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Il processo avviene all'interno di un'unica cellula.
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CLOROFILLA
.La clorofilla è una sostanza chimica presente nei cloroplasti delle piante, che permette alle
piante di assorbire e utilizzare la luce.
Negli eucarioti non sono presenti clorofille, ma considerando quelle dei cianobatteri
plastidiali degli archeplastidi ("piante") si potrebbe impropriamente dire siano
presenti due diversi tipi di clorofilla:
Altri pigmenti minoritari sono i carotenoidi, che assorbono un ampio spettro della
luce blu e che riflettono la luce arancio.
Le piante appaiono verdi, poiché le lunghezze d'onda del verde sono le meno
assorbite dai cianobatteri plastidiali delle piante. Le clorofille degli altri eubatteri
(come i cianobatteri a vita libera e molti proteobatteri) sono leggermente diverse.
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Dall'anello poi parte una lunga catena idrofoba che serve per ancorare la
molecola di clorofilla alle membrane tilacoidi.
Vi sono alcune forme differenti che avvengono naturalmente, ma la più
universalmente diffusa tra le piante terrestri è la clorofilla a.
La clorofilla è vitale per la fotosintesi che permette alle piante di ottenere energia
dalla luce.
La funzione della gran parte della clorofilla, fino a diverse centinaia per fotosistema,
è di assorbire la luce e trasferire l'energia ad una coppia specifica di clorofilla nel
centro di reazione del fotosistema. A causa della selettività della clorofilla rispetto
alla lunghezza d'onda assorbita, le aree della foglia contenenti la molecola
appaiono verdi.
La clorofilla del centro di reazione caricata (P680+) è poi ridotta nuovamente allo
stato di equilibrio acquisendo un elettrone.
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Tra l'altro grazie a questa reazione gli organismi fotosintetici producono ossigeno
gassoso costituendo la fonte di quasi tutto l'ossigeno presente nell'atmosfera
terrestre.
Il flusso di elettroni prodotti dalla clorofilla del centro di reazione è usato per
trasportare gli ioni H+ attraverso la membrana tilacoide creando un potenziale
chemiosmotico usato prettamente per produrre energia chimica da ATP.