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Rettili (1):

generalità e sistematica

Marco A. Bologna

marcoalberto.bologna@uniroma3.it
Filogenesi Tetrapodi (attuali)
Filogenesi
Rettili
Classificazione da me
adottata:

Parareptilia +

Eureptilia:
Testudinata

Lepidosauriformes
(Rhyncocephalia,
Squamata)

Archosauromorpha
(Crocodylia, Aves)
Filogenesi degli
arcosauri dinosauri
Caratteristiche biologiche
a)Uovo amniotico con guscio ed
annessi embrionali

b)Fecondazione interna con o


senza apparati copulatori.
Ovideposizione al suolo.

c)Corpo con cute cheratinizzata


e di norma coperto di squame o
piume

d)Polmoni più specializzati e


mancanza di respirazione
cutanea

e)Si differenziano dai Synapsida


(Mammalia) per alcune ossa
dell’orecchio interno e della
spalla, oltre che per assenza di
peli e di ghiandole mammarie
Caratteristiche biologiche
a) Uovo amniotico con guscio
Uovo telolecitico cioè con molte
ed annessi embrionali
riserve nutritive; schiusa in uno stadio
di sviluppo molto avanzato.
Presenta: a) guscio, perlopiù calcareo,
permeabile all'ossigeno e che
impedisce la disidratazione; b)
amnios, una membrana sottostante,
che lo protegge dalla disidratazione e
dalla compressione; c)
albume gelatinoso, riserva di proteine
per l‘embrione, lo isola
meccanicamente, lo idrata e lo
protegge dalle infezioni microbiche; d)
grossa cellula uovo ricchissima di
vitello (lipidi e proteine); e) una
membrana detta allantoide, che
rappresenta una vescica per l'urina che
contiene cristalli di acido urico; nel
punto di contatto col guscio avvengono
gli scambi respiratori;
Caratteristiche biologiche b) Fecondazione interna con
o senza apparati copulatori.
Fecondazione interna (con peni 1-2 o con Ovideposizione al suolo
avvicinamento delle cloache) e solo dopo di essa
l'uovo riceve l'albume e il guscio.
I rettili a vita acquatica, marina o in acqua dolce,
depongono comunque al suolo, o partoriscono
(Hydrophiidae) giovani già formati.
Alcune specie sono vivipare o ovovivipare.
Caratteristiche biologiche
c) Corpo con cute cheratinizzata e di norma coperto
di squame o piume
Caratteristiche biologiche
e) Si differenziano dai Synapsida (Mammalia)
d) Hanno polmoni più specializzati e
per i caratteri osteologici e tegumentari-
mancanza di respirazione cutanea
ghiandolari già descritti.
I Mammiferi probabilmente si sono differenziati
presto dagli altri Amniota e mantengono dei
caratteri primitivi come pelle ghiandolare (da
cui ghiandole sudoripare e del latte) e la
cheratina dei peli più simile a quella degli anfibi;
non possono avere escrezione di acido urico

Il polmone dei rettili (inclusi gli uccelli) si L’orecchio medio dei mammiferi è formato da staffa, presente in
compone di una serie di sacchi aperti reticolati tutti i vertebrati, incudine e martello; nei rettili questi due sono
più che veri alveoli. pezzi mandibolari
Classificazione tradizionale Reptilia
dei Rettili (Rettili)
Loricata

Squamata (Loricati)
Chelonia Rhynchocephalia (Squamati)
(Rincocefali)
(Cheloni)
Ophidia
Amphisbaenia
(Anfisbene) (Ofidi)
Sauria
Cryptodira
(Sauri)
(Criptodiri)
Pleurodira

(Pleurodiri)
L’evoluzione dei Rettili secondo la Teoria delle finestre temporali: oggi non più
adottata Le finestre temporali per l’alleggerimento del cranio e spazio per i muscoli

Anapsidi Diapsidi Euriapsidi o Parapsidi


Privi di finestre temporali Due finestre temporali per lato Solo la finestra temporale superiore
Condizione primitiva? (superiore ed inferiore)

Tartarughe (classificazione Lepidosauri Ittiosauri e Sauropterigi (Placodonti,


tradizionale) (lucertole, serpenti, tuatara) Notosauri e Plesiosauri) del
Arcosauri Mesozoico
(dinosauri, uccelli, coccodrilli, (classificazione tradizionale)
pterosauri)
Note: Tartarughe attuali
1) Secondo la classificazione tradizionale, tutte le tartarughe derivavano dagli Anapsidi.
2) Secondo le recenti classificazioni molecolari, le tartarughe attuali derivano invece dai Diapsidi.
3) Secondo le classificazioni più recenti, tutti gli Euriapsidi derivano dai Diapsidi.
3) Nello schema mancano i Sinapsidi (dai rettili mammaliani ai mammiferi attuali), che presentavano
solo la finestra temporale inferiore
Rhyncocephalia

