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B1

Capitolo

La fotosintesi Scarica GUARDA!

clorofilliana
e inquadrami
per guardare
i video

L’Ananas comosus, la specie


di ananas più coltivata, è
originaria del Sud America.
È una pianta CAM, ovvero è
in grado di fissare gli atomi
di carbonio attraverso un
processo alternativo alla
fotosintesi tipico delle
piante che vediamo intorno
a noi. Le piante CAM vivono
in luoghi con temperature
elevate.

A COLPO
D’OCCHIO
Questa mappa cloroplasti delle
mostra i LA FOTOSINTESI ha luogo nei cellule vegetali grazie alla clorofilla
concetti chiave
del capitolo si divide in
e come sono
collegati fra loro.

reazioni dipendenti reazioni indipendenti


dalla luce collegate dalla luce
alle
avvengono grazie a seguono il
ATP
ciclo di Calvin consuma
PSI PSII
NADPH
produce
comprendono una

carboidrati
catena di trasporto
degli elettroni
tramite la

produce
fissazione degli
atomi di C
ATP NADPH B1
La fotosintesi

Gli organismi fotosintetici


1 sono autotrofi perché producono
il proprio cibo
La fotosintesi rappresenta il processo che alcuni orga-
! nismi (piante, protisti e batteri) utilizzano per catturare
Cellule
fotosintetiche
RICORDA l’energia luminosa del Sole e convertirla nell’energia chi-
Il carbone
che bruciamo mica dei carboidrati (figura 1). Gli organismi fotosintetici ATP
oggi deriva da vengono chiamati autotrofi in quanto capaci di produrre il CO2 H2O
un processo O2 Carboidrati ATP
iniziato
loro stesso nutrimento, anche se, a trarre giovamento dal- NADPH
centinaia di la conversione energetica e dalla produzione di molecole
milioni di anni organiche, sono in realtà tutti gli organismi viventi. I car-
fa, che ha Cellule
trasformato boidrati, infatti, sono i composti organici utilizzati da tutti
eterotrofe
le piante in i viventi sia come fonte di nutrienti per l’accrescimento e
combustibile
fossile.
la riparazione delle cellule sia come fonte di energia per i
Figura 2 L’energia biologica deriva in gran parte
processi cellulari. dall’energia luminosa del Sole. Il disegno mostra come
La fotosintesi, in definitiva, è l’origine di quasi tutta l’energia solare sia il motore di un riciclaggio continuo del
CO2 e dell’O2 nella biosfera, processo dal quale dipendono
l’energia biologica presente sulla Terra, cioè la somma
le cellule eterotrofe degli organismi non fotosintetici.
dell’energia e degli atomi di carbonio, utilizzati da tutti i vi-
venti (figura 2). Complessivamente, la fotosintesi produce La fotosintesi è costituita da due processi diversi: le rea-
un’enorme quantità di carboidrati (detta biomassa), tanto zioni dipendenti dalla luce, che avvengono in genere di
che se fosse possibile convertire tale quantità in carbone e giorno, quando le piante sono illuminate, e le reazioni in-
si caricassero dei vagoni ferroviari (ciascuno con 50 tonnel- dipendenti dalla luce (o «al buio»), che consistono nella
late di carico), tutti gli organismi fotosintetici della biosfera fissazione del diossido di carbonio in molecole di carboidrati.
riempirebbero oltre 100 vagoni di carbone al secondo! Con
poche eccezioni, infatti, in ogni catena alimentare gli au-
RISPONDI
totrofi come le piante (o le alghe) rappresentano il primo In che senso le piante producono l’energia biologica
anello, i produttori, mentre gli eterotrofi sono i consumatori. necessaria a tutti i viventi?

Euglena, un’alga
Gloeocapsa unicellulare Petunia
(cianobatterio) (protista) (pianta annuale)

Alghe brune che


Diatomea, un’alga unicellulare formano il kelp Muschio Maggiociondolo
(protista) (protisti) (pianta semplice) (pianta superiore)

Figura 1 Una panoramica di alcuni organismi fotosintetici.

B2
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

I pigmenti fotosintetici
2 sono i protagonisti delle reazioni
dipendenti dalla luce
Nelle foglie delle piante, il pigmento più abbondante è
la clorofilla, che assorbe le lunghezze d’onda del viola,
dell’azzurro e del rosso e riflette la luce verde (motivo
La luce solare è una radiazione elettromagnetica prove- per cui le piante ci appaiono di questo colore). Esistono
niente dal Sole, descritta da un campo di lunghezza d’onda vari tipi di clorofilla, con strutture molecolari e spettri di
e dal suo contenuto energetico. Ciò che interessa per la fo- assorbimento leggermente diversi. La clorofilla a, oltre a
tosintesi (e anche per la nostra stessa visione) è quella che captare la luce, è coinvolta direttamente nel processo di
si chiama luce bianca, o luce visibile. La luce visibile ha un trasformazione dell’energia luminosa in energia chimica;
campo di lunghezza d’onda che va dai 400 ai 700 nm. I co- la clorofilla b è un pigmento molto diffuso nelle cellule fo-
lori che costituiscono la luce si possono suddividere in una tosintetiche di piante e alghe verdi; infine la clorofilla c è
successione di bande colorate, detta spettro elettromagne- contenuta nelle cellule delle alghe brune.
tico. Lo spettro della luce va dal violetto al rosso, con un Tutti gli organismi fotosintetici possiedono anche al-
contenuto energetico che mano a mano diminuisce. tri pigmenti accessori, i carotenoidi, che possono essere
I pigmenti fotosintetici sono sostanze in grado di assor- arancioni, rossi e gialli. Per esempio, il colore arancione
bire la luce che si trovano nei cloroplasti delle cellule foto- di carote e zucche è dovuto alla presenza del beta-carotene.
sintetiche. Durante la fotosintesi, sono proprio i pigmenti I carotenoidi sono in grado di assorbire la porzione dello
che, catturando i fotoni di cui è composta la radiazione lu- spettro del violetto-blu-verde, ma soltanto in autunno il
minosa, passano da uno stato fondamentale a uno stato eccita- colore di questi pigmenti fogliari diviene evidente, quan-
to. Questa energia può essere trasportata da una molecola do non è coperto dalla clorofilla (vedi Scheda 1).
a un’altra grazie a un trasferimento di elettroni, vale a dire
attraverso reazioni di ossidoriduzione in cui molecole che
RISPONDI
si trovano in nello stato eccitato cedono elettroni ad altre Secondo te che cosa succede al beta-carotene quando
molecole che hanno maggiore tendenza ad acquistarli. le carote anneriscono per via dellla marcescenza?

1 BIOLOGIA QUOTIDIANA spettro del visibile (figura 3). La clorofilla vegetali viene rapidamente persa e le
foglie cominciano a pigmentarsi di giallo e
Le foglie non è un pigmento molto stabile, per cui
durante la primavera e l’estate le cellule di arancione, poiché prevale il contenuto di
si colorano a causa vegetali usano ATP per ricostruirne la carotenoidi.
dell’abbassamento molecola. In alcuni alberi, come l’acero
(figura 4), particolari pigmenti si
di temperatura Quando in autunno le ore di luce
accumulano all’interno di vacuoli dal
cominciano a scarseggiare, non è più
disponibile energia sufficiente per contenuto acido e conferiscono la
sintetizzare molecole di clorofilla; inoltre, colorazione brillante delle foglie della pianta.
con le basse temperature, la velocità di Invece la colorazione marrone di alcune
C lorofilla a, clorofilla b e carotenoidi sono
i pigmenti fotosintetici delle piante in
grado di assorbire diverse porzioni dello
reazione degli enzimi coinvolti nel processo
diminuisce. Di conseguenza, la quantità
foglie di quercia, per esempio, è dovuta a
molecole di scarto accumulate.
di clorofilla immagazzinata nelle cellule
RISPONDI
Perché nelle foreste tropicali, dove luce
e temperatura rimangono costanti tutto
Clorofilla a l’anno, le foglie sono sempre verdi?
Assorbimento relativo della luce

Clorofilla b
Carotenoidi

Figura 4
Alberi come
l’acero, in autunno,
mostrano colori
380 500 600 750
che vanno dal rosso
Lunghezza d’onda (nm) al giallo, dovuti
ai carotenoidi
Figura 3 Spettro di assorbimento contenuti nelle
dei pigmenti fotosintetici. foglie.

