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INTRODUZIONE ALLA BIBLIOTECONOMIA

Prima di parlare di Biblioteconomia è utile capire cosa si intende per biblioteca, partiamo da una serie di definizioni:
- libro: nella sua forma classica un oggetto costituito da un insieme di fogli, stampati ma anche manoscritti, delle
stesse dimensioni, rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina. L’evoluzione del libro rappresenta
uno dei percorsi fondamentali di tutta la civiltà umana: dalle prime forme delle più antiche culture all’evoluzione
greco-romana; dalla civiltà medioevale all’epoca moderna con la fondamentale invenzione della stampa e le sue
successive evoluzioni sino alla nascita e ai possibili sviluppi del libro digitale. Termine generale che usiamo per questa
tipologia di «materiali». Informazioni come titolo, ente produttore e casa editrice si trovano nel frontespizio, ovvero l
pagina iniziale, mentre altre come il copyright, chi ha fatto l'impaginazione, numeri o sigle utili a fini commerciali si
trovano sul retro. Esistono anche collane/serie editoriali, ovvero una serie di libri affini per argomento o categoria di
volumi a cui appartengono, di solito in numero finito.
Ogni libro (o risorsa) ha un ciclo vitale, detto anche circuito della comunicazione, che va dall’autore all’editore, al
tipografo, al distributore, al libraio e al lettore. L'autore è chi produce il contenuto intellettuale, l'editore èchi finanzia
la produzione del libro, il tipografo è chi lo fa stampare e il lettore è il consumatore del prodotto finito. L’autore scrive
un’opera (una relazione, un saggio, un romanzo) e la sottopone a un editore che la valuta, la seleziona, la confeziona
nei contenuti e nella grafica e la pubblica in una versione stampata o elettronica. Per vendere un libro l’editore si
avvale di una rete di distribuzione, cioè di quell’insieme di attività commerciali e di servizi che si occupano di portare i
prodotti – nel nostro caso: libri, riviste, e-book – dalla produzione al consumo. La distribuzione, a sua volta, ricorre
alle librerie tradizionali e online. Il lettore può così acquistare le opere che gli interessano o che gli servono. Egli entra
in contatto con i libri anche grazie alle biblioteche. Il ciclo vitale del libro è naturalmente influenzato dal contesto
storico in cui si svolge.
Quando parliamo di libri, intendiamo generalmente
- Monografie = ogni pubblicazione non periodica concepita come trattazione sistematica di un singolo argomento. In
biblioteconomia sinonimo di libro.
Esistono altri tipi di documenti cartacei che fanno parte delle raccolte delle biblioteche, ad esempio:
- Pubblicazioni periodiche o periodici: Pubblicazioni con cadenza regolare (settimanale, mensile ecc.) e di varia natura
(scientifica, culturale in generale, informativa, a fumetti, d’evasione ecc.).

Esistono però anche altri tipi di risorse, ma cosa si intende per Risorsa? In biblioteconomia si intende qualsiasi entità
che veicola un contenuto intellettuale o artistico. Il termine viene preferito a documento, o a materiale. Entità,
tangibile o intangibile, che comprende un contenuto intellettuale e/o artistico che è concepita, prodotta e/o
pubblicata come un’unità e costituisce la base di una descrizione bibliografica distinta. Le risorse possono includere
testo, musica, immagini fisse e in movimento, grafiche, carte geografiche, registrazioni sonore e videoregistrazioni,
dati o programmi elettronici, anche pubblicati serialmente.
Le risorse si distinguono in base al Supporto: medium fisico sul quale o nel quale si possono memorizzare dati, suoni,
immagini, programmi, etc. Per alcune categorie di materiale il supporto fisico consiste di un mezzo di memorizzazione
(p.e. nastro, pellicola) talvolta incassato in una custodia di plastica, di metallo, etc. (p.e. cassette, cartucce) che è
parte integrante della risorsa. Contenuto: indica la tipologia di contenuto presente nel supporto (musica, testo,
immagine, suoni, etc.). Quindi possiamo avere risorse:
- Audiovisive: Ogni risorsa informativa in cui coesistano suono e video. Sono materiali audiovisivi una proiezione di
diapositive accompagnate da un commento sonoro, un film, un programma televisivo.
- Multimediali: risorsa che comprende due o più distinti supporti o forme differenti dello stesso medium, nessuno dei
quali è identificabile come primario. Destinata di solito a venir usata come unità; Unità informativa analogica o
digitale che può contenere insieme testi, immagini e audio (musica scritta + videoregistrazioni, testi + cartografie,
etc.). - Elettroniche: quella tipologia di materiale documentario che è accessibile solo
tramite un computer A stampa: risorsa in forma leggibile dall’occhio o in forma a rilievo per le persone con limitata
capacità visiva.
Dopo aver compreso questi elementi di base possiamo vedere alcune definizioni di biblioteca:
- “Termine usato per indicare una raccolta di libri organicamente ordinata per l’uso, ed anche la suppellettile e gli
ambienti che la contengono” (E. Bottasso): questa non è del tutto completa in quanto fa riferimento ai soli libri e non
alle altre risorse.
– “La biblioteca è una organizzazione di documenti e delle notizie che li riguardano, tale che sia possibile e facilitato il
reperimento dei documenti cercati, in quanto già noti e identificati, o l’incontro con quei documenti che si presume
possano risultare utili” (A. Serrai): qui per "notizie che la riguardano" si intende il catalogo di una biblioteca, ovvero
l'elenco di tali documenti che serve per facilitarne il reperimento; è quindi una definizione basata sulla struttura
catalografica della biblioteca.
– “La biblioteca è un istituto che eroga servizi a partire da una collezione di documenti, fisicamente posseduti o
disponibili in rete” (G. Solimine): in questa definizione invece l'attenzione è spostata sui servizi che la biblioteca offre
al pubblico.
Una biblioteca poi è formata da elementi senza i quali non può essere definita tale:
- Patrimonio, ovvero le collezioni e le risorse possedute da una biblioteca
- Inventario, ovvero l'enumerazione dei documenti a fini patrimoniali ( da non confondere con il catalogo)
- Catalogo, elenco dei documenti e risorse
- Personale
Le biblioteche si possono poi distinguere per:
- Funzioni: una biblioteca può essere di conservazione, pubblica o di ricerca
- Titolarità, ovvero chi la possiede il patrimonio: può essere privata, statale, di enti locali, universitarie ,...
Ogni biblioteca poi ha degli impegni presentati sotto forma di fini, obiettivi e funzioni:
1. Fini: Si riferiscono ai significati che la biblioteca ha per la società in generale o per una sua parte. Tali fini si
riferiscono al raggiungimento di valori ritenuti importanti di per sé oppure utili o desiderabili per lo sviluppo civile ed
economico e per il progresso scientifico e tecnologico.
• la diffusione delle conoscenze
• la formazione professionale
• l’elevazione culturale.
L’adempimento dei fini è ciò che la biblioteca fa quando risponde alle esigenze per le quali è stata istituita.
2. Obiettivi: Rappresentano le mete particolari e concrete che la biblioteca di propone di raggiungere, eccone alcuni
• Individuare le conoscenze e quindi le risorse occorrenti all’utenza
• Individuare l’utenza e la sua composizione
• Provvedere affinché la mediazione bibliotecaria avvenga tenendo conto delle caratteristiche e capacità dell’utenza
• Curare affinché sia facilitato l’accesso alle risorse
• Assistere l’utente nella formulazione delle sue esigenze e nell’accertamento bibliografico delle risorse che
potrebbero soddisfarle
• Potenziare, attraverso la cooperazione interbib., la copertura bibliografica e la disponibilità delle risorse occorrenti
• Selezionare, raccogliere e conservare le risorse
• Realizzare l’accesso alle risorse e al loro contenuto per mezzo delle tecniche di catalogazione
• Stimolare e facilitare l’utilizzazione delle risorse
3. Funzioni: Sono la traduzione in operazioni e servizi dei fini e degli obiettivi; si possono raggruppare intorno a
cinque aree applicative:
• Impianti e attrezzature
• Materiale librario (documentale) / Risorse
• Assistenza agli utenti
• Contatti e rapporti esterni
• Amministrazione
In Italia, secondo l'ICCU (= anagrafe biblioteche italiane), nel 2022 ci sarebbero ben 12910 biblioteche, e tra queste
possiamo individuarne varie tipologie:
- Biblioteche pubbliche statali: dipendono dalla Direzione generale biblioteche e diritto d’autore del MiC, sono 46 in
Italia, presenti in tutte le regioni e città più importanti. Sono uffici periferici della Direzione generale Biblioteche e
diritto d'autore. Le Biblioteche pubbliche statali sono regolamentate dal D.P.R. 5 luglio 1995 n. 417. Sono
principalmente biblioteche di conservazione. Di queste ne abbiamo:
• 2 Biblioteche nazionali centrali: Roma (Vittorio Emanuele II), Firenze
• 6 Biblioteche nazionali: Milano (Braidense), Venezia (Marciana), Napoli (Vittorio Emanuele III), Bari, Potenza e
Cosenza •9
Biblioteche "universitarie": Genova, Pavia, Modena (Estense), Padova, Pisa, Roma, Napoli, Cagliari, Sassari
• 1 Biblioteca "nazionale universitaria": Torino
• 11 Biblioteche annesse a monumenti nazionali (abbazie)
• 17 altre Biblioteche
- Biblioteche delle Università/Accademiche: Biblioteche di università statali o private, sono 98 in Italia, di cui 68
statali e 30 private. Di queste ultime, 11 sono telematiche. Sono regolate dalla legge 30 dicembre 2010, n. 240
(Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al
Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario). Con esse si assiste alla nascita dei sistemi
bibliotecari di ateneo.
- Biblioteche pubbliche di ente locale: l’aggettivo ‘pubblica’ non si riferisce tanto all’appartenenza istituzionale della
biblioteca bensì alla sua destinazione». Sono biblioteche comunali, biblioteche provinciali e biblioteche regionali.
- Biblioteche ecclesiastiche, di fondazioni, etc
- Biblioteche scolastiche: le biblioteche delle scuole dell'obbligo, non sempre rispecchiano gli elementi fondamentali
delle biblioteche, ce ne sono alcune molto importanti come quella del Liceo E. Q. Visconti di Roma.

