Provincia di Como
AREA TECNICA
Servizio Urbanistica - Edilizia Privata
DOCUMENTO DI SINTESI
1. PREMESSA E RIFERIMENTI NORMATIVI
La Valutazione Ambientale di piani e programmi – VAS (di seguito VAS), prevista dalla Diret-
tiva 2001/42/CE, ha tra i suoi obiettivi quello di “garantire un elevato livello di protezione
dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione
e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai
sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e
programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente”.
Il processo di VAS ha il ruolo fondamentale di integrare le considerazioni ambientali durante il pro-
cesso di formazione del piano, e non dopo, per garantire che l’attività pianificatoria si mantenga en-
tro una piena sostenibilità ambientale. L’ottica è quella di integrare i due aspetti – pianificato-
rio e ambientale – attraverso due processi che si sviluppano parallelamente ma in modo stret-
tamente connesso. L’intero processo di VAS ha il compito importante di “guidare” la pianificazio-
ne/programmazione territoriale verso la sostenibilità ambientale delle scelte del piano, entrando in
azione fin dall’inizio e proseguendo nella fase attuativa del piano stesso attraverso il sistema di moni-
toraggio.
La consultazione prevista dall’articolo 6 della direttiva e richiamata dal d.lgs 152/2006 e s.m.i costi-
tuisce un ulteriore elemento imprescindibile del processo di valutazione.
La Direttiva Europea 2001/42/CE è stata recepita a livello nazionale dal D.lgs 3 aprile 2006 n.
152"Testo Unico Ambientale" così come modificato per ultimo da D.lgs 12812010.
La Regione Lombardia ha invece recepito la norma europea con la Deliberazione del Consiglio Regio-
nale 13 marzo 2007 n. V111/351 "Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi" e per ul-
timo con la Deliberazione di Giunta Regionale 30 dicembre 2009 n. 8/10971 "Determinazione della
procedura di Valutazione Ambientale di piani e programmi -VAS1'.
La Regione Lombardia con legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 , “Legge per il governo del territo-
rio”, la Regione Lombardia ha dato attuazione alla direttiva 2001/42/CE del Parlamento Eu-
ropeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati
piani e programmi sull’ambiente;
• il comma 1 dell’articolo 4, recante valutazione ambientale dei piani, dispone che il consiglio re-
gionale, su proposta della Giunta regionale, approvi gli indirizzi generali per la valu-
tazione ambientale dei piani, in considerazione della natura, della forma e del contenuto degli
stessi;
• il Consiglio regionale nella seduta del 13 marzo 2007, atto n. VIII/0351, ha approvato gli Indirizzi
generali per la valutazione ambientale di piani e programmi in attuazione del
• comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del ter-
ritorio);
a seguito di approvazione da parte del Consiglio regionale degli Indirizzi citati la Giunta regionale con
proprio atto procede alla definizione degli ulteriori adempimenti previsti dal comma 1 dell’articolo 4
della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12.
• in data 27 dicembre 2007, atto n. 8/6420 ha approvato la “Determinazione della procedura di
Valutazione ambientale di piani e programmi – VAS;
• in data 18 aprile 2008, atto n. 8/7110, ha approvato la “Valutazione ambientale di piani e pro-
grammi – VAS – Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’articolo 4 della legge re-
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gionale 11 marzo 2005, n.12 e degli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e
programmi approvato con deliberazione del Consiglio Regionale 13 marzo 2007, n. VIII/351”;
• in data 26 febbraio 2009, atto n. 8/8950, ha approvato la “Modalità per la valutazione am-
bientale dei Piani comprensoriali di tutela del territorio rurale e di riordino irriguo (art. 4, l.r. n.
12/2005 - d.c.r n. 351/2007);
• in data 30 dicembre 2009, atto n. 10971 ha approvato “Il recepimento delle disposizioni di cui al
decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli;
• in data 10 novembre 2010, atto n. 9/761, ha approvato “Determinazione della procedura di Va-
lutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4 l.r. n. 12/2005; d.c.r. n.
351/2007) – Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica
ed integrazione delle d.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971” pub-
blicato sul 2° S.S. B.U.R.L. n. 47 del 25 novembre 2010.
VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ
Sono soggette a verifica di assoggettabilità a VAS, fatti salvi i casi esclusi dall’ambito di applicazione
della VAS che vengono trattati al punto successivo, le varianti per le quali sussiste la contemporanea
presenza dei seguenti requisiti:
a) non costituiscono quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II
della direttiva 85/337/CEE e successive modifiche così come specificati negli allegati II, III e IV
del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (ovvero i progetti da sottoporre a verifica di VIA o VIA);
b) non producono effetti sui siti di cui alla direttiva 92/43/CEE (SIC e ZPS);
c) determinano l’uso di piccole aree a livello locale e/o comportano modifiche minori.