B3
3 La fotosintesi avviene nei
cloroplasti delle cellule vegetali
racchiude un fluido chiamato stroma 5 . All’interno
dello stroma si trova un sistema di membrane appiattite,
i tilacoidi, impilati uno sull’altro a formare i grani 6 .
La fotosintesi e l’assimilazione del carbonio si svolgono Ciascun tilacoide è interconnesso con tutti i tilacoidi dello
nelle parti verdi delle piante, in particolare nelle foglie stesso cloroplasto in un compartimento interno detto spa-
(figura 5). 1 Le foglie contengono un tessuto chiamato zio tilacoidale. La membrana tilacoidale contiene la clorofilla
mesofillo, in cui si trovano i cloroplasti, le cellule specia- e altri pigmenti fotosintetici. Perciò, è appropriato asso-
lizzate per la fotosintesi. ciare la prima fase dell’assorbimento della luce solare alle
Il materiale grezzo di partenza per il processo fotosin- membrane tilacoidali dei grani.
tetico è costituito da acqua (H2O) e diossido di carbonio Nello stroma del cloroplasto si svolge, invece, la via meta-
(CO2). Quasi tutti gli organismi si liberano del CO2 (scarto bolica in cui il diossido di carbonio viene dapprima legato
del metabolismo cellulare) rilasciandolo nell’aria. Una par- a un composto organico, quindi convertito in un carboi-
te di questo diossido di carbonio, però, penetra nelle foglie drato, vale a dire la «fase luce-dipendente». La struttura dei
ed è convertito nel carboidrato glucosio, la fonte di energia cloroplasti mostra diverse analogie con quella dei mito-
usata dalla maggior parte degli organismi (vedi figura 2). condri (che vedremo nel prossimo capitolo). Entrambi gli
Le radici assorbono l’acqua, che si sposta attraverso i organuli sono rivestiti da una doppia membrana e possie-
tessuti vascolari (il sistema di conduzione) lungo i fusti e dono un proprio DNA, una traccia della loro origine sim-
si distribuisce alle foglie grazie alle nervature 2 . Il CO2 biotica. Il sistema di membrane del cloroplasto, pur non
è assorbito dall’aria 3 , attraverso delle piccole aperture essendo legato alla membrana interna, richiama le creste
dell’epidermide inferiore della foglia, chiamate stomi. dei mitocondri.
Una volta nella foglia, il CO2 e l’H2O diffondono nei
RISPONDI
cloroplasti, gli organuli in cui ha luogo la fotosintesi. 4 Quale parte del cloroplasto assorbe l’energia solare?
Il cloroplasto è circondato da una doppia membrana che E in quale parte si formano i carboidrati?

Cuticola

Epidermide
superiore

1 Sezione trasversale Mesofillo


della foglia
Epidermide
3 CO2 inferiore
O2
2 Nervatura fogliare Stoma
Membrana esterna
Membrana interna

Stroma 5 Stroma

Grano

44 Cloroplasto
(37 000 X)

Spazio tilacoidale
66 Grani
Figura 5 Membrana tilacoidale
Le strutture
fogliari sono
«laboratori»
specializzati per Tilacoide impilato a formare un grano
la fotosintesi.

B4
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

La fotosintesi è una
4 redox in cui si libera ossigeno
che proviene dall’acqua
Nell’equazione generale della fotosintesi, come prodotto
finale talvolta si preferisce indicare un carboidrato generi-
co (CH2O) anziché il glucosio (C6H12O6).
Per capire un po’ più a fondo il processo della fotosintesi si
Riduzione
deve parlare di reazioni di ossido-riduzione. Quando l’os- energia solare
CO2 + H2O (CH2O) + O2
sigeno atomico (O) si combina con un metallo, per esem-
Ossidazione
GUARDA!
pio il magnesio (Mg), l’ossigeno acquista degli elettroni,
formando ioni a carica negativa; d’altra parte, il metallo
Durante la fotosintesi, i cloroplasti catturano l’energia so-
cede elettroni e quindi forma ioni a carica positiva. Il pro- Video
lare e la convertono in energia chimica tramite la sintesi Come
dotto di questa reazione è l’ossido di magnesio (Mg2+O2–),
dell’ATP che, a sua volta, fornisce l’energia necessaria alla avviene la
in cui il magnesio risulta ossidato e, a causa dell’ossidazio- fotosintesi?
riduzione del diossido di carbonio a carboidrato (CH2O).
ne, ha perso elettroni ottenendo carica positiva. Al contra-
rio, l’ossigeno è stato ridotto, poiché ha acquistato cariche RISPONDI
negative (gli elettroni). L’ossidazione e la riduzione sono reazioni associate. !
Durante la fotosintesi, che cosa è ossidato e che cosa è ridotto? RICORDA
In realtà, i termini «ossidazione» e «riduzione» si ap-
Il coenzima è
plicano a molte altre reazioni, anche nel caso in cui non una molecola
sia coinvolto l’ossigeno. Molto semplicemente, possiamo organica
complessa
definire l’ossidazione come una perdita di elettroni e la (contenente
Nelle ossidoriduzioni
5
riduzione come un acquisto di elettroni. Poiché i due tipi spesso un
di reazione avvengono in modo associato, nel complesso i coenzimi svolgono metallo) che
interviene
l’intera reazione si indica come reazione redox. la funzione di «navetta» nelle reazioni
Reazioni redox sono anche le reazioni cellulari in cui enzimatiche.
Molte reazioni metaboliche sono ossidoriduzioni (redox)
siano coinvolti legami covalenti. In tali casi l’ossidazione
catalizzate da enzimi chiamati deidrogenasi. Questi enzi-
corrisponde alla perdita di atomi di idrogeno, mentre la
mi possono trasferire gli elettroni dal substrato, in questo
riduzione corrisponde all’acquisto di atomi di idrogeno.
caso è l’acqua, che si ossida, a specifici coenzimi, che si ridu-
Un atomo di idrogeno contiene un elettrone (e–) e un pro-
cono. In altri casi, la reazione procede in senso opposto. I
tone (H+), quindi, quando una molecola perde un atomo
coenzimi svolgono quindi la funzione di «navetta» di elet-
di idrogeno perde un elettrone, mentre quando una mole-
troni (e atomi di idrogeno) da un donatore a un accettore.
cola acquista un atomo di idrogeno acquista un elettrone.
L’ossigeno è il più forte agente ossidante della cellula,
In particolare, la fotosintesi è una reazione redox in
dove non reagisce mai direttamente con le molecole orga-
cui gli atomi di idrogeno sono trasferiti dall’acqua al dios-
niche, ma il suo metabolismo prevede processi per tappe.
sido di carbonio, con liberazione di O2 (figura 6) e forma-
È il substrato iniziale della fotosintesi e, vedremo, quello
zione di glucosio.
finale della respirazione. Sia nella fotosintesi sia nella re-
spirazione mentre gli elettroni passano da un trasporta-
tore all’altro scendono a livelli energetici via via inferiori,
liberando energia che è utilizzata per la sintesi di ATP a
partire da ADP e fosfato. I coenzimi più importanti sono:

• NAD (nicotinammide adenina dinucleotide) deriva dalla


vitamina B3;
• NADP deriva anch’esso dalla vitamina B3 ed è il NAD
con aggiunto un gruppo fosfato;
• FAD (flavin adenina dinucleotide) deriva dalla vitamina B2.

Questi coenzimi possono prendere parte a reazioni di os-


sidazione o di riduzione del substrato. Nelle cellule, in ge-
nere, le reazioni di ossidazione e quelle di riduzione sono
in equilibrio tra loro e le stesse molecole di coenzimi pos-
sono essere continuamente riciclate con grande rapidità.

Figura 6 La fotosintesi libera ossigeno proveniente dalle RISPONDI


molecole di acqua assorbita (nella foto, una pianta acquatica Perché è importante che nelle cellule
libera O2 sotto forma di minuscole bollicine). le reazioni redox siano in equilibrio tra loro?

