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ENEIDE

LIBRO 1
• La Musa deve aiutare Virgilio.
• Odio di Giunone: sa che i discendenti di Enea, i Romani, un giorno distruggeranno
Cartagine, la sua città prediletta.
• Inizio in medias res: Giunone va da Eolo, re dei Venti, per liberare una tempesta contro le
20 navi di Enea, che dalla Sicilia si dirigeranno verso il Lazio. I venti, imprigionati, vengono
liberati e si crea una tempesta che agitano anche il mare.
• Enea si dispera, piange e danna la sua sopravvivenza, avendo preferito morire come un eroe
a Troia (furor). Situazione di naufragio.
• Nettuno si accorge della tempesta e si rivolge ai venti: li minaccia poiché la tempesta ha
toccato il mare senza il suo permesso. Li caccia e salva Enea. Tritone e Cimotoe
disincagliano le navi e le fanno approdare nelle coste della Libia, in una baia sicura.
• 7 navi approdano e i superstiti approdano, scaricano il loro prezioso carico (tesori e statue
sacre di Troia). Enea va a caccia di cervi, poiché ne avvista 3. 7 ne abbatte e poi, finita la
caccia, da un banchetto per nutrire tutti i naufraghi, con carne e vino. Enea, per rinfrancare i
suoi compagni, tiene un discorso: nonostante le dure prove che hanno patito, il Fato spetta a
loro una nuova terra, una nuova città e un nuovo regno, non bisogna perdersi d’animo.
• Intanto, Giove sta ponendo lo sguardo verso di loro, e Venere viene a protestare in lacrime
le sventure del figlio (Enea), come se lei avesse cambiato idea su di lui. Allora Giove le
rivela una profezia: Enea in Italia combatterà grandi guerre per 3 anni e fonderà Lavinio.
Ascanio andrà ad Alba Longa e per 3 secoli vivranno in pace, finché la discendente Ila,
gravida di Marte, non partorirà due gemelli allevati poi da una lupa; Romolo fonderà Roma,
la quale col tempo conquisterà il mondo, arrivando con Cesare, discendente di Ascanio, a
porgere i confini dell’impero all’Oceano, domineranno gli antichi nemici greci, e fino in
Oriente.
• Enea decide di andar ad esplorare quella terra sconosciuta. Incontra la madre travestita da
cacciatrice, lui le chiede informazioni e Venere lo mette alla prova. Nonostante i sospetti,
Enea si lamenta della sua condizione e, stufa, sua madre le rivela il luogo e dove andare: da
Didone a Cartagine, oltre la fatto che 12 delle 13 navi disperse sono ancora in mare. Allora
lei si rivela per chi è e sparisce. Enea se la prende con lei per i giochetti che fa sempre. Loro
proseguono verso Cartagine con a favore una fitta nebbia.
• Didone: regina di Tiro con il giusto Sicheo. Il fratello avaro Pigmalione lo uccise in segreto
per il trono. Sicheo apparve in sogno come fantasma a Didone che scoprì tutto. Allora lei
prese delle navi e salpò via, fino ad arrivare in Libia a fondare Cartagine (ritrovamento testa
di cavallo selvatico). → dedicata a Giunone.
• Arrivati a Cartagine, Enea e il compagno vedono i Tirii all’opera come le api. Nel tempio di
Giunone vedono la rappresentazione della guerra di Troia: Enea piange a vedere i suoi
vecchi compagni e anche a vedere se stesso.
• La regina fa il suo ingresso, splendente come se fosse Diana in mezzo alle sue cacciatrici.
Ottenuto il permesso, Ilioneo, il più anziano, parla e supplica alla regina di risparmiare i
naufraghi Troiani, di aiutarli a salpare verso l’Italia e di accogliere i superstiti in mare.
Didone assicura loro che saranno ben accolti e aiutati, e vuole conoscere Enea. Allora Enea
viene alla luce e lei si sbalordisce per la sua bellezza semidivina.