In applicazione del principio di non duplicazione, sono esclusi dalla VAS e dalla verifica di assogget-
tabilità i piani attuativi di piani e programmi già oggetto di VAS o di verifica di assoggettabilità.
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Nei casi in cui lo strumento attuativo comporti variante al piano sovraordinato, la VAS e la
verifica di assoggettabilità sono comunque limitate agli aspetti della variante che non sono
stati oggetto di valutazione nel piano sovraordinato, in ogni caso resta ferma la necessità di una va-
lutazione complessiva degli effetti cumulati .
Tale atto è rilevante ai fini dell’efficacia dell’intero procedimento in quanto si definiscono prima sia
gli attori in gioco che le regole del processo integrato volto alla costruzione del P/P.
Sono soggetti competenti in materia ambientale le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che,
per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessati
agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei P/P.
Di seguito sono indicati i soggetti da consultare obbligatoriamente:
1. ARPA;
2. ASL;
3. Enti gestori di aree protette;
4. Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia;
5. Autorità competente in materia di SIC e ZPS (se prevista la Valutazione di incidenza);
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6. Autorità competente in materia di VIA (se prevista la VIA o verifica di VIA)
I soggetti sopra indicati possono essere integrati, a discrezione dell’autorità procedente, in re-
lazione alla specificità locale, con soggetti che possono portare un loro fattivo contributo e che sono
riconducibili alla fattispecie indicata.
Relativamente ai PGT la Provincia competente partecipa alle Conferenze di verifica e valutazione por-
tando il contributo in merito a tutti gli aspetti di propria competenza.
Gli enti sopra indicati, in relazione alla specificità del P/P e del territorio interessato, possono
essere integrati a discrezione dell’autorità procedente anche con soggetti funzionalmente inte-
ressati e con le parti economiche e sociali.
Il Pubblico e il Pubblico interessato, come definiti al punto 3.4 dei modelli, partecipano al
processo di valutazione; a tal fine l’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la
VAS, provvede a:
1. individuare i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale
2. definire le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico.
Nell’ individuazione dell’Autorità competente per la VAS si dovrà porre attenzione ai seguenti aspetti:
• separazione delle due Autorità : è necessario verificare che non vi sia sovrapposizione tra le due
Autorità, ma che ognuna di esse sia autonoma nello svolgimento delle proprie funzioni;
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• competenze in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibi-
le: l’Autorità competente per la VAS, in coerenza con quanto previsto dall’art. 7 del D. Lgs.
152/06 e s.m.i., è individuata tra coloro che all’interno del Comune hanno compiti di tu-
tela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile.
INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE
Informazione e consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, degli enti territo-
rialmente interessati, del pubblico e del pubblico interessato sono aspetti rilevanti e indispensabili
del procedimento di VAS.
Essi trovano esplicitazione mediante:
1. la Conferenza di verifica per i P/P soggetti a verifica di assoggettabilità a VAS;
2. la Conferenza di valutazione per i P/P soggetti a VAS;
3. altre forme di informazione e coinvolgimento del pubblico e del pubblico interessato.
La Conferenza di Verifica e/o di Valutazione è finalizzata ad acquisire elementi informativi per costru-
ire un quadro conoscitivo condiviso, per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo so-
stenibile, e ad acquisire i pareri dei soggetti interessati.
L’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, convoca i soggetti com-
petenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche tran-
sfrontalieri, alla Conferenza di Verifica e/o di Valutazione.
Spetta alla conferenza di verifica esprimersi in merito al rapporto preliminare della proposta
di P/P contenente le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi
sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale, facendo riferimento ai criteri dell’allegato II
della Direttiva.
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La pubblica amministrazione procedente, nella predisposizione di un P/P, può attivare altre
forme di informazione e consultazione al fine di coinvolgere i soggetti funzionalmente interessati e il
pubblico.
PROVVEDIMENTO DI VERIFICA
Il provvedimento di verifica deve evidenziare le motivazioni dell’assoggettabilità/non assoggettabilità
a VAS del P/P richiamando i criteri previsti dall’Allegato II della Direttiva, ovvero:
I. Caratteristiche del P/P, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi:
- in quale misura il P/P stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per
quanto
riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la
ripartizione delle risorse;
- in quale misura il P/P influenza altri P/P, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;
- la pertinenza del P/P per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare
al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;
- problemi ambientali relativi al P/P;
- la rilevanza del P/P per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente
(ad es. P/P connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).
II. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in par-
ticolare dei seguenti elementi:
- probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti;
- carattere cumulativo degli effetti;
- natura transfrontaliera degli effetti;
- rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti);
- entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmen-
te interessate);
- valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:
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RAPPORTO AMBIENTALE
Il rapporto ambientale è predisposto dal proponente e/o dell’autorità procedente, in collabo-
razione con l’autorità competente per la VAS.
