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Esempio: oggi l’ignoranza dell’età sulla persona offesa, scusa solo se inevitabile. Ad esempio nei
reati a sfondo sessuale.
Abberatio cause: errore sul decorso causale si risolve in radicale assenza della tipicità oggettiva.
Se invece la norma incriminatrice non è descritta per norme interne possono aversi due alternative,
se la rappresentazione anche se erronea non comporta una divaricazione significativa tra reale e
surreale non si esclude e dolo.
Se invece la divergenza tra decorso ideale e reale si prefigura come essenziale, bisogna capire se e a
quali condizioni può escludere il dolo.
In teoria si da risposta negativa e quindi non esclude il dolo.
Errore condizionato dal vizio di mente: non è previsto dal codice, secondo un orientamento
lascerebbe sussistere il reato come presupposto minimo per poter applicare una misura di sicurezza,
mentre parte della dottrina predilige un’opinione diversa e ritiene la precedente inammissibile.
Errore colposo: primo comma art. 47 la fa salva. In questi casi l’errore è in sostanza rimproverabile,
poiché è accertata la violazione effettiva di una regola precauzionale da parte del soggetto agente
che avrebbe dovuto e potuto prevedere l’errore ed evitarlo.
Colpa impropria: quando cela un fatto sostanzialmente voluto. Tale espressione è infelice in quanto
chi versa in un errore sul fatto è un soggetto a cui manca la percezione del fatto e dunque anche la
volontà di volerlo commettere.
Fine del tema degli errori sugli elementi che aggravano il reato.
Art. 47 comma 3 errore extra penale sul fatto.
Errore su legge diversa da quella penale esclude la punibilità solo se ha cagionato un errore sul fatto
che costituisce reato.
Per interpretare questa norma non vi è nessun appiglio, si può dire solo che il legislatore cercava di
limitare l’efficacia scusante dell’errore su leggi extra penali solo ai casi in cui cagiona errori sul
fatto.
Quindi se non si risolve in un errore sul fatto, diventa un errore sul divieto e sarà applicabile l’art. 5
del Codice Penale.
Si ragiona per distinguere i casi in cui opera il 47 comma 3 o il 5, a seconda che l’errore cada su
elementi normativi della fattispecie che integrino il precetto penale oppure no.
Resta comunque il problema, che non viene risolto, su cosa è la norma non integratrice.
La Giurisprudenza afferma che si tratta di quella norma non incorporata nella norma penale e che
non è richiamata né implicitamente né esplicitamente, né in maniera diretta né indiretta.
L’effetto di questa impostazione è quello di abrogare il 47 comma 3. Dunque non si applica mai!
Perciò tutte le norme extra penali vengono considerate integratici della norma penale.
Interpretazione abrogatrice del 47 comma 3.
Impostazione dottrinale invece considera il comma 3 come deroga all’art. 5 data la rilevanza
trascurabile dell’errore che cade sull’interpretazione della legge diversa.
Altri autori invece affermano che il comma 5 deve essere interpretato in linea con i principi generali
in materia di dolo, chiarendo tutte le relazioni di integrazione tra legge extra penale, dolo e senso
del divieto della fattispecie incriminatrice.
Vi sono 4 sotto distinzioni sulle varie tipologie di errore.
L’IMPUTABILITA’
Ultima tesi, ancorata al terreno oggettivo del reato, limita l’applicabilità del 41 comma 2 solo a quei
fattori causali sopravvenuti che abbiano interrotto l’efficacia causale del comportamento
dell’agente.
La Giurisprudenza si è caratterizzata con sentenze di natura di sinistri stradali.
Tesi del sonno patologico, la giurisprudenza tende a ragionare sulla base di caso fortuito cosa che
non succede con riferimento al sonno fisiologico.
Qualifica di sonno e malore.
3 orientamenti, per alcuni vi è un difetto di imputabilità, per altri caso fortuito e infine per altri
ancora manca la suitas.
Vizio parziale di mente, sentenza 73 del 2020 che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 69 comma 4
nella parte in cui impedisce al giudice di ritenere sub-valente la
Peculiarità di tale sentenza è che assegna rilievo in maniera del tutto diversa alle precedenti alla
rimproverabilità soggettiva.