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processo di coordinazione
reazione in cui si forma un legame reversibile (legame dativo) che molti ioni metallici hanno
con donatori di uno o più doppietti elettronici per dare composti di coordinazione o molecole
complesse, cioè molecole in cui un atomo centrale forma un numero di legami s maggiore
rispetto al suo numero di ossidazione quando questo risulta essere maggiore o uguale a 0.
• metallo acido di Lewis, accettore di elettroni
• legante base di lewis, donatore di elettroni
Le titolazioni che sfruttano i complessi si basano sulle seguenti reazioni:
equilibri di complessazione
Leganti
a seconda del numero di coppie elettroniche che può donare, possono essere:
• mono dentante
• bidentati
• tridentati
• polidentati
a seconda del del legante a cui è legato il nucleo, possono essere:
• a ponte: se i nuclei dei complessi (mono o poli dentati) sono uniti dallo stesso legante
• misti: stesso nucleo coordina leganti diversi
agenti chelanti
Gli agenti chelanti sono leganti caratterizzati da due o più atomi portanti un doppietto
elettronico non condiviso (ad esempio due atomi di azoto o di ossigeno) e separati tra loro da
almeno due o tre gruppi metilenici.
La presenza di questi gruppi -CH2- permette a entrambi gli atomi portanti il doppietto
elettronico di raggiungere e coordinare lo ione metallico, dando luogo ad una struttura ciclica
stabile a 5 o 6 termini. a
effetto chelante: particolare stabilità del chelato rispetto al complesso formato dallo stesso
catione con lo stesso atomo donatore ma monodentato
I chelanti, in base hai siti di legame per lo ione metallico, possono essere mono- o poli-
dentati
Complessometria
Determinazione della concentrazione di ioni metallici sfruttando le reazioni di complessazione
con leganti polidentati.
Il legante più utilizzato è l’EDTA (acido
etilendiamminotetracetico, un amminoacido
tetraprotico)
EDTA:
• tra i complessanti più utilizzati
• rapporto 1:1 con la maggior parte degli ioni
metallici
• complessi stabili e solubili in acqua
• elevata costante di formazione
• std primario
• usato come sale di sodio per aumentarne la solubilità
• usato a pH sufficientemente basici (8-9) per far avvenire la reazione (a pH troppo basici si
ha la precipitazione degli ioni metallici come idrossidi; a pH acidi sono parzialmente
protonati anche gli atomi di N)
La formazione dei complessi i EDTA è influenzata dal pH della soluzione, per cui si considera
la costante condizionale
Inoltre altri fattori che influenzano la formazione dei complessi sono:
• presenza di altri leganti
• instaurarsi di equilibri competitivi
α indica il rapporto tra la concentrazione della specie in esame e la concentrazione totale di
tutte le forme in cui essa è presente in soluzione
L’espressione del bilancio di massa per tutte le
specie presenti in soluzione contenenti lo ione
metallico, può essere usata con la Kf per
calcolare la frazione α di ciascuna specie metallica
presente ad una determinata concentrazione di
legante.
Effetti Kf e pH
• Kf costante, maggiore pH più l’equilibrio è
spostato a dx (maggiore formazioni di [Y4-] );
più netto salto pe
Più stabile è il complesso che si forma (Kf elevata) minore è il pH a cui può essere condotta la
determinazione
agenti mascherati
leganti aggiunti prima di una titolazione, per impedire che il titolante reagisca con altri ioni
presenti nel campione; si o porta da agent complessante reagendo selettivamente con
l’interferente presente in soluzione. (Ni, Cu, Co, Zn mascherati con CN-)
Attraverso la regolazione del pH è possibile effettuare una titolazione selettiva anche con
EDTA.
Titolazioni complessometriche
• complessi stabili: per studiare vicino al pe una notevole variazione dello ione cercato
• stechiometria nota
• raggiungimento rapido dell’equilibrio
• pH di lavoro
Indicatori
vengono utilizzato indicatori metallo cromici, cioè acidi poliprotici in grado di formare chelanti
con l’analita in esame; assumono colorazioni diversa in opportune condizioni di pH
caratteristiche del titolante:
• competere con EDTA nella formazione del complesso
• complessante più debole di EDTA
• presentare variazione misurabile di un sua caratteristica tra la forma complessante e non
indicatore scelto con logβ’ vicino al pM’eq [MIn] =[In’] log β’MIn = pM’
Indicatore più noto è il nero eriocromo T NET acido triprotico; pH di lavoro utile per titolazioni
con EDTA 5 < pH < 13.
Tre forme: H2In-, HIn2- e In3-, di colore rosso, blu e arancione, rispettivamente.
Dato che il colore del complesso metallo-indicatore e' rosso violaceo, e’ evidente che il NET
deve essere utilizzato nell'intervallo di pH tra 7.3 e 10.6
- Precipitazione di saponi e detergenti come Sali di Ca/Mg dei rispettivi acidi grassi limitandone l’azione sgrassante