Classificazione da me
Squamata adottata:
LEPIDOSAURI
Rincocefali (tuatara) Parareptilia +
Squamati
(lucertole, anfisbene e serpenti) Eureptilia:
Testudinata
Notare la posizione dei serpenti
non separati dai Sauri Lepidosauriformes
(Rhyncocephalia,
Squamata)
ARCOSAURI
Tartarughe Archosauromorpha
Coccodrilli (Crocodylia, Aves)
Dinosauri
Testudinata
Teropodi
(Uccelli) Loricata

Aves 11.341 specie (List of all species


of Reptiles, The Reptile Database.
le attuali tartarughe soni incluse fra i Diapsidi, anziché fra gli
Il problema delle tartarughe
Le prime analisi cladistiche morfologiche posero
gli Anapsidi e quindi le tartarughe (derivate da
essi) come il gruppo basale degli amnioti
(Gaffney, 1980).
Le analisi cladistiche morfologiche di Gauthier et
al. (1988), basate su moltissimi taxa viventi e
fossili, posero gli Anapsidi come il sister group
dei Diapsidi.
Le analisi cladistiche morfologiche di Rieppl e
collaboratori (1994-1997) considerarono le
tartarughe come sister group dei Lepidosauri,
quindi come Sinapsidi che hanno perso le fosse
temporali.
Le analisi molecolari pongono le tartarughe
sempre all’interno dei Diapsidi Arcosauri
(Mannen et al., 1997; Hedges & Poling, 1999;
Cao et al., 2000; Hugall et al., 2007;
Hedges, 2012; Field et al, 2014) .
Altre analisi recenti, combinando dati molecolari
e morfologici, ricollocano le tartarughe fuori dai
Diapsidi (Lee, 1997, 2001, 2013; Frost et al.,
2006). Il dibattito continua…
Hedges S. B. 2012. Amniote phylogeny and the position of turtles. BMC Biology 10 (64).
Chelonia
🞇 Vita terrestre (Testudinidae), marina (Cheloniidae e Dermochelyidae) e in acqua
dolce (la maggioranza).
🞇 Corazza ossea (=carapace) distinta in uno scudo (parte superiore) e un piastrone
(parte inferiore).
🞇 In alcune famiglie la corazza è molle (Trionychidae) o costituita da cartilagine con
migliaia di microplacche ossee (Dermochelys). In alcune specie è interamente
chiudibile (Terrapene).
🞇 Arti adatti alla deambulazione su terra e/o al nuoto.
🞇 Specie terrestri soprattutto erbivore; specie di acqua dolce soprattutto carnivore,
specie marine +/- onnivore.
🞇 Denti assenti, becco più o meno
tagliente.
🞇 Dimorfismo sessuale (piastrone spesso concavo nel maschio).
🞇 Fecondazione interna (pene unico).
🞇 Ovipari con deposizione sempre terrestre (nido). Determinazione termica
delsesso
🞇 Respirazione mediante due
PLEURODIRA
Pelomedusoidea Cheloidea

CRYPTODIRA
GEOEMYDIDAE
BATAGURIDAE
Testudinoidea (inclusi Platysternidae):
testuggini terrestri, testuggini palustri e platisterni

PLATYSTERNIDAE
Kinosternoidea:
testuggini del fango (Kinosternidae)
testuggini di fiume
(Dermatemydidae)
Chelydroidea: testuggini azzannatrici

CHELYDRIDAE

Chelonioidea: tartarughe marine

Trionychia:
testuggini dal guscio molle (Trionychidae) e
testuggine muso di porco
(Carettochelyidae)

Guillon et al. 2012. A large phylogeny of turtles (Testudines) using


molecular data. Contributions to Zoology 81:147-158.
Pleurodira
Gruppo più primitivo.
Nascondono la testa piegando il collo lateralmente (meccanismo meno
efficiente). 13 scudi nel piastrone.
Sudamerica, Africa, Nuova Guinea e Australia.

Cryptodira
Nascondono la testa arretrandola nel carapace tra le zampe
(meccanismo più efficiente). 12 scudi nel piastrone (manca
l’intergolare).
Tutte le regioni biogeografiche.
Piastrone di un pleurodiro
Pleurodira: Pelomedusidae
S America, S Africa, Madagascar, Isole Seychelles e Mauritius (areale di tipo gondwaniano)

Pelusios
Pelomedusa
Pleurodira: Chelidae
S America, Australia, Nuova Guinea (areale di tipo gondwaniano ma assenti in
Africa)

Chelodina
Tartarughe collo di serpente
(Australia – Nuova Guinea)

Chelus fimbriatus
Mata-mata
(S America) Hydromedusa maximiliani
Idromedusa (S America)
Criptodira

Testudinidae
S USA, America centrale e meridionale, Isole Galapagos, S Europa, Africa, Madagascar, Isole Seychelles e
Mauritius, Asia, Indonesia
(subcosmopoliti: mancano nella Reg. Australiana e nella parte settentrionale della Reg. Oloartica)

