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Professoressa Sapio 1
Il «tempo» delle trasformazioni può essere molto
diverso: le esplosioni avvengono in pochi istanti; la
corrosione dei materiali ferrosi può durare parecchi
anni mentre la formazione del petrolio ha richiesto
milioni di anni.
La cinetica chimica studia la velocità di reazione e
tutti i fattori che la determinano.
La velocità di reazione (v) esprime quanto
rapidamente i reagenti scompaiono per lasciare
posto ai prodotti. È definita come la variazione nel
tempo della quantità di un reagente o di un prodotto.
Poiché molte reazioni avvengono in soluzione,
nell’espressione più comune della velocità di
reazione le quantità di sostanza sono espresse in
concentrazioni molari.
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La velocità di una reazione chimica si può determinare
misurando la variazione della quantità di un reagente o
di un prodotto che si verifica in un determinato intervallo
di tempo.
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Il grafico riporta l’andamento delle concentrazioni
di reagenti e prodotti in funzione del tempo
trascorso dall’inizio del processo nella reazione di
formazione dello ioduro di idrogeno:
H2 + I2 2HI
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Nei processi che avvengono in soluzione, la
velocità aumenta quando la concentrazione dei
reagenti aumenta.
A seconda dei casi, la velocità può dipendere
dalla concentrazione di tutti i reagenti, di alcuni
di essi oppure anche di uno solo.
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L’energia di attivazione EA è l’energia che deve essere
fornita ai reagenti in ogni processo chimico per avviare la
reazione.
È sempre acquisita dal sistema e pertanto ha valore
positivo.
Nelle stesse condizioni di temperatura, pressione e
concentrazione, le reazioni più veloci sono quelle che
hanno bisogno di minore energia di attivazione.
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Maggiore sarà l’EA, minore sarà la velocità con cui i
reagenti si trasformano nei prodotti.
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Gli urti non efficaci sono quelli:
fra molecole che non hanno sufficiente energia cinetica
quelli che avvengono in posizioni sfavorevoli alla scissione
dei legami.
H2 + I2 2HI
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Riassumendo la teoria degli urti prevede
che la velocità di reazione dipenda da:
frequenza degli urti:maggiore è il numero di urti,
maggiore la probabilità di avere urti efficaci;
geometria dell’urto, ovvero fattore sterico
(direzione con cui gli urti avvengono);
energia cinetica delle particelle:maggiore è la
velocità delle particelle, più alta è la probabilità di
avere urti con energia sufficiente a rompere i
legami esistenti e a formarne di nuovi.
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Fattori che influenzano la velocità di
reazione
La velocità di reazione dipende da diversi fattori, la
loro influenza si può spiegare attraverso la teoria
delle collisioni:
• la natura dei reagenti
• la temperatura
• il grado di dispersione dei reagenti
• la concentrazione dei reagenti
• la presenza di catalizzatori.
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La natura dei reagenti
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Temperatura
Un aumento di temperatura rende più veloce qualsiasi reazione, infatti
A un aumento della temperatura di un sistema corrisponde un aumento
dell’energia cinetica media delle particelle, per cui aumenta il numero
delle molecole che hanno un’energia maggiore dell’energia di
attivazione.
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Quando vi sono processi infiammatori nel nostro
corpo, la temperatura corporea cresce per
aumentare la velocità delle reazioni chimiche
di difesa.
In frigorifero i cibi si conservano meglio,
perché la velocità della loro degradazione è
rallentata.
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Lo stato di suddivisione dei reagenti
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Le concentrazioni dei reagenti
Per le reazioni che avvengono in soluzione l’aumento della
concentrazione dei reagenti rende disponibile un maggior
numero di molecole che possono urtarsi.
Vi è quindi un incremento delle collisioni e un innalzamento
della velocità di reazione.
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La presenza di catalizzatori
I catalizzatori sono sostanze che velocizzano le
reazioni senza subire trasformazioni.
Quando i reagenti si sono trasformati nei prodotti, i
catalizzatori ritornano inalterati, pronti per agire su
altre molecole.
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I catalizzatori agiscono in modi diversi, ma in generale
fanno diminuire l’energia di attivazione della reazione
rendendola più veloce
H
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I catalizzatori sono omogenei se agiscono miscelati con i
reagenti in soluzione o eterogenei se sono in fase diversa.
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