BIBLIOTECONOMIA
Se la biblioteca è da intendersi come la raccolta ordinata di risorse documentarie, la biblioteconomia è la disciplina
che si occupa di seguire i criteri e le modalità per la loro raccolta e ordinamento. E' una disciplina applicata il cui
oggetto è la progettazione, la gestione e la valutazione dei servizi documentari, cioè della mediazione fra una raccolta
di documenti e una utenza, sia sotto l’aspetto della disponibilità fisica sia, soprattutto, sotto l’aspetto della
individuazione e selezione intellettuale. Un’altra definizione valida è: la biblioteconomia è la disciplina che
fondamentalmente si occupa dell’elaborazione dei principi che regolano l’istituzione e il funzionamento sia delle
singole biblioteche che dei sistemi e delle reti bibliotecarie Il fulcro della disciplina si può individuare nell’attività di
mediazione tra le memorie di segni registrati e i sistemi cognitivi degli esseri umani, cioè tra la conoscenza contenuta
nei libri e nelle risorse digitali possedute dalle biblioteche o raggiungibili tramite queste in rete, e la capacità degli
utenti di entrare in contatto con questi contenuti.
La biblioteconomia, oltre a preoccuparsi del raggiungimento degli obiettivi, deve anche perfezionare i metodi e le
procedure impiegate per farlo, tenendo conto dell’efficacia e dell’economia dei risultati. La dinamica del "sistema
biblioteca" comprende tre fattori le cui reciproche interrelazioni costituiscono l'oggetto di studio della
biblioteconomia:
1. Materiali: risorse documentarie (o solo risorse)
2. Attività: raccolta, gestione e ordinamento sono termini indicativi di una vasta area semantica alla quale ricondurre
pratiche quali acquisizioni, catalogazione, reference, valutazione e tutela delle risorse
3. Funzioni: il soddisfacimento dei bisogni dell’utente nel presente o nel futuro, per quanto possano essere previsti
> Cenni storici
Come disciplina che si occupa della selezione e dell’ordinamento delle risorse documentarie, la biblioteconomia
esiste da quando esistono le biblioteche. La parola Biblioteconomia nasce in Francia nel XIX secolo (Leopold Auguste
Constantin Hesse, Bibliothéconomie. Instruction sur l'arrangement,la conservation et l'administration des
bibliothèques, Paris, Techner, 1839): impiegata per dare un nome all’insieme delle conoscenze e delle tecniche
occorrenti per allestire, ordinare e amministrare una raccolta di libri; in altre parole, il termine indica l'insieme delle
conoscenze che pongono al centro dei propri interessi la biblioteca e che, in particolare, si occupano del suo
funzionamento e della sua gestione.
- modello Callimacheo: ad esempio quella di Alessandria d'Egitto, utilizzava i rotoli di papiro
- modello Medievale: in questo caso avviene sia la produzione sia la fruizione di risorse e c'è una maggiore
preoccupazione della gestione e conservazione del patrimonio
- modello Gessner e Possevino: qui si passò da avere biblioteche universali ad avere una selezione di documenti,
nascono anche i primi prodotti biblioteconomici
- Gabriel Naudè: si avverte ua sempre maggiore necessità di organizzare la biblioteca, anche nei suoi spazi
- Età dei Lumi: L’età dei Lumi vede dunque nella biblioteca un istituto fondamentale e, di conseguenza, anche le
pratiche biblioteconomiche tendono a una continua ricerca di metodologie sempre più perfezionate affinché il lettore
– come scrivono Diderot e D’Alembert nell’Encyclopédie – non si trovi «à errer perpétuellement dans l’immensité de
la Littérature, comme dans un labyrinthe plein de routes confuses».
Le confische delle grandi biblioteche ecclesiastiche e nobiliari da parte dello Stato (in Francia) portarono alla
costituzione di un patrimonio librario, inteso come bene culturale in possesso della nazione, che pose le fondamenta
per la moderna accezione di “biblioteca pubblica”, non solo luogo di studio aperto a tutti, ma istituzione di proprietà
della collettività. Si inizia a pensare a un nuovo tipo di utenza, rappresentata sì dagli eruditi e dagli studiosi di
professione, ma soprattutto da tutti coloro che, indistintamente, abbiano necessità di consultare documenti.
- Grande tradizione Ottocentesca: Nel corso dell’Ottocento si assiste a un progressivo rafforzamento di questa nuova
idea di biblioteca pubblica vicina alle classi lavoratrici emergenti, si pensi al movimento delle biblioteche popolari,
spesso istituite presso le società operaie di mutuo soccorso, e soprattutto al Public Libraries Act del 1850. La
biblioteconomia di inizio Ottocento è una disciplina che avverte con forza sempre maggiore la necessità di definire le
proprie basi teoretiche per proporre soluzioni concrete a una realtà sociale in profondo mutamento, segnata dalle
grandi rivoluzioni. Si ricordi la fondazione a Bruxelles nel 1895 dell’Institut international de Bibliographie a opera di
Paul Otlet e Henri La Fontaine, con l’obiettivo di creare un catalogo collettivo alimentato dalle diverse biblioteche
sparse sul globo terrestre
- Biblioteconomia contemporanea: La biblioteconomia contemporanea si distacca pertanto da quella dei secoli
passati per il mutare dei materiali e delle attività, non per la sua funzione principe: il soddisfacimento dei bisogni del
lettore.

LE CINQUE LEGGI DELLA BIBLIOTECONOMIA DI RANGANATHAN


Shiyali HYPERLINK "https://www.britannica.com/biography/S-R-Ranganathan" HYPERLINK
"https://www.britannica.com/biography/S-R-Ranganathan"Ramamrita HYPERLINK
"https://www.britannica.com/biography/S-R-Ranganathan" HYPERLINK "https://www.britannica.com/biography/S-R-
Ranganathan"Ranganathan (Shiyali 1892, Bangalore 1972) è stato un eminente bibliotecario e matematico indiano.
Considerato il padre della biblioteconomia in India, il suo pensiero ha avuto importantissime ripercussioni per tutto lo
scibile biblioteconomico mondiale. E’ infatti Ranganathan il propugnatore delle famose cinque leggi seguenti
1. I libri sono fatti per essere usati: i libri sono la materializzazione di idee, non semplici oggetti fisici o prodotti di
particolari individui. Per tale motivo serve facilitarne l'accesso tramite una serie di elementi:
- ubicazione, ovvero se una biblioteca si trova in centro o periferia
- arredi, ovvero scaffali, scale, bagni,... cercare di rendere l'ambiente più confortevole e praticabile
- orari, cercare di renderli flessibili, magari evitare sovrapposizioni con orari lavorativi o scolastici (Corradini fa 9-24)
- personale, che sia sufficiente e competente
2. A ogni lettore il suo libro: quanto un libro è davvero utile al suo lettore? ...
3. A ogni libro il suo lettore: ...
4. Risparmia tempo del lettore: ...
5. Una biblioteca è un organismo che cresce: ...

MANIFESTO IFLA/UNESCO SULLE BIBLIOTECHE PUBBLICHE


L'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) è la principale associazione internazionale
bibliotecaria, costituita dalle associazioni professionali nazionali (circa 1.700), da istituzioni bibliotecarie e, in misura
marginale, da singoli professionisti; è la voce mondiale della professione bibliotecaria e dell'informazione, a tutela
degli interessi delle biblioteche e degli utenti. L'IFLA fornisce agli specialisti dell'informazione di tutto il mondo uno
spazio dove scambiarsi idee, promuovere la cooperazione internazionale e lo sviluppo in tutti i settori della
biblioteconomia e della scienza dell'informazione. Biblioteche, centri di documentazione e professionisti
dell'informazione di tutto il mondo possono così esprimere i propri obiettivi, esercitare la propria influenza come
gruppo, proteggere i propri interessi (advocacy) e trovare soluzioni a problemi globali.
L'IFLA è un'organizzazione indipendente, internazionale, non governativa e senza fini di lucro; essa raggiunge i suoi
obiettivi tramite molteplici canali. Pubblica "IFLA journal", linee guida, rapporti e studi su tutti i temi inerenti le
biblioteche. Organizza workshop e seminari in tutto il mondo per migliorare la professione e aumentare la
consapevolezza che le biblioteche mantengono e anzi rafforzano il proprio ruolo nell'era digitale.
Collabora con molte altre organizzazioni non-governative, fondazioni e agenzie internazionali come l'Unesco e WIPO
(World Intellectual Property Organization).
Ed è proprio dalla collaborazione con l'Unesco che il 27 luglio del 2022, durante l’87. Conferenza mondiale
IFLA tenutasi a Dublino è stato pubblicato il nuovo Manifesto IFLA-UNESCO, che aggiorna la versione del 1994 e
costituisce uno strumento fondamentale per l’advocacy delle biblioteche. La nuova edizione, infatti, prende in
considerazione i cambiamenti tecnologici e sociali avvenuti in questi anni affinché il Manifesto possa continuare a
riflettere le realtà delle biblioteche di oggi e la loro mission.
In questo caso quindi, il focus si sposta sulle biblioteche pubbliche, che nascono nel 1850 con il Public Libraries Act:
un atto del Parlamento del Regno Unito che per primo ha conferito ai distretti locali il potere di istituire biblioteche
pubbliche gratuite, tramite una tassa che ogni città avrebbe dovuto versare.