Testudo
(genere mediterraneo)
Testudo hermanni Gmelin, 1789
I: Testuggine di Hermann

Due piastre
sopracaudali

Distribuzione in Europa
Testudo graeca Linnaeus, 1758
(attualmente suddivisa in diverse specie, ancora da definire)

I: Testuggine greca o moresca

Una sola piastra


sopracaudale
Testudo marginata Schoeppf,
1792
I: Testuggine marginata
UK: Marginated
tortoise
Notare il
carapace
campanulato
;
una sola
piastra
sopracaudal
e

L’areale originario
comprende solo
Grecia (antica
introduzione in
Sardegna)
Testuggini giganti (sinistra)
e loro parenti stretti
(destra)
Chelonoidis
(Isole
Galapagos/
Sud America )

Centrochelys/
Geochelone
(Africa / Asia)

Aldabrachelys/
Pyxis e
Astrochelys
(Isole Aldabra e
Seychelles/
Madagascar)
GIGANTISMO NEI TESTUDINIDAE
(adattamento contro la predazione da uccelli rapaci?)

ISOLE GALAPAGOS
Genere: Chelonoidis
Distribuzione: Isole Galapagos (gigantismo insulare)
Affinità: altre Chelonoidis del continente sudamericano

ISOLE DELL’OCEANO INDIANO


Genere: Aldabrachelys (=Dipsochelys)
Distribuzione: Isola Aldabra e Isole Seychelles
Affinità: specie del genere Pyxis e Astrochelys
del Madagascar

AFRICA
Genere: Centrochelys
Distribuzione: savane aride e desertiche del
Sahel
Affinità: specie del genere Geochelone
Breve rassegna delle famiglie
Emydidae
Americhe, Antille, Europa, Emys orbicularis
NW Africa, Asia, (Paleartica)
Filippine, Indonesia
(mancano nella Reg.
Australiana e nella Reg.
Afrotropicale

Trachemys scripta
(Neartica/Neotropicale)
Oggi specie invasiva
Clemmys spp. Terrapene Tartarughe scatola
(Neartiche) (Neartiche)

Pseudemys e Graptemys
(Neartiche)
Emys orbicularis
I: Testuggine palustre europea

Distribuzione in Europa

Le popolazioni siciliane sono oggi classificate


come specie endemica, Emys trinacris,
distinguibile molecolarmente
Chelydridae
America Settentrionale e Centrale (specie d’acqua dolce)

Chelydra
serpentina
Tartaruga
azzannatrice

Macroclemys
temminckii
Tartaruga
alligatore
Trionychidae
N America, Africa, Asia, Filippine, Indonesia, Nuova Guinea (specie d’acqua dolce). Guscio molle

Apalone e Trionyx

Chitra
Dermatemydida Distribuzione: America centrale
(specie d’acqua dolce)
e Dermatemys

Geoemydidae
Distribuzione: America centrale e meridionale,
(=Bataguridae) N Africa, Medio Oriente, S Asia, Indonesia

Mauremys
(specie
acquatiche,
paleartiche,
presenti anche
in paesi
mediterranei)
Cheloniidae
Tutti i mari temperati e tropicali
Chelonia mydas
Caretta caretta Tartaruga caretta Tartaruga verde o T.franca

Cinque

piastre

laterali

Quattro
piastre
Eretmochelys imbricata
Tartaruga embricata
Dermochelyidae Dermochelys coriacea
Tartaruga liuto
Loricata
A

A: Alligator/Cayman
B: Crocodilus B

Crocodilus Alligator Cayman Gavialis


• Corpo rivestito da una corazza dermica.
• Palpebre chiudibili.
• Generalmente dulcacquicoli, talvolta anche marini.
• Coda natatoria lateralmente compressa.
• Carnivori.
• Dentatura molto variabile.
• Dimorfismo sessuale poco evidente.
• Fecondazione interna (i maschi hanno un solo pene).
• Ovipari con deposizione terrestre.
• Respirazione mediante due polmoni.
Breve rassegna delle famiglie
Crocodilidae – Alligatorinae
SE USA, Centro e S America, Cina orientale
Alligator (N America e Cina)

Cayman (C e S America)
Crocodilidae – Crocodilinae
Centro America, regioni settentrionali del S America, Africa, Madagascar, S Asia, Filippine, Indonesia, Nuova
Guinea, N Australia
Tomistoma (Reg. Indomalese)
Crocodilus

