I fatti
Il 20/4/2010 lunit mobile di perforazione offshore (MODU) Deepwater Horizon esplode a circa 41 miglia nautiche dalle coste della Louisiana, colando poi a picco. Nellincidente muoiono 11 membri dellequipaggio, altri 17 sono gravemente feriti. La Deepwater Horizon espelle greggio nelle acque del Golfo del Messico per 86 giorni. Il 15 Luglio 2010 la fuoriuscita viene finalmente arrestata. 185 galloni di greggio si sono dispersi nelle acque circostanti (Wilson 2010): si tratta della pi grande fuoriuscita di petrolio della storia. Le principali societ coinvolte sono la British Petroleum (BP), affittuaria del pozzo, la Transocean, proprietaria dellunit di perforazione, la Halliburton, fornitrice delle condutture, e la Cameron International, produttrice del meccanismo di sicurezza (BOP) rivelatosi insufficiente.
COMMISSIONE DINCHIESTA
La Commissione dinchiesta incaricata di fare luce sul disastro, nominata dal presidente degli Stati Uniti, ha accertato che esso stato frutto dellincapacit di controllare la pressione degli idrocarburi nel pozzo: nessuno dei tre meccanismi preposti ha, per una serie di errori, funzionato correttamente. La responsabilit, stando alla Commissione, attribuibile a BP, Halliburton e Transocean (National Commission 2011, 115)
1. La fuoriuscita di greggio pu essere vista come levento finale di una cultura di compiacenza di lungo corso 2. Il guasto della trivellatrice stessa poteva essere attribuito alla mancanza di un impegno consistente da parte dellindustria 3. Lo stesso governo ha fallito: la legislazione ed il controllo federale hanno dato prova di essere chiaramente insufficienti 4. La preparazione nel rispondere ad una fuoriuscita della grandezza di quella del Deepwater Horizon era fortemente inadeguata (Jannsen, 2012)
Problemi del Governo nel miglioramento della sicurezza Profonda carenza di competenze tecniche Le istituzioni finalizzate alla salvaguardia dellinteresse pubblico(MMS) hanno mostrato di essere insufficientemente indipendenti e le loro decisioni inconsistenti,inappropriate e non trasparenti Una grave mancanza di risorse ha impedito agli organismi regolatori di dare effettivit agli obiettivi loro affidati (OSC, 2011)
2.
3.
Dopo il disastro, avvenuto a centinaia di miglia di distanza da ogni altro Paese, viene istituito, per rimediare agli ingenti danni in Louisiana, Alabama, Mississippi e Florida, lo schema di finanziamento dei reclami della costa del Golfo (GCCF). La BP acconsente alla creazione di un fondo di garanzia da 20 000 000 000 $ per finanziarlo.
Chiunque accetti un pagamento definitivo dal GCCF deve firmare un accordo di riconciliazione con cui libera da ulteriori responsabilit (liabilities) BP e tutti gli altri eventuali imputati. Per questo, molti richiedenti hanno deciso di non accettare rimborsi dal GCCF, sperando di ottenere di pi in tribunale (Davies 2011, 39).