• I Troiani sono accolti e in loro onore si celebra la sera una banchetto. I compagni rimasti alle
navi scaricano i tesori e le navi in città.
• Venere intanto tesse delle trame: non le sta bene che Enea, suo figlio, si accolta tra le
braccia di Didone, devota a Giunone. Allora decide di mandare Cupido con le sembianze di
Ascanio, durante il banchetto, da Didone, con dei doni, e prendendolo in braccio lei verrà
“avvelenata” dal seno, ovvero si innamorerà di Enea.
• Così avvenne. Dopo il banchetto arrivò il momento del canto, dove anche Enea narrò le sue
vicende. Didone è infelice, ma innamorata di Enea.
LIBRO 2
• Didone chiede ad Enea di raccontare la fine di Troia, e lui comincia a raccontare.
• Arrivo del cavallo sulla spiaggia di Troia; che suscita il malcontento di alcuni, tra cui
Laocoonte, che verrà ucciso, assieme ai figli, da due serpenti mandati da Nettuno.
Apparizione di un Acheo, Sinone, che dice di essere scampato ad un sacrificio e che non può
più tornare a casa.
• Trasporto del cavallo dentro le mura fino e grandissimi festeggiamenti fino a notte, quando
il buio fa calare il silenzio.
• Col favore delle tenebre, Ulisse e gli altri escono dal cavallo e aprono le porte all’esercito
acheo: è l’inizio del massacro e della distruzione.
• Il fantasma di Ettore compare in sogno a Enea, e piangendo lo esorta a fuggire dalla città,
poiché i nemici la stanno distruggendo, e di salvare i sacri Penati. Dopo tanto vagare, poi
fonderà una nuova patria.
• Enea si sveglia di soprassalto e vede e sente la battaglia imperversare nella città. Panto gli
affida i Penati.
• I compagni di Enea gli si affiancano e cominciano a combattere in preda al furor. All’inizio
sono fortunati e riescono ad uccidere molti Achei.
• Lui e i suoi compagni si radunano nella casa di Priamo per difenderla. Arriva nella casa i
guerriero acheo Pirro e molti altri soldati: inizia una battaglia e il massacro.
• Priamo, disperato e rassegnato, imbraccia le armi e va a combattere. Vede morire per mano
di Pirro suo figlio Polite e diventa furente. Viene poi ucciso per la mano stessa di Pirro.
• Enea, stordito dall’uccisione di Priamo e dei suoi compagni, decide di tornare a casa. Sulla
via del ritorno incontra Elena di Sparta; e nella furia decide di ucciderla. Si accorge però che
la sua uccisione non gli porterebbe nessun merito, grazie all’intervento della madre Venere,
che lo indirizza verso la fuga; questo perché non è colpa di Elena se Troia brucia, ma è il
volere degli dei. E lui, grazie agli occhi della madre, lo vede.
• Enea torna a casa, ma il padre non vuole fuggire, per la sua età e per la sua gamba
zoppicante (a causa di Giove). Al rifiuto del padre, Enea torna in preda al furor e decide di
tornare a combattere e di morire da eroe.
• La moglie Creusa gli si getta ai piedi con Ascanio per supplicarlo a non andare. Allora un
segno divino: i capelli di Ascanio prendono fuoco, ma non bruciano. I genitori vanno in
panico ma Anchise capisce che è un segno divino e ne chiede un altro. Un tuono e una stella
cometa verso il monte Ida. Allora cambia idea e decide di fuggire con la famiglia: il destino
di Troia è nelle mani di Enea e Ascanio.
• Enea si carica sulle spalle il padre (lui ha in mano i Penati, Enea, appena reduce dalla
battaglia non può tenerli), prende per mano il figlio e Creusa li segue a distanza. Scappano
verso il monte Ida, tra le fiamme che divampano in città e gli Achei che continuano a
combattere e uccidere.
• Raggiunto un luogo sicuro, dove si erano rifugiati altri fuggitivi, si accorge che la moglie è
dispersa e allora torna indietro a cercarla, in mezzo alle fiamme e agli Achei nella città.