Osteolaemus
(W e C Africa)
Gavialidae
Unica specie
vivente:
Gavialis
gangeticus
Pakistan, N India, Nepal,
Bangladesh, Birmania
Rhynchocephalia
RINCOCEFALI: una sola famiglia Sphenodontidae.
Un solo genere: Sphenodon. Numero di specie ancora incerto: forse una sola,
Sphenodon punctatus; S. guentheri, rivalutata nel 1990, è stata messa in discussione nel
2010.
Distribuzione: 32-35 piccole isole a Nord della Nuova Zelanda, dove il rischio di predazione
da cani, gatti e ratti è minore. Resti subfossili mostrano che la specie era presente anche nelle
isole maggiori prima dell’arrivo dei Maori.
RINCOCEFALI (Rhynchocephalia):
Antichissimo ordine di Lepidosauri, probabilmente evolutosi in Laurasia:
- primo reperto fossile in Europa (Triassico superiore);
-diffusione ampia nel Giurassico e Cretaceo inferiore (Eurasia, N e S America) con specie
terrestri e acquatiche;
- estinti in Asia nel Giurassico, nel S America alla fine del Cretaceo;
- sopravvissuti in Nuova Zelanda.
Probabilmente estinti ovunque a causa della competizione con gli Squamati, anch’essi
originati in Laurasia e poi differenziati in tutti i continenti a partire dal Cretaceo.
Due serie di denti sulla mascella I Rincocefali (Tuatara)
si sovrappongono a una serie
sulla mandibola.
Organo fotorecettore «terzo occhio»
sulla fronte. Apice della mascella
formante un becco.

Organo copulatore maschile assente.


Accoppiamento simile a quello degli uccelli.
Maturità sessuale a 10-20 anni.
La femmina depone 6-10 uova ogni 2-5 anni, fino a
60
anni di età. Superano spesso i 100 anni di età.
Determinazione del sesso: a 21°C, il rapporto dei
nuovi nati è 1:1; a 20°C, 80% femmine; a 22°C, 80%
femmine
Adulti notturni, giovani diurni per evitare il cannibalismo.
Alimentazione: invertebrati (lombrichi, molluschi, insetti, aracnidi) e piccoli vertebrati
(rane, lucertole, nidiacei).
Alcuni Procellariformi nidificano nelle tane dei tuatara che talvolta si nutrono delle uova e
dei pulcini.
SQUAMATA (classificazione tradizionale semplificata)
Amphisbaenia Amphisbaenidae
(privi di arti)
Gekkonidae
Iguanidae
Agamidae
Chamaleonidae
Scincidae
Sauria
(generalmente provvisti di arti, Lacertidae
due polmoni e palpebre mobili) Anguidae
Varanidae Helodermatidae
Scolecophidia Typhlopidae
Colubridae
Henophidia Boidae
Ophidia Elapidae
(quasi sempre privi di
arti, con un polmone Hydrophiidae
e palpebre fuse)
Caenophidia Viperidae
SQUAMATA
Notare che, nonostante le politomie, serpenti e anfisbene sono radicati all’interno dell’albero e non
possono essere separati dai sauri.
SQUAMATA
Qualunque siaQlo ricostruzione degli alberi (con vari metodi), i dati molecolari indicano un legame
stretto fra serpenti e varani
CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI SQUAMATI
• Corpo coperto di squame; palpebre chiudibili o fisse.
• Famiglie terrestri, marine e di acqua dolce.
• Arti adatti a correre, arrampicarsi e/o nuotare. Molto ridotti o addirittura
assenti in Amphisbaenidae e in alcune famiglie di Sauri (Scincidae,
Anguidae); sempre assenti negli Ofidi (tracce negli speroni dei Boidae).
• Insettivori e/o carnivori, talvolta erbivori (alcuni sauri).
• Dentatura molto variabile. Ghiandole velenifere presenti solo in
Helodermatidae e in molti Ofidi.
• Dimorfismo sessuale presente soprattutto nei Sauri;
• Livrea giovanile criptica spesso presente.
• Fecondazione interna (i maschi hanno due emipeni).
• Ovipari o vivipari. Determinazione termica del sesso.
• Respirazione mediante due polmoni nei Sauri, uno solo negli Ofidi (il destro)
e nelle Anfisbene (il sinistro).
Amphisbaenia
SE USA, NW Messico Grandi Antille, S America, Spagna , NW e centro Africa, W Asia

Bipes

Amphisbaena

Blanus
Sauria

• Corpo coperto di squame; Palpebre chiudibili (raramente fisse, p. es. Gekkonidae)


• Famiglie terrestri, marine (iguane marine) e di acqua dolce.
• Arti adatti alla deambulazione su terra e al nuoto. Molto ridotti o del tutto
assenti in alcune famiglie (Scincidae, Anguidae). Si conservano i cinti pelvico e
pettorale.
• Insettivori, carnivori, frugivori o erbivori (alcuni Iguanidi).
• Dentatura molto variabile. Ghiandole velenifere presenti in Helodermatidae.
• Dimorfismo sessuale spesso presente.
• Fecondazione interna (i maschi hanno due emipeni).
• Ovipari o vivipari.
• Respirazione mediante due polmoni.
• Autotomia nella coda: si stacca quando afferrata da un predatore (Lacertidi,
Scincidi, Geconidi, Sferodattili, Anguidi)
Breve rassegna delle famiglie
Gekkonidae
S USA, Centro e S America, Antille, S Europa, Africa, Madagascar, Asia, Filippine, Indonesia, Nuova Guinea,
Australia, Nuova Zelanda (subcosmopoliti: assenti nella parte settentrionale della Regione Olartica)

