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CAP.

2 – ESTERNALITA’: problemi e soluzioni


Il riscaldamento globale causato dalle emissioni generate dall’uso dei combustibili fossili è un
classico esempio di ciò che gli economisti chiamano esternalità.
Un’esternalità ha luogo quando le azioni di una parte causano un danno o un beneficio a un’altra
parte, senza che la prima sostenga costi o ricava indennizzi per ciò che fa.

Le esternalità sono presenti in molte delle interazioni che avvengono ogni giorno. Talvolta sono
localizzate e di portata limitata, come l’impatto sui vicini di casa se tenete il volume dello stereo
troppo alto o se il vostro cane è solito abbaiare spesso.

Le esternalità possono manifestarsi su scala molto più grande come nel caso del riscaldamento
globale o delle piogge acide.

Le esternalità sono un classico esempio di fallimento del mercato (un problema che induce
l’economia di mercato a generare un esito che non massimizza l’efficienza). Costituiscono una
classica giustificazione dell’intervento pubblico.

- Teoria delle esternalità

Le esternalità possono sorgere sia dalla produzione di beni sia dal loro consumo e possono
essere sia negative sia positive.

Esternalità di produzione negativa – Situazione nella quale la produzione di un’impresa riduce


il benessere di altri soggetti che l’impresa non compensa. Ad esempio, le emissioni di un impianto
siderurgico, smaltite in un fiume, danneggiano i pescatori.

Esternalità di consumo negativa – Situazione nella quale il consumo di un individuo riduce il


benessere di altri, che non sono compensati da quell’individuo. Ad esempio, fumare al ristorante
nuoce alla salute degli altri.

Le esternalità di produzione negative introducono un cuneo tra CMP e CMS.

Il costo marginale privato (CMP) è il costo diretto per i produttori di produrre un’unità
addizionale di un bene. Il costo marginale sociale (CMS) si ottiene sommando il costo
marginale privato per i produttori più ogni altro costo associato con la produzione di quel bene ma
imposto ad altri.

Ad esempio, il danno derivante dall’inquinamento è un costo di produzione imposto agli altri.

Le esternalità di consumo negative introducono un cuneo tra BMP e BMS.

Il beneficio marginale privato (BMP) è beneficio diretto che deriva ai consumatori dal consumo
di un’unità addizionale di un bene. Il beneficio marginale sociale (BMS) è il beneficio marginale
privato per i consumatori meno i costi associati al consumo imposti ad altri.
Ad esempio, il danno arrecato alla salute o al piacere di pranzare al ristorante è il costo del fumo
imposto ad altri.

Quando si è in presenza di un’esternalità di consumo negativa, BMS = BMP – DM, dove DM è il


danno marginale arrecato a terzi dal consumo di quell’unità. → Grafico pag.33

Ogni punto sulla curva di offerta (O) di mercato per un bene rappresenta il costo marginale
privato (CMP).

Senza fallimenti di mercato, i costi sociali della produzione sono uguali ai costi per i produttori,
CMS = CMP.
In presenza di esternalità, tuttavia, questo approccio non è corretto, in quanto CMS = CMP + DM,
dove DM è il danno marginale arrecato ad altri da ciascuna unità di prodotto.

Ogni punto sulla curva di domanda (D) di mercato rappresenta il beneficio marginale privato
(BMP).

Quando ci allontaniamo dalla quantità che massimizza l’efficienza sociale, si determina la


perdita secca per la società (o costo sociale) perché vengono prodotte e consumate delle unità
per le quali il costo per la società supera il beneficio sociale. → Grafico a pag.30.

*L’efficienza richiede che CMS = BMS.


Il mercato pone CMP = BMP.
Quando CMP = CMS e BMP = BMS, il mercato è efficiente.
Le esternalità di produzione o di consumo generano inefficienza.

