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Lezione 13
Classificazione 1:
nomenclatura e tassonomia
Come comunicare il nome di questo fossile (in maniera da essere compreso dagli altri)?
Ho trovato…
Una conchiglia
Una capasanta
Da Darwin in poi la classificazione doveva riflettere l’ordine e le relazioni tra i vari gruppi di
organismi ed i loro antenati
Organismi da Posso raggrupparli per
classificare numero di zampe o forma Sistematica: si occupa della diversità degli organismi e
del corpo: delle relazioni che esistono tra loro
oppure
Triangolati
oppure
Rotondi
? Quadrati
Da Linneo in poi, i differenti livelli di affinità tra organismi sono espressi attraverso un sistema
gerarchico
Gruppi più ampi caratterizzati da attributi più generali comprendono gruppi progressivamente
più piccoli definiti da caratteri più restrittivi
Gerarchia delle categorie tassonomiche
Panthera pardus
Felis catus
Famiglia
I generi affini vengono raggruppati in una famiglia (es. Felidae)
Mammalia
Eucarioti: organismi
costituiti da cellule con
organuli e nucleo ben
distinto
Procarioti: organismi
costituiti da cellule privi di
organuli e nucleo ben
distinto. I procarioti
comprendono due domini:
Archaea e Bacteria
Gerarchia delle categorie tassonomiche
NOMENCLATURA
Nomenclatura
Nome scientifico:
Canis lupus
familiaris
Nome comune:
Inglese: dog
Italiano: cane
Greco: σκύλος
Spagnolo: perro
Requisiti della nomenclatura zoologica
Squilla mantis è chiamato cicala di mare in italiano, sea grasshopper o mantis shrimp
in inglese, bidsprinkhaankreeft in olandese
Requisiti della nomenclatura zoologica
Per soddisfare questi requisiti occorre stabilire una procedura codificata da regole chiare e
precise
Attualmente sono definite dall’International Code of Zoological Nomenclature (ICZN) e dal
International Code of Botanical Nomenclature (ICBN)
La specie
Tra parentesi, e collocato tra nome generico e specifico, si può indicare il sottogenere:
Pecten (Flabellipecten) nigromagnus Sacco
Il nome dell’autore
Il nome dell’autore segue il nome generico ed il nome specifico, ad es. Pecten nigromagnus
Sacco
Il nome dell’autore viene usato soprattutto in studi tassonomici, dove può essere indicato
anche l’anno di istituzione della specie
Il nome dell’autore: cosa vuol dire quando è tra parentesi?
Il nome dell’autore viene posto tra parentesi quando l’autore ha collocato la specie da lui
descritta in un genere che oggi ha un altro significato tassonomico
Sinonimi: ad una stessa specie o ad uno stesso genere sono stati attribuiti nomi diversi
Quando una specie od un genere sono indicati con dei sinonimi si applica la legge della
priorità: il nome valido è quello che è stato pubblicato per primo
Quando a due o più taxa dello stesso livello gerarchico viene attribuito lo stesso nome da
autori diversi, questi taxa sono omonimi
La legge della priorità ha una deroga in zoologia: quando un nome non è stato usato da
più di 50 anni viene collocato in un elenco di nomi da non usare più
Origine dei nomi specifici
Può derivare da un aggettivo che indica una proprietà morfologica della specie, ad
esempio Ficus ficoides (Brocchi) del Pliocene
Il nome di una specie può derivare dal nome della località geografica del
primo ritrovamento, ad esempio Nucula placentina Lamarck (bivalve nel
Neogene e del Pleistocene)
Origine dei nomi specifici: da persona
Il nome di una specie può dervare dal nome di una persona, ad esempio Medlicottia
orbignyana (Verneuil) una specie di cefalopode del Permiano dedicata al paleontologo
Alcide D’Orbigny
Origine dei nomi specifici
Dendrosophus ozzyi
Origine dei nomi specifici
Phialella zappai Boero, 1987: Ferdinando Boero ha dedicato una specie di medusa a
Frank Zappa al fine di incontrarlo
Origine dei nomi specifici: da persona
L’olotipo può mancare (essere andato perso, non essere stato definito)
Sintipi: tutti gli esemplari della serie tipo quando non c’è un olotipo
Lectotipo: l’esemplare scelto successivamente (gli altri sintipi vengono chiamati
paralectotipi)
Se l’olotipo o il lectotipo e tutti i sintipi vanno perduti si sceglie un nuovo tipo (neotipo) tra
i topotipi (esemplari che provengono dalla stessa località e dal medesimo livello
stratigrafico degli esemplari della serie tipo)
Tutte le categorie fino al livello di famiglia sono definite tramite un criterio tipologico: la
specie viene definita tramite una specie-tipo, una famiglia tramite un genere-tipo
Variabilità intraspecifica
Quando ci si trova di fronte al compito di assegnare un taxon alla sua precisa categoria,
la realtà effettiva della riproduzione per incrocio possono essere ricavate solo per
deduzione
Ci si avvale dei caratteri morfologici per identificare una specie; non costituiscono in se
stessi la definizione di una specie ma solo un mezzo per riconoscerla
Dimorfismo sessuale
TASSONOMIA
L’albero della vita
(a) Charles Darwin. (b) L’unica illustrazione de “L’Origine delle Specie” (1859). Mostra come due specie
A ed I si diversifichino nel tempo. Le unità I–XIV sono intervalli di tempo, e le lettere minuscole (a, b, c)
rappresentano nuove specie
In questi casi si usa una classificazione artificiale (paratassonomia) che adotta i termini
linneani, ma non si riferisce a gruppi tassonomici già noti
Perché usare una paratassonomia per gli
Camminando nei nostri icnofossili?
boschi…
5 cm
9 cm
Perché usare una paratassonomia per gli
Camminando nei nostri icnofossili?
boschi…
5 cm
9 cm
Perché usare una paratassonomia
Non è sempre facile dire “impronta di…” per gli icnofossili?
Perché usare una paratassonomia per gli
icnofossili?
Comportamento simile
(abitazione) =
morfologia simile
Perché usare una paratassonomia per gli
icnofossili?
Tracce diverse =
comportamenti diversi
Perché usare una paratassonomia
per gli icnofossili? PRINCIPIO ICNOLOGICO #1:
Diversi organismi, stessa traccia!
Andrea Baucon
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