La legge è stato il primo passo legislativo creazione di un'istituzione nazionale duratura che fornisce libero accesso
universale all'informazione e alla letteratura ed era indicativo delle preoccupazioni nella morali, sociali ed educative
dell'epoca. Manchester è stata la prima autorità locale a fornire un prestito pubblico e una biblioteca di riferimento
dopo la Legge sulle biblioteche pubbliche del 1850, grazie alla costruzione della Biblioteca gratuita di Manchester,
che aprì a Campfield nel settembre 1852, data a cui quindi facciamo risalire la fondazione delle biblioteche pubbliche.
"Questo Manifesto dichiara la fede dell’Unesco nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e
l’informazione e comme agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e
donne. Perciò, I’Unesco incoraggia i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi
attivamente nel loro sviluppo."
Dopo tale premessa, il Manifesto si preoccupa anzitutto di definire cosa è una biblioteca pubblica all'interno di un
contesto moderno: "La biblioteca pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi
utenti ogni genere di conoscenza e informazione", insistendo sempre sull'importanza di un'universale accessibilità alle
biblioteche (" i servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell’uguaglianza di accesso per tutti, senza
distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale. Servizi e materiali specifici devono
essere forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non abbiano la possibilità di utilizzare servizi e materiali
ordinari, per esempio le minoranze linguistiche, le persone disabili, ricoverate in ospedale, detenute nelle carceri"..."
La raccolte e i servizi non devono essere soggetti ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa, né a pressioni
commerciali"), anche se poi sul piano reale ed effettivo delle cose sappiamo che purtroppo non sempre è così.
Poi il documento passa ad elencare quali sono i compiti fondamentali delle biblioteche pubbliche, ovvero quelli che
riguardano l’informazione, l’alfabetizzazione, l’istruzione e la cultura, e dovrebbero essere al centro dei servizi della
biblioteca pubblica:
creare e rafforzare nei ragazzi l’abitudine alla lettura fin dalla tenera età, stimolarne I’immaginazione e la creatività;
sostenere sia l’educazione individuale e l’autoistruzione, sia l’istruzione formale a tutti livelli;
offrire opportunità per lo sviluppo creativo della persona;
promuovere la consapevolezza dell’eredità culturale, l’apprezzamento delle arti, la comprensione delle scoperte e
innovazioni scientifiche;
dare accesso alle espressioni culturali di tutte le arti rappresentabili;
incoraggiare il dialogo interculturale e proteggere la diversità culturale;
garantire l’accesso ai cittadini a ogni tipo di informazione di comunità;
fornire servizi d’informazione adeguati alle imprese, alle associazioni e ai gruppi di interesse locali;
agevolare lo sviluppo delle capacità di uso dell’informazione e del calcolatore;
sostenere le attività e i programmi di alfabetizzazione rivolti a tutte le fasce d’età, parteciparvi e talvolta avviarli.
Segue la parte sul finanziamento e legislazione, ovvero chi finanzia le biblioteche pubbliche e come: "l’uso della
biblioteca pubblica deve essere gratuito. La biblioteca pubblica rientra nelle responsabilità delle autorità locali e
nazionali. Deve essere retta da una legislazione specifica e finanziata dalle amministrazioni nazionali e locali. Deve
costituire una componente essenziale di ogni strategia a lungo termine per la cultura, per la diffusione
dell’informazione, dell’alfabetismo e dell’istruzione. Per assicurare cooperazione e coordinamento a livello nazionale,
la legislazione e i programmi strategici devono anche definire e promuovere una rete bibliotecaria nazionale basata
su standard di servizio accettati". Infine c'è la parte sul funzionamento e la gestione, ovvero su come organizzare le
b.p. al meglio, tenendo conto di molti fattori, su tutti sempre un'accessibilità che sia universale: "Deve essere
formulata una politica chiara che definisca gli obiettivi, le priorità e i servizi tenendo conto dei bisogni della comunità
locale. La biblioteca pubblica deve essere organizzata in maniera efficace e devono essere osservati standard
professionali di funzionamento"..."I servizi devono essere fisicamente accessibili a tutti i membri della comunità. Ciò
comporta una buona localizzazione degli edifici, attrezzature adatte per la lettura e lo studio, le tecnologie necessarie
e orari di apertura sufficienti e comodi per gli utenti. Analogamente comporta servizi esterni per coloro che non sono
in grado di frequentare la biblioteca". Un esempio di ottima biblioteca pubblica è la San Giorgio di
Pistoia...

IL LAVORO IN BIBLIOTECA
Si tratta dell'organizzazione degli spazi e dei servizi.
Anzitutto si parli dell'Acquisizione risorse, cioè come i documenti entrano a far parte delle raccolte di una biblioteca,
sono il modo "più sano" di far crescere una biblioteca; può avvenire in tre modi (+scambio):
• Acquisto: gli acquisti andrebbero fatti seguendo gli impegni di un programma scritto che si fondi sulla fisionomia
bibliografica della biblioteca, in relazione alla sua composizione, alla sua vocazione e alla sua destinazione, e dipende
dal budget, che spesso è limitato. Per facilitare gli acquisti si può usare la Griglia di Whittaker, uno strumento di
valutazione per le acquisizioni librarie, in base a vari criteri:
- autorevolezza: cioè in base all'autore (formazione titoli esperienza ruolo ricoperto appartenenza ad una scuola di
pensiero altre opere scritte riconoscimenti ottenuti ), curatore, prefatore, revisore, traduttore, illustratore, fotografo,
impaginatore, stampatore, editore (commerciale, governativo, istituzionale, individuale).
> Approval plan: Le origini dell’approval plan risalgono ai primi anni Sessanta negli Stati Uniti. Con esso si intende
una modalità di acquisizione di materiale librario sulla base di profili di sviluppo delle raccolte e di intese formali
sottoscritte con i fornitori di servizi. L'idea è semplice: si offre nel catalogo della biblioteca una buona quantità di titoli
d’accordo con una selezione dell’offerta presentata dal fornitore, secondo il profilo di un approval plan, e si comprano
solo quei libri che effettivamente vengono utilizzati. Le biblioteche vi hanno un ruolo decisivo, sia per la definizione
dei patti, sia per esercitare il controllo e il diritto di restituzione di ciò che non è conforme a quanto stabilito,
coinvolgendo eventualmente in queste attività anche le principali tipologie di utenti di riferimento. Per l’Italia
l’azienda di punta per questo servizio è Casalini Libri che, come le altre aziende straniere, ha stipulato accordi
specialmente con biblioteche universitarie del Nord America e d’Europa.
- contenuto:
- struttura
- impaginazione
- manifattura
- posizionamento
• Donoazione: bisogna gestire al meglio le donazioni, che, se intelligenti e congruenti, costituiscono un buon sistema
di crescita di una biblioteca; non sempre vanno accettate, anche se costituite da elementi pregevoli talvolta è meglio
rifiutare una donazione perchè non rispecchia determinati criteri, per questo motivo spesso le biblioteche hanno dei
protocolli che spiegano le linee guida per l'accettazione di donazioni, in modo da stabilire a priori le condizioni.
Gestione delle donazioni va fatta in base a:
- Valutazioni sulla congruenza, ovvero se la donazione ha senso per una determinata biblioteca (es. non ha senso
regalare dei manuali di matematica a una bibl. di storia dell'arte)
- Valutazione degli spazi, cioè dove mettere i libri nel concreto
- Valutazione della sovrapposizione con le raccolte esistenti
- Valutazioni sullo stato di conservazione dei documenti donati, se troppo rovinati non ha senso
- Valutazione sui costi gestionali
• Norma di legge: Il deposito legale è l'obbligo stabilito da molti ordinamenti giuridici ai produttori e distributori di
libri e di altri documenti di depositare i loro prodotti editoriali presso particolari organismi depositari che sono a loro
volta obbligati a catalogarli e a conservarli. In Italia c'è una legge apposita: "La normativa del 2004 apporta
innovazioni sostanziali su modalità e tempi del deposito legale, individua i nuovi soggetti che ne hanno l’obbligo (art. 3
Legge n. 106/2004), gli istituti destinatari, nonché le tipologie di documenti destinati al deposito legale (art. 4 legge n.
106/2004), con la finalità di costituire un archivio nazionale ed uno regionale della produzione editoriale (art 1 legge
n. 106/2004)". Secondo quanto previsto dal Regolamento, con un Decreto firmato dal Ministro in data 28 dicembre
2007 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 14 febbraio 2008, sono stati individuati gli istituti depositari dei
documenti della produzione editoriale regionale. Con il successivo Decreto del 10 dicembre 2009 è stato riformulato
l'elenco degli istituti depositari per le regioni Lombardia e Umbria.
- Archivio Nazionale: obbligo di consegna di una copia rispettivamente alle Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e
Firenze.
- Archivi regionali, ovvero Istituti destinati alla conservazione delle copie delle produzioni editoriali regionali realizzate
e diffuse sul territorio regionale (per noi Emilia Romagna):
a) sedi di conservazione di una copia di tutti i documenti destinati al deposito legale, tranne i film (in Emilia Romagna
sono Biblioteca “Passerini Landi”, Piacenza, Biblioteca Palatina, Parma, Biblioteca “Panizzi”, Reggio Emilia, Biblioteca
Estense Universitaria, Modena, Biblioteca Universitaria, Bologna, Biblioteca Ariostea, Ferrara, Biblioteca “Saffi”, Forli,
Biblioteca Classense, Ravenna, Biblioteca “Gambalunga”, Rimini).

b) sede di conservazione di tutti i documenti stampati (libri, opuscoli, pubblicazioni periodiche, carte geografiche e
topografiche, atlanti, manifesti, musica a stampa) e di quelli diffusi su supporto informatico, ad eccezione di quelli
sonori e video (in Emilia Romagna Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Bologna).
- sede di conservazione del film iscritti nel pubblico registro cinematografico (Cineteca Comunale, Bologna).
• Scambio: cambio con altre istituzioni di pubblicazioni edite dalla biblioteca o dall’ente a cui la biblioteca appartiene.

