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01/11/13

Mitologia greca e latina, Enea

MITOLOGIA CLASSICA

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Mitologia greca e latina : lettera E

Enea.

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ENEA: eroe troiano, figlio di Anchise e d'Afrodite e discendente di Dardano. Fu partorito da Afrodite sul monte Ida e affidato alle ninfe perch lo allevassero. All'et di cinque anni fu portato in citt dal padre Anchise che lo affid al cognato Alcatoo, marito della sorella Ippodamia: egli pens alla sua educazione. Custodiva le mandrie paterne, quando Achille riusc a separarlo dalla sua mandria, lo insegu lungo le pendici boscose e dopo aver ucciso tutti i madriani e Mestore, figlio di Priamo, cattur il bestiame e saccheggi la citt di Lirnesso dove Enea si era rifugiato, ma Zeus lo aiut a fuggire. Enea, pur avendo approvato il ratto di Elena, rimase neutrale durante i primi anni di guerra: si sentiva irritato dall'atteggiamento del cugino Priamo che lo trattava con poco riguardo. Tuttavia, il saccheggio provocatorio di Achille indusse infine i Dardani a unire le loro forze a quelle dei Troiani. Enea si dimostr valoroso guerriero, in grado di tenere testa persino ad Achille: poich se Ettore era il braccio di Troia, Enea ne era la mente. La sua divina madre spesso lo soccorse durante le battaglie e un giorno, quando gi Diomede gli aveva rotto una gamba con una sassata, lo salv da sicura morte; quando poi Diomede fer anche la dea al polso con la punta della lancia, Apollo port via Enea dal campo e lo affid alle cure di Latona e di Artemide. Ma ben presto Enea ritorn a combattere, e uccise Cretone e Orsiloco. Si distinse anche durante l'attacco del campo acheo. Affront Idomeneo, ma senza successo. Poi, uccise un gran numero di Greci, e fu al fianco di Ettore quando questi mise in fuga gli Achei. Combatt attorno al corpo di Patroclo e lott contro Achille. In un'altra occasione la vita di Enea fu salvata da Poseidone il quale, bench ostile ai Troiani, rispettava i decreti del fato e sapeva che, essendo ormai la stirpe di Priamo venuta in odio a Zeus, Enea e i suoi discendenti avrebbero regnato sui Troiani. I poeti ciclici narravano che Enea, dopo la distruzione di Troia, s'era stanziato sull'Ida, e aveva fatto sorgere sul monte nativo un nuovo regno troiano. Vi sono molte versioni sugli eventi che accaddero a Enea dopo la caduta di Troia. Secondo alcuni, Afrodite avvis Anchise di rifugiarsi sul monte ida prima della caduta della citt ed Enea fugg appena in tempo dopo aver assistito alla morte di Laocoonte e dei suoi figli. Secondo i Romani, l'unica famiglia troiana risparmiata dai Greci, oltre a quella di Antenore, fu la famiglia di Enea il quale, come Antenore, aveva invano cercato di indurre i Troiani a restituire Elena e a concludere un'equa pace. Agamennone, scorto Enea che caricatosi il venerando Anchise sulle spalle si avviava verso la porta dardanica senza nemmeno guardarsi attorno, diede ordini perch un figlio cos pio e rispettoso non fosse molesttato. Altri, tuttavia, dicono che Enea si trovava i Frigia quando Troia cadde. Altri ancora, che egli difese Troia fino all'ultimo, poi si ritir sulla cittadella di Pergamo e, dopo aver resistito tenacemente, mand i suoi compagni sul monte Ida col favore delle tenebre e li segu non appena possibile portando con s i familiari, il tesoro di casa e le immagini sacre; e che quando i Greci gli proposero termini di pace onorevole emigr a Pellene in Tracia e mor col, oppure a Orcomeno in Arcadia. Secondo la tradizione romana elaborata da Virgilio, Enea e pochi seguaci, nella battaglia finale davanti a Troia in fiamme, combatterono strenuamente ma senza successo. Enea fu testimone dell'uccisione di Priamo e del trionfo di Neottolemo che entrava nel palazzo reale. Ritorn nella sua casa e, guidato da Afrodite e da un messaggio dell'ombra di Ettore avuto in sogno nella notte precedente, decise di fuggire dalla citt con tutto quello che poteva portare con s. Dapprima il padre si rifiut di seguirlo, ma alcuni segni lo convinsero a cambiare idea. Partirono a cercare la salvezza sul monte Ida. Enea portava il padre anziano e malandato sulle spalle e Anchise stringeva i Penati tra le braccia. Enea teneva Ascanio per mano e Creusa li seguiva, ma nello scompiglio perse la moglie; quando se ne accorse e torn indietro a cercarla gli apparve l'ombra di Creusa che lo avvert di abbandonare le ricerche. I sopravvissuti troiani che trovarono rifugio sul monte Ida si dedicarono per mesi alla costruzione delle navi con cui Enea intendeva partire alla ricerca di una terra di cui nulla sapeva, ma che sperava si trovasse nella Tracia. L'ombra di Polidoro, il figlio minore di Priamo, visit Enea e gli ingiunse di partire immediatamente. Enea veleggi verso Delo dove l'oracolo d'Apollo lo esort a ricercare l'antica madre della sua stirpe. Anchise consigli allora di muovere alla volta di Creta da cui erano venuti i suoi antenati Teucro e il nipote Ilo, fondatore di Troia. Ma una fiera pestilenza scoppiata nell'isola e un avvertimento dei
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Mitologia greca e latina, Enea

