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Gli aracnidi

PREFAZIONE I ragni, inquilini indesiderati delle nostre abitazioni, non suscitano lattrazione che la gente prova per molti altri animali. Nonostante ci sia un moderato gruppo di ricercatori che ha realizzato studi approfonditi sulla materia, le opere da loro realizzate sono scarsamente disponibili a causa del minimo livello di richiesta da parte del pubblico. Soprattutto in Italia, lo studio di questi animali particolarmente scarso, e lunico lavoro che tratti la fauna aracneologica italiana lormai ultracentenario Catalogo sistematico degli Araneidi italiani (Canestrini & Pavesi, 1868). Validi contributi alla conoscenza di faune regionali si ebbero verso la fine del secolo scorso ed allinizio dellattuale ad opera degli stessi G. Canestrini (Trentino) e P. Pavesi (Lombardia), di E. Caffi (Calabria) e A. Garneri (Sardegna), ed ancor pi notevole fu lincremento di dati fornito da L. Di Caporiacco con diversi saggi pubblicati fra il 1922 e il 1981. I dati cos accumulati costituiscono tuttora lossatura principale delle conoscenze sulla fauna araneologica italiana, anche se in molti casi non sono pienamente attendibili, sia per la difficile interpretazione della nomenclatura usata dagli autori pi antichi, sia per leccessiva disinvoltura con cui Di Caporiacco assegnava nomi a ragni immaturi che non era possibile determinare con precisione. INTRODUZIONE AGLI ARACNIDI Quello dei ragni o Araneidi (Araneae) uno degli undici ordini che costituiscono la classe degli Aracnidi, la quale appartiene al Filum degli Artropodi. Questo raggruppamento numericamente il pi importante di tutto il regno animale, dal momento che comprende l 80% delle specie viventi. Una traduzione letterale del termine sarebbe piedi articolati o piedi con giunzioni; da intendere come zampe articolate; naturalmente anche i nostri arti presentano giunzioni ma queste interessando lo scheletro osseo interno non sono evidenti. Negli artropodi, al contrario, il corpo sorretto da un rivestimento esterno, detto appunto esoscheletro, in cui sono evidenti le giunzioni che collegano i vari articoli e segmenti, e che consentono il movimento. Lesoscheletro, che nel caso di insetti, aracnidi e miriapodi composto principalmente di chitina, non ha solo la funzione di sostegno, ma protegge lorganismo dalla disidratazione ed sede di alcuni organi sensoriali. Questa cuticola, malgrado i vantaggi che consente, poco estensibile e deve essere eliminata e riprodotta pi volte (ecdisi o muta) durante laccrescimento. Inoltre una simile cuticola ben si adatta a piccoli esseri viventi, ma sarebbe incompatibile con la vita in animali di grandi dimensioni perch una simile protezione dovrebbe essere molto pi robusta e massiccia e laumento di peso che questo comporterebbe non sarebbe proporzionale alla forza muscolare dellanimale. Al di fuori dei trilobitomorfi, che scomparvero verso lEra secondaria, il fylum degli Artropodi si suddivide in questo modo: 1 - Mandibolati o Antennati, che possiedono antenne e tre paia di appendici masticatori (classi dei Miriapodi, dei crostacei e degli insetti); 2 - Chelicerati, che non possiedono antenne ma hanno dei cheliceri,

(classi dei Merostomi, dei Pantopodi e degli Aracnidi). Gli autori antichi (Carl Von Linn, Carl Clerck e Pierre Latreille) non avevano ancora distinto gli Aracnidi dagli Insetti; i primi a separare le due classi furono Lamarck (1801) e Carl Ludwig Koch che scrisse tra il 1836 e il 1848 Die Aracniden in sedici volumi. Le caratteristiche principali degli Aracnidi sono: la presenza di quattro paia di zampe, lassenza di ali o antenne e la suddivisione del corpo in due regioni. Gli Araneidi si distinguono dagli altri Aracnidi per la presenza di un peduncolo sottile che collega i due blocchi (prosoma e opistosoma), e per la presenza di filiere addominali. Gli Aracnidi formano una classe piuttosto eterogenea. Comprendono 10 ordini attuali e 4 estinti. Compaiono nel Siluriano, hanno lasciato l'ambiente acquatico per colonizzare la terraferma in tempi diversi risolvendo in modo opportunistico e divergente i problemi che pone tale ambiente. Ci lo si desume dal modo in cui utilizzano l'ossigeno gassoso (trachee, polmoni a libro, sacchi polmonari) dal modo in cui trasferiscono i gameti maschili per inseminare le uova (spermatofore, fecondazione interna mediante meccanismi diversi), nonch dalla maniera in cui proteggono gli stadi giovanili (viviparit, cure parentali). Per quanto riguarda la locomozione essi si servono tutti delle ultime quattro paia di appendici del capotorace, poich il primo paio dopo i cheliceri trasformato in palpi che hanno funzioni sensorie, oppure terminano in chele.

