Sei sulla pagina 1di 47

L’energia

e le sue
trasformazioni
Che cos’è l’energia?

Tutti gli organismi hanno bisogno di energia per


vivere.

L’energia è la capacità di effettuare un lavoro


(cioè di spostare un corpo modificandone
il moto o lo stato di quiete).
L’energia
• L’energia cinetica è l’energia posseduta dai corpi in
movimento.
• L’energia potenziale è l’energia immagazzinata
(dovuta alla posizione del corpo) e può essere
trasformata in energia cinetica.
Calore ed energia

Il calore è energia

Energia cinetica associata al moto


disordinato e casuale di atomi e
molecole, noto come
AGITAZIONE TERMICA
Lo studio dell’energia: la termodinamica

La termodinamica è lo studio delle trasformazioni


energetiche che avvengono nella materia.

I° principio della termodinamica :

l’energia non si crea né si distrugge


ma si trasforma

II° principio della termodinamica :

durante le trasformazioni dell’energia


aumenta il disordine (o entropia) e parte
dell’energia è persa sotto forma di calore
Le trasformazioni dell’energia
Motore a vapore
Aumenta l’entropia
perché una parte
Energia dell’energia iniziale
meccanica (ordinata) è convertita
irreversibilmente in
calore (e. disordinata)

calore calore

Carbone vapore moto


Agitazione termica

entropia

vv
v
Energia chimica dei legami
Reazioni chimiche ed energia
Le reazioni chimiche consentono di immagazzinare o di liberare energia

Le reazioni endoergoniche assorbono energia e danno


origine a prodotti con elevata energia potenziale
(con un livello di energia chimica superiore a quella delle
sostanze di partenza)

Prodotti
Energia potenziale delle

Quantità
molecole

di energia
Energia assorbita assorbita

Reagenti

Polisaccaridi
Monosaccaridi (glicogeno)
(glucosio)
Reazioni chimiche ed energia
Le reazioni esoergoniche liberano energia e danno
origine a prodotti che contengono meno energia
potenziale dei loro reagenti.

Reagenti
Energia potenziale
delle molecole

Quantità
di energia
Energia liberata liberata

Prodotti

Polisaccaridi Monosaccaridi
(glicogeno) (glucosio)
Reazioni chimiche ed energia

Le cellule compiono migliaia di reazioni chimiche


(esoergoniche ed endoergoniche).
• L’insieme di queste reazioni costituisce il
metabolismo cellulare.
• L’accoppiamento energetico utilizza le reazioni
esoergoniche per far avvenire le reazioni
endoergoniche.
Energia ed ATP
L’ATP è la molecola energetica per eccellenza

Adenosina Trifosfato Adenosina difosfato

Gruppi fosfato
H2 O

P P P P P + P + Energia
Idrolisi
Adenina

Ribosio
ATP ADP

L’ATP libera energia utile per


le reazioni endoergoniche trasferimento di un
gruppo fosfato a una
attraverso la fosforilazione molecola per renderla
più reattiva
Gli enzimi
Gli enzimi sono proteine che accelerano le reazioni
chimiche abbassando la richiesta energetica
Perchè una reazione chimica inizi, i reagenti devono
assorbire una quantità di energia chiamata
energia di attivazione (EA)
Barriera EA

Enzima
Reagenti

Contenitore 1 Prodotti Contenitore 2


Gli enzimi
Un enzima può abbassare l’energia di attivazione
necessaria per avviare una reazione chimica.

