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Ecologia degli ecosistemi

ECO I - Lezione 3 C. Soldatini

Evoluzione del concetto di ecosistema


A.G. Tansley (1935) ecologo vegetale inglese: The more fundamental conception is, as it seems to me, the whole system, including not only the organism-complex, but also the whole complex of physical factors..Though the organisms may claim our primary interest, when we are trying to think fundamentally we cannot separate them from their special environment, with which they form a physical system. Questa integrazione fra organismi e ambiente fisico fu definita da Tansley

ECOSISTEMA

Evoluzione del concetto di ecosistema


C. Elton (~ anni 20), ecologo inglese. Studia (da studente) le relazioni trofiche in una comunit di tundra (Bear Island, N. Atlantico). Sviluppa il concetto di comunit organizzata sulle relazioni trofiche e nel 1927 pubblica Animal Ecology pietra miliare dellecologia moderna. Compare la terminologia food cycles e food chain. 3 massime cinesi introducono il cap. V: The larger fish eat the small fish; the small fish eat the water insects; the water insects eat plants and mud Larger fowl cannot eat small grain; One hill cannot shelter two tigers

Comunit organizzata sulle relazioni trofiche

Summerhayes & Elton (1923). Relazioni trofiche tra gli animali a Bear Island. (Da Elton, 1927)

Ciclo alimentare
il pesce grande mangia il pesce piccolo, il pesce piccolo mangia gli insetti, gli insetti mangiano piante e fango Piramide dei numeri: salendo nella catena alimentare troviamo via via animali pi grandi Polli grandi non mangiano i chicchi piccoli e animali pi grandi sono via via meno numerosi Una collina non offre riparo a due tigri

Ciclo alimentare
A.J. Lotka (chimico-fisico) pubblica nel 1925 The elements of physical biology. Popolazioni e comunit sono macchine che usano energia per svolgere alcune trasformazioni termodinamiche

ruota idraulica della vita, Lotka 1925.

Ciclo alimentare
R. Lindeman, ecologo (Universit del Minnesota). Nel 1942 elabora la visione dinamica dellecosistema (secondo Tansley) con livelli trofici e relativo passaggio e trasformazioni di energia. Sistema dei decompositori Schema delle relazioni trofiche in un lago di fascia temperata (Lindeman, 1942)

Evoluzione del concetto di ecosistema


Si arriva a capire che esprimendo in termini di energia la materia vivente si possono descrivere in modo coerente i processi che avvengono allinterno dellecosistema E.P. Odum (Universit della Georgia) da impulso agli studi ecologici, in particolare ai flussi di energia e al ciclo dei nutrienti nellecosistema. Nel 1953 pubblica Fundamentals of Ecology, testo di riferimento per molte generazioni e ancora oggi.

Evoluzione del concetto di ecosistema


Dal lavoro di Tansley, Lindeman e Odum deriva la visione dellecosistema come un sistema aperto che scambia energia e materia con lesterno, dove avvengono trasformazioni energetiche governate dalle leggi della Termodinamica (principio di conservazione dellenergia conversione fra forme di energia)

Evoluzione del concetto di ecosistema


Ecosistema (Tansley 1935): unit funzionale che comprende la comunit e le componenti ambientali abiotiche. Lecosistema un sistema aperto, in equilibrio dinamico, con struttura e funzionamento caratteristici. Il funzionamento si basa su flussi e cicli di energia e di materia fra la componente biotica e quella abiotica che si realizza attraverso reti trofiche.

Ecosistema
Unit funzionale di base che include tutti gli organismi che vivono in una determinate area (comunit biotica) interagenti con lambiente fisico Lenergia in entrata porta ad una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali tra viventi e non viventi

Ecosistema
AE + S + AU
In un ecosistema esiste un ambiente di input e uno di output essenziali per il funzionamento ed il mantenimento dellecosistema stesso. ENERGIA Non pu essere riciclata; proviene da una fonte esterna; fluisce attraverso lecosistema. Entra come luce ed esce come calore. MATERIA Circola allinterno degli ecosistemi. Lecosistema la scatola nera che svolge la trasformazione energetica. Caratterizzando lambiente di entrata e di uscita si possono quantificare i processi che vengono svolti (esempio quanta energia entra e quanta esce dallecosistema).