Gli Aracnidi sono privi di occhi composti, sono predatori e muniti di veleno - ma molti Acari e Opilioni si nutrono di materiale vegetale o di detriti. Ne esamineremo qui gli ordini pi importanti.
Gli aracnidi sono una classe di artropodi del subphylum dei chelicerati. Strutturalmente il loro corpo suddiviso in due tagmata, quello anteriore detto cefalotorace e quello posteriore detto opistosoma o addome. Hanno un primo paio di appendici, dette cheliceri, composte da due o tre articoli e con funzioni relative all'alimentazione e alla difesa e da un secondo paio, dette pedipalpi, composte da sei articoli e con funzioni sensoriali, locomotorie, fossorie e riproduttive a seconda degli ordini. Le appendici dell'opistosoma tendono a scomparire (ne troviamo qualche traccia solo in alcuni ordini), ed in questa classe si nota la tendenza alla fusione dei segmenti di prosoma prima ed opistosoma poi, e nei pi evoluti (gli Acarina volgarmente noti come acari) a fondere le due regioni. Le altre paia di appendici costituiscono le zampe ambulatorie, composte da sette articoli di diversa forma e lunghezza, adatte principalmente alla locomozione. Gli ordini pi conosciuti sono quello degli scorpioni, e degli Araneidi, che comprende i ben noti ragni. Furono i primi animali che colonizzarono le terre emerse. Molti aracnidi sono predatori.

Struttura macroscopica degli Aracnidi: (1) quattro paia di zampe (2) il prosoma con i pedipalpi (3) l'opistosoma o addome.

Gli Arachnida si suddividono nei seguenti ordini:

Trigonotarbida: aracnidi estinti da circa 280 milioni di anni, simili a ragni, con resti fossili in Europa e Nordamerica. Amblypygi: sono simili nell'aspetto a ragni, ma non secernono seta e hanno il primo paio di zampe particolarmente robusto; sono note un centinaio di specie. Araneae: sono i comuni ragni, cosmopoliti, rappresentano l'ordine pi cospicuo con oltre 41.000 specie classificate. Lordine dei Ragni; aracnidi carnivori con mandibole provviste di appendici ad uncino (cheliceri) con ghiandole velenifere, le mascelle portano un palpo sottile ed allungato (pedipalpo), avente funzione principale di trattenere leventuale preda. I ragni hanno aspetto e dimensioni variabili, la femmina in genere pi grossa del maschio, hanno quattro paia di zampe, e il corpo diviso in due sezioni, una anteriore detta prosoma, ed una posteriore detta opistosoma. Nella parte estrema posteriore presentano delle ghiandole (filiere) da cui fuoriesce un liquido viscoso che allaria forma fili setosi, che servir al ragno per tessere la tela e catturare le sue prede, tela che osservandola, in certi casi meravigliosa, quasi unopera darte. Tutti i ragni producono seta,

