NORME
La materia ambientale
Dopo diversi interventi correttivi
Vi è sorta la necessità di modificare questa materia → necessità che proveniva per
lo più dall’ambito sovranazionale
Il legislatore italiano era stato più volte invitato a prevedeva una disciplina
ad hoc per i reati ambientali → la giurisprudenza, per punire tali condotte,
utilizzava la fattispecie dell’art. 434 (portando con sé tutte le critiche
dottrinali)
La base normativa è costituita dalla direttiva CE n. 99 del 2008 in tema di “tutela penale
dell’ambiente”
La quale “obbligava gli Stati membri a prevedere, nella loro legislazione nazionale
sanzioni penali in relazione a gravi violazioni delle disposizioni del diritto
comunitario in materia id tutela dell’ambiente”
I precedenti sono costituiti dalla Convenzione di Strasburgo del 4 novembre 1998
sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale → la quale prevedeva
l’obbligo di incriminazione delle condotte costituenti reati ambientali
L’Italia sopperisce a tale obbligo emanando il decreto legislativo n. 152 del
2006 (“Testo unico sull’ambiente”)
In cui si è scelto il modello contravvenzionale per reperire un
comportamento strumentale → infatti si è parlato di diritto penale
rafforzato dell’illecito amministrativo
La giurisprudenza negli anni, nei casi più gravi → aveva fatto ricorso
all’art. 434 (caso dell’ILVA, caso Eternit, caso della Terra dei fuochi)
Poi nel 2008 l’Italia firma la direttiva comunitaria in tema di tutela penale
dell’ambiente
Sulla normativa interna si interviene prima nel 2010 – 2011 → con l’introduzione
degli art. 727 bis e 733 bis
In cui si sceglie nuovamente il modello contravvenzionale
Per cui le critiche della dottrina e della giurisprudenza non vengono
abbandonate
Il primo vero punto di rottura si ha con la legge n. 68 del 2015 che riforma i reati
ambientali
Ha l’obiettivo di garantire un netto salto di qualità nella protezione della
salute e dei beni naturali
Il modello contravvenzionale e del pericolo presunto vengono abbandonati
Viene estesa la responsabilità amministrativa degli enti anche in materia
ambientale → facendo sempre riferimento al decreto legislativo n. 231 del
2001
Ha introdotto un nuovo titolo (5 bis) all’interno del CP
In cui sono presenti 5 nuove fattispecie
a. Inquinamento ambientale
b. Disastro ambientale
c. Traffico ed abbandono di materiale radioattivo
d. Impedimento di controllo
e. Omessa bonifica
In particolare è stato previsto quanto segue
o Inquinamento ambientale all’art. 452 bis
o A tale segue una fattispecie aggravata → morte o lesioni
come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale
all’art. 452 ter
o Disastro ambientale all’art. 452 quater
o Estensione per precedenti reati della responsabilità anche in
caso di colpa →delitti colposi contor l’ambiente all’art. 452
quinquies
o Traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività
all’art. 452 sexies
o Impedimento del controllo all’art. 452 septies
o Omessa bonifica all’art. 452 terdecies
o Tra l’art. 452 septies e l’art. 452 terdecies vi sono le
fattispecie di contorno che completano il quadro normativo
Le circostanze aggravanti all’art. 452 octies
In materia ambientale prevale l’impresa + tra
queste prevale l’impresa mafiosa
Nella mafia economica → i reati ambientali
svolgono un ruolo pregnante
L’aggravante ambientale all’art. 452 novies
Il ravvedimento operoso all’art. 452 decies →
fattispecie premiale
Confisca all’art. 452 undecies
Confisca obbligatoria e per equivalente
Si aggiunge alla confisca come misura di
sicurezza (confisca generale prevista
dall’ordinamento penale)
Il ripristino dello stato dei luoghi all’art. 452
duodecies → fattispecie riparatoria
o Attività organizzate per il traffico illecito di rifuti all’art. 452
quaterdecies
DEFINIZIONE DI AMBIENTE
Non vi è una definizione normativa di ambiente → vi sono delle funzioni di elementi
specifici dell’ambiente
È il bene giuridico tutelato da queste norme
Vi è un testo normativo importante, nell’ordinamento italiano, che fa riferimento