Ecosistema: sistema che trasforma energia e processa materia organica


= passaggio di energia = passaggio di materia (o carbonio) Calore Detritivori
Consumatori secondari

Calore

Detrito
Consumatori primari

Calore

Calore Calore
Produttori primari

Negli ecosistemi vi sono 2 livelli trofici principali


livelli trofici = raggruppamento di organismi con una posizione simile nelle rete trofica AUTOTROFI (produttori primari): organismi che trasformano lenergia luminosa in energia chimica di legame e producono sostanza organica utilizzando elementi inorganici. ETEROTROFI (produttori secondari): organismi che utilizzano materia organica per i processi metabolici.
produttori della biosfera Autonomi per la nutrizione. Utilizzano composti inorganici 6H2O + 6CO2 + ENERGIA C6H12O6 + O2 -------------------------------------consumatori della biosfera Dipendono da altre forme di vita per la propria nutrizione. Utilizzano composti organici C6H12O6 + O2 ENERGIA 6H2O + 6CO2 +

Organismi autotrofi

Organismi eterotrofi

Catena trofica
Produttori secondari o consumatori divisi in : Consumatori primari: erbivori Consumatori secondari: consumatori di livello superiore (carnivori) Detritivori: Si nutrono di tessuti organici morti La catena alimentare costituita da livelli trofici legati da un flusso di energia Ad ogni livello associata una perdita di energia

Catena trofica
La sequenza di organismi che dipende dagli erbivori per lalimentazione detta catena di pascolo La materia organica morta entra nella catena del detrito che formata dalla sequenza di organismi che dipendono dai decompositori per la loro alimentazione

Il detrito organico
CPOM
Materia Organica Grossolanamente Particolata [>1mm] (foglie, tronchi, spoglie di animali, etc.)

FPOM
Materia Organica Finemente Particolata [>0.5 mm; <1mm] (organismi unicellulari, feci)

DOM
Materia Organica Disciolta [<0.5mm] (essudati, escreti, soluti)

Schema generalizzato di un ecosistema terrestre

Ingresso di energia negli ecosistemi


Produzione di molecole organiche a partire da elementi inorganici: PRODUZIONE PRIMARIA che avviene attraverso i meccanismi di fotosintesi clorofilliana e chemiosintesi La fotosintesi garantisce la quasi totalit della produzione primaria in ecosistemi terrestri ed acquatici

Produzione primaria
Il processo di fotosintesi clorofilliana converte energia solare in energia di legame chimico immagazzinata in molecole organiche (carboidrati); trasforma il carbonio dalla sua forma ossidata, (CO2), presente nell'atmosfera, alla sua forma ridotta (carboidrati), presente nei tessuti delle piante I fotoautotrofi utilizzano donatori di elettroni (H2O), sorgenti di C (CO2) e assorbono radiazione solare (in differenti porzioni dello spettro) per ottenere lenergia necessaria ad organicare il C. I chemioautotrofi ottengono energia dallossidazione di donatori inorganici di elettroni, senza utilizzare la luce. E la modalit principale di produzione primaria in ecosistemi particolari

Chemioautotrofi
Sono organismi autotrofi non fotosintetizzanti che operano chemiosintesi ovvero trasformano mediante processi ossidativi sostanze inorganiche semplici.

