Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
N. 00050/2015 REG.RIC.
R E P U B B L I C A
I T A L I A N A
da:
quanto
ancora
ulteriormente
necessario,
della
nota-provvedimento
settembre 2015, prot. 8895, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Statistici - Direzione
Generale per la Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali;
nonch per la condanna
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro pro
tempore, al risarcimento dei danni subiti e subendi in ragione del fatto che alla
ricorrente stato ed perentoriamente precluso, con i provvedimenti impugnati,
di affidare lavori a impresa collegata e/o controllata dalla data dei provvedimenti
impugnati sino alla data di scadenza del periodo regolatorio e quindi in violazione
sull'argomento,
non
consentendo
di
acquisire
gli
elementi
infragruppo.
5. Avverso tale atto principalmente diretto il ricorso introduttivo del presente
giudizio. Oltre alla domanda di annullamento stata proposta domanda
risarcitoria.
6. Si costituito in giudizio, per opporsi allaccoglimento delle domande avverse,
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
7. A seguito della proposizione del ricorso, le parti hanno interloquito con diverse
comunicazioni, nelle quali ciascuna ha ribadito le proprie ragioni.
8. In particolare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito il
divieto di procedere allaffidamento di cui si discute con note del 22 settembre
2015 (confermata dalla nota del 2 ottobre 2015) e del 28 dicembre 2015 (in
questultima il Ministero ha altres chiesto alla ricorrente di predisporre un piano
di rientro che garantisca il completo recupero della quota infragruppo eccedente
entro la fine del quinquennio in corso).
9. Questi provvedimenti sono stati impugnati, rispettivamente, con un primo ed
un secondo atto di motivi aggiunti, nei quali stata riproposta la domanda
risarcitoria.
10. In prossimit delludienza di discussione del merito, le parti hanno depositato
memorie insistendo nelle loro conclusioni.
11. Tenutasi la pubblica in data 15 marzo 2016, la causa stata trattenuta in
decisione.
12. Con il primo motivo, contenuto nel ricorso introduttivo, la ricorrente lamenta
che lAmministrazione intimata avrebbe applicato, con latto impugnato, una
sanzione amministrativa senza per garantire il contraddittorio procedimentale.
13. La doglianza viene sviluppata nel secondo motivo del ricorso introduttivo, nel
quale la parte rileva anche che, in base allart. 2, comma 86, lett. d) del decreto
legge n. 286 del 2006, lAmministrazione preposta alla vigilanza delle concessioni
autostradali avrebbe esclusivamente il potere di comminare sanzioni di natura
pecuniaria al concessionario che non rispetti gli obblighi posti a suo carico dalla
dell11 maggio 2012, solo gli scostamenti che costituiscano inadempimento (in
quanto non recuperabili in base alla programmazione effettuata) consentirebbero
allAutorit preposta alla vigilanza delle concessioni autostradali di intervenire
preventivamente; in caso contrario, qualora cio la programmazione degli
affidamenti palesi il rispetto del limite degli affidamenti infragruppo nellintero
arco di durata della concessione, tale intervento preventivo sarebbe precluso.
17. Nel quarto motivo, contenuto nel ricorso introduttivo, la ricorrente sostiene
che lordine di non effettuare ulteriori affidamenti a societ infragruppo sarebbe
immotivato, ed avrebbe natura di atto sanzionatorio scollegato da precise
violazioni. La parte, nello stesso motivo, evidenzia poi la gravit di tale
imposizione, che la costringerebbe ad una profonda riorganizzazione e che
potrebbe costituire causa di ritardo nellesecuzione dei lavori programmati, con
evidente lesione degli interessi, non solo privati, ma anche pubblici.
18. Identica censura contenuta nel motivo sub IV dei primi motivi aggiunti.
19. Tutti questi motivi possono essere trattati congiuntamente.
20. Stabilisce lart. 253, comma 25, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163
(Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione
delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) che << i titolari di concessioni gi
assentite alla data del 30 giugno 2002, ivi comprese quelle rinnovate o prorogate
ai sensi della legislazione successiva, sono tenuti ad affidare a terzi una
percentuale minima del 60 per cento dei lavori>>.