B5
Nella fase dipendente dalla luce,
6 due diversi fotosistemi agiscono
in successione
Entrambi i fotosistemi contengono nel centro di reazione
una clorofilla a, chiamata P680 nel PSII e P700 nel PSI (il nu-
mero a pedice indica la lunghezza d’onda corrispondente
Nelle membrane dei tilacoidi, i pigmenti fotosintetici (clo- alla massima capacità di assorbire l’energia luminosa della
! rofille e pigmenti accessori) sono associati a proteine, in clorofilla a). Quando la clorofilla presente nelle foglie è ec-
RICORDA grossi complessi funzionali chiamati fotosistemi. I foto- citata dalla luce visibile 1 si ha un rapido trasferimento
Le parole
oscuro e sistemi comprendono anche molecole che si comportano di energia (fotoni) da una molecola di clorofilla antenna
al buio si da accettori di elettroni ed è qui che l’energia luminosa è a una molecola vicina 2 . Questo trasferimento di ener-
riferiscono
all’azione
convertita nell’energia chimica. gia prosegue da un pigmento antenna all’altro, fino a rag-
diretta o giungere la clorofilla a di un centro di reazione 3 . Qui
indiretta I DUE FOTOSISTEMI DELLE PIANTE. A differenza dei bat-
l’assorbimento di energia luminosa fa passare un elettrone
della luce teri fotosintetici, che possiedono un solo fotosistema, le
sulla pianta, della clorofilla a a un livello energetico superiore. Infine,
piante hanno nelle membrane dei tilacoidi, due diversi fo-
non hanno a l’elettrone eccitato passa a un accettore di elettroni (sem-
che fare con tosistemi: il fotosistema II (PSII) e il fotosistema I (PSI).
i concetti di
pre nel centro di reazione) e dà inizio a una serie di ossido-
Ogni fotosistema contiene qualche centinaio di mole-
luce e buio. riduzioni.
cole di clorofilla e una cinquantina circa di molecole di
carotenoidi, per cui all’interno della foglia il numero di RISPONDI
pigmenti attivi nel catturare la luce è molto elevato e l’ef- Perché è necessario che i fotosistemi contengano
molecole che sono accettori di elettroni?
ficienza del processo è molto alta. Ciascun fotosistema è
formato da (figura 7):

• un complesso antenna che contiene la maggior parte

7
delle molecole di clorofilla e di carotenoidi, è qui che i
pigmenti (chiamati anche pigmenti antenna) raccolgono Un flusso regolato di elettroni
la radiazione luminosa; porta alla sintesi di ATP e NADPH
• un centro di reazione fotochimica che contiene solo
Ogni fotosistema comprende una catena di trasporto de-
speciali molecole di clorofilla. Queste, una volta eccita-
gli elettroni, cioè una serie di trasportatori di membrana
te, danno il via al flusso di elettroni e quindi alla conver-
che si passano gli elettroni «a cascata», uno dopo l’altro.
sione dell’energia luminosa in energia chimica.
Questi trasportatori sono spesso organizzati in complessi
e interagiscono con la membrana sulla quale si trovano.
Nel centro di reazione, Nei cloroplasti la catena di trasporto degli elettroni (pre-
l’energia luminosa fa passare sente anche nei mitocondri) è sulla membrana tilacoidale.
a un livello energetico
superiore un elettrone della La prima catena di trasporto che interviene nel processo è
clorofilla a e si origina il flusso quella che parte dal fotosistema II, in cui i principali tra-
di elettroni.
sportatori sono:
3 Queste molecole • la feofitina, un tipo speciale di clorofilla;
assorbono l’energia
Clorofille antenna,
della luce e,
• il plastochinone, una molecola simile ai carotenoidi;
1 legate a proteine
passandola da una • il citocromo b6f, i citocromi sono un folto gruppo di pro-
2 Carotenoidi e altri molecola all’altra, teine contenenti il gruppo eme (con un atomo centrale
Luce pigmenti accessori la trasferiscono
al centro di reazione di ferro);
• la plastocianina, una proteina contenente ioni rame.

Nella catena del fotosistema I troviamo una solfoproteina e


la ferredoxina, una proteina contenente zolfo e ioni ferro.
All’ingresso delle catene arrivano elettroni in uno sta-
to altamente energetico, perché eccitati dall’assorbimen-
to della luce. Essi sono quindi passati da un trasportatore
all’altro in discesa, per così dire, rilasciando gradualmente
la loro energia, per poi uscire dalla parte opposta della ca-
Figura 7 Schema dell’organizzazione di un fotosistema racchiuso tena avendo raggiunto lo stato di energia fondamentale.
nella membrana tilacoidale. La freccia rossa evidenzia i rapidi
passaggi di energia che «rimbalza» da un pigmento antenna L’energia da loro rilasciata è utilizzata per la sintesi di mo-
all’altro, fino al centro di reazione. lecole di ATP o di NADPH.

B6
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

LO SCHEMA Z E LA FOTOFOSFORILAZIONE. Le reazioni genera così un gradiente protonico (o gradiente elettro-


che si svolgono alla luce seguono un percorso sequenziale chimico) dato da due componenti:
detto schema Z (per via della forma), anche se in realtà i
• un gradiente chimico generato dalla differenza di concen-
due fotosistemi lavorano in maniera simultanea e conti-
trazione protonica ai lati della membrana tilacoidale;
nua per evitare che il processo subisca soste (figura 8).
• un gradiente elettrico dovuto alla diversa distribuzione
Durante le reazioni luminose nella membrana del ti-
delle cariche positive dei protoni accumulati nei tila- GUARDA!
lacoide, gli elettroni seguono un percorso non ciclico
coidi, dove si trova una concentrazione di ioni idrogeno
che ha inizio nel fotosistema II (così chiamato perché fu
molte volte superiore quella dello stroma.
il secondo a essere scoperto). 1 Nel centro di reazione, Video
gli elettroni (e–) assorbono energia a tal punto da fuoriu- Questa condizione genera la forza motrice protonica che Come
avviene la
scirne e 2 spostarsi verso un accettore di elettroni nelle tende a far rientrare i protoni nello stroma per riportare fase luminosa
vicinanze. Il PS II riceve una fornitura costante di elettro- all’equilibrio le differenze nella concentrazione e nella della
fotosintesi?
ni, poiché senza il continuo rimpiazzo si disintegrerebbe. distribuzione delle cariche. La membrana dei tilacoidi è
3 Gli elettroni provengono dalla scissione dell’acqua, però impermeabile ai protoni, che possono passare solo
detta fotolisi. Per ogni molecola di acqua ossidata, si li- attraverso il canale protonico associato all’enzima ATP Video
berano: 2 elettroni, 2 protoni (H+) e mezza molecola di O2. sintasi (che vedremo nel dettaglio nel capitolo B2). Qui How does the
light phase of
L’O2 proveniente da questa reazione in forma gassosa si gli H+ scorrono, secondo gradiente, consentendo all’ATP photosynthesis
sposta dal cloroplasto agli spazi presenti nel tessuto spu- sintasi 5 di produrre molecole di ATP da ADP e fosfato. work?
gnoso del mesofillo, e fuoriesce nell’atmosfera attraverso La sintesi di ATP (anche detta fotofosforilazione perché
gli stomi. Gli H+, invece, restano intrappolati nello spazio è la luce che la innesca) avviene per chemiosmosi, cioè tra-
tilacoidale. 4 L’accettore di elettroni del PSII invia gli mite il gradiente elettrochimico stabilitosi ai due lati della
elettroni eccitati verso la catena di trasporto, dove grazie membrana del tilacoide. 6 Quando il complesso dei pig-
ai trasportatori vengono trasferiti dal PSII al PSI (quindi, il menti del PSI assorbe energia solare, i fotoni raccolti dal
PSI riceve i suoi elettroni dalla catena di trasporto stessa). complesso antenna eccitano il centro di reazione P700 e la
In questi passaggi, alcuni trasportatori della catena pom- clorofilla cede gli elettroni a una serie di trasportatori, fino
pano ioni idrogeno dallo stroma del cloroplasto all’inter- a giungere alla ferrodossina. 7 A sua volta, la ferrodossina
no dello spazio tilacoidale. Il trasferimento complessivo trasferisce i suoi elettroni all’enzima NADP reduttasi, che
di due elettroni che attraversano la catena di trasporto, è riduce il NADP+ a NADPH (accettando due elettroni e un
una trasformazione esoergonica, libera infatti parte dell’e- H+). Infine il PSI recupera gli elettroni dalla catena di tra-
nergia luminosa catturata dal PS II, che ha avviato l’inte- sporto elettronico che collega il PSII al PSI.
ro processo. Tale energia è sfruttata dai complessi proteici
RISPONDI
della catena per trasferire ioni H+ dallo stroma all’interno Quali sono la molecola iniziale e la molecola finale del percorso
dei tilacoidi. Ai due lati della membrana dei tilacoidi si non ciclico degli elettroni nella fase luminosa?

Fotosistema I
Trasportatori
e-
Fotosistema II di elettroni
2 e- (ferredossina)
1 e-
2 Catena di trasporto degli elettroni Fotone
NADP+
reduttasi
Energia delle molecole

Fotone
7
e-

NADP+
4 + NADPH
e- H+

H2O 3 P700
P680 -
2e /2 O2
1
ADP + Pi ATP 6
+
5
2 H+

Figura 8 Lo schema Z, con cui si rappresenta il percorso non ciclico degli elettroni
nella membrana tilacoidale, e la struttura del complesso ATP sintasi.

