenti
impugnati sino alla data di scadenza del periodo regolatorio e quindi in violazione

delle disposizioni che impongono il rispetto delle percentuali di affidamento a


terzi considerando, in proposito, non gi il periodo regolatorio (quinquennio),
lintero arco temporale della concessione;
quanto ai motivi aggiunti ritualmente notificati alle parti e depositati in segreteria
l1 dicembre 2015
della nota-provvedimento 22 settembre 2015, prot. 9691 del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi
informatici e statistici - Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni
autostradali, del seguente tenore:"Oggetto: Affidamenti infragruppo. Riscontro
nota prot. 1886/STM del 08/09/2015. Si riscontra la nota indicata in oggetto e si
ribadisce quanto gi indicato da questa Direzione con la precedente nota prot.
8895 del 02/09/20156 ovvero il continuato superamento dei limiti previsti dalle
disposizioni normative e convenzionali vigenti. In particolare, nell'aggiornamento
della programmazione presentato da codesta Societ si rileva che la quota
infragruppo eccedente rispetto al limite di legge registrata al 31/12/2013, pari a
10,2MEu, che dovr essere recuperata nel periodo successivo, non stata inclusa
nel calcolo delle percentuali infragruppo/terzi valide dal 01/01/2014. Dalle
verifiche effettuate da questa Direzione risulta che la nuova programmazione non
prevede il completo recupero dell'esubero infragruppo e il rientro delle
percentuali infragruppo/terzi nei limiti di legge entro il 31/12/2018. La presente
resa anche ai sensi dell'art. 2, comma 86, lett. d, del D.L. 3 ottobre 2006, n. 262,
convertito dalla Legge 24 novembre 2006, n. 286 e s.m.i";
della nota-provvedimento 2 ottobre 2015, prot. 10162, del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi
informativi e statistici - Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni
autostradali, del seguente tenore: "Oggetto: Autostrada A5 Quincinetto-Aosta.
Adempimenti ex art. 253, c. 25 del D.Lgs. 163/2006 ed ex art. 29.4 della
Convenzione unica del 2 settembre 2009. Lavori triennali di manutenzione
ordinaria dell'Autostrada A5 Quincinetto-Aosta e del Raccordo autostradale A5 -

SS 27 del Gran San Bernardo, comprese le relative diramazioni e pertinenze. Si


riscontra la nota n. 1891 del 09/09/2015, protocollata in data 10/09/2015 agli atti
di questa Direzione ed al riguardo si conferma quanto gi affermato con nota n.
8902 del 02/09/2015 e pi ampiamente descritto con nota n. 9691 del 22/09/2015.
La presente resa nota anche ai sensi dell'art. 2, comma 86, lett. d, del D.L. del 3
ottobre 2006, n. 262, convertito dalla Legge 24 novembre 2006, n. 286 e s.m.i.";
nonch per la condanna
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro pro
tempore, al risarcimento dei danni subiti e subendi in ragione del fatto che alla
ricorrente stato ed perentoriamente precluso, con i provvedimenti impugnati,
di affidare lavori a impresa collegata e/o controllata dalla data dei provvedimenti
impugnati sino alla data di scadenza del periodo regolatorio e quindi in violazione
delle disposizioni che impongono il rispetto delle percentuali di affidamento a
terzi considerando, in proposito, non gi il periodo regolatorio (quinquennio),
lintero arco temporale della concessione;
quanto ai secondi motivi aggiunti ritualmente notificati alle parti e depositati in
segreteria il 9 gennaio 2016
della nota-provvedimento 28 dicembre 2015, prot. 16198, del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi
informativi e statistici - Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni
autostradali, del seguente tenore: "Oggetto: Affidamenti infragruppo. Ns. nota
prot. 9691 del 22/09/2015. Si fa seguito alla comunicazione indicata in oggetto,
allegata in copia alla presente, con la quale questa Direzione ha richiesto una
nuova programmazione, finalizzata al rientro nei limiti di legge entro il
31/12/2013. Al riguardo, codesta Societ non ha finora provveduto alla
trasmissione di quanto richiesto, n manifestato la necessit di un confronto con il
Concedente