Penati, che dichiararono essere la patria quella di Dardano, che veniva dall'Esperia, lo indussero a riprendere la navigazione. Tocc prima le isole Strofadi, dove ascolt lugubri presagi da Celeno, regina delle Arpie; poi costeggi le isole Ionie, il promontorio di Azio e approd a Butroto nell'Epiro, dove trov Eleno e Andromaca, che avevano col creato la loro nuova patria. Eleno, dotato di spirito profetico, disse a Enea di recarsi a Drepano, in Sicilia, e gli disse anche che era destinato a fondare una grande nazione. I Troiani evitarono Scilla e Cariddi e raggiunsero Drepano nei pressi di Erice, dove la madre di Enea, Venere, aveva il suo tempio. Qui Anchise mor e venne sepolto. I Troiani ripartirono verso nord in direzione dell'Italia, ma una tempesta, scatenata da Giunone (Era), con l'aiuto di Eolo, re dei venti, si abbatt sulle loro navi, che vennero disperse; Enea con alcune navi riusc ad approdare in Africa nei pressi del luogo dove Didone stava costruendo Cartagine. Venere, preoccupata per la sorte del figlio, mand Cupido (Eros) sotto le spoglie di Ascanio, e fece in modo che Didone s'innamorasse di Enea. Giunone, intanto, sperando che in questo modo i progetti di fondare un'altra citt in Italia fossero stati accantonati, port i due a consumare la loro unione in una caverna. Ma Giove mand Mercurio a dire ad Enea di ripartire subito e di non dimenticare la sorte che gli era stata destinata. Egli riprese il viaggio e dalla sua nave vide i bagliori del rogo su cui bruciava il corpo di Didone che, disperata per l'abbandono, si era tolta la vita. Un'altra tempesta costrinse Enea a rifugiarsi nel porto di Drepano in Sicilia, dove venne accolto da Aceste, re di Erice. Qui, ricorrendo il primo anniversario della morte di Anchise, Enea celebr prima solenni sacrifici e indisse poi grandi giochi funebri. Mentre questi si svolgevano, Giunone mand Iri dal cielo perch eccitasse le donne troiane a bruciare le navi. Alcune bruciarono, ma Giove mand una fitta pioggia per salvare il resto della flotta. Ebbe quindi luogo la partenza di Enea, che port seco solo i giovani e lasci i vecchi, le donne e i fanciulli da Aceste a Erice, dove fondarono la citt siciliana di Egesto. Durante la traversata, perse Palinuro, il pilota della nave ammiraglia, e Miseno, uno dei vecchi compagni di Ettore. A Cuma, Enea consult la Sibilla e, seguendo le sue istruzioni e fatti sacrifici ai Mani, insieme alla Sibilla si rec nel Tartaro dove vide molte ombre di morti tra cui quella di Palinuro, che lo preg di dargli sepoltura, e quella di Didone, che non gli rivolse la parola e si allontan da lui. L'ombra di suo padre lo tranquillizz sul destino della sua stirpe e sul futuro di Roma. Congedatosi dal padre, Enea torn con la Sibilla sulla terra, e da Cuma salp per Caieta (ora Gaeta). Qui si ferm per rendere le ultime onoranze alla propria nutrice, Caieta . Messisi di nuovo in mare i troiani arrivarono finalmente al Lazio, la terra promessa loro dal Fato. Dopo solenni sacrifici di ringraziamento, Enea mand una