B7
8 Esiste un flusso di elettroni
ciclico che esclude il PSII
9 Le reazioni della fase luminosa e
le reazioni al buio sono collegate
Quando nelle cellule fotosintetiche il PSII non interviene, Come già anticipato, la fotosintesi è costituita da due rea-
! il PSI può lavorare in modo autonomo tramite un flusso zioni distinte: le reazioni dipendenti dalla luce e le reazio-
RICORDA ciclico di elettroni. ni indipendenti dalla luce.
I cianobatteri,
tra i primi Nel flusso ciclico è coinvolta, oltre al PSI, anche una par- Durante le reazioni al buio, si ha la fissazione degli atomi
esseri viventi te della catena di trasporto di elettroni che collega i due di carbonio del CO2, anche detta «organicazione» poiché è
comparsi
sulla Terra,
fotosistemi. In questo processo non si ha produzione di qui che vengono prodotte le molecole organiche ad alta
possedevano NADPH, poiché gli elettroni non raggiungono il NAD+ per energia: i carboidrati.
solo il PSI, ridurlo. Gli elettroni eccitati, infatti, sono trasferiti dal P700 Le reazioni indipendenti dalla luce seguono un ciclo
adatto a
svolgere la all’accettore primario del fotosistema I, ma non riescono chiamato ciclo di Calvin, dal nome di Melvin Calvin, lo
fotosintesi ad arrivare alla NADP reduttasi. Grazie alla ferrodossina scienziato che lo scoprì ai primi del Novecento e che, nel
in quelle
condizioni di
che fa da trasportatore di elettroni intermedio tra i due fo- 1961, ricevette il premio Nobel per la chimica grazie alle
atmosfera. tosistemi, gli elettroni tornano nuovamente, e ciclicamen- sue scoperte (figura 10).
te, alla molecola di clorofilla P700. Durante questo passag- Rispetto alle reazioni dipendenti dalla luce, le reazioni
gio si produce il gradiente protonico necessario alla sintesi di fissazione del carbonio presentano alcune differenze:
di ATP (la via ciclica produce più ATP rispetto a quella non
• i due processi si svolgono in compartimenti ben distin-
ciclica).
ti del cloroplasto, rispettivamente le pile di tilacoidi (i
Questa via alternativa rappresenta il principale mecca-
grani) e lo stroma. Infatti, gli enzimi per la riduzione
nismo fotosintetico di batteri autotrofi che non possiedo-
del diossido di carbonio (che avviene sia di giorno sia
no il fotosistema II, e anche i cianobatteri possono utiliz-
di notte) sono localizzati nella sostanza fondamentale
zarla se necessario (figura 9).
dello stroma;
La via ciclica, inoltre, consente alle piante di regolare la
• non richiedono energia luminosa per avvenire (da qui
quantità di ATP e NADPH prodotti in presenza di luce, in
la denominazione «al buio»);
base alle necessità. Tuttavia non bisogna dimenticare che
• sono interconnesse alle reazioni alla luce poiché per
la fissazione del CO2 in molecole di carboidrati, oltre a ri-
la riduzione del CO2 è necessario il contributo di ATP
chiedere ATP, necessita anche di atomi di idrogeno.
e NADPH provenienti dalla fase luminosa (figura 11).
RISPONDI
Credi che la quantità di NAD+
presente influenzi
il meccanismo fotosintetico
scelto dalle piante?

Figura 9 Colonie filamentose


del cianobatterio Nostoc al
microscopio ottico. Questo
cianobatterio è in grado di
fissare l’azoto atmosferico e
di utilizzare il flusso ciclico di Figura 10 Il biochimico statunitense
elettroni come meccanismo Melvin Calvin (1911-1977) nel suo
fotosintetico. laboratorio.

B8
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

Nella figura 12 le frecce rosse, che dalle reazioni della fase


luminosa vanno al ciclo di Calvin, sottolineano come l’e-
nergia chimica contenuta nelle molecole di ATP e NADPH
sia necessaria affinché avvenga la riduzione del carbonio a
carboidrati nello stroma dei cloroplasti.
Le frecce rosse che partono, invece, dal ciclo di Calvin
verso la fase luminosa indicano che, al termine delle rea-
zioni, ADP + e NADP+ ritornano alla fase luminosa, dove
sono destinati a ricaricarsi nuovamente di energia ed en- H20 O2
trare nei fotosistemi I e II.
Alla fine del ciclo di Calvin sono prodotte molecole di Reazione
triosi (zuccheri a tre atomi di carbonio), a partire dalle qua- alla luce

li la pianta costruirà tutti i carboidrati di cui ha bisogno.


NADP+ NADPH
Proprio l’associazione di questi due processi rende possibi-
le alle piante e a tutti gli organismi fotosintetici di essere ADP + Pi ATP Figura 11
Il NADPH e l’ATP
autotrofi, e di fatto consente la vita a tutti gli altri esseri prodotti nelle
viventi. Reazioni di assimilazione reazioni della fase
del carbonio luminosa sono
utilizzati nelle
RISPONDI reazioni
Quali sono le due molecole che fanno da «ponte» tra le reazioni Carboidrati CO2 di fissazione del
della fase luminosa e quelle del ciclo di Calvin? carbonio.

H2O CO2

Energia
solare
Cellula
vegetale

ADP + P
NADP+ Reazioni del
ciclo di Calvin
Reazioni della
fase luminosa NADPH

ATP

Stroma
Membrana
tilacoidale
O2 CH2O
(carboidrato)

Figura 12 Nei cloroplasti, le due fasi della fotosintesi


sono localizzate in compartimenti diversi, ma sono
interconnesse tra loro.

B9
Il ciclo di Calvin
Il ciclo di Calvin comprende tre fasi (figura 14):

1. la fissazione (anche detta organicazione) del CO2;


2. la riduzione del CO2;
3. la rigenerazione del composto di partenza (ribulosio
1,5-bifosfato), che si combina con il CO2 e lo fissa, ovve-
ro lo riduce a carboidrato.

LA FISSAZIONE DEL CO2. 1 Durante la prima fase del


10 Il ciclo di Calvin consuma ATP e
NADPH per produrre carboidrati
ciclo di Calvin, la RuBisCO catalizza una reazione di car-
bossilazione, in cui una molecola di CO2 si lega a una mo-
lecola di ribulosio 1,5-bifosfato (RuBP), una molecola a 5
Abbiamo visto che gli organismi fotosintetici sono in gra-
atomi di carbonio, che diventa a 6 atomi di carbonio (C6).
do di convertire l’energia luminosa in energia chimica
2 La molecola C6 si scinde immediatamente in due mo-
contenuta nelle molecole di NADPH e ATP. Questa ener-
lecole a 3 atomi di carbonio (C3), il 3-fosfoglicerato (3PG).
gia, grazie al ciclo di Calvin, è depositata nelle molecole
In sostanza, è in questa fase che il CO2 atmosferico è orga-
dei triosi che rappresentano la base per la costruzione di
nicato all’interno di una molecola di zucchero contenente
tutte le molecole di carboidrati di cui la pianta ha bisogno.
una maggiore quantità di energia chimica (potenziale).
Ciascun passaggio del ciclo è catalizzato da specifici
enzimi, ma sicuramente un ruolo chiave è affidato all’en- LA RIDUZIONE DEL CO2. 3 Il 3-fosfoglicerato (3PG) viene
zima RuBisCO, ovvero la ribulosio 1,5-bifosfato carbossilasi/ fosforilato a 1,3-bifosfoglicerato (BPG) grazie al consumo
ossigenasi (figura 13). La RuBisCO utilizza come cofatto- di una molecola di ATP. Successivamente, 4 ciascuna
re uno ione Mg2+ ed è l’enzima che costituisce il 20-50% molecola di 1,3-bifosfoglicerato è ridotta a gliceraldeide
dell’intero contenuto proteico del cloroplasto. Si ritiene 3-fosfato (G3P), uno zucchero a tre atomi di carbonio, gra-
che possa essere la proteina più abbondante nella biosfera. zie a un enzima che usa il NADPH come agente riducente.
Questo dato potrebbe essere legato al fatto che la RuBisCO
lavora in maniera insolitamente lenta: agisce su poche
ATP ADP + P
molecole di substrato al secondo, diversamente dagli enzi-
mi tipici che agiscono su migliaia di molecole al secondo,
e per questo motivo ne è necessaria una grande quantità. 3PG BPG G3P
Il CO2 atmosferico che entra nelle cellule fotosintetiche
delle piante attraverso gli stomi (vedi figura 5) deriva dalla
respirazione della maggior parte degli organismi, che assu-
NADPH NADP+
mono ossigeno e rilasciano CO2 (vedremo il processo in
dettaglio nel capitolo B2). LA RIGENERAZIONE DEL RUBP. In questa fase, gran parte
delle molecole di gliceraldeide 3-fosfato si ricombinano
Mg2+ tra loro e rigenerano il ribulosio 1,5-bifosfato. 5 Questa
reazione è consentita grazie all’ATP derivato dalla fase lu-
minosa, che si scinde in ADP + .
Ogni tre turni, 5 molecole di G3P sono usate per rifor-
mare 3 molecole di RuBP, in modo che il ciclo non si ar-
resti. Nota che 5 × 3 (atomi di carbonio nel G3P) = 3 × 5
(atomi di carbonio nel RuBP).