sull'argomento,

non

consentendo

di

acquisire

gli

elementi

indispensabili alla conclusione dell'esame istruttorio avviato. Pertanto si chiede la


trasmissione congiunta entro il 15/01/2016, delle schede semestrali di cui alla

circolare prot. 67217 dell'11/05/2012 e di un piano di rientro che garantisca il


completo recupero della quota infragruppo eccedente (registrata al 31/12/2013)
entro la fine del quinquennio in corso. Nel piano dovranno essere esplicitati: a) la
quota infragruppo eccedente registrata al 31/12/2013; b) le previsioni di spesa
annuali infragruppo ed a terzi relative a ciascun intervento inserito in ordine alle
quali la DGVCA possa verificare l'attuazione nei dati consuntivi che verranno
trasmessi nelle schede semestrali successive; c) sulla base dei dati di cui ai punti
a) e b) dovr essere fornita evidenza numerica del rientro nei limiti di legge al
31/12/2018. Si evidenzia che, qualora i dati consuntivi indicati nelle schede
trasmesse semestralmente da SAV rivelassero la mancata attuazione delle
previsioni del piano di recupero inoltrato, dovranno adottarsi ulteriori misure,
necessarie a garantire il rientro nei limiti di legge. La richiesta formulata con la
presente, cos come i dinieghi recentemente impartiti, rientra tra le misure
correttive di competenza di questa Direzione, finalizzate a garantire il rispetto dei
limiti normativi in tema di affidamenti infragruppo, atte ad evitare situazioni
sanzionabili, che potrebbero profilarsi anche nel caso di inottemperanza alle
richieste di informazioni e documentazione da parte della scrivente. Questa
Direzione si riserva di chiedere un aggiornamento del piano che verr trasmesso
e delle schede semestrali menzionate, alla luce degli sviluppi riguardanti le
modifiche dei limiti normativi vigenti in tema di affidamenti ad imprese
controllate/collegate ed a terzi";
nonch per la condanna
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro pro
tempore, al risarcimento dei danni subiti e subendi in ragione del fatto che alla
ricorrente stato ed perentoriamente precluso, con i provvedimenti impugnati,
di affidare lavori a impresa collegata e/o controllata dalla data dei provvedimenti
impugnati sino alla data di scadenza del periodo regolatorio e quindi in violazione
delle disposizioni che impongono il rispetto delle percentuali di affidamento a
terzi considerando, in proposito, non gi il periodo regolatorio (quinquennio),

lintero arco temporale della concessione;


Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 15 marzo 2016 il dott. Stefano Celeste
Cozzi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. La societ S.A.V. - Societa' Autostrade Valdostane s.p.a. (dora innanzi anche
SAV) ha stipulato, in data 2 settembre 2009, una convenzione con ANAS s.p.a.
avente ad oggetto laffidamento in concessione dei seguenti tratti autostradali: A5
Est Quincinetto; A5 Aosta Est Aosta Centro; A5 Aosta Centro Aosta Ovest;
Raccordo fra la A5 e la S.S. 27 del Gran San Bernardo.
2. La convenzione, il cui termine finale fissato in data 31 dicembre 2032,
prevede che il concessionario debba, fra laltro, realizzare diverse opere di
adeguamento e completamento dei suddetti tratti autostradali, nonch i lavori di
manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per mantenere linfrastruttura
in buono stato di conservazione ed efficienza.
3. Con nota del 15 luglio 2015, SAV, in attuazione delle previsioni contenute nella
suindicata convenzione, ha comunicato al Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti la volont di affidare per un triennio, ad una propria controllata, i lavori
di manutenzione ordinaria del tratto autostradale di cui concessionaria.
4. In riscontro a tale comunicazione, il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, con nota in data 2 settembre 2015, ha negato alla ricorrente
lautorizzazione a procedere allaffidamento, rilevando lavvenuto superamento
del limite del 40 per cento previsto dalla vigente normativa per gli affidamenti