Esternalità positive – non tutte le esternalità comportano un danno. In particolari mercati,


possono emergere anche esternalità di produzione positive, quando l’attività produttiva di
un’impresa incrementa il benessere di terzi, senza che il produttore ne ricavi alcun compenso.
Inoltre, possono esistere anche esternalità di consumo positive, quando il consumo di un
individuo accresce il benessere di altri, ma questi ultimi non compensano in alcun modo
quell’individuo. → Grafico pag. 35

- Soluzioni private alle esternalità negative

Le esternalità creano inefficienza perché una parte non paga per i costi, o non ottiene tutti i
benefici (netti), derivanti dalle sue azioni. La soluzione, perciò, è internalizzare le esternalità.
L’internalizzazione delle esternalità ha luogo quando, la contrattazione tra privati (o l’intervento
pubblico) porta il prezzo per una parte a riflettere pienamente i costi o i benefici esterni generati

dalle azioni di quella parte. Ad esempio, i pescatori potrebbero pagare il produttore di acciaio
perché riduca la produzione.

Il teorema di Coase afferma che i privati hanno la facoltà di risolvere il problema delle esternalità
ricorrendo all’internalizzazione delle esternalità. Lo Stato ha un ruolo molto particolare e limitato:
stabilire i diritti di proprietà.

Il teorema ha due parti:


1. La prima parte afferma che quando i diritti di proprietà sono ben definiti e in assenza di
costi di transazione, la contrattazione tra la parte che crea l’esternalità e la parte che la
subisce può condurre a una quantità di mercato socialmente ottima.

2. La seconda parte afferma che la soluzione efficiente per un’esternalità non dipende da
come sono stati assegnati i diritti di proprietà, purché tali diritti siano stati assegnati a
qualcuno.

- I problemi posti dalla soluzione à la Coase

Le soluzioni coasiane presentano difficoltà di attuazione che rendono meno probabile il ricorso
ad esse quando molte persone sono coinvolte.

Il problema di attribuzione

- Il primo problema riguarda l’attribuzione della responsabilità. In molti casi è impossibile


assegnare la responsabilità delle esternalità ad un’unica entità specifica.

L’assegnazione del danno è un’altra faccia del problema di attribuzione.


A causa dei problemi di attribuzione, è probabile che le soluzioni à la Coase siano più efficaci per
esternalità piccole e localizzate piuttosto che per esternalità più grandi e globali.

Il problema di holdout – (mettersi di traverso, fare resistenza in modo strategico) può sorgere
quando i diritti di proprietà sono detenuti da più di un soggetto. I diritti di proprietà condivisi
danno a ogni proprietario un potere su tutti gli altri.

Il problema del free rider – Quando un investimento ha un costo personale ma un beneficio


comune, gli individui tenderanno a sotto investire. Gli individui possono non voler pagare quanto
basterebbe per ridurre l’inquinamento.

Costi di transazione e problemi negoziali – Infine, l’approccio à la Coase ignora il


fondamentale problema della difficoltà di negoziare quando su entrambi i lati della
negoziazione ci sono numeri molto grandi di individui.

Come è possibile che 100 pescatori effettivamente si mettano insieme ed escogitino che cosa
chiedere o che cosa pagare all’impresa siderurgica?.

Questo problema è enormemente amplificato per un’esternalità come il riscaldamento globale,


dove, prima di negoziare, su uno dei lati devono essere aggregati gli interessi potenzialmente
divergenti di miliardi di individui. È anche un’eccellente ragione per ritenere che il mercato possa
essere in grado di internalizzare esternalità su piccola scala e concentrate. Dove non funziona è
con le esternalità su larga scala e globali.

- Rimedi alle esternalità offerti dal settore pubblico


Per risolvere i problemi legati alle esternalità negative, i responsabili delle politiche pubbliche
utilizzano tre tipi di rimedi: imposte correttive, sussidi, regolamentazione.

Imposte correttive – (per scoraggiarne l’uso). Lo Stato può tassare il produttore per un ammontare
DM per ogni unità prodotta. Questo tipo di tassazione correttiva è spesso chiamata “imposta
pigouviana”, dal nome dell’economista A.C. Pigou, che ha suggerito questo approccio per
risolvere il problema delle esternalità.

Sussidi – Lo Stato può ottenere lo stesso risultato intervenendo con un sussidio per incoraggiare
l’uso.
I policy maker spesso usano questa pratica anche per combattere esternalità negative,
sovvenzionando le alternative all’attività che produce esternalità. La forma più comune di queste
politiche è costituita dai crediti d’imposta o altri benefici.

Regolamentazione – La regolamentazione è usata per modificare direttamente l’uso.