Tarentola Phelsuma
Palpebre fisse e trasparenti
(come nei serpenti), zampe
adatte ad arrampicarsi su
alberi, foglie e rocce;
generalmente depongono 2 uova

Hemidactylus Gekko Uroplatus


Tarentola mauritanica , T. fascicularis
I: Tarantola muraiola o Geco comune
e Geco libico (Lampedusa)

Distribuzione in Europa

Dita dilatate con cui riesce a camminare anche sui


vetri. Pelle ruvida e tubercolata utile per
confondersi sulle cortecce rugose degli alberi,
soprattutto sughera e altre latifoglie.
Hemidactylus turcicus
I: Geco verrucoso
Dita meno dilatate rispetto a quelle
del geco comune; unghie più lunghe;
entrambe le specie vivono anche in
ambiente urbano, negli appartamenti,
nutrendosi di ragni, mosche,
zanzare, blatte)

Distribuzione in Europa
Cyrtopodion kotschyi
I: Geco di Kotschy

Specie mediterranea orientale, probabilmente


introdotta in Puglie attraverso i traffici
navali in epoca storica.
Le dita sono sottili e allungate, simili a quelle
dei lacertidi

Distribuzione in Europa
Sphaerodactylidae
Euleptes europaea
I: Tarantolino

Endemita sardo-corso, diffuso anche in diverse isole tirreniche.


Si distingue facilmente per la forma delle dita.
Iguanidae
Americhe, Antille, Isole Galapagos, Madagascar, con una specie nelle Isole Fiji e Tonga (Oceano Pacifico
occidentale)
Iguana (C e S America)
Fenomeni di convergenza con la
famiglia Agamidae, vicariante
geografica del vecchio Mondo,
Diverse specie sono onnivore
e consumano molti vegetali.

Conolophus (Isole Galapagos)


Brachylophus
(Isole Fiji e Tonga)

Iguana marina
Oplurus (Madagascar) Phrynosoma (N America)

Anolis (C e S America)
Basiliscus (C e S America)
Agamidae
SE Europa, Africa, Asia, Filippine, Indonesia, Nuova Guinea, Australia Hydrosaurus
(Vicarianza geografica con Iguanidi) (Indonesia, Filippine, N. Guinea)
Moloch horridus
Agama (Deserti australiani)
(Paleartiche e Afrotropicali)

Chlamydosaurus
Reg. Australiana

A. agama
acclimatata
in Sicilia
Chamaeleonidae
Africa e Madagascar (pochissime specie vivono nel Medio Oriente, una è diffusa dal Mediterraneo all’India).
Popolazioni di camaleonte comune si trovano in Spagna, Italia e Grecia (in parte alloctone)

Brookesia Chamaeleo Furcifer


CARATTERISTICHE DEI CAMALEONTIDI

Strettamente imparentati con gli Agamidi africani.

Zampe zigodattile che formano tenaglie in grado di rimanere tenacemente attaccate ai rametti di arbusti e
alberi.

Lingua protrusibile e molto lunga, in grado di catturare insetti senza muoversi troppo e senza quindi esporsi
alla predazione.

Occhi capaci di ruotare indipendentemente in modo da controllare contemporaneamente le prede e i


potenziali predatori.

Scudi protettivi del collo simili a quelli dei triceratopidi dell’Era Mesozoica.

Maschi talvolta muniti di corni sul muso e sulla fronte, da uno a tre, per i combattimenti territoriali.

Livrea capace di cambiare rapidamente colore in base allo stato psico-fisiologico dell’individuo, giocando
diversi ruoli di tipo criptico e fanerico.
Chamaeleo chamaeleon

I: Camaleonte

In Sicilia e in Spagna
Distribuzione in Europa
è stato probabilmente
introdotto dal Nord
Africa
SCINCIDAE

America, Antille, S Europa, Africa, Madagascar, Isole Seychelles, Asia, Filippine, Indonesia, Nuova Guinea,
Polinesia, Micronesia, Australia, Nuova Zelanda. Sviluppo delle zampe molto variabile, talvolta assenti

Ophiomorus
Chalcides
Eumeces

Sphenomorphus
Chalcides ocellatus
I: Gongilo

Specie mediterranea: Sardegna e Sicilia

Distribuzione in Europa
Chalcides chalcides, C. striatus
I: Luscengola o Fienarola, L. striata

