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LEZIONE SUI REATI AMBIENTALI (giovedì 15 aprile)

NORME
 La materia ambientale
 Dopo diversi interventi correttivi
 Vi è sorta la necessità di modificare questa materia → necessità che proveniva per
lo più dall’ambito sovranazionale
 Il legislatore italiano era stato più volte invitato a prevedeva una disciplina
ad hoc per i reati ambientali → la giurisprudenza, per punire tali condotte,
utilizzava la fattispecie dell’art. 434 (portando con sé tutte le critiche
dottrinali)
 La base normativa è costituita dalla direttiva CE n. 99 del 2008 in tema di “tutela penale
dell’ambiente”
 La quale “obbligava gli Stati membri a prevedere, nella loro legislazione nazionale
sanzioni penali in relazione a gravi violazioni delle disposizioni del diritto
comunitario in materia id tutela dell’ambiente”
 I precedenti sono costituiti dalla Convenzione di Strasburgo del 4 novembre 1998
sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale → la quale prevedeva
l’obbligo di incriminazione delle condotte costituenti reati ambientali
 L’Italia sopperisce a tale obbligo emanando il decreto legislativo n. 152 del
2006 (“Testo unico sull’ambiente”)
 In cui si è scelto il modello contravvenzionale per reperire un
comportamento strumentale → infatti si è parlato di diritto penale
rafforzato dell’illecito amministrativo
 La giurisprudenza negli anni, nei casi più gravi → aveva fatto ricorso
all’art. 434 (caso dell’ILVA, caso Eternit, caso della Terra dei fuochi)
 Poi nel 2008 l’Italia firma la direttiva comunitaria in tema di tutela penale
dell’ambiente
 Sulla normativa interna si interviene prima nel 2010 – 2011 → con l’introduzione
degli art. 727 bis e 733 bis
 In cui si sceglie nuovamente il modello contravvenzionale
 Per cui le critiche della dottrina e della giurisprudenza non vengono
abbandonate
 Il primo vero punto di rottura si ha con la legge n. 68 del 2015 che riforma i reati
ambientali
 Ha l’obiettivo di garantire un netto salto di qualità nella protezione della
salute e dei beni naturali
 Il modello contravvenzionale e del pericolo presunto vengono abbandonati
 Viene estesa la responsabilità amministrativa degli enti anche in materia
ambientale → facendo sempre riferimento al decreto legislativo n. 231 del
2001
 Ha introdotto un nuovo titolo (5 bis) all’interno del CP
 In cui sono presenti 5 nuove fattispecie
a. Inquinamento ambientale
b. Disastro ambientale
c. Traffico ed abbandono di materiale radioattivo
d. Impedimento di controllo
e. Omessa bonifica
 In particolare è stato previsto quanto segue
o Inquinamento ambientale all’art. 452 bis
o A tale segue una fattispecie aggravata → morte o lesioni
come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale
all’art. 452 ter
o Disastro ambientale all’art. 452 quater
o Estensione per precedenti reati della responsabilità anche in
caso di colpa →delitti colposi contor l’ambiente all’art. 452
quinquies
o Traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività
all’art. 452 sexies
o Impedimento del controllo all’art. 452 septies
o Omessa bonifica all’art. 452 terdecies
o Tra l’art. 452 septies e l’art. 452 terdecies vi sono le
fattispecie di contorno che completano il quadro normativo
 Le circostanze aggravanti all’art. 452 octies
In materia ambientale prevale l’impresa + tra
queste prevale l’impresa mafiosa
Nella mafia economica → i reati ambientali
svolgono un ruolo pregnante
 L’aggravante ambientale all’art. 452 novies
 Il ravvedimento operoso all’art. 452 decies →
fattispecie premiale
 Confisca all’art. 452 undecies
Confisca obbligatoria e per equivalente
Si aggiunge alla confisca come misura di
sicurezza (confisca generale prevista
dall’ordinamento penale)
 Il ripristino dello stato dei luoghi all’art. 452
duodecies → fattispecie riparatoria
o Attività organizzate per il traffico illecito di rifuti all’art. 452
quaterdecies
DEFINIZIONE DI AMBIENTE
 Non vi è una definizione normativa di ambiente → vi sono delle funzioni di elementi
specifici dell’ambiente
 È il bene giuridico tutelato da queste norme
 Vi è un testo normativo importante, nell’ordinamento italiano, che fa riferimento