GESTIONE FISICA DEI DOCUMENTI


Una volta acquisiti nuovi documenti, occorre gestirli al meglio; per farlo si utilizzano vari processi:
• Inventariazione: l'elenco dei documenti posseduti da una biblioteca, viene dato un numero progressivo ai
documenti acquisiti tramite timbratura (per i periodici, solitamente viene indicato solo il primo fascicolo di ogni
annata, i restanti vengono registrati su appositi «schedoni» amministrativi). Il timbro di solito è a inchiostro per i libri
più nuovi, o a secco, cioè a impressione, per quelli più antichi, ch elatrimenti andrebbero rovinati (inchiostro sbava
sulle carte antiche). • Catalogazione: Attività intellettuale e tecnica che si occupa della rappresentazione
simbolica di un complesso di documenti sotto forma di registrazioni codificate secondo norme e formati
standardizzati al fine dell’allestimento del catalogo, ovvero dello strumento essenziale di mediazione informativa tra
l’universo bibliografico e i bisogni del lettore. E' una delle attività fondamentali di una biblioteca, perchè se non si
conoscono le raccolte è difficile erogare servizi. Triplice accezione della catalogazione:
• Insieme dei processi e delle tecniche tesi a un’adeguata rappresentazione delle risorse documentarie per mezzo
delle loro registrazioni
• I processi di allestimento dei cataloghi e le relative tecniche per costruirli, mantenerli e aggiornarli
• L’indagine teorica sui principi e i criteri che governano quei processi
E' l'attività che porta alla realizzazione di un catalogo, che è un sistema bibliografico, ovvero uno strumento di
organizzazione della conoscenza, in altre parole uno strumento di mediazione fra le raccolte della biblioteca e
l’utente, il linguaggio che mette in relazione la biblioteca con gli utenti 8che devono impararne la lingua). Sono tre le
fasi del processo catalografico:
- Descrizione della risorsa, tenendo conto dei dati che identificano distinguono un documento da altri
- Scelta dei punti di accesso, cioè attraverso quali chiavi far accedere la risorsa, di solito si utilizza l'autore e il titolo (si
chiama descrittiva), oppure si utilizzano degli schemi di classificazione, in Italia si usa la classificazione Dewey.
- Scelta della forma dei punti di accesso
La costruzione del catalogo però non si esaurisce nell’attività tecnica di redazione delle descrizioni delle risorse
documentarie. La consapevolezza degli obiettivi che il sistema catalogo deve raggiungere, definiti dal quadro
costituito dai principi di catalogazione e dalle funzioni che deve assolvere, costituisce infatti per il catalogatore la
condizione indispensabile per una coerente applicazione delle regole di catalogazione e per una corretta attività di
elaborazione delle registrazioni delle risorse documentarie. Catalogare un documento significa rilevarne la posizione
all’interno dell’universo bibliografico e stabilirne le coordinate rispetto a due fondamentali sistemi di riferimento,
pertanto il catalogo può anche essere definito come:
- un sistema disciplinare e contenutistico, che richiede di individuare le ascendenze culturali a cui esso attinge (non si
può determinare il soggetto di un’opera senza conoscere il tema trattato);
- un sistema bibliografico-editoriale, che richiede di formalizzare il nome di un autore in riferimento alle diverse
manifestazioni delle sue opere e alle forme citazionali della storia letteraria, nonché di riconoscere un’edizione in
riferimento ad altre edizioni.
> Evoluzione dei cataloghi, possiamo individuare 3 fasi-tipi (fisicità)di essi:
• Cataloghi a volume
• Cataloghi a schede mobili
• Cataloghi elettronici - OPAC – diverse generazioni di OPAC
(• Discovery tool)
> Storia della catalogazione
• La catalogazione "moderna" nasce a metà dell’Ottocento, nel 1841 per la precisione, grazie ad Antonio Panizzi,
bibliotecario e bibliografo italiano, ricordato anche per essere stato direttore della biblioteca del HYPERLINK
"https://it.wikipedia.org/wiki/Direttore_della_biblioteca_del_British_Museum"British HYPERLINK
"https://it.wikipedia.org/wiki/Direttore_della_biblioteca_del_British_Museum" HYPERLINK
"https://it.wikipedia.org/wiki/Direttore_della_biblioteca_del_British_Museum"Museum. Egli intraprese la creazione
di un nuovo catalogo, che per la prima volta era basato su precise regole di catalogazione (Ninety-One Cataloguing
Rules) da lui formulate, che ancora oggi sono alla base dell'ISBD (Descrizione Bibliografica Standard Internazionale, è
un insieme di regole prodotte dall' IFLA per rendere universalmente e facilmente disponibili, in una forma accettabile
in ambito internazionale, i dati bibliografici di base relativi a tutti i tipi di risorse pubblicati in ogni paese) del XXI
secolo e dello standard di descrizione delle risorse in formato elettronico.
• Jewett
• Nel 1876 (riedita nel 1904) poi Charles Ammi Cutter pubblica "Rules for a printed dictionary catalogue", opera
all'interno della quale venivano definiti gli obiettivi e le funzioni del catalogo:
- mettere una persona in grado di trovare un libro di cui sia noto: A) l’autore; B) o il titolo; C) o il soggetto
- mostrare cosa la biblioteca possiede: D) di un determinato autore; E) su un determinato soggetto; F) di un
determinato genere di scritti
- facilitare la scelta di un libro: G) relativamente alla sua edizione (in senso bibliografico); H) relativamente al suo
carattere (in senso letterario o topico)
• 1931 Studi di Ranganathan e 5 leggi della Biblioteconomia
• Nel 1953 Seymour Lubetzky pubblica "Cataloguing. Rules and principles", opera dove fa una serie di cose: insiste
sulla mancata definizione di obiettivi e principi del catalogo come causa di incoerenze; introduce la distinzione fra
work (entità letteraria) e book, (entità bibliografica); afferma il concetto di main entry, sostenendo che il catalogo
deve anche collegare le diverse opere di un autore e le diverse edizioni di un’opera al di là della variabilità dei
frontespizi (il catalogo come strumento di controllo bibliografico e non solo come lista di reperimento)
• 1959: Eva Verona, "Literary unit versus bibliographical unit"
• 1960: S. Lubetzky, "Code of cataloging rules"
• Nel 1961 i principali esperti di biblioteconomia del mondo si riuniscono a Parigi e stabiliscono una serie di 12
principi validi a livello internazionale. Di questi ricordiamone 3 in particolare:
- Punto 3: il catalogo deve avere almeno una scheda per ogni libro catalogato, e più di una scheda ogni qualvolta sia
necessario
- Punto 4: sono definiti i concetti di scheda principale, scheda secondaria e rinvio
- Punto 9: viene introdotto il concetto di ente collettivo: “qualsiasi istituzione, organizzazione o assemblea di persone
nota con un nome sociale o collettivo
Stabilisce poi le funzioni del catalogo: il catalogo deve essere uno strumento efficace per accertare
- 2.1 se la biblioteca contiene un libro particolare identificato: a) per mezzo del suo autore e titolo; b) se l'autore non
è nominato nel libro, per mezzo del titolo soltanto, oppure; c) se autore e titolo sono inadatti o insufficienti
all'identificazione, un conveniente sostituto del titolo.
- quali opere di un particolare autore e quali edizioni di una particolare opera esistono nella biblioteca
- Funzione di localizzazione: consente di accertare se la biblioteca possiede un determinato documento; l’accesso
coincide con la formulazione presente sul documento (nel caso del catalogo per autore)
- Funzione di collocazione: mostra quali documenti condividono una caratteristica comune. Essa 1. collega le
espressioni e le manifestazioni di un’opera (terminologia FRBR) 2. collega tutte le opere che sono il prodotto di un
singolo agente responsabile della loro creazione, ovvero le opere che hanno una origine comune 3. collega tutte le
opere che trattano di un soggetto comune, ovvero le opere che hanno un’intenzione comune.
• Le FRBR (Functional Requirements for Bibliographic Records) nascono come prodotto di un gruppo di lavoro
promosso dall'IFLA nel 1998 per adeguare le norme catalografiche definite dai Principi di Parigi alle nuove esigenze
dell'utenza. L'obiettivo di FRBR è di elaborare un modello concettuale che permetta di individuare i requisiti essenziali
del record bibliografico, definendone le modalità di struttura e le finalità. Le FRBR sono il risultato di un'analisi che
parte dai bisogni dell'utente, inteso non soltanto come lettore o personale delle biblioteche ma anche come editore,
distributore, rivenditore ecc. Questa analisi ha permesso di distinguere le entità fondamentali per l'utente, gli
attributi di tali entità e le relazioni tra le stesse.
• Nel 2003-2007 avvengono una serie di IME ICC (IFLA Meeting of Experts on an International Cataloguing Code)
incontri in varie aree del mondo definiti Steps towards an International Cataloguing Code.
• I principi di Parigi restano in vigore per 60 anni, ma prestosi capisce che servono nuove normative di catalogazione
in linea con i tempi moderni, per cui nel 2009 viene pubblicata la "Dichiarazione di principi internazionali di
catalogazione" (2016). I nuovi principi consistevano in: ampliamento delle tipologie dei materiali documentari,
automazione e struttura relazionale del catalogo, modalità ed esigenze di ricerca degli utenti, lingue del catalogo, non
più biblioteche isolate ma reti di biblioteche e infine indicizzazione non solo descrittiva, ma anche semantica.