ES.: batteri autotrofi con pigmenti chiamati bacterioclorofille 6 CO2 + 12 H2S C6H12O6 + 12 S + 6 H2O Donatore di elettroni: idrogeno solforato invece di acqua. Reazione solo in assenza di ossigeno

Chemioautotrofi
Le comunit delle bocche idrotermali sono in grado di sostenere una comunit di organismi che dipendono da batteri chemiosintetici per l'alimentazione. L'acqua che esce dai camini ricca di sali minerali disciolti e supporta una vasta popolazione di batteri chemioautotrofi. Questi batteri usano composti dello zolfo L'ecosistema legato all'esistenza degli sfiati idrotermali come fonte primaria di energia

Fotosintesi
CO2 + 2H2O
FOTONI

(CH2O) + H2O + 02

Produzione di ossigeno e carboidrati partendo da H2O, CO2 e con lutilizzo dellenergia luminosa

Processo ANABOLICO pi diffuso sulla terra

Fotosintesi
Fotosintesi la rottura dei legami H-O dellacqua, la liberazione di ossigeno la riduzione della CO2 a carboidrati Respirazione i carboidrati vengono ossidati a CO2 e i legami H-O sono ristabiliti. I cicli del carbonio, dellossigeno e dellidrogeno sono interconnessi dalla fotosintesi e dalla respirazione

Fotosintesi
6CO2 + 6H2O + 48 fotoni C6H12O6 +6O2 Trasforma il C da uno stato ossidato (CO2) a uno stato ridotto (carboidrato). La reazione endoergonica ovvero i reagenti hanno < energia del prodotto. Irraggiamento solare: input diretto di energia Per ogni g di C assimilato, il guadagno energetico di 39 Kj.

Organismi fotosintetici
BATTERI ALGHE UNICELLULARI ALGHE PLURICELLULARI LICHENI, MUSCHI

PIANTE SUPERIORI: TIPO C3 TIPO C4 TIPO CAM

schemi fotosintetici che rappresentano soluzioni fisiologiche diverse a condizioni ecologiche diverse con compromesso fra assunzione di CO2 e bilancio idrico.

Piante superiori
C3 massimo tasso fotosisntetico per unit di superficie; massima efficienza in condizione di luce e temperature moderate; 400-1000 g di H2O per produrre 1 g di materia secca C4 adattate ad elevate intensit di luce e di T; aumentata efficienza nellutilizzo di H2O <400 g di H2O per produrre 1 g di materia secca CAM (Crassulariacean Acid Metabolism) adattate a climi aridi (riserve di H2O e acido crassulaceo); processo lento, con assunzione di CO2 e apertura degli stomi di notte, limitando la perdita di H2O

Piante superiori
C3 (climi temperati) 500 g H2O / g CO2 fissata
(climi aridi, es: mais, sorgo e canna da zucchero)

C4

400 g H2O / g CO2 fissata CAM


sedum)

(climi desertici, es: agave, ananas

100 g H2O / g CO2 fissata

Confronto della risposta fotosintetica di piante C3 e C4 allincremento dellintensit di luce e temperatura


Tasso fotosintetico per unit di superficie fogliare

Piante C4
canna da zucchero, sorgo, mais; (400 g H2O/g di sostanza secca)

Piante C3
grano, riso, patate 1000 g H2O/g di sostanza secca

1%

Umidit

50 %

100 %

Intensit luminosa
0 20 40

Temperatura (gradi C )

Fotosintesi clorofilliana:
6 CO2 + 6 H2O + luce C6H12O6 + 6 O2 Nella fotosintesi clorofilliana si hanno 2 reazioni separate
Fase luminosa: energia luminosa fissata in molecole ad alta energia, viene emesso O2 come prodotto di scarto Fase oscura: CO2 viene convertita in composti organici sfruttando tale energia
REAZIONE GENERALE DELLA FOTOSINTESI LUCE n CO2 + n H2O CLOROFILLA
CLOROFILLA " a " ASSORBE A 680 E 700nm CH H3 C N Mg H3 C H H H CH3 OOC O O O N N CH3 N CH2 CH3 CH2 CH3

[ C (H2O) ]n + n O2

FOTOSINTESI

FASE LUMINOSA

ASSORBIMENTO DELLA LUCE SCISSIONE DELL'ACQUA PRODUZIONE DI : O2 ATP NADPH FISSAZIONE DELLA CO 2 SINTESI DELLA GLICERALDEIDE-3P SINTESI GLUCIDICA

