Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1° febbraio 2022
Alcune definizioni
VANTAGGI
• minori costi organizzativi per le imprese, che dovranno formulare una sola
richiesta, per via telematica, ad un interlocutore unico (l’AUA è rilasciata
da un unico ente, il SUAP)
• durata dell’autorizzazione di quindici anni a partire dalla data di rilascio,
superiore a quella ottenibile richiedendo singolarmente le autorizzazioni
• non comporta l’introduzione di maggiori oneri alle imprese
L’AUA
La normativa nazionale di riferimento
➢ Decreto del Presidente della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 5/R «Modello
unico regionale per la richiesta di autorizzazione unica ambientale»
Ciascun SUAP può optare per l’implementazione diretta di un proprio servizio
di compilazione guidata, oppure avvalersi del servizio digitale regionale reso
disponibile sul portale regionale Sistemapiemonte
Ciascun SUAP dovrà fornire le relative istruzioni sul proprio portale indicando
la modalità prescelta e indirizzando il richiedente ai rispettivi servizi telematici
di presentazione delle istanze. Pertanto il gestore che intende presentare una
domanda di AUA deve accedere al sito del SUAP competente e seguire le
indicazioni fornite dal medesimo.
Art. 3 comma 1
Titolo abilitativo
D.P.R. 59/2013
Comunicazione preventiva per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di
Lettera b) vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste (art. 112 D.Lgs.
152/2006)
Lettera c) Autorizzazione alle emissioni in atmosfera in procedura ordinaria (art.269 D.Lgs. 152/2006)
Lettera d) Autorizzazione alle emissioni in atmosfera in via generale (art. 272 D.Lgs. 152/2006)
Lettera e) Comunicazione o nulla osta in materia di impatto acustico (art. 8 legge 447/1995)
Lettera f) Autorizzazione all'utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura (art. 9 D.Lgs. 99/1992)
Comunicazioni per l'esercizio in procedura semplificata di operazioni di recupero di rifiuti (articoli 214 e
Lettera g)
seguenti D.Lgs. 152/2006)
AMBITO DI APPLICAZIONE E CASI DI ESCLUSIONE
Ambito di applicazione
L’art. 1 del Regolamento stabilisce i criteri per l’assoggettamento di un’impresa o di un
impianto al procedimento di AUA (…categorie di imprese di cui all'articolo 2 del decreto del
Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005, […] nonché agli impianti non soggetti alle
disposizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale)
La Circolare esplicativa del Ministero Ambiente, prot. 49801/GAB del 7.11.2013, ha chiarito
che l'AUA si applica a tutte le imprese i cui impianti non sono soggetti all'Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA), indipendentemente dalla loro dimensione (piccole, medie o
grandi) e che hanno la necessità di dotarsi di almeno uno dei titoli autorizzativi di cui
all’art. 3 comma 1 del Regolamento
Tra i destinatari del procedimento AUA figurano non solo le piccole e medie imprese ma
anche le grandi imprese i cui impianti non sono soggetti al regime dell’AIA
Dubbi interpretativi
Sono soggetti ad AUA anche gli impianti destinati ad attività di pubblico servizio, gestiti
da Enti pubblici (es. impianti di trattamento delle acque reflue urbane, ospedali, isole
ecologiche, impianti di cremazione, depositi di automezzi di società di trasporto pubblico,
etc.), purché occorra l’acquisizione di almeno uno dei titoli abilitativi di cui all’art. 3 co. 1
del D.P.R. 59/2013?