sebbene non tutti tessano la tela, tutti cacciano insetti che paralizzano coi denti (appendici ad uncino) avvelenati. Infatti, tutti i ragni sono velenosi, il loro veleno contiene sostanze neurotossiche che possono avere effetti sensibili anche sulluomo, ma pochissimi possono avere effetti gravi, se non un effetto paragonabile ad una puntura di una vespa o un calabrone, a parte su individui con problemi allergici, cui puntura pu rilevarsi letale per shock anafilattico, ma per tali individui vale qualsiasi puntura, sia di ragno sia dinsetto. Comunque in generale i ragni non sono pericolosi, ma se non si conosce la specie e meglio non infastidirli, perch anche se rari esistono ragni molto velenosi specialmente nei paesi caldi o tropicali. Molti ragni hanno abitudini notturne, in pratica restano nascosti di giorno per uscire e cacciare di notte. Vi cito alcuni ragni: il ragno comune o casalingo (Tegenaria domestica), tutti credo labbiano incontrato almeno una volta, innocuo ma il morso pu provocare arrossamento e gonfiore; la tarantola (Lycosa tarentula), molto diffusa in Italia meridionale, non letale, ma da non sottovalutare, il morso molto doloroso, provoca gonfiore e possono verificarsi sintomi di febbre, nausea, vomito e malessere generale. Alcune specie giganti, (false tarantole), hanno anche peli urticanti, toccandoli possono provocare forte prurito come l'ortica (pianta). Spesso le tarantole giganti es. le migale, sono allevate da appassionati, in questi casi, specie se si neofiti, maneggiarle con delicatezza e cautela, non sono cricti; la vedova nera (Latrodectes tredecimguttatus) presente anche in Italia, detta malmignatta, potenzialmente pericolosa, in caso di morso recarsi subito al pronto soccorso, senza farsi prendere dal panico, per un controllo, generalmente raro essere morsi, ed raro che sia letale, anche se in Italia si sono verificati alcuni incidenti letali. Oltre alla Latrodectus tredecimguttatus, in Italia, ci sono altri ragni la cui pericolosit da non sottovalutare, in primis la Tegenaria agrestis, poi la Steatoda paykulliana, e il Loxosceles rufescens. Un ragno molto pericoloso, che fortunatamente non si trova in Italia il ragno dei cunicoli ( Atrax robustus), presente in Australia, in grado col suo morso di causare la morte di un uomo in poche ore, lAtrax viene considerato il ragno pi pericoloso al mondo. I ragni sono tantissimi, di varie dimensioni e variopinti, molti tessono tela sferica, altri tele irregolari, altri ancora predano senza tessere tele, come: i ragni-granchi che si muovono con andature laterali simile a quella dei granchi (crostacei), vivono e cacciano nella vegetazione e sui fiori; i ragni-lupo che assalgono le loro prede sul terreno e sulla vegetazione bassa; i ragni-saltatori che vivono sui muri e sulle rocce, si avvicinano il pi possibile alle prede per poi saltagli addosso e immobilizzarle; i ragnisputacchini che catturano le prede lanciando dalle mandibole materiale vischioso di rapido indurimento; oppure i ragni-palombari e molte altre specie.

Phalangiotarbida: i resti fossili rinvenuti di questi aracnidi non consentono di discriminare se si tratta di antenati degli opilioni o degli acari; anch'essi estinti da circa 280 milioni di anni e finora rinvenuti nelle rocce dell'Europa e del Nordamerica.

Opilionidi: sono aracnidi con cefalotorace e opistosoma fusi insieme e gambe lunghissime; cosmopoliti, ne sono state finora classificate oltre 5.000 specie.

Lordine degli Opilionidi; aracnidi dallaspetto molto simile ai ragni, differiscono da loro per il corpo composto di un solo elemento (capo-torace) e per le lunghissime e sottili zampe, non sono in grado di tessere tele perch non hanno filiere, e non posseggono nemmeno di ghiandole di veleno, infatti, non sono predatori veri e propri, ma hanno abitudini spazzine, in genere divorano carogne. Questi animaletti sono generalmente attivi nelle ore notturne li possiamo trovare sui muri sui tronchi degli alberi, nella fitta vegetazione ecc. Un esempio di quest ordine il Falangio Opilio Palpigradi: sono aracnidi di dimensioni molto piccole e con un flagello nella parte finale dell'opistosoma; attualmente se ne conoscono circa 70 specie.

Pseudoscorpionidi: sono aracnidi di dimensioni molto piccole, pi strettamente imparentati con isolifugi che con gli altri ordini; ne sono note oltre 2.500 specie. Ricinulei: aracnidi di dimensioni ridotte, meglio noti come ragni zecche, diffusi in Africa e nelle Americhe; ne sono note circa 75 specie. Schizomida: questi aracnidi sono molto simili agli Uropygi, ne differiscono per lo scudo del prosoma diviso in due parti; comprendono circa 220 specie. Scorpioni: sono aracnidi caratterizzati da un corpo allungato e segmentato e dal primo paio di zampe pi grande delle altre, adatto ad afferrare la preda; sono cosmopoliti e comprendono oltre 2000 specie. Lordine degli Scorpioni; gli scorpioni hanno il corpo formato da pi segmenti, capo-torace, addome segmentato e post-addome, pure segmentato, ha sei occhi, due sopra la testa che non distinta dal torace, e quattro ai lati, otto zampe e i pedipalpi sono trasformati in chele, allestremit del postaddome sono presenti le ghiandole velenifere e un aculeo ad uncino che inietta il veleno. Gli scorpioni sono degli aracnidi con abitudini notturne, carnivori e predatori come i ragni, catturano vari insetti e altre prede con le loro chele. Alcune specie possono arrivare a 20 cm di lunghezza circa, con il loro veleno sono in grado di uccidere l'uomo, in particolare il genere Butus. Lo Scorpione presente anche in Italia (lEuscorpius italicus e lEuscorpius flavicaudis, ecc.) ma innocuo per luomo perch di dimensioni molto piccole, 4,5 o 5 cm al massimo. In genere la puntura dalla punta della coda dove inietta il veleno usata principalmente a scopo di difesa, raramente per offesa, solo in casi particolari quando deve immobilizzare prede di grandi dimensioni, infatti, per