21. Come agevole rilevare, questa norma, se letta in maniera contraria, vieta ai
concessionari di opere pubbliche di eseguire in proprio, direttamente ovvero
attraverso societ controllate, una percentuale di lavori superiore al 40 per cento.
22. Lobbligo di non effettuare affidamenti infragruppo per una percentuale
superiore a quella prevista nellart. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006
viene ribadito nellart. 11, comma 5, lett. c), della legge 23 dicembre 1992, n. 498,
modificato dallart. 29, comma 1-quinquies, del decreto legge 30 dicembre 2008,
n. 207 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni
divenga
definitivo
si
traduca,
quindi,
in
un
vero
proprio
inadempimento.
26. In proposito si deve osservare che, ai sensi dellart. 1175 del cod. civ., il
debitore deve comportarsi secondo le regole della correttezza e deve, quindi,
evitare di tenere comportamenti che possano precludere ladempimento.
27. La norma esprime un principio di carattere generale, applicabile anche nei
rapporti di diritto pubblico (cfr. T.A.R. Friuli-Venezia Giulia, sez. I, 13 agosto 2015,
n. 387, T.A.R. Liguria, sez. I, 24 febbraio 2005, n. 296).
28. Peraltro, come anticipato, i rapporti fra la ricorrente ed il concedente sono
regolati da una convezione che, nellart. 29, comma 29.4, ribadisce ancora il
divieto del concessionario di procedere ad affidamenti infragruppo per una
percentuale superiore a quella ivi indicata. E siccome, ai sensi dellart. 11 della
legge n. 241 del 1990, a tale convezione si applicano, in quanto compatibili, le
Peraltro,
va
osservato
che
il
riferimento
al
periodo
quinquennale,
appropriata
contrapposti
interessi,
evitando,
vantaggio
del
da
inadempimenti
definitivi
che
pregiudicherebbero
Ovviamente
lintervento
preventivo
dellAmministrazione
pu
anche
39. Nel motivo sub I dei primi motivi aggiunti la parte, nella rubrica dello stesso,
lamenta lanomalia, la genericit e latipicit degli atti impugnati.
40. Questo motivo inammissibile, in quanto la parte non spiega le ragioni
specifiche per cui tali atti sarebbero anomali, generici e atipici. Se poi le ragioni
sono quelle dedotte nei motivi sopra esaminati, non si pu che ribadire in questa
sede quanto ampiamente illustrato con riferimento a tali motivi.
41. Nellultima parte del motivo sub III contenuto nei secondi motivi aggiunti, la
ricorrente deduce una censura non trattata in precedenza. In particolare la parte
sostiene che, solo se si prende a riferimento lintero arco temporale della
concessione, sarebbe possibile verificare il rispetto dei limiti previsti dallart. 253,
comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006; e ci in quanto la percentuale indicata dalla
norma stata nel tempo modificata: fino al 31 dicembre 2013, era possibile
effettuare affidamenti infragruppo per una percentuale non superiore al 60 per
cento, mentre a decorrere dall1 gennaio 2014 la percentuale stata ridotta al 40
per cento. Secondo la parte, la pretesa di formulare un piano rientro che assicuri
il recupero degli squilibri in essere entro il 31 dicembre 2018, imporrebbe
lapplicazione della sola percentuale introdotta successivamente (pi penalizzante
per i concessionari), con conseguente illegittima applicazione retroattiva della
normativa sopravvenuta.
42. In proposito si osserva quanto segue.
43. Come visto, lart. 253, comma 25, del d.lgs. n. 163 del 2006 stabilisce che i
concessionari possono effettuare affidamenti infragruppo per una quota non
superiore al 40 per cento degli affidamenti complessivi.
44. In precedenza, tale percentuale era fissata al 60 per cento.
Labbassamento delle quote di affidamenti derivato dal succedersi di due norme
urgenti, che si sono sovrapposte, contenute in due Decreti Legge:
-la prima art. 51, primo comma, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1
(Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la
competitivit) convertito dall'art. 1, comma 1, L. 24 marzo 2012, n. 27, che ha
le
percentuali
applicando
ciascuna
di
esse
per
un
periodo
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 12/04/2016
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)