all’ambiente → la Costituzione
 Ora, il riferimento all’ambiente, è contenuto nell’art. 117
 Norma introdotta di recente
 Prima della sua introduzione → si faceva riferimento agli art. 2, 9, 32
 Il titolo introdotto nel 2015 è posto dopo i delitti a tutela dell’incolumità pubblica → anche
la scelta tipografica rivela qualcosa
 La concezione di ambiente è una concezione intermedia tra
 La concezione antropocentrica
 Per cui l’ambiente deve essere letto con riferimento all’uomo →
quindi si tutela l’ambiente per tutelare l’uomo
 Questa concezione trova riferimento nell’art. 452 quater
(riferimento a persone offese od esposte al pericolo)
 La concezione ecocentrica
 In questo caso, con ambiente si intende ambiente in senso stretto
 Si tutela l’ambiente in sé = ogni componente dell’habitat naturale
 È una tutela diretta
 Questa concezione trova riferimento nell’art. 452 bis (riferimento a
cose)
 Entrambe queste concezioni trovano riferimenti nel CP → quindi si tende a duna
concezione intermedia
 Vi sono altre 2 concezioni
 Concezione sintetica o monistica → per cui l’ambiente è costituito da tutte le
risorse ambientali e culturali
 È un’idea di sintesi
 Più di dettaglio è la concezione pluralista
 Inizialmente bipartita
 Tra
o Ambiente salubre
o Governo del territorio
 Ma si è osservato che tale concezione era poco di dettaglio e
inseriva elementi non tutelati nel titolo del CP
 Poi tripartita tra
 Paesaggio
 Urbanistica
 Elementi naturali (acqua, aria, suolo, sottosuolo, fauna, flora)
1° FATTISPECIE ANALIZZATA: ART. 452 BIS (INQUINAMENTO AMBIENTALE)
 Elementi testuali a cui prestare attenzione
 Compromissione e deterioramento → in questi termini vi è la condotta
 Abusivamente
 Se vi fosse l’autorizzazione, sarebbe una scriminante o una causa di
esclusione della punibilità
 Riguarda l’antigiuridicità
 Chiunque
 È un fenomeno comune e non un reato proprio
 Di solito chiunque = reato comune → non sempre è così, a volte il
legislatore fa riferimento a categorie specifiche
 Analisi formale delle fattispecie penali → per fare ciò si segue uno schema ben preciso
 Premessa/parte generale → dove si trova la norma, se è stata riformata, quando è
stata introdotta, perché è stata introdotta
 Bene giuridico tutelato → indicazione e sua eventuale contestualizzazione
 Soggetti → attivi e passivi
 Elemento oggettivo → condotta, evento, nesso di causa, eventuali problemi
correlati al nesso di causa
 Elemento soggettivo → dolo, colpa
 Elementi accidentali → circostanze aggravanti o attenuanti, fattispecie aggravanti
speciali, problema delle cause di giustificazione
 Elementi più di dettaglio
 Tentativo e sua configurazione
 Consumazione
 Rapporti con gli altri reati → concorso di reati e concorso di persone
 Profili processuali e procedurali → querela o denuncia, pena, trattamento
sanzionatorio, eventuali pene accessorie
 Elemento oggettivo
 È un reato d’evento a forma libera
 Prevede 2 eventi → compromissione e deterioramento
 Vi è un problema del nesso di causa
 Per produrre compromissione e deterioramento serve una serialità di tali
condotte nel tempo + la loro distribuzione avviene in un tempo dilatato →
per questo è difficile dimostrare il nesso causale
 Termine “abusivamente”
 Molto criticato
 Nella versione immediatamente precedente a quella approvata → al posto di
“abusivamente”, vi era la frase “in violazione di specifiche disposizioni normative”
 Fa riferimento al profilo dell’antigiuridicità speciale
 Se la condotta non è antigiuridica = non configura un reato
 Se intesa solo in questo senso, l’avverbio “abusivamente” non aggiunge
nulla alla fattispecie
 Ricostruito in dottrina secondo 3 orientamenti
a. Come elemento del fatto tipico
b. Come espressione del rischio consentito
 Tutte le condotte d’impresa (o più in generale, le condotte umane)
necessitano di inquinare l’ambiente → ma alcune vanno oltre il rischio
consentito (= oltre il normale limite di soglia dell’inquinamento consentito)
 Orientamento maggioritario
c. Come clausola di illiceità speciale
 Se si è in presenza di un’autorizzazione amministrativa → non si è in presenza di