Specie comune e diffusa in Italia, in ambienti


prativi, dove si muove assai rapida fra l’erba
alta.
C.striatus solo in W Liguria
Anguidae
America, Antille, Europa, NW Africa, Asia minore, N Asia. Sviluppo delle zampe molto variabile, talvolta
assenti
Anguis Gerrhonotus/Elgaria
Pseudopus
Anguis veronensis
I: Orbettino
Specie moltoelusiva, di abitudini fossorie: si trova in superficie
soltanto in condizioni climatiche ad essa favorevoli, con elevata
umidità, cielo coperto e temperature moderate. Si nutre di
molluschi, lombrichi, insetti.
A. veronensis recentemente distinto, in Italia e piccola zona SE
Francia, vicariante di A. fragilis
Lacertidae
Europa, Africa, Asia, Indonesia

Archaeolacerta
Algyroides

Podarcis

Psammodromus

Lacerta Zootoca

Timon
Algyroides fitzingeri, A. nigropunctatus
I: Algiroide nano
A.fitzingeri è un endemita
Algiroide magnifico sardo-corso di un genere a
distribuzione frammentata nei
paesi del Mediterraneo.
Il genere si riconosce
A. nigropunctatus è una specie
facilmente dagli altri
dinarica, recentemente
Lacertidi
rinvenuta in Puglia (Otranto):
mediterranei per le
intrododtto o relitto terziario?
squame fortemente
carenate.
Distribuzione in Europa
Timon lepidus
I: Lucertola ocellata

E’ il più grande sauro europeo (40-60 cm).


Specie mediterranea occidentale, in Italia
vive solo in W Liguria.
Lacerta bilineata, Lacerta viridis
I: Ramarro occidentale, R. europeo

Comune e diffuso in Italia, soprattutto


lungo i corsi d’acqua. Colorazione molto
variabile che nei maschi si tinge di
azzurro su gola e guance a primavera.
Lacerta agilis
I: Lucertola agile

In Italia solo in aree ristrettissime del NE Friuli (Tarvisiano)


e in Val Stura (CN), in ambienti continentali montani.
Scoperta alla fine del secolo scorso.
Archaeolacerta bedriagae
I: Lucertola di Bedriaga

Endemita sardo-corso.
Vive in ambienti rocciosi.
Iberolacerta horvathi
a: maschio; b:
visione ventrale
I: Lucertola di Horvath
Zootoca vivipara
I: Lucertola vivipara

Distribuzione in Europa

Specie adattata a vivere in ambienti d’alta montagna, con


estati brevi e inverni molto freddi. Per superarli
accumula notevoli quantità di grasso nel corpo e nella
coda. Incuba le uova portandole in grembo ed
esponendosi al sole.
Podarcis muralis
I: Lucertola muraiola

Distribuzione in Europa a-c, e: esemplari marroni di montagna;


Popolazioni di colore marrone sono
d, f: esemplari verdi della costa
diffuse in collina e montagna;
laziale, caratterizati anche da un
popolazioni con tinta verde esistono
reticolo nero molto denso.
invece lungo la costa tirrenica
laziale.
Podarcis tiliguerta a-b: maschio;
c: femmina
I: Lucertola tirrenica

Endemita sardo corso con struttura genetica


delle popolazioni complessa.
Podarcis siculus
I: Lucertola campestre
Distribuzione in Europa

a: femmina, nord Italia; b: maschio,


nord Italia; c: maschio, sud Italia
e isole w-mediterranee; d: maschio
Podarcis waglerianus, P. filfolensis
I: Lucertola di Wagler e
lucertola maltese

a)

b)

a)Endemita siciliano.
Specie molto variabile;
maschi con
colorazione ventrale
rosso-arancio.
b) Endemita di Malta e
Podarcis raffonei
I: Lucertola delle Eolie

Endemismo delle Eolie (oggi


Vulcano, Strombolicchio ed altri
due scogli!!!)

Originariamente, era un endemita delle isole


Eolie. In seguito all’introduzione di Podarcis
siculus, attraverso le navi, si è estinta in quasi
tutto l’arcipelago, tranne che a Strombolicchio
dove ancora la specie alloctona non è arrivata.
A Vulcano su un promontorio e tanti individui
ibridi
Helodermatidae
Heloderma horridum in Messico, H. suspectum nel SW degli USA. Ambienti subdesertici.
Gli unici sauri veramente velenosi: tuttavia poco temibili perché molto lenti e non aggressivi.
Varanidae
Africa, Medio Oriente, S Asia, Filippine, Indonesia, Nuova Guinea, Australia
Comprende le specie più grandi tra i Sauri; la maggior parte in Australia e Indonesia; poche in Africa.