cacciare in genere usa le sue potenti chele. Dalle nostre parti lo possiamo trovare nelle fessure delle rocce, nei vecchi muri ecc. Molte specie di scorpioni come le tarantole vengono allevati, anche in questo caso, prestare attenzione, non sono giocattoli.

Solifugi: aracnidi diffusi nelle zone tropicali e in quelle aride, molto veloci sul terreno, hanno un potente morso, anche se non velenoso; comprendono attualmente circa 1000 specie. Lordine dei Solifugi; aracnidi daspetto che si avvicina ai cugini ragni, oppure un misto tra un ragno ed uno scorpione, possiedono, 8 zampe con le quali corrono molto velocemente (sono gli aracnidi pi veloci), e pedipalpi privi di chele simili a zampe, dando limpressione di possedere 10 zampe, nonch cheliceri a pinza molto sviluppati in modo sproporzionato rispetto al resto del corpo, utilizzati come

organi di difesa di accoppiamento ma anche di attacco per alimentarsi. Non hanno filiere come i ragni e non hanno nemmeno ghiandole velenifere, non sono velenosi ma il loro morso pu essere molto doloroso. Sono aracnidi carnivori e spietati predatori, non essendo velenosi bloccano e mangiano la preda ancora viva, le prede principali sono vari insetti, ragni, scorpioni, piccoli rettili e carcasse di animali morti, molte specie sono in grado di effettuare piccoli salti, infatti, spesso balzano sulla preda. Lordine dei solifugi include varie famiglie di aspetto, dimensioni e forma diversa, le dimensioni vanno da 20 mm a 16-20 cm circa comprese le zampe. Il loro nome proviene dal latino fuggire dal sole anche se molte specie sono notturne, le specie diurne tendono ad evitare il sole diretto cercando lombra, con movimenti rapidissimi, seguendo anche lombra di un uomo o un animale in movimento, dando limpressione di inseguire in modo minaccioso, ma assolutamente innocui per luomo. Sono conosciuti sotto altri vari nomi, come: ragni del sole, ragni del cammello, scorpioni del vento oppure taglierine della barba e dei capelli ecc., nomi legati per lo pi a leggende popolari, infatti, ragni del sole perch evitano il sole, del cammello perch seguono lombra dei cammelli, scorpioni del vento per la eccezionale velocit nel correre, ed infine taglierine dei capelli perch si narra che di notte tagliano i capelli umani o peli di animali per rivestire il loro nido, ma trattasi di leggende, sicuramente le femmine amano raccogliere peli o capelli vaganti per rivestire il nido, dove vi deporranno le uova. Un esempio di questo ordine sono i Galeodes Arabas, specie molto comune nell Africa del nord e Medio Oriente.

Haptopodida: ordine attualmente noto da una sola specie fossile, dalle fattezze simili a quelle di un ragno, anche se con il primo paio di zampe sproporzionatamente lungo. Uropygi: sono aracnidi dall'addome molto piatto e dal tratto terminale a forma di flagello; sono state finora descritte circa 100 specie. Acari: sono gli aracnidi che hanno maggiori contatti con la specie umana, dal punto di vista sanitario ed economico; cosmopoliti, contano circa 40.000 specie descritte

