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LA BIBLIOTECA
DEFINIZIONE:
Una biblioteca deve essere capace di individuare i propri utenti potenziali, analizzare i bisogni personale e
di comunità, allestire un’offerta documentaria, impianti catalografici e di accesso, servizi in grado di
soddisfare i bisogni intellettuali e culturali di tutti i membri della comunità servita e sostenere lo sviluppo
della comunità stessa.
Una biblioteca nel suo agire organizzativo deve analizzare i bisogni e costruire una offerta documentaria,
bisogni prima analizzati e poi soddisfatti. Non deve aspettare passivamente le richieste degli utenti ma
avviare in modo attivo ed autonomo dei processi di analisi di bisogni, sia personali che collettivi.
I bisogni collettivi sono anche bisogni impliciti, che la biblioteca deve capire e organizzarsi proattivamente
(ovvero in anticipo).
ESEMPIO DI UNA BIBLIOTECA COMUNALE: nel caso di un B comunale si effettua quella che è l’analisi di
comunità, che serve a quello che è appunto capire gli strati della collettività: quanti giovani, quanti bambini,
quanti anziani, quante donne, quali sono le attività prevalenti all’interno della comunità, quali sono le
categorie di impiego, le tradizioni culturali, istituzioni formative e culturali esistenti, quanti studenti
universitari, organizzazioni dei trasporti, etc. Se io so che la mia comunità è composta prevalentemente da
anziani o molti studenti universitari, io dovrò tenere conto di questi aspetti e attrezzarmi anche in funzione
di questo. Come si fa a capire tutto questo? Attraverso analisi statistiche e di altri enti come ad es. le
camere di commercio.
- La biblioteca deve essere capace di conquistare e conservare i propri utenti
- Nelle realtà più avanzate gli utenti diventano partner della b. luogo di aggregazione e di
condivisione, come progetti, etc. può contribuire al miglioramento dei servizi.
- La biblioteca lavora non solo per i contemporanei ma anche per le generazioni future.
In line di massima il principio della biblioteca non è di vendere libri ma di conservarli appunto a
vantaggio della collettività. Tuttavia, vi sono diversi casi in cui questo è possibile:
- Nel caso di grandi biblioteche statali dove all’interno è presente anche una libreria (non intesa
come la classica libreria ma che tratta ad esempio libri d’arte, manuali particolari sulla biblioteca,
etc.)
- Nel caso di vendita di libri usati, dove la biblioteca si confronta con gli utenti e allestisce una sorta di
bancarella per la vendita di questi testi (non della biblioteca)
- Nel caso di doppioni della stessa pubblicazione (le eccedenti vengono redistribuite)
BIBLIOTECA E MEMORIA
La biblioteca si propone come memoria culturale e storica di una comunità, purché questa memoria sia
intesa come memoria dinamica, ovvero: la biblioteca deve documentare storicamente quello che la
comunità produce (MEMORIA STORICA), ma al tempo stesso deve mettere a disposizione strumenti
aggiornati che permettano alla comunità di svilupparsi e di produrre ancora (MEMORIA DINAMICA).
Se riesce a fare ciò, la Biblioteca può cesserà di essere considerata come uno specchio che riflette
l’identità culturale di un certo ambiente e diventa una leva per il miglioramento e la crescita della
comunità servita. Una biblioteca efficace e importante è un b che aiuta la comunità a crescere
BIBLIOTECA E FUTURO
- Oggi la biblioteca ha un compito più difficile rispetto al passato, perché deve lavorare in una realtà
sempre più globale e caratterizzata dalla diffusione delle tecnologie digitali (DIGITALE, RETE,
MOBILI). Il rapporto tra b e digitale è fatto di opportunità, di sfide e rischi: in ogni caso la Biblioteca
deve rispondere in capacità organizzative, di servizi: la Biblioteca diventa digitale, deve sapersi
muovere nella rete, nel web e nel social web, deve attivare servizi e applicazioni adatti all’uso dei
dispositivi mobili. Questa è una sfida di conoscenza e competenza che non può ignorare per poter
potere andare avanti. Se una biblioteca rimane indietro si allenta il rapporto con i propri utenti
- La biblioteca è attesa da un duplice impegno: deve affermare e consolidare il proprio radicamento
nella memoria collettiva e nell’esperienza di studio, lavoro e vita di comunità; al tempo stesso deve
riuscire a pensare agire e vivere dentro la dimensione globale e digitale dei processi di
trasferimento della conoscenza. Tutto questo a beneficio della comunità.
La vicinanza è consolidata tra biblioteche e archivi, collaborano insieme e spesso entrano anche in
conflitto.
Più raro in passato, invece, era il rapporto tra biblioteche e musei, che hanno utenze e finalità diverse,
(al di la dell’aspetto conservativo di entrambe). Eppure, partendo dalla banale considerazione che si
tratta di realtà che concorrono alla crescita e allo sviluppo della comunità, negli ultimi anni si
sviluppando una collaborazione più organica. Questo tipo di collaborazione prende il nome
dell’acronimo MAB. Vengono organizzati anche convegni ogni due anni tra queste tre entità per
dibattiti.
- Cooperazione digitale: creazione di portali della cultura all’interno dei quali ci sono sia percorsi
differenziati sia allestimento di una offerta comune di risorse e servizi
- Cooperazione territoriale: spesso coincide con l’ultimo punto, in quanto è più facile veicolare e
promuovere gli istituti e i luoghi della cultura se ci si dota di un unico marchio che li identifichi:
cultura come una leva di crescita avere un presidio culturale e una promozione di MAB questo
rappresenta un vantaggio
- Co-localizzazione: MAB spesso occupano lo stesso spazio o spazi vicini, questo fatto garantisce
scambi, osmosi e arricchimento di esperienze di fruizione da parte degli utenti
- Attività di comunicazione e marketing