EA senza
enzima
EA con
enzima
Reagenti
Energia

Differenza
netta
di energia

Prodotti
Direzione della reazione

Un enzima è una molecola proteica che si comporta


come catalizzatore sostanza che pur provocando un
cambiamento in un substrato, riacquista alla
fine della reazione la sua struttura originaria
Come lavorano gli enzimi
Ogni reazione cellulare è attivata da un enzima specifico

Il sito attivo è la 1 Enzima disponibile


La sostanza su cui
zona dell’enzima con il sito attivo
agisce l’enzima, si
a cui si lega il vuoto
substrato chiama substrato.
Sito attivo Substrato
(saccarosio)
Il substrato
2 si lega all’enzima
che subisce
un adattamento indotto
Enzima
Glucosio (saccarasi)

Fruttosio
H2O

4 I prodotti
vengono liberati
3 Il substrato
si scinde
nei prodotti
Gli Enzimi
L’ambiente cellulare influenza l’attività degli enzimi
La temperatura, la concentrazione dei sali e il pH
influenzano l’attività enzimatica.

Per funzionare, alcuni enzimi richiedono


molecole non proteiche chiamate
cofattori.

sostanze inorganiche (come i metalli) o


molecole organiche (detti coenzimi)

VITAMINE
LA MEMBRANA PLASMATICA
• Tutte le cellule, eucariote e procariote, sono
provviste di una membrana plasmatica, che
rappresenta il sottile confine tra la cellula
stessa (la più piccola entità vivente) e
l’ambiente esterno
Regola il
flusso di
sostanze da e
verso
l’ambiente
circostante
La membrana plasmatica: un mosaico
fluido di lipidi e proteine
La membrana plasmatica e le altre membrane delle
cellule sono costituite principalmente da

– Lipidi (fosfolipidi e colesterolo)

– proteine
I fosfolipidi hanno una struttura simile a quella dei
trigliceridi, ma possiedono soltanto due “code” di acidi
grassi, invece di tre, legate a una molecola di glicerolo

In un ambiente acquoso i fosfolipidi tendono a disporsi


spontaneamente in modo da formare un doppio strato
fosfolipidico
esterno della cellula

testa
idrofila

coda
idrofoba
fosfolipide
citoplasma (interno della cellula)
La struttura delle membrane non è rigida ma è
organizzata secondo un modello a mosaico fluido:
Mosaico: “tessere” sono le molecole che compongono le membrane
(le proteine e i fosfolipidi)

Fluido: queste molecole in gran parte sono libere di muoversi proteine


esterno della cellula
parte idrofila
della proteina

testa doppio strato


idrofila fosfolipidico

coda
idrofoba

parte idrofoba
della proteina citoplasma (interno della cellula)
FUNZIONE PROTEINE Attività enzimatica. Questa proteina e quella a lato sono enzimi, dotati
di siti attivi per uno specifico substrato. Gli enzimi possono essere parte
DI MEMBRANA di una squadra e svolgere in serie i passaggi di una data via metabolica.

Comunicazione cellulare.
Queste proteine hanno
citoplasma
siti di legame di forma fibre della matrice
corrispondente a quella extracellulare
di determinati
messaggeri chimici.
Il messaggero può
indurre un cambiamento
nella proteina che,
a sua volta, trasmette
il segnale all’interno
della cellula.

Adesione al citoscheletro
e alla matrice
extracellulare.
Queste proteine aiutano
a stabilizzare le cellule citoplasma
e a mantenerne la forma. citoscheletro
Riconoscimento tra cellule.
Trasporto. Una proteina Giunzione cellulare.
Alcune proteine, dotate di
può formare un canale Alcune proteine mettono
catene di zuccheri, servono
per il passaggio in collegamento cellule
da “etichetta” di identificazione
di un particolare soluto. adiacenti.
e permettono il riconoscimento
tra cellule.
Le cellule animali
– non sono dotate di pareti

– Secernono una sostanza collosa di


rivestimento detta matrice extracellulare,
che
 mantiene in posizione le cellule nei tessuti

 può svolgere funzioni di protezione e


sostegno
GIUNZIONI CELLULARI
TRASPORTI CELLULARI

Si dividono in

TRASPORTO PASSIVO:
• la cellula non consuma energia.
• una sostanza diffonde seguendo il proprio
gradiente di concentrazione (si sposta da una zona
in cui è più concentrata a una in cui lo è meno)

TRASPORTO ATTIVO

• la cellula consuma energia.