missione al re Latino, per chiedergli amicizia e il consenso di fondare una citt. Latino e la sua sposa Amata, avevano promesso la loro unica figlia Lavinia in sposa a Turno re dei Rutuli. Ma prima dell'arrivo di Enea, un oracolo aveva detto che Lavinia doveva sposare un uomo che giungeva da lontano. Latino riconobbe in Enea il candidato e lo accolse con cordialit, ma Giunone intervenne ancora mandando la furia Aletto a suscitare la guerra fra Troiani e Latini, a ispirare nel cuore della regina Amata un'invincibile avversione per Enea e a destare nel cuore di Turno, re dei Rutuli, viva gelosia. Turno riun i suoi alleati tra cui Camilla dei Volsci e l'esiliato etrusco Mezenzio. Enea ebbe l'appoggio di Tarconte, re degli Etruschi i quali odiavano Mezenzio per la sua crudelt, e di Evandro l'arcade, che era imparentato con i Troiani e aveva da poco fondato la sua colonia a Pallanteo (sul colle Palatino). Prima di partire per Pallanteo, Enea sogn il dio Tiberino il quale gli disse che sul suo cammino avrebbe trovato un scrofa bianca con trenta piccoli e che in quel luogo Ascanio avrebbe fondato trent'anni pi tardi una citt e l'avrebbe chiamata Albalonga. Enea sacrific l'animale a Giunone nella speranza di ottenere i favori. Vulcano (Efesto) fece una nuova armatura per Enea dietro richiesta di Venere. Mentre era assente, Turno attacc il suo campo e cerc di bruciare le sue navi che vennero da Cibele trasformate in Ninfe marine. Niso ed Eurialo, due giovani troiani, cercarono di attraversare durante la notte il campo nemico per informare Enea dell'attacco, ma vennero uccisi. Quando Enea ritorn, la battaglia stava volgendo al peggio. Pallante, il giovane figlio di Evandro, e molti altri dei suoi uomini furono uccisi, ma Enea uccise Mezenzio e suo figlio Lauso e mut le sorti della battaglia. Venne stabilito un armistizio e si giunse all'accordo di risolvere la questione con un combattimento singolo tra due campioni. Ma Giunone fece in modo che i Latini rompessero il patto, e nella battaglia che segu Enea venne ferito. Venere lo cur ed egli attacc Laurenzio, la citt di Latino, con tale violenza che Amata, credendo Turno morto, si tolse la vita. Ancora una volta Turno accett la tregua e il combattimento singolo, ma sua sorella Giuturna, una ninfa d'acqua che l'aveva aiutato a resistere a Enea, ora abbandon la sua causa ed Enea lo sconfisse. Turno gli chiese di risparmiargli la vita ed Enea, compassionevole come sempre, vorrebbe salvarlo, ma alla vista del cinturone di Pallante che Turno indossava come un trofeo, fu preso dall'ira e lo trafisse. Enea spos Lavinia e govern sui Latini e i Troiani. Fond un nuova citt chiamandola Lavinium, dal nome di sua moglie, dove in tempi storici il culto di Venere, Vesta e dei Penati troiani era ancora diffuso. Suo figlio Ascanio, o Iulo, fond Albalonga, la capitale della nazione della nuova stirpe, fino a che, secoli pi tardi, Romolo fonder Roma nello stesso luogo dove Enea aveva incontrato Evandro.

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