Niente, arriva fino a casa sua, occupata e data alle fiamme, ma niente. Non c’è.
• Ad un certo punto le appare la sua immagine, tipo fantasma, e capisce che è morta e si
dispera. Lei le dice che non deve disperarsi, che è il volere degli dei; il destino gli ha
riservato un lungo esilio e una terra sul fiume Tevere in Italia, lì la aspetta una nobile sposa
e un nuovo regno. All’addio lui cerca di abbracciarla 3 volte ma non ci riesce. Allora fugge
via dalla città.
• Con il chiarore dell’alba, alla fine della notte, ritorna nel nascondiglio e si accorge che c’è
più gente quanta se ne aspettasse alla fuga. Seguendo la stella Venere si dirigono verso
ovest.
LIBRO 3
• Sotto i monti Ida Enea allestisce la flotta. Salpano verso la Tracia.
• Appena approdano, Enea fonda immediatamente una città: Eneade. Traccia le mura e offre
sacrifici a Venere. Ma, da un arbusto su un’altura esce sangue. La pianta parla: è Polidoro,
figlio di Priamo mandato in Tracia per scongiurare la caduta di Troia, ma è stato ucciso da
Licurgo, tradendolo. È stato profanato e quella terra è maledetta. Enea allora scappa e va
verso sud.
• Approdano a Mykonos, dove venerano Apollo. Re Anio riconosce il vecchio amico
Anchise. Apollo dice loro di cercare l’antica patria dei Troiani. Quindi Anchise dice che
bisogna andare a Creta, che è deserta.
• Approdati a Creta, in una città che rinominano Pergamea cominciano già a mettere radici.
Ma i presagi sono funesti: la peste miete vittime, i campi seccano.
• Chiedono ad Apollo dove andare: egli dice loro che la terra promessa a loro si chiama
Esperia, ovvero l’Italia. Devono dirigersi verso Corito e nelle terre ausonie.
• In mare, una tempesta incombe su di loro; e per 3 giorni sono in balia di questa tempesta. Al
quarto giorno scorgono le terre le Strofadi, dove vivono le temute Arpie. Approdano in cerca
di cibo; trovano delle capre e buoi e fanno un banchetto. Però arrivano le Arpie che
imputridiscono tutte le carni col loro tocco. 2 volte succede, e alla terza reagiscono con le
armi. La Arpia Celeno prevede: giungeranno in Italia, ma patiranno la fame.
• Salpano e giungono ad Azio, vicino al monte Leucate. Giungono poi a Butroto, in Epiro,
dove regna Eleno con Andromaca (vedova di Ettore), dopo la morte di Pirro. Vedendo
arrivare Enea e i superstiti, Andromaca si sente svenire, non ci crede. L’emozione di
entrambi è molto palpabile. Andromaca racconta tutta la sua vicenda. Anche Eleno è
incredulo e felice.
• Festeggiano, ed Enea è molto commosso da vedere una Troia in miniatura. Prima di salpare
di nuovo, chiede a Eleno che presagi ci sono: Eleno li avverte che appena arrivati in Italia
dovranno onorare il tempio di Minerva, dovranno affrontare una lunghissima navigazione
lungo le coste di Trinacria, passando vicino all’isola di Circe e al lago degli Inferi.
Dovranno evitare le terre dei Achei ed il canale di Messina, sede del mostro Scilla e Peloro.
Dovrà invocare benevolmente Giunone. Superata la Trinacria arriverà a Cuma e all’Averno;
lì incontreranno la veggente Sibilla che dovrà parlare senza incitamenti e dare i suoi prodigi.
• Il saluto è molto commovente da ambo le parti, Eleno e Andromaca danno molti doni a
Enea, Anchise e Ascanio.
• Risalgono la costa e attraversano lo stretto di Otranto, arrivando al tempio di Minerva. Li
vede 4 cavalli, auspicio di guerra, ma anche di pace. Compiono i voti e se ne vanno dalla
terra achea.