una condotta antigiuridica
 Questa è il punto di partenza
 Per cui si considera reato solo la condotta clandestina (che si ha laddove non
vi sia autorizzazione amministrativa) → ma questa fattispecie ha un alveo
applicativo molto ristretto
 Poiché non basta disporre dell’autorizzazione amministrativa per inquinare
senza limite → si è arrivati a concludere che possono essere punite anche
condotte non clandestine
 Secondo una parte della dottrina, l’abusivismo era una mera nota
modale → ma in tal modo si compie un’abrogazione tacita di questo
elemento
 Altra parte della dottrina riteneva che fossero reato le condotte
poste in essere oltre l’autorizzazione, in tal modo si valicavano i limiti
sostanziali (finalità) e temporali
o Questa interpretazione viene ulteriormente ampliata →
considerando anche le condotte che si ponevano in contrasto
con le leggi poste a tutela dell’ambiente e dei beni collegati
all’ambiente (come la tutela del lavoro e dell’igiene)
o Viene ulteriormente ampliata contemplando anche le
risposte all’autorizzazione illegittima o non commisurata a
come viene svolta in concreto
o Espansione ulteriore si ha con l’inclusione dei principi
generali delle disposizioni poste a tutela dell’ambiente e che
regolano l’attività d’impresa → questo è il limite massimo
(oltre vi sono i principi generali dell’ordinamento penale)
 Quando si parla di autorizzazione → ciò solleva il tema del sindacato del giudice
penale sull’attività amministrativa
 Il giudice penale entra nel merito delle scelte amministrative che hanno
portato all’emanazione dell’autorizzazione
 È un problema di divisione dei poteri → problema che emerge soprattutto
con riferimento all’abuso d’ufficio
 I 2 eventi (compromissione e deterioramento)
 Presentano un profilo di irragionevolezza → poiché vengono posti entro gli stessi
limiti edittali, ma i 2 eventi sono diversi
 In particolare, senza deterioramento non vi è compromissione
 Compromissione
 Secondo una definizione anche della giurisprudenza di Cassazione →
significa squilibrio (dell’ambiente) strutturale e non qualificabile in termini di
provvisoria inabilità, anche se non presenta caratteri di assoluta
irrimediabilità
 Si compromette solo 1 matrice ambientale
 Non è inabilità temporanea → è qualcosa di più grave, ma di reversibile
 È posto tra l’inabilità temporanea e qualcosa di irreversibile
 Lo squilibrio si toglie con l’attività umana di bonifica e ripristino
 Più grave del deterioramento → provoca danni più gravi del deterioramento
 Deterioramento
 Per tale, si intende un concetto di relazione
 Si concretizza nel peggioramento di una situazione precedente
 Si è di fronte ad una situazione reversibile → se fosse irreversibile, si
sarebbe nella fattispecie del disastro
 La reversibilità avviene con processi naturali
 Vi è una progressione criminosa
 Qui non è rilevata dal legislatore → poiché i 2 eventi sono posti sullo stesso
piano
 Mentre viene rilevata tra compromissione e disastro
 Significabilità e misurabilità
 Hanno più senso con riferimento al disastro → è evidente che la compromissione
sia significativa e misurabili
 Sono dei filtri di selettività delle condotte
 La dottrina ha posto diverse costruzioni
a. Sono ritenute 2 facce della stessa medaglia
 2 aspetti collegati
 È significativa perché è misurabile
b. Sono 2 concetti autonomi
 Costruzione maggioritaria
 Per significabilità si fa riferimento al piano dimensionale, all’estensione
 Mentre per misurabilità si fa riferimento all’oggettiva possibilità di
quantificazione → tale quantificazione deve essere possibile in astratto ed in
concreto
c. Sono sinonimi
 Il danno o l’offesa devono essere rilevanti
 Significabilità = misurabilità = rilevanza
 Dando per buona la 2° interpretazione → per misurabilità vi sono 2 modi per
intenderla
 Cercare nell’ordinamento dei dati numerici
 Prevedere che il giudice, di volta in volta, desuma significatibilità e
misurabilità da una serie di indici di volta in volta rilevati
 L’oggetto materiale del reato
 È indicato nei n. 1 e 2 della norma
 È l’ambiente → in particolare
 Aria
 Acqua
 Suolo e sottosuolo