• una sostanza si sposta contro il gradiente di
concentrazione (si sposta da una zona in cui è
meno concentrata a una in cui lo è di più)
Il trasporto passivo: la diffusione attraverso
le membrane

• Le molecole non si fermano mai perchè


l’energia termica in esse contenuta le fa vibrare
e vagare in modo caotico
• La conseguenza di questo moto è la diffusione
la tendenza delle molecole di
qualsiasi sostanza a distribuirsi in
tutto lo spazio disponibile
molecole di colorante membrana

diffusione netta diffusione netta equilibrio


A Trasporto passivo di un tipo di molecola. La membrana è permeabile alle molecole di colorante, che
diffondono seguendo il loro gradiente di concentrazione. Raggiunto l’equilibrio, le molecole continuano a
muoversi, ma in uguale misura nelle due direzioni.

diffusione netta diffusione netta equilibrio

diffusione netta diffusione netta equilibrio


B Trasporto passivo di due tipi di molecole. Se in soluzione ci sono due o più soluti, ognuno diffonderà
secondo il proprio gradiente di concentrazione.
molecole di colorante membrana

diffusione netta diffusione netta equilibrio

A Trasporto passivo di un tipo di molecola. La membrana è permeabile alle


molecole di colorante, che diffondono seguendo il loro gradiente di concentrazion
Raggiunto l’equilibrio, le molecole continuano a muoversi, ma in uguale misura
nelle due direzioni.
diffusione netta diffusione netta equilibrio

diffusione netta diffusione netta equilibrio

B Trasporto passivo di due tipi di molecole. Se in soluzione ci sono due o più


soluti, ognuno diffonderà secondo il proprio gradiente di concentrazione.
La diffusione facilitata
• Le sostanze che non attraversano
spontaneamente la membrana possono essere
trasportate per diffusione facilitata da
specifiche proteine di trasporto, che fungono da
corridoi selettivi
• Anche la diffusione facilitata è una forma di
trasporto passivo perché non richiede un
consumo di energia ma dipende esclusivamente
dal gradiente di concentrazione
L’osmosi e l’equilibrio idrico

LA DIFFUSIONE DELL’ACQUA ATTRAVERSO UNA


MEMBRANA SELETTIVAMENTE PERMEABILE È
DETTA OSMOSI

• La soluzione in cui il soluto è più concentrato è detta


ipertonica
• La soluzione con concentrazione minore di soluto è
detta ipotonica
• Due soluzioni che presentano un’uguale
concentrazione di soluto sono dette isotoniche
soluzione ipertonica
soluzione ipotonica (maggiore concentrazione
(minore concentrazione di soluto)
di soluto)

molecola
di zucchero
(soluto)

membrana
semipermeabile
(permeabile in osmosi
modo selettivo) (movimento
netto d’acqua)
soluzione isotonica
soluzione ipertonica (uguale
soluzione ipotonica (maggiore concentrazione concentrazione
(minore concentrazione di soluto) di soluto)
di soluto)

L’osmosi
molecola riduce la
di zucchero differenza nella
(soluto) concentrazione
di zucchero
membrana e modifica
semipermeabile il volume delle
(permeabile in osmosi due soluzioni
modo selettivo) (movimento
netto d’acqua)
L’equilibrio idrico nelle cellule animali
• Il controllo dell’equilibrio idrico è detto
osmoregolazione
• Per sopravvivere in un ambiente ipotonico o
ipertonico, un animale deve disporre di mezzi
per bilanciare l’eccessiva assunzione o perdita
d’acqua
cellula animale