Questi nuovi principi sostituiscono quelli di Parigi e si distingono perchè: pongono al centro l’interesse dell’utente; si
estendono a tutti i tipi di materiali, adottano il modello concettuale e la terminologia FRBR, FRAD e FRSAR; includono
i dati di autorità; definiscono gli elementi di base per le funzionalità di ricerca; si riferiscono all’ambiente dei cataloghi
on line.
• Functional Requirements for Subject Authority Data (FRSAD), è un modello concettuale di relazione tra
entità sviluppato dalla IFLA e pubblicato nel 2010 Si tratta di una continuazione del lavoro svolto sul modello FRBR ,
descrivendo in dettaglio come "entità che fungono da soggetti di attività intellettuale o artistica" possono essere
correlate e controllate all'interno dell'universo bibliografico. Il modello ha lo scopo di supportare la condivisione
globale e il riutilizzo dei dati dell'autorità del soggetto.
• Dalla fusione e rielaborazione di FRBR (1998) FRAD (2009) FRSAD (2010) nasce l'IFLA Library Reference Model o
LRM, un modello di riferimento per l'universo bibliografico. Esso è un modello concettuale di alto livello, basato su
una struttura espressa in entità-relazione (E-R), che offre una visione coerente dell'universo bibliografico. Esso:
- Modella i dati necessari per soddisfare le funzioni utente, non le operazioni bibliotecarie.
- Usa il linguaggio del modello Entità-Relazione: 11 entità, 36 relazioni principali, 37 attributi considerati rilevanti
(esemplificativi e non esaustivi )
- Ha una struttura che permette espansioni coerenti nell'implementazione
- Dichiara solo attributi e relazioni di alto livello.
> Funzioni Utente LRM: la scelta delle funzioni utente chiarisce l'ambito funzionale del modello. Sono modellati i dati
necessari per soddisfare queste funzioni. (Vedi slide funzioni utente schema confronto con altri modelli). In LRM
sono: a. Trovare: Raccogliere informazioni su una o più risorse d’interesse tramite qualsiasi criterio di ricerca
rilevante. La funzione trovare fa riferimento a cercare. L'obiettivo dell'utente è raggruppare una o più istanze come
risultato di una ricerca. L'utente può cercare usando un attributo o una relazione di un’entità, o una combinazione di
attributi e relazioni. Per facilitare questa funzione, il sistema informativo supporta la ricerca, ovvero, la rende efficace,
offrendo elementi di ricerca o funzionalità appropriati.
b. Identificare: Comprendere chiaramente la natura delle risorse trovate e distinguere risorse simili. L'obiettivo
dell'utente nella funzione identificare è confermare che l'entità descritta corrisponda all'entità ricercata, o distinguere
tra due o più entità con caratteristiche simili. In ricerche esplorative (con “opera sconosciuta”), l'utente, inoltre, cerca
di riconoscere le caratteristiche basilari della risorsa restituita da una query. Per facilitare la funzione, occorre che il
sistema informativo presenti descrizioni precise delle risorse. La descrizione dovrebbe essere riconoscibile per
l'utente e facilmente interpretabile.
c. Selezionare: Determinare l’adeguatezza della risorsa trovata ed essere in grado di accettare o scartare risorse
specifiche. La funzione selezionare riguarda la reazione a possibili opzioni. Obiettivo dell'utente è compiere una scelta
tra le risorse restituite, decidendo quali scrutare ulteriormente, relativamente al contenuto, destinatari, formato
fisico, disponibilità, ecc.
d. Ottenere: Accedere al contenuto della risorsa. L'obiettivo dell'utente nella funzione ottenere è passare dalla
consultazione di un surrogato, una rappresentazione vicaria della risorsa qual è un record, all'interazione diretta con
la risorsa selezionata. Per soddisfare questa funzione, il sistema informativo necessita di collegamenti diretti alle
informazioni online o alle informazioni di localizzazione delle risorse, come istruzioni per completare la transazione o
avvertire di una eventuale restrizione all’accesso.
e. Esplorare Scoprire risorse usando le relazioni tra di esse e dunque porre le risorse in un contesto. La funzione
esplorare è la meno definita tra le funzioni utente. L'utente deve poter navigare, relazionando una risorsa con l'altra,
unite da un legame semantico o logico, o da collegamenti imprevisti. La funzione esplorare riconosce l'importanza
della serendipità nella ricerca informativa, una serendipità che, come afferma Elaine Svenonius, non è mai casuale.
Per facilitare questa funzione, il sistema informativo cerca di supportare la scoperta creando relazioni esplicite,
fornendo informazioni contestuali e affidabili.
> Entità LRM: Rispetto ai modelli FRBR precedenti, le entità sono state oggetto di un processo di rielaborazione che ha
portato a una definizione che le ha rese autonome le une dalle altre; all’introduzione di nuove entità; all’eliminazione
di alcune di esse: concetto, oggetto, evento (Gruppo 3 di FRBR).

...

• ISBD (International standard bibliographic description) Standard internazionale per la descrizione delle risorse
documentali. Scopo principale dell’ISBD: fornire criteri uniformi per la condivisione delle informazioni bibliografiche.
L’International Standard Bibliographic Description risale al 1969, anno in cui l’IFLA Committee on Cataloguing
organizzò l’International Meeting of Cataloguing Experts. Il convegno approvò una risoluzione che proponeva la
creazione di standard per normalizzare la forma e il contenuto delle descrizioni bibliografiche. Come risultato, il
Committee on Cataloguing avviò un lavoro che a lunga scadenza avrebbe fornito gli strumenti per un considerevole
aumento della condivisione e dello scambio dei dati bibliografici. Quest’attività confluì nel concetto di International
Standard Bibliographic Description (ISBD). La prima ISBD fu l’International Standard Bibliographic Description for
Monographic Publications, che apparve nel 1971. Nel 1974 fu pubblicato il testo rivisto, come “Prima edizione
standard”. Altre ISBD apparvero successivamente per specifici tipi di materiale: l’ISBD(CM)
per i materiali cartografici, l’ISBD(NBM) per i materiali non librari e l’ISBD(S) rivista per i seriali furono pubblicate nel
1977; l’ISBD(A) per le pubblicazioni monografiche antiche e l’ISBD(PM) per la musica a stampa furono pubblicate nel
1980. Le ISBD furono ripubblicate in quest’ordine: l’ISBD(M), l’ISBD(CM) e l’ISBD(NBM) nel 1987, l’ISBD(S) nel 1988,
l’ISBD(CF) per computer file nel 1990, l’ISBD(A) e l’ISBD(PM) nel 1991, l’ISBD(G) nel 1992. Alla fine degli anni Ottanta il
primo progetto generale di revisione era stato completato. In seguito l’ISBD(CF) diventò ISBD(ER) per le risorse
elettroniche, pubblicata nel 1997. 1992: l’IFLA costituì lo Study Group on the Functional
Requirements for Bibliographic Records (FRBR). La conseguenza diretta fu la decisione di sospendere la maggior parte
delle revisioni delle ISBD. Revisione 2000-2006: ISBD(S) divenne ISBD(CR)
per i seriali e le altre risorse continuative (2002). Anche una ISBD(M) rivista fu pubblicata nel 2002. ISBD(G) rivista nel
2004. Altre revisioni non furono concluse perché, nel frattempo, era iniziato il lavoro di redazione dell’ISBD
consolidata. Nel 2003, nel corso della
Conferenza IFLA, l’ISBD Review Group decise di costituire lo Study Group on Future Directions of the ISBDs. Il gruppo
di studio decise che il consolidamento di tutte le ISBD era possibile. Esso fu incaricato dal Review Group di preparare
un testo definitivo, che costituì l’edizione consolidata preliminare. Nel 2007 è stata pubblicata l’edizione preliminare
di ISBD Consolidated Edition, un’edizione dello standard che raccoglie e fonde insieme i testi delle diverse ISBD e che
ha lo scopo di garantire una maggiore omogeneità nelle soluzioni utilizzate a livello descrittivo e di offrire un unico
punto di riferimento per la svariata casistica che i diversi materiali trattati dalle biblioteche pongono. L’edizione
definitiva è stata pubblicata nel 2011 e tradotta in italiano nel 2012. L'ISBD specifica i requisiti per la descrizione e
l’identificazione delle risorse pubblicate presenti nelle raccolte delle biblioteche e determina gli elementi da
registrare o trascrivere in una specifica sequenza come base della descrizione della risorsa e utilizza una
punteggiatura prescritta come strumento per riconoscerli e visualizzarli, rendendoli riconoscibili indipendentemente
dalla lingua della descrizione. Le prescrizioni dell’ISBD si riferiscono in primo luogo alle registrazioni bibliografiche
prodotte dalle agenzie bibliografiche nazionali e in secondo luogo alle registrazioni di altre agenzie catalografiche.
Lo scopo principale dell’ISBD è fornire disposizioni per una catalogazione descrittiva compatibili in tutto il mondo per
facilitare lo scambio internazionale delle registrazioni bibliografiche tra agenzie bibliografiche nazionali e all’interno
della comunità internazionale delle biblioteche e dell’informazione.
• Regole italiane di catalogazione (REICAT): Le nuove Regole italiane di catalogazione sono nate perché si è ritenuto
che le RICA non fossero più rispondenti alle mutate esigenze delle biblioteche e dell’utenza, all’evoluzione della teoria
e della pratica catalografica a livello internazionale, alle nuove tipologie di materiali sempre più presenti nelle
biblioteche, ma soprattutto al passaggio dal catalogo cartaceo al catalogo automatizzato, dal catalogo di una singola
istituzione al catalogo collettivo. La parte I è relativa a Descrizione bibliografica e informazioni sull’esemplare, muove
dal concreto (in questo con una scelta opposta riguardo a quella fatta nelle RICA) e dalle prime decisioni, spesso
delicate e non sempre omogenee o coerenti, che si prendono a partire dal documento che si ha davanti e dal quadro
bibliografico di riferimento Parte II: dedicata ad Opere ed espressioni, è quella più nuova e maggiormente sviluppata,
sia rispetto alle RICA – che ne trattavano i problemi solo in parte e rapidamente, sovrapponendoli a quelli della
responsabilità – sia rispetto ad altri codici, che pure ne hanno affrontato solo alcuni aspetti problematici. Parte III: è
dedicata alle relazioni di Responsabilità. Una particolare attenzione è stata dedicata a distinguere e definire relazioni
di genere e di livello diverso (e di maggiore o minore importanza per il catalogo), a partire dalla responsabilità
d’autore in senso stretto e dalla distinzione fra responsabilità per l’opera, per l’espressione, per la pubblicazione e la
produzione materiale, per il singolo esemplare, fino alle responsabilità indirette.
> Catalogazione Semantica: tipologia di catalogazione alternativa alla descrittiva, in questo caso il documento viene
indicizzato per il suo contenuto concettuale; ha lo scopo di rispondere a richieste informative e ricerche su un