• Proseguono e arrivano all’Etna, dove il vulcano erutta e dove vivono i Ciclopi. Approdano
nel porto e passano lì la notte. All’alba spunta un Acheo: è Achemenide, soldato di Ulisse,
abbandonato nella grotta di Polifemo ed è fuggito da lì cercando di salvarsi; giunge dei
Troiani e racconta loro le gesta di Ulisse con i Ciclopi.
• Arriva allora Polifemo, cieco, con il suo gregge di pecore. Allora i Troiani fuggono,
Polifemo li insegue alla cieca, ma riescono a fuggire dall’Etna, sentendo Polifemo e i
Ciclopi urlare e scrutarli.
• Si dirigono verso la baia di Megara, poi a Ortigia, fino a giungere nelle piane di Gela e
Agrigento. Lì li accoglie re Drepano, ma Anchise purtroppo muore, lasciando da solo Enea.
Lui è distrutto.
• Qua, finisce il racconto di Enea a Didone.
LIBRO 4
• Finito il racconto Enea va a dormire, ma Didone non ci riesce: è troppo presa dalle gesta di
Enea e da Enea stesso. Insomma, è follemente innamorata di lui. Per sfogarsi allora va dalla
sorella Anna: è investita talmente tanto dall’amore che lo vuole sposare. Crede che sia il suo
destino e chiede il favore degli dei.
• Didone ormai ha solo in testa Enea e le sue gesta, va in giro nella città ad inneggiarle ma
cerca di trattenere il suo amore per lui.
• Intanto Giunone si accorge dell’amore della sua protetta per colui che odia, e infuriata si
precipita da Venere. Sembra quasi che creda che sia un sotterfugio. Propone però un patto a
Venere: l’indomani i due andranno a caccia insieme, perciò manderanno un bel temporale da
loro per farli isolare e per unirli, in modo che Enea non vada in Italia. Venere intuisce il
trucco e le dice di sottoporre l’idea a Giove, suo marito. La proposta è sviata e il loro volere
si compirà.
• Il mattino Enea, Didone, Ascanio e i Punici si preparano per la caccia: Didone appare in
ritardo nella sua bellezza. Giungono nei monti, Ascanio si diverte e ad un certo punto
scoppia un potente temporale. Tutti allora scappano in cerca di un riparo. Enea e Didone si
ritrovano soli in una grotta. Allora nella grotta, come per volere di Giunone, i due si
uniscono nell’amore focoso e passionale.
• La Fama, però, ha visto tutto. E come meglio può fare, corre a Cartagine a divulgare la
notizia, il pettegolezzo, dell’amore fra la regina e il troiano. Ben presto la notizia, e
soprattutto il veleno, sono sulla bocca di tutta la città.
• Arriva ben presto anche a re Iarba, che scoppia di collera e si rivolge direttamente a Giove,
irritato dal rifiuta ricevuto da Didone.
• La notizia arriva anche a Giove, che si rivolge a suo figlio Mercurio: deve dire a Enea che
non deve adagiarsi e rimanere lì con Ascanio e la sua gente; lo aspetta un regno e una regina
in Italia, e la futura Roma alla discendenza di Ascanio; così è detto dal Fato. Allora
Mercurio si prepara e vola verso la Libia.
• Enea sta inaugurando case e fortezze quando arriva da lui Mercurio. Gli riferisce le parole di
Giove, lo riporta alla ragione; lo deve almeno per il suo figlio e per la sua stirpe. Appena il
dio se ne va, Enea è tornato in se ed è diviso: se ne vuole andare, ma non sa come fare con
Didone. Convoca allora i suoi e dice loro di preparare le navi per salpare e portare i Troiani
in Italia, intanto lui cercherà di dirlo a Didone in maniera gentile.
• Didone, però, lo viene a sapere tramite Fama e va su tutte le furie. Si sente tradita. Appena
vede Enea, sbotta contro di lui: lo definisce crudele, “falso”, lo mette in dubbio sulla sua
missione, lo implora di rimanere; poiché lei a messo da parte l’onore per lui e si è inimicata i
Tirii e i regni vicini. Vuole che rimanga con lei a tutti i costi.