infragruppo.
5. Avverso tale atto principalmente diretto il ricorso introduttivo del presente
giudizio. Oltre alla domanda di annullamento stata proposta domanda
risarcitoria.
6. Si costituito in giudizio, per opporsi allaccoglimento delle domande avverse,
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
7. A seguito della proposizione del ricorso, le parti hanno interloquito con diverse
comunicazioni, nelle quali ciascuna ha ribadito le proprie ragioni.
8. In particolare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito il
divieto di procedere allaffidamento di cui si discute con note del 22 settembre
2015 (confermata dalla nota del 2 ottobre 2015) e del 28 dicembre 2015 (in
questultima il Ministero ha altres chiesto alla ricorrente di predisporre un piano
di rientro che garantisca il completo recupero della quota infragruppo eccedente
entro la fine del quinquennio in corso).
9. Questi provvedimenti sono stati impugnati, rispettivamente, con un primo ed
un secondo atto di motivi aggiunti, nei quali stata riproposta la domanda
risarcitoria.
10. In prossimit delludienza di discussione del merito, le parti hanno depositato
memorie insistendo nelle loro conclusioni.
11. Tenutasi la pubblica in data 15 marzo 2016, la causa stata trattenuta in
decisione.
12. Con il primo motivo, contenuto nel ricorso introduttivo, la ricorrente lamenta
che lAmministrazione intimata avrebbe applicato, con latto impugnato, una
sanzione amministrativa senza per garantire il contraddittorio procedimentale.
13. La doglianza viene sviluppata nel secondo motivo del ricorso introduttivo, nel
quale la parte rileva anche che, in base allart. 2, comma 86, lett. d) del decreto
legge n. 286 del 2006, lAmministrazione preposta alla vigilanza delle concessioni
autostradali avrebbe esclusivamente il potere di comminare sanzioni di natura
pecuniaria al concessionario che non rispetti gli obblighi posti a suo carico dalla

convenzione e dalla vigente normativa. Nessuna norma consentirebbe invece di


vietare laffidamento di appalti a societ infragruppo. Pertanto, nel caso concreto,
sarebbero stati esercitati poteri non previsti dalla legge.
14. Questa censura stata riprodotta nel motivo sub II dei primi motivi aggiunti e
nel motivo sub II dei secondi motivi aggiunti.
15. Con il terzo motivo del ricorso introduttivo, la ricorrente evidenzia ancora una
volta che, nel caso di specie, lAutorit amministrativa avrebbe esercitato poteri
non conferitile della legge. Rileva anche che la stessa Autorit amministrativa,
per affermare che, nella fattispecie concreta non sarebbero stati rispettati i limiti
riguardanti gli affidamenti infragruppo, previsti dallart. 253, comma 25, del d.lgs.
n. 163 del 2006, avrebbe erroneamente preso a riferimento, quale parametro
temporale, il periodo regolatorio pari a cinque anni invece dellintero arco di
durata della convezione (che scadr in data 31 dicembre 2032). Rileva la parte
che, qualora si fosse fatto correttamente riferimento a questultimo periodo, si
sarebbe potuto agevolmente constatare come gli obblighi previsti dal citato art.
253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006 siano, in realt, pienamente rispettati
posto che il vigente piano economico finanziario (PEF) prevedrebbe, per
limmediato futuro, consistenti affidamenti a terzi, atti a riequilibrare gli iniziali
affidamento effettuati in favore di imprese infragruppo. Anzi la parte rileva che,
se il nuovo PEF in corso di approvazione fosse gi stato approvato dalla
concedente nei tempi previsti dalla convenzione, si sarebbe potuto riscontrare
come, in realt, i limiti previsti dal ridetto art. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163
del 2006 siano rispettati anche con riferimento al quinquennio in corso.
16. Identica censura contenuta nel motivo sub III dei primi motivi aggiunti e nei
motivo sub I e III dei secondi motivi aggiunti. In questi ultimi la parte specifica
che sarebbe anche priva di fondamento legislativo la pretesa di predisposizione di
un piano di rientro che garantisca la compensazione dello squilibrio entro il
termine del periodo regolatorio fissato al 31 dicembre 2018. Aggiunge inoltre la
parte, in questultimo motivo, che, come precisa la circolare di ANAS 67127