Lordine degli Acari; aracnidi in maggioranza adattati alla vita parassitaria a spese di animali e piante, ma troviamo anche acari predatori, altri ancora vivono tra i detriti vegetali, lhumus, ecc. Hanno corpo unico senza suddivisioni, generalmente globoso e piuttosto molle, sono di aspetto vicino hai cugini ragni o gli opilionidi, infatti, inizialmente formavano un unico ordine, lapparato boccale adattato alla loro vita da parassiti, con i cheliceri ed i pedipalpi fusi insieme formando la bocca dettarostro. Le zampe articolate sono ambulatorie, in numero di quattro paia anche se in alcune specie se ne trovano tre o solo due. Sono generalmente di dimensioni piccolissime o piccole tranne alcune specie come lIxodes (zecca), sono numerosissimi e si possono trovare ovunque, molte specie possono essere portatori di pericolose malattie, quindi molto dannosi per i mammiferi e luomo stesso sia per le malattie che possono portare, che per i danni che arrecano allagricoltura. Si dividono in pi

sottordini: Tetrapodili, Notostigmati, Parasitiformi, Olotiroidei, Trombidiformi, Sarcoptiformi. Gli acari pi conosciuti, sono lAcaro della scabbia (Sarcoptes scabiei) parassita delluomo, la Zecca (Ixodes ricinus) parassita dei mammiferi sia selvatici che domestici, il Ragnetto rosso (Metatetranychus ulmi) e Ragnetto giallo (Eotetranychus carpini) tra i parassiti delle piante.

Ragni, che senso Sulla vista degli animali vi abbiamo detto tutto in uno speciale, corredato da multimedia in cui ci siamo messi nei loro panni e in cui vi abbiamo sfidato a riconoscere lanimale dal suo occhio. Cos, giocando, abbiamo scoperto che i ragni in genere hanno 8 organuli fotorecettori proprio degli invertebrati, gli ocelli, che hanno una struttura pi semplice di quella dellocchio. Incapaci di percepire i colori, gli ocelli sono molto sensibili alle differenze di intensit della luce. Per il resto i ragni si servono del loro sistema di setole che ricoprendo tutto il loro corpo permettono di "sentire" il mondo esterno.

Il ragno con la super tela Nel mondo dei ragni le sorprese sono quotidiane, ma questo aracnide straordinario: Caerostris darwini vive infatti in Madagascar, e con la sua seta fortissima in grado di costruire tele che possono tranquillamente superare un piccolo fiume e catturare tutto ci che vi si imbatte. Una ragnatela era larga quasi 25 metri, e aveva almeno 30 insetti intrappolati. La seta forte almeno il doppio di quelle prodotte da altri ragni, e sembra essere 10 volte pi volte pi forte di un filo di Kevlar delle stesse dimensioni.

Non si butta via niente Poveri ragni tanta fatica per costruire la tela (qui al microscopio gli organi - detti fusuli - attraverso cui passa il "filo"). E poi basta un colpo di vento per vedersela distruggere. Ma questi membri della famiglia degli Araneidae non si danno quasi mai per vinti. Anzi. Quando la ragnatela inutilizzabile, molti di loro la riciclano. O meglio la mangiano. La tela , infatti, composta da alcune sostanze altamente proteiche utili per la produzione di nuova seta da "tessere".

Ragni da centrotavola

A qualche amante degli arredi di una volta potrebbe sembrare un curioso centrotavola di pizzo ricamato. E invece no, quello che vedete qui la tela di un ragno. Per lesattezza un esemplare di ragno tigre (Argiope savignyi), fotografato in Costa Rica, in mezzo alla sua complessa tela. Ma perch questi ragni non fabbricano tele semplici come i loro cugini nostrani? Ancora non si sa e gli scienziati fanno solo delle ipotesi. Una recente spiegazione vuole che gli Argiope "decorino" le loro ragnatele per "esercitare" le ghiandole produttrici di seta aciniforme, un materiale molto resistente che serve anche per immobilizzare le prede. Secondo uno studio del 2007 invece sarebbero usati come trappole per gli insetti. I malcapitati pensano di trovarsi di fronte ad abbeveratoi - l'acqua piovana infatti si raccoglie nei "ricami" - inconsapevoli di essere finiti invece nella tela del ragno.