• Enea è scosso e dolorante, vorrebbe stare; ma il Destino gli impone un altra via, l’Italia. Lo
deve a suo padre e soprattutto ad Ascanio.
• Didone è distrutta, è sopraffatta dalla tristezza, dal vuoto che gli lascia Enea, dalla rabbia
accecante e dalla disperazione. Tutto questo si unisce in un delirio che non la può lasciare.
Si sfoga con Anna, ma nulla può colmare il suo vuoto; nella disperazione ordisce i suoi
ultimi atti: danna Enea, il suo futuro regno e la sua stirpe; ma c’è di più.
• Enea, intanto, sta facendo preparare i suoi e le navi per salpare.
• Didone ordina ad Anna di costruire una pira, dove porrà il letto che ha condiviso con Enea,
la sua spada, la sua veste e un suo ritratto. Vede e sente presagi di morte. Una maga la può
aiutare a liberarsi dal dolore. Con il calare della notte in lei si accende la furia della
delusione: vuole radunare la città per bruciare le navi troiane.
• Enea sta dormendo, e gli appare in sogno Mercurio, che lo avverte che alle prime luci
dell’aurora Didone arriverà per distruggerlo. Allora lui si sveglia e ordina a tutti di levare le
ancore e partire.
• Didone, vedendo all’aurora Enea partire si dispera ancora di più: si dispera e per lei non ha
più senso vivere; affoga sempre di più nel vortice del suo delirio. Lancia maledizioni, cerca
di mandare i suoi all’attacco ma è tutto inutile. Piuttosto che continuare preferisce morire.
• Manda la sua badante a chiamare Anna per compiere l’atto di bruciare la pira. Giunta li,
dove ci sono il letto e gli oggetti di Enea non resiste al dolore: sente che deve morire. Allora
prende la spada e si trafigge sotto il petto. Anna, la nutrice vedono cosa Didone ha fatto e si
disperano tutti, mentre la regine sta morendo sotto lente e atroci sofferenze. Anna si sente
tradita e abbandonata dalla sorella.
• Giunone, commossa dalla scena, non può più far soffrire la sua protetta. Allora manda Iride
per strapparla dal dolore e portarla nell’aldilà. Così Iride va e strappa un capello da Didone,
liberandola dal dolore della morte.
ODISSEA
Riassunto tematiche dei canti da fare.
CANTO 1
• Proemio sulle peripezie di Odisseo
• Furia del dio Sole (vacche sacre) e Poseidone (accecamento del figlio)
• Gli uomini pagano le conseguenze delle loro gesta
• Dolore di Atena per Odisseo
• Proci = vermi e approfittatori
• Profezia = speranza di Telemaco → ripresa comando della casa
CANTO 5
• Ulisse solo, triste, dimenticato e trattenuto da Calipso → vuoto
• Hermes trasmette a Calipso il volere di Zeus: lasciar andare Ulisse → rabbia di Calipso
• Ulisse freme per partire, è di nuovo “vivo”, Calipso lo aiuta
• Calipso vs Penelope
• Interferenza di Poseidone vicino all’isola dei Feaci = tempesta e naufragio
• Naufragio: voglia di esser morto da eroe combattendo, disperazione. Sofferenza ma vivo
• Istinto di sopravvivenza → esausto alla spiaggia
CANTO 8
• Assemblea dei Feaci su Odisseo (non sanno chi è) → tutti lo devono aiutare a tornare a casa
• Banchetto e canto della guerra a Ilio: Odisseo si copre col mantello per piangere (notato da
Alcino) → vergogna
• Gare → giovani. Laodamante (figlio di Alcino) sfotte e sfida Odisseo, che usa l’intelligenza
per zittirlo, ma anche con prodezze ginniche → arroganza giovanile
• Elogia di Odisseo ai danzatori bravi → Alcino gli dona una sua spada
• Bagno di Odisseo ammirato da Nausica (innamorata)