Varanus

Varan di Komodo, saliva velenosa


o
Serpentes

🞇 Corpo coperto di squame (generalmente una sola serie di


squame ventrali grandi);
🞇 Palpebre sempre fisse e trasparenti (come quelle dei Geconidi).
🞇 Arti assenti. Assenti anche i cinti pelvico e pettorale. Tracce nei
pitoni
🞇 Carnivori. Dentatura molto variabile.
🞇 Inghiottono la preda intera grazie alla elasticità delle ossa craniali e
del tubo digerente.
🞇 Dimorfismo sessuale poco evidente (limitato alla lunghezza della
coda).
🞇 Ovipari o vivipari.
🞇 Respirazione mediante un polmone (il destro è funzionale, il sinistro
Aglifi (Senza denti veleniferi)
•Boidi
•Colubridi (partim)

Rispetto Opistoglifi (Denti


alla veleniferi sulla parte
dentatura, posteriore del
gli Ofidi mascellare)
•Colubridi (partim)
possono
essere
Proteroglifi (Denti veleniferi
divisi in
fissi, posti anteriormente
quattro sul mascellare)
categorie: •Elapidi (cobra, mamba,
serpenti
coralli emarini)
Solenoglifi (Denti veleniferi
mobili posti anteriormente
sul mascellare)
•Viperidi (compresi i
crotali
Breve rassegna delle famiglie
Typhlopidae
Piccoli serpenti fossori e notturni con occhi ridotti. Insettivori. Pantropicali,
con un genere nel Mediterraneo e due generi in N America. Si nutrono
soprattutto di larve di formiche e di altri piccoli invertebrati.

Typhlops Ramphotyphlops
Pythonidae e Boidae
Centro e Sud America, Antille, Africa, Madagascar, Asia centrale e meridionale, Nuova Guinea, Australia,
Isole Fiji e Salomone, SE Europa

Boa (S America) Eunectes (S America)


Morelia (Reg. Australiana)

Python (Paleotropicale)
Sanzinia (Madagascar)
Pythonidae e Boidae: caratteristiche generali

Le due famiglie riuniscono i serpenti costrittori, cioè quelli che catturano la preda avvolgendola con il
proprio corpo e la uccidono per soffocamento tra le loro spire. Le specie più grandi possono anche
uccidere e mangiare persone adulte.

Non sono velenosi, anche se hanno limitate quantità di tossine nella saliva che possono
provocare infiammazioni locali dei tessuti.

Comprendono i più grandi serpenti viventi come i pitonidi asiatici del genere Python (P.
molurus, P.
reticulatus), o i boidi sudamericani del genere Eunectes (anaconda).

I Boidi partoriscono i piccoli mentre i Pitonidi sono ovipari e in molti casi covano le uova (la
femmina produce calore con particolari contrazioni dei muscoli).

Diverse specie rischiano l’estinzione causa il commercio delle pelli per borse, scarpe e altri oggetti
di pessimo gusto. Vengono inoltre commerciati anche a scopo alimentare o come animali
ornamentali.

Le loro grandi dimensioni, in contesti ad alta densità umana, li rendono facilmente individuabili e
Eryx
jaculus
I: Boa delle sabbie

Recentemente (2015 confermata


la sua presenza in Sicilia

Sottofamiglia Erycinae dei Boidae


Eryx spp.
Zona di transizione
saharo-sindica
Ambienti desertici e semidesertici o mediterranei
con suolo sabbioso
Colubridae

Caratteristiche generali dei Colubridi

Famiglia che comprende la grande maggioranza delle specie di serpenti, presente in tutti i biomi e le
regioni biogeografiche.

Aglifi (quindi innocui) oppure Opistoglifi (di pericolosità leggera o moderata). Alcuni opistoglifi di grosse
dimensioni possono iniettare grandi quantità di veleno e quindi produrre sintomi di una certa gravità.

Molte specie sono facilmente confondibili con Elapidi seriamente velenosi (come i mamba o i serpenti
corallo). I Colubridi si distinguono dagli Elapidi per avere la squama loreale (= frenale) posta fra le nasali e
le preoculari, visibile guardando la testa del serpente di profilo.

Molte specie sono terrestri e sono importanti controllori di roditori, lucertole e rospi (alcune sono ofiofaghe
e divorano serpenti velenosi); le specie acquatiche si nutrono soprattutto di pesci o rane.
Tutte le regioni Colubridae Natrix
biogeografiche

Caratterizzati dalla
presenza della
squama loreale o
frenale fra le nasali
e le preoculari

Hierophis Malpolon

Coronella Zamenis e Elaphe


Coronella austriaca
I: Colubro liscio

Distribuzione in Europa

Le coronelle sono piccoli serpenti innocui spesso confusi con i


giovani di altri colubridi, come quelli dei generi Elaphe e
Zamenis.
Specie elusive e difficilmente osservabili.
Coronella girondica
I: Colubro di Riccioli

Distribuzione in Europa

Specie più termofila di Coronella austriaca a vita crepusclare


Zamenis longissimus, Z. lineatus
I: Saettone o colubro di
Distribuzione in Europa
Esculapio; saettone occhi
rossi