5 G3P 3 RuBP

3 ATP 3 ADP + 3 P

Figura 13 L’enzima RuBisCO in una ricostruzione al computer. RISPONDI


Si distinguono le catene pesanti (in azzurro), quelle leggere (in giallo) Qual è il destino del NADP+ e dell’ADP +
e all’interno di ciascuna subunità proteica il cofattore Mg2+ (in rosso). che risultano dal ciclo di Calvin?

B10
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

Prodotto intermedio
P P P

3 CO2
P P P 3 C6
P P P P P P

1
P P P

P P P 6 C3
3 C5 2 3-fosfoglicerato
Ribulosio 1,5-bifosfato
Queste molecole di ATP
derivano dalle precedenti
Queste molecole di reazioni della fase
Fissazione luminosa.
ATP derivano dalle
del CO2
precedenti reazioni
della fase luminosa.

6 ATP

3 ADP + 3 P

Ciclo di 6 ADP + 6 P
Calvin

3 ATP Rigenerazione Riduzione


del RuBP del CO2 P P P P P P

P P P P P P

6 C3
3 1,3-bifosfoglicerato
P P P P P
6 NADPH
5 C3
Gliceraldeide 3-fosfato Queste molecole di
NADPH derivano dalle
precedenti reazioni della
6 NADP+ fase luminosa.

P P P P P P
Altre molecole
organiche 6 C3

Produzione netta 4 Gliceraldeide 3-fosfato


di una molecola di
gliceraldeide 3-fosfato
P
Glucosio

Figura 14 Le reazioni del ciclo di Calvin. Ricorda che tutte le


reazioni sono moltiplicate per tre volte, infatti ogni tre cicli completi
entrano tre molecole di CO2 necessarie a sintetizzare il G3P, che è
il prodotto netto del ciclo di Calvin. Per produrre uno zucchero a sei
atomi di carbonio come il glucosio, quindi, sono necessari sei cicli e
sei molecole di CO2.

B11
Le piante partono
11 dal G3P per la sintesi
di altre molecole organiche
nente strutturale delle pareti cellulari delle piante. 6 Le
piante possono inoltre usare lo scheletro carbonioso degli
zuccheri semplici per formare acidi grassi e glicerolo, che
Una piccola parte delle molecole di gliceraldeide 3-fosfato
si ritrovano nei lipidi vegetali come l’olio di oliva, di mais,
(G3P), prodotte durante il ciclo di Calvin nella fase di ri-
di girasole ecc. Infine, 7 quando allo scheletro carbonio-
duzione, esce dal ciclo stesso e diventa la base di partenza
so derivato dagli zuccheri semplici viene addizionato azo-
per generare altri carboidrati. Gli organismi fotosintetici,
to, si formano amminoacidi, e quindi proteine.
infatti, sono autotrofi proprio in quanto capaci di produr-
re tutte le macromolecole di cui necessitano: carboidrati
con funzione strutturale, lunghe molecole di polimeri con RISPONDI
In quali altre molecole organiche può essere convertito
funzione di riserva energetica, e monosaccaridi che fanno il glucosio fosfato prodotto dalle piante?
da precursori di altre molecole. In effetti, rispetto alle cel-
lule animali, le cellule delle alghe e delle piante dispongo-
no di un enorme potenziale biochimico.
La figura 15 riassume le vie che uno zucchero semplice
può prendere in un organismo fotosintetico. 1 La mole-
cola più importante derivata dalla G3P è il glucosio fosfa-
to. Questo monosaccaride a sei atomi di carbonio è la mo- 12 La fotorespirazione riduce
l’efficienza fotosintetica
lecola che, nella maggior parte degli organismi (vegetali e
non) è usata per produrre l’ATP necessario alle cellule per Le piante sono in grado di attuare un altro processo chia-
compiere il proprio lavoro. Il glucosio fosfato può anche mato fotorespirazione che coinvolge sempre l’enzima
essere combinato con 2 il fruttosio fosfato (a seguito RuBisCO, dipende dalla luce (da qui il prefisso foto-) e con-
della rimozione dei fosfati) a formare 3 il disaccaride suma O2 producendo CO2, proprio come nella respirazione
saccarosio (lo zucchero da tavola), che è la comune forma cellulare. La fotorespirazione avviene quando la tempera-
di trasporto degli zuccheri in altre parti della pianta. tura è molto elevata, vi è carenza di CO2 e abbondanza di
Il glucosio fosfato è anche il punto di partenza della O2 nell’aria. In queste condizioni, la pianta minimizza gli
sintesi di carboidrati complessi come 4 l’amido e 5 la scambi gassosi per ridurre la perdita di vapore acqueo (per
cellulosa. L’amido è una forma di riserva del glucosio e vie- traspirazione dagli stomi).
ne immagazzinato in parte nei cloroplasti ma soprattutto L’enzima RuBisCO, durante la fotorespirazione, si com-
nelle radici, nei tuberi e nei semi; la cellulosa è il compo- porta come un’ossigenasi legando l’O2 (invece del CO2) al ri-
bulosio 1,5-bifosfato. L’incorporazione dell’O2 nel ciclo di
Calvin produce un composto che genera una molecola a
due atomi di carbonio, il 2-fosfoglicolato. Questo prodot-
G3P
to è «inutile» per la pianta, infatti lascia il cloroplasto ed
entra nei perossisomi, dove è riconvertito in due molecole
6 di CO2 con il consumo di un’altra molecola di ossigeno.
1 Sintesi degli 7 La fotorespirazione, in condizioni atmosferiche nor-
Glucosio acidi grassi Sintesi degli
fosfato amminoacidi mali, agisce in competizione con il normale processo di
fissazione del carbonio: circa il 25% del carbonio fissato
durante la fotosintesi, infatti, si riossida a CO2 durante la
2 Lipidi
+ fotorespirazione.
Fruttosio
fosfato
Secondo alcuni biologi, la fotorespirazione è un adatta-
mento evolutivo, anche se poco efficiente. È possibile tut-
Proteine
tavia che questo suo difetto derivi dal fatto che la fotosin-
tesi si è evoluta su una Terra priva di O2, per cui la funzione
3 4 5
Saccarosio Amido Cellulosa di ossigenasi della Rubisco era priva di importanza.

RISPONDI
Secondo te, la fotorespirazione
Figura 15 Uno schema dell’utilizzo del G3P riduce la formazione di biomassa organica
(gliceraldeide-3-fosfato) per scopi diversi nelle piante. che potrebbe produrre la pianta?

B12
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

Le piante C3, C4 e CAM adottano


13 strategie diverse per fissare gli
atomi di carbonio CO2

Non tutte le piante usano la stessa strategia per fissare


gli atomi di carbonio, ma esistono strade alternative ri-
spetto alla fotosintesi C3 descritta finora (così chiamata RuBP 3PG
in riferimento al numero di atomi di carbonio contenuti (C3)
Ciclo di
nell’intermedio 3-fosfoglicerato). Sono piante C3: il grano, Calvin
l’orzo, il riso e altre specie che vivono in ambienti dove la
temperatura è mite e l’aria non è troppo secca (figura 16).
G3P
Tuttavia, quando le temperature si alzano, queste piante
attuano la fotorespirazione che, come abbiamo appena vi- Cellula del mesofillo
sto, riduce di una buona percentuale la quantità di carbo-
nio fissato per la produzione di biomassa. Figura 16 La fissazione del carbonio da parte delle piante C3.