PRINCIPIO PRECAUZIONALE
Gi prima che fosse riconosciuta la necessit di un regime legale per la protezione ambientale, il principio precauzionale serviva gli interessi della legge internazionale per regolare le conseguenze delle catastrofi transazionali, soprattutto in termini di responsabilit degli Stati(Nicoletti,2012; inter alia European Environmental Agency,2001) Tale principio si imposto come elemento fondamentale di risposta ai disastri determinata da una crescente consapevolezza degli effetti devastanti in termine di perdita di vite e mancate possibilit per lo sviluppo(UNISDR,2004) tanto che considerato oggi come un principio consuetudinario della legge ambientale internazionale(Trouwborst 2007)
STOCKHOLM DECLARATION 1972 principle21 La Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale riconoscono agli Stati il diritto sovrano di sfruttare le risorse in loro possesso, secondo le loro politiche ambientali, ed il dovere di impedire che le attivit svolte entro la propria giurisdizione o sotto il proprio controllo non arrechino danni all'ambiente di altri Stati o a zone situate al di fuori dei limiti della loro giurisdizione nazionale RIO : UN CONFERENCE ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT 1992 Principle 2 Conformemente alla Carta delle Nazioni ed ai principi del diritto internazionale, gli Stati hanno il diritto sovrano di sfruttare le proprie risorse secondo le loro politiche ambientali e di sviluppo, ed hanno il dovere di assicurare che le attivit sottoposte alla loro giurisdizione o al loro controllo non causino danni all'ambiente di altri Stati o di zone situate oltre i limiti della giurisdizione nazionale
1994 Yokohama strategy for a safer world testimonia limpegno della comunit internazionale di integrare la prevenzione in una strategia complessiva verso i disastri naturali. PRINCIPIO 10: le misure preventive sono pi efficaci quando coinvolgono la partecipazione a tutti i livelli 2005 Hyogo Framework for Action 2005-2015 Prevenzione, mitigazione,preparazione e riduzione della vulnerabilit vengono proposti come strumenti per integrare le considerazioni sulla riduzione dei rischi in politiche di sviluppo sostenibile pianificandole e inserendole in programma a tutti i livelli (UN doc. A/CONF.206/6,Final Report) Molti degli strumenti legislativi multilaterali legati alla prevenzione dei disastri hanno una natura non vincolante(fatta eccezione per la sfortunata Convention Establishing an International Relief Union e la Convenzione di Tampere del 1998) Livello regionale lattenzione si spostata dalla risposta ai disastri alla prevenzione, si pensi allaccordo del 1999 tra gli stati caraibici che stabilisce una rete di meccanismi legalmente vincolanti che promuovono la cooperazione per la prevenzione.. Strumenti multilaterali anche in questi(e.g. la Convenzione ILO del 1993 per la Prevenzione dei maggiori incidenti industriali richiedente standard di sicurezza e lidentificazione di attivit pericolose che richiedono una attenta valutazione dei rischi) la prevenzione un elemento fondamentale La prevenzione nellIDRL stata accettata come un concetto operativo da utilizzare allinterno di strumenti legislativi vincolanti: come un insieme di meccanismi di rilevanza nazionale e internazionale la cui adozione deve essere assicurata per mezzo dellinclusione in strumenti bilaterali o multilaterali vincolanti
Il dovere della prevenzione era inizialmente nato dallesigenza di gestire le conseguenze di attivit pericolose fuori dal territorio di uno stato in termini di responsabilit statale nelle situazioni nelle quali esisteva la possibilit di individuare il nesso causale tra attivit umane e danni ambientali In seguito il principio stato usato nei trattati dedicati alla protezione ambientale in generale, per evitare danni indipendentemente dal fatto che avessero o no impatto su altri paesi(Shelton and Kiss, 1997) ILC Draft Articles (2001) Prevention of Transboundary Harm from Hazardous Activities Art 1 attivit non proibite dalla legge internazionale che comportano un rischio di causare danni transnazionali significativi attraverso le loro consequenze fisiche
Art 3 prevention lo Stato dorigine deve prendere tutte le misure necessarie per evitare il danno e nel caso che questo non sia del tutto possibile per minimizzare il rischio di ci
stato di impegno dovuto(rule of due diligence): lo Stato sotto la giurisdizione del quale il danno stato causato ha lobbligo di adottare le misure di precauzione necessarie e realizzabili soltanto laddove esista un rischio ragionevole(Romano,2001)
Il dovere della prevenzione per come codificato oggi nella maggior parte degli strumenti internazionali vincolanti, crea obblighi verso gli Stati quanto ad attivit da compiere ma non al risultato che deve essere raggiunto
MISURE PREVENTIVE QUANDO C UN RISCHIO PLAUSIBILE Rischio plausibile: probabilit delloccorrenza di un incidente + magnitudine del suo impatto(articolo 2, ILC Draft Articles)
La formulazione del Principio Precauzionale pu essere trovato nel Principio 15 di Rio 1992 Al fine di proteggere l'ambiente, gli Stati applicheranno largamente, secondo le loro capacit, il metodo precauzionale. In caso di rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di certezza scientifica assoluta non deve servire da pretesto per differire l'adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degrado ambientale
lazione preventiva deve essere intrapresa anche in quelle situazioni nelle quali non sono disponibili prove scientifiche evidenti riguardo al rischio in questione, cos da ampliare la portata della prevenzione a quei rischi che non sono immediatamente preventivabili
Al di l di questo, numerose norme statunitensi erano gi presenti nel 2010 a garanzia dellambiente. Tra quelle salienti in merito al caso BP: NEPA (National Environmental Policy Act), secondo cui tutte le agenzie del governo federale devono rendere disponibili agli Stati, alle contee, alle municipalit, alle istituzioni ed agli individui pareri e informazioni utili per ristabilire, mantenere e rafforzare la qualit dellambiente (NEPA, 42 USC 4342 (g)). Lo stesso atto d vita al Council of Environmental Quality (CEQ), incaricato, fra laltro, di condurre indagini, studi, perizie, ricerche e analisi relativamente ai sistemi ecologici ed alla qualit ambientale (NEPA, 42 USC 4344 (5)). Il disastro della Deepwater scaturisce anche dal fallimento del NEPA: una riforma del CEQ avvenuta negli anni 80 ha portato di fatto a non considerare, in tutti i report successivi, la cd worst case analysis, ovvero le potenziali conseguenze di incidenti non immediatamente prevedibili (Houck 2010). In anni recenti, dirigenti del CEQ sono stati spesso sospettati di fare gli interessi dellindustria petrolifera (eg Wilson 2005).