Nel rapporto ambientale devono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi
che l'attuazione del piano o del programma proposto potrebbero avere sull'ambiente e sul patrimo-
nio culturale (paesaggio e beni culturali), nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in
considerazione degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma stesso. Sempre nel
Rapporto ambientale si deve dare atto della fase di consultazione/partecipazione avvenuta con
gli attori istituzionali e non, nell’ambito delle conferenze di valutazione, dei forum e workshop
pubblici, evidenziando come siano stati presi in considerazione i contributi pervenuti.
Per evitare duplicazioni della valutazione, possono essere utilizzati, se pertinenti, approfondi-
menti già effettuati ed informazioni ottenute nell'ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acqui-
site in attuazione di altre disposizioni normative.
Ogni Rapporto Ambientale deve contenere obbligatoriamente tutti i contenuti riportati nell’Allegato I
della Direttiva 2001/42/CE (Allegato VI al D.lgs 152/06 e s.m.i.), i quali possono utilmente costituire
l’indice del rapporto.
Nel Rapporto ambientale deve essere impostato anche il sistema di monitoraggio, comprensi-
vo di indicatori definiti sulla base di specifici obiettivi di sostenibilità ambientale, responsabilità
e risorse dedicate.
PARERE MOTIVATO
Il parere motivato è il provvedimento conclusivo del processo di VAS, è formulato dall’Autorità com-
petente per la VAS, coadiuvata dal supporto tecnico operativo, d’intesa con l’Autorità proce-
dente, sulla base dell’istruttoria svolta e degli esiti delle conferenze e delle altre consultazioni.
E’ un atto obbligatorio che può comprendere eventuali osservazioni e condizioni che devono
essere recepite nel P/P.
Il parere motivato deve contenere il percorso di valutazione e consultazione nei suoi vari pas-
saggi, gli obiettivi e le azioni previste dal piano ed effettuare una valutazione tra queste ed il conte-
sto ambientale e territoriale anche alla luce dei fattori ambientali individuati.
DICHIARAZIONE DI SINTESI
Ai sensi dell’articolo 9 della direttiva 2001/42/CE, il pubblico e le autorità designate devono
essere informate circa la decisione in merito al P/P.
Oltre al Piano adottato e alla descrizione delle misure adottate in merito al monitoraggio, de-
ve essere messa a loro disposizione una Dichiarazione di sintesi, in cui si illustra:
il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel P/P (es: Documento di piano
del PGT);
come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale, dei pareri espressi e delle risultanze di tutte le
consultazioni;
le ragioni della scelta del P/P adottato alla luce delle alternative possibili che erano state
individuate.
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b. elenca i soggetti coinvolti e fornisce informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla
partecipazione del pubblico;
c. dà informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla partecipazione, in particolare sugli e-
ventuali contributi ricevuti e sui pareri espressi;
d. illustra le alternative/strategie di sviluppo e le motivazioni/ragioni per le quali è stata scel-
ta la proposta di P/P (es. Documento di piano del PGT);
e. dà conto delle modalità di integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare di come si è
tenuto conto del Rapporto Ambientale;
f. dichiara come si è tenuto conto del parere motivato;
g. descrive le misure previste in merito al monitoraggio.
SIVAS
Nell’ambito del Sistema Informativo Regionale è stato costituito il Sistema Informativo per la Valuta-
zione Ambientale Strategica dei Piani e dei Programmi – SIVAS.
Il sistema è preordinato a perseguire le finalità previste al capitolo 8.1 degli “Indirizzi generali” (DCR
8/351 del 13/03/07), con particolare riferimento a:
• una raccolta normativa, articolata in norme comunitarie, nazionali e regionali;
• un’area di documentazione che raccoglie linee guida e sperimentazioni VAS significative;
• una sezione orientativa per l’individuazione delle procedure, integrata con l’ambito terri-
toriale di
• rete Natura 2000;
• un servizio di down-load della documentazione tecnico-amministrativa (modulistica digita-
le);
SIVAS è sito informativo, ai sensi dell’articolo 32 della legge n. 69/2009, per tutte le procedu-
re di VAS e Verifiche di assoggettabilità a VAS espletate in Regione Lombardia e, a far data dal 1
gennaio 2010, tiene luogo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia prevista
dal d. Lgs 152/06 e s.m.i. Le autorità che attivano procedimenti di VAS e di Verifica di assoggettabili-
tà a VAS sono tenute a depositare in SIVAS tutti gli atti che necessitano di informazione al pub-
blico e comunque quelli previsti nei Modelli allegati alla DGR IX/761 del 10/11/2010.
Al fine di rendere più efficace l’attività di comunicazione della Giunta Regionale nei confronti dei cit-
tadini in ambito VAS, le Direzioni Generali, in qualità di autorità procedenti, utilizzeranno in via priori-
taria il sito WEB del sistema informativo della VAS per la pubblicazione internet degli atti formali, del-
le comunicazioni e dei documenti per i quali occorre obbligo di informazione al pubblico.