dell11 maggio 2012, solo gli scostamenti che costituiscano inadempimento (in
quanto non recuperabili in base alla programmazione effettuata) consentirebbero
allAutorit preposta alla vigilanza delle concessioni autostradali di intervenire
preventivamente; in caso contrario, qualora cio la programmazione degli
affidamenti palesi il rispetto del limite degli affidamenti infragruppo nellintero
arco di durata della concessione, tale intervento preventivo sarebbe precluso.
17. Nel quarto motivo, contenuto nel ricorso introduttivo, la ricorrente sostiene
che lordine di non effettuare ulteriori affidamenti a societ infragruppo sarebbe
immotivato, ed avrebbe natura di atto sanzionatorio scollegato da precise
violazioni. La parte, nello stesso motivo, evidenzia poi la gravit di tale
imposizione, che la costringerebbe ad una profonda riorganizzazione e che
potrebbe costituire causa di ritardo nellesecuzione dei lavori programmati, con
evidente lesione degli interessi, non solo privati, ma anche pubblici.
18. Identica censura contenuta nel motivo sub IV dei primi motivi aggiunti.
19. Tutti questi motivi possono essere trattati congiuntamente.
20. Stabilisce lart. 253, comma 25, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163
(Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione
delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) che << i titolari di concessioni gi
assentite alla data del 30 giugno 2002, ivi comprese quelle rinnovate o prorogate
ai sensi della legislazione successiva, sono tenuti ad affidare a terzi una
percentuale minima del 60 per cento dei lavori>>.
21. Come agevole rilevare, questa norma, se letta in maniera contraria, vieta ai
concessionari di opere pubbliche di eseguire in proprio, direttamente ovvero
attraverso societ controllate, una percentuale di lavori superiore al 40 per cento.
22. Lobbligo di non effettuare affidamenti infragruppo per una percentuale
superiore a quella prevista nellart. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006
viene ribadito nellart. 11, comma 5, lett. c), della legge 23 dicembre 1992, n. 498,
modificato dallart. 29, comma 1-quinquies, del decreto legge 30 dicembre 2008,
n. 207 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni

finanziarie urgenti), convertito con legge 27 febbraio 2009, n. 14.


23. Nel caso in cui il concessionario non si attenga alle disposizioni appena
illustrate e, quindi, proceda ad affidamenti infragruppo per percentuali superiori
a quelle ivi previste, lAutorit preposta alla vigilanza delle concessioni
autostradali deve punire il trasgressore, irrogando, ai sensi dellart. 2, comma 86,
del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262 (Disposizioni urgenti in materia
tributaria e finanziaria), convertito con legge 24 novembre 2006, 286 <<
sanzioni amministrative pecuniarie non inferiori nel minimo a euro 25.000 e non
superiori nel massimo a euro 150 milioni>>.
24. La legge, dunque, ricollega alla mancata osservanza dellobbligo di cui si
discute una sanzione pecuniaria; mentre non prevede espressamente la possibilit
di intervenire prima che linadempimento allobbligo si sia definitivamente
consumato al fine di prevenire siffatta inadempienza.
25. Ritiene per il Collegio che la mancata esplicitazione, in una di rango
primario, di tali poteri non sia decisiva per precludere allAutorit competente
lintervento preventivo atto ad evitare che linosservanza dellobbligo di cui
discute

divenga

definitivo

si

traduca,

quindi,

in

un

vero

proprio

inadempimento.
26. In proposito si deve osservare che, ai sensi dellart. 1175 del cod. civ., il
debitore deve comportarsi secondo le regole della correttezza e deve, quindi,
evitare di tenere comportamenti che possano precludere ladempimento.
27. La norma esprime un principio di carattere generale, applicabile anche nei
rapporti di diritto pubblico (cfr. T.A.R. Friuli-Venezia Giulia, sez. I, 13 agosto 2015,
n. 387, T.A.R. Liguria, sez. I, 24 febbraio 2005, n. 296).
28. Peraltro, come anticipato, i rapporti fra la ricorrente ed il concedente sono
regolati da una convezione che, nellart. 29, comma 29.4, ribadisce ancora il
divieto del concessionario di procedere ad affidamenti infragruppo per una
percentuale superiore a quella ivi indicata. E siccome, ai sensi dellart. 11 della
legge n. 241 del 1990, a tale convezione si applicano, in quanto compatibili, le

norme ed principi dettati dal codice civile in materia di obbligazioni e contratti, si


