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La stabilità termodinamica è data dalla variazione di energia
libera nella reazione di sostituzione di un legante (DG).
La stabilità cinetica dipende dalla energia di attivazione (DG‡)
Labilità e inerzia
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Labilità e inerzia
Complessi per i quali le energie di attivazione (DG‡) delle reazioni di formazione e
decomposizione sono piccole sono detti labili; quelli per i quali le le energie di
attivazione sono grandi sono detti non-labili o inerti.
A 300 K, con Ea ≤ 25 kJ·mol-1 gli equilibri di formazione e decomposizione del
complesso si stabiliscono rapidamente.
Una definizione pratica di labilità e inerzia è la seguente:
Complessi che danno reazioni di sostituzione con tempi di semitrasformazione (t1/2)
minori di 1 minuto sono definiti labili.
Sono complessi inerti quelli per i quali le reazione di sostituzione hanno t1/2 maggiori di
1 un minuto.
Con l’esclusione di Cr(III) e Co(III), e talvolta Fe(II), i complessi ottaedrici degli
elementi della prima serie di transizione sono normalmente labili.
Complessi di Cr(III) (d3) e Co(III) (d6) subiscono reazioni di sostituzione con t1/2 di ore,
giorni o anche settimane, a temperatura ambiente.
Si ottiene una tabella delle velocità di scambio che da’ una misura della reattività.
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Cinetica di scambio dell’acqua
Basandosi sulla tabella delle velocità di scambio, gli ioni metallici si
possono classificare in quattro classi:
Classe I. Le costanti di velocità per lo scambio di acqua sono superiori a
108 s-1: sono reazioni controllate dalla diffusione del solvente.
Comprende gli ioni dei gruppi 1, 2 (eccetto Be2+ e Mg2+), 12 (eccetto
Zn2+) e gli ioni Cr2+ e Cu2+.
Classe II. Hanno costanti di velocità nell’intervallo 104 ÷ 108 s-1.
Comprende la maggior parte degli ioni bivalenti della prima serie di
transizione (e gli ioni trivalenti dei lantanidi).
Classe III. Hanno costanti di velocità nell’intervallo 1 ÷ 104 s-1: Be2+, Al3+,
Ga3+, V2+
Classe IV. Le costanti di velocità sono nell’intervallo da 10-3 a 10-6 s-1.
Appartengono a questa classe Cr3+, Co3+, Rh3+, Ir3+e Pt2+
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Velocità di sostituzione dei leganti
Fattori che influenzano le velocità di scambio:
Densità di carica. Per i metalli non di transizione la costante di velocità
diminuisce al diminuire del raggio ionico e all’aumentare dello stato di
ossidazione. Gli ioni più piccoli sono spesso meno labili (scambiano più
lentamente) perché presentano legami metallo-legante più forti ed è più
difficile, dal punto di vista sterico, l’avvicinamento dei leganti entranti.
Configurazione degli elettroni d. Per gli ioni di transizione il numero di
elettroni d influenza la reattività. I metalli di transizione tipicamente
inerti includono quelli aventi configurazione elettronica d6 (Co3+, Rh3+,
Ir3+) e d3 (Cr3+), che hanno le maggiori energie di stabilizzazione del
campo dei leganti, mentre quelli labili comprendono ioni d4 (Cr2+) e e d9
(Cu2+), che subiscono rapido scambio per effetto Jahn-Teller. La non
labilità è una caratteristica dei complessi delle serie 4d e 5d in accordo
con gli alti valori di LFSE e con la forza del legame metallo-legante.
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Meccanismi di sostituzione dei leganti
Meccanismo associativo
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Meccanismo associativo
Meccanismo dissociativo
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Meccanismo dissociativo
Meccanismo di interscambio
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Rate-determining step
Negli schemi di reazione semplici, di tipo sequenziale, lo stadio
elementare più lento è quello che domina la velocità di reazione
complessiva. Lo stadio viene detto associativo (a) o dissociativo (d) a
seconda della dipendenza dal gruppo entrante.
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Attivazione di tipo dissociativo (Ad e Dd)
In un meccanismo Ia la velocità
dipende dalla formazione di M…Y e nel
meccanismo Id dalla rottura di M…X.
In nessun caso è possibile individuare
un intermedio.
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Sostituzione dei leganti in complessi
quadrato-planari
Data la reazione:
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Nucleofilicità del gruppo entrante
Parametro di nucleofilicità:
In generale:
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Nucleofilicità del gruppo entrante
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Effetto trans
Nei complessi quadrato-planari i leganti spettatori T che sono in trans al
gruppo uscente possono anch’essi influenzare la velocità di sostituzione
medianti due contributi: uno riguardante lo stato fondamentale e l’altro
riguardante lo stato di transizione.
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Effetti sterici
L’ingombro sterico sul centro di reazione può inibire le reazioni di tipo
associativo e promuovere quelle di tipo dissociativo.