IL METABOLISMO DELLE PIANTE C4. Al contrario delle IL METABOLISMO DELLE PIANTE CAM. Le orchidee, le pian-
piante C3, specie tropicali come il mais (figura 17) e la can- te grasse (o succulente) come i cactus, l’ananas (figura 18) e
na da zucchero adottano una strategia metabolica diversa, tutte le Crassulaceae sono dette piante CAM, dall’acroni-
conseguente a un adattamento alle alte temperature e alla mo inglese Crassulacean Acid Metabolism, poiché le crassu-
siccità. Sono dette piante C4 perché il CO2, invece di entra- lacee sono state le prime piante dove fu individuato questo
re direttamente nel ciclo di Calvin, si lega a un composto tipo di metabolismo. Esse vivono in ambienti estremi, con
chiamato fosfoenolpiruvato (PEP) formando una molecola a temperature elevatissime e una forte siccità, per cui gli sto-
4 atomi di carbonio, l’ossalacetato, che si converte subito in mi rimangono aperti solo di notte quando la perdita di ac-
malato. Questo processo è catalizzato dall’enzima PEP car- qua per traspirazione è minima. Di conseguenza, il CO2
bossilasi, che non ha alcuna affinità per l’ossigeno (al con- entra dagli stomi durante la notte e reagisce con il PEP for-
trario della RuBisCO), ma lega il CO2 al PEP molto veloce- mando malato in una reazione catalizzata dalla PEP carbos-
mente, anche a concentrazioni bassissime di CO2 e alte di silasi, esattamente come nelle piante C4.
O2 (condizione che si presenta, appunto, quando le tempe- Nelle piante CAM, però, il malato viene accumulato
rature sono elevate). Il malato prodotto passa dalle cellule dalle cellule del mesofillo in grossi vacuoli (non passa alle
vicine alla superficie della foglia (cellule del mesofillo) a un cellule della guaina del fascio come nel metabolismo C4).
tessuto che si trova più in profondità: il tessuto delle cellule Di giorno, quando la temperatura elevata induce la chiu-
della guaina del fascio, che contiene moltissimi cloroplasti. sura degli stomi, il malato è liberato dalle cellule del me-
Qui il malato si scinde in due molecole: piruvato e CO2. sofillo e decarbossilato a CO2, in modo che possa entrare
Quest’ultimo, grazie alla RuBisCO, entra nel ciclo di Cal- nel ciclo di Calvin. Tutto il processo, quindi, avviene nelle
vin, mentre il piruvato torna alle cellule del mesofillo cellule del mesofillo e non c’è una separazione fisica tra le
dove sarà riconvertito in PEP. Per le piante C4, quindi, la fasi, ma solo temporale.
cattura del diossido di carbonio avviene in un comparti-
mento della foglia separato rispetto a quello dove si ha il RISPONDI
ciclo di Calvin, e comporta consumo di ATP. Quale adattamento alle alte temperature attuano le piante CAM?

CO2 notte CO2

Cellula
del mesofillo C4 C4

Cellula CO2 CO2


della guaina giorno
3PG 3PG
del fascio
(C3) (C3)
Ciclo di Ciclo di
Calvin Calvin

G3P G3P

Figura 17 La fissazione del carbonio da parte delle piante C4. Figura 18 La fissazione del carbonio da parte delle piante CAM.

B13
2 NOI E L’AMBIENTE immagazzinano il diossido di carbonio. L’abbattimento delle foreste spesso
Si calcola che, grazie a questi tamponi coincide con la loro combustione, il che
Abbattere le foreste naturali, per almeno un migliaio di anni rappresenta un doppio danno rispetto al
tropicali aumenta prima del 1850 i livelli di CO2 atmosferico riscaldamento globale. Si calcola infatti
il riscaldamento globale siano rimasti piuttosto costanti intorno che, annualmente, la deforestazione delle
allo 0,028%. In seguito, a partire foreste pluviali tropicali sia responsabile
dall’inizio dell’industrializzazione, la sua del 20-30% di tutto il CO2 immesso
concentrazione è passata all’attuale nell’atmosfera, senza contare che gli alberi

L e foreste pluviali tropicali si trovano


nella fascia equatoriale, dove la
temperatura media è superiore a 26 °C
0,036%.
Proprio come i vetri di una serra, il
CO2 nell’atmosfera intrappola il calore
abbattuti non potranno più sequestrare CO2
per la fotosintesi.
Alcuni osservatori hanno ipotizzato che,
e le piogge sono regolari e abbondanti. radiante del Sole e mantiene al caldo la aumentando il CO2 atmosferico, le porzioni
Nonostante si sia registrata una Terra; per questo motivo, il CO2 e altri gas di foresta rimanenti avrebbero aumentato
diminuzione di questo ecosistema dal 14% che agiscono in modo simile sono chiamati il tasso di fotosintesi. Per verificare o
della superficie terrestre al 6% attuale, gas serra. Senza di essi, la temperatura confutare tale ipotesi, è stata condotta
esso porta un sostanziale contributo alla terrestre sarebbe di circa 33 °C più fredda una ricerca durata 16 anni in una foresta
fissazione globale del CO2, sia sotto forma di quella attuale, perciò è chiaro che la loro del Costa Rica, raccogliendo e analizzando
di sequestro di CO2 (l’uso di questo composto presenza, in concentrazioni adeguate, è dati sui livelli di CO2 atmosferico, sulle
atmosferico per compiere la fotosintesi) sia necessaria per mantenere una biosfera così temperature e sulla crescita degli alberi.
sotto forma di produttivitˆ della fotosintesi. diversificata. I dati raccolti hanno mostrato una
La materia organica prodotta dagli Un incremento dei gas serra è di produttività relativamente più bassa a
organismi fotosintetici alimenta tutti i sicuro controproducente, poiché causa un temperature maggiori. Questi risultati
viventi e la fotosintesi libera ossigeno, innalzamento della temperatura media suggeriscono chiaramente che, quando la
un gas necessario perché avvenga la globale, con le enormi conseguenze sul temperatura aumenta, le foreste tropicali
respirazione. clima e sulle coltivazioni che osserviamo smaltiscono meno CO2 di quanto potrebbero
Ma la fotosintesi delle foreste oggi. fare. Una ragione in più per rallentare e
tropicali fornisce anche un altro servizio L’uso dei combustibili fossili (carbone, mitigare la deforestazione, prima che la
fondamentale per la biosfera. La petrolio e gas naturale) inevitabilmente situazione ci sfugga di mano.
figura 19 descrive tre andamenti diversi produce emissioni di CO2, ma vi sono altri
della temperatura media globale nel fattori che hanno contribuito ad aumentare
corso di questo secolo, tenendo conto le concentrazioni di gas serra?
dell’introduzione nell’atmosfera di certi Sappiamo che ogni anno vengono RISPONDI
gas, soprattutto CO2, dovuta alle attività persi tra 10 e 30 milioni di ettari di foresta In quali modi le foreste tropicali aiutano
umane. Sia la fotosintesi sia le acque degli tropicale per ottenere aree di pascolo, naturalmente a contrastare l’aumento
oceani agiscono come «serbatoi» che legname, minerali e per vari altri scopi. dell’effetto serra?

5,5
Aumento della temperatura media mondiale (°C)

Livello massimo dell’incremento


4,5

Aumento più probabile


3,5 della temperatura con il raddoppio
del CO2

2,5

Incremento minimo prevedibile


1,5

0,5

0,5

1860 1940 2020 2060 2100


Anno

Figura 19 Gli andamenti passati e


futuri del riscaldamento globale; la
deforestazione delle foreste pluviali
tropicali aumenta l’emissione di CO2.