Specie comuni e diffuse in


ambienti boschivi o ecotonali
Zamenis situlus
I: Colubro leopardino

Specie mediterranea orientale,


di cui esistono popolazioni in S
Italia e Sicilia

Distribuzione in Europa
Elaphe quatuorlineata

I: Cervone

Distribuzione in Europa

E’ il più grande serpente della fauna italiana, riconoscibile


per avere due strisce nere per lato, dalla punta del muso
della coda. Viene anche chiamato «pasturavacche» per
all’apice
una errata credenza popolare.
Hierophis viridiflavus
I: Biacco o frustone
E’ il più comune serpente d’Italia

Distribuzione in Europa
Hemorrhois hippocrepis
I: Colubro ferro di cavallo

Distribuzione in Europa

Specie mediterranea occidentale;


Sardegna e Is. Pantelleria
Malpolon monspessulanus, M. insignitus
I: Colubro lacertino
occidentale e orientale
Specie opistoglifa, da maneggiare con
cautela, evitando di farsi mordere, anche se
non molto pericolosa. La prima specie vive
in Liguria, la seconda nel Carso e Trentino.
Distribuzione in Europa
Macroprotodon cucullatus
S Spagna, Portogallo,
I: Colubro dal cappuccio
Italia (Lampedusa), Nordafrica, Palestina.
Opistoglifo
Telescopus fallax
I: Serpente gatto europeo

Mediterranea orientale con


estensione in Medio Oriente. In
Italia solo nel Friuli (Val Rosandra).

Piccolo serpente opistoglifo,


moderatamente velenoso. E’ l’unico
colubride italiano con la pupilla
verticale (da cui il nome di serpente
gatto)
Natrix natrix
I: Biscia dal collare
Serpente acquatico innocuo, che si nutre di
pesci e anfibi. Comune in Italia,
soprattutto nei sistemi idrici ricchi di rane
verdi. Per difesa emette un liquido fetido
dalla cloaca. In Italia ci sono più
sottospecie.
Distribuzione in Europa
Natrix tessellata
I: Natrice tassellata

Distribuzione in Europa
Serpente acquatico, più
comune nei laghi, che si
nutre di pesci e anfibi
Natrix maura
I: Natrice viperina

Serpente acquatico. In Italia si trova soltanto


in
Liguria, S Piemonte e in Sardegna.

Distribuzione in Europa
Hydrophiidae
Oceano Indiano, SW Pacifico. Il genere Pelamis arriva anche in C e S America
Secondo alcuni autori sarebbero inclusi negli Elapidae
Hydrophis
Viperidae Bitis (Africa tropicale)
America, Europa, Africa, Asia, Filippine, Indonesia

Vipera (Eurasia e N Africa)


Cerastes (N Africa,
Sahara e Medio Oriente) Crotalus e Bothrops (N e S America)
Vipera aspis
I: Vipera comune o Aspide
Distribuzione in Europa

E’ il viperide più comune


d’Italia. Vive in tutti gli
ambienti, colore molto
variabile. Più sottospecie in
Italia. Pupilla verticale, apice
del capo rialzato.
Velenoso.
Vipera ammodytes
I: Vipera dal corno

Grosso viperide caratterizzato


da un rilievo appuntito sul muso.
In Italia si trova soltanto nelle
regioni venete. Velenoso.

Distribuzione in Europa
Vipera berus, V. walser
I: Marasso e Vipera dei Walser

a)

b)

Distribuzione in Europa

E’ il viperide più comune dell’Arco Alpino. Vive anche in pianura in


ambienti umidi. Apice del capo poco o per niente rialzato.
Velenoso. La Vipera dei Walser è ristretta al Verbano
Vipera ursinii
I: Vipera dell’Orsini

Piccolo viperide localizzato


in zone montane
dell’Appennino centrale.
Vive in ambienti aperti,
sassosi o con ginepri. Poco
velenoso.
Siti Web sui Rettili:
🞇 http:// www.tolweb.org/tree (Fotografie, testi, alcune cartine
di distribuzione e cladogrammi di numerose famiglie di
Vertebrati)
🞇 http://www.herp.it (fotografie di Anfibi e Rettili)
🞇 http://www.ittiofauna.org/webmuseum/indexwm.htm (tavole
su Invertebrati acquatici, Ciclostomi, Pesci, Anfibi e Rettili)
🞇 http://www.herpetofauna.at/index.html (fotografie)
🞇 http://www.unipv.it/webshi/ (sito della Società Erpetologica
Italiana)
🞇 http://www.gli.cas.cz/SEH/ (sito della Società Erpetologica
Europea, con cartine di distribuzione aggiornate)
🞇 http://www.serpenti.it/ (è un sito di terraristica, ma ha un
ottimo database fotografico sui Rettili)
🞇 http://www.rettili.net/index.php (come sopra)
🞇 http://www.embl-heidelberg.de/~uetz/LivingReptiles.html

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