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Stiamo parlando della ricerca documentaria e delle sue fasi, abbiamo anche parlato dei parametri e dei
linguaggi di interrogazioni. Per avere dei buoni richiami di precisione è opportuno usare efficacemente gli
operatori BOOLEANI: AND – AND NOT (RESTRINGERE) OR (AMPLIARE).
Gli operatori booleani sono funzionali alle pratiche di ricerca documentaria in diversi campi, soprattutto in
due casi:
- OPERATORI DI PROSSIMITA’ (definiscono le distanze tra parole in uno stesso campo. ES. la distanza
che ci deve essere tra la parola PROMESSI e la parola SPOSI, o anche l’ordine in cui essi devono
comparire in questo caso PROMESSI deve trovarsi PRIMA della parola SPOSI), non è frequente
l’uso degli operatori di prossimità
- TRONCAMENTO (l’uso di un asterisco posto in coda alla radice di una o più parole (ES. SEMIO*va
bene tutto: semiologia, semiologo, semiotica, etc.… Si chiede dunque di avere tutto quello che in
questo campo risponde a questa richiesta, senza escludere nulla.
- SCORRIMENTO: è il cosiddetto MENU A TENDINA
- NAVIGAZIONE IPERTESTUALE: link di collegamenti
JSTOR: insieme una banca dati e una biblioteca digitale ad accesso aperto. Nacque come collezione di
periodici scientifici, poi man mano ha modificato il proprio profilo e ha cominciato ad ospitare anche la
produzione contemporanea. Non tutto è ad accesso immediatamente aperto, ma molto spesso l’accesso
aperto è garantito dall’appartenenza ad un ente convenzionato, tra cui l’UNIVERSITA’ DI SALERNO.
Ormai nelle cose è in marcio una qualche convergenza, in quanto oggi le banche dati bibliografiche
ospitano anche testi interi di relazioni, articoli, etc..
Idem, in alcuni cataloghi, in alcuni OPAC, sono così grandi, così ricchi, milioni di registrazioni, da poter
svolgere insieme per alcune tipologie di documenti sia funzione bibliografica (cosa c’è? Cosa ha scritto un
determinato autore? Quante edizioni della sua opera) che funzione di catalogo (dove sono queste opere)
IL PRIMO INFORMA
(Sapendo che ormai nelle cose le distanze vanno sempre di più accorciando)
DEFINIZIONI DI CATALOGO:
STRUTTURA
Il catalogo è un insieme (di registrazioni) logico e coerente di registrazioni (descrizione sintetica di una
risorsa documentaria – stringa in cui sono contenuti elementi identificativi di una risorsa documentaria: ES.
MANZONI Alessandro, PROMESSI SPOSI, Milano, RIZZOLI, 2015 -AUTORE, TITOLO, LUOGO DI
PUBBLICAZIONE, EDITORE, ANNO DI P. questi caratteri identificativi li troviamo sia nei repertori
bibliografici che nei cataloghi), organizzate secondo schemi e procedure specifiche e basate su principii
descrittivi uniformi (riferiti ai bibliotecari, che devono essere in possesso di certe competenze, questo
aspetto, dell’organizzazione del catalogo, di dover fare riferimento a procedure specifiche, è dedicato a
competenze di tipo Biblioteconomico
Un catalogo risulta efficace se possiede tutti i requisiti di funzionalità in grado di soddisfare le esigenze di:
Il catalogo si presenta come un insieme coordinato di chiavi d’accesso (ES. AUTORE, TITOLO), collegate alla
descrizione di documenti che condividono almeno una caratteristica di rilievo (opere dello stesso autore,
pubblicazioni che riguardano lo stesso argomento, etc..) perché le chiavi di accesso possano condurre a
un insieme coordinato di documenti è necessario che esse descrivano correttamente e pertinentemente le
caratteristiche comuni ai diversi documenti considerati:
L’utente consulta il catalogo usando e combinando elementi di ricerca (cioè chiavi di accesso) di tipo
strutturale (nomi, titoli, ecc.) e/o di tipo semantico (il contenuto del documento, argomenti, numero di
ricerca Dewey, etc..); individua, tra tutti gli altri, i documenti di suo interesse; infine, ne accerta la
collocazione o le procedure per poterseli procurare.