OCSLA (Outer Continental Shelf Lands Act) la legge in base alla quale si applicano a questo incidente le leggi federali: La Costituzione, le leggi e la giurisdizione civile e politica degli Stati Uniti sono con il presente estesi al sottosuolo ed al fondo marino della Piattaforma Continentale esterna ed a tutte le isole artificiali, installazioni e altri dispositivi permanentemente o temporaneamente fissati al fondo marino che possono esservi costruiti per la ricerca, lo sviluppo o la produzione resources da l provenienti *+ (OCSLA, 43 USC 1332 (a)(1)). Formalmente, il caso Deepwater dovrebbe poi ricadere fuori dalla giurisdizione dei singoli Stati: Finch esse siano applicabili e non incompatibili con questo Atto o con altre leggi federali *+, le leggi civili e penali di ogni Stato adiacente, ora in vigore o successivamente adottate, emendate o abrogate sono con il presente ritenute leggi degli Stati Uniti per qualla porzione del sottosuolo e del fondo marino della piattaforma continentale esterna e per le isole artificiali e le strutture permanenti ivi costruite (OCSLA, 43 USC 1332 (2)(A)).
Tuttavia, con una interpretazione controversa La Corte di Appello della quinta circoscrizione della Louisiana ha decretato lapplicabilit della legge statale al presente caso (Davies 2011, 36). Nella pratica, la linea della Corte non apporta novit in merito alla responsabilit della BP disciplinata, come vedremo, dallOPA; potrebbero, invece, esserci differenze rilevanti riguardo la responsabilit della altre societ (Ibidem).
OPA 90 (Oil Pollution Act) ci consente di individuare BP come principale responsabile (OPA, 33 USC 2701 (32)(C)). La responsabilit include lobbligo di farsi carico dei costi di rimozione (OPA, 33 USC 2702 (A),(B)(1)) e quello di rimborsare i danni (che possono essere danni alle risorse naturali; danni alla propriet; uso delle risorse naturali di sussistenza; perdita di entrate fiscali, royalties, rendite, propriet ereditarie, quote di profitto; perdita di guadagni o di redditivit; costi di servizi pubblici addizionali durante le attivit di rimozione [OPA, 33 USC 2702 (B)(2)(A-F)]). In ogni caso, il responsabile non potr rimborsare danni per importi maggiori di 350 000 000 $ (OPA, 33 USC 2704 (A)(4)), salvo casi di atti di grave negligenza, di cattiva condotta volontaria, di violazione dei requisiti federali di sicurezza, costruzione, controllo (OPA, 33 USC 2704 (C)(1)).