argomento, un soggetto, una materia. E' meno usata rispetto alla descrittiva, ma se sfruttata bene risulta uno
strumento molto valido. Il processo di indicizzazione semantica considera 4 elementi: -
Contenuto: individuazione e scelta dei contenuti concettuali rappresentativi del documento
- Indice: la formalizzazione dei contenuti in termini o etichette identificanti
- Struttura: costruzione e impiego di sistemi di organizzazione della conoscenza e controllo dell’insieme dei termini e
dei valori rappresentati
- Sistema di ricerca: approntamento di dispositivi efficaci nel rispondere con documenti adatti ai diversi interessi
informativi
Esistono vari tipi di catalogazione semantica:
- Indicizzazione assegnata: gli indici sono creati e applicati dall’operatore seguendo un particolare sistema o
linguaggio di indicizzazione
- Indicizzazione derivata: i termini del documento stesso valgono come indici
- Indicizzazione postcoordinata: i termini d’indice attribuiti a un documento non sono legati tra loro e quindi sono
ricercabili singolarmente
- Indicizzazione precoordinata: i termini d’indice scelti sono presentati secondo relazioni e in un ordine stabiliti, ed è
quindi fissato in anticipo il termine di accesso in ricerche per liste o sull’intero soggetto. Essa si divide a sua volta in
alfabetica e sistematica/classificata.
Il soggetto della catalogazione semantica ha diverse accezioni: tema del documento; oggetto di studio scelto
dall’autore; significato che un documento possiede per chi lo utilizza o utilizzerebbe; ogni concetto o combinazione di
concetti che rappresenti un tema all’interno di un documento.
L'indicizzazione è una tecnica per costruire accessi attraverso il contenuto semantico di documenti. Comprende:
1. Processo di analisi concettuale del documento (per individuarne il contenuto semantico)
2. Traduzione del contenuto informazionale nel linguaggio di un sistema di indicizzazione
L'analisi concettuale è un'operazione preliminare e indispensabile, con la funzione di identificare il contenuto
informazionale di un documento, Viene condotta attraverso una lettura tecnica del documento basata sulla norma
ISO 5963 "Documentation. Methods for examining documents, determining theri subject and selecting indexing
terms". Avviene in 3 fasi:
- Esame del documento
- Rilevazione dei soggetti principali e loro elaborazione e organizzazione concettuale
- Traduzione nei termini di un linguaggio di indicizzazione
Essa inoltre ha un suo linguaggio, ovvero uno strumento per la rappresentazione coerente, formalizzata e sintetica del
contenuto concettuale dei documenti, funzionale alla segnalazione e al reperimento dei documenti stessi. E' formato
da vari elementi costitutivi:
- Lessico o vocabolario: Vocabolario controllato, per garantire che un concetto sia rappresentato sempre con lo stesso
termine (uniformità) e che con ogni termine sia rappresentato sempre un solo concetto (univocità).
- Semantica: È la componente del linguaggio di indicizzazione che rappresenta le relazioni a priori fra concetti, in
particolare fra i termini assegnati ai documenti e altri termini che sono presenti per implicazione. Ci sono 3 classi di
relazioni semantiche: equivalenti, gerarchiche, associative.
- Sintassi: Studia le relazioni a posteriori e detta le regole per la combinazione dei concetti.

CARTA DEI SERVIZI


> La carta dei servizi è il documento che individua i principi, le disposizioni e gli standard qualitativi dei servizi offerti
dalla biblioteca, al fine di tutelare le esigenze degli utenti in termini di efficacia, efficienza ed economicità.
Essa rappresenta l’impegno della biblioteca a fornire informazioni chiare sulle modalità di erogazione dei servizi e
della relativa qualità, in conformità agli standard stabiliti nella direttiva regionale, agendo sulla chiarezza del rapporto
fra biblioteche e lettori e sulle strategie di miglioramento continuo del servizio.
Inoltre la carta dei servizi contribuisce a rendere espliciti diritti e doveri di tutti coloro che usufruiscono dei servizi
della biblioteca. Si intende infine offrire all’utente l’opportunità di interagire con la biblioteca affinché possa diventare
parte attiva di un percorso di crescita e coinvolgimento, inteso anche a formulare proposte di miglioramento per
rendere i servizi bibliotecari più completi e a misura dell’utente.

Esistono delle "linee guida per la redazione dei regolamenti e delle carte dei servizi delle biblioteche pubbliche"
(BOZZA preliminare di lavoro, maggio 1999, proposta alla discussione in preparazione della pubblicazione) a cura
della Commissione nazionale biblioteche pubbliche. Link: http://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/bozzacarta.htm
Una buona scaletta di ‘carta dei servizi’ quindi prevede:
a) principi generali e fini istituzionali: contenuti nelle Raccomandazioni per le biblioteche pubbliche IFLA e
nel Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche, nel Comunicato di Leuven dell'agosto 1998 emesso da Publica-
Azione concertata per le biblioteche pubbliche dell'Unione Europea.
b) principi ai quali la biblioteca ispira la sua azione nell’erogazione del servizio:
- uguaglianza: "I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell'uguaglianza di accesso per tutti, senza
distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua, condizione sociale o grado di istruzione. Servizi e
materiali specifici sono forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non abbiano la possibilità di usare servizi e
materiali ordinari, per esempio le minoranze linguistiche, gli anziani, le persone disabili, ricoverate in ospedale,
detenute nelle carceri. Ogni fascia di età deve trovare materiale rispondente ai propri bisogni. Le raccolte e i servizi
non sono soggetti ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa, né a pressioni commerciali."
- imparzialità e continuità: "I servizi sono erogati secondo principi di obiettività, imparzialità, equità, continuità e
regolarità. Eventuali cambiamenti o interruzioni nell'erogazione del servizio saranno ampiamente e preventivamente
annunciate, adoperandosi attivamente per una riduzione del disagio e una tempestiva ripresa dei servizi."
- accessibilità: "La biblioteca effettua orari di apertura ampi e adeguati alle esigenze della comunità servita. La
biblioteca osserva orari coordinati e articolati tra i vari servizi bibliotecari della stessa rete e comunque tenendo conto
dell'offerta globale del territorio. Ogni eventuale riduzione di orario viene tempestivamente ed ampiamente
comunicata al pubblico. La biblioteca si impegna alla eliminazione delle barriere architettoniche."
- diritto di scelta: "Le raccolte e i servizi comprendono tutte le forme di documentazione disponibili su qualunque
supporto, che rifletteranno gli orientamenti attuali e l. evoluzione della società, così come la memoria
dell'immaginazione e degli sforzi dell'uomo, incoraggiando il dialogo interculturale. La pluralità di servizi in una data
area territoriale e. una ricchezza al cui uso gli utenti devono essere orientati ed un. opportunità di miglioramento
competitivo dell'offerta che occorre incoraggiare, favorendo comunque la cooperazione. La biblioteca pubblica si
adopera con politiche di formazione degli utenti perché il diritto di scelta possa essere consapevolmente esercitato."
- partecipazione e trasparenza: "I soggetti erogatori, l. utenza e il personale sono protagonisti e responsabili
dell'attuazione della Carta. La biblioteca promuove la partecipazione degli utenti, siano essi individui o gruppi,
garantendo modi e forme per inoltrare suggerimenti, richieste, osservazioni, reclami. In generale, la forma più
efficace di partecipazione degli utenti consiste nella pretesa che la Carta dei servizi sia pienamente rispettata. La
biblioteca garantisce la semplificazione delle procedure ed una chiara e puntuale informazione sulle modalità di
esecuzione, anche attraverso l. impiego di strumenti informatici."
- efficienza, efficacia ed economicità: "il funzionamento della biblioteca si ispira a principi di efficienza (organizzazione
delle risorse per il perseguimento del miglior risultato) e di efficacia (ottenimento di risultati il più possibile adeguati
ai bisogni dell'utenza). La cooperazione interbibliotecaria consente miglioramenti consistenti del livello delle
prestazioni fornite."
- monitoraggio e valutazione dei risultati: "La misurazione e verifica dei risultati viene costantemente attuata e
portata a conoscenza del pubblico. Standard professionali di servizio vengono rispettati, o comunque perseguiti. I
bisogni e il livello di soddisfazione dell'utenza vengono monitorati al fine di adeguare quantitativamente e
qualitativamente i servizi offerti alle esigenze."
c) strumenti per l’erogazione del servizio:
-sede: La biblioteca ha una localizzazione facilmente raggiungibile ed il suo edificio è facilmente riconoscibile.
- raccolte documentarie e loro organizzazione: La tipologia della documentazione, le modalità e i criteri del suo
sviluppo, le politiche conservative e di scarto, nonché le tecniche di ordinamento e catalogazione sono definite in
rapporto alle concrete finalità di servizio
- qualificazione personale: I bibliotecari operano in piena autonomia professionale, nel rispetto dei principi della
deontologia professionale e degli standard tecnici fissati dai competenti organismi nazionali e internazionali, nella
organizzazione tecnica del servizio, sulla base degli obiettivi e delle correlate risorse forniti dall'Amministrazione
titolare, secondo lo schema organizzativo previsto dal Regolamento.
- cooperazione interbibliotecaria
d) elencazione dei servizi forniti e delle modalità con cui vengono erogati; standard e indicatori di qualità che la
biblioteca si impegna a rispettare.
e) informazione e partecipazione (diritti e doveri dei soggetti coinvolti nell’organizzazione e fruizione del servizio).
f) tutela dei diritti degli utenti (reclami, richieste di rimborso, aspetti regolamentari).