Il sistema informativo gestisce l’archivio documentale digitale della VAS, al fine di supportare
la Giunta Regionale nel monitoraggio dell’applicazione della norma e nell’obbligo di rapporto trien-
nale all’UE.
A tal fine il sistema documentale della VAS raccoglie tutti gli atti dei P/P costitutivi del pro-
cedimento di Valutazione ambientale (piano/programma, documento di scoping, rapporto Am-
bientale, sintesi non tecnica, parere motivato e dichiarazione di sintesi) e di verifica di assog-
gettabilità a VAS espletate in Lombardia.
Le autorità procedenti mediante SIVAS depositano i documenti in formato digitale.
Nello specificare gli ambiti di applicazione della VAS, tra cui la pianificazione territoriale, l'art. 3punto
3 della Direttiva Europea 2001/42/CE (art. 6 comma 3 del DLgs 15212006 e s.m.i., ) precisa che: "per
piani e programmi ....... che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori
dei piani e dei programmi .........., la valutazione ambientale è necessaria solo se gli Stati membri de-
terminano che essi possono avere effetti significativi sull'ambiente".
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Ai fini della presente verifica di esclusione la procedura di riferimento è contenuta nell'allegato 1r
della DGR 30 dicembre 20009 n. VIII/10971"Modello metodologico procedurale e organizzativo della
valutazione ambientale di piani e programmi (VAS)”
Per tale motivo il documento è strutturato in modo da fornire un quadro sintetico del PII Comparto
Via Rampoldi e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
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tastali del Comune di Bregnano con il mappale n. 681 sub 2.
Il nuovo strumento urbanistico, Piano di Governo del Territorio (PGT), prevede l’inserimento dei
suddetti immobili:
− mappali n. 6008 sub 1 e 2 parte in ambito di tessuto urbano consolidato B e parte in centri storici
e nuclei di antica formazione;
− mappale n. 681 sub 2 in ambiti di riqualificazione, punto 7) sistema dei servizi urbani e punto 9)
nuovi centri urbani.
Il progetto prevede come già l’attuale P.G.T. prevede, almeno per gli ambiti soggetti a riqualificazio-
ne, la necessità di una riorganizzazione del tessuto urbano con una procedura negoziata con
l’Amministrazione Comunale al fine di addivenire ad una ricucitura di tali aree con il centro stori-
co “per far emergere un’organizzazione urbana unitaria”;
In questo caso si ritiene che gli immobili di proprietà inseriti parte in ambito urbano consolidato B,
parte in centro storico e parte in ambiti di riqualificazione possano essere oggetto di uno studio u-
nitario di recupero di volumi obsoleti e dismessi, di trasformazione del tessuto esistente al fine
di adeguare le destinazioni urbanistiche all’ambito sotteso, di rinnovo degli elementi infrastrutturali
che nel contesto giocano un ruolo importante per la cittadinanza in particolare per l’accesso al cimi-
tero dal capoluogo.
Dal progetto emerge quindi l’esigenza di modificare lo strumento urbanistico vigente al fine di
adottare nuove impostazioni edificatorie al fine di garantire la conformità di destinazione con
l'ambito di zona ed ottenere un miglioramento dell’assetto distributivo.
A tal fine Il Programma Integrato di Intervento (P.I.I.) previsto dall’art. 87 della L.R. n. 12/05 appare lo
strumento idoneo per la riqualificazione dell’ambito urbano e delle aree produttive obsolete, garan-
tendo una dotazione globale di aree o attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale
valutata in base ai nuovi carichi di utenza che le nuove funzioni inducono sull’insieme delle at-
trezzature esistenti nel territorio comunale.
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Le aree oggetto del piano sono descritte in termini di azzonamento urbanistico e di insistenza sui
mappali 1621, 1882, 4264 secondo la tabella di seguito mostrata:
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INQUADRAMENTO URBANISTICO
L'intervento edilizio, riportato nel P.I.I., verrà eseguito in ossequio ai dettami del P.G.T.,pertanto le
necessarie pratiche urbanistiche e edilizie saranno depositate solamente dopo l'approvazione del
suddetto.
L’intervento proposto consiste nel recupero dei fabbricati esistenti su area classificata dal nuovo
strumento urbanistico, Piano di Governo del Territorio, come segue:
mappali n. 608 sub 1 e 2 parte in ambito di tessuto urbano consolidato B e parte in centri storici e
nuclei di antica formazione;
mappale n. 681 sub 2 in ambiti di riqualificazione, punto 7) sistema dei servizi urbani e punto 9) nuovi
centri urbani. con accesso da via R. Rampoldi.
l vigente strumento urbanistico P.G.T. è stato adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 4
in data 14 febbraio 2008.
È stato approvato definitivamente con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 in data 7 ottobre
2009 e n. 37 in data 8 ottobre 2009
Estratto P.G.T.