AMBITO DI APPLICAZIONE E CASI DI ESCLUSIONE
Esclusioni
Sono esclusi dall’applicazione del D.P.R. 59/2013:
1. gli impianti soggetti ad AIA (impianti di cui all’allegato VIII del D.Lgs. 152/2006)
2. i progetti sottoposti a VIA laddove la normativa statale o regionale disponga che tale
valutazione comprende e sostituisce tutti gli altri atti di assenso in materia ambientale
ai sensi dell’art. 26, c. 4, d.lgs. n. 152/2006 (art. 1, c. 2, d.P.R. n. 59/2013). Nei casi in cui
si procede alla verifica di cui all’art. 20 (screening) del Codice dell’Ambiente, l’AUA
può essere richiesta solo dopo che l’autorità competente a tale verifica abbia valutato
di non assoggettare alla VIA i relativi progetti
3. gli impianti la cui autorizzazione sia regolamentata da un procedimento che si
caratterizza per specialità ed unicità (comprende al proprio interno tutti gli atti
autorizzatori o abilitativi per l'autorizzazione e l'esercizio dell'impianto), come i
seguenti:
AMBITO DI APPLICAZIONE E CASI DI ESCLUSIONE
Esclusioni
a) procedimento autorizzativo unico per gli impianti di smaltimento e di recupero
dei rifiuti di cui all'articolo 208 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, sia nuovi sia allo
scadere di un titolo (scarico, emissioni, etc.) di un impianto già in possesso di
un’autorizzazione rilasciata ai sensi dell’art. 208
b) procedimento di autorizzazione unica alla costruzione e all'esercizio degli impianti
di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di cui all'articolo 12 del
D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, nonché impianti cogenerativi ai sensi dell’art. 11
del D.Lgs. 115/2008
c) autorizzazione degli interventi di bonifica di cui all'articolo 242 del D.Lgs. 3 aprile
2006, n. 152
d) impianti di cui all’art. 2 comma 4 del D.P.R. 160/2010
Per il gestore di un impianto è facoltativa o obbligatoria la richiesta di AUA al
posto dei singoli titoli abilitativi?
Obbligatorietà dell’AUA
Obbligatorietà dell’AUA
L’art.10 comma 2 del D.P.R. 59/2013 va interpretato nel senso che la richiesta
di AUA è sempre obbligatoria alla scadenza del primo dei titoli abilitativi
previsti dall’art. 3 comma 1, salvo che ricorra una delle due citate deroghe
Obbligatorietà dell’AUA
➢ Il modello unico AUA con i relativi allegati che lo compongono devono essere in
formato PDF/A e trasmessi digitalmente («pdf.p7m»)
➢ Sono validi anche altri formati di firma digitale legalmente riconosciuti
➢ I file che compongono la pratica devono essere ricompresi in un unico file compresso,
formato "ZIP"
Nel rispetto degli obblighi di trasparenza, il SUAP mette a disposizione del gestore tutte le
informazioni sulla documentazione da presentare e sull’iter relativo alla procedura
dell’AUA (i riferimenti dell’art. 4, comma 8, d.P.R. n. 59/2013 vanno aggiornati alla luce del
d.lgs. n. 33/2013)
PROCEDURA
➢ che sia stato assolta l’imposta di bollo con PagoPA, in forma virtuale ovvero
secondo le modalità previste dall’art. 3 del D.M. 1° novembre 2011. Agenzia
delle Entrate: i pareri sono esenti dall’imposta di bollo, trattandosi di atti
istruttori non aventi rilevanza esterna
PROCEDURA
A seguito di esito positivo della verifica formale della pratica, il SUAP provvede a trasmettere
telematicamente la pratica all’Autorità competente e ai soggetti competenti in materia
ambientale (SCA)
L’Autorità competente, riscontrata la necessità di perfezionare la documentazione presentata,
entro 30 giorni dalla data di presentazione dell’istanza al SUAP, lo comunica a quest’ultimo
ufficio
Trascorsi i 30 giorni l’istanza si intende correttamente presentata
Il richiedente è tenuto a perfezionare la documentazione nei termini assegnati. In caso
contrario il SUAP chiude il procedimento e archivia l’istanza, dandone comunicazione
all’Autorità competente e agli SCA
Domanda incompleta dal punto di vista formale, essa si intende irricevibile. (Es. completa
illeggibilità di un documento, mancanza dell’istanza ovvero degli allegati obbligatori,
messaggio proveniente da posta elettronica non certificata, assenza di firma digitale,
documenti allegati non salvati nei formati ammessi, mancata utilizzazione della modulistica in
uso, invio di modulistica priva di alcune pagine o non debitamente compilata, assenza di
IRRICEVIBILITÀ "Liberatoria del Committente"
Mancato invio del documento di identità personale del committente sottoscrittore della
Liberatoria).