In un mondo ideale, la tassazione pigouviana e la regolamentazione sarebbero identiche. La
regolamentazione è stata la scelta tradizionalmente adottata per affrontare le esternalità
ambientali in tutto il mondo.
In pratica, alcune complicazioni possono rendere le imposte un mezzo più efficace per affrontare
le esternalità.

- Regolamentazione di prezzo (imposte) e di quantità – pag.


48/48

La regolamentazione di quantità ignora il fatto che gli impianti hanno differenti costi marginali di
riduzione dell’inquinamento.
Le imposte pigouviane determinano una produzione efficiente aumentando il costo dell’input
dell’entità del suo danno esterno e quindi portando i costi marginali privati al livello dei costi
marginali sociali.

Le imposte sono preferite alla regolamentazione quantitativa, con equa distribuzione di riduzioni
tra gli impianti, perché danno agli impianti più flessibilità, permettendo la scelta del livello
efficiente.

La soluzione efficiente è BMS = CMS, e CMS = CMP.

Trovare la quantità efficiente richiede la conoscenza dell’intera curva CMS.

Se il prezzo (imposta) = DM, le imprese inquineranno fino a che CMS = CMP; fissare il prezzo
richiede solo la conoscenza di DM.

Ma se il danno marginale fosse sconosciuto o non costante, anche stabilire l’imposta sarebbe
difficile.

- Impianti multipli con costi di riduzione


differenti
Le tre politiche possibili qui sono:
1. Regolamentazione della quantità: per ogni impianto, il costo marginale della riduzione
dell’inquinamento è fatto uguale al beneficio marginale sociale della riduzione.

2. Imposta correttiva: le imposte pigouviane determinano una produzione efficiente


aumentando il costo dell’input dell’importo del suo danno esterno, facendo salire i costi
marginali privati al livello dei costi marginali sociali. Le imposte lasciano una maggiore
flessibilità nella selezione del loro livello ottimale di riduzione, consentendo loro di scegliere il
livello efficiente.

3. Regolamentazione della quantità con permessi negoziabili: gli scambi consentono al


mercato di incorporare le differenze nel costo di riduzione dell’inquinamento tra le
imprese.

- Incertezza sui costi di riduzione – pag. 52/56

I costi o i benefici della regolamentazione potrebbero essere incerti.


Se i costi sono alti, la regolamentazione potrebbe essere dispendiosa, poiché gli impianti sono
costretti ad allinearsi.
L’uso di un meccanismo di prezzo evita questo problema poiché le imprese aggiusteranno finché
il costo di aggiustamento è uguale all’imposta.
Ma, se i costi sono incerti, lo è anche l’ammontare di riduzione dell’inquinamento che l’imposta
raggiunge.
Usare le imposte porta a costi più bassi, ma a un minor controllo sull’ammontare della riduzione
dell’inquinamento.

La scelta degli strumenti varia a seconda che lo Stato voglia ottenere il giusto ammontare di
riduzione dell’inquinamento o voglia minimizzare i costi.

La regolamentazione della quantità assicura il conseguimento dell’ammontare di riduzione che si


desidera, indipendentemente dal costo.
Le imprese non ridurranno mai l’inquinamento al di là del punto in cui le riduzioni costano più
delle imposte dovute.

Conclusioni – Le esternalità sono la classica risposta a una delle domande fondamentali della
scienza delle finanze, ossia quando è giustificato l’intervento dello Stato. Quando l’azione di una
parte influenza un’altra parte, e la prima non compensa pienamente l’altra per l’effetto
provocato, allora il mercato ha fallito e l’intervento dello Stato è giustificato.

Il discorso ci porta naturalmente all’altra domanda posta dalla scienza delle finanze, ossia come
può aver luogo l’intervento dello Stato.

A disposizione dello Stato si trovano due classi di strumenti atti ad affrontare le esternalità:

misure basate sul prezzo (imposte e sussidi) e misure basate sulla quantità
(regolamentazione).
Quale di questi metodi porta all’esito più efficiente dipende dai fattori quali l’eterogeneità delle
imposte che devono essere regolate, la flessibilità nella regolamentazione della quantità e
l’incertezza dei costi della riduzione delle esternalità.

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