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VINCOLI
L'intero compendio immobiliare ricompreso nel Piano Integrato di Intervento per riqualificazione ur-
banistica di Via R. Rampoldi e di nuova edificazione residenziale sui mappali 1621, 1882 e 4264, non
risulta gravato da alcun vincolo ai sensi del D.Lgs 42/2004 e s.m.i..
Tuttavia le aree sono evidenziate nelle carte di sensibilità allegate al P.G.T. come segue:
L'area oggetto di Variante non ricade all'interno o in prossimità di Aree protette e di siti della Rete
europea Natura 2000 (SIC e ZPS).
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Sistema paesistico ambientale
CARATTERISTICHE INTERVENTO
Il mantenimento dell'attività produttiva negli edifici di proprietà del Sig. Consonni Carlo, oltre che ad
essere in contrasto con il vigente azzonamento del P.G.T., creerebbe notevoli ripercussioni in
termini di traffico veicolare e di inquinamento sonoro e dell'aria che non potrebbero essere più
tollerati. Il presente progetto si basa pertanto sul recupero di tutti gli edifici già destinati ad
attività produttiva e sull’utilizzo del volume previsto per l'area nuda di proprietà dell'Immobi-
liare Abitare Cermenate s.r.l. con un intervento di demolizione e ricostruzione dei volumi.
Gli edifici di nuova edificazione avranno caratteristiche di case bifamiliari a due piani fuori terra inse-
rite in un contesto a corte che prevede il suo ingresso da via R. Rampoldi a mezzo di un cancello
automatico inserito in una recinzione realizzata in muratura di altezza mt. 2,20 per creare
continuità con la cortina edificata si via R. Rampoldi già esplicitata nei paragrafi precedenti.
Le aree per il parcheggio privato vengono per intero ricavate all'interno dell'area cortilizia.
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 41 sexies della Legge 1150 del 17/08/1942 e successive modi-
ficazioni in sede di rilascio di provvedimento autorizzativo ad edificare dovranno essere verificate le
superfici a parcheggio privato.
Tutte le urbanizzazioni primarie sono già esistenti e sufficientemente dimensionate lungo la via
Rampoldi.
Il servizio di allacciamento alla rete idrica, fognatura, gas-metano, rete enel e rete telecom av-
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verrà pertanto da via R. Rampoldi sulle reti esistenti.
Il nuovo intervento di modesta volumetria edificabile non necessita della previsione di nuovi servizi
ad uso pubblico e di interesse generale. Tali servizi, in particolare parcheggi ad uso pubblico,
sono già individuati e sufficientemente dimensionati in via R. Rampoldi a lato del cimitero capoluogo.
Considerato che le aree e attrezzature esistenti a supporto delle funzioni pubbliche risultano
essere sufficienti anche per l'incremento determinato dalle nuove costruzioni previste dal P.I.I.,
l'Amministrazione Comunale si è accordata con il richiedente per la realizzazione di nuove attrezzatu-
re il cui costo assorbe e supera di gran lunga il valore della monetizzazione delle aree per servizi cal-
colata come al paragrafo precedente.
La realizzazione di tali nuove attrezzature e meglio descritta nei capitoli seguenti.
Riqualificazione area antistante il cimitero capoluogo: è previsto il rifacimento delle pavimen-
tazioni stradali esistenti con nuova stesa di conglomerato bituminoso, rifacimento delle cor-
donature e ciglio strada in porfido esistenti, rinnovo arredo urbano (panchine, portarifiuti, ecc),
formazione nuovo percorso pedonale e nuovi centri luminosi per l’illuminazione pubblica così
come meglio rappresentato negli elaborati grafici allegati.
Realizzazione collegamento pedonale dal cimitero capoluogo a via Milano: è prevista la realizzazione
di percorso pedonale protetto di collegamento tra via Milano e il cimitero capoluogo.
Parte di tale percorso verrà ricavato dall’utilizzo dell’attuale banchina e sede stradale di via R.
Rampoldi nei tratti non prospicienti le proprietà dei richiedenti. Sul fronte dei mappali n. 6008
e 681 verrà realizzato marciapiede di profondità mt. 2,00 debitamente pavimentato. Al piano terra
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del fabbricato di proprietà dell’Immobiliare Abitare Cermenate s.r.l., mappale n. 683, verrà ricavato
un porticato da vincolare ad uso pubblico in continuità col nuovo marciapiede. All’altezza del
mappale n. 1614 verrà realizzato un dosso nel rispetto delle normative vigenti per il rallenta-
mento del traffico veicolare in prossimità dell’incrocia Via R. Rampoldi - Via Milano. Il tutto co-
me meglio rappresentato negli elaborati grafici allegati.
Realizzazione tratto di marciapiede in via R. Rampoldi: è previsto in prossimità del mappale n.