Il Responsabile del SUAP, in questo caso, ne dà comunicazione al richiedente, specificando gli
elementi mancanti. Nella comunicazione il responsabile darà atto altresì che l’irricevibilità
della domanda non consente l’avvio del procedimento amministrativo, e che pertanto occorre
presentare una nuova domanda di AUA.
Nel caso in cui l'AUA sia l'unico atto di assenso richiesto e sostituisca i titoli abilitativi
per i quali la conclusione del procedimento è fissata in un termine inferiore o uguale a
90 giorni, ogni ufficio competente trasmette, per il rispettivo endoprocedimento, l’esito
dell’istruttoria (indicando criteri e modalità di installazione e gestione, prescrizioni, etc.)
all’Autorità Competente, che adotta l’AUA e la trasmette al SUAP, il quale rilascia con
proprio provvedimento l’Autorizzazione al gestore
La conferenza di servizi è sempre indetta dal SUAP nei casi previsti dalla legge 7 agosto
1990, n. 241, e nei casi previsti dalle normative regionali e di settore che disciplinano il
rilascio, la formazione, il rinnovo o l'aggiornamento dei titoli abilitativi di cui all'articolo
3, commi 1 e 2, del Regolamento compresi nell'autorizzazione unica ambientale
Durata della conferenza di servizi: 90 giorni
PROCEDIMENTI AUA
B. PROCEDIMENTI DI DURATA SUPERIORE A 90 GIORNI IN CUI SIA
NECESSARIO ACQUISIRE SOLO L’AUA (ART. 4 COMMI 5 E 7)
Nel caso in cui l’AUA sia l'unico atto di assenso richiesto e sostituisca i titoli
abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del procedimento è
superiore a 90 giorni, entro 30 giorni dalla data di presentazione dell’istanza al
SUAP, l’Autorità competente indice ed eventualmente convoca la conferenza dei
servizi di cui agli artt. 14 e seguenti della legge 241/1990, coinvolgendo i soggetti
competenti in materia ambientale e gli eventuali portatori di interessi
La richiesta di integrazioni può essere effettuata nell’ambito della conferenza dei
servizi. Sulla base degli esiti della conferenza dei servizi, l’Autorità competente
adotta il Provvedimento di AUA e lo trasmette al SUAP. Il SUAP provvede infine a
rilasciare l’AUA al richiedente (art. 4 commi 5 e 7 del Regolamento)
Durata della conferenza di servizi: 120 giorni (150 giorni in caso di integrazioni)
PROCEDIMENTI AUA
Nel caso in cui, oltre all’AUA, siano richieste ulteriori autorizzazioni o atti di assenso, entro
30 giorni dalla data di presentazione dell’istanza il SUAP attiva il procedimento unico di
cui all'art. 7 del D.P.R. n. 160/2010 e indice ed eventualmente convoca la conferenza di
servizi, invitando l’Autorità Competente, i soggetti competenti in materia ambientale (SCA)
e gli ulteriori soggetti interessati dal procedimento unico.
All’esito della conferenza dei servizi l’A.C. adotta l’AUA, raccolti i pareri degli SCA
(coordinando eventualmente i soggetti competenti al rilascio dei pareri) e riportando lo
svolgimento della Conferenza nel provvedimento adottato.