Un ottimo esempio di Carta dei Servizi è quello della Biblioteca Classense di Ravenna, perchè molto chiara e
organizzata e soprattutto in continuo aggiornamento; essa prevede un indice dove sono indicate tutte le informazioni:
1 CARTA DEI SERVIZI
• Cos’è la carta dei servizi • Validità della carta
• Perchè la carta dei servizi
2 LA BIBLIOTECA
• La storia della nostra biblioteca • i nostri numeri
• Le nostre funzioni
3 I NOSTRI SERVIZI E LE NOSTRE SEZIONI
• Accoglienza • Visite guidate alla biblioteca
• Informazioni bibliografiche
• Valorizzazione del patrimonio e promozione alla lettura • Noleggio sale
- Sezione di pubblica lettura e sezione saggistica
• Iscrizione al prestito • Prestito interbibliotecario
• Prestito, proroghe, prenotazioni • Internet e videoscrittura
• Restituzione del materiale preso in prestito • Riproduzione dei documenti
• Consultazione in sede
- Sezione fondi antichi manoscritti rari - disegni e stampe Archivio Storico Comunale
• Accesso e consultazione
-Sezione fondi locali e fototeca
• Accesso e consultazione
-Sezione Emeroteca
• Accesso e consultazione
Biblioteca Holden (spazio dedicato agli adolescenti che hanno più di 11 anni e meno di 18, propone iniziative per
ragazze e ragazzi, laboratori creativi e artistici, giochi di società e di ruolo, offre l’accesso a postazioni Internet e
videoscrittura ed è dotata di una sala per visioni collettive)
• Prestito
- Bibliobus (biblioteca mobile che promuove la lettura sul territorio, andando incontro all’utente nei mercati, nelle
piazze, nei quartieri circoscrizionali, nelle case di riposo, negli ospedali, nei centri giovanili ecc.)
• Prestito
- Biblioteca ragazzi “Casa Vignuzzi” (è una biblioteca, un centro di lettura, un laboratorio didattico e multimediale per
ragazzi da 0 a 11 anni, collabora con le scuole, organizza laboratori, mostre, narrazioni, percorsi bibliografici, incontri
con gli autori, attività di promozione alla lettura)
• Consultazione e prestito
- Biblioteche decentrate
4 RAPPORTI CON GLI UTENTI
• Diritti e doveri • Suggerimenti, reclami e segnalazioni
• Sanzioni • Gli impegni per la qualità del servizio
• Soddisfazione degli utenti

CARTA DELLE COLLEZIONI (esempio carta delle collezioni delle biblioteche di Bologna)
1. Premessa: La Carta delle collezioni è il documento che guida le biblioteche dell’Istituzione nella formazione,
gestione e sviluppo coordinato delle raccolte. Per come questa Istituzione la intende, la Carta delle collezioni non è
solo uno strumento di lavoro per i bibliotecari, ma è anche uno strumento di democrazia e di trasparenza culturale,
essendo rimessa al giudizio e ai suggerimenti dei cittadini per i quali è stata pensata e redatta. In particolare questa
Carta, venendo approvata in coincidenza con la nascita della Città Metropolitana, non può che ispirarsi a criteri di
apertura e interconnessione verso le altre realtà culturali del territorio, affermando l’intento delle biblioteche
comunali di Bologna di contrastare la frammentarietà che ha a lungo caratterizzato l’offerta di servizi per la
conoscenza, e di promuovere una programmazione armonica e servizi condivisi con le altre istituzioni, pubbliche e
private. In coerenza con le linee di sviluppo elaborate nell’ambito del Piano Strategico Metropolitano, la Carta delle
collezioni di questa Istituzione muove quindi nella direzione di promuovere un’ampia integrazione delle risorse
informative e culturali, capace di garantire risposte adeguate a bisogni sempre più complessi e differenziati. Con la
progressiva creazione di un “sistema bibliotecario metropolitano” assieme alle altre realtà del territorio, l’Istituzione
intende dar vita a una nuova articolazione dell’informazione di comunità che, facilitando e incrementando l’accesso
alle diverse risorse del sapere, garantisca ai cittadini dell’area metropolitana un tangibile miglioramento quantitativo
e qualitativo nell’offerta di servizi. Questa Carta delle collezioni rappresenta dunque il primo e più significativo
contributo dell’Istituzione biblioteche di Bologna nel senso di una definizione condivisa degli indirizzi di sviluppo e di
una gestione semplificata e trasparente delle attività, qui intesi non solo come strumenti di piena conoscenza dei
materiali disponibili e delle acquisizioni in essere, ma anche come contributo ragionato ed equilibrato a un
contenimento della spesa che vada non nel senso di un risparmio generalizzato, ma di un più mirato utilizzo delle
risorse a disposizione. In questo senso, la Carta delle collezioni è quindi innanzitutto lo strumento per fare delle
biblioteche spazi sempre più aperti, di incontro e di condivisione. Quanto abbiamo fin qui detto viene assicurato, per
parte di questa Istituzione, da un attento lavoro tecnico che la presente Carta promuove e sostiene. In questo senso si
definiscono i criteri di scelta dei libri e degli altri documenti, si individuano le lacune da colmare e i settori da
incrementare, si determinano i livelli di copertura delle singole materie, individuando nelle “classi” il livello di
rappresentatività delle acquisizioni rispetto al complesso della produzione editoriale nazionale e internazionale.
Ancora in questo senso si interpreta l’indicazione dei principi che guidano le attività di revisione delle collezioni delle
biblioteche, mirata a consentire il mantenimento di un patrimonio documentario continuamente aggiornato in
rapporto ai fattori portanti della loro missione: la contemporaneità, la multiculturalità, la multimedialità, l’accesso per
le generazioni future al patrimonio informativo e documentario della comunità attraverso corrette politiche di
conservazione. 2. Comunità
(bolognese) e utenti: Alcuni aspetti caratteristici della comunità di riferimento sono particolarmente rilevanti per
definire le linee di attività dell'Istituzione Biblioteche: il pluralismo etnico e culturale, la presenza di giovani e
studenti, l'attività di alcuni settori della ricerca e della didattica universitaria con forti impatti di carattere sociale e
culturale, l'economia, la cultura e il costume contemporaneo, fiere,...
La conoscenza della comunità mette in grado l'Istituzione Biblioteche di servire meglio i suoi utenti e di conquistarne
dei nuovi, anche attraverso uno sviluppo delle raccolte che di tale comunità rifletta gli interessi e la composizione, in
continuo mutamento.
3. Riferimenti legislativi e regolamentari per la gestione delle raccolte: questa parte riguarda le legislazioni e norme
alle quali la carta fa riferimento, nel caso di quella di Bologna prende in considerazione le norme comunali vigenti e,
più in particolare, dal “Regolamento della Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna” (P.G. n. 45010/2008, in
vigore dal 02/08/2008).
4. Le Biblioteche dell'istituzione: L’Istituzione realizza le proprie finalità di servizio pubblico di documentazione e
informazione attraverso biblioteche e servizi di vario tipo e con diversa vocazione, coordinati e in rete. All’interno
dell’Istituzione le biblioteche possono avere compiti prioritari di informazione generale, di conservazione e possono
assumere vocazioni o specializzazioni per aree tematiche o tipologie di utenza. Segue elenco delle biblioteche (15).
5. Gestione e sviluppo: Le raccolte complessive delle biblioteche appartenenti all'Istituzione Biblioteche sono
destinate alla generalità del pubblico e alla comunità bolognese nel suo insieme: sono costituite da documenti su
diversi supporti e con diversi livelli di trattazione, riguardanti numerosi aspetti della vita sociale e civile, e sono
finalizzate alla soddisfazione di bisogni di informazione, di svago, di formazione e sviluppo culturale, di studio e
ricerca. 5.1 Articolazione delle raccolte: L'Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna,
che al 31 dicembre 2014 annoverava un patrimonio di 1.920.797 unità documentarie.
5.2 Principi generali: I principi generali che informano e guidano la politica di gestione delle raccolte delle biblioteche
dell'Istituzione.
5.3 Criteri di selezione: I criteri di selezione dei materiali da acquisire possono variare secondo le classi di materie e le
diverse sezioni e raccolte speciali della biblioteca. Fra i criteri utilizzabili dalla generalità degli addetti alla selezione, ai
fini dell'inclusione di un documento nelle raccolte delle biblioteche, i principali sono i seguenti: bisogni espressi degli
utenti; bisogni inespressi degli utenti; coerenza con le raccolte già presenti in biblioteca; verifica del grado di
disponibilità e accessibilità dei documenti in altre biblioteche pubbliche dell'area; rilevanza del documento nel suo
insieme; valore dell'opera come documento dei tempi; valore permanente, durata nel tempo dell'opera;
connessione, legame significativo e diretto con la realtà e la cultura locale; recensioni e giudizi critici; autorità
riconosciuta dell'editore, dell'autore, del curatore, dell'illustratore, ecc.; costo e disponibilità sul mercato.
5.4 Livelli di copertura: In considerazione della produzione di materiali documentari destinati all'informazione, allo
studio, alla ricerca, all'intrattenimento, il presente documento fissa, a titolo orientativo e indicativo, i livelli di
copertura da applicare, con diverse modalità, alle diverse tipologie di raccolte. Per definire i livelli di copertura sono
stati adattati e rivisti quelli prodotti nell'ambiente biblioteconomico nordamericano e diffusi anche nella letteratura
professionale italiana; ci si è avvalsi anche della griglia proposta dal Sistema Bibliotecario dell'Ovest Como. Le
definizioni originarie sono state integrate con le variazioni e gli adattamenti ritenuti opportuni e congeniali alla
fisionomia e alla natura delle raccolte delle Biblioteche dell'Istituzione. I livelli di copertura adottati dalle diverse
biblioteche indicano in sintesi, mediante valori numerici da 0 a 4, il rapporto tra le acquisizioni e l'universo della
produzione editoriale nazionale (salvo eccezioni di volta in volta segnalate), in relazione con il livello di utilizzabilità da
parte degli utenti, con le finalità della biblioteca, le esigenze informative e culturali del pubblico e della comunità. I
livelli risultanti sono i seguenti: - Livello 0 – Fuori ambito: ambito non coperto dalla biblioteca
ovvero con materiale insufficiente all'informazione di base, non aggiornato, derivato da acquisizione non
programmata o non voluta e non soggetto a nuove acquisizioni. - Livello 1 – Prima informazione: livello
composto solo da una scelta limitata di risorse generali, di orientamento, con una trattazione onnicomprensiva, senza
approfondire la disciplina trattata. - Livello 2 –
Divulgazione: la collezione comprende: documenti che possono soddisfare le esigenze informative e di conoscenza da
parte di utenti non professionisti del settore; testi di facile lettura e consultazione; i principali manuali di riferimento;
una collezione di periodici sufficientemente ampia; una selezione di base di altre risorse; eventuale presenza di
collezioni speciali strettamente legate all'argomento. -
Livello 3 – Specialistico: Ampia copertura bibliografica di materiale sia italiano sia straniero, su qualunque supporto,
adatto a soddisfare esigenze informative e di conoscenza approfondite e adatte anche a studiosi e specialisti del
settore. - Livello 4 - Estensivo: Una collezione comprendente materiali significativi nei diversi formati, anche in lingua
straniera, riguardanti un settore definito e limitato. La raccolta tende all'esaustività dell'offerta documentaria, sia
attraverso il costante aggiornamento sia mediante il recupero di pubblicazioni pregresse.
6. Le raccolte: iniziano poi una serie di parti specifiche ad ogni raccolta, per ognuna vengono indicati i criteri di
selezione, il livello di copertura, il formato dei materiali e la lingua dei documenti. Quelle di Bologna sono:
- Raccolta di saggistica: rappresenta una parte consistente delle collezioni disponibili per il prestito agli utenti (ad
esempio, per Salaborsa rappresenta il 55% del posseduto). Essa comprende documenti su tutte le discipline e si
rivolge agli adulti e giovani adulti al di sopra dei 14 anni.
- Raccolta di Narrativa e Letteratura: La raccolta si propone di offrire le opere della creatività contemporanea ai lettori
di narrativa, poesia e teatro interessati a conoscere gli autori di ogni paese e cultura, anche per scopo di svago ed
intrattenimento, prendendo in considerazione gli interessi delle varie fasce di età e di scolarizzazione.
- Raccolta di Fumetti: Dalla metà degli anni Sessanta Bologna si è caratterizzata come uno dei principali capoluoghi
italiani del fumetto. Complessivamente la raccolta è composta da oltre 9.460 monografie e da circa 350 periodici, di
cui 254 posseduti in Sala Borsa.
- Raccolta locale: La raccolta locale ha per oggetto ogni aspetto della realtà, della storia, della vita e della cultura del
territorio metropolitano bolognese (Bologna e provincia).
- Raccolta di Consultazione: Essa è costituita da tipologie diverse di documenti, adatti a reperire informazioni e
svolgere ricerche su una molteplicità di argomenti: vocabolari e dizionari linguistici, enciclopedie generali e
specializzate, dizionari biografici, cronologie, bibliografie, annuari,...
- Raccolta di Periodici: Le biblioteche gestiscono una raccolta rappresentativa di periodici a stampa, su microforme e
cd-rom, e in consultazione online attraverso la piattaforma MLOL
- Raccolta di Multimediali: Le raccolte multimediali costituiscono un nucleo importante all'interno dell'offerta
documentaria complessiva dell'intero sistema bibliotecario dell'Istituzione. Il proposito è quello di offrire al pubblico
generale una selezione rappresentativa del panorama musicale, cinematografico, teatrale e documentaristico su cd e
dvd; la collezione comprende comunque ancora documenti in VHS
- Raccolte digitali: Le biblioteche dell’Istituzione mettono a disposizione degli utenti risorse digitali accessibili con
diverse modalità e caratterizzate da una significativa varietà di contenuti. L'accesso ai documenti in formato digitale
ha la finalità di rendere tale patrimonio più facilmente utilizzabile e consultabile da parte di un pubblico più vasto.

