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1. Generalità
A) Quadro normativo europeo
La realizzazione di grandi opere pubbliche e private porta con sé il problema
dell’impatto sull’ambiente. Tali opere possono avere, infatti, ripercussioni rile-
vanti sul suolo, l’acqua, l’aria, il clima, il paesaggio, la fauna, la flora e, quindi,
sulla stessa qualità della vita dell’uomo, sicché è stata ravvisata la necessità di
sottoporre i relativi progetti a procedure di valutazione dell’impatto ambientale.
Ciò, a livello europeo, si è tradotto nella direttiva n. 337 del 27 giugno
1985 concernente la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) di deter-
minati progetti pubblici e privati.
Successivamente, nel 1991 ad Espoo, in Finlandia, l’ONU ha patroci-
nato l’adozione di una Convenzione sull’impatto ambientale in ambito
transfrontaliero (Convention on Enviromental Impact Assessement in a
Transboundary Context) firmata da 27 Paesi, e alla quale ha aderito anche la
Comunità europea, con lo scopo di adottare procedure di valutazione delle
attività che possono avere ripercussioni ambientali in più Paesi.
In seguito al Convention on Enviromental Impact, il Consiglio dell’Unione
europea ha modificato la direttiva 85/337/CEE emanando, il 3 marzo del
1997, la direttiva 97/11/CE, in quanto è apparso opportuno inserire disposi-
zioni volte a chiarire, completare e migliorare le regole relative alla procedura
di VIA, introdotte dalla precedente direttiva, per far sì che la stessa fosse
applicabile in un contesto sempre più armonizzato ed efficace.
Da ultimo, è intervenuta la dir. 2011/92/UE del 13 dicembre 2011 (come
modif. dalla dir. 2014/52/UE), che contiene la nuova disciplina concernente
la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e
54 Parte Seconda: La protezione ambientale in Italia
B) La procedura
Il procedimento di VIA si articola, ai sensi del titolo III della parte II del
Codice dell’ambiente (artt. 19-29), in più fasi che possono così riassumersi:
— verifica di assoggettabilità (cd. screening): trattasi della verifica attivata
allo scopo di valutare, ove previsto, se progetti possono avere un impatto
significativo e negativo sull’ambiente e devono essere sottoposti alla
fase di VIA (art. 5, comma 1, lett. m, da ultimo modif. dal D.L. 91/2014,
conv. con modif. in L. 116/2014).
Tale procedimento è limitato ai soli casi previsti dall’art. 6, comma 7 e,
dunque, solo:
— ai progetti elencati nell’All. II che servono esclusivamente o essen-
zialmente per lo sviluppo ed il collaudo di nuovi metodi o prodotti e
non sono utilizzati per più di due anni;
58 Parte Seconda: La protezione ambientale in Italia
Allo studio di impatto ambientale deve essere allegata una sintesi non
tecnica delle caratteristiche dimensionali e funzionali del progetto e dei
dati e delle informazioni contenuti nello studio stesso (art. 22);
— presentazione dell’istanza: è effettuata da parte del proponente l’opera o
l’intervento all’Autorità competente (art. 23). Ad essa sono allegati il pro-
getto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica,
Capitolo 2: Le procedure ambientali: VIA, VAS e AIA 59
Nel caso in cui il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare, nonché il Ministro per i beni e le attività culturali, per le opere incidenti
su aree sottoposte a vincolo di tutela culturale, abbiano espresso un motiva-
to dissenso circa la compatibilità ambientale dell’opera, il provvedimento è
demandato al Consiglio dei Ministri, che vi provvede nella prima seduta utile.
Il provvedimento di valutazione di impatto ambientale individua:
— gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull’uomo, sulla fauna, sulla flora,
sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull’aria, sul clima, sul
paesaggio e sulla interazione di tutti i suddetti fattori, come anche sui
beni materiali e sul patrimonio culturale, sociale e ambientale;
— le principali alternative, compresa l’alternativa zero;
— le condizioni per la realizzazione e per l’esercizio delle opere e degli
impianti.
Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in caso di viola-
zione degli impegni assunti nel corso del procedimento di VIA o di difformità del
progetto definitivo, che possano comportare variazioni significative dell’impatto
ambientale, ordina al soggetto gestore di adeguare l’opera e, qualora sia ritenuto
necessario, richiede al CIPE la sospensione dei lavori e il ripristino della situazione
ambientale preesistente, a spese del responsabile, oltre che adottare le opportune
misure provvisorie di salvaguardia o provvedimenti sostitutivi previsti dagli articoli
8 e 9 della L. 349/1986.
B) Procedimento
Le varie fasi della procedura di VAS sono elencate nell’art. 11 e sviluppate
nei successivi articoli da 12 a 18. Esse consistono:
a) nello svolgimento di una verifica di assoggettabilità, ovvero di una ve-
rifica attivata allo scopo di valutare, ove previsto, se piani, programmi
Capitolo 2: Le procedure ambientali: VIA, VAS e AIA 65
Il supporto scientifico per l’attuazione delle norme relative alla VIA, VAS e AIA
Il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione delle norme di cui alla Parte II
del Codice dell’ambiente è assicurato dalla Commissione tecnica di verifica
dell’impatto ambientale, di cui all’art. 7 del D.L. 90/2008, conv. con modif. in
L. 123/2008, originariamente istituita con D.P.R. 14 maggio 2007, n. 90 presso il
Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (art. 8 del Codice
ambiente, da ultimo modif. dal D.Lgs. 46/2014).
Quanto all’attività di supporto scientifico per il Ministero dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare con specifico riguardo alle norme in materia di AIA
(di cui al Titolo III bis della Parte II) essa è svolta dalla Commissione istruttoria per
l’autorizzazione integrata ambientale - IPPC di cui all’art. 28 del D.L. 112/2008,
conv. con modif. in L. 133/2008 (art. 8bis, D.Lgs. 152/2006).
Nel caso di progetti per i quali la VIA spetta allo Stato e che ricadano nel campo
di applicazione di cui all’allegato VIII del Codice, il supporto tecnico scientifico
della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale viene assicurato
in coordinamento con la Commissione istruttoria per l’autorizzazione ambientale
integrata.
Glossario
Impatto ambientale: alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo
termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell’ambiente,
inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico fisici, climatici,
paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul
territorio di piani o programmi o progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e
dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti.
Sportello unico per le attività produttive: è un servizio istituito per semplificare i rapporti tra
impresa e pubblica amministrazione e costituisce l’unico punto di riferimento territoriale per tutti
i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive e le prestazioni di servizi
e per quelli relativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione
o riconversione, ampliamento o trasferimento nonché cessazione o riattivazione di tali attività,
ivi comprese quelle di cui alla «Direttiva Servizi» (D.Lgs. 59/2010).
Lo scopo principale dello sportello è semplificare e accelerare le procedure per il rilascio di
autorizzazioni necessarie a chi svolge attività produttive.
Lo sportello, infatti, è l’unico ufficio al quale l’imprenditore o chi esercita un’attività economica
si deve rivolgere per adempiere a tutte le procedure legate alla propria attività.
Il D.P.R. 160/2010, con il quale è stato approvato il nuovo regolamento per la semplificazione
e il riordino dello sportello unico per le attività produttive, prevede che lo sportello operi esclu-
sivamente in modalità telematica sia nei confronti delle imprese, che nelle relazioni con le altre
amministrazioni pubbliche coinvolte nei diversi procedimenti.