L’AUA confluisce così nel provvedimento conclusivo del procedimento adottato dal SUAP,
che provvede a rilasciare il provvedimento unico di all’art. 7 del d.P.R.160/2010
SILENZIO–ASSENSO APPLICATO AL PROCEDIMENTO AUA
È dibattuta la questione su quali siano, tra i titoli abilitativi compresi nell’AUA, quelli per i
quali la normativa europea prescrive l’obbligo di un atto formale espresso, non essendo
possibile il ricorso al silenzio-assenso
Non esistendo un elenco ufficiale delle autorizzazione espresse previste dalla normativa
dell’Unione europea, è possibile affermare:
- SÌ per le Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera (art. 269 del D.Lgs. 152/2016), imposte
dalla Direttiva europea 2015/2193
- Comunicazioni e autorizzazioni di carattere generale (tra i titoli abilitativi ricompresi
nell’AUA) NON sono compresi tra quelli per i quali la normativa europea prevede l’obbligo
di rilasciare un’autorizzazione espressa
- Nulla osta Impatto acustico e utilizzo di fanghi da depurazione in agricoltura: le direttive
europee (rispettivamente n. 2002/49/CE e n. 86/278/CE) NON sembrano prevedere una
specifica forma autorizzativa
Dubbi e contrasti in materia di scarichi delle acque reflue (art.124 del Codice Ambiente), dal
momento che la Direttiva europea 91/271/CEE, concernente il trattamento delle acque reflue
urbane dispone che: art. 11- «Gli Stati membri provvedono affinché, entro il 31 dicembre
1993, lo scarico di acque reflue industriali in reti fognarie ed impianti di trattamento delle
acque reflue urbane sia preventivamente subordinato a regolamentazioni e/o ad
autorizzazioni specifiche da parte dell'autorità competente o dell'organismo abilitato»
DURATA
La durata dell’Autorizzazione Unica Ambientale è fissata in 15 anni a far data dal
rilascio da parte del SUAP.
VOLTURA
Alcune Regioni (discipline regionali o Linee guida) propendono per l’assoggettamento
al regime autorizzatorio con silenzio-assenso. Altre, a semplice comunicazione con
annessa dichiarazione di invarianza di quanto assentito dal provvedimento di AUA
Il SUAP trasmette la pratica all’A.C. che adotterà, ricorrendone le condizioni, il
provvedimento di voltura che sarà infine rilasciato dal SUAP
RINNOVO
La domanda di rinnovo dell’AUA deve essere presentata almeno 6 mesi prima della scadenza
all’autorità competente per il tramite del SUAP, e deve essere corredata dall’apposita documentazione.
È possibile fare riferimento alla documentazione eventualmente già in possesso dell’A.C. nel caso in
cui le condizioni d’esercizio, o le informazioni in esso contenute, siano rimaste immutate
Nelle more del rilascio della nuova autorizzazione fatta salva diversa previsione contenuta nella specifica
normativa di settore, continua ad avere efficacia l’autorizzazione esistente
Ciò vuol dire, ad esempio, che se l’istanza di rinnovo riguarda gli scarichi contenenti sostanze
pericolose di cui all’art. 108 del D.Lgs. 152/2006, l’effetto di proroga dell’autorizzazione anche dopo la
scadenza della medesima non potrà prodursi, in quanto tale effetto non è contemplato dalla specifica
normativa di settore richiamata, cioè l’art. 124
Qualora la richiesta di rinnovo avvenga successivamente, l’AUA sarà vigente fino alla sua naturale
scadenza e il procedimento si concluderà con il rilascio di un’AUA per nuovo impianto
FACOLTÀ DELL’AUTORITÀ COMPETENTE: IMPOSIZIONE DEL RINNOVO
DELL’AUTORIZZAZIONE
L’autorità competente può imporre il rinnovo dell’autorizzazione, o la revisione delle prescrizioni
contenute nell’autorizzazione stessa, prima della scadenza quando:
a) le prescrizioni stabilite nella stessa impediscano o pregiudichino il conseguimento degli obiettivi di
qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore
b) le nuove disposizioni legislative comunitarie, statali o regionali lo esigano
Modifica dell’attività