667 l’allargamento di marciapiede esistente secondo le esigenze manifestate
dall’Amministrazione Comunale. I lavori consisteranno nella demolizione di recinzione esistente,
sbancamento terrapieno, realizzazione di nuovo muro di contenimento, rifacimento pavi-
mentazione e ricollocazione cartelloni pubblicitari così
come meglio rappresentato negli elaborati grafici allegati.
ANALISI IMPATTI
La Direttiva Europea, recepita e integrata dalle norme nazionali e regionali, chiede di verificare possi-
bili effetti significativi sull'ambiente, compresi gli aspetti relativi alla biodiversità, alla popolazione,
alla salute umana, alla flora e alla fauna, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni mate-
riali, al patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interrelazione tra
i suddetti fattori.
L'ambito oggetto della Variante insiste in un contesto posto all’interno del centro abitato.
Ai fini dell'indagine sul contesto ambientale si è inteso approfondire le caratteristiche locali dell'am-
bito in cui si inserisce l'intervento di variante di P.G.T..
Temi dell’allegato I Documenti e fonti per verifica Fattori di attenzione e fenomeni cor-
Dir. 201/42/CE di presenza di caratteristiche relati oggetto di approfondimento
Popolazione - La salute umana Zonizzazione acustica, P.G.T. Usi del Suolo e funzioni, accessibilità e
Comune, Foto aeree e satelli- viabilità, presenza di rischi territoriali,
tori. zonizzazione acustica
Suolo, l'acqua, l’aria, I fattori Studio di fattibilità geolaglco Superfici permeabili, specifiche criticità,
climatici del P.G.T., Regione Lombardia inquinamento aria
e Arpa.
Biodiversità, flora, fauna Comune. Presenza di ecosistemi/biodiversità,
presenza di flora
Paesaggio Sistema informativo Beni e Relazioni percettive e visuali. Presenza
Beni materiali Ambiti Paesaggistici (SIBA), di beni e/o monumenti storici-
Patrimonio culturale Regione Lombardia, Comune architettonici
Sistema degli spazi pubblici
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Popolazione e la salute umana
Zonizzazione acustica
L’inquinamento acustico nelle aree urbanizzate è
imputabile prevalentemente al traffico veicolare.
L’area oggetto di intervento è individuata in zo-
na III del Piano di zonizzazione acustica che indi-
vidua aree interessate da traffico veicolare o di
attraversamento, con media densità di popola-
zione: presenza di attività commerciali ed uffici;
limitata presenza di attività artigianali ed assen-
za di attività industriali; aree rurali interessate da
attività con macchine operatrici
Presenza di rischi territoriali
Sull’area non vi è presenza di rischi territoriali
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Suolo, acqua, aria, fattori climatici
Consumo di suolo Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti sul
suolo in quanto non va a incidere sul sottosuolo,
rispetta il suolo con grossi interventi di piantu-
mazione e di cura del verde privato.
Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti
sull'acqua in quanto soddisfa le prescrizioni del
vigente P.G.T. in materia di smaltimento acque.
Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti
sull'aria in quanto utilizza sistemi di contenimen-
to energetico e minimizza l'uso di fonti non rin-
novabili con un ampio utilizzo di pannelli solari e
fotovoltaici per la produzione di acqua calda sa-
nitaria di riscaldamento e rinfrescamento.
Fattibilità geologica
L'intervento è classificato secondo quanto previ-
sto al Titolo VII del Prd – Art. 20 – in classe II che
comprende quelle aree caratterizzate da una
strutturazione geologica favorevole alla realizza-
zione ed allo sviluppo del tessuto urbanistico,
ma secondo precisi criteri progettuali finalizzati
alla identificazione, caso per caso, delle condi-
zione specifiche di esercizio e della tipologia del-
le strutture fondazionali conservative ai fini della
stabilità delle opere medesime. La definizione
della classe di fattibilità, come in precedenza ac-
cennato, è stata condotta sulla base delle speci-
fiche condizioni litologiche, geotecniche ed idro-
geologiche.
Superfici permeabili
Allo stato attuale l’area è parzialmente occupata
da costruzioni. Gli edifici di nuova realizzazione
andranno ad insediarsi in un area attualmente
destinata a prato/giardino e occupata dai fabbri-
cati.
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Paesaggio
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INDIVIDUAZIONE CRITICITA’
In relazione alle caratteristiche delle azioni previste dalla variante di P.G.T, al quadro dei vincoli e de-
gli indirizzi sovraordinati, alle caratteristiche del contesto ambientale analizzato, vengono di seguito
riportati i principali fenomeni di criticità oggetto di valutazione.
- Infrastrutture urbanizzative
L'area risulta essere dotata di tutti i servizi indispensabili. Anche il dimensionamento delle reti esi-
stenti risulta essere adeguato alle esigenze del nuovo insediamento.
- Suolo
Da progetto gli interventi previsti dal p/p si svilupperanno su di una superficie complessiva di circa
2.252,32 mq che attualmente risulta parzialmente occupata da fabbricati. Pur convenendo che i siti
di intervento quali il comparto in oggetto siano inseriti in un contesto urbanizzato, viene considerato
importante l’aspetto di consumo del suolo e del sottosuolo, in quanto risorse naturali non rinnovabili
e strettamente relazionate all’insediamento di diversi ecosistemi.