CLOROFILLA " b " H C O CH2 CH3 ASSORBE A 500 nm E' 1/4 DEL TOTALE TRASMETTE L'ENERGIA ALLA FORMA " a "

FASE OSCURA

Fase luminosa
Cloroplasti: organelli interni alla cellula vegetale contenenti clorofilla e altri pigmenti accessori; La luce viene assorbita dalla clorofilla (pigmento verde: assorbe con picchi nel blu e rosso); Conversione di luce in energia chimica
Energia luminosa catturata (Chl-a, Chl-b) Energia trasmessa a Chl-a che viene eccitata e attiva la reazione fotosintetica liberando un elettrone che viene trasmesso ad accettori e la cui energia usata per la: Riduzione NADP NADPH (NADP = nicotinammide adenina dinucleotide fosfato Riduzione ADP + P + energia ATP

Il trasportatore dellenergia cellulare: lATP


L adenosintrifosfato (ATP) un nucleotide trifosfato costituito da: uno zucchero (ribosio), una base azotata (adenina) e 3 fosfati inorganici. I legami tra i gruppi fosfato sono ad alta energia (~), la loro rottura libera energia utilizzabile in altre reazioni chimiche.
3 gruppi fosfato

adenina

legami ad alta energia ribosio

Il trasportatore di potere riducente (elettroni) NADPH (nicotinamide adenina dinucleotide fosfato -forma ridotta)

Fase luminosa
Il flusso di elettroni generato accumula energia e potenziale riduttivo rispettivamente nei sistemi ADP /ATP e NADP / NADPH. H2O + NADP + ADP + P + fotoni H+ + 1/2O2+eNADPH + ATP +

La luce provoca la scissione dell'acqua nei suoi componenti. Gli elettroni trasformano l'accettore di elettroni NADP in NADPH-; l'energia liberata provoca inoltre la fosforilazione dell'ADP in ATP. Il potenziale riduttivo del NADPHe l'energia immagazzinata dell'ATP azionano poi la macchina della riduzione della CO2 .

1) 2)

reazione fotochimica: la clorofilla assorbe la luce e lintrappola nei cloroplasti. Lenergia incorporata determina un trasporto fotosintetico di elettroni con trasformazione di ADP in ATP e di NADP in NADPH. Carbossilazione: captazione di CO2 da parte di RuDP (mediata da enzima Rubisco) e formazione di 2 composti con 3 atomi di C

3)

ribulosio difosfato 4) 5)

3fosfoglicerati

3PG sono rapidamente convertiti in G3P, gliceraldeide 3-fosfato, (mediante ATP e NADPH) G3P sono convertiti in C6H12O6 e parte per sintetizzare nuovo RuDP

Fase oscura (ciclo di Calvin)


La CO2 viene convertita in composti organici
In questo ciclo presente un composto organico, il RIBULOSIO-DIFOSFATO, o RuBP; ATP (fonte energetica) e NADPH (agente riducente) per ridurre CO2 in C organico Enzima Rubisco (ribulosio bisfosfato carbossilasi)

Ciclo di Calvin
per ogni molecola di CO2 vengono utilizzati 3 ATP e 2 NADPH.
CO2
RIBULOSIO 1,5DIFOSFATO 2 ( 3-FOSFOGLICERATO) RIBULOSIO 1,5-DIFOSFATO CARBOSSILASI (RUBISCO)

(C 5)

2 (C3)

RUBISCO probabilmente uno degli enzimi pi antichi del Pianeta ed il pi abbondante sul pianeta

Ciclo di Calvin

Piante superiori
Carboidrati semplici combinati con N, P, S, Mg, producono proteine, acidi nucleici, pigmenti etc. FOTOSINTESI LORDA = quantit di CO2 assunta nellunit di tempo FOTOSINTESI NETTA = netto di CO2 risultante da fotosintesi e respirazione

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