deve ritenere che, nel caso di specie, si sia in presenza di un obbligo avente
natura anche contrattuale, che ripete quello sancito dalle disposizioni normative
di rango primario, ma al quale si applicano appunto, in quanto compatibili, le
norme ed i principi di matrice privatistica fra cui quello di correttezza previsto
dallart. 1175 cod. civ.
29. Ci premesso, si deve osservare che lart. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del
2006 non indica in maniera puntuale il periodo di riferimento che funge da
parametro temporale ai fini del calcolo delle percentuali relative agli affidamenti
infragruppo, limitandosi la norma ad indicare la percentuale minima degli
affidamenti a terzi.
30. Tale omissione, tuttavia, non pu essere letta nel senso che al concessionario
sia sempre permesso il superamento dei limi massimi fintantoch il tempo residuo
di durata della concessione gli permetta di recuperare lo squilibrio creato.
31. A giudizio del Collegio, proprio perch la norma non prevede alcun dato
temporale di riferimento e proprio perch il creditore si deve comportare secondo
principi di correttezza, necessario che questi tenga costantemente conto del
limite indicato dalla norma stessa, evitando di creare forti squilibri che
potrebbero difficilmente essere compensati; e ci anche considerando che non
sempre detto che la concessione giunga alla scadenza naturale.
32. Si deve pertanto ritenere che, come anticipato, lAutorit preposta alla
vigilanza sulle concessioni autostradali, qualora constati che il concessionario
abbia effettuato numerosi affidamenti a societ infragruppo, possa intervenire in
via preventiva al fine di evitare linadempimento definitivo che, si badi bene, nello
specifico, potrebbe anche esporre lo Stato italiano al rischio di sanzioni
comunitarie.
33.

Peraltro,

va

osservato

che

il

riferimento

al

periodo

quinquennale,

corrispondente a quello di ordinaria vigenza del PEF, consente di contemperare in


maniera

appropriata

contrapposti

interessi,

evitando,

vantaggio

del

concessionario, una applicazione troppo rigida dalla norma contenuta nellart.


253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006, ma preservando al contempo il
concedente

da

inadempimenti

definitivi

che

pregiudicherebbero

irrimediabilmente linteresse pubblico.


34. In tale quadro, si deve ritenere che lAmministrazione intimata abbia fatto
corretta applicazione dei principi sopra illustrati giacch il diniego opposto alla
ricorrente stato formulato proprio a seguito dellavvenuta constatazione, nel
caso concreto, della sussistenza di un forte squilibrio a favore degli affidamenti
infragruppo (nel caso di specie con assoluta predominanza, con riscontro della
quota interna del 81%, al 31.12.2013, e 96% dal 1.1.2014), che potrebbero
irrimediabilmente compromettere la possibilit di adempimento agli obblighi di
cui si discute.
35. Va dunque escluso che lAmministrazione stessa abbia utilizzato un potere
avente natura sanzionatoria non previsto dalla legge, dovendosi invece ribadire
che essa ha utilizzato i poteri che discendono dai principi che governano, in
generale, i rapporti obbligatori, sanciti comunque da norme di rango primario.
36.

Ovviamente

lintervento

preventivo

dellAmministrazione

pu

anche

consistere nella pretesa di formulazione di un piano di rientro, giacch solo in tal


modo si pu raggiungere lobiettivo di correggere scostamenti di rilevante entit
che possano condurre ad inadempimenti definitivi.
37. Per quanto riguarda poi la lamentata mancata attivazione delle garanzie
procedimentali, si deve osservare che, come anticipato, la ricorrente ha
comunque avuto modo di interloquire con lAmministrazione, giacch dopo
ladozione del primo atto di divieto, essa ha inviato diverse note con cui ha
esplicitato le proprie ragioni. Queste note sono state riscontrate con gli atti
impugnati con motivi aggiunti, atti nei quali lAmministrazione stessa ha
puntualmente indicato le motivazioni per le quali si ritenuto di non aderire alle
argomentazioni formulate da controparte.
38. Per queste ragioni, i motivi in esame sono tutti infondati.