all’ambiente → la Costituzione
Ora, il riferimento all’ambiente, è contenuto nell’art. 117
Norma introdotta di recente
Prima della sua introduzione → si faceva riferimento agli art. 2, 9, 32
Il titolo introdotto nel 2015 è posto dopo i delitti a tutela dell’incolumità pubblica → anche
la scelta tipografica rivela qualcosa
La concezione di ambiente è una concezione intermedia tra
La concezione antropocentrica
Per cui l’ambiente deve essere letto con riferimento all’uomo →
quindi si tutela l’ambiente per tutelare l’uomo
Questa concezione trova riferimento nell’art. 452 quater
(riferimento a persone offese od esposte al pericolo)
La concezione ecocentrica
In questo caso, con ambiente si intende ambiente in senso stretto
Si tutela l’ambiente in sé = ogni componente dell’habitat naturale
È una tutela diretta
Questa concezione trova riferimento nell’art. 452 bis (riferimento a
cose)
Entrambe queste concezioni trovano riferimenti nel CP → quindi si tende a duna
concezione intermedia
Vi sono altre 2 concezioni
Concezione sintetica o monistica → per cui l’ambiente è costituito da tutte le
risorse ambientali e culturali
È un’idea di sintesi
Più di dettaglio è la concezione pluralista
Inizialmente bipartita
Tra
o Ambiente salubre
o Governo del territorio
Ma si è osservato che tale concezione era poco di dettaglio e
inseriva elementi non tutelati nel titolo del CP
Poi tripartita tra
Paesaggio
Urbanistica
Elementi naturali (acqua, aria, suolo, sottosuolo, fauna, flora)
1° FATTISPECIE ANALIZZATA: ART. 452 BIS (INQUINAMENTO AMBIENTALE)
Elementi testuali a cui prestare attenzione
Compromissione e deterioramento → in questi termini vi è la condotta
Abusivamente
Se vi fosse l’autorizzazione, sarebbe una scriminante o una causa di
esclusione della punibilità
Riguarda l’antigiuridicità
Chiunque
È un fenomeno comune e non un reato proprio
Di solito chiunque = reato comune → non sempre è così, a volte il
legislatore fa riferimento a categorie specifiche
Analisi formale delle fattispecie penali → per fare ciò si segue uno schema ben preciso
Premessa/parte generale → dove si trova la norma, se è stata riformata, quando è
stata introdotta, perché è stata introdotta
Bene giuridico tutelato → indicazione e sua eventuale contestualizzazione
Soggetti → attivi e passivi
Elemento oggettivo → condotta, evento, nesso di causa, eventuali problemi
correlati al nesso di causa
Elemento soggettivo → dolo, colpa
Elementi accidentali → circostanze aggravanti o attenuanti, fattispecie aggravanti
speciali, problema delle cause di giustificazione
Elementi più di dettaglio
Tentativo e sua configurazione
Consumazione
Rapporti con gli altri reati → concorso di reati e concorso di persone
Profili processuali e procedurali → querela o denuncia, pena, trattamento
sanzionatorio, eventuali pene accessorie
Elemento oggettivo
È un reato d’evento a forma libera
Prevede 2 eventi → compromissione e deterioramento
Vi è un problema del nesso di causa
Per produrre compromissione e deterioramento serve una serialità di tali
condotte nel tempo + la loro distribuzione avviene in un tempo dilatato →
per questo è difficile dimostrare il nesso causale
Termine “abusivamente”
Molto criticato
Nella versione immediatamente precedente a quella approvata → al posto di
“abusivamente”, vi era la frase “in violazione di specifiche disposizioni normative”
Fa riferimento al profilo dell’antigiuridicità speciale
Se la condotta non è antigiuridica = non configura un reato
Se intesa solo in questo senso, l’avverbio “abusivamente” non aggiunge
nulla alla fattispecie
Ricostruito in dottrina secondo 3 orientamenti
a. Come elemento del fatto tipico
b. Come espressione del rischio consentito
Tutte le condotte d’impresa (o più in generale, le condotte umane)
necessitano di inquinare l’ambiente → ma alcune vanno oltre il rischio
consentito (= oltre il normale limite di soglia dell’inquinamento consentito)
Orientamento maggioritario
c. Come clausola di illiceità speciale
Se si è in presenza di un’autorizzazione amministrativa → non si è in presenza di