Occhio al predatore! Immaginate di essere unape. Di individuare questo bel fiore e di leccarvi i baffi allidea del nettare disponibile. Ma all'improvviso una brutta sorpresa: un ragno granchio l in agguato che aspetta ben mimetizzato tra i petali pronto a mangiarvi. E non moller la presa visto che siete una delle sue prede preferite e le sue zampe anteriori, alle quali deve il nome, sono davvero poderose. La vera forza di questo aracnide (Misumena vatia), per - che vive in America del nord e in Europa e che stato scelto nel 2006 come ragno dellanno dalla European Society of Arachnology - sta nel fatto di poter diventare giallo o bianco in base al fiore sul quale si posiziona. Questa capacit tutta femminile; solo le femmine di questa specie, infatti, trasferendo nella cuticola un liquido pigmentato, nel giro di qualche giorno possono diventare da bianche a gialle. Per cui, occhio ai fiori di questi due colori, potrebbero nascondere il temibile ragno predatore!

Ragni salterini I variopinti ragni saltatori (Portia fimbriata), cruccio di ogni aracnofobico (aracnofobia la paura dei ragni) che si rispetti, sono degli abilissimi predatori. La ragione del loro nome piuttosto inquietante presto detta: assicurati a un filo di seta, compiono balzi incredibili per afferrare gli insetti in volo, per poi atterrare nuovamente sulla tela. Le sfortunate prede non hanno molte possibilit di sfuggire al loro destino: questi ragni sono dotati di una vista a 360, garantita da due occhi frontali e sei laterali molto piccoli. Ma come si suol dire: prima il dovere, poi il piacere: tra una caccia e laltra, questi aracnidi trovano anche il tempo di cimentarsi in sensuali danze di corteggiamento.

Nella tela del ragno La tela del ragno bagnata dalla rugiada mattutina si colora delle sfumature dell'arcobaleno. Nel caso della foto per si tratta di un'iride del tutto particolare, visto che la stessa seta della trama a produrlo. Il ragno infatti tesse una fibra formata da molecole lunghe che vengono stirate e arrotolate, in modo da rendere la "struttura" forte, ma elastica. Queste molecole in modo misterioso diffrangono la luce del sole in una miriade di colori. La diffrazione un fenomeno per cui per cui le onde elettromagnetiche (come la luce) e acustiche, incontrando un ostacolo le cui dimensioni siano equiparabili alla loro lunghezza d'onda, non si propagano in linea retta.

Ci incontriamo sott'acqua Aracnofobia? Suvvia, il ragno dacqua europeo (Argironeta acquatica) non supera il centimetro e mezzo di lunghezza e non farebbe male a una mosca. La maggior parte del tempo lo trascorre infatti in acqua, dove caccia piccoli pesci e girini di cui nutrirsi. La trappola in cui vengono attirati una campana che linsetto crea con una tela, che attacca alla vegetazione sommersa e che riempie daria. Rimane cos, in questa bolla daria, tenendo le zampe a penzoloni per percepire il passaggio della preda. Questa speciale tenda diventa anche il rifugio in cui passa linverno.

Ma che caldo fa? Se non rabbrividite all'idea di tenerne una in mano, potete sempre usarla come "termometro": la tarantola come tutti gli animali ectotermi - o a sangue freddo - usa l'ambiente esterno per regolare la propria temperatura corporea. Ecco perch il ragno e il suo "padrone", visti attraverso un termogramma, hanno colori cos diversi. La tarantola sta adeguando il suo corpo all'alta temperatura esterna (il fucsia indica le temperature pi elevate, intorno ai 45 gradi C, mentre il blu scuro quelle pi fredde, intorno ai 25 gradi). Il termogramma mostra le variazioni di temperatura della superficie di un oggetto: una specie di mappa ottenuta tramite la termografia, una tecnica di acquisizione di immagini nel campo dell'infrarosso.

Corna salvavita Non datele della cornuta. Se la natura l'ha dotata di un bel paio di "protuberanze" non certo per farne lo zimbello della foresta. Ma per dare a questa femmina di ragno - lunga una decina di millimetri - un aspetto pi temibile contro eventuali predatori. Una specie di assicurazione sulla vita. Sembra comunque che nascere "appuntiti" sia una catteristica comune a tutta la sua famiglia, quella dei Gasteracantha. Un clan allargato di aracnidi, dotati di corna o anche di variopinte corazze decorate da spine di ogni forma e dimensione. Quindi se vi dovesse mai capitare di trovarvi un giorno in una selva del Sud Est Asiatico, dove vivono, fate attenzione a dove mettete le mani.

Ragno con la coda Non una specie nuova alla scienza, ma la femmina di Micrathena cyanospina probabilmente uno dei ragni pi eleganti al mondo: si tratta di un ragno spinoso di grosse dimensioni caratterizzato dalla presenza di due lunghissime spine blu metallescenti.

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