- Raccolta per Bambini e Ragazzi: La raccolta per ragazzi comprende i documenti destinati agli utenti da 0 ai 16 anni e
agli utenti adulti, in particolare genitori, insegnanti, bibliotecari, studiosi interessati al perseguimento delle 26 finalità
proprie della sezione.
- Raccolta di Edizioni Antihe dal XV secolo al 1830: Edizioni antiche (volumi a stampa dal XV secolo al 1830) sono
presenti nelle biblioteche dell’Archiginnasio e di Casa Carducci, che operano per l'accessibilità, la valorizzazione e la
conservazione di tale patrimonio.
- Fondi Librari: Fondi librari, cioè biblioteche raccolte e formate da una persona o da un ente, sono presenti in alcune
biblioteche dell’Istituzione. Ciascun fondo costituisce un insieme documentario con caratteristiche determinate dal
soggetto che l’ha costituito e al quale si devono principi formativi, generi e tematiche, peculiarità editoriali, specialità,
e soprattutto unitarietà in relazione alla provenienza. Si tratta di una categoria particolare di raccolte perché, essendo
strettamente collegate all’attività del possessore, ne testimoniano attività, interessi e relazioni, assumendo quindi un
valore riconosciuto per la ricerca culturale e storica relativa al profilo, al contesto di relazioni e ai processi di lavoro del
possessore.
- Raccolta di Manoscritti: Manoscritti sono presenti nelle biblioteche dell’Archiginnasio e di Casa Carducci, che
operano per accessibilità, valorizzazione e conservazione di tali materiali, La raccolta è caratterizzata dal valore storico
intrinseco ai materiali documentari e derivato dalle rispettive provenienze, ma anche da un valore patrimoniale di
grande entità. - Raccolte Documentarie e Fondi Archivistici: Raccolte documentarie e fondi archivistici sono
presenti nelle biblioteche dell’Archiginnasio e di Casa Carducci, che operano per l'accessibilità, la valorizzazione e la
conservazione di tali materiali. Le raccolte documentarie e fondi archivistici sono caratterizzati da un grande valore
storico e patrimoniale, vista la presenza di documenti autografi, rari e di particolare antichità.
- Raccolta Iconografica: Nella Biblioteca dell’Archiginnasio è stato costituito nel 1981 il Gabinetto dei Disegni e delle
Stampe, all’interno del quale sono stati riuniti tutti i nuclei di documentazione iconografica (disegni, incisioni e
fotografie) pervenuti per acquisto o donazione.
- Archivio Regionale della Produzione Editoriale: Un contributo significativo all’arricchimento delle collezioni deriva dal
deposito legale, determinato dalle “Norme sul deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso
pubblico.
7. Suggerimenti d'acquisto e doni: Le biblioteche dell’Istituzione acquisiscono documenti anche attraverso le forme
dei desiderata dei lettori e dei doni di singoli documenti o interi fondi da parte di privati od enti. I lettori sono
sollecitati ad esprimere desiderata e pareri, al fine di acquisire utili indicazioni in merito a bisogni e preferenze.
8. Conservazione, revisione e Scarto: Le operazioni di revisione e scarto, nelle biblioteche d’informazione generale
(Sala Borsa e Biblioteche di quartiere), sono effettuate sull’insieme della collezione con periodicità almeno annuale.
Questo intervento consente di mantenere le raccolte aggiornate e coerenti con la missione e le finalità delle
biblioteche. 9. Responsabilità e Modalità Operative: Il direttore dell’Istituzione assicura la
corretta applicazione della Carta delle collezioni, delega ai bibliotecari delle singole biblioteche la selezione dei
documenti, favorisce il coordinamento tra i bibliotecari acquisitori. I bibliotecari delle singole biblioteche provvedono
alla scelta, all’acquisizione e alla selezione dei documenti, attenendosi per il proprio settore di competenza ai principi,
criteri e livelli di copertura (anche relativamente alle scelte linguistiche e di formato) fissati nella Carta delle collezioni,
e tenendo conto dell’andamento della produzione editoriale e delle risorse disponibili
10. Revisione della Carta: La Carta delle collezioni di Bologna viene aggiornata continuamente, e comunque almeno
ogni tre anni, per assicurarne l'efficacia e la rispondenza alle nuove condizioni del mercato editoriale, della fisionomia
delle biblioteche, dell’evoluzione dell'utenza, ecc.

REFERENCE

CONSERVAZIONE

BIBLIOTECARIO

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