una condotta antigiuridica
Questa è il punto di partenza
Per cui si considera reato solo la condotta clandestina (che si ha laddove non
vi sia autorizzazione amministrativa) → ma questa fattispecie ha un alveo
applicativo molto ristretto
Poiché non basta disporre dell’autorizzazione amministrativa per inquinare
senza limite → si è arrivati a concludere che possono essere punite anche
condotte non clandestine
Secondo una parte della dottrina, l’abusivismo era una mera nota
modale → ma in tal modo si compie un’abrogazione tacita di questo
elemento
Altra parte della dottrina riteneva che fossero reato le condotte
poste in essere oltre l’autorizzazione, in tal modo si valicavano i limiti
sostanziali (finalità) e temporali
o Questa interpretazione viene ulteriormente ampliata →
considerando anche le condotte che si ponevano in contrasto
con le leggi poste a tutela dell’ambiente e dei beni collegati
all’ambiente (come la tutela del lavoro e dell’igiene)
o Viene ulteriormente ampliata contemplando anche le
risposte all’autorizzazione illegittima o non commisurata a
come viene svolta in concreto
o Espansione ulteriore si ha con l’inclusione dei principi
generali delle disposizioni poste a tutela dell’ambiente e che
regolano l’attività d’impresa → questo è il limite massimo
(oltre vi sono i principi generali dell’ordinamento penale)
Quando si parla di autorizzazione → ciò solleva il tema del sindacato del giudice
penale sull’attività amministrativa
Il giudice penale entra nel merito delle scelte amministrative che hanno
portato all’emanazione dell’autorizzazione
È un problema di divisione dei poteri → problema che emerge soprattutto
con riferimento all’abuso d’ufficio
I 2 eventi (compromissione e deterioramento)
Presentano un profilo di irragionevolezza → poiché vengono posti entro gli stessi
limiti edittali, ma i 2 eventi sono diversi
In particolare, senza deterioramento non vi è compromissione
Compromissione
Secondo una definizione anche della giurisprudenza di Cassazione →
significa squilibrio (dell’ambiente) strutturale e non qualificabile in termini di
provvisoria inabilità, anche se non presenta caratteri di assoluta
irrimediabilità
Si compromette solo 1 matrice ambientale
Non è inabilità temporanea → è qualcosa di più grave, ma di reversibile
È posto tra l’inabilità temporanea e qualcosa di irreversibile
Lo squilibrio si toglie con l’attività umana di bonifica e ripristino
Più grave del deterioramento → provoca danni più gravi del deterioramento
Deterioramento
Per tale, si intende un concetto di relazione
Si concretizza nel peggioramento di una situazione precedente
Si è di fronte ad una situazione reversibile → se fosse irreversibile, si
sarebbe nella fattispecie del disastro
La reversibilità avviene con processi naturali
Vi è una progressione criminosa
Qui non è rilevata dal legislatore → poiché i 2 eventi sono posti sullo stesso
piano
Mentre viene rilevata tra compromissione e disastro
Significabilità e misurabilità
Hanno più senso con riferimento al disastro → è evidente che la compromissione
sia significativa e misurabili
Sono dei filtri di selettività delle condotte
La dottrina ha posto diverse costruzioni
a. Sono ritenute 2 facce della stessa medaglia
2 aspetti collegati
È significativa perché è misurabile
b. Sono 2 concetti autonomi
Costruzione maggioritaria
Per significabilità si fa riferimento al piano dimensionale, all’estensione
Mentre per misurabilità si fa riferimento all’oggettiva possibilità di
quantificazione → tale quantificazione deve essere possibile in astratto ed in
concreto
c. Sono sinonimi
Il danno o l’offesa devono essere rilevanti
Significabilità = misurabilità = rilevanza
Dando per buona la 2° interpretazione → per misurabilità vi sono 2 modi per
intenderla
Cercare nell’ordinamento dei dati numerici
Prevedere che il giudice, di volta in volta, desuma significatibilità e
misurabilità da una serie di indici di volta in volta rilevati
L’oggetto materiale del reato
È indicato nei n. 1 e 2 della norma
È l’ambiente → in particolare