• Banchetto: Odisseo invita Demodoco a cantare del cavallo → canto nel dettaglio
• Odisseo piange e Alcino se ne accorge e interrompe il canto → vuole sapere chi è
CANTO 9
• Odisseo si rivela e si racconta → cattivo destino
• Terra dei Lotofagi → loto che li induce a rimanere
• Terra dei Ciclopi senza leggi e misteriosi → curiosità di Odisseo lo spinge ad esplorare la
terra
• Nella grotta di Polifemo banchettano
• Polifemo → Odisseo gli chiede ospitalità. → tranello e mangia 2 dei compagni
• Inganno di Odisseo: il suo nome è Nessuno e lo accecano; così che nessun ciclope lo aiuti
• Inganno pt 2: Odisseo e i compagni escono legandosi sotto le pecore di Polifemo →
sopravvivono ma sono in lutto per i compagni mangiati
• Odisseo scampa ma compie un errore: rivela il suo vero nome a Polifemo → invoca il padre
Poseidone: che non ritorni a casa o che ritorni attraversando i patimenti più dolorosi
CANTO 10
• Odisseo da Eolo: otre dei venti data a Odisseo → stoltezza e curiosità dei compagni li
allontana da casa
• Ritorno da Eolo: cacciati via, disprezzati per spreco del dono, mancanza di rispetto ospitalità
• Non sono i benvenuti a Lamo; Lestrigoni = giganti
• Isola di Eea di Circe: trasforma i compagni di Odisseo in maiali. Odisseo è curioso di andare
anche per riprendere i suoi compagni. → Hermes da un farmaco per proteggerlo → Odisseo
riesce così a raggirare Circe e a riottenere i suoi compagni
• Rimangono intrappolati sull’isola per anni e i compagni vogliono tornare a casa → Odisseo
chiede, ma dovrà passare per gli inferi e compiere un rito (libagione x morti, sangue, farina)
e interrogare Tiresia
• Partono per l’Ade ed Elpenore muore cadendo → non lo seppelliscono
CANTO 11
•Ade: fa come ha detto Circe e arrivano le anime dei morti
•Per primo arriva l’anima di Elpenore, appena morto sull’isola di Eea e lo prega di seppellirlo
•Tiresia → profezia: non dovranno toccare le vacche sacre del Sole in Trinacria, in caso
contrario tornerà a casa perdendo i compagni e tardi. Una volta uccisi i Feaci dovrà andare
da montanari e fare sacrifici a Poseidone
• Vede poi la madre, gli dice che Penelope e Telemaco sono ancora vivi e l’aspettano →
pianto e cerca di abbracciarla 3 volte
• Vede i grandi eroi del passato
• Odisseo si interrompe nella narrazione e i Feaci lo incitano ad andare avanti
• Vede Agamennone: piange, è stato assassinato da Egisto e sua moglie a tradimento → morte
miserevole
• Vede Achille: pentito del suo destino, avrebbe preferito la vita ma anonima
• Aiace sta distante → sconfitta
• Vede Eracle, ma solo la sua vigoria: lui sta fra gli dei
CANTO 12
• Avvertimento di Circe: incontrerà le Sirene, le onde delle Anfitrite, e il mostro Scilla (non
affrontarlo armato) e Cariddi, non dovranno toccare le vacche sacre del Sole
• Odisseo vuole sentire le Sirene ed escogita il piano
• Non parla ai suoi compagni di Scilla e si arma per affrontarlo (passando tra il mostro e
Cariddi) → morte di un compagno
• in Trinacria: approdo e Odisseo avverte di non toccarle se vogliono tornare a casa
(approdano a causa di una tempesta) finché il cibo c’è
• Odisseo si allontana e si addormenta, ed Euriloco convince i compagni a mangiare le vacche
di Sole → Odisseo li cazzia male
• Helios si incazza a morte e dice di scatenare una tempesta → tutti i compagni di Odisseo
muoiono e lui giunge ad Ogigia

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