- Acqua
La presenza di nuove aree residenziali comporterà il conseguente aumento sia del consumo di risorse
idriche, sia la presenza di nuovi scarichi, oltreché l’impermeabilizzazione di discrete porzioni di suolo.
Sarà posta quindi particolare attenzione alle azioni che permettono di ridurre le criticità esistenti e di
mitigare l’impatto dei nuovi insediamenti sulla risorsa idrica e sul ciclo delle acque come in preceden-
za descritto.
- Aria
Il mantenimento di un adeguato livello di qualità dell’aria è condizione necessaria per assicurare uno
standard di vivibilità e salubrità degli ambienti sia per quanto riguarda l’uomo che più in generale per
gli ecosistemi.
- Paesaggio
La creazione di nuovi insediamenti non può prescindere da una corretta integrazione con il paesag-
gio esistente, considerando quindi sia il paesaggio percepito che il paesaggio storico. L’inserimento
delle nuove strutture nel territorio comunale e la loro interferenza con il paesaggio, concetto esteso
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anche verso l’esistenza o meno di rilevanze architettoniche, archeologiche e storiche è puntualmente
verificato nella tabella di valutazione allegata al presente documento.
- Viabilità
La realizzazione di aree caratterizzate da un medio valore di indice di affollamento, comporterà in-
sorgenza di un cosiddetto “traffico indotto” seppure, nel caso, limitato dall’esiguo numero delle unità
immobiliari in progetto. Pertanto anche questo parametro di possibile criticità risulta anch’esso di
trascurabile importanza.
- Rumore
L’inquinamento acustico nelle aree urbanizzate è imputabile prevalentemente al traffico veicolare.
L’esistenza della nuova area residenziale sarà valutata in funzione dell’azzonamento acustico comu-
nale.
- Consumi energetici
La realizzazione di nuovi edifici e di conseguenza la necessità del mantenimento al loro interno del
comfort abitativo e più in generale del funzionamento di impianti (riscaldamento, illuminazione, ven-
tilazione ecc… ) e apparecchiature elettroniche (elettrodomestici ecc….) comporta indubbiamente un
aumento del consumo energetico. Al fine del contenimento degli sprechi e di un uso razionale
dell’energia, gli edifici di nuova progettazione avranno le caratteristiche dell’involucro e degli impian-
ti tali da rispondere ai requisiti di legge in materia di efficienza energetica.
- Rifiuti
Con l’insistenza sul territorio comunale di nuove aree residenziali si avrà un incremento dei quantita-
tivi di rifiuti prodotti: tale aumento dovrà risultare il meno gravoso possibile e ciò sarà attuabile con
una corretta gestione sia della raccolta differenziata sia delle campagne di sensibilizzazione alla citta-
dinanza già attuate e in previsione.
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RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE DELLE CRITICITA’ RISPETTO A QUELLE INDIVIDUATE
Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti sul suolo in quanto non va a incidere sul sottosuolo, ri-
spetta il suolo con interventi di piantumazione e di giardini privati.
Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti sull'acqua in quanto soddisfa le prescrizioni del vigente
P.G.T. in materia di smaltimento acque.
Il progetto rispetta quelli che sono gli impatti sull'aria in quanto utilizza sistemi di contenimento e-
nergetico e minimizza l'uso di fonti non rinnovabili con un ampio utilizzo di pannelli solari e fotovol-
taici per la produzione di acqua calda sanitaria di riscaldamento e rinfrescamento.
Il progetto sarà conforme alle prescrizioni generali in materia di risparmio energetico essendo previ-
sto l'impiego di tecnologie costruttive e di materiali idonei a ridurre la dispersione termica dell'invo-
lucro esterno dell'edificio, la cui proposta progettuale degli aspetti energetici ed impiantistici del
complesso si pone tre obiettivi prioritari da perseguire:
• raggiungere un elevato livello di confort abitativo e di salubrità degli ambienti, attraverso
l'attenzione in particolare alla distribuzione delle temperature, all'ingresso di luce naturale, al
controllo della qualità dell'aria e al contenimento del disturbo da rumore;
• contenere al massimo i consumi energetici e di risorse connessi al funzionamento dell'edifi-
cio;
• individuare soluzioni di integrazione architettonica degli impianti in modo conferire al com-
plesso caratteristiche di innovazione tecnologica.
Stante il fatto che il primo obiettivo è il prerequisito fondamentale alla progettazione di ambienti ad
uso abitativo, appare particolarmente importante agire verso il contenimento dei consumi e si consi-
dera opportuno non limitarci al rispetto dell'attuale normativa vigente ma pensare già in un ottica
evoluta e realizzare un sistema edificio-impianti in grado di alimentare interamente i propri consumi
attraverso la produzione di energia effettuata in loco, composto in materiali sostenibili e dotato di
sistemi che consentano ai futuri proprietari di mantenere uno stile di vita sostenibile.