Aria
Acqua
Suolo e sottosuolo
Flora
Fauna
Ecosistema
Biodiversità
Si pone un problema di tassatività e determinatezza → con riferimento
all’ecosistema ed alla biodiversità
Non si sa cosa significhino
Sono termini vaghi che possono portare ad un abuso
La dottrina ha sempre posto attenzione sulla loro vaghezza e fatto tener
presente di questo aspetto
Questo reato è punito a titolo di dolo generico in tutte le sue varianti →per la
giurisprudenza, è compreso anche il dolo eventuale
2° FATTISPECIE ANALIZZATA: ART. 452 QUATER (DISASTRO AMBIENTALE)
Si compiono le stesse considerazioni svolte sul concetto di “abusivamente”
Anch’esso è un reato comune (“chiunque”)
Anch’esso è un reato di evento a forma libera
Bene giuridico tutelato
Ambiente
Pubblica incolumità → intesa come sicurezza collettiva
Eventi di reato
Alterazione (n. 1 e 2)
Significa danno effettivo all’ambiente che si declina come alterazione
dell’ecosistema
L’oggetto materiale è l’equilibrio dell’ecosistema
È irreversibile
= incapacità di resilienza ecologica (annientamento completo)
Nel n. 2 → la condotta umana deve essere particolarmente onerosa
(nei termini oggettivi = oltre l’ordinaria amministrazione)
Nel n. 1 e 2 si fa riferimento solo all’ecosistema (una matrice dell’ambiente)
→ il legislatore parla di ecosistema come concetto di sintesi
Qui si evidenziano i problemi di vaghezza ed indeterminatezza della
fattispecie
Nel n. 2 si capisce che vi è reato solo dopo che sono state poste in essere le
condotte → il consociato non è messo nelle condizioni di prevedibilità
Quindi sorge anche il problema della prevedibilità
Disastro ha una definizione precisa nell’ordinamento ed a cui si è faticato ad
arrivare
Per disastro si intende
Evento straordinariamente distruttivo + deve esserci pericolo per
l’incolumità pubblica
Dottrina ha aggiunto → condotta violente + evento istantaneo
Le caratteristiche sono
Pericolosità
Presenza di un pericolo per l’incolumità pubblica
Violenza della condotta
Istantaneità
Facendo riferimento ai 3 eventi → la definizione dottrinale di disastro si
discosta
La dottrina fa riferimento a quasi disastro → poiché manca la
violenza della condotta
Il n. 3 contempla l’offesa all’incolumità pubblica
Non vi è alcun riferimento all’ambiente
La dottrina sostiene che, in questo caso, venga violato il principio di
tassatività se questo n. 3 va inteso come reato ambientale perché non vi
sono riferimenti all’ambiente → per non violare questo principio, si fa
riferimento al disastro sanitario innominato (per cui si prescinde
dall’ambiente)
Vi sono diverse risposte al motivo per cui è inserito nel titolo sui reati
ambientali
Secondo dottrina e giurisprudenza → in generale vi è un riferimento
all’ambiente, vi è un ancoraggio alla materia ambientale
In concreto l’ambiente può non essere coinvolto nella condotta
Anche in questo caso si pone un problema in termini di tassatività
La clausola contenente l’espressione “fuori dai casi previsti dall’art. 434”
Prima della riforma del 2015 → si invocava la fattispecie dell’art. 434 nella sua
declinazione di disastro innominato
In realtà questa clausola non doveva esserci
Vi sono varie interpretazioni di questa clausola (nessuna maggioritaria, portano
tutte e conclusioni assurde)
È una clausola di sussidiarietà espressa
Per cui si applica questa fattispecie se non si applica l’altra
In realtà doveva essere il contrario → perché la fattispecie dell’art.
434 è punita in modo meno grave
È una clausola posta per salvare i processi già pendenti → ma non possono
essere scritte clausole per condotte precedenti alla norma
È una clausola di specialità
Dovrebbe essere il contrario
Ma è l’interpretazione che meglio spiega che il disastro ambientale è
una specificazione dell’art. 434 (anche se tutelano beni giuridici
diversi)
Lo scopo della riforma del 2015 è mettere fine alle varie critiche presentate dalla
dottrina e dalla giurisprudenza → ma con questa clausola non si pone fine a tali
critiche
Si invocherà l’art. 434 per sottrarsi all’imputazione per disastro ambientale