Le costanti cinetiche per la sostituzione di Cl- con H2O nei seguenti
complessi cis illustrano questo concetto:
cis
Effetti sterici
L’ingombro sterico sul centro di reazione può inibire le reazioni di tipo
associativo e promuovere quelle di tipo dissociativo.
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Stereochimica
La sostituzione di un legante in un complesso quadrato planare avviene
con ritenzione della configurazione originale (un complesso cis genera
un prodotto cis, un complesso trans genera un prodotto trans).
La spiegazione è nello lo stato di transizione con geometria
bipiramidale trigonale.
Stereochimica
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Dipendenza da temperatura e pressione
Dall’andamento della costante cinetica con la temperatura si ricava
l’entropia di attivazione (variazione di disordine di reagenti e solvente
in seguito a formazione dello stato di transizione).
Dall’andamento della costante cinetica con la pressione si ricava il
volume di attivazione (variazione di volume in seguito a formazione
dello stato di transizione).
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Cammino del primo ordine
L’equazione:
Generalizzabile come:
indica che esiste un cammino del primo ordine che corrisponde ad una reazione
associativa che coinvolge il solvente:
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Il meccanismo di Eigen-Wilkins
Ogni meccanismo proposto deve essere congruente con l’equazione
cinetica determinata sperimentalmente.
Il meccanismo di Eigen-Wilkins prevede la formazione di un complesso
di incontro in uno stadio di pre-equilibrio seguito dal rate determining
step che dà origine ai prodotti.
Il meccanismo di Eigen-Wilkins
Generalizzando:
Quando Y è il solvente:
non è necessario stimare KE
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I valori di kr = kr,obs/KE variano poco → meccanismo Id (scarsa dipendenza
dalla nucleofilicità del gruppo entrante).
Equazione di Fuoss-Eigen
Fornisce una stima della costante di pre-equilibrio KE basata sulla forza
di interazione coulombiana (V) tra i reagenti e sulla loro minima
distanza di avvicinamento (a).
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Attivazione dei complessi ottaedrici
Gli studi condotti sulle sostituzioni in complessi ottaedrici indicano che
solitamente il rate determining step è di tipo dissociativo, Id.
Tuttavia con complessi di ioni metallici grandi (4d e 5d) e quando il
metallo possiede pochi elettroni d (elementi di inizio serie del blocco d),
l’attacco nucleofilo è facilitato ed è consentita l’associazione.
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Effetto del gruppo uscente
La correlazione di
tipo lineare per
l’energia libera con
una pendenza
unitaria indica che
il gruppo uscente
anionico X- è già
uno ione solvatato
nello stato di
transizione.
Una pendenza
minore di uno
indica un certo
carattere
associativo.
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Effetti sterici
L’ingombro sterico favorisce una attivazione di tipo dissociativo perché
la formazione dello stato di transizione è un modo per ridurre la
tensione sterica.
Chirale Achirale
La forma achirale viene idrolizzata dieci volte più velocemente perché
lo stato di transizione dissociativo (diminuisce il numero di
coordinazione) allevia la tensione sterica.
Effetti sterici
Sono stati sviluppati metodi per trattare in modo quantitativo gli effetti sterici dei
leganti usando dei programmi di modeling molecolare che tengono conto delle
interazioni di Van der Waals.
In un approccio semiquantitativo, introdotto da Tolman, il grado di ingombro
reciproco di vari leganti (soprattutto fosfine) viene valutato approssimando la forma
del legante ad un cono il cui angolo è determinato da uno space filling model degli
atomi presenti.
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Effetti sterici
Sono stati sviluppati metodi per trattare in modo quantitativo gli effetti sterici dei
leganti usando dei programmi di modeling molecolare che tengono conto delle
interazioni di Van der Waals.
In un approccio semiquantitativo, introdotto da Tolman, il grado di ingombro
reciproco di vari leganti (soprattutto fosfine) viene valutato approssimando la forma
del legante ad un cono il cui angolo è determinato da uno space filling model degli
atomi presenti.
Una significativa perdita di LFSE andando dal complesso di partenza allo stato di
transizione porta a complessi nonlabili. Assumendo che lo stato di transizione sia una
piramide a base quadrata:
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Attivazione di tipo associativo
Ia Id
I leganti NH3, che sono σ–donatori più forte di H2O, promuovono più
efficacemente la dissociazione del sesto legante .
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Idrolisi in ambiente basico
In complessi ottaedrici con leganti aventi idrogeni acidi, le sostituzioni
possono essere accelerate da ioni OH-.
Data la reazione:
La sostituzione di Cl- con OH- è veloce mentre è lenta la sostituzione con F-.
Il meccanismo non è un semplice attacco bimolecolare.
Il rapporto isotopico 18O/16O (diverso per H2O e OH-) ha stabilito che il gruppo
entrante è H2O.
Nel meccanismo OH- agisce solo da base di Bronsted, che trasforma NH3 (puramente σ-
donatore) in NH2- (σ- e π-donatore che stabilizza l’intermedio pentacoordinato).