 Flora
 Fauna
 Ecosistema
 Biodiversità
 Si pone un problema di tassatività e determinatezza → con riferimento
all’ecosistema ed alla biodiversità
 Non si sa cosa significhino
 Sono termini vaghi che possono portare ad un abuso
 La dottrina ha sempre posto attenzione sulla loro vaghezza e fatto tener
presente di questo aspetto
 Questo reato è punito a titolo di dolo generico in tutte le sue varianti →per la
giurisprudenza, è compreso anche il dolo eventuale
2° FATTISPECIE ANALIZZATA: ART. 452 QUATER (DISASTRO AMBIENTALE)
 Si compiono le stesse considerazioni svolte sul concetto di “abusivamente”
 Anch’esso è un reato comune (“chiunque”)
 Anch’esso è un reato di evento a forma libera
 Bene giuridico tutelato
 Ambiente
 Pubblica incolumità → intesa come sicurezza collettiva
 Eventi di reato
 Alterazione (n. 1 e 2)
 Significa danno effettivo all’ambiente che si declina come alterazione
dell’ecosistema
 L’oggetto materiale è l’equilibrio dell’ecosistema
 È irreversibile
 = incapacità di resilienza ecologica (annientamento completo)
 Nel n. 2 → la condotta umana deve essere particolarmente onerosa
(nei termini oggettivi = oltre l’ordinaria amministrazione)
 Nel n. 1 e 2 si fa riferimento solo all’ecosistema (una matrice dell’ambiente)
→ il legislatore parla di ecosistema come concetto di sintesi
 Qui si evidenziano i problemi di vaghezza ed indeterminatezza della
fattispecie
 Nel n. 2 si capisce che vi è reato solo dopo che sono state poste in essere le
condotte → il consociato non è messo nelle condizioni di prevedibilità
 Quindi sorge anche il problema della prevedibilità
 Disastro ha una definizione precisa nell’ordinamento ed a cui si è faticato ad
arrivare
 Per disastro si intende
 Evento straordinariamente distruttivo + deve esserci pericolo per
l’incolumità pubblica
 Dottrina ha aggiunto → condotta violente + evento istantaneo
 Le caratteristiche sono
 Pericolosità
 Presenza di un pericolo per l’incolumità pubblica
 Violenza della condotta
 Istantaneità
 Facendo riferimento ai 3 eventi → la definizione dottrinale di disastro si
discosta
 La dottrina fa riferimento a quasi disastro → poiché manca la
violenza della condotta
 Il n. 3 contempla l’offesa all’incolumità pubblica
 Non vi è alcun riferimento all’ambiente
 La dottrina sostiene che, in questo caso, venga violato il principio di
tassatività se questo n. 3 va inteso come reato ambientale perché non vi
sono riferimenti all’ambiente → per non violare questo principio, si fa
riferimento al disastro sanitario innominato (per cui si prescinde
dall’ambiente)
 Vi sono diverse risposte al motivo per cui è inserito nel titolo sui reati
ambientali
 Secondo dottrina e giurisprudenza → in generale vi è un riferimento
all’ambiente, vi è un ancoraggio alla materia ambientale
 In concreto l’ambiente può non essere coinvolto nella condotta
 Anche in questo caso si pone un problema in termini di tassatività
 La clausola contenente l’espressione “fuori dai casi previsti dall’art. 434”
 Prima della riforma del 2015 → si invocava la fattispecie dell’art. 434 nella sua
declinazione di disastro innominato
 In realtà questa clausola non doveva esserci
 Vi sono varie interpretazioni di questa clausola (nessuna maggioritaria, portano
tutte e conclusioni assurde)
 È una clausola di sussidiarietà espressa
 Per cui si applica questa fattispecie se non si applica l’altra
 In realtà doveva essere il contrario → perché la fattispecie dell’art.
434 è punita in modo meno grave
 È una clausola posta per salvare i processi già pendenti → ma non possono
essere scritte clausole per condotte precedenti alla norma
 È una clausola di specialità
 Dovrebbe essere il contrario
 Ma è l’interpretazione che meglio spiega che il disastro ambientale è
una specificazione dell’art. 434 (anche se tutelano beni giuridici
diversi)
 Lo scopo della riforma del 2015 è mettere fine alle varie critiche presentate dalla
dottrina e dalla giurisprudenza → ma con questa clausola non si pone fine a tali
critiche
 Si invocherà l’art. 434 per sottrarsi all’imputazione per disastro ambientale

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