Per valorizzare lo sforzo progettuale ed economico derivante da questo approccio si propone inoltre
di ricorrere a sistemi di certificazione ambientali in modo da rendere riconoscibile lo standard quali-
tativo raggiunto negli aspetti ambientali, energetici e di confort ambientale.
Ottimizzazione delle caratteristiche termofisiche ed acustiche dell'involucro edilizio, per garantire il
confort interno sia per quanto riguarda temperatura ed umidità che per la protezione dal disturbo
derivante da rumore esterno;
utilizzo di materiali e soluzioni eco-compatibili (naturali, riciclati o di provenienza locale)caratterizzati
da bassi livelli di energia contenuta determinata attraverso certificazioni LifeCycle Assessment (LCA);
realizzazione di un sistema impiantistico ottimizzato basato su componenti avanzati ad alto rendi-
mento, recuperi termici e controllo locale delle condizioni termo-igrometriche e di qualità dell'aria, in
particolare ad esempio:
pannelli radianti a pavimento a bassa temperatura per il massimo confort interno
sistemi di recupero delle acque pluviali e di purificazione delle reflue per il riutilizzo ai fini non pota-
bili (cassette WC, irrigazione delle aree verdi, ecc).
realizzazione di un sistema integrato di produzione di energia elettrica, termica e frigorifera da fonti
rinnovabili che copra i fabbisogni energetici dell'intero complesso (ev. pompe di calore geotermiche,
sistemi solare termici per acqua calda sanitaria, sistema fotovoltaico);
adozione di un sistema di regolazione e controllo dei sistemi intelligente che regoli l'emissione di ca-
lore, di aria di ventilazione e di illuminazione artificiale in funzione delle effettive necessità tenendo
conto delle condizioni interne ed esterne;
valorizzazione dei risultati energetici ed ambientali tramite certificazione energetica e eventualmente
di sostenibilità ambientale.
Al fine di contenere da un lato il consumo di acqua e dall'altro la produzione di reflui e possibile in-
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tervenire attraverso:
l'utilizzo di dispositivi per il risparmio idrico all'interno delle abitazioni (economizzatori idrici,doppi
pulsanti di scarico per i WC, ecc.);
la realizzazione di sistemi di raccolta dell'acqua piovana;
la realizzazione di fognature separate per acque nere e grigie;
i riutilizzo delle acque meteoriche e delle grigie depurate nei servizi igienici e per l'irrigazione delle
aree verdi.
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CONCLUSIONI
Dall’analisi degli impatti che il progetto di piano integrato può esercitare sull’area interessata, e dalla
valutazione degli elementi che caratterizzano i vari impatti evidenziati nel presente documento di
sintesi, emergono i seguenti dati:
a) Ciascun impatto analizzato non viene incrementato con l’attuazione del programma e anche se
qualora intervenga un incremento, lo stesso resta sempre limitato all’ambito locale.
b) La realizzazione delle aree a verdi, anche a beneficio pubblico, sulla quale saranno previste pian-
tumazioni comporterà sicuramente un effetto duraturo e positivo sull’aspetto vegetazionale
dell’area contribuendo al miglioramento della qualità della vita in quella zona.
In conclusione il quadro che emerge quindi da questa valutazione risulta migliorativo rispetto alla si-
tuazione precedente, ancorché legata ad un diverso uso e consumo del suolo. Tutto ciò sia dal punto
di vista ambientale che paesistico e migliorativo rispetto alla precedente destinazione funzionale ad
attività produttiva.
In particolare si evidenzia come, anche nella relazione paesistica allegata al progetto di piano integra-
to, il grado di incidenza rilevato sulla base anche delle prescrizioni delle N.T.A. del P.G.T , sia basso a
dimostrazione della perfetta integrazione del nuovo progetto con la situazione urbanisti-
co/ambientale della zona interessata.
Le azioni proposte dalla variante risultano altresì coerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale
e compatibili con gli indirizzi di pianificazione territoriale sovra ordinata. Infatti dall’analisi delle azio-
ni previste nel progetto e dalla verifica di sensibilità, si evidenzia come le azioni previste non interfe-
riscano in maniera diretta e indiretta con le previsioni del PTCP della Provincia di Como.
Non si ravvisano pertanto esigenze di ulteriori approfondimenti alla scala più ampia, quali quelli di
una Valutazione Ambientale Strategica secondo le diverse accezioni di legge.
Alla luce dei riferimenti normativi riportati ed il quadro di senso complessivo e procedurale che es-
si esprimono, è possibile pertanto assumere l’esclusione del piano in esame da un più ampio pro-
cedimento di Valutazione Ambientale Strategica senza la necessità di approfondimenti ulteriori.
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