La perdita di Cl- è anche accelerata dalla minore carica della forma deprotonata del
complesso.
Stereochimica
I complessi di Co(III) sono classici esempi della stereochimica di
sostituzioni Id su complessi ottaedrici. .
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Stereochimica
Reazioni di isomerizzazione
L’isomerizzazione di un complesso ottaedrico può avvenire mediante
tre meccanismi che prevedono: sostituzione, rottura e formazione di
legami, oppure torsioni.
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Reazioni redox
Il trasferimento elettronico può essere diretto oppure avvenire
tramite trasferimento di atomi e ioni.
In soluzione le reazioni coinvolgono un agente ossidante e un
riducente e hanno un carattere bimolecolare.
Henry Taube identificò due meccanismi:
-nel meccanismo a sfera interna le sfere di coordinazione dei
reagenti mettono in comune un legante
-nel meccanismo a sfera esterna i complessi vengono a contatto e
l’elettrone passa da uno all’altro senza alcun legante a ponte
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Il meccanismo a
sfera interna
La reazione avviene in più stadi ma è
più veloce di un meccanismo a sfera
esterna.
Il meccanismo a
sfera interna
Se entrambi gli ioni metallici hanno
una configurazione elettronica non
labile, allora lo stadio determinante è
la rottura del complesso dinucleare.
d6 d3
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Il meccanismo a
sfera interna
Reazioni in cui la formazione del
complesso a ponte è lo stadio
determinante tendono ad avere
costanti cinetiche simili qualora si
tenga fisso un reagente e si faccia
variare l’altro.
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Il meccanismo a
sfera interna
Le numerose reazioni in cui il
trasferimento elettronico è lo stadio
cineticamente determinante non
presentano andamenti regolari
semplici. Le velocità variano al
variare della natura degli ioni
metallici e dei leganti a ponte.
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Il meccanismo a sfera interna
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Il meccanismo a sfera interna
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Il meccanismo a
sfera esterna
La reazione avviene con un passaggio
(tunneling) di elettroni tra i reagenti
senza alcuna significativa perturbazione
dei loro legami covalenti o della sfera di
coordinazione interna.
Il meccanismo a
sfera esterna
Un punto di partenza concettuale è la reazione
di auto-scambio (self-exchange) elettronico.
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Il meccanismo a sfera esterna
Equazione di Marcus
L’andamento della velocità viene espresso dalla Equazione di Marcus.
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Equazione di Marcus
Affinché l’autoscambio in una coppia redox sia veloce l’energia di
riorganizzzazione λ deve essere bassa e il fattore elettronico κe prossimo
a 1.
Bassa energia di riorganizzazione λ si ottiene quando l’elettrone viene
trasferito su orbitali di non legame, per cui la variazione della distanza
M-L è minima, e quando il sito metallico è protetto nei confronti del
solvente (come negli enzimi dove λ scende da valori >1 fino a 0.25 eV ) .
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Equazione di Marcus
La velocità del
trasferimento elettronico
è controllata da λ
Equazione di Marcus
Nel caso di reazione tra specie diverse:
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Equazione di Marcus
λ λ
La velocità del
trasferimento elettronico
è controllata da λ
Equazione di Marcus
λ λ
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Equazione di Marcus
λ λ
Equazione di Marcus
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Equazione di Marcus
Equazione di Marcus
L’equazione di Marcus può essere utilizzata per prevedere costanti
cinetiche per un trasferimento elettronico a sfera esterna tra specie
differenti:
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Reazioni fotochimiche
L’assorbimento di un fotone di radiazione UV-vis fa aumentare
l’energia di un complesso (di 170-600 kJ mol-1) tanto da superare
l’energia di attivazione di nuovi cammini di reazione.
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Reazioni immediate e ritardate
In seguito all’assorbimento di un fotone, si può avere un immediato
processo dissociativo (in 10 ps).
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Reazioni dd e a trasferimento di carica
Può essere conveniente associare fotosostituzioni e fotoisomerizzazioni
a transizioni d-d (che implicano ridistribuzione angolare degli
elettroni in un guscio d, ad esempio occupando gli orbitali eg di
antilegame).
Lo stato eccitato ha
un tempo di vita di 9
μs ed è un potente
agente riducente.
I prodotti di
ossidazione possono
contenere il legame
Pt(III)-Pt(III) e
leganti X alle due
estremità
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Transizioni in sistemi con legami M-M
Un orbitale di antilegame metallo-metallo popolato può indurre
fotodissociazione o dare inizio ad una reattività fotochimica
multielettronica di tipo redox.
In presenza di dicloroetano,
l’irraggiamento a 500 nm
produce etene e l’addizione di due
Cl- in una ossidazione
bielettronica che procede a stadi
monoelettronici.
I leganti stericamente
ingombranti impediscono
l’addizione ossidativa del
dicloroetano.
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