B14
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

3 NOI E L’AMBIENTE direttamente la depurazione. Gli impianti di LE MACROFITE CREANO L’AMBIENTE


fitodepurazione riproducono artificialmente IDONEO PER I BATTERI.
La fitodepurazione l’ambiente tipico delle zone umide e Il bacino riempito di acque reflue è
delle acque reflue vengono chiamati constructed wetlands. praticamente privo di ossigeno (anossico),
è favorita dal mutualismo All’interno di bacini impermeabilizzati ma la presenza delle macrofite crea un
tra piante e batteri vengono piantate specie selezionate di
macrofite igrofile: un gruppo di piante
ambiente idoneo anche alla crescita di
batteri aerobi. Le macrofite possiedono
superiori formato da numerose specie un particolare tessuto, l’aerenchima, che
vegetali che hanno in comune le dimensioni permette la circolazione e l’accumulo
macroscopiche e il fatto di trovarsi sia dei gas di scambio (CO2 e O2). Le piante
L e acque reflue degli scarichi
domestici, urbani, industriali, agricoli
e quelle derivanti da miniere e discariche
immerse nelle acque dolci dove vivono sia
nelle zone limitrofe a esse. La pianta più
trasferiscono l’ossigeno fotosintetico dalle
parti aeree all’aerenchima delle radici, a
usata negli impianti di fitodepurazione è la livello delle quali si creano così piccole zone
contengono sostanze organiche e
cannuccia di palude (Phragmites australis), a diverse concentrazioni di ossigeno. Questo
inorganiche che causano l’inquinamento
una pianta palustre perenne (figura 20). comporta due vantaggi: l’abbattimento
delle acque dolci e quindi sono pericolose
Nei constructed wetlands il fondale è dei microrganismi patogeni sensibili alle
per la nostra salute e per l’ambiente. Tra
riempito di ghiaia o di altri materiali inerti, variazioni di ossigeno disciolto, e lo sviluppo
le sostanze inquinanti si ritrovano: metalli
cosicché le macrofite vi possano affondare di una flora batterica assai diversificata, con
pesanti, acidi, solventi, pesticidi, composti
le radici. Dentro la zona di depurazione del microrganismi aerobi e anaerobi.
derivati dal petrolio, ma non solo, anche
bacino viene fatto scorrere il flusso di acque In questi sistemi il ruolo attivo nella
microrganismi patogeni come virus, batteri
reflue da trattare che risulterà più pulito a trasformazione degli inquinanti è svolto
e parassiti. Per questo motivo le acque
livello della zona di uscita (figura 21). dai batteri, molti dei quali lavorano in
di scarico non possono essere immesse
un rapporto mutualistico con le piante,
nell’ambiente (suolo, mari e fiumi) tal quali,
ricavando supporto e un habitat idoneo alle
ma occorre sottoporle a un trattamento LE PIANTE CONTRIBUISCONO
loro esigenze metaboliche. Nel caso della
di depurazione per rimuovere o ridurre gli AL PROCESSO IN VARI MODI.
degradazione degli idrocarburi policiclici
inquinanti. Le piante all’interno dell’impianto di
aromatici (IPA, una classe di composti del
Tutti i processi di depurazione «imitano» fitodepurazione svolgono varie funzioni:
carbonio molto dannosa per l’ambiente), la
ciò che avviene normalmente in natura in • favoriscono l’ossidazione delle acque pianta fornisce ai batteri che si trovano sulle
maniera autosufficiente. Un particolare reflue ossigenandole, grazie all’ossigeno sue radici il carbonio necessario a degradare
sistema di depurazione delle acque è che producono durante la fotosintesi; gli IPA. I batteri in cambio producono un
rappresentato dalla fitodepurazione, che • riducono il volume delle acque ormone, che favorisce la crescita vegetale,
imita i meccanismi di autodepurazione attraverso l’assorbimento radicale e la derivante dalla degradazione degli IPA
caratteristici delle zone umide come traspirazione fogliare dei liquidi; stessi.
ecosistemi di palude, stagni, fontanili. • attraverso le radici asportano una
L’etimologia del termine richiama la minima parte dei nutrienti in eccesso;
presenza delle piante nel processo (phyto in • riducono la quantità di sali disciolti e di
greco vuol dire «pianta»), anche se le specie alcuni metalli pesanti, per assorbimento RISPONDI
vegetali intervengono solo in minima parte e accumulo; In che modo le macrofite contribuiscono
nella depurazione biologica vera e propria, • forniscono il supporto per la crescita dei alla depurazione delle acque reflue
ma creano l’indispensabile supporto per batteri utili alla depurazione. all’interno delle constructed wetlands?
la crescita della flora batterica che svolge

Piante acquatiche
Uscita refluo
Guaina depurato
impermeabile
Pozzetto Pozzetto
ingresso uscita

Ghiaia

Figura 20 La cannuccia di palude è una


pianta igrofila presente sulle sponde di Figura 21 Lo schema del bacino di un impianto
acquitrini e stagni. di fitodepurazione (un constructed wetland).

B15
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LE TUE CONOSCENZE
METTITI
ALLA PROVA
CON GLI
ESERCIZI
INTERATTIVI

1. I reagenti della fotosintesi sono 8. Di quali materiali, provenienti dalla 13. La fotosintesi CAM è
A ossigeno e acqua. fase luminosa, ha bisogno il ciclo A uguale alla fotosintesi delle piante C4.
di Calvin per procedere?
B ossigeno e diossido di carbonio. B un adattamento agli ambienti freddi
A CO2 e acqua. dell’emisfero australe.
C diossido di carbonio e acqua.
B ATP e NADPH. C frequente nelle piante desertiche che
D carboidrati e acqua.
C CO2 e ATP. chiudono i loro stomi durante il giorno.
2. Un fotosistema contiene D NADPH e acqua. D una sigla inglese che significa
A pigmenti, un centro di reazione Chloroplasts and Mitochondria.
e un accettore di elettroni. 9. Durante la fase luminosa, la
NADP reduttasi 14. Il G3P è utilizzato nelle piante per la
B ADP e ioni idrogeno.
A non riduce il NADP+ poiché non riceve sintesi
C protoni, fotoni e pigmenti.
elettroni. A di amido.
D solo citocromi.
B riduce NADP+ solo in particolari B di cellulosa e saccarosio.
condizioni. C degli acidi grassi e delle proteine.
3. Che cosa si ossida e che cosa si riduce,
rispettivamente, nella fotosintesi? C riduce gli elettroni e riduce NADP+ D tutte le risposte sono corrette.
a NADPH.
A CO2 e ossigeno.
D produce ADP. 15. Nel metabolismo delle piante C4
B Ossigeno e CO2.
interviene l’enzima
C Acqua e CO2. 10. Sulle membrane dei tilacoidi non puoi A rubisco.
D CO2 e carboidrati. trovare
B PEP carbossilasi.
A rubisco.
4. Gli organismi produttori non C ATP sintasi.
B NADP reduttasi.
A si autoalimentano. D NADP reduttasi.
C citocromi.
B si nutrono assumendo molecole
D pigmenti antenna. 16. La fotorespirazione
organiche prefabbricate.
A riduce l’efficienza della fotosintesi.
C sono capaci di sintetizzare carboidrati. 11. Una separazione spaziale tra
B avviene in un ambiente con eccesso di
D utilizzano energia radiante proveniente fase dipendente dalla luce e fase
CO2.
dal Sole. indipendente si verifica con il
C aumenta la traspirazione della pianta.
A flusso ciclico di elettroni.
5. Le cellule specializzate per la D è un processo esclusivo delle piante
B metabolismo C4.
fotosintesi si trovano acquatiche.
C metabolismo CAM.
A nel mesofillo.
D ciclo di Calvin.
B nei tessuti vascolari.
C nelle radici. 12. Il P700 si chiama così perché
D nel fiore. A fa parte di un complesso
comprendente circa 700 molecole.
6. L’ossigeno liberato dalla fotosintesi
B ha un peso molecolare pari all’incirca
proviene
a 700 u.
A dai tilacoidi.
C assorbe con la massima efficienza alla
B dall’acqua. lunghezza d’onda di 700 nm.
C dal CO2. D assorbe con la massima efficienza alla
D dall’energia radiante. frequenza di 700 Hz.

7. Associa ciascun distretto cellulare alla reazione corrispondente.


Catena Fase luminosa Ciclo di Calvin
di trasporto della fotosintesi
degli elettroni
Membrana tilacoidale
del cloroplasto
Stroma del cloroplasto
Citoplasma

B16
Capitolo B1 La fotosintesi clorofilliana

VERIFICA
LE TUE ABILITÀ

17. In autunno, quando le foglie cambiano 21. Inserisci il termine che corrisponde 25. Completa il testo sulla fotolisi
colore, la luce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . viene alla definizione proposta. dell’acqua inserendo i valori numerici
assorbita per la fotosintesi. a. Cascata di elettroni lungo una serie corretti.
A nello spettro dell’arancio di molecole trasportatrici, da livelli La scissione dell’acqua, detta
B nello spettro del rosso energetici più alti a livelli più bassi; fotolisi, rifornisce il fotosistema
l’energia rilasciata è usata per la sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ogni due
C nello spettro del violetto-blu-verde
di ATP: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . molecole di acqua ossidata, si
D nessuna opzione è corretta. liberano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . elettroni
b. Serie di reazioni in cui il diossido di
carbonio è fissato e ridotto a G3P: e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . protoni e anche
18. Il NADP+ è un . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . molecola di ossigeno.
......................
durante la fotosintesi accetta
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e uno ione idrogeno c. Flusso di ioni idrogeno attraverso
dell’acqua, e si riduce a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . l’ATP sintasi, secondo gradiente,
che produce ATP: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
A coenzima/protoni/NAPDH
d. Via alternativa alla fotosintesi usata
B enzima/elettroni/ADP
dalla maggior parte dei batteri
C coenzima/elettroni/NAPDH autotrofi che non possiedono il PSII:
D enzima/neutroni/ADP ......................