H2O H2 O H2O
H2O

condizione normale La cellula si gonfia La cellula


e scoppia (lisi) raggrinzisce

cellula vegetale membrana


plasmatica
H2O H 2O
H2 O H 2O

La cellula
perdita di turgore La cellula è turgida raggrinzisce (plasmolisi)
A soluzione B soluzione C soluzione
isotonica ipotonica ipertonica
L’equilibrio idrico nelle cellule vegetali
• Le cellule vegetali possiedono pareti cellulari
rigide
• Una cellula vegetale immersa in una soluzione
isotonica diventa flaccida e la pianta, in questo
caso, appassisce
• Le cellule vegetali sono turgide e sane in un
ambiente ipotonico, con un affusso netto di
acqua
In un ambiente
ipertonico anche le H 2O
cellule vegetali,
come quelle
animali,
raggrinziscono:
La cellula
•la cellula perde raggrinzisce
acqua membrana
plasmatica
H 2O
•la membrana
plasmatica si
stacca dalla parete
cellulare e questo
processo, La cellula
chiamato raggrinzisce (plasmolisi)
plasmolisi, causa soluzione ipertonica
di norma la morte
Il trasporto attivo: il trasporto di molecole
con consumo di energia
• Contrariamente a quanto avviene nel trasporto
passivo, nel trasporto attivo la cellula consuma
energia per spostare le molecole attraverso la
membrana
• L’energia serve per alimentare il lavoro di una proteina di
trasporto che pompa attivamente un soluto attraverso la
membrana in senso opposto al suo gradiente di concentrazione
• La fonte di energia usata dalle proteine di membrana per il
trasporto attivo e in genere l’ATP
minore concentrazione
di soluto
soluto

ATP

maggiore concentrazione
di soluto
TRASPORTO ATTIVO
Esistono 3 tipi di trasporto attivo

UNIPORTO: SIMPORTO: ANTIPORTO:


trasferimento di 1 trasferimento di 2 trasferimento di 2
sola sostanza in sostanze nella sostanze in direzioni
stessa direzione opposte
un’unica direzione
ANTIPORTO: pompa sodio-potassio
4
0
4
1
Esocitosi ed endocitosi:
il trasporto delle grandi molecole
Il passaggio delle molecole grandi attraverso la
membrana plasmatica avviene grazie alle vescicole
di trasporto: questo processo è chiamato esocitosi
Il processo inverso, chiamato endocitosi, permette di importare macromolecole nella
cellula grazie a vescicole che si staccano dalla membrana plasmatica sul lato a
contatto con il citoplasma
I tre tipi di endocitosi
Esistono tre tipi di endocitosi:
•Fagocitosi:

•pinocitosi,

•l’endocitosi mediata da recettori


FAGOCITOSI

Pseudopodio
FLUIDO CITOPLASMA dell’ameba
EXTRACELLULARE
Pseudopodio

Batterio

“Cibo”
o altre particelle
Vacuolo
Vacuolo
alimentare
alimentare

la cellula avvolge una particella mediante estroflessioni della membrana chiamate


pseudopodi e la ingloba all’interno di un vacuolo alimentare (fagosoma) che poi si
fonderà con un lisosoma (GLOBULI BIANCHI)
4
6

PINOCITOSI

Membrana
plasamtica

Vescicola

Membrana plasmatica

la cellula “inghiotte” goccioline di fluido racchiudendole in piccole vescicole (tra


ENDOTELIO dei capillari sanguigni e tessuti circostanti)
4
7
L’ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORI
è un processo altamente specifico, indotto dal legame che
si forma tra particolari molecole presenti nell’ambiente
esterno e specifiche proteine della membrana plasmatica
Membrana
Proteina di rivestimento plasmatica
Recettore Vescicola
rivestita

Fossetta
rivestita

Fossetta
rivestita
Molecola
specifica

Materiale legato ai recettori

Processo rapido ed efficiente per prelevare sostanze che


si possono trovare anche a basse concentrazione

Potrebbero piacerti anche