39. Nel motivo sub I dei primi motivi aggiunti la parte, nella rubrica dello stesso,
lamenta lanomalia, la genericit e latipicit degli atti impugnati.
40. Questo motivo inammissibile, in quanto la parte non spiega le ragioni
specifiche per cui tali atti sarebbero anomali, generici e atipici. Se poi le ragioni
sono quelle dedotte nei motivi sopra esaminati, non si pu che ribadire in questa
sede quanto ampiamente illustrato con riferimento a tali motivi.
41. Nellultima parte del motivo sub III contenuto nei secondi motivi aggiunti, la
ricorrente deduce una censura non trattata in precedenza. In particolare la parte
sostiene che, solo se si prende a riferimento lintero arco temporale della
concessione, sarebbe possibile verificare il rispetto dei limiti previsti dallart. 253,
comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006; e ci in quanto la percentuale indicata dalla
norma stata nel tempo modificata: fino al 31 dicembre 2013, era possibile
effettuare affidamenti infragruppo per una percentuale non superiore al 60 per
cento, mentre a decorrere dall1 gennaio 2014 la percentuale stata ridotta al 40
per cento. Secondo la parte, la pretesa di formulare un piano rientro che assicuri
il recupero degli squilibri in essere entro il 31 dicembre 2018, imporrebbe
lapplicazione della sola percentuale introdotta successivamente (pi penalizzante
per i concessionari), con conseguente illegittima applicazione retroattiva della
normativa sopravvenuta.
42. In proposito si osserva quanto segue.
43. Come visto, lart. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006 stabilisce che i
concessionari possono effettuare affidamenti infragruppo per una quota non
superiore al 40 per cento degli affidamenti complessivi.
44. In precedenza, tale percentuale era fissata al 60 per cento.
Labbassamento delle quote di affidamenti derivato dal succedersi di due norme
urgenti, che si sono sovrapposte, contenute in due Decreti Legge:
-la prima art. 51, primo comma, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1
(Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la
competitivit) convertito dall'art. 1, comma 1, L. 24 marzo 2012, n. 27, che ha

previsto la modifica del tetto dal 60% al 50%;


-la seconda art. 4 del D.L. n. 83 del 22.6.2012, convertito con legge 7 agosto 2012
n. 134, con abbassamento del tetto dal 50% al 40 % ( la precedente norma
quindi rimasta vigente limitatamente al periodo dal 24 gennaio 2012 al 25 giugno
2012).
In ogni caso le modifiche intervenute nel nuovo riparto quote, ai sensi del secondo
comma dello stesso art. 51 DL 1/2012 e dell art. 4 del D.L. 22/06/2012, n. 83 lett.
b), sono tutte efficaci a decorrere dalla medesima data (futura) del 1 gennaio
2014.
46. Poich, come noto, le disposizioni normative hanno effetto solo per il futuro,
deve ritenersi che, per le concessioni in essere alla data dell1 gennaio 2014, ai
fini della verifica del rispetto dei limiti di cui si discute, si debba tener conto di
entrambe

le

percentuali

applicando

ciascuna

di

esse

per

un

periodo

corrispondente a quelle cui esse hanno avuto vigenza.


47. La ricorrente, pertanto, nel predisporre il piano richiesto dal concedente
dovr formulare un programma di affidamenti il quale garantisca che, entro il 31
dicembre 2018, si rientri nei limiti fissati dalla legge, calcolati tenendo conto del
succedersi delle percentuali di riferimento.
48. Non si vede dunque perch la stessa ricorrente lamenti lapplicazione
retroattiva della disposizione introdotta con 51, primo comma, del decreto legge
n. 1 del 2012.
49. Anche la censura in esame , quindi, infondata.
50. Venendo ora allesame della domanda risarcitoria, non si pu che rilevare che,
essendo tutti i motivi di ricorso infondati, anche questa non pu che essere
infondata.
51. In conclusione, per tutte le ragioni illustrate il ricorso deve essere respinto.
52. La complessit delle questioni affrontate induce il Collegio a disporre la
compensazione delle spese di giudizio.
P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Valle D'Aosta (Sezione Unica)


definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.
Cos deciso in Aosta nella camera di consiglio del giorno 15 marzo 2016 con
l'intervento dei magistrati:
Grazia Flaim, Presidente FF
Carlo Buonauro, Consigliere
Stefano Celeste Cozzi, Primo Referendario, Estensore

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 12/04/2016
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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