e. Si ritiene sia la proteina più abbondante


19. Stabilisci se le seguenti affermazioni nella biosfera: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
sono vere (V) o false (F).
a. L’enzima che sintetizza l’ATP 22. Completa le frasi inserendo
è detto ATP sintasi. VF i termini mancanti.
b. La fase luminosa della a. Gli enzimi associati alla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VERSO
fotosintesi si svolge del diossido di carbonio sono
nello stroma. VF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nella sostanza
L'UNIVERSITÀ
c. Durante il ciclo di Calvin viene fondamentale dello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ridotto il diossido di carbonio b. Le piante possono utilizzare lo Preparati ai test di ingresso
in un carboidrato. VF scheletro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . degli con altri quiz sul sito .
d. L’ossigeno prodotto nella zuccheri per formare acidi grassi e
fotosintesi viene rilasciato ...................... . 26.
Sono organismi autotrofi:
all’esterno attraverso stomi. VF c. Nel corso del processo fotosintetico, A le piante e i cianobatteri.
e. Il fotosistema I è costituito l’energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . è trasformata B i funghi e le piante.
da pigmenti che riflettono in energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . con a sintesi
C esclusivamente le piante.
l’energia solare e inviano di ATP e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , per poi
essere immagazzinata in molecole di D qualunque organismo che utilizzi i
gli elettroni eccitati
...................... . nutrienti di natura esogena.
a un accettore. VF
E gli organismi saprofagi.
f. Nella prima fase del ciclo
23. Metti in ordine le varie fasi del ciclo di
di Calvin il CO2 si combina (dal test di ingresso
Calvin.
con il ribulosio bifosfato. VF a Medicina e Veterinaria 2017-18)
a. riduzione del diossido di carbonio
g. Il glucosio fosfato è alla base
......................
della sintesi dei disaccaridi 27. Nella fase oscura della fotosintesi le
e dei polisaccaridi. VF b. fissazione del diossido di carbonio molecole di diossido di carbonio:
......................
A si decompongono in singoli atomi di
20. Scegli tra i termini in grassetto c. rigenerazione del ribulosio 1-5 carbonio e ossigeno.
quelli che ritieni corretti, bifosfato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B si decompongono grazie all’enzima
barrando quelli errati. ribulosiodifosfato carbossilasi.
a. Nella fase luminosa della 24. Scrivi il nome completo delle seguenti
molecole che partecipano al ciclo di C si legano ciascuna a uno zucchero a 5
respirazione / fotosintesi, che avviene atomi di carbonio.
quando si ha disponibilità di luce / Calvin:
acqua, la clorofilla / il tilacoide assorbe a. RuBP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D formano molecole a 3 atomi di
l’energia solare e la usa per rallentare / carbonio con formazione di ATP.
b. 3PG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
eccitare gli elettroni. E richiedono per la loro fissazione 2
c. BPG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . molecole di ATP e 3 di NADP.
b. Il diossido di carbonio / L’ossigeno che
d. G3P . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
entra nelle cellule fotosintetiche dagli (dal test di ingresso
stomi / dalle radici, deriva dal processo e. ATP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
a Medicina e Veterinaria 2017-18)
di fissazione / respirazione che f. NADPH . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
avviene nelle piante / nella maggior g. ADP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
parte degli organismi.
h. RuBisCo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

B17
VERSO L’ESAME:
VERIFICA LE TUE COMPETENZE

28. RICERCA 31. OSSERVA E RISPONDI


Esegui una ricerca sulle piante CAM, piante che vivono in Nel 1882, T. W. Engelmann eseguì uno studio sull’effetto che
ambienti molto caldi e aridi e che devono ridurre al minimo le differenti lunghezze d’onda luminose avevano sulla fotosintesi.
perdite di acqua. Sintetizza la risposta in un testo di massimo Egli pose un’alga verde filamentosa in sospensione insieme a
100 parole. un elevato numero di batteri eterotrofi aerobi. Engelmann la
illuminò con la luce uscente da un prisma, quindi scomposta nel
29. DEFINISCI E COLLEGA suo spettro. In breve tempo, osservò che i batteri si
Dopo aver spiegato il significato dei seguenti termini
distribuivano attorno all’alga in maniera evidentemente non
(massimo 5 righe ciascuno), stabilisci un collegamento logico
casuale.
tra loro:
Batteri aerobi
a. NAD
b. ossigeno

Assorbanza
c. ATP
Filamento
30. LEGGI E RISPONDI di alga verde
In futuro l’idrogeno potrebbe diventare un importante alleato
per ridurre le emissioni di diossido di carbonio, ma al momento
sussiste ancora un grosso problema: sulla Terra non esistono
«giacimenti» di idrogeno molecolare e produrlo è molto a. Spiega la ragione della distribuzione osservata.
dispendioso.
b. Per quale ragione Engelmann ha fatto ricorso ai batteri nel suo
Una svolta potrebbe arrivare dal Center for Bio-
esperimento?
Inspired Solar Fuel Production (BISfuel), presso l’Arizona State
University, dove gli scienziati hanno l’obiettivo di produrre c. Sulla base della descrizione e dell’immagine, costruisci un
nuovi combustibili utilizzando l’energia solare e l’idrogeno è grafico che indichi la velocità della fotosintesi in funzione della
naturalmente il ricercato numero uno. variazione della lunghezza d’onda.
L’idea di base è semplice: copiare la fotosintesi
32. PROBLEM SOLVING
clorofilliana, cioè utilizzare direttamente l’energia luminosa
Un leggerissimo aumento o una leggera diminuzione di
del Sole per scindere l’acqua nei suoi costituenti fondamentali
ossigeno nell’atmosfera sarebbe un evento tollerato dagli
ottenendo così H in abbondanza. L’impresa, però, è molto più
organismi viventi.
facile a dirsi che a farsi.
Se questa variazione, sia in un senso sia nell’altro,
La fotolisi dell’acqua, che avviene durante la fase luminosa
continuasse, quali sarebbero le conseguenze per le cellule
della fotosintesi, richiede infatti l’intervento di diversi composti
degli esseri viventi?
chimici che devono interagire fra loro in modo coordinato: un
sistema tutt’altro che facile da replicare in laboratorio. 33. HANDS ON GLOSSARY
La ricerca però è andata avanti, e negli ultimi anni si Fill in the table matching each term (letters)
è scoperto che nella fotosintesi è fondamentale il ruolo di with its definition (numbers).
mediatore del complesso tirosina-istidina: è grazie a esso che il
A. chlorophyll
fotosistema II riesce a strappare all’acqua gli elettroni.
Gli scienziati del BISfuel sono riusciti a imitare questo B. thylakoids
mediatore e a utilizzarlo con successo incrementando C. photosynthesis
radicalmente l’efficienza del loro fotosistema artificiale basato D. stomata
sull’ossido di titanio. Quest’ultimo è un semiconduttore le cui
1. membrane-bound compartments inside chloroplasts and
proprietà fotocatalitiche sono note fin dagli anni Settanta, ma
cyanobacteria
quando viene impiegato da solo ha una resa irrisoria.
Nel loro lavoro, appena pubblicato su Nature Chemistry, 2. process that syntesize complex organic material using carbon
gli autori spiegano anche che il «segreto» del mediatore, dioxide, water, and light energy captured by pigments
carpito grazie alla cristallografia a raggi X, sta in un legame 3. green pigment found in chloroplasts, which is involved in
insolitamente corto tra un idrogeno e un azoto: sia nella absorbing light energy for photosynthesis
sua versione naturale, sia nella sua copia artificiale, questo 4. pores in the leaves that facilitate gas exchange
dettaglio strutturale donerebbe al mediatore la sua peculiare
proprietà di «traghettatore» di elettroni. La foglia artificiale è A B C D
sempre più vicina.
Adattato da: Verso la foglia artificiale di Stefano Dalla Casa
(Aula di Scienze, 2014)
a. Qual è l’importanza dell’idrogeno nel futuro dei combustibili?
b. Quale obiettivo si sono posti i ricercatori del BISfuel?
c. Quando avviene la fotolisi dell’acqua?
d. Quale mediatore viene usato nella fotosintesi naturale e quale
invece in quella artificiale?

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