DOVERE DI COOPERARE
Sia nel caso in cui lobiettivo supremo sia la salvaguardia dellintegrit territoriale, sia in quello in cui sia la protezione dellambiente senza considerare i limiti territoriali, la cooperazione riconosciuta come la migliore modalit per implementare lazione preventiva
Article 7 ILC Draft Articles Gli Stati coinvolti dovrebbero cooperare in buona fede e, se necessario, cercare lassistenza di una o pi organizzazioni internazionali competenti nella prevenzione di danni transnazionali significativi Sulla base di una vasta presenza negli strumenti legali contemplati per la prevenzione di danni transnazionali,lobbligo della cooperazione viene visto come un corollario di quello della prevenzione(Romano,2001)
DOVERE DI AVVISARE
DIFFUSIONE IN STRUMENTI INTERNAZIONALI DI DIVERSA NATURA UNEP Environmental Law Guidelines and Principles principle 9 gli Stati hanno il dovere di avvisare con urgenza gli altri Stati che possono essere colpiti a. Da ogni situazione demergenza sorta dallutilizzo di una risorsa naturale condivisa che potrebbe causare successivi effetti dannosi sul loro ambiente b. Da ogni improvviso grave evento naturale legato a una risorsa condivisa che potrebbe colpire lambiente di tali Stati Trattati legati allinquinamento che colpisce lambiente marino 1976 Barcelona Convention for the protection of the Mediterranean 1982 Montego Bay convention on the Law of the Sea
Gli Stati invieranno notificazione previa e tempestiva agli Stati potenzialmente coinvolti e comunicheranno loro tutte le informazioni pertinenti sulle attivit che possono avere effetti transfrontalieri seriamente negativi sull'ambiente ed avvieranno fin dall'inizio con tali Stati consultazioni in buona fede.
UNCLOS (United Nations Convention on the Law of the Sea), ratificata da 156 Paesi, si applica direttamente a disastri come quello della Deepwater (malgrado gli Stati Uniti non ne facciano parte, molte delle sue previsioni sono, infatti, considerate diritto internazionale consuetudinario). In particolare si richiede agli Stati di prendere tutte le misure necessarie per prevenire, ridurre e controllare linquinamento dellambiente marino di qualunque tipo (UNCLOS, art 194), indicando che tale richiesta da applicarsi anche alle installazioni e attrezzature usate per lesplorazione e lo sfruttamento delle risorse naturali del fondo marino e del sottosuolo (Ibidem, art 194(3)). La debolezza di tale trattato risiede nel fatto che esso si limita a chiedere agli Stati di approvare leggi nazionali per monitorare linquinamento proveniente da piattaforme fisse (Ibidem, art 208).
Conclusioni
Accertata lassenza di norme internazionali universali ed efficaci per far fronte alla sempre pi probabile eventualit che un incidente come quello della Deepwater Horizon si verifichi con serie ripercussioni su una pluralit di Stati, emerge la necessit di un trattato universale che disciplini questa materia. Verosimilmente, infatti, se la responsabilit di un simile disastro dovesse ricadere su una societ meno capitalizzata o intenzionata a risarcire almeno in parte le vittime come la BP, molti degli individui danneggiati rischierebbero di rimanere privi di qualunque risarcimento (Scovazzi 2012, 294)
LE PARTI
STATI UNITI
Dei 5 Stati colpiti (Alabama, Louisiana,Florida,Mississipi e Texas) soltanto i primi due partecipano al processo Il processo costituisce anche il primo accordo tra Governo Federale e Stati colpiti sul tema chiave di come gli Stati dividerebbero i soldi pagati dalla BP. Tra gli Stati vi sono state difficolt: ad esempio la Florida preferirebbe che la compagnia pagasse pi I danni economici perch questo darebbe allo Stato maggiore flessibilit su come spendere I soldi del risarcimento(i pagamenti per penalit legate allinquinamento devono essere utilizzati a fini ambientali)
BP, Transocean,Halliburton
No company has done more, faster, to meet its commitment to economic and environmental restoration efforts in the wake of an industrial accident
Rupert Bondy, Consigliere Generale BP Come gi annunciato prima dellinizio del processo, la strategia legale della BP basata sullaffermare una divisone della responsabilit con Transocean(proprietaria della piattaforma offshore) e Halliburton(specializzata nellesplorazione di giacimenti)
1 Suzanne Goldenberg US environment correspondent, The Guardian 19 febbraio 2013 2 Dominic Rushe, The Guardian 22 febbraio 2013 3 Barry Meier e Clifford Klaus, New York Times 24 febbraio 2013 4 Steven Mufson, Washington Post 23 febbraio 2013