Catalogo elettronico della biblioteca, consultabile sempre, sia da locale che da remoto, via internet.
È vero che ogni biblioteca ha il suo OPAC, si va sempre di più anche verso OPAC collettivo (ES. BIBLIOTECA
CENTRALE DI ATENEO UNISA: quello che riguarda la biblioteca di area umanistica, scientifica, dipartimenti e
così via) l’OPAC nasce da diverse figure professionali, alcune con competenze biblioteconomiche altre
con competenze informatiche, che di solito la biblioteca “acquista” da una piattaforma esistente sul mercato
(SOFTWARE). Le registrazioni che alimenteranno quella piattaforma inizialmente vuota saranno ad opera di
bibliotecari (tutto ciò che è descrizioni di documenti e chiavi di ricerca) che devono essere comunque in
grado di dialogare con gli informatici.
N.B. se io scrivo UGO FOSCOLO IN AUTORE E SOGGETTO, avrò una combinazione AND, cioè mi darà sia una
cosa che l’altra, in campi diversi
SBN è la rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali con la
cooperazione delle regioni e delle università. Aderiscono a SBN biblioteche appartenenti a diverse istituzioni
pubbliche e private operanti in diversi settori disciplinari. SBN esiste da almeno 30 anni, è una rete ricca dal
punto di vista dell’informazione catalografica e permette di tenere bassi i costi di catalogazione (molte volte
è sufficiente verificare l’esistenza di una registrazione già immessa da parte di un’altra biblioteca e
semplicemente scaricarla e aggiungere al codice di catalogazione quello di collocazione nella propria
biblioteca). L’altra gamba di SBN è il prestito interbibliotecario (se non ci fosse l’SBN dovremmo interrogare
TUTTI GLI OPAC DI TUTTE LE BIBLIOTECHE fin quando non troveremmo il titolo che ci serve, mentre con SBN
basta una sola interrogazione per trovare ciò che cerchiamo)
INFORMALE: faccio io la ricerca sul catalogo della MIA biblioteca, scopro che la biblioteca quel libro che mi
serve non ce l’ha, faccio la ricerca su SBN, localizzo il libro su altre biblioteche, posso chiedere direttamente
il prestito interbibliotecario opzione non consueta non è un prestito interbibliotecario vero e proprio
salto la mediazione della biblioteca, mi propongo come utente a distanza.
N.B. non si può attivare il prestito interbibliotecario, perché in genere i periodici non si prestano, ma si
possono fornire le scansioni degli articoli
È un esempio di catalogo collettivo (di tutte le biblioteche della provincia di Verona), a parte della funzione
normale, si possono selezionare i libri più letti o richiesti.
Esso è un sistema integrato che, attraverso un solo punto di accesso, permette la ricerca e localizzazione in
maniera semplice ed intuitiva di risorse a stampa ed online, messe a disposizione dall'Università di Salerno,
quali articoli, libri, periodici, oggetti digitali, tesi e molto altro, ma anche in sezioni specifiche come
RISORSE DI DOTTORATO
ELEA: Archivio aperto di UNISA
RISORSE ONLINE
SHARE DISCOVERY: è catalogo collettivo a cui aderiscono le università della Campania e della
Basilicata: Basilicata, Napoli Federico II, Napoli L'Orientale, Napoli Parthenope, Salerno e Sannio
I LINKED DATA
I library linked data sono dati bibliografici integrati nel Web e interrogabili. Essi sono pubblicati in modo da
poter essere letti, interpretati e utilizzati dal computer
ES. LA BIBLIOTHEQUE NATIONAL DE FRANCE usa questo tipo di dati bibliografici, aperti. È possibile, grazie a
questo strumento, entrare in contatto ad una infinità di dati e risorse, molte di queste esterne alla
biblioteca.
BNF non è un catalogo, posso navigare e raggiungere comunque il catalogo, ma il criterio di aggregazione
delle informazioni è diverso.