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Corso di Laurea: Scienze e Tecniche Psicologiche

Insegnamento: Biologia Applicata


Numero lezione: 11
Titolo: 11.1 Riarrangiamenti e variazioni di energia (Attività chimica
e cellula eucariote)

LE REAZIONI CHIMICHE CONSISTONO IN RIARRANGIAMENTI


ATOMICI CONSEGUENTI A URTI CASUALI TRA MOLECOLE
Una tipica reazione chimica è di norma innescata da un impatto o urto tra due o più
molecole, uguali o diverse tra loro, dette i reagenti della reazione. In determinate
condizioni, l'energia cinetica dell'impatto può in parte tramutarsi in energia chimica
utilizzabile per la rottura di legami chimici e/o la formazione nuovi legami, con
conseguente ridistribuzione di uno o più atomi tra le molecole dei reagenti. Le nuove
molecole originate dalla reazione chimica sono dette i prodotti della reazione:

A +B -› C + D
reagenti prodotti

È comunque da notare che in effetti solo una minima parte degli urti che hanno luogo
casualmente tra le molecole dei reagenti ha come risultato finale l'effettiva formazione dei
prodotti. Infatti, affinché ciò avvenga, è necessario che i reagenti si urtino tra loro in modo
appropriato, cioè con un giusto posizionamento relativo e con una velocità di impatto che
fornisca ai reagenti stessi una adeguata energia di attivazione. Qualunque altra modalità
di impatto ha come conseguenza il mancato svolgimento della reazione e quindi la
mancata produzione dei reagenti.

Un importante parametro di una reazione chimica è la sua velocità, definita in modo


quantitativo come la quantità di molecole di prodotto che si originano nell'unità di tempo:
ad esempio, può dirsi che una data reazione ha una velocità di 0,1 mole di
prodotto/minuto, oppure di 0,007 moli di prodotto/secondo, e così via. La velocità di una
reazione chimica dipende fortemente dalle condizioni dell'ambiente in cui la reazione si
svolge, con particolare riferimento alla temperatura e alla concentrazione dei reagenti e
dei prodotti. Mentre in laboratorio è facile modificare tali parametri a seconda della
necessità e aumentare di conseguenza la velocità di reazione, in una cellula simili
modificazioni non sono ugualmente possibili. Tuttavia nella cellula la velocità delle reazioni
chimiche è di grande importanza, poiché da ciò dipende se in un dato momento essa avrà
a disposizione una quantità adeguata, o scarsa, o eccessiva, delle varie molecole di cui di
volta in volta ha bisogno.
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Corso di Laurea: Scienze e Tecniche Psicologiche
Insegnamento: Biologia Applicata
Numero lezione: 11
Titolo: 11.1 Riarrangiamenti e variazioni di energia (Attività chimica
e cellula eucariote)

LE REAZIONI CHIMICHE SONO ACCOMPAGNATE DA


VARIAZIONI DI ENERGIA
Ogni reazione chimica è sempre accompagnata da una variazione energetica, utilizzabile
per compiere un lavoro, o energia libera di Gibbs (G). La variazione di energia libera di
una reazione, indicata con la lettera greca delta (∆) può essere facilmente determinata
confrontando il contenuto energetico dei reagenti con quello dei prodotti, un parametro
dipendente dai legami chimici esistenti nelle varie molecole. In particolare, se il contenuto
energetico dei prodotti è inferiore a quello dei reagenti, lo svolgimento della reazione si
accompagnerà a una liberazione di energia. La reazione è quindi detta esoergonica. Di
contro, se il contenuto energetico dei prodotti è nel suo complesso superiore a quello dei
reagenti, lo svolgimento della reazione implicherà un consumo di energia. In questo caso
la reazione è detta endoergonica. In altre parole, nel caso di una reazione esoergonica
l'energia fluisce dai reagenti all'ambiente, mentre in una reazione endoergonica essa
fluisce dall'ambiente alle molecole dei reagenti. Le reazioni esoergoniche sono
termodinamicamente favorevoli e possono avvenire spontaneamente perché i prodotti
della reazione sono più stabili dei reagenti. Di contro, le reazioni endoergoniche sono
termodinamicamente sfavorevoli, poiché i prodotti della reazione hanno un contenuto
energetico superiore a quello dei reagenti e sono quindi meno stabili di questi ultimi.

Per meglio comprendere le modificazioni energetiche che si accompagnano alle variazioni


di stato di tutti i sistemi fisici, incluse le reazioni chimiche, consideriamo, ad esempio, di
spostare una massa di acqua da un'altezza ad un'altra. Nel caso in cui la massa d'acqua
sia portata più in alto rispetto al livello iniziale, l’innalzamento richiederà una adeguata
somministrazione di energia, di cui (sempre tenendo presente il 2° principio della
termodinamica) una parte sarà utilizzata per spostare l'acqua (ad esempio, trasportandola
con dei secchi o mettendo in funzione una pompa) e il resto si dissiperà sotto forma di
calore (ad esempio quello prodotto nel corpo per la fatica svolta nel trasporto o, in una
pompa, per l'attrito degli ingranaggi). In questo esempio, la variazione energetica del
“sistema acqua” è quindi di tipo endoergonico. Di contro, nel caso in cui l'acqua sia portata
da un livello superiore a uno inferiore, la variazione di energia sarà invece di tipo
esoergonico. In questo secondo caso, infatti, l'acqua potrà essere semplicemente
incanalata in un tubo e lasciata cadere seguendo la forza di gravità. Questo è un
fenomeno spontaneo che libera una certa quantità di energia cinetica, parte della quale

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Insegnamento: Biologia Applicata
Numero lezione: 11
Titolo: 11.1 Riarrangiamenti e variazioni di energia (Attività chimica
e cellula eucariote)

può essere utilizzata per svolgere un lavoro (ad esempio, per mettere in movimento la
ruota di un mulino) mentre, anche in questo caso, il resto dell'energia consumata sarà
dissipata nell'ambiente sotto forma di calore (ad esempio, quello che si genera per l'attrito
dell'acqua sulle pietre del fondo della cascata o degli ingranaggi della ruota del mulino).

Ricapitolando, le reazioni endoergoniche possono svolgersi solamente se i reagenti


ricevono dall'ambiente una adeguata quantità di energia. Al contrario, ci attendiamo che le
reazioni esoergoniche possano aver luogo spontaneamente indipendentemente
dall'apporto energetico esterno. Tuttavia, nella grande maggioranza delle reazioni
chimiche degli organismi, anche nel caso di quelle esoergoniche, ciò in realtà non avviene
perché affinché la reazione si avvii è necessario una iniziale somministrazione di energia
ai reagenti da parte dell'ambiente.

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